Doc. LXXXVII, n. 4-A

RELAZIONE DELLA XIV COMMISSIONE
(Politiche dell'Unione europea)

Presentata alla Presidenza il 25 novembre 2021

(Relatrice: Emanuela ROSSINI)

sulla

RELAZIONE CONSUNTIVA SULLA PARTECIPAZIONE DELL'ITALIA ALL'UNIONE EUROPEA
(Anno 2020)

(Articolo 13, comma 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234)

Presentata dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri per le politiche e gli affari europei
(AMENDOLA)

Approvata dalla Commissione il 25 novembre 2021, a conclusione dell'esame svolto ai sensi dell'articolo 126-ter, comma 3, del regolamento

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RELAZIONE DELLA COMMISSIONE

  La Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2020, è stata presentata dal Governo in adempimento degli obblighi fissati dalla legge 24 dicembre 2012, n. 234.
  Ai sensi dell'articolo 13, comma 2, della citata legge n. 234, il Governo è tenuto a trasmettere al Parlamento – entro il 28 febbraio di ogni anno – un documento che fornisca tutti gli elementi conoscitivi necessari per valutare la partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno precedente.
  Si tratta, pertanto, del principale strumento per una verifica ex post dell'attività svolta dal Governo e della condotta assunta nelle sedi decisionali europee, nel quadro di una costante interlocuzione e di un raccordo con il Parlamento su tali temi.
  A questo scopo, il documento deve indicare:
   a) gli sviluppi del processo di integrazione europea registrati nell'anno di riferimento, con particolare riguardo alle attività del Consiglio europeo e del Consiglio dell'Unione europea, alle questioni istituzionali, alla politica estera e di sicurezza comune nonché alle relazioni esterne dell'Unione europea, alla cooperazione nei settori della giustizia e degli affari interni e agli orientamenti generali delle politiche dell'Unione;
   b) la partecipazione dell'Italia al processo normativo dell'Unione europea e in generale alle attività delle istituzioni europee per la realizzazione delle principali politiche settoriali, con particolare riferimento alle linee negoziali che hanno caratterizzato la partecipazione italiana;
   c) l'attuazione in Italia delle politiche di coesione economica, sociale e territoriale, l'andamento dei flussi finanziari verso l'Italia e la loro utilizzazione, con riferimento anche alle relazioni della Corte dei conti europea, accompagnati da una valutazione di merito sui principali risultati annualmente conseguiti;
   d) il seguito dato e le iniziative assunte in relazione ai pareri, alle osservazioni e agli atti di indirizzo delle Camere.

