Doc. LVII, n. 4-bis-A

NOTA DI AGGIORNAMENTO DEL
DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA 2021

(Articoli 7, comma 2, lettera b), e 10-bis della legge 31 dicembre 2009, n. 196)

presentata dal presidente del consiglio dei ministri
(DRAGHI)

Trasmessa alla Presidenza il 29 settembre 2021

(Relatore per la maggioranza: DEL BARBA)


NOTA: Il presente stampato contiene i pareri espressi dalle Commissioni permanenti I (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni), II (Giustizia), III (Affari esteri e comunitari), IV (Difesa), VI (Finanze), VII (Cultura, scienza e istruzione), VIII (Ambiente, territorio e lavori pubblici), IX (Trasporti, poste e telecomunicazioni), X (Attività produttive, commercio e turismo), XI (Lavoro pubblico e privato), XII (Affari sociali), XIII (Agricoltura) e XIV (Politiche dell'Unione europea) e dalla Commissione parlamentare per le questioni regionali.
La V Commissione permanente (Bilancio, tesoro e programmazione), il 6 ottobre 2021, ha deliberato di riferire favorevolmente sulla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021. In pari data, la Commissione ha chiesto di essere autorizzata a riferire oralmente. Per il testo della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021 si rinvia allo stampato Doc. LVII, n. 4-bis.

Pag. 3

INDICE

PARERI, AI SENSI DELL'ARTICOLO 118-BIS DEL REGOLAMENTO ... Pag. 5

  I COMMISSIONE ... » 7
  (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)

  II COMMISSIONE ... » 10
  (Giustizia)

  III COMMISSIONE ... » 12
  (Affari esteri e comunitari)

  IV COMMISSIONE ... » 14
  (Difesa)

  VI COMMISSIONE ... » 15
  (Finanze)

  VII COMMISSIONE ... » 16
  (Cultura, scienza e istruzione)

  VIII COMMISSIONE ... » 17
  (Ambiente, territorio e lavori pubblici)

  IX COMMISSIONE ... » 18
  (Trasporti, poste e telecomunicazioni)

  X COMMISSIONE ... » 19
  (Attività produttive, commercio e turismo)

  XI COMMISSIONE ... » 20
  (Lavoro pubblico e privato)

  XII COMMISSIONE ... » 23
  (Affari sociali)

  XIII COMMISSIONE ... » 25
  (Agricoltura)

  XIV COMMISSIONE ... » 28
  (Politiche dell'Unione europea)

COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LE QUESTIONI REGIONALI ... » 31

Pag. 4 Pag. 5

PARERI AI SENSI DELL'ARTICOLO 118-BIS
DEL REGOLAMENTO

Pag. 6 Pag. 7

I COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)

(Relatore: CECCANTI)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento
di economia e finanza 2021
(Doc. LVII, n. 4-bis)

  La I Commissione,

   esaminata, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2021 (Doc. LVII, n. 4-bis e Allegati);

   osservato come la Nota segnali che gli andamenti macroeconomici tendenziali evidenziano un aumento del PIL per l'anno in corso, che sale al 6,0 per cento, con un significativo incremento rispetto alla stima del 4,5 per cento ipotizzato nel DEF in aprile;

   rilevato, inoltre, come il nuovo quadro macroeconomico tendenziale preveda un incremento del PIL (in termini reali e non nominali) pari al 4,7 per cento nel 2022, al 2,8 per cento nel 2023 e all'1,9 per cento nel 2024;

   considerato che la Nota fa presente che l'economia italiana è stata l'unica tra quelle europee a mostrare una marginale ripresa già nel primo trimestre dell'anno e ha segnato un'espansione superiore alla media europea anche nel trimestre successivo, riducendo in tal modo il divario generato dalla contrazione più ampia della media registratasi lo scorso anno;

   preso atto che finora l'industria italiana sembra essere riuscita a fronteggiare le difficoltà di reperimento di input intermedi, che stanno generando forti pressioni sui sistemi industriali di altri partner europei, sottolineando come a luglio l'indice di produzione industriale italiano abbia superato di 1,5 punti percentuali i livelli pre-crisi (febbraio 2020), laddove la media europea si è attestata appena 0,2 punti al di sopra di tale soglia;

   evidenziato come la Nota faccia notare che il rimbalzo del PIL previsto per quest'anno risulta trainato dalla domanda interna al netto delle scorte, grazie al recupero dei consumi finali delle famiglie e all'espansione degli investimenti, segnalando altresì che diversi indicatori confermano la ripresa del comparto turistico, nel terzo trimestre dell'anno;

   considerato che la Nota rileva come, nei primi sette mesi dell'anno, le statistiche in valore del commercio dei beni indichino un incremento di circa il 23 per cento per le esportazioni e del 24 per cento per le importazioni – in entrambi i casi più sostenuto verso i mercati europei – indicando un avanzo commerciale del Paese Pag. 8pari a circa 37,5 miliardi, tra i più alti in Europa dopo Germania e Paesi Bassi;

   richiamato come la Nota segnali un andamento dei prezzi al consumo che, dopo una marcata accelerazione nella seconda metà dell'anno in corso, tendono gradualmente a decelerare nel biennio successivo per poi riprendere lievemente slancio nell'anno finale della previsione, quando si ipotizza che il consolidarsi della crescita economica possa dare una moderata spinta a salari e prezzi;

   segnalato come la Nota preveda un tasso di disoccupazione pari al 9,6 per cento per l'anno in corso, al 9,1 per cento per il 2022, all'8,4 per cento per il 2023 e al 7,7 per cento per il 2024, nonché un tasso di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni (in rapporto al PIL) pari al 9,4 per cento per l'anno in corso, al 5,6 per cento per il 2022, al 3,9 per cento per il 2023 ed al 3,3 per cento per il 2024;

   rilevato come, riguardo al valore dell'indebitamento netto strutturale delle pubbliche amministrazioni (nel computo del quale sono escluse le misure una tantum e le variazioni imputabili alla congiuntura economica), il nuovo quadro programmatico preveda un valore pari al 7,6 per cento per l'anno in corso, al 5,5 per cento per il 2022, al 4,5 per cento per il 2023 e al 3,9 per cento per il 2024;

   osservato che la Nota - analogamente a quanto già previsto nel Documento di economia e finanza 2021 – contempla anche alcuni scenari nei quali la dinamica del PIL sarebbe meno positiva – con conseguente rideterminazione del quadro tendenziale rispetto a quello che invece è assunto a base del quadro programmatico suddetto - ad esempio rappresentando l'ipotesi che i vaccini abbiano un'efficacia limitata sulle varianti del COVID-19;

   preso atto che, in via generale, la Nota rileva come la politica di bilancio resterà espansiva fino a quando il PIL e l'occupazione avranno recuperato non solo la caduta, ma anche la mancata crescita rispetto al livello del 2019, facendo presente come si possa prevedere che tali condizioni saranno soddisfatte dal 2024 in avanti e che il raggiungimento di tali obiettivi permetterà il passaggio ad una politica di bilancio volta a ridurre il deficit strutturale;

   segnalato come, secondo la Nota, il sentiero programmatico per il triennio 2022-2024 consenta sia il rinnovo di numerose misure di rilievo economico e sociale – come quelle relative al sistema sanitario, al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese e agli incentivi concernenti l'efficientamento energetico degli edifici e gli investimenti innovativi – sia la realizzazione di interventi quali la riforma degli ammortizzatori sociali, un primo stadio della riforma fiscale e la definizione a regime dell'assegno unico universale per i figli;

