Doc. LVII, n. 2-bis-A

RELAZIONE DELLA V COMMISSIONE PERMANENTE
(BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE)

Presentata alla Presidenza il 9 ottobre 2019

(Relatore per la maggioranza: LOVECCHIO)

sulla

NOTA DI AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA 2019

(Articoli 7, comma 2, lettera b), e 10-bis della legge 31 dicembre 2009, n. 196)

presentata dal presidente del consiglio dei ministri
(CONTE)

Trasmessa alla Presidenza il 1o ottobre 2019  

Pag. 3

I N D I C E

RELAZIONE ...  Pag. 5

PARERI AI SENSI DELL'ARTICOLO 118-BIS DEL REGOLAMENTO ...    » 13

I COMMISSIONE ... » 15
(Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)

II COMMISSIONE ... » 19
(Giustizia)

III COMMISSIONE ... » 21
(Affari esteri e comunitari)

IV COMMISSIONE ... » 23
(Difesa)

VI COMMISSIONE ... » 25
(Finanze)

VII COMMISSIONE ... » 27
(Cultura, scienza e istruzione)

VIII COMMISSIONE ... » 30
(Ambiente, territorio e lavori pubblici)

IX COMMISSIONE ... » 33
(Trasporti, poste e telecomunicazioni)

X COMMISSIONE ... » 34
(Attività produttive, commercio e turismo)

XI COMMISSIONE ... » 36
(Lavoro pubblico e privato)

XII COMMISSIONE ... » 38
(Affari sociali)

XIII COMMISSIONE ... » 40
(Agricoltura)

XIV COMMISSIONE ... » 43
(Politiche dell'Unione europea)

COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LE QUESTIONI REGIONALI ... » 45