  In particolare, la relazione dovrebbe consentire al Parlamento di verificare se ed in quale misura il Governo abbia rappresentato a livello europeo una posizione coerente con gli indirizzi definiti dalle Camere, come previsto dall'articolo 7 della medesima legge n. 234 del 2012, salvo che non abbia potuto attenersi agli indirizzi medesimi per ragioni che comunque devono essere motivate.
  In via preliminare, occorre sottolineare come la Relazione consuntiva relativa al 2020 sia stata trasmessa al Parlamento il 24 giugno 2021, a quasi quattro mesi dalla scadenza del termine del 28 febbraio, previsto ai fini della presentazione dalla legge n. 234 del 2012. Il rispetto della tempistica per la presentazione del documento, oltre a rendere più efficace la valutazione dell'azione svolta dal Governo a livello europeo nell'anno di riferimento, è strumentale ad una corretta articolazione temporale della fase programmatica e dell'attuazione degli orientamenti nel quadro delle procedure definite dalla legge n. 234.
  La relazione consuntiva per il 2020, analogamente alle precedenti, è articolata in cinque parti e in cinque allegati. Il documento presenta una struttura complessivamente coerente con le previsioni della legge n. 234 del 2012. A differenza delle precedenti relazioni, l'articolazione Pag. 4del contenuto segue una impostazione per schede come quella della relazione programmatica per il 2021 (Doc. LXXXVI, n. 4). Per ciascuna scheda sono riportati, da una parte, i risultati conseguiti e, dall'altra, i nuovi obiettivi ovvero gli scostamenti rispetto agli obiettivi originari in conseguenza della ridefinizione ovvero dell'adattamento di alcune politiche determinati dalla pandemia.
  La prima parte della relazione è dedicata agli sviluppi del processo di integrazione europea e alle questioni istituzionali, caratterizzate dai negoziati volti alla definizione del Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027, che è stato integrato dal programma Next Generation EU (NGEU), e dalle relazioni con la Gran Bretagna. Per quanto riguarda le relazioni con il Regno Unito, nel ricordare la conclusione dei negoziati per l'accordo sulle future relazioni alla fine di dicembre 2020, il documento indica la necessità da parte italiana di vigilare con attenzione sulla correttezza della sua applicazione.
  Quanto invece al nuovo bilancio pluriennale, il documento dà conto delle posizioni sostenute dal Governo nel corso del negoziato, che è stato fortemente condizionato dallo scoppio della crisi pandemica, e dell'azione svolta a sostegno del raggiungimento dell'accordo finale, grazie alla quale è stato possibile, tra l'altro, salvaguardare le allocazioni nazionali legate alle politiche tradizionali e il rafforzamento delle dotazioni per lo sviluppo rurale nell'ambito della politica agricola comune (PAC). Tra i risultati relativi alle questioni orizzontali, a compensazione della mancata previsione esplicita della revisione intermedia del QFP, la Commissione assume l'impegno a presentare entro il 1o gennaio 2024 un riesame del funzionamento del QFP, eventualmente accompagnato da pertinenti proposte di revisione.
  Nel ricordare le altre misure adottate per fronteggiare la crisi pandemica, la relazione evidenzia che la sfida sarà costituita dal tentativo di rendere permanenti e strutturali le misure fino a questo momento adottate, tra le quali lo strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione durante l'emergenza (SURE).
  La relazione contiene elementi di informazione sull'attività svolta dal Governo nel settore della «migliore regolamentazione» (better regulation), allo scopo di rafforzare l'utilizzo degli strumenti in tale ambito che consentono una valutazione degli effetti delle iniziative delle istituzioni europee sull'ordinamento nazionale e il loro impatto sui cittadini e sulle imprese.
  La seconda parte della Relazione è incentrata sulle specifiche misure adottate nel quadro delle politiche orizzontali e delle politiche settoriali. Si tratta della parte più consistente del documento, contenente indicazioni dettagliate relative a varie questioni, per ciascuna politica o settore di attività dell'Unione.
  Gran parte delle politiche è stata interessata dall'adozione di misure eccezionali per fronteggiare le conseguenze provocate dalla pandemia, ma anche di iniziative in attuazione dei nuovi orientamenti strategici della Commissione europea. La crisi pandemica ha, inoltre, influito sull'andamento del negoziato sul nuovo QFP, che è stato integrato dall'associato programma Next Generation EU (NGEU) per contrastare gli effetti economici e sociali della COVID-19 e per promuovere la ripresa dell'Europa sulla base della trasformazione verde e digitale dell'economia. Il nuovo bilancio ha un impatto trasversale su tutte le politiche. In molte parti del documento, infatti, si riporta l'andamento dei negoziati nel 2020 sul QFP e sui relativi programmi settoriali.
  Per quanto concerne l'attuazione delle politiche di coesione economica, sociale e territoriale, e segnatamente l'attuazione della programmazione 2014-2020, la relazione evidenzia che tutti i 51 Programmi Operativi (PO) cofinanziati dal FESR e dal FSE hanno superato le soglie di spesa previste per evitare il disimpegno automatico a fine anno e che la spesa complessivamente certificata alla Commissione europea, comprensiva del cofinanziamento nazionale, è risultata pari a circa 21,3 miliardi di euro, con un incremento di 6,1 Pag. 5miliardi di euro rispetto ai 15,2 miliardi conseguiti al 31 dicembre 2019, raggiungendo il 42,1 per cento del totale delle risorse programmate (50,5 miliardi di euro).
  La parte terza della relazione illustra le attività condotte nell'ambito della dimensione esterna, con riguardo alla politica estera e di sicurezza comune, nonché alla politica della difesa comune. Al riguardo, si valuta positivamente, come ribadito nel parere della III Commissione, il rilievo attribuito all'area mediterranea e l'impegno per mantenere la centralità del processo di allargamento dell'UE ai paesi dei Balcani occidentali nell'agenda europea.
  La parte quarta illustra le attività di comunicazione e formazione sull'attività dell'Unione europea condotte dal Governo nel 2020, con particolare riferimento alle iniziative per alimentare il dibattito sul futuro dell'Europa, mentre la parte quinta si occupa delle questioni riguardanti il coordinamento nazionale delle politiche europee, tra cui l'attività svolta dal Comitato interministeriale per gli affari dell'Unione europea (CIAE) in materia di coordinamento della posizione negoziale dell'Italia.
  Un apposito capitolo riguarda il contenzioso. In particolare, la Relazione evidenzia come, nel corso del 2020, si sia registrata l'archiviazione di 27 procedure d'infrazione, tra cui alcuni dossier particolarmente sensibili e complessi. Nel contempo sono pervenute 33 nuove contestazioni formali di inadempimento.
  Rispetto alle complessive 77 procedure di fine 2019, il numero delle procedure a carico dell'Italia a fine 2020 era aumentato attestandosi a 86, di cui 69 per violazione del diritto dell'Unione e 17 per mancata attuazione delle direttive dell'Unione europea, confermando il trend in crescita dal 2017 in avanti. Il numero maggiore di violazioni si confermava essere relativo a questioni in materia ambientale, con 20 procedure aperte.
  La Relazione riporta come, alla data del 31 dicembre 2020, vi siano ancora nove procedure pendenti ai sensi dell'articolo 260 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (per mancata esecuzione di una precedente sentenza della Corte di giustizia) e come, con riferimento a nove procedure, la Corte di giustizia dell'Unione europea abbia già pronunciato la sentenza di accertamento della violazione del diritto dell'Unione, ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea. Al 31 dicembre 2020, l'Italia aveva già pagato sanzioni pecuniarie per 751 milioni di euro per le seguenti sei procedure d'infrazione: n. 2007/2229 sui contratti di formazione lavoro; n. 2012/2202 relativa al mancato recupero degli aiuti concessi a favore delle imprese nel territorio di Venezia e Chioggia; n. 2007/2195 relativa alla gestione dei rifiuti in Campania; n. 2003/2077 relativa alle discariche abusive; n. 2004/2034 sul trattamento delle acque reflue urbane; n. 2014/2140 sul mancato recupero degli aiuti di stato concessi agli alberghi dalla Regione Sardegna.
  La XIV Commissione sta svolgendo un'indagine conoscitiva sugli strumenti per la prevenzione e la riduzione delle procedure di infrazione a carico dell'Italia, che sta consentendo di acquisire utili elementi di informazione e di valutazione circa lo stato del contenzioso e le criticità che determinano l'insorgere di nuove procedure di infrazione e la mancata positiva conclusione di procedure già avviate.
  Completano il documento una serie di allegati, che, in conformità con la normativa di riferimento, recano: l'elenco delle riunioni del Consiglio dell'Unione europea e del Consiglio europeo tenutesi nel 2020 (appendice I); l'evidenziazione dei flussi finanziari dall'Unione europea all'Italia con la situazione degli accrediti registrati al 31 dicembre 2020 e degli interventi, in termini di impegni e pagamenti, alla data del 31 ottobre 2020 per la programmazione 2014-2020 (appendice II); i provvedimenti adottati nel 2020 in attuazione delle direttive europee (appendice III); i seguiti dati agli atti di indirizzo (o documenti conclusivi) approvati dalla Camera e dal Senato (appendice IV); l'elenco degli acronimi (appendice V).
  In particolare, il quarto allegato contiene un elenco degli atti approvati dalla Pag. 6Camera e dal Senato, su proposte legislative e altri documenti europei, e per ognuno di essi è riportato per intero il dispositivo, accompagnato da una descrizione delle azioni per darvi seguito.
  La Relazione non entra nel dettaglio dei seguiti dati agli atti di indirizzo approvati dal Parlamento in occasione dello svolgimento delle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri rese in vista dei Consigli europei, che pure contribuiscono alla definizione degli orientamenti su specifiche questioni in corso di negoziazione e delle linee generali della politica europea dell'Italia. La considerazione di tali atti nella relazione concorrerebbe alla verifica della coerenza complessiva dell'azione europea del Governo con gli orientamenti del Parlamento.
  Il documento ha, infine, ricevuto i pareri favorevoli di tutte le Commissioni permanenti e un parere non ostativo della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

