Doc. LXXXVI, n. 2-A

RELAZIONE DELLA XIV COMMISSIONE PERMANENTE

(POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA)

(Relatrice: GIORDANO)

sulla

RELAZIONE PROGRAMMATICA SULLA PARTECIPAZIONE DELL'ITALIA ALL'UNIONE EUROPEA NELL'ANNO 2019
(Doc. LXXXVI, n. 2)

sul
Programma di lavoro della Commissione per il 2019 – Mantenere le promesse e prepararsi al futuro (COM(2018)800final)

e sul
Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2019-30 giugno 2020) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze rumena, finlandese e croata (14518/18)

Approvata dalla Commissione il 21 marzo 2019

Presentata alla Presidenza il 21 marzo 2019

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RELAZIONE DELLA COMMISSIONE

  La XIV Commissione Politiche dell'Unione europea ha svolto l'esame congiunto della Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2019, del Programma di lavoro della Commissione per il 2019 e del Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1º gennaio 2019-30 giugno 2020) – «Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze rumena, finlandese e croata» che, in quest'ordine, si succederanno alla Presidenza per il periodo di 18 mesi, dal 1o gennaio 2019 al 30 giugno 2020.
  Tutte le Commissioni permanenti, nonché il Comitato per la legislazione, per i profili ricadenti nell'ambito delle rispettive competenze, hanno espresso i pareri dei quali si dà conto in questa relazione.
  L'esame dei documenti programmatici del Governo italiano e della Commissione europea rappresenta una preziosa occasione per approfondire le principali questioni che devono essere affrontate dagli Stati membri e dalle Istituzioni europee, nonché per esprimere una valutazione complessiva sugli obiettivi prioritari individuati e sulle strategie messe in campo a livello nazionale e di Unione europea. L'esame congiunto dei documenti consente di porre in essere una vera e propria sessione parlamentare europea di fase ascendente e costituisce uno strumento particolarmente utile ai fini della qualificazione del contributo del Parlamento per la definizione di un quadro organico della politica europea del nostro Paese, articolata intorno a grandi obiettivi e a linee d'intervento prioritarie. Merita altresì apprezzamento l'impegno profuso dal Governo per affinare, sulla base dell'esperienza progressivamente acquisita, i contenuti della relazione programmatica che risulta più ricca di elementi informativi e dati utili per una valutazione sulle priorità da perseguire.
  Il 2019 sarà un anno di passaggio nell'Unione europea, dal 23 al 26 maggio si svolgeranno, infatti, le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo che avvieranno il processo di ricostituzione dell'assetto istituzionale dell'Unione europea. Si tratterà infatti di rinnovare la Commissione europea, eleggendo un nuovo Presidente della Commissione, nominare un nuovo Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Unione europea e il nuovo Presidente del Consiglio europeo. Il 31 ottobre 2019 scade, inoltre, il mandato dell'attuale Presidente della Banca centrale europea.
  Tra i temi prioritari del fine legislatura europea vi sono sicuramente l'auspicabile raggiungimento di un accordo con il Regno Unito per un recesso ordinato dall'Unione europea che comporti il minore disagio possibile per i cittadini e per le imprese, il prosieguo dei negoziati per il Quadro finanziario pluriennale volto ad allocare adeguate risorse finanziarie secondo le principali priorità dell'Unione per il periodo 2021-2027, la discussione sull'approfondimento sull'Unione economica e monetaria e sull'Unione bancaria e la definizione di una strategia europea strutturata su politiche comuni sull'immigrazione e per la riforma del Sistema comune europeo d'asilo.Pag. 4
  Il 9 maggio 2019 è previsto lo svolgimento a Sibiu, in Romania, di un vertice europeo straordinario chiamato a dare indicazione per una nuova Agenda strategica per l'Unione europea nel prossimo quinquennio, che dovrà essere adottata al Consiglio europeo di giugno.
  Passando ora ad una breve presentazione dei documenti esaminati si ricorda che la presentazione della relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea è prevista dall'articolo 13 della legge 24 dicembre 2012, n. 234.
  La Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2019 è strutturata in cinque parti ed è preceduta da una sintesi delle principali materie trattate in termini di orientamenti e priorità che il Governo intende perseguire nell'attività di partecipazione dell'Italia all'Unione europea: la prima parte, riguarda lo sviluppo del processo di integrazione europea e le questioni istituzionali; la seconda parte è dedicata alle priorità italiane nel quadro di politiche orizzontali, quali le politiche per il mercato interno dell'Unione, e settoriali, quali le strategie in materia di migrazione, politiche per l'impresa, politiche per il rafforzamento di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia; la terza parte illustra gli orientamenti del Governo in materia di politica estera e di sicurezza comune, politica di allargamento, vicinato e di collaborazione con Paesi terzi; la quarta parte è dedicata alle strategie di comunicazione e di formazione del Governo in merito all'attività dell'Unione europea e alla partecipazione italiana all'Unione europea. Infine, la quinta parte completa il quadro con una sezione dedicata al ruolo di coordinamento delle politiche europee, con particolare riguardo al coordinamento della posizione negoziale dell'Italia, ai temi dell'adeguamento del diritto interno al diritto dell'Unione europea, con l'elenco specifico delle direttive da recepire nel 2019 e degli aiuti di Stato, con la consueta finestra sulle attività di prevenzione e soluzione delle procedure di infrazione.
  Per quanto riguarda il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019, costituendo un programma di fine mandato, in vista delle elezioni europee del prossimo maggio e del conseguente esaurimento del mandato della Commissione Juncker, contiene un numero limitato di nuove iniziative concentrandosi invece sulle proposte pendenti, ritenute essenziali per realizzare appieno le dieci priorità che la Commissione in carica si era impegnata a realizzare nel momento della sua investitura.
  Il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1º gennaio 2019-30 giugno 2020), indica le priorità che le presidenze del Consiglio di Romania, Finlandia e Croazia, che si succederanno in tale ordine, hanno tra loro concordato.
  L'esame congiunto dei richiamati documenti, insieme alle puntuali indicazioni recate nei pareri espressi dalle Commissioni permanenti nei rispettivi settori di interesse e emerse nel corso dell'attività conoscitiva, consente di individuare, nell'ambito delle condivisibili priorità indicate dalla Commissione europea, alcune iniziative cui attribuire particolare rilevanza.
  In tema di politiche sulla migrazione, come rilevato dalla I Commissione, occorre esprimere apprezzamento per l'intenzione del Governo di adoperarsi affinché si delinei una strategia europea Pag. 5strutturata su politiche comuni sull'immigrazione, in particolare di contrasto all'immigrazione irregolare alla tratta degli esseri umani, che vada oltre la responsabilità degli Stati geograficamente più esposti, con una condivisione da parte degli Stati membri sia nella protezione dei confini esterni, sia nell'accoglienza che nel rimpatrio ed effettivo allontanamento dei cittadini di paesi terzi il cui ingresso o soggiorno sia irregolare, per un'equa ripartizione delle pressioni derivanti dai flussi migratori.
  Si sottolinea, peraltro, l'apprezzamento per l'impegno finora profuso dall'attuale Governo su tali tematiche da cui è conseguito un drastico calo degli ingressi illegali in Italia e, quindi, in Europa, ed in particolare per l'adozione di provvedimenti, anche di carattere normativo, volti a dare effettiva applicazione alle disposizioni di cui alla direttiva 2008/115/CE, nonché in materia di asilo al fine di garantire tempestiva e efficace tutela a chi ha diritto alla protezione internazionale.
  Per quanto riguarda il processo di recesso del Regno Unito dall'Unione europea, la cosiddetta Brexit, occorre sottolineare la necessità di garantire la protezione degli interessi dell'ampia comunità italiana nel Regno Unito.
  In materia di politica estera e di sicurezza dell'Unione europea, deve essere valutata positivamente la proposta della Commissione europea di rafforzarne l'efficacia attraverso l'introduzione del voto a maggioranza qualificata in alcuni settori.
  Nell'ambito della politica di allargamento, il Governo conferma il proprio tradizionale sostegno ai negoziati di adesione in corso, nell'ottica di un consolidamento del ruolo dell'Italia come partner privilegiato dei Balcani occidentali.
  Come evidenziato dalla III Commissione, con particolare riferimento al Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea per il periodo 1o gennaio 2019-30 giugno 2020, confermando il richiamato impegno a favore dell'allargamento per i Balcani occidentali, occorrerà verificare il concreto ed effettivo impegno al raggiungimento dei parametri concordati in materia di controllo dell'immigrazione irregolare, di riciclaggio di denaro e di contrasto alla criminalità organizzata e estremismo violento, in particolare in relazione alla presenza di foreign fighters, al fine di fornire una prospettiva di allargamento credibile.
  Sempre nell'ambito della politica di allargamento dell'Unione europea, preso atto dello stallo dei negoziati di adesione con la Turchia e dell'attuale assenza dei necessari presupposti di condizionalità per la sua adesione all'Unione europea, nonché della perdurante situazione di fragilità e instabilità nel Paese, si evidenzia la necessità di prestare attenzione al dialogo e alla centralità degli scambi culturali, accademici, commerciali e di investimento che tuttora l'Italia mantiene con la parte laica del Paese, che rimane uno Stato membro della NATO e un interlocutore dell'Unione europea, senza tuttavia sottacere la preoccupazione per il deterioramento della situazione dei diritti fondamentali all'interno dello Stato.
  Occorrerebbe, inoltre, considerare la Russia e la politica nei suoi confronti in un'ottica di doppio binario e riaffermare l'esigenza di un Pag. 6approccio strategico che superi progressivamente il meccanismo delle sanzioni e punti al sostegno della società civile russa e alle imprese che vi operano.
  L'Unione europea dovrebbe accompagnare e sostenere la riforma delle Nazioni Unite e adoperarsi per difendere la credibilità e le capacità delle principali Agenzie dell'ONU, migliorandone il funzionamento.
  In materia di politica commerciale, occorre sottolineare l'importanza di mantenere l'impegno dell'Unione europea per preservare e approfondire il sistema commerciale multilaterale, anche attraverso la modernizzazione dell'Organizzazione mondiale del commercio: sostenendo la negoziazione di accordi commerciali ambiziosi, equilibrati, reciprocamente vantaggiosi e di qualità con i partner principali di tutto il mondo, che siano in primo luogo ispirati alla protezione della salute e che siano sempre accompagnati da accordi politici che promuovano i valori e le norme dell'Unione europea, ricordando tuttavia che è necessaria al contempo una riflessione sulle modalità per rispondere alle crescenti preoccupazioni, non solo dell'opinione pubblica ma anche degli operatori economici coinvolti, sull'impatto di taluni accordi commerciali.
  Si invita inoltre il Governo, a proseguire le azioni volte al rafforzamento delle relazioni bilaterali dell'Unione europea, anche in Africa, in America latina, nei Caraibi, in Asia e nel mondo arabo, promuovendo tutte le iniziative utili alla tutela degli interessi del nostro Paese.