Pag. 5

  Onorevoli Colleghi ! — La Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NADEF) rappresenta lo strumento attraverso il quale il Governo aggiorna le previsioni economiche e di finanza pubblica del Documento di economia e finanza (DEF), in relazione alla maggiore stabilità e affidabilità delle informazioni disponibili sull'andamento del quadro macroeconomico. Il documento contiene l'aggiornamento degli obiettivi programmatici, le osservazioni e le eventuali modifiche e integrazioni del DEF in relazione alle raccomandazioni del Consiglio dell'Unione europea relative al Programma di stabilità e al Programma nazionale di riforma, anticipando i contenuti della successiva manovra di bilancio.
  In particolare, la NADEF 2019 aggiorna il quadro programmatico di finanza pubblica per il periodo 2020-2022 rispetto a quello contenuto nel DEF 2019 dello scorso aprile.
  La Nota è suddivisa in tre sezioni, relative al quadro macroeconomico, ai dati di finanza pubblica e alla strategia di riforma del Governo.
  Nella mia relazione mi soffermerò dapprima sul quadro macroeconomico, dando conto dello scenario tendenziale e dello scenario programmatico e, successivamente, passerò all'analisi della finanza pubblica e degli interventi programmati.
  Per quanto concerne il quadro macroeconomico, la Nota di aggiornamento presenta una revisione al ribasso delle stime sull'andamento dell'economia italiana per l'anno in corso e per il triennio successivo rispetto alle previsioni formulate nel DEF di aprile, in considerazione del permanere di una sostanziale debolezza degli indicatori congiunturali per la seconda parte dell'anno, dovuta al fatto che l'indebolimento del ciclo economico mondiale, considerato fino a pochi mesi fa un fenomeno temporaneo, sembra ora invece destinato a incidere sulla dinamica della crescita economica anche nel medio periodo.
  Il rallentamento interessa pressoché tutte le economie avanzate, specialmente quelle maggiormente esposte alla flessione degli investimenti e del commercio mondiale. Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, il permanere del rischio di uscita senza accordo del Regno Unito dall'Unione europea, la crisi del mercato dell'auto, nonché il rallentamento di alcune grandi economie emergenti determinano, una contrazione della domanda mondiale non soltanto nel breve ma anche nel medio termine, riducendo la produttività e gli incentivi ad investire.
  Relativamente all'anno in corso, la Nota mette in rilievo l'esiguità del recupero dell'economia italiana nei primi mesi del 2019, dopo la flessione della seconda metà del 2018, e il permanere di una sostanziale debolezza degli indicatori congiunturali anche per la seconda metà dell'anno.
  Nel primo trimestre 2019 il PIL è aumentato dello 0,1 per cento rispetto al trimestre precedente, per poi decelerare allo 0,03 per cento nel secondo trimestre.
  La sostanziale stagnazione dell'attività economica nel 2019 è determinata da una crescita della domanda interna molto contenuta e dall'apporto negativo connesso all'accelerazione del processo di decumulo delle scorte da parte delle imprese, già in atto dal secondo trimestre 2018. Un contributo positivo è invece fornito dalle esportazioni nette.
  Il rallentamento dell'attività economica nel 2019 è legato principalmente al venir meno del contributo del comparto manifatturiero, la cui espansione è stata robusta fino a tutto il 2017. Tale settore è quello che sta risentendo maggiormente della decelerazione del commercio internazionale e anche del sensibile calo della produzione tedesca.Pag. 6
  Nel quadro di peggioramento del ciclo economico, la Nota mette in evidenza il miglioramento delle condizioni finanziarie, in termini di tassi di interesse e di quotazioni nei mercati azionari. In particolare, gli spread sui titoli corporate e bancari si sono notevolmente ristretti e il differenziale rispetto al Bund è quasi tornato al livello medio dei primi quattro mesi del 2018, con il rendimento a dieci anni al livello più basso mai registrato.
  Il recupero dei mercati finanziari italiani è considerato uno sviluppo decisamente positivo per l'economia nazionale. Se la percezione di minore incertezza evidenziata dal restringimento dello spread sovrano si diffonderà dai mercati finanziari anche ai consumatori e alle imprese, la domanda interna potrebbe rafforzarsi anche in presenza di un quadro internazionale ancora difficile.
  Nel complesso, posto che gli indicatori ciclici non fanno ancora intravedere una chiara inversione di tendenza del ciclo internazionale, la previsione di crescita annuale del PIL reale viene ridotta allo 0,1 per cento, rispetto allo 0,2 del DEF, in considerazione sia dell'esiguità del recupero registrato dal PIL rispetto al quarto trimestre del 2018 (0,15 punti percentuali in termini reali), sia del permanere di una sostanziale debolezza degli indicatori congiunturali nel secondo semestre dell'anno.
  Le valutazioni più recenti riportate dalla Nota indicano una crescita del PIL intorno allo zero nel terzo trimestre ed un intervallo di 0,0-0,2 per cento per la crescita negli ultimi tre mesi dell'anno.
  La Nota di aggiornamento presenta due scenari di previsioni macroeconomiche, uno tendenziale e l'altro programmatico, coerenti con lo scenario aggiornato riguardante le variabili esogene internazionali.
  Le previsioni del quadro tendenziale incorporano gli effetti sull'economia del quadro normativo vigente, comprese le clausole di salvaguardia che prevedono aumenti di imposte indirette nel 2020 e 2021, il cui impatto negativo sulla crescita del PIL, tenuto conto degli effetti ritardati, è stimato in poco più di 0,4 punti percentuali nel 2020, 0,6 nel 2021 e 0,1 nel 2022; lo scenario programmatico incorpora invece l'impatto sull'economia delle nuove misure che saranno adottate con la prossima legge di bilancio per il 2020.
  Le due previsioni, che coincidono per l'anno in corso, si differenziano negli anni successivi in relazione alle future misure di politica fiscale.
  Per quanto riguarda lo scenario tendenziale, alla luce del mutato contesto internazionale e dei più recenti indicatori congiunturali, che prefigurano una dinamica molto modesta della crescita anche nei mesi finali dell'anno in corso, con effetti di trascinamento negativo nell'anno successivo, la Nota rivede la previsione tendenziale di crescita del PIL reale, rispetto al quadro programmatico definito nel DEF 2019, allo 0,1 per cento nel 2019, allo 0,4 per cento nel 2020, allo 0,8 per cento nel 2021 e all'1,0 nel 2022.
  La revisione maggiore, rispetto al programmatico di aprile, si concentra nel 2020, con un ribasso di 4 decimi di punto, anno in cui si sconta la revisione degli effetti di trascinamento della minore crescita del 2019. La stima del PIL reale per il 2019, infatti, scende allo 0,1 per cento, principalmente influenzata dalle prospettive al ribasso del quadro internazionale, che si riflettono nella debolezza degli indicatori congiunturali anche nella seconda metà dell'anno.
  L'impatto complessivo dei cambiamenti delle variabili esogene sulla crescita del PIL reale è valutato dalla Nota pari a -0,1 punti percentuali per il 2019, nullo per il 2020 e positivo per il 2021 e 2022, anche per effetto di un miglioramento dei rendimenti sui titoli di Stato.
  Per quanto concerne lo scenario programmatico, la Nota chiarisce che la manovra di finanza pubblica per il 2020 comprenderà la disattivazione dell'aumento dell'IVA, il finanziamento delle politiche invariate e il rinnovo di altre politiche in scadenza (tra cui gli incentivi a Industria 4.0), nonché ulteriori misure mirate a stimolare la crescita, quali la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro, il rilancio degli investimenti pubblici, l'aumento delle risorse per istruzione e ricerca Pag. 7scientifica e tecnologica, il sostegno e rafforzamento del sistema sanitario universale.
  Nello scenario programmatico, la crescita del PIL reale è prevista pari allo 0,6 per cento nel 2020, che salirebbe all'1 per cento nel 2021 e nel 2022.
  In particolare, nel 2020 il mancato aumento dell'IVA previsto dalla legislazione vigente porta, da un lato, ad una maggiore crescita della domanda interna e, dall'altro, ad un incremento più contenuto dei deflatori dei consumi e del PIL, con un effetto netto positivo sul PIL reale e su altre variabili macroeconomiche, quali l'occupazione; si riduce lievemente, tuttavia, il PIL nominale. La crescita del PIL reale nel 2020 è infatti prevista allo 0,6 per cento, mentre il PIL nominale crescerebbe del 2,0 per cento, rispetto al 2,3 per cento delle previsioni tendenziali. L'occupazione, in particolare, crescerebbe di un decimo di punto in più rispetto al tendenziale, sia in termini di occupati che di ore lavorate. Il surplus delle partite correnti sarebbe leggermente inferiore a causa del migliore andamento della domanda interna.
  Ricordo che le previsioni macroeconomiche pubblicate nella NADEF 2019 sono state sottoposte alla valutazione dell'Ufficio parlamentare di bilancio (UPB). Le previsioni sono state valutate sia nello scenario tendenziale, basato sulle previsioni di finanza pubblica a legislazione vigente, sia nello scenario programmatico, che incorpora gli interventi di politica economica che il Governo intende porre in essere con la legge di bilancio. La normativa europea richiede la validazione delle sole previsioni programmatiche. In accordo con il Ministero dell'economia e delle finanze, tuttavia, l'UPB estende l'esercizio di validazione anche alle previsioni dello scenario tendenziale.
  L'orizzonte della validazione concerne il periodo oggetto del Documento programmatico di bilancio (DPB), ossia il biennio 2019-2020. Gli anni successivi (2021-2022), non sono oggetto di validazione. L'UPB valuta tuttavia il realismo delle previsioni del Governo al di fuori del processo di validazione.
  Nella lettera al Ministero dell'economia e delle finanze dello scorso 23 settembre, l'UPB ha validato il quadro macroeconomico tendenziale 2019-20, valutando positivamente la plausibilità delle stime del Governo per tale biennio, ma anche sottolineando i rilevanti fattori di rischio sia per il biennio di validazione sia per i due anni successivi.
  Nell'audizione al Senato svolta nella giornata dell'8 ottobre scorso l'UPB ha comunicato di aver validato anche il quadro macroeconomico programmatico, giudicandolo all'interno di un accettabile intervallo di valutazione, pur evidenziando – analogamente a quanto rilevato in relazione al quadro macroeconomico tendenziale – disallineamenti su alcune variabili rispetto alle attese del panel di previsori, nonché fattori di rischio legati all'evoluzione delle esogene internazionali che potrebbero comportare una crescita inferiore nei prossimi anni.
  Come accennato in precedenza, ricordo che la Nota di aggiornamento del DEF rappresenta lo strumento attraverso il quale il Governo aggiorna le previsioni di finanza pubblica del DEF e gli obiettivi programmatici.
  Per quanto riguarda i saldi di finanza pubblica, le previsioni tendenziali – che incorporano gli aumenti dell'IVA previsti a legislazione vigente – indicano, per tutti gli esercizi considerati, una riduzione dell'indebitamento netto rispetto alle previsioni del DEF 2019. In particolare, in rapporto al PIL, la stima del deficit nominale 2019 si attesta al 2,2 per cento del PIL, rispetto al 2,4 già indicato nel DEF 2019, per l'effetto congiunto del miglioramento dell'avanzo primario (dall'1,2 per cento all'1,3 per cento) e della riduzione della spesa per interessi (dal 3,6 al 3,4 per cento). Quanto agli esercizi successivi, le stime relative al saldo passano, per il 2020, dal 2,0 all'1,4 per cento; per il 2021, dall'1,8 all'1,1 per cento; per il 2022, dall'1,9 allo 0,9 per cento. L'indebitamento netto strutturale (calcolato al netto delle misure una tantum e depurato della componente ciclica Pag. 8del saldo), che risulta pari a circa l'1,5 per cento in rapporto al PIL nei dati riferiti al 2018, assume nel periodo previsionale considerato i seguenti valori stimati: 1,2 per cento nel 2019; 0,5 per cento nel 2020 e, infine, 0,4 per cento sia nel 2021 sia nel 2022. Rispetto alle stime del DEF di aprile la revisione indica, a legislazione vigente e tenendo conto quindi degli incrementi di gettito derivanti dalle clausole di salvaguardia, una riduzione del deficit strutturale per ciascuno degli esercizi considerati.
  Tale dinamica, basata sulla legislazione vigente, tiene conto degli effetti sul quadro di finanza pubblica degli aumenti di imposte indirette («clausole di salvaguardia») con aumenti del gettito dal 2020 (circa 23 miliardi) e dal 2021 (28,7 miliardi).
  Nel triennio 2019-2021, rispetto alle stime del DEF, si registra una riduzione della spesa corrente primaria (-1,1 miliardi nel 2019, -1,6 nel 2020 e -0,1 miliardi nel 2021) e un contenuto incremento nel 2022 pari a 0,6 miliardi. Viene confermato, in particolare, il profilo crescente, già delineato nel DEF, della spesa per prestazioni sociali che, nella nuova previsione, registra, in termini nominali, un incremento su base annua del 3,9 per cento nel 2019. Negli anni seguenti il trend di crescita prosegue con incrementi annui del 3,3 per cento nel 2020, del 3,2 nel 2021 e del 2,5 nel 2022.
  Come spiegato nella Nota, rispetto alla previsione del DEF di aprile, la stima della spesa pensionistica nel 2019 è rivista al ribasso di circa 1,4 miliardi. La revisione è dovuta, per un importo di circa 1,2 miliardi, al minor numero di domande di pensionamento anticipato rispetto alla platea di soggetti che avrebbero potuto beneficiare delle agevolazioni di recente introdotte, tra cui Quota 100, e a una valutazione prudenziale delle domande che perverranno entro la fine dell'anno. Nell'aggregato di spesa delle «altre prestazioni sociali» sono inoltre registrati, per l'anno 2019, i risparmi per il Reddito di Cittadinanza (RdC) e il Reddito di Inclusione (ReI), valutati sulla base dei dati di monitoraggio relativi alle domande accolte e a quelle prevedibili fino a fine anno: il risparmio di spesa per il beneficio, incluso nelle nuove previsioni, ammonta a circa 400 milioni, che si aggiungono al risparmio di circa 500 milioni, già considerato, secondo la Nota, nel DEF di aprile.
  La NADEF 2019 aggiorna quindi il quadro programmatico di finanza pubblica per il periodo 2019-2022 e, in particolare, il percorso di avvicinamento all'obiettivo di medio periodo (OMT). Al riguardo ricordo, in via preliminare, che la Commissione europea, in seguito alle più recenti proiezioni del Rapporto sulle spese legate all'invecchiamento (Ageing Report 2018), considerata la dinamica sfavorevole prevista per il nostro Paese, ha rivisto l'obiettivo di medio termine (OMT) per l'Italia, portandolo dal pareggio di bilancio – richiesto nel periodo 2017-2019 – a un surplus strutturale dello 0,5 per cento del PIL.
  Gli obiettivi di finanza pubblica del Governo e le valutazioni sul percorso di avvicinamento all'OMT sono desumibili, oltre che dalla NADEF, anche dalla Relazione che il Governo è tenuto a presentare al Parlamento, ai sensi dell'articolo 6, comma 5, della legge n. 243 del 2012, al fine di illustrare l'aggiornamento del piano di rientro. La legge prevede che eventuali scostamenti temporanei del saldo strutturale dall'obiettivo programmatico siano consentiti esclusivamente in caso di eventi eccezionali – quali gravi recessioni economiche, gravi crisi finanziarie, gravi calamità naturali – e previa autorizzazione approvata dalle Camere, a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, indicando nel contempo il piano di rientro rispetto all'obiettivo di medio termine. Il Piano di rientro può essere aggiornato, oltre che al verificarsi di eventi eccezionali ulteriori rispetto a quelli che hanno determinato l'adozione del Piano medesimo, anche qualora, in relazione all'andamento del ciclo economico, il Governo intenda apportarvi modifiche.
  Nel complesso, gli indicatori di finanza pubblica prevedono un sostanziale scostamento dei valori programmatici rispetto a quelli tendenziali.Pag. 9
  Lo scenario macroeconomico in cui si muovono la NADEF e la Relazione presentata dal Governo tiene conto del marcato rallentamento della crescita che, iniziato nella seconda metà del 2018, si è consolidato a partire dal 2019. Il divario tra il prodotto effettivo e quello potenziale si è allargato rispetto all'anno precedente per effetto delle più sfavorevoli condizioni cicliche. Il saldo di bilancio strutturale è stimato pari a -1,2 per cento del PIL nel 2019 (con un miglioramento di 0,3 percentuali rispetto all'anno precedente), a -1,4 per cento nel 2020, a -1,2 per cento nel 2021 e a -1,0 per cento nel 2022.
  Il Governo fa presente che già il risultato stimato per il 2019 rappresenta l'inizio del percorso di convergenza verso l'OMT, nell'ambito di una politica di rilancio dell'economia che non comprometta gli equilibri di finanza pubblica e intervenga anche attraverso la riduzione della spesa corrente e l'efficientamento di tutta la spesa primaria. Secondo il Governo la manovra per il triennio 2020-2022 punta a preservare la sostenibilità della finanza pubblica e a creare al contempo spazi fiscali per completare l'attuazione delle politiche di inclusione e attivazione del lavoro già in vigore e per rilanciare la crescita economica nel segno della sostenibilità ambientale e sociale. Più specificamente, per quanto concerne l'aggiustamento strutturale richiesto dalle regole europee, il Governo, nell'ottica di un auspicabile orientamento della politica di bilancio dell'area euro verso uno stimolo alla crescita e tenuto conto della necessità di invertire l'aumento del rapporto debito/PIL, afferma di aver deciso di puntare a un saldo strutturale in rapporto al PIL quasi invariato nel 2020, con l'impegno a migliorare il saldo strutturale negli anni successivi. Il Governo fa presente che la scelta effettuata contempera l'esigenza di ricondurre verso il basso l'evoluzione del rapporto debito/PIL e di non correre il rischio, soprattutto nel breve periodo, di effettuare politiche pro-cicliche. Aggiunge, quindi, che nel 2020, in un contesto economico ancora debole, in cui dovrebbero presentarsi i primi segnali di ripresa del ciclo internazionale, sarebbe inopportuno dare luogo ad eccessive strette fiscali, per cui misure di portata maggiore a quelle necessarie per compensare gli effetti sul bilancio della disattivazione delle clausole IVA sarebbero controproducenti.
  L'avanzo primario nominale mostra una dinamica differenziata negli anni, con una riduzione per il 2019 all'1,3 per cento e per il 2020 all'1,1 per cento, mentre nel 2021 e 2022 si prevede un aumento all'1,3 per cento e 1,6 per cento.
  Il saldo del settore statale vedrà un peggioramento nel 2020 (-2,5 per cento) rispetto al 2019 (-2,3 per cento) per poi avviarsi verso un percorso di riduzione entro il 2022 (-1,3 per cento).
  La dinamica degli interessi passivi è prevista in diminuzione, dal 3,7 per cento del 2018 al 2,9 per cento del 2022 (a fronte del 3,8 per cento del 2022 previsto dal DEF 2019). Il calo degli interessi sembra essere guidato dalla migliore performance dei titoli del debito pubblico italiano rispetto alle stime del DEF 2019 per effetto di un minore spread.
  Per quanto concerne gli interventi programmati, come già anticipato la NADEF prevede la disattivazione dell'aumento dell'IVA, il finanziamento delle politiche invariate e il rinnovo di altre politiche in scadenza, tra cui gli incentivi a Industria 4.0, nonché ulteriori misure mirate a stimolare la crescita, quali la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro, il rilancio degli investimenti pubblici, l'aumento delle risorse per istruzione e ricerca scientifica e tecnologica e il sostegno e rafforzamento del sistema sanitario universale. Le risorse aggiuntive richieste per la riduzione del cuneo fiscale nel 2020 ammontano a 0,15 punti percentuali di PIL, che saliranno a 0,3 punti nel 2021. Nel complesso le risorse per il finanziamento degli interventi previsti dalla manovra di bilancio per il 2020 sono pari a quasi 0,8 per cento del PIL. Le coperture saranno assicurate mediante misure di efficientamento della spesa pubblica e di revisione o soppressione di disposizioni normative vigenti in relazione alla loro efficacia o priorità, per un risparmio di oltre 0,1 punti percentuali Pag. 10di PIL; nuove misure di contrasto all'evasione e alle frodi fiscali, nonché interventi per il recupero del gettito tributario anche attraverso una maggiore diffusione dell'utilizzo di strumenti di pagamento tracciabili, per un incremento totale del gettito pari a 0,4 per cento del PIL; riduzione delle spese fiscali e dei sussidi dannosi per l'ambiente e nuove imposte ambientali, che nel complesso aumenterebbero il gettito di circa lo 0,1 per cento del PIL; altre misure fiscali, fra cui la proroga dell'imposta sostitutiva sulla rivalutazione di terreni e partecipazioni, per oltre 0,1 punti percentuali.
  Venendo al rapporto debito/PIL segnalo, in via preliminare, che i dati riportati nella NADEF riflettono le recenti revisioni apportate dall'ISTAT, relativamente al PIL, e dalla Banca d'Italia, relativamente al debito pubblico. Queste ultime, in particolare, derivano da una revisione della metodologia di valutazione di alcune categorie di depositi concordata a livello europeo. Secondo questo nuovo criterio, gli interessi maturati, ma non ancora pagati, debbono essere inclusi nel debito pubblico al momento della capitalizzazione – cioè al momento in cui iniziano essi stessi a produrre interessi – anziché al momento del pagamento, come avveniva in base al criterio precedentemente adottato. Tale modifica si applica, in Italia, ai Buoni postali fruttiferi (BPF) attribuiti al Ministero dell'economia e delle finanze a seguito della trasformazione della Cassa depositi e prestiti in società per azioni, avvenuta nel 2003.
  Per effetto di tale revisione, il debito pubblico del 2018 risulta maggiore di circa 58,3 miliardi rispetto alla precedente stima. Le revisioni relative agli anni precedenti sono ancora maggiori (65,9 miliardi di euro per il 2015, 64,9 miliardi per il 2016 e 59,7 miliardi per il 2017) in quanto riflettono anche gli effetti dell'ampliamento del perimetro delle amministrazioni pubbliche definito dall'ISTAT.
  Venendo alle previsioni, per il 2019 il Governo stima un rapporto debito/PIL del 135,7 per cento, in aumento di 0,9 punti percentuali rispetto all'anno precedente. Il DEF stimava invece un rapporto del 132,6 per cento. La differenza è dovuta al maggior debito risultante dalle revisioni statistiche, alla minor crescita del PIL nominale rispetto alle attese e al mancato realizzo dei proventi da privatizzazioni ipotizzati dal precedente Governo nella misura dell'1 per cento del PIL. Tali fattori peggiorativi del rapporto sono stati soltanto in parte compensati dai fattori migliorativi rappresentati dal miglioramento dell'avanzo primario rispetto alle stime, dalla minore spesa per interessi e dal minor fabbisogno di cassa del settore pubblico, a sua volta riconducibile alle maggiori entrate di cassa dovute agli utili della Banca d'Italia e alle minori uscite per Reddito di Cittadinanza e Quota 100.
  Nel triennio successivo, la combinazione di una riduzione del fabbisogno di liquidità del settore pubblico, della crescita del PIL nominale e di proventi da privatizzazioni – pari allo 0,2 per cento del PIL all'anno nel prossimo triennio – porterà il rapporto debito/PIL su un sentiero decrescente: 135,2 per cento nel 2020, 133,4 per cento nel 2021 e 131,4 per cento nel 2022. Il DEF dello scorso aprile ipotizzava una riduzione più ambiziosa del rapporto debito/PIL nel 2020, pari a -1,5 punti percentuali a fronte di -0,5 punti percentuali nella NADEF, mentre per gli anni 2021 e 2022 era più contenuta.
  Il Governo nella Nota manifesta comunque la volontà di assicurare la sostenibilità del debito pubblico, confermata dal profilo discendente assunto dal rapporto debito/PIL nell'orizzonte di programmazione, sebbene la regola del debito non venga rispettata.
  Avviandomi alla conclusione, evidenzia che il Governo è quindi impegnato a perseguire una politica di rilancio dell'economia in grado di coniugare la crescita e l'innovazione con la sostenibilità sul piano sociale, ambientale ed economico, per rilanciare il potenziale di sviluppo del nostro Paese. Le misure che saranno introdotte – anche in risposta alle raccomandazioni rivolte all'Italia formulate dal Consiglio Ecofin del 9 luglio 2019 – mirano a intervenire su fattori interni di Pag. 11debolezza strutturale, intercettando allo stesso tempo tendenze globali in materia di ambiente, lavoro, capitale umano e diritti.
  In questo quadro, la Nota dichiara collegati alla decisione di bilancio 22 disegni di legge, tra cui quelli recanti disposizioni per il Green New Deal e la transizione ecologica del Paese, in materia di spettacolo, industrie culturali e creative, turismo e beni culturali, in materia di formazione iniziale e abilitazione del personale docente, per l'istituzione dell'Agenzia nazionale per la ricerca e il trasferimento tecnologico, per il sostegno e la valorizzazione della famiglia (Family Act), per favorire l'autonomia differenziata ai sensi dell'articolo 116, comma 3, della Costituzione, per la semplificazione e il riordino in materia fiscale, per la creazione di una Banca degli Investimenti pubblica, per la riduzione del cuneo fiscale, nonché per la revisione della disciplina del ticket e delle esenzioni per le prestazioni specialistiche e di diagnostica ambulatoriale.
  Tutto ciò considerato, esprimo pertanto una valutazione positiva sulla Nota di aggiornamento in esame.