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PARERI DELLE COMMISSIONI PERMANENTI

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PARERE DELLA I COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)

  La I Commissione,
   esaminata, per gli aspetti di propria competenza, la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2020 (Doc. LXXXVII, n. 4);
   ricordato come la Relazione venga presentata dal Governo alle Camere ai sensi dell'articolo 13, comma 2, della legge n. 234 del 2012, in forza del quale essa è trasmessa alle Camere, entro il 28 febbraio di ogni anno, «al fine di fornire al Parlamento tutti gli elementi conoscitivi necessari per valutare la partecipazione dell'Italia all'Unione europea» nell'anno precedente;
   preso atto che la Relazione è stata predisposta dal Governo e poi trasmessa al Parlamento il 24 giugno 2021, registrandosi dunque un ritardo di quasi quattro mesi rispetto al termine di presentazione previsto dal citato comma 2 dell'articolo 13;
   ricordato, in proposito, che l'esigenza di assicurare che le relazioni consuntive annuali siano presentate entro il termine fissato dalla legge è stata rappresentata negli anni dagli atti di indirizzo approvati dall'Assemblea in esito all'esame dei documenti (si vedano, tra le altre, la risoluzione 6-00024, approvata il 31 luglio 2013, la risoluzione 6-00151, approvata il 2 luglio 2015, e, da ultimo, la risoluzione 6-00172, approvata il 31 marzo 2021);
   rilevato come il rispetto di tale tempistica, oltre a rendere più efficace la valutazione dell'azione svolta dal Governo a livello europeo nell'anno di riferimento, sia strumentale ad una corretta articolazione temporale delle due fasi, quella programmatica, che infatti alla Camera si svolge congiuntamente con l'esame del Programma di lavoro della Commissione europea, e quella dell'attuazione degli orientamenti nel quadro delle procedure definite dalla legge n. 234 del 2012;
   rilevato, in particolare, quanto agli ambiti di competenza della I Commissione, come la Relazione, nell'ambito del capitolo 1 della parte seconda, affronti il tema delle politiche sulla migrazione;
   segnalato, al riguardo, come la Relazione riferisca circa l'impegno del Governo in sede di Consiglio al fine di non considerare gli arrivi dei migranti illegali e richiedenti asilo quale tema di esclusiva competenza degli Stati membri di frontiera esterna;
   rilevato, in tale contesto, come il Governo ricordi di aver sollecitato la Commissione europea a presentare iniziative normative volte a tradurre in concreto i principi di responsabilità e solidarietà previsti dal Trattato, e in particolare a superare il principio dello Stato di primo approdo, sottolineando la proposta della Commissione europea di prevedere uno specifico meccanismo di solidarietà per i Pag. 9casi di arrivi di migranti a seguito di operazioni di ricerca e soccorso in mare;
   preso atto che il Governo, nella Relazione, sottolinea il fatto che la Commissione europea, pur avendo recepito alcune sollecitazioni espresse da parte dell'Italia (specificità delle frontiere marittime, ampliamento del concetto di familiare nell'ambito dei parametri per assegnare la competenza della gestione di una domanda di asilo ad uno Stato membro), abbia presentato proposte normative maggiormente attente alla posizione di quegli Stati membri contrari a meccanismi obbligatori di redistribuzione dei migranti e favorevoli, invece, a procedure alle frontiere esterne onerose per i Paesi di primo ingresso;
   evidenziato come la Relazione riferisca che su queste basi il Governo, sin dalle prime fasi negoziali, ha quindi ribadito l'esigenza di riequilibrare le proposte della Commissione, poiché imperniate su procedure dettagliate e vincolanti per quanto riguarda la responsabilità degli Stati di primo ingresso (procedure alle frontiere) e meccanismi di redistribuzione dei migranti, di fatto, volontari e, quindi, incerti e non prevedibili;
   osservato come la Relazione riporti in tale contesto le varie sedi di scambio e collaborazione, sia a livello tecnico sia a livello politico, con gli altri Stati del Mediterraneo, che avrebbe consentito, in particolare, il rafforzamento della posizione italiana relativa alla cosiddetta logica di pacchetto, in forza della quale si esclude la possibilità di progressi negoziali significativi, in assenza di un approccio che affronti in parallelo tutti gli elementi chiave delle proposte normative;
   preso inoltre atto che la Relazione ricorda gli sforzi compiuti relativi alla dimensione esterna della politica di migrazione dell'UE;
   segnalata a tale ultimo riguardo l'opportunità di sostenere le proposte della Commissione europea, frutto anche delle iniziative politiche poste in essere in questo campo dal Governo italiano, volte a contrastare il traffico di esseri umani non solo dentro ma anche al di fuori dei confini della UE, predisponendo risorse finanziarie adeguate a tale fine, rafforzando le partnership e gli accordi di cooperazione con i Paesi terzi coinvolti dai flussi migratori verso l'Unione, nonché adottando misure restrittive contro quei Paesi che invece incoraggiano tali fenomeni di traffico di migranti;
   segnalato come, nell'ambito del capitolo 2 della parte seconda, la Relazione ricordi – tra gli obiettivi che la Commissione europea si è data negli ultimi anni per il completamento del mercato unico – l'adozione di standard comuni per la cybersecurity;
   evidenziato come, in tale prospettiva, il Governo affermi di aver collaborato alle attività promosse dall'Agenzia dell'Unione europea per la cybersicurezza-ENISA, contribuendo, da un lato, alla definizione degli obiettivi strategici e, dall'altro, all'elaborazione dei primi schemi di certificazione (il sistema europeo di certificazione di prodotti TIC Pag. 10– Tecnologie dell'Informazione e delle Comunicazioni – basati sullo standard ISO/IEC 15408, cosiddetto Common Criteria; il sistema di certificazione sui servizi cloud sicuri);