  Per quanto riguarda la politica di difesa e sicurezza dell'Unione europea, come evidenziato dalla IV Commissione, occorre sensibilizzare il Governo a valutare le iniziative più opportune a tutela degli interessi nazionali, per garantire che l'Italia non sia pregiudicata dagli effetti delle iniziative diplomatiche bilaterali intraprese da alcuni paesi dell'Unione europea. Occorre, inoltre, mantenere la più alta attenzione e vigilare sul processo di consolidamento ed aggregazione industriale che si produrrà a livello europeo sia nel contesto dello sviluppo di una base industriale europea della difesa sia nell'ambito dei progetti finanziati dal Fondo europeo per la difesa, affinché sia promossa e preservata la capacità e l'autonomia tecnologica e produttiva dell'intera filiera delle imprese italiane.
  In tale ambito, si richiama, a livello nazionale, l'esigenza prioritaria di finanziare in maniera adeguata lo strumento militare e a valutare l'istituzione di un tavolo di lavoro con il compito di individuare e proporre progetti capaci di attrarre i finanziamenti oggetto del Fondo europeo per la difesa, anche al fine di favorire la partecipazione delle microimprese italiane operanti nel settore della difesa in progetti collaborativi ed iniziative promosse nel contesto del Fondo medesimo.
  In materia di finanza pubblica e governance economica, come evidenziato dalla V Commissione, appare opportuno rinviare, in vista delle prossime elezioni del Parlamento europeo, la chiusura dell'esame in sede europea delle proposte relative, in particolare, all'istituzione di un Ministro europeo dell'economia e delle finanze (COM(2017)823) e di un Fondo monetario europeo, strutturato sulla base del Meccanismo Pag. 7europeo di stabilità (MES), che potrebbe avere un rilevante impatto sulla politica economica di ogni Stato membro, nonché della proposta di Direttiva del Consiglio (COM(2017)824) che imporrebbe di incorporare il Trattato del Fiscal Compact nel diritto dell'Unione europea, che rappresenterebbe il rafforzamento di un «vincolo esterno» tramite la sua internazionalizzazione nel diritto dell'Unione europea, con effetti potenzialmente restrittivi sull'economia nazionale.
  Si ritiene peraltro condivisibile la posizione assunta dal Governo sia nel ribadire la propria contrarietà circa l'affidamento all'istituendo Fondo monetario europeo di compiti di sorveglianza macroeconomica degli Stati membri – che rappresenterebbero una duplicazione delle competenze già in capo alla Commissione europea – sia nel farsi promotore di un dibattito sulle funzioni della Banca centrale europea.
  In generale, come evidenziato anche dalla V Commissione, per ciò che attiene alle proposte della Commissione europea, pur apprendendo con soddisfazione che il Governo ha rilevato una serie di criticità sulle quali sarà necessario un confronto serrato in fase negoziale, risulta opportuno che il Governo stesso si impegni sin d'ora, qualora il confronto negoziale non conduca agli esiti auspicati, ad esprimere il proprio voto contrario in seno a tutti i competenti organi dell'Unione europea, ferma restando l'opportunità, ove possibile, di sospendere ogni determinazione conclusiva nell'ambito dei predetti organi nell'attesa degli esiti delle prossime consultazioni elettorali per l'elezione del Parlamento europeo.
  Con riferimento alla complessiva questione dell'Unione bancaria sarebbe opportuno che il Governo, già in sede di Consiglio, da un lato, valuti con particolare attenzione la revisione della disciplina dell'obbligo di svalutazione dei crediti deteriorati, al fine di evitare che vengano introdotti incentivi distorti per le banche ed effetti indesiderati sull'economia reale, e, dall'altro, si impegni a rendere comunicazioni al riguardo presso le competenti Commissioni parlamentari.
  In materia di politiche fiscali, come sottolineato dalla VI Commissione, va evidenziato con particolare favore l'impegno del Governo a porre al centro dell'Agenda europea la materia della fiscalità e dell'unione doganale, proseguendo l'attività volta al raggiungimento di un equo ed efficiente sistema di imposizione fiscale nell'Unione.
  Per quanto riguarda l'approfondimento dell'Unione economica e monetaria, si esprime apprezzamento per la volontà espressa dal Governo di svolgere un ruolo critico, ma anche propositivo e propulsivo al fine di rafforzare la crescita economica, promuovere la competitività del sistema produttivo europeo nell'economia globale e salvaguardare la stabilità dell'euro. Si condivide altresì l'impegno affinché il completamento dell'Unione bancaria sia basato sulle due dimensioni di condivisione e riduzione dei rischi, acquisendo così credibilità di fronte ai mercati finanziari.
  In materia ambientale, come rilevato dalla VIII Commissione, si sostengono le priorità enunciate dal Governo con riguardo, in particolare, all'attuazione del pacchetto normativo «economia circolare», all'adozione di un quadro di riferimento europeo per la gestione e il controllo sul riutilizzo ad uso irriguo delle acque reflue depurate, alla definizione di regole per garantire la piena operatività dell'accordo Pag. 8di Parigi sui cambiamenti climatici e al sostegno della proposta europea per lo sviluppo di un'economia ad emissioni zero nel 2050.
  Nell'ambito della politica per i trasporti, in linea con quanto evidenziato dalla IX Commissione, si prende atto positivamente che, con riferimento ai negoziati relativi alle iniziative legislative in materia di tariffazione delle infrastrutture stradali, nell'ambito dell'iniziativa denominata «Europa in movimento», il Governo è impegnato a sostenere l'abolizione dei sistemi di tariffazione basati sul tempo per favorire l'introduzione di un sistema basato sulla distanza percorsa in base al principio «chi utilizza/inquina, paga» e intende sostenere l'introduzione di un meccanismo transfrontaliero di repressione delle violazioni dell'obbligo di pagamento del pedaggio. Si evidenzia, altresì, che il Governo si impegna a portare avanti le proposte ricomprese nel Pacchetto mobilità per la modifica della normativa vigente in materia di trasporto stradale e in settori connessi (normativa sociale), nonché le proposte, miranti a giungere ad una progressiva decarbonizzazione anche nel settore della mobilità.
  Nell'ambito del trasporto marittimo, si invita il Governo a sostenere le azioni e le attività necessarie per semplificare gli oneri amministrativi a carico degli operatori marittimi, promuovendo lo sviluppo e l'aggiornamento dei sistemi informatici necessari a digitalizzare i procedimenti amministrativi relativi agli obblighi di rendicontazione da parte delle navi marittime in ingresso ed in uscita dai porti italiani ed a sostenere azioni per rinforzare l'importanza socioeconomica del trasporto marittimo.
  In ambito nazionale, con riferimento al Programma operativo nazionale «Infrastrutture e Reti» 2014-2020, si invita il Governo a perseguire le priorità dell'Unione europea nell'ambito delle infrastrutture di trasporto utili, per sviluppare e migliorare sistemi di trasporto, quali infrastrutture ferroviarie, porti, collegamenti multimodali e infrastrutture aeroportuali nonché i sistemi di trasporto intelligenti, col fine di promuovere e favorire la mobilità regionale e locale, la crescita sostenibile, intelligente e inclusiva attraverso investimenti nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
  In materia di politiche occupazionali e del lavoro, come rilevato dalla XI Commissione, si accoglie con favore l'intenzione del Governo di svolgere un'azione di impulso per l'attuazione dell'Agenda europea per le competenze e di fornire supporto ai processi di implementazione degli strumenti legislativi esistenti e si esprime apprezzamento, con riferimento alle politiche attive per l'occupazione, per la previsione da parte del Governo di iniziative volte a valorizzare l'esperienza maturata nel Programma operativo nazionale servizi di politiche attive per l'occupazione – PON SPAO, nonché il finanziamento di interventi a sostegno dei servizi competenti, al fine di rendere più efficaci le politiche attive del lavoro.
  Tali impegni devono essere considerati complementari con le riforme strutturali varate dal Governo con il recente decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, che introduce il Reddito di cittadinanza e la sperimentazione di disposizioni per consentire un accesso flessibile al pensionamento, mediante l'adozione della combinazione alla cosiddetta «quota 100» di anzianità anagrafica e di anzianità contributiva.Pag. 9
  Si accoglie altresì con favore l'impegno del Governo a portare avanti, nel corso del 2019, le azioni di coordinamento necessarie, sia a livello nazionale che europeo, al fine di proseguire i negoziati e dare attuazione alla proposta di direttiva relativa all'equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza e l'attenzione del Governo nel rafforzamento delle misure di conciliazione tra vita professionale e vita privata, nonché nelle azioni di incentivazione del welfare familiare aziendale, agevolando al contempo il ricorso a modalità di lavoro agile.
  Per quanto riguarda, infine, la politica agricola, come sottolineato dalla XIII Commissione, si accoglie con favore l'impegno prioritario del Governo volto a perseguire, nel negoziato sul Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e sulla riforma della PAC, una ridefinizione degli stanziamenti destinati ai Fondi di coesione e alla Politica agricola comune, che consenta quantomeno il mantenimento dei livelli di finanziamento, per assicurare una prospettiva di sviluppo dell'agricoltura italiana e si giudica con favore che l'Esecutivo abbia individuato tra gli obiettivi primari da perseguire in tale contesto il mantenimento di adeguate risorse finanziarie in grado di assicurare un equo reddito ai produttori agricoli e il perseguimento di azioni idonee a contribuire alla gestione dei rischi legati ai cambiamenti climatici.
  Si richiama, infine, il Governo a porre particolare attenzione alla tutela degli interessi nazionali sulla proposta di istituzione della Organizzazione comune di mercato (OCM) nei settori della carne e del latte, sui pagamenti diretti e gli aiuti accoppiati, sulla revisione della normativa per il settore vitivinicolo e il processo di standardizzazione della normativa internazionale ed europea sulla commercializzazione e i relativi parametri applicabili agli oli di oliva.
  Si valuta, infine, con favore che, con riguardo al settore della pesca, il Governo intenda proseguire nella concreta attuazione del Programma operativo del Fondo europeo per gli affari marittimi e per la pesca (FEAMP), al fine di assicurare un'ulteriore accelerazione della spesa, contribuire al negoziato sul nuovo regolamento FEAMP per il 2021-2027, puntando a una stabilità delle risorse assegnate e a una complessiva semplificazione del sistema, e che, in relazione al Programma nazionale triennale della pesca e dell'acquacoltura 2017-2019, il Governo intenda continuare a dare attuazione, in particolare, alle azioni ivi previste in materia di tutela dell'ecosistema marino e tutela della concorrenza e competitività delle imprese di pesca nazionali.
  Si accoglie positivamente, inoltre, con riferimento al coordinamento nazionale delle politiche europee, l'impegno recato dalla Relazione programmatica di promuovere l'efficace partecipazione dell'Italia alle attività dell'Unione europea attraverso gli strumenti di coordinamento, indirizzo e impulso politico, con particolare riferimento al ruolo del Comitato interministeriale per gli affari europei (CIAE), al fine di garantire un più efficace coordinamento della posizione italiana nell'ambito dei negoziati europei.
  Infine, si esprime apprezzamento per l'impegno del Governo per incrementare gli sforzi per la risoluzione delle procedure di infrazione Pag. 10a carico dell'Italia e rafforzare l'impegno atto alla conclusione delle procedure di infrazione attualmente pendenti ai sensi degli articoli 258 e 260 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, garantendo un corretto flusso informativo e un adeguato coinvolgimento delle Camere, al fine di evitare effetti finanziari negativi a carico della finanza pubblica.