   sottolineato, con riferimento ai profili di competenza specifici della I Commissione, come nella Nota, al paragrafo IV.2, il Governo ribadisca che la riforma della pubblica amministrazione e l'agenda delle semplificazioni costituiscono elementi chiave per superare i principali «colli di bottiglia» dell'economia italiana e stimolare la crescita di lungo periodo, attraverso un significativo pacchetto di riforme strutturali, in linea con quanto evidenziato nei precedenti documenti di bilancio e nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), nonché in armonia con le più recenti raccomandazioni del Consiglio dell'Unione europea;

   preso atto che la Nota ricorda che, nel mese di agosto, in seguito all'approvazione del PNRR da parte del Consiglio dell'Unione europea, l'Italia ha ricevuto il pagamento dell'anticipo di sovvenzioni e prestiti del RRF (pari a complessivi 24,8 miliardi), rilevando come nel Consiglio dei ministri del 23 settembre 2021 sia stato presentato il primo Rapporto di monitoraggio avente ad oggetto tutte le misure del PNRR che prevedono una milestone o un target (M&T) da conseguire entro il 31 dicembre 2021, al fine di ottenere la prima tranche di finanziamenti (sovvenzioni e prestiti);

   rilevato come la Nota ricordi inoltre che il PNRR individua due riforme orizzontali, articolate in diversi obiettivi da Pag. 9realizzare entro il 2026 – la riforma della pubblica amministrazione e la riforma del sistema giudiziario – a cui si aggiungono le riforme abilitanti, ovvero gli interventi funzionali a garantire l'attuazione del Piano e in generale a rimuovere gli ostacoli amministrativi, regolatori e procedurali, che includono la legge delega sulla corruzione e la riduzione dei tempi di pagamento della pubblica amministrazione, oltre alla legge sulla concorrenza, al federalismo fiscale e alla riduzione del tax gap;

   apprezzato in particolare come la Nota segnali che la riforma della pubblica amministrazione – volta in primo luogo alla digitalizzazione del settore pubblico, alla semplificazione amministrativa e alla valorizzazione della capacità amministrativa e assunzionale – costituisca uno degli assi centrali della Missione 1 del PNRR;

   osservato a tale riguardo come i primi passi per l'attuazione della riforma generale della pubblica amministrazione siano stati compiuti tra il primo ed il secondo semestre del 2021, come previsto nel cronoprogramma del PNRR, attraverso l'approvazione del decreto-legge sulla governance del PNRR e sulle semplificazioni (n. 77 del 2021), del decreto-legge su reclutamento e capacità amministrativa (n. 80 del 2021), nonché del decreto-legge in materia di infrastrutture digitali e cybersicurezza (n. 82 del 2021);

   ricordato, infine, che la Nota indica, tra i collegati alla decisione di bilancio, tra gli altri, i seguenti provvedimenti (già previsti nella NADEF 2020):

    disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata di cui all'articolo 116, comma 3, della Costituzione;

    revisione del testo unico dell'ordinamento degli enti locali,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:

per quel che concerne l'indicazione dei provvedimenti collegati contenuta nella Nota, valuti il Governo l'opportunità di chiarire alcuni elementi di criticità, in primo luogo in quanto l'elevato numero dei collegati (21) non appare chiaramente connesso con le misure legislative previste dal PNRR (che coprono solo 11 provvedimenti collegati), nonché in quanto, in relazione a queste ultime, vengono indicati provvedimenti collegati connessi a scadenze non immediate (marzo 2023, per quanto riguarda il provvedimento in materia di anziani non autosufficienti), mentre non ne compaiono altri rispetto ai quali le scadenze temporali sarebbero più ravvicinate (dicembre 2021, in materia di riforma della disciplina sull'insolvenza; giugno 2022, in materia di riforma dei contratti pubblici e di riforma del pubblico impiego).

Pag. 10

II COMMISSIONE PERMANENTE
(Giustizia)

(Relatore: ZANETTIN)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento
di economia e finanza 2021
(Doc. LVII, n. 4-bis)

  La II Commissione,

   esaminata, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di Economia e finanza 2021 (Doc. LVII, n. 4-bis, e Allegati);

   considerato che:

    il Consiglio europeo, nelle sue annuali Raccomandazioni, ha costantemente sollecitato l'Italia a «ridurre la durata dei processi civili in tutti i gradi di giudizio, facendo rispettare le norme di disciplina procedurale, incluse quelle già prese in considerazione dal legislatore», ad «aumentare l'efficacia della prevenzione e repressione della corruzione riducendo la durata dei processi penali e attuando il nuovo quadro anticorruzione» nonché ad adottare provvedimenti, nel 2020 e nel 2021, volti a «migliorare l'efficienza del sistema giudiziario»;

    come evidenziato anche dal Governo, nonostante i recenti miglioramenti, la giustizia continua a rappresentare un aspetto problematico per la nostra economia, rilevato che il tempo stimato necessario per risolvere i contenziosi civili e commerciali è ancora tra i più elevati dell'UE mentre la durata dei processi incide negativamente sulla percezione della qualità della giustizia;

    la riforma del sistema giudiziario, incentrata sull'obiettivo della riduzione del tempo del giudizio, è inserita dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) tra le cosiddette riforme orizzontali o di contesto, che consistono in innovazioni strutturali dell'ordinamento tali da interessare, in modo trasversale, tutti i settori di intervento del Piano;

    per realizzare tale finalità, il Piano prevede – oltre a riforme ordinamentali, da realizzare ricorrendo allo strumento della delega legislativa – anche il potenziamento delle risorse umane e delle dotazioni strumentali e tecnologiche dell'intero sistema giudiziario, al quale sono destinati specifici investimenti;

    come evidenziato nella Nota di aggiornamento al DEF 2021, gli interventi di investimento e di riforma previsti dal PNRR vanno nella direzione richiesta dall'Unione europea, consentendo, secondo le previsioni del Governo, il raggiungimento, entro il 2026, dei seguenti risultati rispetto ai dati del 2019: l'abbattimento del 90 per cento dell'arretrato civile; la riduzione del 70 per Pag. 11cento dell'arretrato della giustizia amministrativa; il taglio del 40 per cento della durata dei procedimenti civili; la diminuzione del 25 per cento della durata dei procedimenti penali;

    in relazione alle riforme ordinamentali, la Nota di aggiornamento al DEF 2021 ribadisce quanto già previsto nel PNRR, indicando diversi filoni di intervento di carattere processuale e organizzativo, al fine di abbattere l'arretrato che grava sugli uffici giudiziari e quindi prevedendo in particolare la semplificazione del rito nel processo civile di primo grado e in appello, l'implementazione definitiva del processo civile telematico, la riduzione del contenzioso tributario e dei tempi della sua definizione e la riforma del processo penale;

    a tale proposito nella Nota di aggiornamento al DEF 2021, il Governo, oltre a rammentare l'approvazione in via definitiva da parte del Senato del disegno di legge di riforma del processo penale, segnala il disegno di legge delega volto a velocizzare la risposta della giustizia civile per quanto riguarda i giudizi ordinari e a stimolare il ricorso alla ricomposizione consensuale dei conflitti, rafforzando la diffusione dei metodi alternativi di risoluzione delle controversie, nonché il decreto-legge 24 agosto 2021, n. 118, in materia di crisi d'impresa e di risanamento aziendale, tuttora all'esame del Parlamento;

    la Nota di aggiornamento al DEF 2021 preannuncia, tra i disegni di legge collegati alla decisione di bilancio, tra gli altri, un disegno di legge recante delega per la riforma giustizia tributaria,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

Pag. 12

III COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari esteri e comunitari)

(Relatrice: QUARTAPELLE PROCOPIO)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento
di economia e finanza 2021
(Doc. LVII, n. 4-bis)