   segnalato con favore come, nell'ambito del capitolo 12 della Parte seconda, in materia di affari sociali, nell'ambito della scheda 12.4, sulla promozione delle politiche per le pari opportunità e per l'emancipazione delle donne, la Relazione affermi che nel corso del 2020, anche in esito al lancio da parte della Commissione europea della Strategia sulla parità di genere 2020-2025, l'Italia ha ulteriormente potenziato l'azione di promozione delle politiche per la parità di genere;
   rilevato come la Relazione sottolinei il particolare rilievo che tale tema ha assunto nel quadro della pandemia da Covid-19, la quale ha inciso in modo particolarmente negativo sulla componente femminile della società ed ha acuito le diseguaglianze preesistenti, ricordando che, al riguardo, si è avviato un rapporto con la Commissione europea per l'eguaglianza di genere con un incontro sulla nuova Strategia europea per la parità di genere 2020-2025 e che, in pieno lockdown, è stata istituita una Task Force, denominata «Donne per un nuovo Rinascimento», con l'obiettivo di elaborare idee e proposte per una ripartenza del Paese a partire dalle donne;
   segnalato come, nell'ambito della scheda 12.5, relativa alle politiche di integrazione dei migranti, la Relazione dà conto del fatto che il Governo ha proseguito nel 2020 l'impegno a favore dell'integrazione socio-lavorativa, di breve e di lungo periodo, dei cittadini migranti, con particolare attenzione alle fasce vulnerabili (minori stranieri non accompagnati e titolari di protezione);
   osservato come, nell'ambito del capitolo 16, in tema di Giustizia e affari interni, la Relazione riferisca in merito a una serie di negoziati in sede di Consiglio concernenti dossier legislativi connessi alla sicurezza interna, ricordando, in particolare, le proposte sulla interoperabilità delle banche dati di settore al livello europeo e sulla prevenzione della diffusione dei contenuti terroristici on line;
   segnalato come la Relazione ricordi che l'Italia, in linea con la propria posizione favorevole ad un rafforzamento della sicurezza interna nell'Unione europea, ha sostenuto l'impostazione della nuova strategia sulla sicurezza adottata dalla Commissione europea il 24 luglio 2020, nonché le ulteriori specifiche comunicazioni, presentate nella stessa data, dedicate alla lotta agli abusi sessuali sui minori, al contrasto al traffico di armi da fuoco ed al piano europeo sulla droga;
   rilevato, peraltro, come, sulla medesima linea, il Governo abbia sostenuto il forte sforzo della Presidenza tedesca per l'approvazione di un testo di Conclusioni del Consiglio dedicato alla realizzazione del «Partenariato» sulla sicurezza, attraverso un rafforzamento del ruolo di Europol e delle altre agenzie di settore, la ricerca e l'utilizzo delle nuove tecnologie e l'incremento della cooperazione di polizia per lo scambio delle informazioni e le attività operative congiunte;Pag. 11
   osservato come la Relazione, in tale contesto, citi le iniziative della Commissione europea circa il rafforzamento del mandato di Europol (i cui negoziati sono stati avviati nel 2021) e il futuro Codice per la cooperazione di polizia;
   richiamato inoltre come la Relazione segnali che l'Italia ha continuato a valorizzare la propria posizione favorevole a mantenere alta l'attenzione sul contrasto alla criminalità organizzata, tema la cui priorità non risulta sempre percepita a livello di Unione europea;
   osservato come, nel capitolo 17, in materia di riforma delle pubbliche amministrazioni, nell'ambito della scheda 17.1, la Relazione segnali che il Governo ha proseguito l'azione di sostegno alle iniziative volte alla riduzione degli oneri amministrativi e alla semplificazione della regolamentazione;
   preso atto come, nell'ambito della scheda 17.2, sullo sviluppo della strategia digitale del settore pubblico, si affermi che, sul tema della trasformazione digitale delle pubbliche amministrazioni, il Governo ha adottato una serie di misure riguardanti i processi interni, mirando ad una maggiore efficienza dei servizi pubblici offerti, al fine di garantirne maggiore efficacia e più alta qualità, e ricordando al riguardo come il Piano Triennale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione 2020-2022 abbia lo scopo di guidare la pubblica amministrazione centrale e locale in un percorso organico di trasformazione digitale;
   rilevato come la Relazione segnali che il Governo si è altresì impegnato nell'armonizzazione delle discipline settoriali interne con quelle europee, in un'ottica di promozione del processo di digitalizzazione dei servizi, anche attraverso l'approvazione del decreto-legge n. 76 del 2020, provvedendo a semplificare la procedura per il rilascio della firma elettronica avanzata, nonché le procedure di identificazione della clientela per l'accesso ai servizi bancari, nel rispetto delle disposizioni e degli standard di sicurezza imposti dal diritto europeo;
   segnalato come la Relazione ritenga che gli obiettivi per l'efficientamento della pubblica amministrazione e una trasformazione digitale allineata con i principi generali rimangono immutati e coerenti con le linee guida strategiche del Piano Triennale e della Strategia Italia 2025;
   rilevato come la Relazione si soffermi sullo Sviluppo di specifiche aree progettuali quali CIE (Carta d'identità elettronica), PagoPA, SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) e ANPR (Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente), ricordando come l'evolversi dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 abbia accelerato tendenze in atto relative alla trasformazione digitale del settore pubblico e all'utilizzo da parte di cittadini ed imprese di infrastrutture, piattaforme e servizi digitali,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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PARERE DELLA II COMMISSIONE PERMANENTE
(Giustizia)

  La II Commissione,
   esaminata, per le parti di competenza, la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2020 (Doc. LXXXVII, n. 4),
   esprime

PARERE FAVOREVOLE.