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PARERI DELLE COMMISSIONI PERMANENTI

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PARERE DEL COMITATO PER LA LEGISLAZIONE

  Il Comitato per la legislazione,
   esaminata la relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2019 e rilevato che:
    per i profili di competenza del Comitato, assume importanza il programma di lavoro della Commissione europea per il 2019 e, in particolare, il paragrafo dedicato a «Legiferare meglio, applicare il diritto dell'UE e garantirne il rispetto» (p. 181 della relazione);
    l'Accordo interistituzionale «Legiferare Meglio», entrato in vigore nell'aprile 2016, prevede, in particolare, una cooperazione più stretta tra le istituzioni dell'UE nell'ambito della programmazione legislativa; il rafforzamento delle valutazioni d'impatto ex ante delle nuove iniziative e della valutazioni ex post della legislazione esistente; una maggiore trasparenza e consultazione pubblica nell'iter legislativo;
    al riguardo, il programma di lavoro assume l'impegno ad un costante monitoraggio delle politiche UE esistenti, per garantire che rimangano idonee allo scopo ed evitare costi inutili;
    il programma di lavoro illustra anche, in apposito allegato (Allegato II, pp. 185 e 186 della relazione), le valutazioni e i controlli dell'adeguatezza principali che verranno effettuati nel 2019; tra questi merita segnalare il controllo dell'adeguatezza delle direttive sulla qualità dell'aria; la valutazione del regolamento sulle spedizioni dei rifiuti; la valutazione della direttiva sulla protezione giuridica dei disegni e modelli e del regolamento sui disegni e modelli comunitari; il controllo dell'adeguatezza relativo agli obblighi di comunicazione alle autorità di vigilanza nel settore finanziario; la valutazione della direttiva sulla parità di retribuzione per lo stesso lavoro e per lavoro di pari valore;
    merita richiamare che la Commissione europea effettua valutazioni d'impatto delle proprie iniziative legislative e non legislative, degli atti delegati e delle misure d'esecuzione suscettibili di avere un impatto economico, ambientale o sociale significativo; all'atto dell'esame delle proposte legislative della Commissione, il Parlamento europeo e il Consiglio tengono pienamente conto delle valutazioni d'impatto della Commissione e, se lo ritengono opportuno, effettuano valutazioni d'impatto in relazione alle modifiche sostanziali che hanno apportato alla proposta della Commissione;
    la Commissione europea ha inoltre istituito un apposito comitato per il controllo normativo; il comitato costituisce un organismo indipendente della Commissione che offre consulenze al collegio; il comitato è presieduto da un direttore generale e si compone di: tre alti funzionari della Commissione e di tre esperti reclutati dall'esterno della Commissione; il comitato agisce in modo Pag. 13indipendente dai servizi responsabili delle politiche e da qualsiasi istituzione, organo, ufficio o agenzia europei ed ha il compito di emettere pareri sulle valutazioni di impatto predisposte sulle proposte della Commissione;
    assume infine rilievo in materia la recente giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea che, con la sentenza del 22 marzo 2018 nella causa T-540/15 (cd. «sentenza De Capitani»), ha censurato la violazione da parte del Parlamento europeo degli obblighi di pubblicità relativi all'istruttoria degli atti normativi, con riferimento in particolare alla procedura dei «triloghi», i colloqui informali tra rappresentanti del Parlamento europeo, la Commissione europea e il Consiglio sui progetti di direttiva e di regolamento; successivamente, con la sentenza del 4 settembre 2018 nella causa C-57/16, la Corte ha annullato due decisioni della Commissione europea che avevano negato l'accesso del pubblico a documenti inerenti la valutazione d'impatto predisposta su proposte normative in materia ambientale;
    si tratta di buone pratiche e di orientamenti giurisprudenziali in materia di valutazione delle politiche pubbliche che meritano attenzione anche nell'ambito di una riflessione sulle eventuali riforme da introdurre nella legislazione nazionale in materia;
    per quanto concerne la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea (Anno 2019), non ritiene di formulare specifiche considerazioni in relazione ai profili di competenza del Comitato».