Giorgio LOVECCHIO, Relatore
per la maggioranza
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PARERI AI SENSI DELL'ARTICOLO 118-BIS DEL REGOLAMENTO Pag. 14

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I COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)

(Relatore: CECCANTI)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2-bis)

  La I Commissione,
   esaminata, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2-bis, Annesso e Allegati);
   rilevato, per quanto riguarda il quadro macroeconomico, come la Nota di aggiornamento presenti una revisione al ribasso delle stime sull'andamento dell'economia italiana per l'anno in corso e per il triennio successivo rispetto alle previsioni formulate nel DEF di aprile 2019, in considerazione del permanere di una sostanziale debolezza degli indicatori congiunturali per la seconda parte dell'anno, dovuta al rallentamento del ciclo economico mondiale;
   evidenziato come tale rallentamento interessi pressoché tutte le economie avanzate, specialmente quelle maggiormente esposte alla flessione degli investimenti e del commercio mondiale, legata alle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, al permanere del rischio di uscita senza accordo del Regno Unito dall'Unione Europea, alla crisi del mercato dell'auto e al rallentamento di alcune grandi economie emergenti;
   rilevato come la dinamica dell'attività economica nel 2019 sia determinata da una crescita della domanda interna molto contenuta, nonostante il contributo positivo fornito dalle esportazioni nette;
   segnalato, come, pur nel quadro del peggioramento del ciclo economico, la Nota ponga in evidenza il miglioramento delle condizioni finanziarie, rilevando in particolare gli effetti positivi legati al restringimento dello spread sovrano, in quanto la percezione di minore incertezza evidenziata da tale dinamica si potrà tradurre in maggiore domanda di credito e in un rafforzamento della domanda interna;
   sottolineato come la Nota formalizzi la decisione del Governo di inserire nella manovra di finanza pubblica per il 2020 un insieme di incisive misure per il sostegno della crescita, a partire dalla disattivazione dell'aumento dell'IVA, oltre al finanziamento delle politiche invariate e il rinnovo di altre politiche in scadenza, nonché alcune ulteriori misure mirate a Pag. 16stimolare la crescita, quali la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro; il rilancio degli investimenti pubblici; l'aumento delle risorse per istruzione e ricerca scientifica e tecnologica; il sostegno e rafforzamento del sistema sanitario universale;
   evidenziato come le misure di politica economica che saranno inserite nella manovra di finanza pubblica per il 2020 determineranno effetti positivi sul PIL reale, in quanto il mancato l'aumento dell'IVA previsto dalla legislazione vigente, porterà, da un lato, una maggiore crescita della domanda interna, con un effetto netto positivo sul PIL reale e su altre variabili macroeconomiche, quali l'occupazione, nonché ad una ripresa più decisa della produzione;
   rilevato, con riferimento ai profili di competenza propri della I Commissione, come la Parte IV.2 della Nota, relativa alle principali iniziative in risposta alle Raccomandazioni indirizzate all'Italia dal Consiglio Ecofin, rechi l'indicazione di alcune aree di riforma, tra le quali figurano: l'immigrazione; la sicurezza e l'ordine pubblico; le riforme costituzionali e l'autonomia differenziata; l'efficienza della pubblica amministrazione;
   segnalato in particolare come, per quanto riguarda i temi dell'immigrazione, si ponga in risalto l'esigenza di migliorare la gestione dei flussi migratori, anche attraverso una riforma del Regolamento di Dublino, seguendo un approccio strutturale, che preveda una normativa organica, sia per la lotta al traffico illegale di persone e all'immigrazione clandestina sia per il miglioramento dell'efficacia delle politiche di integrazione;
   rilevato, per quanto riguarda i temi della sicurezza e dell'ordine pubblico, come la Nota preannunci una rivisitazione del decreto-legge n. 53 del 2019 (cosiddetto «decreto sicurezza bis»), alla luce delle osservazioni formulate dal Presidente della Repubblica;
   evidenziato, come, sui medesimi temi, la Nota preveda la valorizzazione delle professionalità nonché la formazione e l'aggiornamento professionale del personale delle Forze di polizia e del personale civile dell'amministrazione dell'Interno, al fine di garantire la piena attuazione delle politiche di sicurezza;
   sottolineato altresì come la Nota affronti anche il tema delle risorse umane delle pubbliche amministrazioni, al fine di assicurare le necessarie assunzioni in specifici comparti, nonché di rivedere le dotazioni organiche, rafforzando gli strumenti a supporto della formazione continua del personale, e segnali in particolare l'intenzione del Governo di valorizzare il personale della difesa, delle forze di polizia e dei vigili del fuoco, tematica sulla quale interviene l'articolo 3 del decreto-legge n. 104 del 2019, recante rimodulazione degli stanziamenti per la revisione dei ruoli e delle carriere delle Forze di polizia e delle Forze armate, nonché lo schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95, in materia di revisione dei ruoli delle Forze di polizia (Atto del Governo 119), il quale sarà esaminato, alla Camera, dalle Commissioni riunite I e IV ai fini del parere al Governo;
   evidenziato come la Nota, in risposta alle Raccomandazioni del Consiglio Ecofin rivolte all'Italia circa il miglioramento dell'efficienza della pubblica amministrazione, ribadisca che il processo di innovazione della pubblica amministrazione è cruciale per lo sviluppo delle attività imprenditoriali e per il benessere dei cittadini, richiamando in tale ambito i due disegni di legge delega attualmente all'esame del Parlamento, rispettivamente per il miglioramento della pubblica amministrazione (il disegno di legge A.S. 1122), all'esame del Senato, e in materia di semplificazione e codificazione (il disegno di legge A.C. 1812), all'esame della I Commissione della Camera;
   segnalato altresì come nelle linee programmatiche contenute nella Nota in risposta alla Raccomandazione del Consiglio Pag. 17Ecofin per quanto concerne la strategia della digitalizzazione, il Governo richiami l'obiettivo di promuovere l'integrazione delle tecnologie digitali nei processi decisionali, attraverso una sempre maggiore interoperabilità delle soluzioni tecnologiche, un migliore utilizzo dei dati pubblici e l'adozione di standard comuni in termini di procedure e servizi forniti ai cittadini e alle imprese;
   richiamata l'intenzione del Governo di rivolgere particolare attenzione al tema dell'inclusione e della tutela e partecipazione dei disabili ai processi organizzativi e operativi;
   rilevato come la Nota enunci alcune linee programmatiche sul tema delle riforme costituzionali, richiamando, in particolare, la revisione costituzionale relativa alla riduzione del numero dei parlamentari; l'iniziativa di riforma dei requisiti di elettorato attivo e passivo per l'elezione del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati; l'introduzione di istituti che «assicurino maggiore equilibrio al sistema e riavvicino i cittadini alle Istituzioni»;
   evidenziato come la Nota manifesti l'intendimento del Governo di proseguire il processo di conferimento di forme e condizioni di autonomia differenziata nei confronti delle regioni a statuto ordinario che ne facciano richiesta ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione, enunciando alcune linee programmatiche, le quali stabiliscono che il processo di autonomia differenziata si svolgerà nel rispetto del «principio di coesione nazionale e di solidarietà»; nell'ambito di un quadro di definizione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali (LEP), anche al fine di evitare «di aggravare il divario tra il Nord e il Sud del Paese»;
   rilevato come tale intendimento risulti in linea con le dichiarazioni programmatiche rese in occasione della fiducia al Governo in carica lo scorso 9 settembre, nel corso delle quali il Presidente del Consiglio ha esplicitato l'esigenza di perseguire un'autonomia differenziata «giusta e cooperativa», che «salvaguardi il principio di coesione nazionale e di solidarietà e la tutela dell'unità giuridica ed economica», evocando la piena attuazione dell'articolo 119 della Costituzione e, conseguentemente, la definizione di livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali;
   rilevato come, sempre nell'ambito delle linee programmatiche in materia di autonomie territoriali enunciate nella Nota, il Governo intenda promuovere la revisione del Testo unico degli enti locali, introducendo un'Agenda Urbana per lo sviluppo sostenibile delle città, delle Città Metropolitane, di Roma capitale, attuando la legge per la valorizzazione dei piccoli Comuni e sopprimendo gli enti inutili;
   richiamata l'importanza di valorizzare e potenziare lo strumento del servizio civile universale,
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PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) si rileva come la riforma costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari debba inserirsi in un contesto di misure atte a rendere il complesso delle istituzioni più coerente e più efficiente, e come le forze di maggioranza abbiano a tal fine sollecitato la realizzazione a breve termine di una riforma dei Regolamenti parlamentari e ulteriori interventi per il superamento del vincolo di elezione a base regionale del Senato, sul riequilibrio del rapporto tra parlamentari e delegati regionali ai fini dell'elezione del Presidente della Repubblica, nonché, in una prospettiva temporale più ampia, ma sempre nell'anno solare in corso, una riflessione su altri possibili interventi di natura costituzionale (in particolare sulla struttura del rapporto fiduciario tra Camere e Governo e sulla valorizzazione del ruolo delle regioni in relazione all'attuazione sull'autonomia Pag. 18differenziata di cui all'articolo 116, terzo comma, della Costituzione) e sulle leggi elettorali, tutte ipotesi su cui è auspicabile il dialogo con le forze politiche di opposizione;
   b) si richiama altresì, in tale contesto, l'opportunità di procedere alla valorizzazione in ambito costituzionale del principio dello sviluppo sostenibile;
   c) si sottolinea, pertanto, a tale riguardo, la necessità di proseguire il dialogo sulle riforme istituzionali adottando decisioni puntuali sulle materie costituzionale, elettorale e regolamentare, le quali, pur non agendo direttamente sul miglioramento della situazione economica del Paese, contribuiscono tuttavia a creare un contesto favorevole allo sviluppo;
   d) si segnala l'opportunità di inserire esplicitamente, nell'elenco di provvedimenti collegati alla decisione di bilancio, anche la revisione del Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali (TUEL);
   e) si rileva altresì l'opportunità di garantire il sostegno e lo sviluppo del servizio civile universale, nonché di assicurare la continuità del contingente complessivo di operatori volontari da avviare al servizio civile, incrementando a tal fine il Fondo nazionale per il servizio civile, secondo quanto previsto dal disegno di legge C. 2090.