PARERE DELLA III COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari esteri e comunicati)

  La III Commissione,
    esaminata, per le parti di competenza, la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2020 (Doc. LXXXVII, n. 4);
   segnalata l'esigenza di rispettare il termine del 28 febbraio di ogni anno, previsto dalla legge n. 234 del 2012, per la presentazione alle Camere della Relazione, al fine di consentire al Parlamento l'esercizio di una funzione di valutazione programmatica sull'azione del Governo in sede europea rispetto all'anno di riferimento;
   apprezzato l'impegno profuso dal Governo italiano, in linea con gli indirizzi parlamentari espressi al riguardo, per la conclusione del negoziato sul nuovo Quadro finanziario pluriennale 2021-2027, integrato dalle risorse di Next Generation EU: la sfida, ora, è rendere permanenti e strutturali i programmi di investimento comune, e dunque anche la condivisione del relativo debito;
   valutato positivamente il rilievo centrale attribuito dal Governo all'area mediterranea. Al riguardo, si sottolinea l'opportunità di definire un quadro organico per garantire la coerenza e sfruttare le possibili sinergie tra le azioni previste a favore dei Paesi del Nord Africa, nell'ambito della politica dell'UE per il vicinato meridionale, con quelle previste dall'UE nei confronti dell'intero continente africano, con particolare attenzione ai Paesi dell'area subsahariana e del Corno d'Africa;
   apprezzato, con riferimento alla crisi libica, il ruolo propulsivo del Governo per assicurare un più stretto coordinamento a livello europeo, nell'ambito del processo di Berlino a guida ONU, si evidenzia Pag. 13la necessità di promuovere tutte le azioni utili ad assicurare il mantenimento dell'appuntamento elettorale del 24 dicembre prossimo. Più in generale, appare opportuno rafforzare ed intensificare il dialogo politico tra l'UE e i suoi Stati membri e i partner meridionali per risolvere i conflitti e ridurre le tensioni nella regione, nonché promuovere tutte le iniziative utili al rispetto dei diritti umani e forme di cooperazione multilaterale per un nuovo sistema di sicurezza e cooperazione nel «Mediterraneo allargato»;
   apprezzato, altresì, l'impegno del Governo per mantenere la centralità del processo di allargamento nell'agenda europea e per preservarne credibilità e influenza, adoperandosi per mitigare gli effetti negativi a livello socio-economico generati dalla pandemia nei Paesi candidati e potenziali candidati; al riguardo, anche alla luce degli esiti del Vertice UE-Balcani del 6 ottobre 2021, si ribadisce l'opportunità di includere i Balcani occidentali nei programmi europei di approvvigionamento dei vaccini anti COVID-19; incrementare le risorse finanziarie erogate ai Balcani orientandole verso programmi di investimento e di sviluppo in sintonia con gli indirizzi del Recovery Fund e per la promozione di politiche occupazionali orientate ai giovani; coinvolgere le opinioni pubbliche dei Balcani nella Conferenza sul futuro dell'Europa;
   condiviso l'obiettivo del Governo di mantenere e consolidare l'alleanza globale strategica con gli Stati Uniti per sostenere i valori democratici a livello mondiale, la stabilità regionale e globale, la prosperità e la risoluzione dei conflitti, tenuto conto degli scenari in evoluzione e delle nuove sfide;
   evidenziata l'esigenza di proseguire nell'opera di rafforzamento del contingente di funzionari diplomatici presso il Servizio europeo per l'azione esterna,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE.

PARERE DELLA IV COMMISSIONE PERMANENTE
(Difesa)

  La IV Commissione,
   esaminata, per la parte di propria competenza, la «Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2020» (Doc. LXXXVII, n. 4);
   rilevato che nella Parte II, al Capitolo VIII, Trasporti, la scheda 8.5 dà conto del processo proseguito nel corso del 2020 di rivisitazione delle politiche di sviluppo, dei tracciati e dei nodi costituenti le reti, Pag. 14specificando che il Governo, nell'ambito della Mobilità Militare, ha individuato una lista di progetti volti ad adeguare parti della rete di trasporto TEN-T per consentirne il duplice uso civile-militare;
   considerato che, per quanto concerne i profili di competenza della Commissione Difesa, rilevano, in particolare, i primi due capitoli della Parte III dedicati, rispettivamente, alla «Politica estera e di sicurezza comune» e alla «Politica della difesa comune»;
   considerato, altresì, che la Relazione consuntiva per l'anno 2020 evidenzia come l'Italia si sia adoperata per promuovere attivamente lo sviluppo delle iniziative volte al rafforzamento della difesa europea, in piena complementarità con la NATO, fornendo un apporto sostanziale già nelle fasi iniziali della discussione sullo Strategic Compass, e continuando ad assicurare il dovuto contribuito attivo per la revisione della struttura deputata alla pianificazione e condotta delle missioni militari dell'Unione (Military Planning and Conduct Capability);
   sottolineato, inoltre, che per quanto riguarda la Cooperazione Strutturata Permanente (PESCO), nel 2020 gli Stati membri hanno stabilito di mantenere l'attuale struttura di governance, semplificandone i processi laddove possibile e dotandoli di maggiore forza politica. A tal fine, il Consiglio dell'Unione Europea, su forte impulso dell'Italia, ha approvato il regolamento relativo alla partecipazione degli Stati Terzi a singoli progetti PESCO, risolvendo una situazione di stallo che perdurava fin dalla nascita della cooperazione stessa;
   evidenziato, infine, nel corso del 2020 è stata sviluppata un'intensa attività di coordinamento e supporto all'industria per la partecipazione al programma European Defence Industrial Development Programme (EDIDP), attraverso un'interazione assidua con la Commissione Europea ed i Paesi partner, per la definizione degli aspetti tecnici e operativi del Fondo europeo della Difesa (EDF),
   esprime

PARERE FAVOREVOLE.