PARERE DELLA I COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)

  La I Commissione,
   esaminati, per gli aspetti di propria competenza, il Programma di lavoro della Commissione per il 2019 – Mantenere le promesse e prepararsi al futuro (COM(2018)800 final), il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1º gennaio 2019-30 giugno 2020) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze rumena, finlandese e croata (14518/18), e la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2019 (Doc. LXXXVI, n. 2);
   rilevato, in linea generale, come l'esame congiunto di tali documenti consenta al Parlamento di essere partecipe della «fase ascendente» di definizione delle politiche e degli atti dell'Unione europea, dedicata alla valutazione e al confronto tra le priorità delle Istituzioni europee e quelle del Governo per l'anno in corso;Pag. 14
   evidenziato come nella Relazione programmatica il Governo, in tema di politiche sulla migrazione, affermi l'intenzione di adoperarsi affinché si delinei una strategia europea strutturata su politiche comuni sull'immigrazione, in particolare di contrasto alla tratta degli esseri umani, con una condivisione da parte degli Stati membri sia nella protezione dei confini esterni sia nell'accoglienza, per un'equa ripartizione delle pressioni derivanti dai flussi migratori, in particolare delle persone salvate in mare, nonché nell'adozione di misure, anche comuni, per l'effettivo rimpatrio dei migranti il cui ingresso o soggiorno sia irregolare;
   sottolineato come, a fronte di movimenti di massa, su tale tema, sia necessario individuare meccanismi condivisi che vadano oltre la responsabilità degli Stati geograficamente più esposti;
   rilevato come nella già citata Relazione programmatica il Governo affermi che intende lavorare per evitare possibili fughe in avanti su specifici aspetti della riforma del Sistema comune europeo d'asilo che non tengano debitamente conto degli interessi nazionali;
   condivisa l'impostazione espressa al riguardo dal Governo italiano, il quale considera cruciali la modifica del regolamento Dublino e la trasformazione della direttiva procedure in un nuovo regolamento per il raggiungimento di un compromesso equilibrato che tenga in debita considerazione le esigenze degli Stati membri più esposti ai flussi migratori;
   rilevato positivamente come il Governo, nel merito della riforma del predetto regolamento Dublino, manifesti l'intenzione di sostenere la necessità di forme di redistribuzione obbligatorie dei richiedenti asilo e di un meccanismo ad hoc per quelli giunti via mare, rifiutando strumenti di solidarietà su base volontaria o che si estrinsechino solo in forme di sostegno finanziario, messa a disposizione di esperti e mezzi, senza contemplare il citato obbligo di accettare la redistribuzione dei richiedenti asilo;
   rilevato come il Governo, nella Relazione programmatica, confermi la propria posizione favorevole ad un rafforzamento del ruolo dell'Agenzia Frontex, soprattutto con riferimento al tema dei rimpatri, chiedendo allo stesso tempo un'attenta ponderazione del rapporto costi-benefici dei previsti incrementi di organico e degli effetti sulle strutture nazionali dei relativi meccanismi di reclutamento;
   evidenziato come, nelle priorità indicate dal Programma di lavoro della Commissione per il 2019 in tema di politiche sulla migrazione, ci si soffermi in particolare sulle proposte, tuttora oggetto di iter legislativo, necessarie al fine di rafforzare la coerenza e l'efficacia della politica di rimpatrio e di ridurre gli incentivi alla migrazione irregolare;
   osservato che, sul medesimo tema delle politiche sulla migrazione, il Programma di diciotto mesi stabilisce quale intervento prioritario il rafforzamento delle frontiere esterne dell'UE, anche potenziando la guardia di frontiera e costiera europea e introducendo Pag. 15nuovi sistemi d'informazione (EES, ETIAS), nonché attuando i necessari meccanismi di controllo della qualità e sviluppando la strategia di gestione integrata delle frontiere, tenendo nel contempo in considerazione l'equilibrio tra la sicurezza e la fluidità degli attraversamenti di frontiera;
   evidenziato, altresì, in termini di azione esterna, come il Programma di diciotto mesi segnali la necessità di un partenariato autentico con i Paesi di origine e di transito che integri saldamente la politica migratoria esterna nelle relazioni bilaterali complessive dell'UE con i Paesi terzi, al fine di affrontare le cause profonde della migrazione, considerando necessari ulteriori lavori relativamente all'aumento dei rimpatri, per una politica europea di rimpatrio più efficace e coerente;
   valutati positivamente i programmi illustrati dal Governo, nella Relazione programmatica, in tema di pari opportunità e con riferimento alle politiche per la parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni;
   preso atto delle priorità indicate sul medesimo tema delle pari opportunità nel Programma di lavoro della Commissione per il 2019 e nel Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea;
   condivisa, in tema di giustizia e affari interni, la scelta del Governo di indicare tra le priorità la lotta al terrorismo e alla radicalizzazione, anche per quanto concerne la diffusione dei relativi contenuti online, nonché un ulteriore rafforzamento della cooperazione in materia di lotta alla criminalità organizzata transnazionale;
   preso atto delle priorità indicate, in tema di giustizia ed affari interni, dalla Commissione europea, per quanto riguarda in particolare la realizzazione di un'Unione europea della sicurezza, nonché dalle tre Presidenze, che si impegnano ad adottare rapidamente i nuovi orientamenti strategici per lo sviluppo dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia;
   rilevato positivamente come, in tema di riforma delle pubbliche amministrazioni e semplificazione, la Relazione programmatica indichi, tra le priorità per il 2019, quella di continuare a partecipare alle attività della rete informale per le amministrazioni pubbliche (EUPAN) e del Comitato europeo per il dialogo sociale nelle pubbliche amministrazioni, al fine di sostenere iniziative volte a ridurre gli oneri amministrativi e a semplificare la regolamentazione, proseguendo l'azione già avviata in tal senso nel 2014 durante il semestre di presidenza del Consiglio dell'UE;
   ricordato che, sul medesimo tema, l'iniziativa «Legiferare meglio», lanciata dalla Commissione europea nel 2016 e su cui l'Esecutivo europeo ha investito massicciamente, mira a garantire un processo decisionale aperto e trasparente, attraverso la partecipazione dei cittadini e delle parti interessate ai processi decisionali e all'esecuzione delle politiche, intendendo ridurre gli oneri normativi e Pag. 16burocratici per le pubbliche amministrazioni, le imprese e i cittadini attraverso una semplificazione delle norme;
   preso atto delle priorità indicate nel Programma di diciotto mesi, in tema di finalizzazione dei lavori concernenti il mercato unico digitale e le infrastrutture digitali,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

PARERE DELLA II COMMISSIONE PERMANENTE
(Giustizia)

  La II Commissione,
   esaminati, per le parti di competenza, il Programma di lavoro della Commissione per il 2019 – Mantenere le promesse e prepararsi al futuro (COM(2018)800 final), la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2019 (Doc. LXXXVI, n. 2) ed il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1º gennaio 2019-30 giugno 2020) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze rumena, finlandese e croata (14518/18),
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

PARERE DELLA III COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari esteri e comunitari)