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II COMMISSIONE PERMANENTE
(Giustizia)

(Relatrice: GIULIANO)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2-bis)

  La II Commissione,
   esaminata, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2-bis, Annesso e Allegati);
   preso atto della Raccomandazione n. 4 del Consiglio d'Europa che fa riferimento alla necessità di adottare provvedimenti volti a ridurre la durata dei processi civili in tutti i gradi di giudizio, razionalizzando e facendo rispettare le norme di disciplina procedurale, ponendo in particolare l'accento sui regimi di insolvenza;
   condivisa l'indifferibilità – dichiarata nella Nota – di una riforma integrata della giustizia civile che renda la stessa più efficiente ed efficace e abbia come obiettivo la riduzione della durata dei processi, in particolare attraverso l'individuazione di un unico rito semplificato;
   valutati altresì positivamente, in chiave di maggiore efficienza, gli obiettivi del Governo di maggiore efficienza di affiancare alle riforme processuali la revisione dell'ordinamento della magistratura con l'introduzione di modifiche relative all'accesso alla magistratura, al sistema degli illeciti disciplinari e delle incompatibilità dei magistrati, a quello delle valutazioni di professionalità e al conferimento degli incarichi e di introdurre una dotazione flessibile di magistrati a livello distrettuale, anche per far fronte a situazioni di criticità gestionale degli uffici stessi;
   ritenuta l'importanza – evidenziata nella Nota – di una riforma avente ad oggetto l'eleggibilità e il ricollocamento in ruolo dei magistrati in occasione di elezioni politiche e amministrative nonché di assunzione di incarichi di governo, al fine di rafforzare la prerogativa costituzionale dell'indipendenza della magistratura, nonché di una revisione del sistema elettorale del CSM e delle norme che incidono sulla sua costituzione e sul suo funzionamento, per una maggiore efficienza e trasparenza;
   preso atto della centralità per il Governo della digitalizzazione del processo civile e penale e della messa in sicurezza dei sistemi, ai fini di una maggiore efficienza del processo;Pag. 20
   apprezzata la dichiarazione del Governo in ordine alla rilevanza del tema del diritto della crisi d'impresa in materia di insolvenza anche dopo l'approvazione del decreto legislativo 12 gennaio 2019 n. 14, che ha dato attuazione alla delega per la riforma delle discipline della crisi di impresa e dell'insolvenza (legge 19 ottobre 2017, n. 155), al punto che è in corso di elaborazione il primo decreto correttivo della riforma per superare le criticità già rilevate ancor prima dell'entrata in vigore del nuovo codice;
   preso poi atto della citata Raccomandazione n. 4 che, con riferimento alla giustizia penale e al contrasto della corruzione, sollecita l'Italia a migliorare le politiche anticorruzione e a riformare le norme procedurali al fine di ridurre la durata dei processi penali;
   valutato favorevolmente nella Nota di aggiornamento del DEF 2019 l'impegno in direzione di una riforma del processo penale volta ad assicurare la ragionevole durata del processo e a recuperare l'efficienza del sistema nelle regole del «giusto processo», attraverso interventi volti a calmierare il carico giudiziario, attraverso la riattivazione o rimodulazione di meccanismi procedurali deflattivi e l'adozione di misure volte alla semplificazione e alla velocizzazione del procedimento penale;
   apprezzata la prosecuzione dello sforzo per migliorare le condizioni e il funzionamento dello sistema penitenziario, per superare le carenze strutturali delle carceri, in particolare tramite la razionalizzazione e modernizzazione del patrimonio demaniale in uso all'Amministrazione penitenziaria, al fine di conferire adeguate condizioni di vita ai detenuti e agli operatori in carcere e al fine di contrastare l'emergenza del sovraffollamento carcerario con l'attuazione delle specifiche disposizioni in materia di edilizia penitenziaria contenute nel decreto legge 14 dicembre 2018, n. 135,

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PARERE FAVOREVOLE

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III COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari esteri e comunitari)

(Relatore: FASSINO)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2-bis)

  La III Commissione,
   esaminata per le parti di competenza la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2-bis, Annesso e Allegati);
   preso atto che la Nota presenta una revisione al ribasso delle stime sull'andamento per l'anno in corso (2019) e per il triennio successivo (2020- 2022) rispetto alle previsioni formulate nel DEF di aprile, in considerazione del persistente rallentamento del ciclo economico mondiale;
   considerato che, nel contesto di un indebolimento della domanda mondiale, le esportazioni hanno fornito nel 2018 complessivamente un contributo alla crescita fortemente ridimensionato rispetto al 2017 anche a causa dell'impatto del rafforzamento delle misure protezionistiche;
   apprezzata la centralità delle misure relative alla disattivazione dell'aumento dell'IVA, alla riduzione del cuneo fiscale sul lavoro, al rilancio degli investimenti pubblici, all'aumento delle risorse per istruzione e ricerca ed al rafforzamento del sistema sanitario;
   condivise le valutazioni espresse dal Governo volte a preservare la sostenibilità della finanza pubblica e a creare al contempo spazi fiscali per completare l'attuazione delle politiche di inclusione e attivazione del lavoro già in vigore, nonché per rilanciare la crescita economica nel segno della sostenibilità ambientale e sociale;
   ribadita l'importanza fondamentale della riduzione del debito pubblico in rapporto al PIL, che da ormai trent'anni vincola le politiche economiche e sociali del nostro Paese e che va affrontato al fine di liberare spazi di bilancio e ridurre in prospettiva la pressione fiscale;
   evidenziata l'esigenza di assicurare priorità al rilancio degli investimenti nel settore delle politiche per il lavoro, per la formazione e per il welfare;
   considerati gli interventi già posti in essere dal nuovo Esecutivo, sul versante delle strategie di politica commerciale e sviluppo dell'internazionalizzazione del Sistema Paese, poste ora in capo al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale;Pag. 22
   apprezzato, in questo ambito, il Piano straordinario per la promozione del made in Italy e l'attrazione degli investimenti – nato con l'obiettivo di incrementare il numero delle imprese esportatrici e il volume dell'export –, che rappresenta uno strumento chiave poiché permette di cogliere le opportunità legate alla crescita della domanda globale,

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PARERE FAVOREVOLE

Pag. 23

IV COMMISSIONE PERMANENTE
(Difesa)

(Relatore: Giovanni RUSSO)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2-bis)

  La IV Commissione,
   esaminata, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019 con l'annesso e gli allegati;
   premesso che la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019 adegua il quadro programmatico di finanza pubblica per il periodo 2020-2022 rispetto a quello contenuto nel Documento di economia e finanza presentato nella scorsa primavera, dando conto di come l'andamento congiunturale annuale abbia inciso sulle previsioni iniziali;

  rilevato che:
   per quanto concerne i profili di competenza della Commissione difesa, la Nota sottolinea la validità e l'efficacia del processo di revisione dello strumento militare in corso da alcuni anni e volto a conseguire, in un arco temporale definito, il miglioramento del livello qualitativo e tecnologico dello strumento militare nazionale, pienamente integrato con il sistema di difesa e sicurezza dell'Unione europea e dell'Alleanza atlantica;
   per quanto riguarda il quadro generale delle minacce, la Nota presta particolare attenzione all'evoluzione della minaccia cibernetica;
   sul versante degli investimenti, il Governo sottolinea le opportunità offerte dal Fondo Europeo della difesa (European Defence Fund – EDF), che prevede, tra l'atro, finanziamenti sia per la ricerca tecnologica, sia per lo sviluppo di capacità strategiche, nonché dal Programma Europeo di Sviluppo Industriale per la difesa (European Defence Industrial Development Programme – EDIDP), finalizzato a supportare progetti di cooperazione industriale multilaterale tra aziende europee nel settore;
   per quanto concerne il personale, particolare attenzione sarà data alla valorizzazione del personale della difesa, alla salvaguardia della salute e la tutela della sicurezza;
   nella parte dedicata al processo di alienazione degli immobili pubblici, la Pag. 24Nota segnala che l'Agenzia del demanio ha individuato circa 1.200 beni da immettere sul mercato a cui si aggiungono circa 40 immobili in uso al Ministero della difesa, per un valore stimato di 160 milioni;
   considerato che il percorso di rinnovamento dello strumento militare richiede lo sviluppo certo e costante delle capacità militari, cui dovrà corrispondere la prosecuzione della crescita degli investimenti della difesa, in un quadro di stabilità dei finanziamenti nel medio lungo periodo;
   sottolineato che questo aspetto assume carattere saliente soprattutto con riferimento allo sviluppo dei sistemi ad alta tecnologia per la difesa, caratterizzati da successive fasi progettuali di lunga durata,

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PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:
   valuti la Commissione Bilancio di inserire nella relazione per l'Assemblea un impegno per l'istituzione di un fondo di investimento pluriennale dedicato alla difesa o, in alternativa, per il rifinanziamento del Fondo per le Amministrazioni centrali, al fine di consentire la prosecuzione di mirati interventi pluriennali di spesa a sostegno del processo di ammodernamento delle Forze armate, anche per sostenere l'accesso, da parte dell'industria nazionale della difesa, alle iniziative dell'Unione europea, come il Fondo europeo per la difesa e il Programma europeo di sviluppo industriale per la difesa, previo l'esame dei relativi programmi, che il Governo dovrà presentare alle Camere ai fini dell'ottenimento di un parere da parte delle Commissioni Difesa.

