ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01386/066

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 40 del 22/07/2008
Firmatari
Primo firmatario: GARAVINI LAURA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/07/2008
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MOGHERINI REBESANI FEDERICA PARTITO DEMOCRATICO 22/07/2008
ZAMPA SANDRA PARTITO DEMOCRATICO 22/07/2008
MOSCA ALESSIA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 22/07/2008
LETTA ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 22/07/2008


Stato iter:
23/07/2008
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/07/2008
Resoconto GARAVINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 23/07/2008
VEGAS GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 23/07/2008
Resoconto ZAMPA SANDRA PARTITO DEMOCRATICO
LETTA ENRICO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 22/07/2008

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 22/07/2008

ACCOLTO COME RACCOMANDAZIONE IL 23/07/2008

PARERE GOVERNO IL 23/07/2008

DISCUSSIONE IL 23/07/2008

DISCUSSIONE IL 23/07/2008

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 23/07/2008

CONCLUSO IL 23/07/2008

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/1386/66
presentato da
LAURA GARAVINI
testo di
mercoledì 23 luglio 2008, seduta n.041

La Camera,
premesso che:
il disegno di legge di conversione in legge del decreto in esame non contempla alcun intervento in grado di ridurre le discriminazioni tra uomini e donne nel mercato del lavoro e che le condizioni di disparità retributive, insieme al basso livello occupazionale femminile, costituiscono una delle cause di mancato sviluppo del nostro Paese;
il provvedimento in esame rischia di peggiorare tale disparità, prevedendo una misura tesa a ridurre il ricorso al part-time per i lavoratori, limitandone l'applicazione, al fine di subordinarne la concessione alla valutazione discrezionale dell'amministrazione;
sono soprattutto le donne lavoratrici che ricorrono all'alternativa dell'orario di lavoro a tempo parziale, al fine di conciliare l'onere del lavoro di cura e del lavoro domestico, con la presenza sul luogo di lavoro. In assenza di un'adeguata rete di servizi sociali, infatti, il lavoro in famiglia, con particolare riguardo all'infanzia e alle persone anziane, ricade quasi interamente sulle donne;
le donne lavoratrici che richiedono il part-time all'amministrazione di competenza, risultano essere in numero assolutamente superiore rispetto agli uomini, come conferma uno studio dell'Ires CGIL, secondo il quale, sebbene il dato medio sia ancora inferiore a quello di molti altri paesi europei a più alto tasso di attività femminile, quasi il 40 per cento delle mamme occupate tra 35 e 44 anni è impegnato part-time; superata la soglia dei 45 anni, vale a dire con figli più grandi, chi continua a lavorare opta tendenzialmente per un impegno a tempo pieno;
il nostro Paese sul tema dell'occupazione femminile e delle disparità retributive uomo-donna, è in evidente ritardo rispetto agli standard raggiunti in sede UE. La manovra economica nel suo complesso rischia di allontanare il nostro Paese dagli obiettivi indicati dalla Strategia di Lisbona e dai risultati concreti da raggiungere entro il 2010, ossia un tasso di crescita economica pari al 3 per cento, un tasso di occupazione del 70 per cento, un tasso di partecipazione della forza femminile al lavoro pari al 60 per cento;
l'Italia è ferma al 46,6 per cento di occupazione femminile, 27esima in Europa, dietro di noi solo Malta. Un ritardo italiano che appare ancora più grave se si considerano gli standard raggiunti nella gran parte dei paesi nel mondo (vedi l'ultimo Rapporto Global Gender Gap, indicante il divario tra la condizione femminile e quella maschile nel mondo, che posiziona l'Italia all'84o posto della graduatoria dei Paesi europei); mentre la questione dell'equità di genere è diventata una delle priorità delle politiche comunitarie e considerata un elemento irrinunciabile del processo di integrazione europea,

impegna il Governo:

a concorrere agli obiettivi fissati dalla Strategia di Lisbona, varando misure straordinarie di intervento in materia di conciliazione familiare, asili nido, incentivi al lavoro femminile, con riduzione selettiva dell'imposta sul reddito di lavoro femminile, specialmente nel Mezzogiorno;
a favorire interventi strutturali dello Stato, in coordinamento con le Regioni e gli enti locali, per le pari opportunità fra donne e uomini, per superare le discriminazioni e gli ostacoli sia per quanto concerne l'accesso al mondo del lavoro delle donne, sia per quanto riguarda la loro crescita professionale e l'avanzamento in carriera;
a vigilare affinché le misure normative previste dal provvedimento in esame in materia di part-time non si traducano in una ulteriore limitazione alla possibilità di accedere e permanere sul mercato del lavoro per le donne, le quali, in assenza di una rete socio-assistenziale adeguata, optano spesso per l'orario di lavoro a tempo parziale alfine di conciliare l'attività lavorativa con la vita familiare;
a rilanciare una strategia di sostegno e incentivo all'imprenditorialità femminile.
9/1386/66. Garavini, Mogherini Rebesani, Zampa, Mosca, Letta.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

eguaglianza uomo-donna

lavoro a tempo parziale

lavoro a tempo pieno

lavoro femminile

luogo di lavoro

mercato del lavoro

parita' retributiva

politica comunitaria

politica comunitaria dell'occupazione

servizio sociale

strategia europea per l'occupazione