  La III Commissione,
   esaminati, per le parti di competenza, la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2019 e il Programma di lavoro della Commissione europea per l'anno 2019 e relativi allegati, nonché il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea per il periodo 1o gennaio 2019- 30 giugno 2020;
   premesso che:
    il Programma di lavoro della Commissione europea è un programma di fine mandato, in vista delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo del prossimo maggio e del conseguente esaurimento Pag. 17del mandato della Commissione Juncker; vi si preannuncia, dunque, la presentazione di un numero limitato di nuove iniziative concentrandosi invece sulle proposte pendenti, ritenute essenziali per realizzare appieno le dieci priorità che la Commissione in carica si era impegnata a realizzare nel momento della sua investitura. La stessa Commissione, per quanto di competenza, si impegna a continuare i negoziati con il Regno Unito per disciplinarne il recesso dall'Unione;
    la Commissione europea intende portare avanti l'attuazione della nuova alleanza Africa-Europa, rendendo operativo il piano per gli investimenti esterni dell'UE con l'obiettivo di mobilitare fino a 44 miliardi in investimenti sostenibili entro il 2020, contribuendo in tal modo a combattere le cause profonde delle migrazioni;
    nell'ambito della Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2019 (Doc. LXXXVI n. 2), il Governo intende garantire nell'ambito della Brexit la protezione degli interessi dell'ampia comunità italiana nel Regno Unito; continuare ad assicurare il proprio sostegno alla Politica estera e di sicurezza comune (PESC), valutando con spirito di apertura la proposta della Commissione di rafforzarne l'efficacia attraverso l'introduzione del voto a maggioranza qualificata in alcuni settori (sanzioni, diritti umani, missioni civili della Politica di sicurezza e di difesa comune); nell'ambito della politica di allargamento, confermare il proprio tradizionale sostegno ai negoziati di adesione in corso, nell'ottica di un consolidamento del ruolo dell'Italia come partner privilegiato dei Balcani Occidentali; avviare, nell'ambito della politica commerciale, in larga parte competenza esclusiva dell'Unione, una riflessione sulle modalità per rispondere alle crescenti preoccupazioni dell'opinione pubblica sull'impatto di taluni accordi commerciali di libero scambio con Paesi terzi, accompagnata da un'attività di monitoraggio e di partecipazione negoziale ai principali dossier di settore;
    nell'ambito del Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2019-30 giugno 2020) delle presidenze romena, finlandese e croata, l'attuale presidenza romena evidenzia una speciale attenzione ai temi del rafforzamento della sicurezza interna dell'Unione, anche attraverso una gestione efficace e sostenibile del fenomeno migratorio, e al consolidamento del ruolo globale dell'Unione, promuovendo la politica di allargamento e l'azione europea nel suo vicinato, oltre all'impegno di adoperarsi al massimo per garantire una gestione efficace e tempestiva di tutti i lavori necessari nel quadro del processo della Brexit. Il Programma, per quanto di competenza della III Commissione, riporta un intero capitolo su «l'Unione come attore forte sulla scena mondiale», in cui sono delineati gli impegni delle tre presidenze in riferimento alla politica estera dell'Unione,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

Pag. 18

  con le seguenti osservazioni:
   1) per quanto riguarda il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea per il periodo 1o gennaio 2019-30 giugno 2020, confermando l'impegno a favore dell'allargamento per i Balcani occidentali, si verifichi il concreto ed effettivo impegno al raggiungimento dei parametri concordati in materia di controllo dell'immigrazione clandestina, di riciclaggio di denaro e di contrasto alla criminalità organizzata e estremismo violento, in particolare in relazione alla presenza di foreign fighters, al fine di fornire una prospettiva di allargamento credibile;
   2) si invita a considerare la Russia e la politica nei suoi confronti in un'ottica di doppio binario – che consiste nel calibrare fermezza nelle ipotesi di violazione del diritto internazionale e dialogo sui temi di comune interesse – e riaffermare l'esigenza di un approccio strategico che superi progressivamente il meccanismo delle sanzioni e punti al sostegno della società civile russa e alle imprese che vi operano;
   3) si invita l'Unione ad accompagnare e sostenere la riforma delle Nazioni Unite e adoperarsi per difendere la credibilità e le capacità delle principali Agenzie dell'ONU, migliorandone il funzionamento;
   4) si invita in materia di migrazione ad adoperarsi per trovare approcci collaborativi e l'effettiva applicazione dei programmi di redistribuzione dei profughi predisposti dalla Commissione europea per preservare la sicurezza delle frontiere dell'UE e affrontare le sfide condivise;
   5) si invitano, nel contesto delle crescenti tensioni commerciali, le tre presidenze romena, finlandese e croata a mantenere il loro impegno per preservare e approfondire il sistema commerciale multilaterale disciplinato da regole, compresi i lavori per modernizzare l'OMC: sostenendo la negoziazione di accordi commerciali ambiziosi, equilibrati, reciprocamente vantaggiosi e di qualità con i partner principali di tutto il mondo, accompagnati da accordi politici che promuovano i valori e le norme dell'UE e incoraggino una maggiore cooperazione su questioni di interesse comune, sottolineando inoltre l'importanza di attuare gli accordi e di rafforzare i collegamenti tra relazioni economiche esterne e mercato interno, ricordando tuttavia che è necessaria una riflessione sulle modalità per rispondere alle crescenti preoccupazioni, non solo dell'opinione pubblica ma anche degli operatori economici coinvolti, sull'impatto di taluni accordi commerciali;
   6) si invita il Governo italiano, in merito al rafforzamento delle relazioni bilaterali dell'UE, anche in Africa, in America latina, nei Caraibi, in Asia e nel mondo arabo, a promuovere tutte le iniziative utili alla tutela degli interessi del nostro Paese.

Pag. 19

PARERE DELLA IV COMMISSIONE PERMANENTE
(Difesa)

  La IV Commissione,
   esaminati, per le parti di competenza, la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2019 e il Programma di lavoro della Commissione europea per l'anno 2019 e relativi allegati, e il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea per il periodo 1o gennaio 2019-30 giugno 2020;
   premesso che:
    la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2019 evidenzia che il Governo continuerà a sostenere la politica estera e di difesa comune, orientandola in senso conforme agli interessi nazionali e promuovendo il cosiddetto «approccio integrato», che combina l'azione nel settore della sicurezza con l'attività di prevenzione dei conflitti;
    sempre nell'ambito della politica estera e di difesa comune, il Governo continuerà a sollecitare il sostegno degli strumenti e delle risorse alla ricerca di soluzioni strutturali al problema migratorio, in particolare per quanto riguarda la rotta del Mediterraneo centrale, ed intensificherà la collaborazione con i Paesi africani maggiormente interessati dal fenomeno migratorio, nel quadro di una strategia improntata a un approccio complessivo e orientata verso la lotta ai traffici e alle cause della migrazione;
    con riferimento, invece, alla politica di difesa comune, la Relazione programmatica evidenzia come il Governo continuerà a sostenere le iniziative volte al rafforzamento della difesa europea, in complementarità con la NATO e sosterrà – seppur con un attento monitoraggio delle ricadute in termini di bilancio – la proposta di istituzione dello Strumento europeo per la pace (EPF), con l'obiettivo di trovare una soluzione al finanziamento delle attività di potenziamento delle capacità nel settore della prevenzione dei conflitti, della costruzione della pace e del consolidamento della sicurezza internazionale;
    la Relazione afferma, poi, che il 2019 sarà dedicato al consolidamento dell'impianto istituzionale della Cooperazione strutturata permanente (PESCO), onde assicurare la massima efficienza decisionale e una costante verifica degli impegni assunti dagli Stati membri coinvolti, e che il Governo si impegnerà a fare in modo che le regole di assegnazione e di impiego dei finanziamenti del Fondo europeo per la difesa corrispondano alle aspettative di sviluppo di una base industriale solida, in cui le capacità dell'industria italiana della difesa trovino adeguato spazio;
    la stessa Relazione sottolinea inoltre che nell'ambito della revisione coordinata annuale sulla difesa (CARD), che dovrebbe Pag. 20giungere alla fase di piena attuazione proprio nel 2019, il Governo intende continuare a valorizzare le nuove priorità di sviluppo capacitivo approvate nel 2018 dai Ministri della difesa e a supportare il potenziamento del ruolo dell'Agenzia europea per la difesa (EDA) affinché si doti di strumenti idonei a sostenere la capacity building dei Paesi membri;
    nell'ambito delle relazioni bilaterali intracomunitarie, si registrano sviluppi di cui non sono del tutto chiare le implicazioni, comunque potenzialmente idonee ad incidere sull'integrazione delle capacità militari ed industriali della difesa;
    con riguardo, infine, alle operazioni e alle missioni di Politica di sicurezza e difesa comune dell'Unione europea, la Relazione precisa che il Governo si propone, per il 2019, di ribadire gli sforzi per aumentarne efficacia, flessibilità e rapidità d'impiego, mantenendo gli elevati standard di partecipazione del nostro Paese, che lo collocano stabilmente all'interno della prima fascia di Stati membri contributori in termini di personale,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   con riferimento alla necessità di sostenere la politica estera e di difesa comune, orientandola in senso conforme agli interessi nazionali e promuovendo il cosiddetto «approccio integrato», che combina l'azione nel settore della sicurezza con l'attività di prevenzione dei conflitti, come evidenziato nell'ambito della Relazione programmatica, si invita a considerare prioritaria l'esigenza di finanziare in maniera adeguata lo strumento militare;
   a proposito del consolidamento dell'impianto istituzionale della Cooperazione strutturata permanente (PESCO), onde assicurare la massima efficienza decisionale e una costante verifica degli impegni assunti dagli Stati membri coinvolti, si invita a valutare le iniziative più opportune per tutelare gli interessi nazionali e garantire che l'Italia non sia pregiudicata dagli effetti delle iniziative diplomatiche bilaterali intraprese da alcuni paesi dell'Unione europea;
   si invita a valutare l'opportunità di avviare una riflessione politica sulla PESCO, che presuppone una forte progettualità di tutta l'industria europea e che l'Italia ha sempre sostenuto, alla luce delle ultime determinazioni assunte dalla Francia e dalla Germania, che hanno deciso, ad esempio, di sviluppare un nuovo carro armato pesante al di fuori dei programmi PESCO e che, attraverso la recente stipula del trattato di Aquisgrana, sembrano andare in una direzione diversa da quella della collaborazione europea, soprattutto in relazione ai rapporti industriali;
   in considerazione dell'impegno del Governo a fare in modo che le regole di assegnazione e di impiego dei finanziamenti del Fondo europeo per la difesa corrispondano alle aspettative di sviluppo di una Pag. 21base industriale solida, in cui le capacità dell'industria italiana della difesa trovino adeguato spazio, si invita a mantenere la più alta attenzione e a vigilare sul processo di consolidamento ed aggregazione industriale che si produrrà a livello europeo sia nel contesto dello sviluppo di una base industriale europea della difesa sia nell'ambito dei progetti finanziati dal Fondo europeo per la difesa, affinché sia promossa e preservata la capacità e l'autonomia tecnologica e produttiva dell'intera filiera delle imprese italiane;
   si invita a valutare l'istituzione – a livello nazionale – di un tavolo di lavoro con il compito di individuare e proporre progetti capaci di attrarre i finanziamenti oggetto del Fondo europeo per la difesa e di predisporre il necessario meccanismo di coordinamento e di governance a livello nazionale, per consentire una partecipazione effettiva e le consultazioni con i partner potenziali, anche al fine di favorire la partecipazione delle microimprese italiane operanti nel settore della difesa in progetti collaborativi ed iniziative promosse nel contesto del Fondo medesimo.