  La III Commissione,

   esaminata per le parti di competenza la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021 (Doc. LVII, n. 4-bis e Allegati);

   richiamato che:

    lo scenario macroeconomico internazionale evidenzia un rafforzamento della ripresa economica mondiale a partire dalla primavera del 2021 grazie alla crescita della domanda globale favorita dal progredire delle campagne vaccinali contro il COVID-19 e dalla rimozione delle restrizioni sociali, soprattutto nei Paesi avanzati;

    tuttavia, nel perdurare delle limitazioni sanitarie dal lato dell'offerta, la crescita del commercio mondiale ha comportato un innalzamento del tasso di inflazione dei Paesi dell'area dell'OCSE al 4,2 per cento su base annua, indotto dal forte rialzo sui prezzi delle materie prime – in primis petrolio e metalli – e dell'energia, con conseguenti immediate tensioni sulle catene internazionali di approvvigionamento;

    ciò nonostante, le proiezioni sull'andamento del commercio internazionale si presentano molto più favorevoli di quanto prefigurato nel DEF, soprattutto per l'anno in corso e per il 2022 ( 1,9 punti percentuali in ciascun anno);

    nel contesto dell'area Euro, contrassegnato da forte ripresa – oltre che agli effetti della campagna vaccinale, grazie a favorevoli condizioni monetarie e finanziarie, al ritrovato ottimismo delle imprese e dei consumatori e in particolare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che rappresenta un'occasione inedita per rilanciare il nostro Paese all'insegna della sostenibilità ambientale e sociale – nel primo semestre del 2021 l'economia italiana è stata interessata da una ripresa economica superiore a quanto prospettato nel DEF ( 2,7 per cento del Pil), cui ha contributo una domanda estera netta: l'avanzo commerciale dell'Italia è stato pari a circa 37,5 miliardi (in aumento di quasi 14 miliardi registrati nello stesso periodo del 2019), rimanendo tra i più alti in Europa dopo Germania e Paesi Bassi;

    il commercio verso i Paesi partner ha recuperato la contrazione del 2020 portandosi ai livelli pre-pandemia;

    certamente permangono differenze tra i vari settori in ragione delle misure di Pag. 13distanziamento sociale: in espansione il settore manifatturiero, meno dinamico quello dei servizi. In Europa i Paesi a più alta vocazione turistica, come l'Italia, hanno in ogni caso beneficiato in misura maggiore della rinnovata domanda estera di servizi;

    la Nota delinea uno scenario positivo anche per quanto concerne la riduzione del deficit e del debito pubblico italiani: il livello di PIL più elevato (atteso a un 6 per cento per l'anno in corso) e il minor indebitamento netto (previsto al 9,4 per cento del PIL) consentono una flessione del rapporto tra debito pubblico e prodotto (dal 155,6 per cento nel 2020 al 153,5 per cento nel 2021), che invece era stimato in aumento nel DEF di aprile. La previsione di discesa del rapporto debito/PIL si estende al 2024 (146,1 per cento);

    nel 2020 il rapporto debito pubblico/PIL è aumentato in tutti i Paesi dell'area euro: ben 14 Paesi hanno oltrepassato la soglia del 60 per cento stabilito dal Trattato di Maastricht: oltre all'Italia il paramento di riferimento per la riduzione del debito non è stato rispettato da Belgio, Grecia, Croazia, Cipro, Ungheria, Austria, Portogallo e Slovenia;

    in questo contesto, il Governo preannuncia che la politica di bilancio resterà espansiva fino a quando il PIL e l'occupazione avranno recuperato non solo la caduta, ma anche la mancata crescita rispetto al livello del 2019, prevedibilmente fino al 2024, scadenza a partire dalla quale la politica di bilancio dovrà essere maggiormente orientata a ridurre il disavanzo strutturale e a ricondurre il rapporto debito/PIL al livello pre-crisi (134,3 per cento) entro il 2030;

    in tale prospettiva è da sostenere, altresì, il percorso di inversione dei processi di delocalizzazione del sistema produttivo e attrarre investimenti diretti esteri rafforzando gli strumenti di promozione integrata del Made in Italy e dell'internazionalizzazione delle imprese, a partire dal potenziamento del c.d. Patto per l'export, sottoscritto nel giugno del 2020, anche attraverso la previsione di incentivi a sostegno della transizione verde,

   tutto ciò premesso,

    la scarsità di materie prime, le carenze di manodopera globale dovute ai contagi, le strozzature nelle catene globali del valore, l'andamento differenziato delle campagne vaccinali nelle diverse aree del mondo comportano rischi per lo scenario globale. Particolarmente critica è la situazione dei Paesi emergenti e in via di sviluppo più esposti, a causa di campagne vaccinali insufficienti, a una lunga durata della pandemia e allo sviluppo di varianti più aggressive. Per questo appare particolarmente necessario l'appoggio italiano alla sospensione dei brevetti e per un maggior finanziamento dello strumento COVAX;

    in questo contesto la cooperazione multilaterale assume un ruolo fondamentale per ridurre le differenze tra i Paesi e rafforzare la prospettiva economica globale;

    appare, quindi, da sostenere l'azione del Fondo Monetario Internazionale, dell'Organizzazione mondiale del commercio, della Banca Mondiale e dell'Organizzazione mondiale della sanità, che hanno previsto 50 miliardi di dollari di impegno in termini di vaccinazioni e rimozione di ostacoli alla loro diffusione;

    in generale, è essenziale che l'Italia prosegua con crescente determinazione nel mantenimento del contributo all'aiuto pubblico allo sviluppo, nell'impegno a conseguire gli obiettivi assunti in sede internazionale con la sottoscrizione dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite sullo Sviluppo sostenibile,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

Pag. 14

IV COMMISSIONE PERMANENTE
(Difesa)

(Relatore: FERRARI)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento
di economia e finanza 2021
(Doc. LVII, n. 4-bis)

  La IV Commissione,

   esaminata, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021 con i relativi allegati;

   premesso che:

    la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021 aggiorna il quadro programmatico di finanza pubblica per il periodo 2022-2024 rispetto a quello contenuto nel Documento di economia e finanza dello scorso aprile;

    in particolare, il documento di quest'anno prospetta uno scenario di crescita dell'economia italiana e di graduale riduzione del deficit e del debito pubblico, anche se le prospettive di un ulteriore recupero del PIL nei prossimi trimestri rimangono condizionate dall'evoluzione della pandemia e della domanda mondiale, nonché dalla carenza di materiali e componenti e dai forti aumenti dei prezzi dell'energia registrati negli ultimi mesi, fattori che impattano sui costi di produzione delle imprese e possono ostacolarne i piani di produzione;

    la NADEF 2021 delinea una politica di bilancio espansiva fino a quando il PIL e l'occupazione avranno recuperato non solo la caduta, ma anche la mancata crescita rispetto al livello del 2019, condizione che, in base alle proiezioni aggiornate, si può prevedere sarà soddisfatta a partire dal 2024, per poi essere maggiormente orientata alla riduzione del disavanzo strutturale e a ricondurre il rapporto debito pubblico/PIL al livello pre-crisi entro il 2030;

    condivisi, con riguardo al comparto della Difesa, gli interventi previsti per il rafforzamento delle Forze armate e delle Forze di polizia impegnate nelle attività di contrasto all'emergenza epidemiologica e nell'operazione «Strade Sicure» (circa 0,4 miliardi nel periodo 2021-2024);

    sottolineata l'importanza che negli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) siano ricomprese anche le attività volte ad incrementare l'efficienza della comparto della Difesa;

    considerato che la relazione del Ministero della difesa sulle spese di investimento e sulle relative leggi pluriennali, nel fornire notizie di dettaglio in merito ai principali programmi di investimento in essere, riporta che lo stato di avanzamento degli stessi risulta in linea con la programmazione,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