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VI COMMISSIONE PERMANENTE
(Finanze)

(Relatore: TRANO)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2-bis)

  La VI Commissione,
   esaminata la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2-bis, Annesso e Allegati);
   ricordato che la Nota di aggiornamento, ai sensi dell'articolo 10-bis della la legge n. 196 del 2009 (legge di contabilità pubblica), reca l'eventuale aggiornamento degli obiettivi programmatici e delle previsioni macro-economiche e di finanza pubblica per l'anno in corso e per il periodo di riferimento; le osservazioni e le eventuali modifiche e integrazioni al DEF conseguenti alle raccomandazioni del Consiglio ECOFIN relative al Programma di stabilità e al Piano nazionale di riforma (PNR), nonché l'indicazione dei principali ambiti di intervento della manovra di finanza pubblica per il triennio successivo, con una sintetica illustrazione degli effetti finanziari attesi dalla manovra stessa in termini di entrata e di spesa, ai fini del raggiungimento degli obiettivi programmatici;
   rammentato che le raccomandazioni di politica economica e di bilancio per il 2019 rivolte all'Italia dalla Commissione europea concernono, tra l'altro, le riforme fiscali e il potenziamento dei sistemi elettronici di fatturazione e pagamento, la riduzione della pressione fiscale sul lavoro, in particolare riducendo le agevolazioni fiscali e riformando i valori catastali non aggiornati, nonché la ristrutturazione dei bilanci delle banche, in particolare di piccole e medie dimensioni, migliorando l'efficienza e la qualità degli attivi, continuando la riduzione dei crediti deteriorati e diversificando la provvista. Si raccomanda altresì all'Italia di migliorare il finanziamento non bancario per le piccole imprese innovative;
   tenuto conto che la Nota prevede, a completamento della manovra di bilancio 2020-2022, la presentazione di 22 disegni di legge collegati alla decisione di bilancio, tra i quali meritano di essere segnalati quelli per la semplificazione e il riordino in materia fiscale, per la creazione di una Banca degli Investimenti pubblica, nonché per la riduzione del cuneo fiscale;

  valutato positivamente che:
   con riferimento alle politiche fiscali, il Governo si impegna innanzitutto alla Pag. 26completa disattivazione dell'aumento dell'IVA; tale disattivazione, porterebbe da un lato ad una maggiore crescita della domanda interna e, dall'altro, ad un incremento più contenuto dei deflatori dei consumi e del PIL, con un effetto netto positivo sul PIL reale e altre variabili macroeconomiche quali l'occupazione;
   il Governo intende – al fine di rilanciare la crescita, lo sviluppo del Mezzogiorno e la sostenibilità ambientale – ridurre il cd. cuneo fiscale sul lavoro, in linea con la Raccomandazione n. 1 della Commissione europea, che invita l'Italia a spostare la pressione fiscale dal lavoro (cd. tax shift);
   il Governo pone tra i propri obiettivi – in coerenza con quanto richiesto dalla citata Raccomandazione – la revisione delle agevolazioni fiscali, volta a razionalizzare quelle attualmente esistenti, rendendo il sistema più coerente con l'approccio d'insieme e sostenendo il gettito fiscale. Si programma in particolare di rendere quanto più possibile trasparenti le transazioni commerciali, agevolando, estendendo e potenziando i mezzi di pagamento elettronici;
   il Governo prevede inoltre di proseguire nella digitalizzazione delle certificazioni fiscali per diffondere la cultura digitale nel mondo delle imprese, rendere più efficienti i processi amministrativi e migliorare la compliance fiscale;
   in tale ambito si prevede, tra l'altro, di dare attuazione alla web tax per le multinazionali del settore che spostano i profitti verso giurisdizioni più favorevoli, nell'ambito di un ampio processo di riforma dell'imposizione sugli utili d'impresa concordato a livello internazionale;
   la manovra di bilancio prefigurata nella NADEF è destinata a includere interventi in grado di incentivare investimenti, sia per il rinnovo delle produzioni e degli impianti in uso, in modo da contenere le emissioni e ridurre i consumi energetici, sia per l'utilizzo delle nuove tecnologie, attivando un circolo virtuoso tra innovazione e ambiente. In particolare al tal fine si prevedono incentivi e agevolazioni aventi l'obiettivo di proteggere l'ambiente e favorire la crescita e l'economia circolare, in modo tale da pervenire alla realizzazione e lo sviluppo di un nuovo modello di crescita sostenibile ed inclusivo;
   si prevedono inoltre misure, nella forma di specifici interventi fiscali, in favore delle famiglie, in particolare per quelle prive di adeguate risorse economiche (istituzione di un assegno unico mensile destinato alla crescita, al mantenimento e all'educazione della prole, anche nell'ottica di pervenire a un sistema organico più semplice e coordinato) e quelle con persone disabili;
   il Governo si impegna affinché la valorizzazione del patrimonio pubblico sia parte integrante della strategia economica e di bilancio, sia mediante varianti urbanistiche e variazioni nella destinazione d'uso degli immobili, propedeutiche alla loro cessione, che attraverso una gestione economica più efficiente degli immobili utilizzati a fini istituzionali;
   con riferimento infine al sistema bancario, il Governo intende sostenerne il completo risanamento, rafforzare le tutele per i risparmiatori e stimolare i canali di finanziamento delle imprese alternativi a quello bancario,

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PARERE FAVOREVOLE

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VII COMMISSIONE PERMANENTE
(Cultura, scienza e istruzione)

(Relatore: LATTANZIO)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2-bis)

  La VII Commissione,
   esaminata, per le parti di propria competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2-bis), con i relativi annesso e allegati;
   espresso un giudizio complessivamente favorevole sull'insieme delle iniziative preannunciate dal Governo nei settori di competenza della Commissione;
   considerato che, il Documento di economia e finanza 2019 – che rappresenta il principale documento di politica economica e di bilancio con il quale il Governo, in una prospettiva di medio-lungo termine, traccia gli impegni e gli indirizzi delle politiche pubbliche di consolidamento finanziario e di spesa;
   visto che, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019 reca, quindi, un nuovo quadro programmatico di finanza pubblica.
   Esso prevede: un incremento del PIL (in termini reali e non nominali) pari allo 0,1 per cento per l'anno in corso, allo 0,6 per il 2020 e all'1,0 per cento per ciascuno degli anni 2021 e 2022 (il Documento di economia e finanza 2019 prevedeva un tasso di incremento pari allo 0,2 per cento per l'anno in corso e allo 0,8 per cento per ciascuno degli anni 2020-2022); un tasso di disoccupazione pari al 10,1 per cento per l'anno in corso, al 10 per cento per il 2020, al 9,5 per cento per il 2021 e al 9,1 per cento per il 2022 (il Documento di economia e finanza 2019 prevedeva un tasso di disoccupazione pari all'11,0 per cento per l'anno in corso, all'11,1 per cento per il 2020, al 10,7 per cento per il 2021 e al 10,4 per cento per il 2022); un tasso di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni (in rapporto al PIL) pari al 2,2 per cento sia per l'anno in corso sia per il 2020, all'1,8 per cento per il 2021 e all'1,4 per cento per il 2022 (il Documento di economia e finanza 2019 prevedeva un tasso pari al 2,4 per cento per il 2019, al 2,1 per cento per il 2020, all'1,8 per cento per il 2021 e all'1,5 per cento per il 2022).
  Gli obiettivi indicati nel nuovo quadro programmatico – afferma la Nota in esame – sono definiti tenendo altresì conto dell'intendimento del Governo di Pag. 28neutralizzare le clausole di salvaguardia contenute, da ultimo, nella legge di bilancio per il 2019, clausole la cui attivazione determinerebbe un incremento dell'IVA e di alcune accise per oltre 23 miliardi di euro nel 2020 e per circa 29 miliardi nel 2021.
  In termini generali, si rileva che il nuovo Governo, da poco insediato, si è trovato a dover aggiornare il DEF e ad impostare l'imminente sessione di bilancio in tempi strettissimi ed agisce in un contesto di bassa crescita e persistente disagio sociale.
  Nonostante le importanti misure adottate negli ultimi tempi, le disuguaglianze all'interno della nostra società restano acute e le sfide che dobbiamo affrontare sono difficili.
  Il Governo si pone, quindi, l'obiettivo di rilanciare la crescita assicurando allo stesso tempo l'equilibrio dei conti pubblici e una partecipazione propositiva al progetto europeo. Le linee di politica economica saranno volte a rafforzare la congiuntura così come ad aumentare il potenziale di crescita dell'economia italiana, che da almeno due decenni soffre di una bassa dinamica della produttività e di una altrettanto insoddisfacente e carente crescita demografica.
  Passando alle specifiche competenze della VII Commissione, a partire dal settore dell'istruzione, nella Nota si sottolinea la necessità di svolgere un percorso di crescita professionale, sociale e culturale e creare le condizioni per il rientro di quanti hanno lasciato il Paese;
   rilevato con favore che la Nota in esame evidenzia che occorre garantire la gratuità degli asili nido e dei micro-nidi, ampliandone l'offerta soprattutto nel Mezzogiorno e assicurando, in accordo con le Regioni, la generalizzazione dell'offerta degli asili nido e dei micro-nidi anche attraverso provvedimenti normativi appositi e finanziamenti pubblici volti a uniformarne la presenza su tutto il territorio nazionale, incentivando altresì una governance collaborativa tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti;
   valutate positivamente le iniziative preannunciate nel settore scolastico, tra le quali, in particolare quelle volte a superare l'annoso problema del sovraffollamento delle classi, la Nota in esame sottolinea la necessità di porre in essere politiche volte al superamento del fenomeno al fine di garantire il principio costituzionale del diritto all'apprendimento degli alunni oltre la previsione di una adeguata valorizzazione economica del corpo docente;
   visto che, nell'ambito della procedura di autorizzazione al reclutamento del personale docente per l'anno scolastico 2019/2020, a luglio è stato dato il via libera all'assunzione fino a 53.627 docenti, per la copertura di altrettanti posti vacanti e disponibili in dotazione organica; entro la fine del 2019 sarà bandito un concorso ordinario per coprire 16.959 posti della scuola dell'infanzia e primaria;
   tenuto conto che la Nota sottolinea più volte la necessità di potenziare il piano nazionale per l'edilizia scolastica anche dando seguito agli accordi firmati a luglio tra il MIUR e molteplici soggetti istituzionali utilizzando 1,5 miliardi per interventi di ristrutturazione, messa in sicurezza, adeguamento alle norme antisismiche, efficientamento energetico e nuova costruzione di edifici oltre le ulteriori risorse previste tra il 2019 ed il 2033;
   sottolineato inoltre che la Nota evidenzia grande attenzione alla promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità anche semplificando l'iter di attribuzione delle risorse assegnate;
   condivisa l'esigenza di potenziare il sistema universitario, con particolare riferimento all'accesso e al diritto allo studio, e della ricerca, promuovendo l'allineamento delle modalità di reclutamento ai migliori standard internazionali e favorendo un più intenso coordinamento tra centri universitari ed enti di ricerca, nel segno dell'internazionalizzazione;Pag. 29
   considerato che, la Nota prevede, inoltre, di garantire, per il settore culturale adeguati livelli di tutela e conservazione del patrimonio e favorendo, al contempo, la crescita sociale, occupazionale ed economica;
   valutato positivamente che, nei settori delle biblioteche e degli archivi, il Governo si impegna ad assicurare una maggiore accessibilità, anche utilizzando le tecnologie digitali;
   condividendo infine l'intendimento del Governo a proseguire, nel settore dello spettacolo e del cinema e dell'audiovisivo, gli sforzi per la promozione della produzione artistica nazionale e l'attrattività del comparto produttivo a livello internazionale, nonché per favorire il settore delle imprese culturali e creative;
   apprezzato l'impegno ad assicurare che ogni eventuale dismissione immobiliare rientri nel perimetro della normativa vigente relativa alla tutela dei beni artistici, architettonici e paesaggistici, tenuto conto dell'interesse pubblico primario di tutela del patrimonio culturale storico, artistico e paesaggistico;
   visto, inoltre che, si prevede, l'adozione di appositi disegni di legge collegati in materia di spettacolo, industrie culturali e creative, turismo; recante disposizioni in materia di formazione iniziale e abilitazione del personale docente; recante riordino del modello di valutazione del sistema nazionale di istruzione e delle università e recante istituzione dell'Agenzia nazionale per la ricerca e il trasferimento tecnologico;
   rilevato che in materia di sport la Nota annuncia un condivisibile impegno del Governo a realizzare politiche convergenti e sinergiche tra sport e innovazione nonché tra percorso scolastico e formativo al fine di favorire, soprattutto nelle periferie urbane, la partecipazione e l'inclusione sociale promuovendo, soprattutto nelle aree disagiate, la costruzione di nuovi impianti sportivi e la ristrutturazione di quelli esistenti;
   apprezzati gli impegni ad assicurare forme di accesso più ampie nei settori delle biblioteche e degli archivi, anche attraverso il ricorso alle tecnologie digitali, e gli impegni a proseguire l'azione del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, in sinergia con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, a sostegno del libro e della lettura, anche come forma di contrasto ai fenomeni dell'analfabetismo funzionale e della povertà educativa;
   visto l'impegno del Governo a incrementare la dotazione organica del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, per sopperire alle carenze di personale che già oggi rappresentano una emergenza;
   rilevata l'importanza di un adeguamento degli ambienti educativi per rendere possibile una fruizione moderna della didattica,

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PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:
   appare necessario incrementare, già in attuazione della prima legge di bilancio per il 2020, risorse e finanziamenti per il sostegno e la qualificazione del sistema di istruzione, del diritto allo studio, dell'università, dell'Alta formazione artistica e musicale (AFAM), della ricerca, dei beni e delle attività culturali, del cinema e dello spettacolo, delle biblioteche e degli archivi e dello sport.