PARERE DELLA V COMMISSIONE PERMANENTE
(Bilancio, tesoro e programmazione)

  La V Commissione,
   esaminati il Programma di lavoro della Commissione per il 2019 – Mantenere le promesse e prepararsi al futuro (COM(2018)800 final), la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2019 (Doc. LXXXVI, n. 2) e il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1º gennaio 2019-30 giugno 2020) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze rumena, finlandese e croata (14518/18);
   rilevato che:
    nel Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019 non si possa non tenere conto del rilevante appuntamento di maggio per l'elezione del Parlamento europeo, adottando particolare prudenza nel definire e prospettare le politiche dell'Unione europea dei prossimi anni, alla luce del possibile cambiamento del quadro politico che potrebbe verificarsi all'esito delle prossime consultazioni elettorali per l'elezione del Parlamento europeo;
    l'istituzione di un ministro europeo dell'economia e delle finanze (COM(2017)823) e di un Fondo monetario europeo, strutturato sulla base del MES (il Meccanismo europeo di stabilità), potrebbe tuttavia avere un rilevante impatto sulla politica economica di ogni Stato membro;
    anche la proposta di Direttiva del Consiglio (COM(2017)824) che imporrebbe di incorporare il Trattato del Fiscal Compact nel Pag. 22diritto dell'UE, rappresenterebbe il rafforzamento di un «vincolo esterno» tramite la sua internazionalizzazione nel diritto UE, con effetti potenzialmente restrittivi sull'economia nazionale;
    ritenuto che sia condivisibile la posizione assunta dal Governo sia nel ribadire la propria contrarietà circa l'affidamento all'istituendo Fondo monetario europeo di compiti di sorveglianza macroeconomica degli Stati membri – che rappresenterebbero una duplicazione delle competenze già in capo alla Commissione europea – sia nel farsi promotore di un dibattito sulle funzioni della Banca centrale europea;
    rilevato che sulla complessiva questione dell'Unione bancaria sarebbe opportuno che il Governo, già in sede di Consiglio, da un lato, valuti con particolare attenzione la revisione della disciplina dell'obbligo di svalutazione dei crediti deteriorati, al fine di evitare che vengano introdotti incentivi distorti per le banche ed effetti indesiderati sull'economia reale, e, dall'altro, si impegni a rendere comunicazioni al riguardo presso le competenti Commissioni parlamentari;
    rilevato, infine, che per ciò che attiene alle proposte della Commissione europea, pur apprendendo con soddisfazione che il Governo ha rilevato una serie di criticità sulle quali sarà necessario un confronto serrato in fase negoziale, risulta opportuno che il Governo stesso si impegni sin d'ora, qualora il confronto negoziale non conduca agli esiti auspicati, ad esprimere il proprio voto contrario in seno a tutti i competenti organi dell'Unione, ferma restando l'opportunità, ove possibile, di sospendere ogni determinazione conclusiva nell'ambito dei predetti organi nell'attesa degli esiti delle prossime consultazioni elettorali per l'elezione del Parlamento europeo,
   delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente condizione:
   siano adottate in tutte le sedi istituzionali dell'Unione europea iniziative volte a sospendere, ove possibile, ogni determinazione conclusiva in merito agli atti di cui in premessa, nell'attesa degli esiti delle prossime consultazioni elettorali per l'elezione del Parlamento europeo.»

PARERE DELLA VI COMMISSIONE PERMANENTE
(Finanze)

  La VI Commissione,
   esaminati congiuntamente il Programma di lavoro della Commissione per il 2019 – Mantenere le promesse e prepararsi al futuro (COM(2018)800 final), la Relazione programmatica sulla partecipazione Pag. 23dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2019 (Doc. LXXXVI, n. 2) e il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2019-30 giugno 2020) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze rumena, finlandese e croata (14518/18);
   rilevato con particolare favore l'impegno del Governo a porre al centro dell'Agenda europea la materia della fiscalità e dell'unione doganale, proseguendo l'attività volta al raggiungimento di un equo ed efficiente sistema di imposizione fiscale nell'Unione;
   valutato positivamente l'interesse espresso dal Governo a giocare un ruolo critico, ma anche propositivo e propulsivo, riguardo all'approfondimento dell'Unione economica e monetaria, al fine di rafforzare la crescita economica, promuovere la competitività del sistema produttivo europeo nell'economia globale, salvaguardare la stabilità dell'euro;
   condiviso l'impegno del Governo affinché il completamento dell'Unione bancaria sia basato sulle due dimensioni di condivisione e riduzione dei rischi, acquisendo così credibilità di fronte ai mercati finanziari;
   condiviso altresì l'obiettivo del Governo di garantire la partecipazione dell'Italia ai negoziati relativi alle proposte normative europee in materia penale, fra cui la proposta di direttiva recante norme armonizzate sulla lotta contro le frodi e le falsificazioni di mezzi di pagamento diversi dai contanti;
   preso atto dell'intenzione della Commissione europea di avviare un dibattito su una riforma del processo decisionale nella politica fiscale dell'UE, nonché dell'esigenza manifestata di intensificare gli sforzi per giungere ad una imposta sul valore aggiunto equa ed efficiente, al fine di semplificare il sistema e renderlo a prova di frodi;
   considerato che, tra le priorità indicate dalla Commissione europea figurano le proposte in materia di diritto societario – volte a garantire che il diritto delle imprese di trasferirsi ed espandersi al di fuori delle frontiere nazionali non sia utilizzato impropriamente da pochi per evadere le imposte o minare i diritti dei lavoratori – nonché le proposte indirizzate ad un completamento dell'Unione bancaria, tra le quali la creazione di un meccanismo di garanzia comune per il Fondo di risoluzione unico delle crisi bancarie; l'ottenimento di progressi verso il sistema europeo di assicurazione dei depositi; il rafforzamento del ruolo del Meccanismo europeo di stabilità (MES) quale strumento per la gestione delle crisi;
   richiamati infine i contenuti del Programma dei 18 mesi del Consiglio, che individua quali priorità fondamentali un'imposizione fiscale equa ed efficace, un miglioramento dell'Unione economica e monetaria, al fine incrementarne la capacità di resistenza alle crisi economiche, un rafforzamento dell'Unione bancaria,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE.

Pag. 24

PARERE DELLA VII COMMISSIONE PERMANENTE
(Cultura, scienza e istruzione)

  La VII Commissione,
   visto il Programma di lavoro della Commissione per il 2019 – Mantenere le promesse e prepararsi al futuro (COM(2018)800final);
   esaminata la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2019 (Doc. LXXXVI, n. 2);
   visto il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1º gennaio 2019-30 giugno 2020) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze rumena, finlandese e croata (14518/18),
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

PARERE DELLA VIII COMMISSIONE PERMANENTE
(Ambiente, territorio e lavori pubblici)

  La VIII Commissione,
   esaminati congiuntamente, per le parti di competenza, il Programma di lavoro della Commissione per il 2019 – Mantenere le promesse e prepararsi al futuro COM(2018) 800 final, la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2019 (Doc. LXXXVI, n. 2) e il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2019-30 giugno 2020) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze rumena, finlandese e croata (14518/18);
   valutate favorevolmente le priorità in materia ambientale enunciate dal Governo nella Relazione programmatica, con riguardo, in particolare, all'attuazione del pacchetto normativo «economia circolare», all'adozione di un quadro di riferimento europeo per la gestione e il controllo sul riutilizzo ad uso irriguo delle acque reflue depurate, alla definizione di regole per la piena operatività all'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e al sostegno della proposta europea per lo sviluppo di un'economia ad emissioni zero nel 2050;Pag. 25
   preso atto dei contenuti del Programma di lavoro della Commissione con riferimento ai profili ambientali – con particolare riguardo al completamento del pacchetto «Energia pulita per tutti gli europei» – e del Programma dei 18 mesi del Consiglio, nel quale figura come prioritario il completamento dei negoziati sul pacchetto «Energia pulita» e di quelli relativi ai provvedimenti sulla mobilità e sul clima nonché la strategia europea per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE.