Pag. 15

VI COMMISSIONE PERMANENTE
(Finanze)

(Relatore: CATTANEO)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento
di economia e finanza 2021
(Doc. LVII, n. 4-bis)

  La VI Commissione,

   esaminata la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021 (Doc. LVII, n. 4-bis e Allegati);

   osservato che la Nota dedica specifica attenzione alla riforma fiscale, che il Governo intende attuare, nella sua prima fase, nel triennio 2022-2024, rilevando – in relazione all'inquadramento degli interventi fiscali nel percorso di attuazione del PNRR – che gli interventi per la razionalizzazione e l'equità del sistema fiscale non rientrano nell'ambito operativo del Piano, ma possono concorrere a realizzarne gli obiettivi generali;

   evidenziato inoltre che la Nota esplicitamente afferma che il documento conclusivo approvato lo scorso 30 giugno 2021 dalla Commissione Finanze della Camera e dalla Commissione Finanze e Tesoro del Senato in esito all'indagine conoscitiva sull'Irpef e altri aspetti del sistema tributario costituirà la base per la predisposizione da parte del Governo del disegno di legge di delega in materia di riforma fiscale;

   ricordato che il richiamato documento conclusivo evidenzia, tra gli indirizzi indicati in materia di tax re-design IRPEF, che la struttura della medesima imposta debba essere sostanzialmente ridefinita, in accordo con gli obiettivi generali di semplificazione e stimolo alla crescita, prevedendo l'abbassamento dell'aliquota media effettiva con particolare riferimento ai contribuenti nella fascia di reddito 28.000-55.000 euro;

   rammentato che il citato documento, con riferimento al sistema delle imprese, conferma la necessità di introdurre, all'interno del sistema fiscale italiano, un impianto impositivo orientato a sostenere il settore delle imprese, in particolare quelle di piccola e piccolissima dimensione, nell'ottica di una semplificazione del sistema tributario e all'interno di un complessivo quadro di riforma in cui valutare gli aspetti di redistribuzione del carico fiscale, attraverso una riforma che porti al superamento dell'Imposta Regionale sulle Attività Produttive,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

Pag. 16

VII COMMISSIONE PERMANENTE
(Cultura, scienza e istruzione)

(Relatrice: CARBONARO)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento
di economia e finanza 2021
(Doc. LVII, n. 4-bis)

  La VII Commissione,

   esaminata, per le parti di propria competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021 (Doc. LVII, n. 4-bis), con i relativi annesso e allegati;

   rilevato con soddisfazione che la NADEF annuncia che, con riferimento ai servizi asili nido, l'obiettivo del Governo è di assicurare che almeno il 33 per cento della popolazione di bambini residenti compresi nella fascia di età da tre a 36 mesi possa usufruire nel 2026 del servizio su base locale; e che saranno introdotte misure per potenziare il trasporto scolastico di studenti disabili delle scuole dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:

è indispensabile, per lo sviluppo economico e sociale del Paese, che gli incrementi di risorse finanziarie disposti nel corso dell'emergenza pandemica a favore dei settori della cultura, dello spettacolo, dell'istruzione, dell'università, della ricerca scientifica, dell'editoria e dello sport siano quanto meno resi permanenti e strutturali, con l'obiettivo di tendere progressivamente verso l'allineamento della spesa statale in questi settori alla spesa media dei Paesi europei.

Pag. 17

VIII COMMISSIONE PERMANENTE
(Ambiente, territorio e lavori pubblici)

(Relatore: VALLOTTO)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento
di economia e finanza 2021
(Doc. LVII, n. 4-bis)

  La VIII Commissione,

   esaminato, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021 (Doc. LVII, n. 4-bis e Allegati);

   premesso che la Nota in esame:

    per la prima volta dopo diversi anni, non è accompagnata dalla Relazione al Parlamento per l'autorizzazione a un maggior ricorso all'indebitamento, dal momento che gli obiettivi di finanza pubblica fissati dal Documento di economia e finanza 2021 vengono ora rivisti in senso migliorativo e la politica di bilancio italiana resta espansiva

    richiama in particolare le riforme del PNRR tra le quali, per le competenze della Commissione, vengono in evidenza quelle rivolte alla riduzione degli ostacoli alla diffusione dell'idrogeno, le misure contro il dissesto idrogeologico, la sicurezza dei ponti, il piano nazionale per la gestione dei rifiuti, la strategia nazionale per l'economia circolare ed i criteri ambientali per gli eventi culturali.

    ricorda inoltre, tra le riforme abilitanti, il decreto semplificazioni nonché, tra le riforme settoriali, la proposta di Piano per la transizione ecologica – attualmente all'esame della Commissione – che si articola su cinque macro obiettivi condivisi a livello europeo: 1) neutralità climatica; 2) azzeramento dell'inquinamento; 3) adattamento ai cambiamenti climatici; 4) ripristino della biodiversità e degli ecosistemi; 5) transizione verso l'economia circolare e la bioeconomia;

    preannuncia la revisione delle imposte ambientali e dei sussidi ambientalmente dannosi con destinazione delle relative maggiori entrate, o minori spese, alla riduzione degli oneri a carico dei settori produttivi gravati dalla revisione stessa, nonché il rinnovo degli incentivi all'efficientamento energetico degli edifici;

   preso atto che nell'elenco dei disegni di legge qualificati dal Governo come collegati alla decisione di bilancio 2022-2024 non vi sono provvedimenti che involgono in modo specifico la competenza della Commissione,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

Pag. 18

IX COMMISSIONE PERMANENTE
(Trasporti, poste e telecomunicazioni)

(Relatore: SCAGLIUSI)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento
di economia e finanza 2021
(Doc. LVII, n. 4-bis)

  La IX Commissione,

   esaminati, per i profili di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021 (Doc. LVII, n. 4-bis) e gli Allegati,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

Pag. 19

X COMMISSIONE PERMANENTE
(Attività produttive, commercio e turismo)

(Relatore: GIARRIZZO)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento
di economia e finanza 2021
(Doc. LVII, n. 4-bis)

  La X Commissione,

   esaminata, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021 (Doc. LVII, n. 4-bis, e Allegati),

   preso atto che gli andamenti macroeconomici tendenziali spingono la stima di aumento del PIL per l'anno in corso, che sale al 6,0 per cento, rispetto al 4,5 per cento ipotizzato nel DEF in aprile;

   rilevato che il documento in esame evidenzia che gli incrementi del PIL riflettono già alcuni incentivi all'innovazione e all'efficientamento energetico finanziati dal PNRR, ma non ne incorporano ancora il forte impulso agli investimenti pubblici, peraltro già in notevole crescita (quasi il 20 per cento in termini nominali nel 2020 e 16 per cento quest'anno);

   rilevato altresì che diversi indicatori confermano la ripresa del comparto turistico, nel terzo trimestre dell'anno;

   sottolineato che la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021 afferma che nella prossima legge di bilancio sarà previsto il prolungamento di diverse misure di rilievo economico e sociale, fra cui il Fondo di Garanzia per le PMI e gli incentivi all'efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi,

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PARERE FAVOREVOLE

Pag. 20

XI COMMISSIONE PERMANENTE
(Lavoro pubblico e privato)

(Relatore: VISCOMI)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento
di economia e finanza 2021
(Doc. LVII, n. 4-bis)