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VIII COMMISSIONE PERMANENTE
(Ambiente, territorio e lavori pubblici)

(Relatrice: BRAGA)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2-bis)

  La VIII Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2-bis Annesso e Allegati);

  premesso che:
   la Nota – che rappresenta il primo documento con cui il nuovo Governo prefigura la politica economica per i prossimi anni – non si limita ad aggiornare le previsioni del DEF 2019 ma ne riqualifica e riorienta i contenuti;
   il Governo annuncia tra le sue priorità la realizzazione di un Green New Deal, che comporti un radicale cambio di paradigma culturale e porti ad inserire la protezione dell'ambiente e della biodiversità tra i principi fondamentali del nostro sistema costituzionale;
   nel quadro della strategia del Green New Deal, i piani di investimento pubblico dovranno porre al centro la protezione dell'ambiente, anche attraverso il miglioramento dei parametri e dei livelli di inquinamento ambientali, il progressivo e sempre più diffuso ricorso alle fonti rinnovabili, la protezione della biodiversità e dei mari, il contrasto ai cambiamenti climatici ed il miglioramento della qualità dell'aria;
   è necessario promuovere una nuova stagione di sviluppo e l'introduzione di nuove tecnologie in modo da rendere più efficace la Transizione Ecologica e indirizzare l'intero sistema produttivo verso l'economia circolare per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, nel quadro del Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC) e della connessa strategia europea di lungo termine fino al conseguimento della «neutralità climatica» al 2050;
   altro elemento della strategia per conseguire il passaggio ad un'economia circolare a basse emissioni di carbonio è il rafforzamento dell'applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) negli appalti pubblici;
   è intenzione del Governo avviare un piano pluriennale che attraverso l'attivazione di investimenti pubblici e privati Pag. 31favorisca la transizione economica verso un modello di sviluppo sostenibile; la nota annuncia quindi l'introduzione di due fondi, assegnati a Stato e Enti territoriali, per un ammontare complessivo di 50 miliardi di euro su un orizzonte di 15 anni, che serviranno, tra l'altro, ad attivare progetti di rigenerazione urbana, riconversione energetica e incentivi all'utilizzo di fonti rinnovabili;
   sul fronte degli investimenti privati si prevedono interventi per incentivare il rinnovo delle produzioni e degli impianti in uso, l'efficientamento e la riconversione dei processi produttivi e politiche di valorizzazione del capitale umano;
   la Nota sottolinea l'importanza di riformare il sistema fiscale in chiave ambientale al fine di accompagnare il sistema economico verso forme di produzione e consumo sostenibili; saranno previsti incentivi e agevolazioni con l'obiettivo di proteggere l'ambiente e favorire la crescita e l'economia circolare, in modo da realizzare un nuovo modello di crescita con uno sviluppo sostenibile ed inclusivo;
   è intenzione del Governo perseguire la piena attuazione dell'eco-innovazione anche sfruttando gli strumenti di finanza sostenibile in corso di predisposizione a livello europeo e di rimuovere o riformare progressivamente quelle agevolazioni, incluse le agevolazioni fiscali, dannose per l'ambiente (SAD), ovvero prevedere nuove imposte ambientali per un gettito di circa lo 0,1 per cento del PIL. A tal fine verrà introdotto un apposito fondo per orientare, anche su base pluriennale, le iniziative imprenditoriali in tale direzione;
   per quanto riguarda le infrastrutture l'obiettivo è creare un sistema moderno integrato e sicuro che tenga conto degli impatti sociali e ambientali e che accompagni la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto e riduca il divario tra Nord e Sud del Paese e tra aree urbane e aree interne;
   nella Nota il Governo dichiara prioritario il piano per la manutenzione straordinaria dei ponti, viadotti e gallerie previsto nell'aggiornamento del Contratto di programma 2016-2020 fra MIT e ANAS, per 36 miliardi di euro di investimenti e si impegna a investire sul miglioramento della rete stradale statale, in particolar modo nelle zone colpite dal terremoto del 2016; in tale contesto, rappresenta altresì un impegno del Governo procedere alla revisione del sistema delle concessioni autostradali;
   infine, la Nota indica talune priorità connesse all'obiettivo generale di promuovere processi di riduzione del consumo del suolo e di rigenerazione urbana, al fine di semplificare e razionalizzare la disciplina edilizia, favorire la sostenibilità ambientale delle costruzioni, razionalizzare le materie dell'urbanistica e del governo del territorio, investire nella riqualificazione urbana e nel recupero del patrimonio immobiliare esistente, con particolare attenzione all'edilizia residenziale pubblica, nonché contrastare incisivamente il fenomeno dell'abusivismo edilizio,

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PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) nel quadro delle azioni previste in materia di governo del territorio ed edilizia, si valuti l'opportunità di perseguire l'obiettivo di riduzione del consumo del suolo e di rigenerazione urbana privilegiando gli investimenti a favore del recupero e della riqualificazione urbana e ambientale delle aree industriali dismesse e della bonifica delle aree SIN;
   b) nel quadro della revisione dei sussidi ambientalmente dannosi (SAD) si valuti l'opportunità di assumere le misure necessarie a garantire una transizione sostenibile tenendo nella opportuna considerazione le ricadute dal punto di vista economico, occupazionale e sociale per i settori produttivi interessati con l'obiettivo Pag. 32di accompagnare i necessari cambiamenti e creare le basi per un reale sviluppo del Paese;

   c) nel quadro delle politiche sul clima e l'energia, si valuti l'opportunità di integrare i contenuti del Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima nonché della Strategia di lungo termine per la riduzione dei gas ad effetto serra, al fine di garantire il rispetto degli impegni assunti con la sottoscrizione dell'Accordo di Parigi ed il raggiungimento della «neutralità climatica» al 2050.

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IX COMMISSIONE PERMANENTE
(Trasporti, poste e telecomunicazioni)

(Relatrice: CANTINI)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2-bis)

  La IX Commissione,
   esaminati, per i profili di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2-bis), e i relativi Annesso e Allegati;
   preso atto favorevolmente della volontà da parte dell'Esecutivo di accelerare gli investimenti in materia di infrastrutture puntando prioritariamente sulla manutenzione straordinaria dei ponti, viadotti e gallerie come previsto nell'aggiornamento del Contratto di programma 2016-2020 fra MIT e ANAS, con 36 miliardi di euro di investimenti, così come di dar seguito agli investimenti sul potenziamento della intermodalità per la connessione tra ferrovie, porti e aeroporti per facilitare la mobilità di persone e merci;
   apprezzato che, nell'ambito delle politiche ordinarie volte a migliorare i fattori di competitività, sia stato previsto dal Governo di dare piena attuazione alla cd. clausola del 34 per cento per gli investimenti nel Mezzogiorno e che nell'ambito degli stanziamenti oggetto di verifica vi siano anche quelli compresi nei contratti di programma (inclusi quelli vigenti) del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. e Anas S.p.A.;
   condividendo le linee di intervento presenti per quanto riguarda il processo di digitalizzazione del Paese e la volontà di investire nell'ambito delle politiche di sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di Intelligenza Artificiale, del Blockchain e dell’Internet of Things e di sviluppo della tecnologia del 5G,

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PARERE FAVOREVOLE

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X COMMISSIONE PERMANENTE
(Attività produttive, commercio e turismo)

(Relatrice: MORETTO)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2-bis)

  La X Commissione,
   esaminata, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2-bis, Annesso e Allegati);
   preso atto, in generale, che fattori oggettivi quali il rallentamento della produzione industriale tedesca, l'inasprimento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e il perdurare dell'incertezza riguardo la «Brexit», cui si somma una ripresa della domanda interna, in particolare dei consumi, inferiore rispetto a quanto previsto nel quadro programmatico del DEF inducono una revisione delle stime di crescita per la seconda parte dell'anno rispetto a quanto ipotizzato in aprile nel Documento di economia e finanza;
   sottolineato che, coerentemente con quanto disposto dalla Raccomandazione del Consiglio europeo n. 3 di luglio 2019, la Nota indica tra gli obiettivi programmatici del Governo, il miglioramento della regolamentazione dei mercati e la crescita della concorrenza nei settori interessati, pur senza fare accenno specifico all'adozione di nuovi provvedimenti in tal senso e, nel dettaglio, alle tempistiche di adozione del nuovo disegno di legge sulla concorrenza, richiamate invece nel Documento di economia e finanza di aprile;
   sottolineato con favore che la manovra di finanza pubblica per il 2020-22 comprenderà il rinnovo di alcune politiche in scadenza e in particolare che il Piano Impresa 4.0 verrà rafforzato, nell'ambito di una nuova strategia nazionale per l'innovazione, attraverso una revisione organica delle misure esistenti, per favorire la più ampia partecipazione delle piccole e medie imprese, delle filiere produttive e stimolare l'attrazione di grandi investimenti strategici, anche nell'ottica di uno sviluppo delle politiche sostenibili e green;
   evidenziata in tal senso anche l'opportunità di prevedere misure a sostegno dell'industria automobilistica sia attraverso la previsione di incentivi per il rinnovo del parco auto italiano sia favorendo lo sviluppo di una politica industriale incentrata sulla valorizzazione della Pag. 35mobilità sostenibile ed in particolare dell'auto elettrica;
   giudicata positivamente, con riguardo al settore del turismo, la correlazione operata dal provvedimento tra la valorizzazione del turismo stesso con la tutela del Made in Italy, confermando la volontà di promuovere, a livello internazionale, incontri e azioni condivise tra i Paesi e con le Organizzazioni internazionali, e, a livello nazionale, la volontà di rafforzare le linee di azione contenute nel Piano strategico del turismo 2017-2022;
   sottolineato, sempre con riferimento alla materia del turismo, che la Nota preannuncia la presentazione, a completamento della manovra di bilancio 2020-2022, di un disegno di legge collegato che riguarderà anche tale materia;
   evidenziata, ai fini di un aumento della competitività del sistema produttivo, l'attenzione prestata alla collaborazione tra il mondo universitario e della ricerca con le imprese, sia attraverso il lavoro di mappatura dei centri di trasferimento tecnologico nel nostro Paese e il potenziamento delle strutture esistenti, sia attraverso la specifica attenzione al tema nelle politiche per la coesione successive al 2020;
   preso atto, inoltre, con favore che la Nota preannuncia la presentazione di due ulteriori disegni di legge dichiarati collegati alla manovra di bilancio 2020-2022 riguardanti l'economia dell'innovazione e attrazione investimenti e l'istituzione dell'Agenzia nazionale per la ricerca e il trasferimento tecnologico, entrambi di interesse per la X Commissione;
   rilevato, con riferimento all'energia, che la Nota evidenzia che il Governo, nel quadro della strategia Green New Deal, intende realizzare, tra l'altro, misure finalizzate alla riconversione delle imprese e all'efficienza energetica prestando particolare attenzione alla protezione dell'ambiente anche attraverso un progressivo e sempre più diffuso ricorso alle fonti rinnovabili;
   evidenziato che, in materia di commercio con l'estero, il passaggio di competenze al MAECI configura un rafforzamento degli strumenti di diplomazia economica e che tra le misure a sostegno della competitività del sistema Paese la Nota considera prioritarie quelle a sostegno dell’export come il rifinanziamento del piano straordinario del Made in Italy, il potenziamento dell'ICE e incentivi alle esportazioni;
   considerato infine che l'efficienza e la velocizzazione della giustizia civile rappresentano un fattore determinante per la competitività del Paese e del sistema produttivo, appare evidente come misure di semplificazione e razionalizzazione dei tempi processuali, proseguendo il percorso già iniziato, sarebbero opportune e potrebbero essere oggetto di un disegno di legge collegato alla manovra 2020-2022,

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PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:
   si valuti l'opportunità di indicare espressamente un termine entro il quale sarà adottata la nuova legge annuale sulla concorrenza.