PARERE DELLA IX COMMISSIONE PERMANENTE
(Trasporti, poste e telecomunicazioni)

  La IX Commissione,
   esaminati, per le parti di competenza, il Programma di lavoro della Commissione per il 2019 – Mantenere le promesse e prepararsi al futuro (COM(2018)800 final), Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2019 (Doc. LXXXVI, n. 2) e Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2019-30 giugno 2020) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborata dalle future presidenze rumena, finlandese e croata (14518/18);
   preso atto positivamente che, con riferimento ai negoziati relativi alle iniziative legislative in materia di tariffazione delle infrastrutture stradali, nell'ambito dell'iniziativa denominata «Europa in movimento», il Governo è impegnato a sostenere l'abolizione dei sistemi di tariffazione basati sul tempo per favorire l'introduzione di un sistema basato sulla distanza percorsa in base al principio «chi utilizza/inquina, paga» e che il Governo intende sostenere l'introduzione di un meccanismo transfrontaliero di repressione delle violazioni dell'obbligo di pagamento del pedaggio;
   evidenziato che il Governo italiano, nella relazione programmatica, si dichiara impegnato a portare avanti le proposte ricomprese nel Pacchetto mobilità I per la modifica della normativa vigente in materia di trasporto stradale e in settori connessi (normativa sociale);
   considerato che tra le proposte comprese nel secondo Pacchetto mobilità si ricordano la proposta di modifica del regolamento (CE) n. 1073/2009 in materia di servizi internazionali di trasporto di persone (COM(2017)647) e la proposta di revisione della direttiva Pag. 262009/33/CE per la promozione di veicoli puliti e a basso consumo energetico nel trasporto su strada (COM(2017)653);
   evidenziato che nell'ambito dei negoziati relativi alla revisione della direttiva sulla gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali, nonché alla proposta di regolamento in materia di documentazione elettronica nel settore del trasporto merci (Pacchetto mobilità III) sarà esaminata la proposta di modifica della direttiva 2008/96/CE per la gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali (COM(2018)274) e la proposta di regolamento per la digitalizzazione della documentazione (documento unico di trasporto) nel trasporto merci (COM(2018)279);
   preso atto positivamente che oggetto dell'esame del Governo saranno anche ulteriori proposte, miranti a giungere ad una progressiva decarbonizzazione anche nel settore della mobilità, quali due proposte di regolamento sulla riduzione delle emissioni di CO2 delle autovetture e dei veicoli commerciali leggeri (COM(2017)676) e in materia di emissioni dei veicoli pesanti nuovi (COM(2018)284);
   evidenziato che, nell'ambito del settore del trasporto marittimo, il Governo continuerà a sostenere le azioni e le attività necessarie per semplificare gli oneri amministrativi a carico degli operatori marittimi, promuovendo lo sviluppo e l'aggiornamento dei sistemi informatici necessari a digitalizzare i procedimenti amministrativi relativi agli obblighi di rapportazione da parte delle navi marittime in ingresso ed in uscita dai porti italiani e che in tale contesto, il Governo continuerà a seguire l’iter per l'approvazione della proposta di regolamento che istituisce un sistema di interfaccia unica marittima – COM(2018) 278 – che abroga e sostituisce la direttiva 2010/65 (Pacchetto mobilità III);
   rilevato che il Governo sarà anche fortemente impegnato a sostenere azioni per rinforzare l'importanza socioeconomica del trasporto marittimo, quali la pianificazione dello spazio marittimo in attuazione della direttiva 2014/89/UE e l'implementazione della direttiva 2014/94/UE sulla realizzazione d'infrastrutture per i combustibili alternativi;
   con riferimento al tema delle Reti Trans-Europee di trasporto, nella relazione si sottolinea che il Governo sarà impegnato a seguire tutti i settori della politica dei trasporti, ivi inclusi quelli che beneficiano di sovvenzioni europee nell'ottica di contribuire al rilancio dell'occupazione, della crescita e degli investimenti;
   evidenziato positivamente, con riferimento al Programma Operativo Nazionale «Infrastrutture e Reti» 2014-2020, che dispone di un portafoglio di complessivi euro 1.843.733.334, che nella relazione si evidenzia che nel 2019 il Governo continuerà a perseguire le priorità dell'Unione europea nell'ambito delle infrastrutture di trasporto, per sviluppare e migliorare sistemi di trasporto, quali infrastrutture ferroviarie, porti, collegamenti multimodali e infrastrutture aeroportuali nonché in sistemi di trasporto intelligenti, col fine di promuovere e favorire la mobilità regionale e locale, la crescita sostenibile, Pag. 27intelligente e inclusiva attraverso investimenti nelle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia;
   preso atto positivamente che, nel capitolo dedicato al settore della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dello spazio della relazione programmatica, si evidenzia come l'evoluzione delle reti di nuova generazione del servizio radiomobile terrestre (5G) inglobi diverse tematiche che spaziano dalla rete di comunicazione in senso stretto all’Internet of Things (IoT). Dal punto di vista delle telecomunicazioni, il 5G spingerà l'evoluzione verso reti altamente performanti dal punto di vista della capacità di banda offerta tanto dall'infrastruttura fissa in fibra ottica quanto dalle varie tecnologie di accesso mobili,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

PARERE DELLA X COMMISSIONE PERMANENTE
(Attività produttive, commercio e turismo)

  La X Commissione,
   esaminati congiuntamente, per le parti di competenza, il Programma di lavoro della Commissione per il 2019 – Mantenere le promesse e prepararsi al futuro ( COM(2018)800 final), la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2019 (Doc. LXXXVI, n. 2) e il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2019-30 giugno 2020) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze rumena, finlandese e croata (14518/18),
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

PARERE DELLA XI COMMISSIONE PERMANENTE
(Lavoro pubblico e privato)

