ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01386/183

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 40 del 22/07/2008
Firmatari
Primo firmatario: LANZILLOTTA LINDA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/07/2008
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
AMICI SESA PARTITO DEMOCRATICO 22/07/2008


Stato iter:
23/07/2008
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/07/2008
Resoconto LANZILLOTTA LINDA PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 23/07/2008
VEGAS GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 22/07/2008

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 22/07/2008

NON ACCOLTO IL 23/07/2008

PARERE GOVERNO IL 23/07/2008

RESPINTO IL 23/07/2008

CONCLUSO IL 23/07/2008

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/1386/183
presentato da
LINDA LANZILLOTTA
testo di
mercoledì 23 luglio 2008, seduta n.041

La Camera,
premesso che:
da anni e da più parti si sollecita un'incisiva riforma dei servizi pubblici locali che vada nel senso di una liberalizzazione del mercato;
i servizi pubblici locali rappresentano un importante settore della nostra economia (42 miliardi di euro circa di fatturato per 170.000 addetti) che racchiude un forte potenziale di crescita e pesa, in termini di costi e di scarsa qualità dei servizi, sulla vita e sulle tasche dei cittadini costretti a pagare alte tariffe e imposte locali crescenti;
come più volte denunciato dalle associazioni imprenditoriali, specie quelle che riuniscono le piccole e medie imprese, tali costi rappresentano un forte handicap competitivo;
il permanere di società pubbliche che operano senza un benchmarking di mercato dilata i costi delle amministrazioni, genera distorsioni nella moltiplicazione dei soggetti gestori e crea improprie commistioni tra politica e interessi economici;
per tutti questi motivi si tratta di una riforma strategica per la crescita e per la competitività, ma costituisce anche un presupposto necessario per l'attuazione di un sostenibile federalismo fiscale che, per essere realizzato, esige che si riducano i costi delle amministrazioni e di produzione dei servizi pubblici poiché diversamente il federalismo fiscale si tradurrebbe in un forte aggravio fiscale;
nella passata legislatura il Governo aveva proposto una riforma che, pur rinviando ad altro provvedimento la disciplina del settore idrico, affermava tuttavia che: a) per tutti gli altri settori l'affidamento della gestione del servizio sarebbe avvenuto mediante gara; b) gli affidamenti in house dovevano essere oggetto di specifica verifica da parte dell'Autorità Antitrust circa l'effettiva insussistenza delle condizioni per ricorrere a procedure di mercato; c) venivano disciplinati i conflitti di interesse tra ente regolatore e società di proprietà dell'ente stesso; d) veniva prevista una specifica e forte tutela dei consumatori;
nella passata legislatura il centrodestra aveva ritenuto quel testo troppo timido e scarsamente market oriented;
nell'ambito del provvedimento all'esame della Camera: a) il Governo ha proposto con l'articolo aggiuntivo 23-bis una riforma dei servizi pubblici locali che prevedeva una serie di deroghe al principio della gara, nessuna disciplina dei conflitti di interesse, nessuna attenzione alla tutela dei consumatori; b) tale articolo aggiuntivo è stato subemendato successivamente dal relatore nel senso di estendere l'in house fino a peggiorare la disciplina oggi vigente e in totale contrasto con la normativa comunitaria e con le pronunce della Corte di giustizia e del Consiglio di Stato in materia di società miste; c) l'articolo aggiuntivo così subemendato è stato poi ulteriormente corretto, dopo l'apposizione della questione di fiducia, con la lettera del Ministro Vito, rendendo a questo punto assolutamente incomprensibile e intrinsecamente contraddittorio il contenuto normativo del testo;
la normativa confusa e frutto di improvvisazione interviene in una delicata materia che coinvolge operatori economici, imprese, amministrazioni locali che si verrebbero a trovare in una gravissima situazione di incertezza destinata ad alimentare contenzioso senza peraltro produrre alcuno degli effetti positivi che la liberalizzazione dei servizi pubblici locali vorrebbe conseguire,

impegna il Governo:

a riconoscere, nel prosieguo dell'iter del provvedimento, l'assoluta inadeguatezza del testo rispetto all'importanza della riforma e alla complessità del problema;
a non cedere alle pressioni delle componenti della sua maggioranza che non vogliono la liberalizzazione ed intendono mantenere intatto il controllo degli azionisti pubblici sulle società che gestiscono servizi pubblici e sulla gestione;
a rinviare ad uno specifico provvedimento un intervento legislativo che affronti il tema in modo esaustivo e, soprattutto, mettendo al centro della nuova disciplina gli interessi dei consumatori.
9/1386/183. Lanzillotta, Amici.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

azione

concessione di servizi

controllo di gestione

liberalizzazione del mercato

moralita' della vita economica

norma europea

piccole e medie imprese

prestazione di servizi

protezione del consumatore

servizio

servizio pubblico

settore economico

violazione del diritto comunitario