ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01496/041

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 44 del 29/07/2008
Firmatari
Primo firmatario: PIFFARI SERGIO MICHELE
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 29/07/2008


Stato iter:
29/07/2008
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 29/07/2008
MOLGORA DANIELE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 29/07/2008

PARERE GOVERNO IL 29/07/2008

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 29/07/2008

CONCLUSO IL 29/07/2008

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/1496/41
presentato da
SERGIO MICHELE PIFFARI
testo di
martedì 29 luglio 2008, seduta n.044

La Camera,
premesso che:
una evidente tendenza di aumento dello squilibrio tra la disponibilità delle risorse idriche e il fabbisogno complessivo è presente anche in Italia, seppure in forma più attenuata rispetto all'andamento mondiale;
appena il 37 per cento, pari a 110 miliardi di metri cubi/anno, del ricordato quantitativo di risorse è realmente disponibile, ma di tale volume la parte effettivamente utilizzabile dipende in effetti dalla capacità di invaso dell'insieme dei serbatoi esistenti in Italia;
in questi anni, con un insieme di serbatoi che invasano complessivamente circa 8,5 miliardi di metri cubi, è possibile utilizzare realmente circa 40 miliardi di metri cubi all'anno (è stato calcolato che, per portare l'utilizzazione delle risorse dagli attuali 40 miliardi a 55 miliardi, occorrerebbe quasi triplicare la capacità di invaso esistente; per poter utilizzare teoricamente tutti i 110 miliardi di metri cubi/anno, si dovrebbero decuplicare gli invasi fino a oltre 80 miliardi di metri cubi di invaso);
l'acqua è un bene inestimabile, non va sprecata e l'Italia gode di 300 miliardi di metri cubi d'acqua l'anno per un fabbisogno che supera di poco i 50 miliardi;
le amministrazioni si sono interessate poco dello sviluppo della rete idrica senza ricognizioni sullo stato attuale delle infrastrutture e senza tener conto delle esigenze idriche della popolazione;
la prevalenza di logiche campanilistiche, che non lascia spazio agli imprenditori privati e fa sì che controllore e controllato siano lo stesso soggetto: spesso le società che si occupano del servizio sono in house, sono espressione delle stesse province o regioni che dovrebbero vigilare;
negli ultimi anni le amministrazioni si sono gradualmente disinteressate degli acquedotti: nel 1985 la rete idrica assorbiva mediamente 2,3 miliardi di euro di investimenti, nel 2005 appena 700 milioni;
l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici ha fornito dati allarmanti nel rapporto annuale: un terzo degli acquedotti italiani non è stato oggetto di manutenzione straordinaria negli ultimi venti anni e ci sono almeno 50 mila chilometri di rete che andrebbero totalmente riprogettati;
in Italia esistono acquedotti che risalgono all'immediato dopoguerra, questo è sufficiente per evidenziare che per lo Stato e per le amministrazioni locali, che tra il 2000 e il 2005 hanno destinato alla rete idrica soltanto il 3 per cento della spesa complessiva in opere pubbliche, rispetto ai 76 miliardi di euro generati nel 2007 dal mercato degli appalti;
l'articolo 2, comma 333, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, ha istituito un fondo per la ristrutturazione e l'ammodernamento della rete idrica sul territorio nazionale,

impegna il Governo

ad acquisire elementi di valutazione e opportune iniziative normative al fine di intervenire sulle strutture nazionali delle risorse idriche.
9/1496/41.Piffari.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

gestione delle acque

manutenzione

opere d'arte

servizio pubblico