  La XI Commissione,

   esaminati, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021 (Doc. LVII, n. 4-bis) e i relativi allegati;

   osservato che la Nota reca un aggiornamento del quadro tendenziale e di quello programmatico, con riferimento tanto alle grandezze macroeconomiche quanto agli obiettivi di finanza pubblica, alla luce dell'evoluzione del contesto macroeconomico rispetto allo scenario tracciato nel Documento di economia e finanza per l'anno in corso;

   preso atto che, come evidenziato dalla Nota, la situazione sanitaria ed economica è nettamente migliorata negli ultimi mesi, grazie all'efficacia delle misure preventive dei contagi da COVID-19, alle misure di sostegno al sistema economico e, in misura crescente, all'andamento della campagna vaccinale;

   rilevato che, alla luce dell'aggiornamento del quadro tendenziale, il Governo disegna uno scenario di ripresa sostenuta, basato sul graduale recupero dei normali livelli di apertura delle attività sociali, culturali e sportive, che contribuirà a raggiungere entro la metà del prossimo anno il livello di prodotto interno lordo su base trimestrale registrato prima della crisi pandemica;

   considerato che, tenendo conto delle Raccomandazioni specifiche rivolte al nostro Paese da parte del Consiglio dell'Unione europea, il Governo conferma l'impostazione della politica di bilancio delineata nel Documento di economia e finanza, che perseguirà interventi di carattere espansivo fino a quando il prodotto interno lordo e l'occupazione avranno recuperato non solo la contrazione registrata a seguito della crisi pandemica, ma anche la mancata crescita rispetto al livello registrato nel 2019;

   rilevato che il Governo prevede di impiegare le risorse che si renderanno disponibili nello scenario programmatico per la copertura, nel triennio 2022-2024, delle esigenze per le politiche invariate, per l'adozione di numerose misure di rilievo economico e sociale e, in particolare, per la riforma degli ammortizzatori sociali, nonché per il rinnovo dei contratti pubblici;

   segnalata l'esigenza che alla prevista riforma degli ammortizzatori sociali sia destinato un ammontare di risorse adeguato Pag. 21 a garantire l'ampliamento della platea dei beneficiari, attraverso l'introduzione di uno strumento universale, che garantisca un'effettiva tutela dei lavoratori, in caso di sospensione del rapporto di lavoro nonché nelle transizioni occupazionali, tenendo conto delle caratteristiche dei diversi settori produttivi;

   ritenuto, in particolare, che nell'ambito della riforma degli ammortizzatori sociali si debba assicurare un adeguato collegamento tra le politiche passive e le politiche attive del lavoro, promuovendo la riqualificazione dei lavoratori interessati in relazione ai percorsi di innovazione digitale e di transizione ecologica del sistema delle imprese;

   sottolineata la necessità di accompagnare le misure di politica del lavoro con politiche fiscali che promuovano la produttività e l'occupazione, in particolare attraverso la riduzione del cuneo fiscale;

   considerato che al termine dell'anno in corso cesserà la sperimentazione del regime di accesso al pensionamento cosiddetto Quota 100 e torneranno, quindi, ad applicarsi integralmente i requisiti anagrafici e contributivi previsti dall'articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214;

   rilevata l'opportunità di introdurre nella prossima legge di bilancio disposizioni, anche di carattere transitorio, volte a garantire a specifiche platee di lavoratori l'accesso al pensionamento anticipato con requisiti ridotti rispetto a quelli previsti a regime dal richiamato articolo 24 del decreto-legge n. 201 del 2011, tenendo conto anche delle caratteristiche di gravosità delle attività svolte;

   richiamata, su un piano più generale, l'opportunità di affrontare, nel quadro delle Raccomandazioni specifiche rivolte al nostro Paese da parte del Consiglio dell'Unione europea, il problema della sostenibilità del sistema pensionistico, non soltanto da punto di vista finanziario, ma anche da quello sociale, tenendo conto delle conseguenze dell'applicazione del sistema di calcolo contributivo a carriere lavorative, come quelle dei giovani, discontinue e caratterizzate da livelli retributivi non elevati, che rischia di dare luogo a trattamenti pensionistici tali da non permettere un'esistenza dignitosa;

   sottolineata la straordinaria importanza di investire in una profonda riforma delle politiche attive del lavoro al fine di consentire un più efficace incontro tra domanda e offerta di lavoro, grazie anche a un rilancio effettivo della formazione, al momento dell'ingresso nel mercato del lavoro e durante l'intero arco dell'attività lavorativa;

   preso atto che, alla luce di un'analisi dei risultati dell'attività ispettiva condotta nel 2020 dall'Ispettorato nazionale del lavoro, dall'INPS e dall'INAIL, risulta auspicabile il potenziamento della capacità di tali Istituti di intercettare le irregolarità contrattuali, assicurando tutele più efficaci dei diritti riconosciuti ai lavoratori;

   auspicato che il Governo provveda celermente all'adozione del disegno di legge collegato alla manovra di finanza pubblica in materia di aggiornamento e riordino della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, al fine di porre le basi per la definizione di una strategia nazionale per la sicurezza sul lavoro, che aumenti i livelli di sicurezza, a tutela della dignità dei lavoratori, in linea con quanto richiesto dalla risoluzione n. 7-00656, approvata con voto unanime da questa Commissione il 12 maggio 2021;

   osservato che la Nota ipotizza, a partire dall'anno 2024, l'inizio di una fase di vera e propria espansione economica, che porterà a una crescita del prodotto interno lordo e dell'occupazione nettamente al di sopra dei ritmi registrati nell'ultimo decennio e che, in tale contesto, il Governo prospetta l'adozione di una politica maggiormente orientata alla riduzione del disavanzo strutturale, in modo da ricondurre entro l'anno 2030 il rapporto tra debito e prodotto interno lordo al livello precedente alla crisi pandemica;

   considerata la necessità, nell'ottica di una durevole crescita economica e di un Pag. 22ordinato sviluppo del mercato del lavoro, di assicurare una più stabile correlazione tra politiche industriali e politiche del lavoro, anche allo scopo di evitare che le imprese, volendo ridurre stabilmente i propri costi di produzione, spostino la produzione in Paesi che offrono condizioni più convenienti, riducendo i livelli occupazionali in Italia e impoverendo il tessuto produttivo nazionale;

   sottolineata l'opportunità di sostenere la ripresa economica anche mediante la promozione di nuove modalità di organizzazione lavorativa e di nuove attività favorite dall'innovazione digitale, accompagnando i processi già avviati anche con l'affinamento della vigente disciplina lavoristica, finalizzata ad adattarla alle nuove realtà che emergono dal mercato del lavoro, riconoscendo nel contempo ai lavoratori interessati diritti e tutele non inferiori a quelli garantiti agli altri lavoratori,

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PARERE FAVOREVOLE

Pag. 23

XII COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari sociali)

(Relatore: LEPRI)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento
di economia e finanza 2021
(Doc. LVII, n. 4-bis)