PARERE DELLA V COMMISSIONE PERMANENTE
(Bilancio, tesoro e programmazione)

  La V Commissione,
   esaminata, per le parti di propria competenza, la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2020 (Doc. LXXXVII, n. 4),
   esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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PARERE DELLA VI COMMISSIONE PERMANENTE
(Finanze)

  La VI Commissione,
   esaminata la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2020 (Doc. LXXXVII, n. 4),
   esprime

PARERE FAVOREVOLE.

PARERE DELLA VII COMMISSIONE PERMANENTE
(Cultura, scienza e istruzione)

  La VII Commissione,
   esaminata, per le parti di propria competenza, la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2020 (Doc. LXXXVII, n. 4),
   esprime

PARERE FAVOREVOLE.

PARERE DELLA VIII COMMISSIONE PERMANENTE
(Ambiente, territorio e lavori pubblici)

  La VIII Commissione,
   esaminata la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2020 (Doc. LXXXVII, n. 4), per le parti di competenza;
   evidenziato che la parte seconda, dedicata alle politiche orizzontali e settoriali, nella sezione Politiche ambientali e per il clima:
    richiama il contributo offerto all'approvazione della legge europea sul clima (regolamento UE 2021/1119) che fissa l'obiettivo di riduzione delle emissioni nette ad almeno il 55 per cento rispetto al livello del 1990, entro il 2030. Pag. 16
    dà conto della partecipazione del Governo al processo negoziale nell'ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) per l'attuazione degli obiettivi dell'Accordo di Parigi avendo anche assicurato l'erogazione dei contributi finanziari ai fondi multilaterali del meccanismo finanziario UNFCCC (Green Climate Fund, Adaptation Fund), partecipando alla definizione delle policy operative di gestione, ricordando la riunione Youth4Climate2021 di Milano dello scorso 28 settembre;
    richiama la partecipazione al processo di adozione delle conclusioni del Consiglio dei ministri UE dell'Ambiente sul Piano per l'economia circolare (COM(2020)98), presentato dalla Commissione;
    ricorda l'impegno del Governo al processo di definizione dell'Ottavo Piano di azione ambientale per il periodo 2021-2030 nonché ai lavori per l'approvazione del regolamento UE 2020/741 del 25 maggio 2020, recante prescrizioni minime per il riutilizzo delle acque c.d. di recupero, ovvero le acque reflue urbane;
    pone altresì in evidenza l'importanza dell'approvazione della direttiva (UE) 2020/2184 del 16 dicembre 2020 (rifusione della direttiva 98/83/CE) sulla qualità delle acque destinate al consumo umano;
    riferisce in merito all'attività del Governo nel corso dell'iter del regolamento di esecuzione 2020/1294 sul meccanismo unionale di finanziamento dell'energia rinnovabile;
    richiama inoltre le conclusioni del Consiglio dell'UE sulla strategia della Commissione per lo sviluppo di un mercato dell'idrogeno e ulteriori conclusioni sulla strategia per sfruttare il potenziale delle energie rinnovabili offshore;
    dà conto quindi della elaborazione del Piano Nazionale Energia e Clima;
    ricorda il lavoro del Governo per la revisione della direttiva 2003/96/CE, sulla tassazione dei prodotti energetici e dell'elettricità;
    riporta i dati riguardanti le procedure di infrazione, ricordando che al primato negativo del settore ambientale ha contribuito la natura delle violazioni contestate che, frequentemente, hanno coinvolto le competenze dei livelli amministrativi regionali e locali rendendo la gestione del contenzioso più complessa e richiamando quelle del settore ambientale per le quali, al 31 dicembre 2020, l'Italia stava pagando sanzioni pecuniarie relative a discariche abusive, rifiuti in Campania e acque reflue urbane,
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PARERE FAVOREVOLE.

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PARERE DELLA IX COMMISSIONE PERMANENTE
(Trasporti, poste e telecomunicazioni)

