Doc. XXII, n. 45

PROPOSTA DI INCHIESTA PARLAMENTARE

d'iniziativa dei deputati
PALAZZOTTO, CENTEMERO, MAGI, PETTARIN, QUARTAPELLE PROCOPIO, SERRACCHIANI, SPORTIELLO, TRANCASSINI, TURRI, UNGARO

Proroga del termine per la conclusione dei lavori della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Giulio Regeni

Presentata il 22 ottobre 2020

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  Onorevoli Colleghi! — Con deliberazione del 30 aprile 2019, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 110 del 13 maggio 2019, la Camera dei deputati ha istituito la Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Giulio Regeni, prevedendo che essa concluda i propri lavori dopo dodici mesi dalla data della sua costituzione. Essendo quest'ultima avvenuta con l'elezione dell'Ufficio di presidenza il 3 dicembre 2019, il termine risulta presentemente fissato al 3 dicembre 2020.
  Subito dopo la propria costituzione, la Commissione ha proceduto all'audizione dei magistrati della procura della Repubblica di Roma, che conducono le indagini sull'omicidio del ricercatore italiano, e della famiglia Regeni, che in questi anni ha rappresentato un punto di riferimento nella mobilitazione pubblica per la ricerca della verità e della giustizia. Tali audizioni hanno consentito di fornire alla Commissione gli elementi essenziali per sviluppare un programma di lavoro strutturato e articolato su una pluralità di filoni di indagine diretti ad approfondire gli aspetti politici, diplomatici, economici e accademici che caratterizzano la tragica vicenda di Giulio Regeni, unitamente al percorso investigativo compiuto anche in ordine alla cooperazione giudiziaria italo-egiziana.
  L'emergenza della pandemia di COVID-19 ha determinato una drastica interruzione e quindi la rimodulazione dei lavori Pag. 2 – che stavano peraltro procedendo speditamente con le audizioni dei vertici della diplomazia italiana partecipi della vicenda – con effetti che inevitabilmente travalicano il mero periodo del cosiddetto lockdown.
  La ripresa delle sedute, avvenuta ai primi di maggio 2020, dopo due mesi di forzata inattività, è stata inizialmente condizionata dall'opportunità di svolgere audizioni tramite videoconferenza. Ciò ha comportato un'inevitabile modificazione del programma dei lavori della Commissione, senza peraltro compromettere la raccolta di elementi conoscitivi e di valutazione utili ai fini dell'inchiesta. Sono stati infatti approfonditi gli aspetti riguardanti i livelli di protezione delle persone impegnate in progetti di studio e di ricerca all'estero, allo scopo di prevenire i rischi relativi alla loro sicurezza e incolumità, aspetti che corrispondono a uno dei compiti della Commissione, ai sensi dell'articolo 1, comma 2, lettera b), della deliberazione istitutiva.
  A partire dalla metà del mese di giugno 2020, un'ulteriore e più profonda riprogrammazione dell'attività della Commissione è stata determinata dalla sopravvenuta esigenza di verificare lo stato delle relazioni bilaterali italo-egiziane alla luce della vendita di due importanti unità navali (FREMM). Si è quindi reso necessario procedere, con unanime deliberazione dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, all'immediata audizione di tutti coloro che hanno ricoperto responsabilità politiche a partire dal 2016, ossia, oltre che del Presidente del Consiglio in carica, degli ex Presidenti del Consiglio e dei ministri variamente partecipi della vicenda, al fine di approfondire in particolare il grado d'intensità della pressione diplomatica esercitata sull'Egitto.
  La Commissione, nei pochi mesi della sua effettiva attività, ha svolto diciotto audizioni e acquisito all'archivio in formato elettronico circa 12.000 pagine di unità documentali, in massima parte costituite dagli atti relativi al procedimento penale trasmessi dalla procura della Repubblica di Roma e da documentazione proveniente dalle articolazioni competenti del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
  Nonostante l'intenso lavoro fin qui compiuto, la Commissione ben difficilmente potrebbe, nel poco tempo residuo, concludere le attività già programmate per adempiere al proprio mandato. Esse riguardano, in primo luogo, il completamento della ricostruzione degli eventi relativi al soggiorno al Cairo, al sequestro, alla tortura, alla morte e al ritrovamento del cadavere di Giulio Regeni; l'approfondimento del contesto di riferimento, con particolare riguardo sia al sistema securitario egiziano che alla committenza accademica britannica; la verifica progressiva dello stato delle relazioni bilaterali in vista dell'esercizio della pressione diplomatica; la valutazione delle iniziative volte a far valere la responsabilità internazionale nell'ambito dell'applicazione della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti.
  D'altro canto, le audizioni finora svolte e la documentazione acquisita hanno fatto emergere elementi e spunti che richiederanno approfondimenti istruttori e nuove acquisizioni documentali da parte della Commissione, anche a causa della permanente incertezza sui tempi e sugli esiti della cooperazione tra la magistratura italiana e quella egiziana nonché degli adempimenti previsti per la conclusione delle indagini da parte della Procura della Repubblica di Roma e dei successivi sviluppi giudiziari.
  La disponibilità di un ulteriore spazio temporale potrebbe altresì consentire alla Commissione di organizzare lo svolgimento delle due missioni all'estero – già ipotizzate e di cui non può sfuggire la rilevanza – in Egitto e nel Regno Unito, che sinora non è stato possibile programmare a causa dell'emergenza connessa alla diffusione del COVID-19 e che potranno essere svolte non appena le condizioni sanitarie lo consentiranno.
  Per le ragioni sopra esposte, con la presente iniziativa si propone di modificare il comma 1 dell'articolo 7 della deliberazione della Camera dei deputati del 30 aprile 2019, prorogando la durata dei lavori della Commissione fino al 3 ottobre 2021, fermo restando il termine dei successivi Pag. 3 due mesi per la redazione della relazione conclusiva.
  Non si è ritenuto invece necessario modificare il comma 3 dell'articolo 5 della deliberazione istitutiva, relativo alla dotazione finanziaria della Commissione, considerando sufficiente l'importo dello stanziamento originario, nonostante il prolungamento dei lavori rispetto alla scadenza inizialmente prevista.

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PROPOSTA DI INCHIESTA PARLAMENTARE

Art. 1.

  1. All'articolo 7, comma 1, della deliberazione della Camera dei deputati 30 aprile 2019, le parole da: «entro dodici mesi dalla sua costituzione» sono sostituite dalle seguenti: «entro ventidue mesi dalla sua costituzione».