  La XII Commissione,

   esaminata, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021 (Doc. LVII, n. 4-bis, e Allegati);

   tenuto conto, in termini generali, del nuovo quadro programmatico delineato dal documento in oggetto, nell'ambito del quale gli obiettivi di finanza pubblica fissati dal Documento di economia e finanza 2021 vengono quest'anno, per la prima volta dopo diversi anni, rivisti in senso migliorativo e non peggiorativo;

   considerato, nello specifico, che, per quanto riguarda la spesa sanitaria – che ha raggiunto il 7,5 per cento del PIL nel 2020, a seguito delle misure sanitarie introdotte per dare immediata risposta all'emergenza epidemiologica da Covid-19 – se ne prevede una lieve riduzione, al 7,3 per cento del PIL, nel 2021. Tale valore si riduce negli anni successivi, essendo previsto in misura pari al 6,7 per cento nel 2022, al 6,3 per cento nel 2023 e al 6,1 per cento nel 2024, per via dei minori oneri connessi alla gestione dell'emergenza epidemiologica;

   manifestata una certa preoccupazione rispetto a tale ultimo dato, in quanto la prospettata riduzione dell'incidenza della spesa sanitaria non sembra proporzionale all'attesa crescita del PIL per gli anni a venire;

   apprezzato il richiamo, contenuto nel documento in esame, al fatto che, con la prossima legge di bilancio 2022-2024, sarà rafforzato il sistema sanitario nazionale, al fine di migliorare l'accesso alle cure e incoraggiare la prevenzione e che risorse aggiuntive saranno destinate ai rinnovi dei contratti pubblici;

   evidenziato che, pur valutando positivamente la proroga al 31 dicembre 2021 delle disposizioni, emanate nel 2020, volte all'abbattimento delle liste d'attesa, nonché delle disposizioni che prevedono il reclutamento di personale in deroga ai vigenti contratti collettivi nazionali di settore, sarebbe tuttavia necessario adottare con urgenza interventi eccezionali al fine di fare fronte alle gravi carenze concernenti il personale medico, infermieristico e sanitario in generale;

   raccomandata, quindi, l'esigenza di prevedere adeguati investimenti nel reclutamento e per la specializzazione del personale delle professioni sanitarie, nonché Pag. 24nell'innovazione tecnologica da applicare nei servizi territoriali e domiciliari;

   rilevata altresì la necessità di realizzare in tempi rapidi alcune riforme citate tra i disegni di legge collegati, anche integrandoli con progetti di legge d'iniziativa parlamentare, tra cui quella relativa agli anziani non autosufficienti, particolarmente importante in un contesto di invecchiamento della popolazione e di cronicizzazione delle malattie;

   espresso, inoltre, apprezzamento, riguardo alle politiche sociali, oltre che per i disegni di legge collegati prospettati, per alcune indicazioni specifiche relative, rispettivamente, al potenziamento del servizio di asilo nido, all'obiettivo di assicurare un assistente sociale ogni 6.500 abitanti, nonché al potenziamento del trasporto scolastico in favore di studenti disabili,

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PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   si valuti l'opportunità di:

    a) prevedere, nel documento in oggetto, che siano adottati con urgenza interventi eccezionali al fine di fare fronte alle gravi carenze concernenti il personale medico, infermieristico e sanitario in generale, anche al fine di stabilizzare il personale assunto nel periodo dell'emergenza epidemiologica da Covid-19;

    b) prevedere adeguate risorse per favorire la specializzazione del personale delle professioni sanitarie nonché l'innovazione tecnologica da applicare nei servizi territoriali e domiciliari;

    c) prevedere l'adozione di misure volte al rafforzamento della medicina primaria, con particolare attenzione al reclutamento e alla valorizzazione dei medici di medicina generale, elemento essenziale anche per favorire la realizzazione degli interventi previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza.

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XIII COMMISSIONE PERMANENTE
(Agricoltura)

(Relatore: L'ABBATE)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento
di economia e finanza 2021
(Doc. LVII, n. 4-bis)

  La XIII Commissione,

   esaminato, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021 (Doc. LVII, n. 4-bis, e Allegati);

   premesso che:

    la Nota provvede ad aggiornare le previsioni economiche e di finanza pubblica rispetto a quelle contenute nel Documento di economia e finanza 2021, alla luce delle informazioni disponibili sull'andamento del quadro macroeconomico, fornendo l'aggiornamento degli obiettivi programmatici, lo stato di attuazione delle azioni già avviate, nonché introducendo le osservazioni e le eventuali modifiche e integrazioni in risposta alle Raccomandazioni specifiche per l'Italia adottate dal Consiglio Europeo;

    lo scenario macroeconomico tendenziale, delineato dal documento in titolo, fa emergere come la dinamica positiva del PIL, registrata nella prima metà dell'anno, si sia ulteriormente consolidata nei mesi estivi, in cui si stima che il prodotto interno lordo sia cresciuto ad un tasso del 2,2 per cento rispetto al periodo precedente;

    l'espansione superiore alle attese registrata dal PIL nella prima metà dell'anno e la previsione di un incremento ancora robusto dell'attività economica anche nel terzo trimestre porta a rivedere al rialzo le prospettive per il 2021, con una previsione di crescita che si colloca attualmente al 6 per cento, a fronte del 4,5 per cento ipotizzato nel DEF di aprile;

    la Nota sottolinea come, nel complesso, le nuove previsioni per il biennio 2021-2022 segnano un recupero complessivo del PIL più robusto di quanto ipotizzato nel DEF, che consente già nel 2022 il raggiungimento di un livello di PIL reale lievemente superiore a quello del 2019, in anticipo di un trimestre rispetto alla previsione programmatica di primavera;

    la maggiore crescita del PIL comporta sia un significativo abbassamento delle previsioni tendenziali di deficit delle Amministrazioni pubbliche, il quale, per l'anno in corso, scende dal -11,8 per cento stimato nel DEF al -9,4 per cento stimato nella Nota di aggiornamento, sia una riduzione del rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo, che si attesta, per l'anno in corso, al 153,5 per cento contro il 155,6 per cento del 2020;

Pag. 26

    nello scenario programmatico, la crescita del PIL reale è prevista pari al 4,7 per cento nel 2022, al 2,8 per cento nel 2023 e al 1,9 per cento nel 2024;

    gli interventi di politica fiscale che il Governo intende adottare mirano ad un rafforzamento della dinamica espansiva del PIL nell'anno in corso e in quello successivo, che sarà trainata principalmente dagli investimenti fissi lordi, favoriti, nella componente privata, dalla conferma di contributi pubblici in scadenza e dall'introduzione di nuovi;

    in particolare, il peso degli investimenti sul totale dell'attività economica si conferma in aumento lungo tutto l'orizzonte di previsione fino a risultare prossimo al 21 per cento del PIL nel 2024;

   rilevato che:

    per conseguire gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il Governo ha previsto un consistente pacchetto di riforme strutturali, tra le quali il Piano per la transizione ecologica, che si propone di realizzare gli obiettivi di neutralità climatica, di ripristino della biodiversità e degli ecosistemi, di transizione verso l'economia circolare e la bioeconomia;

    ulteriori interventi, nell'ottica del Green New Deal, saranno attuati per promuovere la transizione dai combustibili tradizionali alle fonti rinnovabili;

    tra i provvedimenti collegati alla decisione di bilancio 2021, figura il disegno di legge di delega per la riforma del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102 («Interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole, a norma dell'articolo 1, comma 2, lettera i), della legge 7 marzo 2003, n. 38»),

   osservato che:

    il settore agricolo è chiamato a giocare un ruolo determinante e strategico nel rilancio del sistema economico del Paese e nel processo di transizione ecologica delineato dal PNRR;

    in tale ambito, occorre prevedere misure in grado di coniugare sostenibilità e competitività del sistema agricolo nazionale nonché interventi diretti a tutelare, in modo specifico, i redditi dei lavoratori e delle imprese,

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PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   si valuti l'opportunità, in occasione della prossima manovra di finanza pubblica, di introdurre misure dirette a:

    1) agevolare l'accesso al credito delle imprese del settore agricolo ed alimentare, incrementando le risorse assegnate all'ISMEA per l'imprenditoria giovanile e femminile in agricoltura e per i progetti di sviluppo produttivo e commerciale della filiera;