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XI COMMISSIONE PERMANENTE
(Lavoro pubblico e privato)

(Relatore: D'ALESSANDRO)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2-bis)

  La XI Commissione,
   esaminati, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2-bis), l'annesso, recante la relazione presentata ai sensi dell'articolo 6, comma 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 243, e i documenti allegati;
   preso atto che la Nota reca un aggiornamento del quadro tendenziale e di quello programmatico, con riferimento tanto alle grandezze macroeconomiche quanto agli obiettivi di finanza pubblica, alla luce dell'evoluzione del quadro macroeconomico rispetto allo scenario in cui si era inquadrato il Documento presentato nella scorsa primavera;
   considerato che, tra le nuove politiche che il Governo intende adottare, si segnala, in particolare, la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro, che attua una delle Raccomandazioni all'Italia approvate dal Consiglio Ecofin del 9 luglio 2019;
   rilevato che una tale decisione, il cui costo è valutato in 0,15 punti percentuali di PIL nel 2020 e in 0,3 punti nel 2021, sarà attuata mediante un apposito disegno di legge collegato alla manovra di finanza pubblica 2020;
   apprezzato che, sempre con riferimento alle Raccomandazioni all'Italia, il Governo intende potenziare le politiche attive del lavoro e la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali nonché incentivare la parità di genere nelle retribuzioni;
   preso atto che il Governo si impegnerà nell'approvazione di una disciplina del salario minimo per aumentare le tutele per i lavoratori, anche attraverso il meccanismo dell'efficacia erga omnes dei contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative;
   considerato che la Nota di aggiornamento preannuncia il sostegno del Governo allo sforzo per una regolamentazione più efficace della rappresentanza sindacale e datoriale, attraverso l'adozione di indici rigorosi di misurazione della rappresentatività, e per una politica maggiormente a favore di famiglie, disabili e lavoratori tramite piattaforma digitale;Pag. 37
   osservato che la Nota di aggiornamento dà conto anche dell'intenzione del Governo di intervenire in materia di «Opzione Donna» e di APE sociale e di affrontare la questione del Fondo previdenziale integrativo pubblico, includendo la pensione di garanzia per i giovani;
   rilevato che la Nota di aggiornamento preannuncia l'istituzione, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di un Osservatorio nazionale del lavoro;
   preso atto dell'impegno del Governo nel contrasto del lavoro sommerso e delle false partite IVA e nell'individuazione dell'equo compenso per i lavoratori non dipendenti, al fine di evitare forme di abuso e di sfruttamento, in particolare a danno dei giovani professionisti;
   apprezzati il recepimento, preannunciato dalla Nota, della direttiva europea sui congedi di paternità e sulla conciliazione tra lavoro e vita privata, la revisione della disciplina dei congedi parentali e dello smart working e l'adozione di misure di sostegno all'educazione dei figli e alla frequenza degli asili nido;
   considerato che, per assicurare l'efficienza della pubblica amministrazione, il Governo prevede, tra l'altro, l'effettuazione delle necessarie assunzioni in specifici comparti e la revisione delle dotazioni organiche nonché un rafforzamento degli strumenti e delle azioni a supporto della formazione continua, per valorizzare le competenze del personale e, di conseguenza, per migliorare la produttività;
   preso atto che il Governo intende presentare un disegno di legge, collegato alla manovra di finanza pubblica per il 2020, recante interventi mirati, finalizzati a coordinare le responsabilità disciplinari dei dipendenti pubblici;
   apprezzata la particolare attenzione che il Governo intende rivolgere al tema dell'inclusione e della tutela e della partecipazione dei disabili ai processi organizzativi e operativi, venendo incontro alle esigenze non solo dei dipendenti affetti da disabilità, ma anche di coloro che hanno carichi di cura familiare,
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PARERE FAVOREVOLE

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XII COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari sociali)

(Relatrice: CARNEVALI)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2-bis)

  La XII Commissione,
   esaminata, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza per l'anno 2019 (Doc. LVII n. 2-bis, Annesso e Allegati);
   preso atto, in termini generali, degli obiettivi indicati nel nuovo quadro programmatico di finanza pubblica, definiti tenendo conto anche dell'intendimento del Governo di neutralizzare le clausole di salvaguardia, la cui attivazione determinerebbe un incremento dell'IVA e di alcune accise per oltre 23 miliardi di euro nel 2020 e per circa 29 miliardi nel 2021;

  espresso apprezzamento, per quanto riguarda le materie oggetto di competenza della Commissione Affari sociali, per i seguenti aspetti:
    la Nota evidenzia un aumento della spesa sanitaria a legislazione vigente per un importo pari a 120.596 milioni di euro nel 2020 e una crescita secondo un tasso pari all'1,7 per cento nel 2020, all'1,2 per cento nel 2021 e all'1,4 per cento nel 2022, delineando quindi l'inizio di un'inversione di tendenza;
    si sottolinea la necessità di assicurare la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale, che sarà chiamato, nei prossimi anni, ad operare per attenuare le crescenti diseguaglianze, anche territoriali, e consolidare l'attuazione dei principi di universalità dei livelli di assistenza e qualità delle cure, salvaguardando gli equilibri economico-finanziari, considerate le criticità di medio-lungo periodo tra le quali l'invecchiamento demografico;
    a completamento della manovra di finanza pubblica per il triennio 2020-2022, viene preannunciata la presentazione di un disegno di legge collegato in materia di revisione della disciplina del ticket, volto a regolare l'attuale sistema di compartecipazione sulla base delle condizioni economiche reddituali, per evitare la discriminazione nell'accesso ai servizi sanitari, aggravata dall'introduzione del cosiddetto superticket;
    un altro obiettivo indicato, al fine di coprire le carenze di personale maturate Pag. 39in questi anni, è la prosecuzione dei processi di assunzione e stabilizzazione del personale, anche attraverso l'utilizzo delle graduatorie in corso di validità;
   evidenziato che, oltre all'obiettivo richiamato da ultimo, sarebbe opportuno prevedere esplicitamente nella Nota anche un riferimento all'esigenza di aumentare le borse di studio per formare i medici specialisti e di medicina generale necessari per garantire la fruibilità del Servizio sanitario nazionale;
   rilevata altresì l'esigenza di dare attuazione all'aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (LEA) e all'attuazione del cosiddetto nomenclatore tariffario, ad oltre due anni dall'entrata in vigore dei nuovi LEA, tenuto conto, in particolare, del parere espresso dalla XII Commissione sul relativo schema di decreto;
   espresso apprezzamento per la previsione, quale collegato, di un disegno di legge recante misure per il sostegno e la valorizzazione della famiglia (Family Act) e dell'istituzione di un assegno unico mensile come misura di sostegno alla genitorialità e alla natalità, anche nell'ottica di pervenire a una razionalizzazione dell'attuale sistema, che appare particolarmente frammentato;
   condiviso, inoltre, nell'ambito delle azioni di sostegno alle famiglie, l'obiettivo di introdurre specifiche misure di tutela per i caregiver familiari;
   espresso particolare apprezzamento per la previsione, tra i provvedimenti collegati, di un disegno di legge in materia di disabilità, che può costituire un'occasione per il riordino della normativa vigente, anche al fine di assicurare un supporto sostanziale alle persone in condizione di non autosufficienza,
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PARERE FAVOREVOLE

Pag. 40

XIII COMMISSIONE PERMANENTE
(Agricoltura)

(Relatrice: INCERTI)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2-bis)

  La XIII Commissione,
   esaminata, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2-bis, Annesso e Allegati);

  premesso che:
   la Nota provvede ad aggiornare le previsioni economiche e di finanza pubblica rispetto a quelle contenute nel Documento di economia e finanza 2019, alla luce delle informazioni disponibili sull'andamento del quadro macroeconomico, fornendo l'aggiornamento degli obiettivi programmatici, lo stato di attuazione delle azioni già avviate, nonché introducendo le osservazioni e le eventuali modifiche e integrazioni in risposta alle Raccomandazioni specifiche per l'Italia adottate dal Consiglio Europeo;
   le previsioni macroeconomiche contenute nel documento in esame presentano una revisione al ribasso delle stime sull'andamento dell'economia italiana per l'anno in corso e per il triennio successivo rispetto alle previsioni formulate nel DEF di aprile, in considerazione del permanere di una sostanziale debolezza degli indicatori congiunturali per la seconda parte dell'anno;
   alla luce del mutato contesto internazionale e dei più recenti indicatori congiunturali, la Nota rivede la previsione tendenziale di crescita del PIL, rispetto al quadro programmatico definito nel DEF 2019, allo 0,1 per cento nel 2019, allo 0,4 per cento nel 2020, allo 0,8 per cento nel 2021 e all'1 per cento nel biennio 2020-2021;
   nello scenario programmatico, la crescita del PIL reale è prevista pari allo 0,6 per cento nel 2020, che salirebbe all'1 per cento nel 2021 e nel 2022;
   in tale quadro macroeconomico, la manovra di finanza pubblica per il 2020 comprenderà la disattivazione dell'aumento dell'IVA, il finanziamento delle politiche invariate e il rinnovo di altre politiche in scadenza, oltre che specifiche misure dirette a stimolare la crescita, tra le quali, la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro, il rilancio degli investimenti pubblici, Pag. 41l'aumento delle risorse per istruzione e la ricerca scientifica e tecnologica, il sostegno e il rafforzamento del sistema sanitario universale;

  rilevato che:
   per quanto concerne il settore agricolo, la Nota fa riferimento alla necessità di svolgere politiche rivolte alla filiera agricola e alimentare, alla promozione della ricerca in agricoltura, anche al fine di migliorare la sostenibilità ambientale del settore e aumentare la resa delle colture tradizionali, alla semplificazione del rapporto tra istituzioni e imprese e al contrasto al lavoro nero e al caporalato. Particolare attenzione è, inoltre, dedicata alla tutela della biodiversità e del paesaggio, valorizzando il ruolo attivo che il settore primario può svolgere nello sviluppo dell'economia circolare e nel contrasto ai cambiamenti climatici;
   tra gli obiettivi ritenuti prioritari dal Governo nel contesto delle politiche agricole figurano altresì il potenziamento degli investimenti e delle risorse per le infrastrutture irrigue e per la prevenzione del dissesto idrogeologico, a partire dalle aree rurali. Sono, inoltre, previste misure dirette all'incentivazione dell'agricoltura di precisione e allo sviluppo dell'agricoltura biologica, anche attraverso una maggiore diffusione delle mense scolastiche biologiche certificate;

  considerato che:
   in linea con il Green Deal europeo annunciato dalla prossima Commissione europea (2019-2024), il Governo intende lanciare un piano pluriennale di investimenti pubblici e privati (Green New Deal), nonché una serie di politiche di supporto basate sulle esigenze territoriali del Paese;
   nell'ambito di tale strategia, saranno posti al centro dell'attenzione il miglioramento dei parametri e dei livelli di inquinamento ambientali, il progressivo ricorso alle fonti rinnovabili, la protezione della biodiversità e dei mari, il contrasto ai cambiamenti climatici ed il miglioramento della qualità dell'aria;
   l'agricoltura dovrà, pertanto, essere uno dei cardini del Green New Deal, quale settore particolarmente esposto alle conseguenze dei cambiamenti climatici. In tale contesto, il settore agricolo dovrà essere sostenuto con pratiche e investimenti utili al contrasto dei mutamenti e delle emissioni nocive per l'ambiente;

