Legislatura: 16Seduta di annuncio: 40 del 22/07/2008
Primo firmatario: GARAVINI LAURA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/07/2008
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MOGHERINI REBESANI FEDERICA PARTITO DEMOCRATICO 22/07/2008 ZAMPA SANDRA PARTITO DEMOCRATICO 22/07/2008 MOSCA ALESSIA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 22/07/2008 LETTA ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 22/07/2008
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 22/07/2008 Resoconto GARAVINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO PARERE GOVERNO 23/07/2008 VEGAS GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE) DICHIARAZIONE VOTO 23/07/2008 Resoconto ZAMPA SANDRA PARTITO DEMOCRATICO LETTA ENRICO PARTITO DEMOCRATICO
DISCUSSIONE IL 22/07/2008
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 22/07/2008
ACCOLTO COME RACCOMANDAZIONE IL 23/07/2008
PARERE GOVERNO IL 23/07/2008
DISCUSSIONE IL 23/07/2008
DISCUSSIONE IL 23/07/2008
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 23/07/2008
CONCLUSO IL 23/07/2008
La Camera,
premesso che:
il disegno di legge di conversione in legge del decreto in esame non contempla alcun intervento in grado di ridurre le discriminazioni tra uomini e donne nel mercato del lavoro e che le condizioni di disparità retributive, insieme al basso livello occupazionale femminile, costituiscono una delle cause di mancato sviluppo del nostro Paese;
il provvedimento in esame rischia di peggiorare tale disparità, prevedendo una misura tesa a ridurre il ricorso al part-time per i lavoratori, limitandone l'applicazione, al fine di subordinarne la concessione alla valutazione discrezionale dell'amministrazione;
sono soprattutto le donne lavoratrici che ricorrono all'alternativa dell'orario di lavoro a tempo parziale, al fine di conciliare l'onere del lavoro di cura e del lavoro domestico, con la presenza sul luogo di lavoro. In assenza di un'adeguata rete di servizi sociali, infatti, il lavoro in famiglia, con particolare riguardo all'infanzia e alle persone anziane, ricade quasi interamente sulle donne;
le donne lavoratrici che richiedono il part-time all'amministrazione di competenza, risultano essere in numero assolutamente superiore rispetto agli uomini, come conferma uno studio dell'Ires CGIL, secondo il quale, sebbene il dato medio sia ancora inferiore a quello di molti altri paesi europei a più alto tasso di attività femminile, quasi il 40 per cento delle mamme occupate tra 35 e 44 anni è impegnato part-time; superata la soglia dei 45 anni, vale a dire con figli più grandi, chi continua a lavorare opta tendenzialmente per un impegno a tempo pieno;
il nostro Paese sul tema dell'occupazione femminile e delle disparità retributive uomo-donna, è in evidente ritardo rispetto agli standard raggiunti in sede UE. La manovra economica nel suo complesso rischia di allontanare il nostro Paese dagli obiettivi indicati dalla Strategia di Lisbona e dai risultati concreti da raggiungere entro il 2010, ossia un tasso di crescita economica pari al 3 per cento, un tasso di occupazione del 70 per cento, un tasso di partecipazione della forza femminile al lavoro pari al 60 per cento;
l'Italia è ferma al 46,6 per cento di occupazione femminile, 27esima in Europa, dietro di noi solo Malta. Un ritardo italiano che appare ancora più grave se si considerano gli standard raggiunti nella gran parte dei paesi nel mondo (vedi l'ultimo Rapporto Global Gender Gap, indicante il divario tra la condizione femminile e quella maschile nel mondo, che posiziona l'Italia all'84o posto della graduatoria dei Paesi europei); mentre la questione dell'equità di genere è diventata una delle priorità delle politiche comunitarie e considerata un elemento irrinunciabile del processo di integrazione europea,
impegna il Governo:
a concorrere agli obiettivi fissati dalla Strategia di Lisbona, varando misure straordinarie di intervento in materia di conciliazione familiare, asili nido, incentivi al lavoro femminile, con riduzione selettiva dell'imposta sul reddito di lavoro femminile, specialmente nel Mezzogiorno;
a favorire interventi strutturali dello Stato, in coordinamento con le Regioni e gli enti locali, per le pari opportunità fra donne e uomini, per superare le discriminazioni e gli ostacoli sia per quanto concerne l'accesso al mondo del lavoro delle donne, sia per quanto riguarda la loro crescita professionale e l'avanzamento in carriera;
a vigilare affinché le misure normative previste dal provvedimento in esame in materia di part-time non si traducano in una ulteriore limitazione alla possibilità di accedere e permanere sul mercato del lavoro per le donne, le quali, in assenza di una rete socio-assistenziale adeguata, optano spesso per l'orario di lavoro a tempo parziale alfine di conciliare l'attività lavorativa con la vita familiare;
a rilanciare una strategia di sostegno e incentivo all'imprenditorialità femminile.
9/1386/66. Garavini, Mogherini Rebesani, Zampa, Mosca, Letta.
EUROVOC :eguaglianza uomo-donna
lavoro a tempo parziale
lavoro a tempo pieno
lavoro femminile
luogo di lavoro
mercato del lavoro
parita' retributiva
politica comunitaria
politica comunitaria dell'occupazione
servizio sociale
strategia europea per l'occupazione