    2) potenziare le attività di rilevazione dei prezzi, di elaborazione dei dati, di produzione di studi e scenari dei mercati agricoli e agroalimentari a supporto delle decisioni;

    3) confermare l'esonero contributivo previdenziale in favore dei giovani coltivatori diretti e imprenditori agricoli;

    4) confermare, anche per il prossimo anno finanziario, l'esenzione IRPEF dei redditi dominicali e agrari relativi ai terreni dichiarati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola;

    5) promuovere l'imprenditoria femminile nel settore agricolo, della pesca e dell'acquacoltura;

    6) delineare un adeguato sistema di ammortizzatori sociali per i lavoratori del comparto ittico;

    7) sostenere le filiere nazionali, con particolare riferimento ai birrifici artigianali, anche attraverso la riduzione dell'accisa sulla birra;

    8) assicurare la piena attuazione della stabilizzazione del personale precario alle dipendenze del CREA;

Pag. 27

    9) prevedere la possibilità di cessione del credito di imposta introdotto dalla legge di bilancio 2020 e modificato dalla legge di bilancio 2021, per investimenti in ricerca e sviluppo, transizione ecologica, innovazione tecnologica 4.0 e altre attività innovative a supporto delle competitività delle imprese;

    10) prevedere la costituzione di un apposito Fondo per la mutualizzazione del rischio in agricoltura.

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XIV COMMISSIONE PERMANENTE
(Politiche dell'Unione europea)

(Relatrice: GRILLO)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento
di economia e finanza 2021
(Doc. LVII, n. 4-bis)

  La XIV Commissione,

   esaminata la Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2021 (Doc. LVII n. 4-bis e Allegati);

   premesso che il documento:

    prevede un quadro macro-economico tendenziale per il periodo 2021-2024 sensibilmente migliore delle precedenti attese, pur nella perdurante incertezza connessa alla circolazione del coronavirus a livello mondiale, che si riflette in un marcato miglioramento delle previsioni tendenziali di finanza pubblica;

    destina solo parte delle maggiori risorse di bilancio rinvenienti dal miglioramento del quadro economico alla riduzione del deficit, utilizzando la parte preponderante per finanziare una manovra di bilancio espansiva, di dimensione pari a circa 1,2 punti di PIL nel 2022, 1,5 punti nel 2023 e 1,2 punti nel 2024, al fine di imprimere un ulteriore impulso alla crescita reale del PIL;

    delinea conseguentemente un quadro macroeconomico programmatico migliore di quello tendenziale, con un obiettivo di crescita reale del PIL previsto al 4,7 per cento nel 2022, al 2,8 per cento nel 2023 e all'1,9 per cento nel 2024, e un quadro programmatico di finanza pubblica che, sebbene peggiore di quello tendenziale – ma comunque migliore per tutto l'arco di previsione rispetto agli obiettivi prefissati nel DEF 2021 –, vede una significativa riduzione sia dell'indebitamento netto, dal 9,4 per cento previsto per quest'anno al 3,3 per cento del PIL nel 2024, sia del saldo strutturale, dal -7,6 per cento del 2021 al -3,9 per cento del 2024, come pure del rapporto tra debito pubblico e PIL dal 153,5 per cento dell'anno in corso al 146,1 per cento del 2024;

    preannuncia che l'intonazione della politica di bilancio italiana resterà espansiva fino a quando il PIL e l'occupazione avranno recuperato non solo la caduta, ma anche la mancata crescita rispetto al livello del 2019, condizioni che si prevede si realizzino nel 2023, prevedendo quindi che solo a partire dal 2024 la politica di bilancio torni a essere orientata alla riduzione del deficit strutturale, al fine di ricondurre il rapporto debito/PIL intorno al livello pre-crisi entro il 2030, facendo leva su strategie di moderazione della spesa pubblica Pag. 29 corrente e di aumento delle entrate fiscali attraverso il contrasto all'evasione;

    descrive la composizione della manovra espansiva – che si prefigge l'obiettivo macroeconomico di trasformare il rimbalzo del PIL successivo alla crisi in una crescita strutturale dell'economia, cui concorreranno anche gli ingenti investimenti pubblici derivanti dal PNRR – specificando che essa includerà anche l'attuazione di un primo stadio della riforma fiscale, cui verranno destinate prioritariamente le maggiori risorse strutturali rinvenienti dalla lotta all'evasione e dal miglioramento della propensione all'adempimento spontaneo degli obblighi tributari (cosiddetta tax compliance), per un importo stimato nel documento in circa 4,4 miliardi, ferma restando la sopra richiamata intenzione di utilizzare a fini di miglioramento dei saldi di finanza pubblica, a partire dal 2024, gli aumenti di entrate dovute al contrasto all'evasione;

    elenca i provvedimenti collegati alla decisione di bilancio, in parte finalizzati a dare attuazione ad alcune delle riforme previste nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR); in particolare, tra le riforme abilitanti del PNRR, il Governo si è impegnato a presentare al Parlamento, entro fine anno, quale collegato alla decisione di bilancio, il disegno di legge annuale sulla concorrenza 2021 da approvarsi definitivamente nel 2022;

    aggiorna parzialmente le informazioni relative alla versione approvata in sede europea del PNRR, rimodulando conseguentemente le previsioni di spesa incluse negli andamenti tendenziali di finanza pubblica, che vedono uno spostamento di flussi di spesa dal primo triennio del Piano verso il secondo, senza tuttavia dare conto né del riparto territoriale delle relative risorse, né dell'aggiornamento del riparto tra la quota di risorse destinata a finanziare progetti aggiuntivi e quella volta a finanziare progetti «in essere», ovvero interventi che sarebbero stati comunque adottati anche in assenza delle risorse comunitarie;

   considerato, dal punto di vista delle regole di bilancio europee:

    l'attuale stato di attivazione della clausola di salvaguardia generale (CSG), che ha permesso agli Stati membri di deviare temporaneamente dal loro percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine (OMT), a condizione che la sostenibilità di bilancio nel medio termine non sia compromessa, la cui disattivazione, secondo le dichiarazioni della Commissione europea, sarà connessa al venire meno della situazione emergenziale ed al ritorno dell'attività economica dell'area euro e dell'Unione Europea ai livelli di fine 2019;

    il successivo verosimile ripristino del sistema europeo di sorveglianza fiscale basato sul Patto di stabilità e crescita attualmente vigente, in relazione al quale è in atto un dibattito in ordine alle modifiche da apportarvi nel quale si inserisce la stessa Nota di aggiornamento, la quale evidenzia, in particolare, alcuni possibili effetti distorsivi delle vigenti regole ove applicate all'attuale contesto influenzato dall'attuazione di un intervento straordinario di politica economica, il Next generation UE, suscettibile di imprimere una dinamica inconsueta alle variabili macroeconomiche e di finanza pubblica;

   considerato altresì il contenuto delle Raccomandazioni del Consiglio dell'Unione europea, da ultimo formulate nel giugno 2021, le quali, nell'invitare tutti i Paesi a mantenere nel 2022 di un orientamento di bilancio favorevole, raccomandano altresì ai Paesi ad alto debito, e in particolare all'Italia, il perseguimento di politiche di bilancio di medio termine prudenti non appena le condizioni economiche lo consentano; le medesime raccomandazioni invitano altresì il nostro Paese ad adottare una composizione della spesa pubblica, che – nel preservare gli investimenti, grazie al pieno utilizzo delle risorse del PNRR, con esclusione di effetti di spiazzamento dei programmi di investimento pre-esistenti – miri a limitare l'aumento delle spese correnti, migliorando al contempo la sostenibilità ambientale e sociale, anche attraverso il miglioramento della copertura, adeguatezza Pag. 30 e sostenibilità del sistema di protezione sociale e sanitaria;