  La IX Commissione,
   esaminata la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2020 (Doc. LXXXVII, n. 4), per le parti di competenza;
   premesso che la Relazione risulta suddivisa in cinque parti, dedicate rispettivamente: allo sviluppo del processo di integrazione europea e delle questioni istituzionali; alle principali politiche settoriali e orizzontali; all'Italia e alla dimensione esterna dell'UE; alla comunicazione e formazione sull'attività dell'Unione Europea; al coordinamento nazionale delle politiche europee;
   considerato che, con riferimento al settore dei trasporti, in essa si dà conto dei negoziati sulle future relazioni con il Regno Unito, anche con specifico riferimento al trasporto stradale; della prosecuzione dell'esame della proposta di regolamento (CE) n. 715/2007 relativo all'omologazione dei veicoli a motore riguardo alle emissioni dai veicoli passeggeri e commerciali leggeri (euro 5 ed euro 6); della prosecuzione dei negoziati in materia di tariffazione delle infrastrutture stradali nell'ambito dell'iniziativa denominata «Europa in movimento»; della prosecuzione dei negoziati sulle proposte della Commissione europea di modifica ed integrazione della normativa vigente in materia di trasporto merci su strada (Pacchetto mobilità I e II); delle azioni per incentivare la riduzione dell'inquinamento di CO2 nel trasporto marittimo e nelle acque interne; della promozione, nel settore del trasporto aereo, della conclusione e della firma di accordi globali già finalizzati; della prosecuzione delle attività propedeutiche alla revisione del regolamento (UE) n. 1315/2013 sugli orientamenti dell'Unione per lo sviluppo della rete TEN-T;
   ricordato che è in corso presso la Commissione la discussione della risoluzione, a prima firma del deputato Rospi, in merito alla realizzazione delle opere infrastrutturali inserite nelle reti Trans-europee di trasporto (TEN-T) (n. 7-00692);
   rilevato che, per quanto riguarda invece l'ambito delle telecomunicazioni, in essa si dà conto del completamento del mercato unico digitale, in generale e anche sotto i profili connessi alla proprietà intellettuale e alla lotta alla contraffazione; della definizione di standard comuni per favorire gli acquisti pubblici, l'interoperabilità e la sicurezza delle reti informatiche e di comunicazione; della finalizzazione dei negoziati sul Quadro finanziario pluriennale anche a supporto della trasformazione digitale; della promozione di investimenti innovativi nelle reti ad alta capacità e nei servizi digitali integrati e rilascio delle frequenze della banda 700 MHz; dello sviluppo della strategia digitale del settore pubblico; dello sviluppo di specifiche aree progettuali: CIE, PagoPA, SPID e ANPR;Pag. 18
   osservato ancora che la Commissione il 19 maggio 2021 ha approvato un documento finale relativo a tre atti europei componenti il c.d. pacchetto digitale, Libro Bianco sull'intelligenza artificiale – Un approccio europeo all'eccellenza e alla fiducia (COM(2020)65 final), Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Una strategia europea per i dati (COM(2020)66 final) e Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Plasmare il futuro digitale dell'Europa (COM(2020)67 final);
   rammentato infine che la Commissione il 23 giugno 2021 ha approvato due documenti finali rispettivamente sulla proposta di regolamento relativo a un mercato unico dei servizi digitali (legge sui servizi digitali, c.d. DSA) (COM(2020)825 final) e sulla proposta di regolamento relativo a mercati equi e contendibili nel settore digitale (legge sui mercati digitali, c.d. DMA) (COM(2020)842 final),
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PARERE FAVOREVOLE.

PARERE DELLA X COMMISSIONE PERMANENTE
(Attività produttive, commercio e turismo)

  La X Commissione,
   esaminata, per le parti di competenza, la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2020 (Doc. LXXXVII, n. 4),
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PARERE FAVOREVOLE.

PARERE DELLA XI COMMISSIONE PERMANENTE
(Lavoro pubblico e privato)

  La XI Commissione,
   esaminata, per quanto di competenza, la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2020 (Doc. LXXXVII, n. 4);Pag. 19
   considerato che la Relazione dà analiticamente conto delle attività svolte dall'Italia nell'ambito dell'Unione europea nel corso dello scorso anno;
   segnalato che, nella presentazione della Relazione, si sottolinea che l'eccezionalità dell'anno trascorso, segnato dalla pandemia, ha pesantemente condizionato il perseguimento degli obiettivi programmati, illustrati nella Relazione programmatica per il 2020, richiedendo, nel contempo, una straordinaria capacità di adattamento in termini di rimodulazione di strategie e impegni nel corso dell'anno;
   osservato che, al Capitolo 8, in materia di trasporti, la Relazione dà conto dell'approvazione del regolamento (UE) n. 2020/1054 che riguarda, tra l'altro, gli obblighi minimi in materia di periodi di guida massimi giornalieri e settimanali, di interruzioni minime e di periodi di riposo giornalieri e settimanali, nonché della direttiva (UE) 2020/1057, che interviene, tra l'altro, sulla disciplina del distacco dei conducenti nel settore del trasporto su strada, il cui recepimento è previsto dal disegno di legge di delegazione europea per il 2021, all'esame della Camera dei deputati;
   preso atto dell'intenso operato del Governo sui dossier in materia di occupazione, esaustivamente illustrato dal Capitolo 11 della Relazione;
   considerata, in particolare, la riprogrammazione del programma operativo «Iniziativa Occupazione Giovani», necessaria per fronteggiare le conseguenze negative della pandemia da COVID-19 e finalizzata a migliorare l'accesso all'occupazione delle persone in cerca di lavoro;
   apprezzate le indicazioni contenute nella relazione in ordine all'impegno del Governo nel contrasto della disoccupazione con riferimento ai risultati, illustrati nella scheda 11.4, dell'intervento del Programma operativo nazionale (PON) «Iniziativa occupazione giovani» (IOG), volto a contrastare la disoccupazione giovanile e a favorire l'accesso al mercato del lavoro;
   condiviso l'impegno del Governo per la promozione del miglioramento delle condizioni di lavoro, che si è concretizzato nella partecipazione del Governo sia ai lavori sulla proposta della Commissione europea di revisione della direttiva 2004/37/CE, diretta a rivedere o a introdurre valori limite di esposizione per alcune sostanze considerate cancerogene o mutagene, nonché a introdurre limiti di esposizione professionale per nuove sostanze o processi lavorativi e il lavoro di identificazione delle sostanze cancerogene, sia a quelli per orientare gli Stati membri verso una trasposizione uniforme e corretta della direttiva (UE) 2018/957, relativa al distacco dei lavoratori, nell'ambito di una prestazione di servizi, recepita nell'ordinamento nazionale con il decreto legislativo 15 settembre 2020, n. 122, nonché della direttiva (UE) 2019/1152, relativa a condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nell'Unione europea;Pag. 20
   considerato l'impegno del Governo in materia di pari opportunità, con l'ulteriore potenziamento dell'azione di promozione delle politiche per la parità di genere;
   ritenuto che il rafforzamento delle politiche in materia di pari opportunità assuma particolare rilievo nel quadro dell'attuale situazione economica e occupazionale, considerando che, anche nell'ambito dell'indagine conoscitiva in corso sulle nuove disuguaglianze determinate dalla pandemia nel mondo del lavoro, la Commissione sta riscontrando come l'emergenza abbia avuto un impatto particolarmente negativo sulla componente femminile dell'occupazione, acuendo le diseguaglianze già esistenti;
   valutata favorevolmente l'attività svolta al fine di rafforzare le misure di contrasto al caporalato, con la prosecuzione delle attività dei progetti, già avviati nel 2019, Su.Pr.Eme., Più Su.Pr.Eme e ALT! Caporalato, il potenziamento delle attività ispettive, nonché le attività del Tavolo interistituzionale per la definizione di una nuova strategia di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e dei relativi Gruppi di lavoro, che hanno portato all'approvazione, il 20 febbraio 2020, del Piano di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato per il triennio 2020-2022,
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PARERE FAVOREVOLE.