  valutato che:
   tra le misure a sostegno della competitività del sistema Paese, la NADEF considera prioritarie quelle a sostegno dell’export, considerando il contributo netto positivo che fornisce il commercio con l'estero alla crescita del Paese in un periodo di sostanziale stagnazione economica;
   in questo ambito, a potenziamento delle filiere del Made in Italy, si intende rafforzare, nel settore agroalimentare, l'etichettatura d'origine dei prodotti attraverso un lavoro costante in sede europea e nazionale;
   particolare attenzione dovrà essere dedicata nei prossimi mesi al settore della pesca, in forte difficoltà a causa della riduzione delle risorse alieutiche e alla necessità di provvedere ad una ristrutturazione del comparto maggiormente sostenibile dal punto di vista sociale, ambientale e economico;
   apprezzato che la Nota indica, tra i provvedimenti che il Governo considera collegati alla manovra economica, il disegno di legge in materia di sostegno all'agricoltura,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   si valuti l'opportunità di attivarsi a tutela dei prodotti italiani che potrebbero essere colpiti dall'aumento dei dazi sul mercato statunitense, con riferimento, in Pag. 42particolare, al parmigiano reggiano, al grana padano e al pecorino romano, aumentando il tetto del Fondo europeo anticrisi o istituendo, in alternativa, un nuovo Fondo dotato delle necessarie risorse finanziarie;
   si consideri, nell'ambito della riforma della politica agricola comune, l'importanza di mantenere le stesse risorse finanziarie fino ad oggi assicurate al comparto agricolo, contrastando la riduzione prospettata dei fondi destinati alle politiche per lo sviluppo rurale;
   si valuti l'opportunità di meglio definire in ambito europeo i limiti di utilizzazione per la ricerca in campo agricolo del genome editing, al fine di poter dar corso senza incertezze giuridiche di sorta al Piano della ricerca straordinario del Consiglio per la ricerca in agricoltura;
   in considerazione della particolarità del settore, esposto alle oscillazioni dei prezzi sui mercati internazionale e condizionato da eventi climatici non prevedibili e non programmabili e alla situazione di crisi produttiva di alcuni comparti, si valuti l'opportunità che nella prossima legge di bilancio vengano mantenute a favore del settore primario le stesse risorse, evitando tagli o riduzioni di sussidi che potrebbero rientrare tra quelli dannosi per l'ambiente;
   in particolare, si consideri di non aumentare l'accisa sul gasolio utilizzata in agricoltura e nella pesca, provvedendo, semmai, ad incentivare, anche attraverso il Fondo istituito presso l'INAIL nel 2016, nei limiti delle risorse finanziarie ancora disponibili, il rinnovo della strumentazione con l'acquisto di macchinari e di imbarcazioni dotati di tecnologie a minor impatto ambientale;
   si valuti l'importanza di promuovere, sia in sede europea che in sede nazionale, un programma di ricambio generazionale nel settore agricolo, prevedendo misure di facilitazione per l'acquisto di terreni e incentivando, altresì, ogni forma di utilizzazione agraria del suolo, con particolare riferimento ai terreni abbandonati e alle politiche di rigenerazione urbana;
   si consideri l'importanza del comparto primario nella realizzazione di un progetto di conversione ambientale dell'intera economia produttiva del Paese, inserendo il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali tra i soggetti istituzionali chiamati a definire, insieme al Ministero dell'ambiente, il piano di investimenti pubblici e privati che si intende avviare con la prossima legge di bilancio;
   si prenda in considerazione l'opportunità di introdurre strumenti volti a stabilizzare il sostegno al reddito dei pescatori, compresi coloro che operano nelle acque interne, provvedendo, nella prossima legge di bilancio, a finanziare strumenti di integrazione salariale che possano sostenere il lavoro a bordo delle imbarcazioni da pesca;
   si valuti, in merito alla lotta al lavoro nero e al contrasto al caporalato, l'opportunità di prevedere apposite risorse finanziare per rendere operative le funzioni di politica attiva del lavoro attribuite alla Rete agricola di qualità, tra le quali rientrano l'organizzazione e la gestione dei flussi di manodopera stagionale, l'assistenza ai lavoratori stranieri immigrati, nonché, attraverso le sezioni territoriali della stessa Rete agricola, l'organizzazione del trasporto dei lavoratori fino al luogo di lavoro;
   si consideri, altresì, la necessità di predisporre una normativa specifica per le imprese agricole che intendono avvalersi di alcuni degli incentivi previsti da «Industria 4.0», considerando il particolare regime di tassazione a cui sono le stesse soggette;
   si valuti, infine, la necessità di predisporre campagne di informazione per accrescere la conoscenza dei principi che presiedono ad una corretta alimentazione e configurare iniziative, anche in ambito scolastico, che stimolino la conoscenza del patrimonio enogastronomico del Paese e delle tecniche di lavorazione e preparazione dei prodotti.

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XIV COMMISSIONE PERMANENTE
(Politiche dell'Unione europea)

(Relatore: DE LUCA)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2-bis)

  La XIV Commissione,
   esaminata la Nota aggiornamento al Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2-bis, Annesso e Allegati);
   preso atto che il documento contiene le previsioni macro-economiche e di finanza pubblica per il 2020 e per il restante periodo di riferimento (2021-2022) e aggiorna gli obiettivi programmatici individuati dal Documento di economia e finanza 2019, recando altresì i principali ambiti di intervento della manovra di finanza pubblica per il triennio e l'indicazione dei disegni di legge collegati alla decisione di bilancio;
   richiamata la Relazione al Parlamento, presentata ai sensi dell'articolo 6, comma 5, della legge n. 243 del 2012, che illustra l'aggiornamento del piano di rientro verso l'obiettivo di medio termine/MTO Medium Term Objective, che la Commissione europea, in seguito alle nuove proiezioni del Rapporto sulle spese legate all'invecchiamento (Ageing Report 2018), ha da ultimo rivisto per l'Italia fissandolo ad un surplus strutturale dello 0,5 per cento del PIL, in luogo del precedente obiettivo di pareggio di bilancio;
   ricordato che nella Nota vengono anticipate le linee del programma e degli orientamenti di riforma, avuto riguardo alle Raccomandazioni specifiche rivolte all'Italia approvate dal Consiglio dell'Unione europea il 9 luglio 2019, nell'ambito del ciclo annuale del Semestre europeo;

  considerato che:
   la Nota delinea un percorso di miglioramento dei saldi di finanza pubblica più dilatato nel tempo, che concilia un'intonazione espansiva della manovra di bilancio con l'obiettivo di riduzione del debito, ponendo al contempo al centro degli assi programmatici strategici del Governo l'avvio di un Green New Deal, volto a incentivare investimenti per il rinnovo delle produzioni e degli impianti, in modo da contenere le emissioni e ridurre i consumi energetici, e per l'utilizzo delle nuove tecnologie a basso impatto ambientale, attivando un circolo virtuoso tra innovazione e ambiente, in grado di favorire la crescita e l'economia circolare e Pag. 44traguardare la realizzazione e lo sviluppo di un nuovo modello di crescita sostenibile e inclusivo;
   l'obiettivo prioritario della manovra di bilancio per il 2020 è il disinnesco delle clausole di salvaguardia previste a legislazione vigente, che il Governo intende perseguire in parallelo alla riduzione del cuneo fiscale sul lavoro per sostenere in particolare i redditi medio bassi, il rilancio degli investimenti pubblici, l'aumento delle risorse per istruzione e ricerca e il rafforzamento del sistema sanitario;
   la scelta effettuata di rivedere gli obiettivi di indebitamento netto nominale e strutturale contempera l'esigenza di ricondurre verso il basso l'evoluzione del rapporto debito/PIL senza correre il rischio, soprattutto nel breve periodo, di effettuare politiche pro-cicliche, nel presupposto che eccessive strette fiscali risulterebbero controproducenti in un contesto economico ancora debole;
   valutata pertanto con favore la richiesta di margini di flessibilità di bilancio nell'ordine di 0,2 punti percentuali di PIL, che sarà presentata alla Commissione europea nell'imminente Draft Budgetary Plan, con riferimento alle spese eccezionali da impiegare per interventi volti a favorire la sostenibilità ambientale e aumentare la resilienza del Paese, ivi compresi quelli per il contrasto dei rischi derivanti dal dissesto idrogeologico;
   valutata altresì con favore la volontà dichiarata dal Governo di esprimere un nuovo protagonismo e una nuova capacità di proposta e di iniziativa in sede europea, al fine di rafforzare la capacità di bilancio dell'area euro, rendendola più espansiva; migliorare e semplificare il Patto di stabilità e crescita, per favorire gli investimenti nel segno della sostenibilità ambientale e sociale e assicurarne la funzione anticiclica, mediante la previsione di una Golden Rule che consenta di scorporarli dal calcolo del saldo strutturale; e, infine, contrastare con maggiore vigore fenomeni di elusione ed evasione fiscale e concorrenza sleale fra sistemi impositivi nazionali all'interno del mercato unico,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:
   si valuti l'opportunità di sostenere, con ogni iniziativa utile, l'approccio di politica economica espressamente indicato dal Governo, che consiste in un miglioramento graduale e strutturale della finanza pubblica, in cui sia confermato l'obiettivo di riduzione del rapporto debito/PIL, in coerenza con il quadro finanziario europeo e con la necessità di perseguire una politica di rilancio della crescita economica, e si verifichi al contempo l'opportunità di attuare una strategia di legislatura ispirata alle tendenze globali in materia di ambiente, innovazione, capitale umano, politiche sociali e diritti, e alle esigenze di policy nazionali quali lotta all'evasione, legalità, equità, lavoro e famiglia, rilancio del Mezzogiorno e sviluppo della coesione territoriale, al fine di superare i fattori interni di debolezza.

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COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LE QUESTIONI REGIONALI

(Relatrice: FARO)

parere sulla

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2-bis)

  La Commissione parlamentare per le questioni regionali,
   esaminati, per i profili di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NADEF) 2019 e i relativi allegati;
   rilevato che:
    il documento conferma la scelta del Governo di varare una manovra di bilancio espansiva per il 2020; tale manovra corrisponderà a 0,8 punti percentuali di PIL, vale a dire la differenza tra l'indebitamento netto programmatico per il 2020 (2,2 per cento) e l'indebitamento netto tendenziale per lo stesso anno, più basso (1,4 per cento);
    il documento delinea poi le iniziative legislative e le politiche pubbliche avviate ed in programma per dare seguito alle raccomandazioni rivolte all'Italia dall'Unione europea nel luglio 2019 al termine della procedura del cosiddetto «semestre europeo»;
    al riguardo, si segnala che, nel quadro della raccomandazione n. 2, l'Unione europea richiede, da un lato, di «garantire che le politiche attive del mercato del lavoro e le politiche sociali siano efficacemente integrate e coinvolgano soprattutto i giovani e i gruppi vulnerabili» e, dall'altro lato, di «sostenere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro attraverso una strategia globale, in particolare garantendo l'accesso a servizi di assistenza all'infanzia e a lungo termine di qualità»; sul primo aspetto il documento richiama il decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali con il quale, a seguito dell'Intesa siglata il 17 aprile 2019 tra Stato e regioni, è stato adottato il Piano straordinario di potenziamento dei centri per l'impiego e delle politiche attive del lavoro; sul secondo aspetto, tra le altre cose, il documento conferma la necessità di garantire, d'intesa con le regioni, la gratuità degli asili-nido e dei micro nidi;
    all'interno della raccomandazione n. 3, si fa poi riferimento alla necessità di «porre l'accento sulla politica economica connessa agli investimenti in materia di ricerca e innovazione e sulla qualità delle infrastrutture, tenendo conto delle disparità regionali»; al riguardo il documento annuncia una riorganizzazione della programmazione Pag. 46delle risorse per la coesione, con riguardo al nuovo ciclo 2021-2027; in particolare, si punterà a concentrare le risorse su cinque grandi missioni: lotta alla povertà educativa minorile; sostegno alle infrastrutture; attuazione del Green New Deal al Sud e nelle aree interne; trasferimento tecnologico e rafforzamento delle reti tra ricerca e impresa; investimenti sulla logistica marittima, con il rafforzamento delle zone economiche speciali e l'utilizzo dei programmi europei di cooperazione transfrontaliera con la sponda Sud del Mediterraneo;
    tra i disegni di legge collegati indicati dal documento, è inserito il disegno di legge recante interventi per favorire l'autonomia differenziata ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione attraverso l'eliminazione delle diseguaglianze economiche e sociali nonché l'implementazione delle forme di raccordo tra Amministrazioni centrali e regioni, anche al fine della riduzione del contenzioso costituzionale; in proposito si esprime apprezzamento per la scelta di definire prioritariamente, con l'annunciato provvedimento, la cornice nazionale dei livelli essenziali delle prestazioni;
    tra i provvedimenti collegati non è invece più indicato il disegno di legge recante misure per il dissesto e il riequilibrio finanziario degli enti locali,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:
   valuti la Commissione di merito l'inserimento tra i disegni di legge collegati del disegno di legge recante misure per il dissesto e il riequilibrio finanziario degli enti locali, già collegato ai sensi della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2018, nonché di un provvedimento di complessiva riforma del testo unico dell'ordinamento degli enti locali di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000.