  La XI Commissione,
   esaminati, per quanto di competenza, la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita Pag. 28all'anno 2019 (Doc. LXXXVI, n. 2), il Programma di lavoro della Commissione per il 2019 – Mantenere le promesse e prepararsi al futuro (COM(2018)800 final) e il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2019-30 giugno 2020) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze rumena, finlandese e croata (14518/18);
   rilevata, alla luce di quanto disposto dalla legge n. 234 del 2012, l'importanza di approfondire la portata dei documenti programmatici in esame, occasione per valutare gli orientamenti delle Istituzioni europee nell'ambito delle politiche del lavoro e le priorità che il Governo intende perseguire, nell'anno in corso e in quelli successivi;
   preso atto che quello della Commissione europea, contrariamente a quello del Governo italiano, rappresenta un programma di fine mandato, in vista delle elezioni europee del prossimo maggio e del conseguente esaurimento del mandato della Commissione Juncker e che, per questo, si anticipa la presentazione solo di un numero limitato di nuove iniziative a fronte di un maggiore impegno sulle proposte pendenti;
   valutato il programma delle priorità del trio delle presidenze del Consiglio, formato dalle presidenze rumena, finlandese e croata, che si estende fino al giugno 2020;
   condivisa la constatazione del Governo, enunciata nella premessa della Relazione programmatica, che, a fronte della presenza nell'architettura europea di tutte le componenti di uno Stato-nazione, rappresentato da un dettagliato corpo legislativo che governa i comportamenti dei cittadini europei, produttori, consumatori e risparmiatori, che vivono nel territorio dell'Unione, il complesso dei Paesi membri, tuttavia, non ha assunto i contenuti formali tipici della corrispondente organizzazione sociale di Stato unitario o federazione tra Stati, dando luogo, in tal modo, a quella che la Relazione medesima definisce una «zoppia» istituzionale;
   apprezzato l'impegno del Governo a contribuire al superamento di tale asimmetria, attraverso l'adozione di iniziative politiche che, sempre come si legge nella premessa della Relazione programmatica, verranno portate avanti nel corso dei prossimi anni, a cominciare dal 2019;
   osservata con favore, in materia di occupazione e mercato del lavoro, l'intenzione del Governo di svolgere un'azione di impulso per l'attuazione dell'Agenda europea per le competenze (COM(2016)381) e di fornire supporto ai processi di implementazione degli strumenti legislativi esistenti, con particolare riferimento alla raccomandazione sui percorsi di miglioramento delle competenze degli adulti, alla raccomandazione sulla revisione del quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente e alla decisione sul quadro comune per la fornitura di servizi migliori per le competenze e le qualifiche;
   apprezzati, con riferimento alle politiche attive per l'occupazione, la previsione dell'avvio di iniziative volte a valorizzare l'esperienza Pag. 29maturata nel Programma operativo nazionale servizi di politiche attive per l'occupazione – PON SPAO, nonché il finanziamento di interventi a sostegno dei servizi competenti, al fine di rendere più efficaci le politiche attive del lavoro, anche prevedendo la definizione di regole e strumenti comuni e il coordinamento del monitoraggio e della valutazione dei Servizi pubblici per l'impiego;
   considerata la necessaria sinergia tra tali impegni e l'avvio delle riforme strutturali varate dal Governo con il recente decreto-legge n. 4 del 2019, che introduce il Reddito di cittadinanza e la sperimentazione di disposizioni per consentire un accesso flessibile al pensionamento, mediante l'adozione della combinazione alla cosiddetta «quota 100» di anzianità anagrafica e di anzianità contributiva;
   rilevato che, con riguardo al settore delle politiche sociali, il Reddito di cittadinanza si inserisce nel quadro del Pilastro europeo dei diritti sociali e nel contesto del rafforzamento della dimensione sociale della Strategia dell'Unione Europa 2020, essendo uno strumento perfettamente in linea con le raccomandazioni rivolte all'Italia da parte del Consiglio europeo per favorire l'inclusione sociale;
   preso atto dell'impegno del Governo a portare avanti nel corso del 2019 le azioni di coordinamento necessarie, sia a livello nazionale che europeo, al fine di proseguire i negoziati e dare attuazione alla proposta di direttiva relativa all'equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza e che abroga la direttiva 2010/18/UE, nel solco dell'intensa attività portata avanti dalla XI Commissione sul tema, fin dalla scorsa legislatura;
   apprezzata, nel medesimo ambito, la preannunciata attenzione del Governo nel rafforzamento delle misure di conciliazione tra vita professionale e vita privata, nonché nelle azioni di incentivazione del welfare familiare aziendale, agevolando al contempo il ricorso a modalità di lavoro agile,
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PARERE FAVOREVOLE.

PARERE DELLA XII COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari sociali)

  La XII Commissione,
   esaminati, per le parti di competenza, il Programma di lavoro della Commissione per il 2019, la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2019 e il Pag. 30Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1º gennaio 2019-30 giugno 2020);
   evidenziate, in particolare, nell'ambito della predetta Relazione programmatica, le parti concernenti, rispettivamente: le misure di inclusione sociale e, in particolare, il reddito di cittadinanza; gli interventi in tema di politiche familiari orientati al sostegno della genitorialità e al rilancio della natalità attraverso il potenziamento dei servizi e delle agevolazioni e il rafforzamento delle misure di conciliazione tra vita privata e professionale; le politiche per la disabilità che il Governo intende attuare, proseguendo i negoziati per l'approvazione della proposta di direttiva sull'accessibilità di prodotti e servizi per le persone con disabilità, predisponendo un disegno di legge organico per la tutela e la promozione dei diritti di tali persone, potenziando l'assistenza domiciliare e rafforzando le misure di sostegno e l'attenzione ai progetti di vita indipendente;
   richiamato, altresì, il capitolo, contenuto nella medesima Relazione, relativo alla tutela della salute, soprattutto per quanto riguarda le politiche che il Governo intende attuare in tema di ricerca sanitaria, di sanità elettronica, di sicurezza alimentare lungo tutta la filiera dei prodotti, di origine sia animale che vegetale, nonché di sanità animale e farmaci veterinari, al fine di dare completa attuazione ai regolamenti europei su questa materia,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

PARERE DELLA XIII COMMISSIONE PERMANENTE
(Agricoltura)

  La XIII Commissione,
   esaminati congiuntamente per le parti di competenza il Programma di lavoro della Commissione per il 2019 – Mantenere le promesse e prepararsi al futuro (COM(2018)800 final), la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2019 (Doc. LXXXVI, n. 2) e il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1º gennaio 2019-30 giugno 2020) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze rumena, finlandese e croata (14518/18);
   preso atto dei contenuti del Programma di lavoro della Commissione per il 2019 e del Programma di diciotto mesi del Consiglio Pag. 31dell'Unione europea, elaborato dalle future presidenze rumena, finlandese e croata,
   con riferimento alla Relazione programmatica:
    apprezzato che, in tema di agricoltura, l'impegno primario del Governo sarà volto a perseguire, nel negoziato sul Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e sulla riforma della PAC, «una ridefinizione degli stanziamenti destinati ai Fondi di coesione e alla Politica agricola comune, così da consentire quantomeno il mantenimento dei livelli di finanziamento, per assicurare una prospettiva di sviluppo dell'agricoltura italiana, considerata la centralità del settore primario nelle sfide della sicurezza alimentare globale e rispetto ai cambiamenti climatici»;
    giudicato con favore che l'Esecutivo abbia individuato tra gli obiettivi primari da perseguire in tale contesto il mantenimento di adeguate risorse finanziarie in grado di assicurare un equo reddito ai produttori agricoli e il perseguimento di azioni idonee a contribuire alla gestione dei rischi legati ai cambiamenti climatici, assicurando un efficace contributo della PAC alle tematiche climatico-ambientali;
    ritenuto opportuno l'impegno del Governo di riservare particolare attenzione ai Piani strategici nazionali, nonché alla normativa forestale e alla normativa sui fondi strutturali, perseguendo l'obiettivo di una decisa semplificazione delle procedure e del sistema di governance;
    valutato positivamente che, nella difesa degli interessi nazionali, il Governo intenda porre particolare attenzione sulla proposta di istituzione della OCM nei settori della carne e del latte, sui pagamenti diretti e gli aiuti accoppiati, sulla revisione della normativa per il settore vitivinicolo e il processo di standardizzazione della normativa internazionale ed europea sulla commercializzazione e i relativi parametri applicabili agli oli di oliva;
    apprezzato, inoltre, che, nell'ambito delle attività connesse all'attuazione del programma nazionale di sviluppo rurale, al fine di garantire l'attivazione completa delle misure, l'Esecutivo intenda dare ulteriore impulso alle azioni infrastrutturali per il razionale uso delle risorse irrigue, agli interventi relativi alla gestione del rischio e alla garanzia della stabilità dei redditi degli agricoltori, nonché agli investimenti relativi alla banda ultra larga;
    giudicato opportuno che il Governo intenda partecipare attivamente alla definizione della posizione dell'Unione nei negoziati internazionali in materia commerciale, garantendo in particolare la tutela dei prodotti agroalimentari italiani, la massima protezione delle indicazioni geografiche e l'abbattimento delle barriere sanitarie e fitosanitarie;
    apprezzato che, in merito all'agricoltura biologica, il Governo intenda contribuire attivamente alla definizione delle norme di secondo livello previste dal nuovo regolamento (UE) n. 848/2018, al fine di garantire il rigore delle norme senza che ciò comporti un Pag. 32appesantimento burocratico per le aziende, con particolare attenzione alle modifiche relative al regime di importazione, alla certificazione di gruppo per le piccole aziende e al tema delle contaminazioni con residui di sostanze non ammesse;
    considerato con estremo favore che, in tema di etichettatura dei prodotti alimentari, il Governo, nell'ottica di garantire maggiore trasparenza ai consumatori europei attraverso l'indicazione obbligatoria in etichetta dell'origine delle materie prime, intenda promuovere iniziative normative che rendano operativo tale obbligo per molti prodotti agricoli e agroalimentari, in linea con quanto previsto dal regolamento (UE) n. 1169/2011, e apprezzato, altresì, il rinnovato impegno dell'Esecutivo nel contrasto delle frodi sul web;
    valutato con favore che, con riguardo al settore della pesca, il Governo intenda proseguire nella concreta attuazione del Programma operativo del Fondo europeo per gli affari marittimi e per la pesca (FEAMP), al fine di assicurare un'ulteriore accelerazione della spesa, contribuire al negoziato sul nuovo regolamento FEAMP per il 2021-2027, puntando a una stabilità delle risorse assegnate e a una complessiva semplificazione del sistema, e che, in relazione al Programma nazionale triennale della pesca e dell'acquacoltura 2017-2019, nell'annualità in questione, il Governo intenda continuare a dare attuazione, in particolare, alle azioni ivi previste in materia di tutela dell'ecosistema marino e tutela della concorrenza e competitività delle imprese di pesca nazionali,
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PARERE FAVOREVOLE.