PARERE DELLA XII COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari sociali)

  La XII Commissione,
   esaminata, per le parti di propria competenza, la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2020 (Doc. LXXXVII, n. 4),
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PARERE FAVOREVOLE.

Pag. 21

PARERE DELLA XIII COMMISSIONE PERMANENTE
(Agricoltura)

  La XIII Commissione,
   esaminato, per i profili di competenza, il documento in oggetto;
   rilevato che:
    la Relazione in titolo segnala come, con riferimento al settore dell'agricoltura, nel corso del 2020 il Governo abbia continuato a partecipare ai negoziati sulla riforma della politica agricola comune (PAC) 2021-2027, chiedendo, di aumentare il budget per lo sviluppo rurale e svolgendo un'azione rivolta, in particolare, alla tutela delle peculiarità nazionali in temi chiave quali la salvaguardia del reddito degli agricoltori, il ricambio generazionale in agricoltura, il sostegno ai settori agricoli in difficoltà, la tracciabilità delle produzioni, avendo riguardo alla semplificazione normativa e alla riduzione dei costi amministrativi per gli agricoltori e le amministrazioni pubbliche;
    il documento sottolinea, altresì, che sono state salvaguardate le allocazioni nazionali legate alle politiche tradizionali, attraverso l'aumento della dotazione per le politiche di coesione da 36,2 a 38 miliardi di euro e, per quanto riguarda la politica agricola (PAC), il rafforzamento delle dotazioni per lo sviluppo rurale, che compensa parzialmente i tagli ai pagamenti diretti agli agricoltori ed il persistere del processo di c.d. «convergenza esterna»;
    nella Relazione si evidenzia, inoltre, come il Governo abbia continuato a ritenere prioritaria la tutela delle indicazioni geografiche italiane nel contesto europeo e internazionale, sostenendo la necessità di garantire massima trasparenza in merito all'origine delle materie prime degli alimenti e la massima informazione al consumatore;
    viene, infine, richiamata, l'attenzione sulla partecipazione dell'Esecutivo ai negoziati sul nuovo Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura 2021-2027 (FEAMPA), poi approvato con il regolamento (UE) 2021/1139, con una dotazione finanziaria di 6,1 miliardi di euro a prezzi correnti,
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PARERE FAVOREVOLE.

Pag. 22

PARERE DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LE QUESTIONI REGIONALI

  La Commissione parlamentare per le questioni regionali,
   esaminata, per gli aspetti di propria competenza, la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2020 (Doc. LXXXVII, n. 4);
   ricordato come la Relazione venga presentata dal Governo alle Camere ai sensi dell'articolo 13, comma 2, della legge n. 234 del 2012, in forza del quale essa è trasmessa alle Camere, entro il 28 febbraio di ogni anno, «al fine di fornire al Parlamento tutti gli elementi conoscitivi necessari per valutare la partecipazione dell'Italia all'Unione europea» nell'anno precedente;
   preso atto che la Relazione è stata predisposta dal Governo e poi trasmessa al Parlamento il 24 giugno 2021, registrandosi dunque un ritardo di quasi quattro mesi rispetto al termine di presentazione previsto dal citato comma 2 dell'articolo 13;
   ricordato, in proposito, che l'esigenza di assicurare che le relazioni consuntive annuali siano presentate entro il termine fissato dalla legge è stata rappresentata negli anni dagli atti di indirizzo approvati dall'Assemblea in esito all'esame dei documenti (si vedano, tra le altre, la risoluzione 6-00024, approvata il 31 luglio 2013, la risoluzione 6-00151, approvata il 2 luglio 2015, e, da ultimo, la risoluzione 6-00172, approvata il 31 marzo 2021);
   rilevato come il rispetto di tale tempistica, oltre a rendere più efficace la valutazione dell'azione svolta dal Governo a livello europeo nell'anno di riferimento, sia strumentale a una corretta articolazione temporale delle due fasi, quella programmatica, che infatti si svolge congiuntamente con l'esame del Programma di lavoro della Commissione europea, e quella dell'attuazione degli orientamenti nel quadro delle procedure definite dalla legge n. 234 del 2012;
   rilevato, in particolare, che, quanto agli ambiti di competenza della Commissione, la relazione richiama, tra le altre cose, in materia ambientale, il recepimento della direttiva UE/851/2018 sui rifiuti che prevede criteri e standard nazionali cui le regioni devono adeguare i loro piani di settore; nel settore agricolo la relazione contiene l'impegno ad armonizzare il nuovo modello di governance proposto dalla Commissione europea, nell'ambito del quadro finanziario pluriennale 2021-2027, con le competenze regionali in materia; la relazione richiama anche l'opera di coordinamento a livello statale delle attività delle regioni per l'applicazione degli aiuti di Stato autorizzati dall'Unione europea in ambito agricolo; in materia di trasporti, la relazione indica il sostegno del Governo italiano, in sede europea, alla proposta di reinvestire nel settore dei trasporti i proventi Pag. 23derivanti dall'applicazione del principio «chi inquina paga», in linea con l'atto di indirizzo adottato dalla VIII Commissione Ambiente della Camera il 26 luglio 2017,
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NULLA OSTA