   valutato che il documento individua un corretto equilibrio tra la necessità di cogliere pienamente l'opportunità di imprimere un perdurante sostegno alla ripresa economica, attraverso un adeguato mix di interventi, principalmente basati su investimenti e riforme, e quella di assicurare, nel medio termine, la sostenibilità della finanza pubblica,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   a) si valuti l'esigenza di acquisire conferma del fatto che l'intonazione di politica economica annunciata nella NADEF - che contempla la possibilità di adottare manovre espansive finché non sia recuperato, non solo il livello di reddito antecedente la crisi pandemica, ma anche la crescita prevista dagli andamenti programmatici allora formulati, con la conseguente adozione di una manovra espansiva per tutto l'arco di previsione 2021-2024 – sia conforme, in particolare per gli anni successivi al 2022, all'interpretazione adottata in sede comunitaria in merito alle condizioni previste per l'attivazione della clausola di salvaguardia generale;

   b) al contempo, si valuti altresì, in linea generale e alla luce dei diversi limiti mostrati, negli anni, dalle regole del Patto di Stabilità e Crescita (PSC) – tra cui l'incompletezza e l'asimmetria del medesimo, l'insufficiente valenza anti-ciclica delle sue regole e la loro eccessiva dipendenza da variabili non osservabili –, l'esigenza di adottare ogni iniziativa utile in sede europea affinché siano al più presto introdotti i necessari correttivi alle vigenti regole del medesimo PSC, sia al fine di tenere conto delle specificità nella dinamica delle variabili macroeconomiche e di finanza pubblica dei prossimi anni, indotte dall'utilizzo dei fondi europei del PNRR, sia, più in generale, al fine di evitare che, come accaduto in passato, il sistema di regole fiscali europee finisca per configurare un freno allo sviluppo senza peraltro riuscire ad assicurare un miglioramento della sostenibilità delle finanze pubbliche.

   c) si valuti l'opportunità di invitare il Governo a presentare quanto prima la nuova legge annuale sulla concorrenza – ricompresa tra le riforme abilitanti del PNRR –, così da dar seguito alla raccomandazione specifica per Paese rivolta all'Italia nel 2019 che sottolineava la necessità di «affrontare le restrizioni alla concorrenza [...]», nonché di integrare l'elenco dei provvedimenti collegati alla manovra di finanza pubblica indicati nel documento al fine di dare esaustiva attuazione a tutte le riforme previste nel PNRR, con particolare riferimento a quelle collegate a iniziative di interesse comunitario, quale, a titolo esemplificativo, l'introduzione del salario minimo a tutela del corretto funzionamento del mercato del lavoro;

   d) si consideri, altresì, l'opportunità di invitare il Governo a fornire un'integrazione delle informazioni relative alla versione approvata in sede europea del PNRR, dando conto distintamente del riparto delle somme destinate a interventi «in essere» e a interventi «aggiuntivi» per ciascuna componente di finanziamento del Piano – sovvenzioni e prestiti del dispositivo Recovery and Resilience Facility (RRF), Fondo per gli investimenti complementari, anticipazione del Fondo sviluppo e coesione (FSC) e dispositivo React EU – indicando la relativa modulazione prevista per tutto lo sviluppo attuativo del Piano;

   e) infine, si consideri l'opportunità di invitare il Governo a fornire, in occasione della presentazione alle Camere della prima rendicontazione dell'attuazione del PNRR, il riparto territoriale delle risorse impiegate.

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COMMISSIONE PARLAMENTARE
PER LE QUESTIONI REGIONALI

(Relatore: FEDERICO)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento
di economia e finanza 2021
(Doc. LVII, n. 4-bis)

  La Commissione parlamentare per le questioni regionali,

   esaminata, per le parti di competenza, Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2021 (Doc. LVII, n. 4-bis e Allegati) e rilevato che:

    la Nota segnala che gli andamenti macroeconomici tendenziali evidenziano un aumento del PIL per l'anno in corso, che sale al 6,0 per cento, con significativo incremento rispetto alla stima del 4,5 per cento ipotizzato nel DEF in aprile;

    la Nota prevede, a politiche invariate, un aumento del PIL del 4,2 per cento nel 2022, del 2,6 per cento nel 2023 e dell'1,9 per cento nel 2024; in termini programmatici (cioè scontando l'effetto delle politiche poste in essere dal governo) l'incremento del PIL è previsto del 4,7 per cento nel 2022, al 2,8 per cento nel 2023 e all'1,9 per cento nel 2024;

    riguardo all'indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni, il nuovo quadro programmatico prevede un rapporto con il PIL pari al 9,4 per cento per l'anno in corso, al 5,6 per cento per il 2022, al 3,9 per cento per il 2023 e al 3,3 per cento per il 2024; anche nel quadro tendenziale a legislazione vigente tale valore è pari al 9,4 per cento per l'anno in corso, mentre negli anni successivi esso sarebbe pari (al netto, cioè, degli interventi programmati) al 4,4 per cento per il 2022, al 2,4 per cento per il 2023 e al 2,1 per cento per il 2024;

    riguardo al debito pubblico il nuovo quadro programmatico prevede un rapporto con il PIL pari al 153,5 per cento per l'anno in corso, al 149,4 per cento per il 2022, al 147,6 per cento per il 2023 e al 146,1 per cento per il 2024; anche nel quadro tendenziale a legislazione vigente tale valore è pari al 153,5 per cento per l'anno in corso, mentre negli anni successivi esso sarebbe pari (al netto, cioè, degli interventi programmati) al 148,8 per cento per il 2022, al 145,9 per cento per il 2023 e al 143,3 per cento per il 2024.

    in via generale, la Nota rileva quindi come la politica di bilancio resterà espansiva fino a quando il PIL e l'occupazione avranno recuperato non solo la caduta, ma anche la mancata crescita rispetto al livello del 2019, facendo presente come si possa prevedere che tali condizioni saranno soddisfatte dal 2024 in avanti e che il raggiungimento di tali obiettivi permetterà il passaggio Pag. 32 ad una politica di bilancio più neutrale e volta a ridurre, principalmente attraverso la maggiore crescita, il deficit strutturale;

    il sentiero programmatico per il triennio 2022-2024 consente sia il rinnovo di numerose misure di rilievo economico e sociale – come quelle relative al sistema sanitario, al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese e agli incentivi concernenti l'efficientamento energetico degli edifici e gli investimenti innovativi – sia la realizzazione di interventi connessi all'attuazione del PNRR quali la riforma degli ammortizzatori sociali, un primo stadio della riforma fiscale e la definizione a regime dell'assegno unico universale per i figli; si tratta di misure che vedono il coinvolgimento degli enti territoriali;

    sempre in relazione all'attuazione del PNRR, appare opportuno integrare gli obblighi di informazione al Parlamento previsti dall'articolo 1 della legge n. 108 del 2021 (di conversione del decreto-legge n. 77 del 2021) con l'indicazione del riparto territoriale delle risorse impiegate e degli interventi che vedranno gli enti territoriali come soggetti attuatori;

    la Nota opportunamente conferma, tra i collegati alla decisione di bilancio, le disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata di cui all'articolo 116, terzo comma, della Costituzione e la revisione del testo unico dell'ordinamento degli enti locali,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:

valutino le Commissioni di merito di richiedere al Governo l'impegno ad un'integrazione degli obblighi informativi previsti dall'articolo 1 della legge n. 108 del 2021 sull'attuazione del PNRR con l'indicazione del riparto territoriale delle risorse impiegate e degli interventi che vedranno gli enti territoriali come soggetti attuatori.