Doc. XVIII, N. 29

IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)

DOCUMENTO FINALE, A NORMA DELL'ARTICOLO 127 DEL REGOLAMENTO SU:

Libro Bianco sull'intelligenza artificiale – Un approccio europeo all'eccellenza e alla fiducia (COM(2020)65 final
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Una strategia europea per i dati (COM(2020)66 final)
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Plasmare il futuro digitale dell'Europa (COM(2020)67 final)

Approvato il 19 maggio 2021

Libro Bianco sull'intelligenza artificiale – Un approccio europeo all'eccellenza e alla fiducia (COM(2020)65 final)

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Una strategia europea per i dati (COM(2020)66 final)

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Plasmare il futuro digitale dell'Europa (COM(2020)67 final)

DOCUMENTO FINALE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

Pag. 2

  La IX Commissione (Trasporti, Poste e Telecomunicazioni),
   esaminati congiuntamente, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, il Libro Bianco sull'intelligenza artificiale – Un approccio europeo all'eccellenza e alla fiducia (COM(2020)65 final), la Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Una strategia europea per i dati (COM(2020)66 final), e la Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Plasmare il futuro digitale dell'Europa (COM(2020)67 final);
  premesso che:
   le comunicazioni e il libro bianco (d'ora in avanti «documenti»), presentati il 19 febbraio 2020, mirano a promuovere la transizione digitale, nonché a favorire lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie, delle infrastrutture e delle competenze idonee ad assicurare all'UE sovranità digitale, fissando obiettivi ambiziosi e prefigurando una serie di iniziative, di carattere legislativo e non legislativo in vari settori, talune delle quali sono già state presentate;
   la Commissione europea stima in 65 miliardi di euro all'anno il fabbisogno dell'UE per le sole infrastrutture e reti digitali e calcola che riforme e investimenti a favore dell'innovazione tecnologica potrebbero generare entro il 2030 fino al 14 per cento di crescita supplementare cumulativa del PIL;
   nella comunicazione quadro «Plasmare il futuro digitale dell'Europa» la Commissione europea indica tre obiettivi chiave per lo sviluppo tecnologico nei prossimi anni: in primo luogo, la trasformazione digitale delle pubbliche amministrazioni in tutta Europa per migliorare l'interazione tra cittadini, amministrazioni ed erogatori di pubblici servizi; in secondo luogo, la crescita di un mercato unico che consenta alle imprese di competere in condizioni di parità e assicuri tutela ai consumatori; in terzo luogo, la costruzione di un ambiente digitale sicuro e affidabile, secondo il principio per cui è riconosciuto come illecito nell'ambiente digitale ciò che è considerato tale offline;
   tra le azioni principali prospettate dalla comunicazione quadro, la Commissione europea ha già presentato talune proposte normative volte, per un verso, ad accrescere e armonizzare le responsabilità delle piattaforme online e dei fornitori di servizi d'informazione (legge sui dati – cd. Pag. 3digital services act), rafforzando anche il controllo sulle politiche di contenuto delle piattaforme nell'UE, e, per l'altro, a introdurre regole per assicurare ex ante che i mercati caratterizzati da grandi piattaforme che agiscono come «gatekeepers» rimangano equi e contendibili per gli innovatori, le imprese e i nuovi operatori di mercato (digital markets act);
   la comunicazione quadro fissa gli obiettivi europei di connettività al 2025 e conferma l'obiettivo di offrire, entro tale data, a tutti i cittadini europei, anche nelle zone periferiche e rurali, una connettività internet basata sulla banda larga ultra veloce (almeno 100 Mbps potenziabile a velocità Gigabit), prevedendo a tal fine investimenti privati e pubblici a livello dell'UE, nazionali, o locali, da mobilitare tramite i programmi di finanziamento Europa digitale, il Meccanismo per collegare l'Europa, Orizzonte Europa;
   la transizione digitale rappresenta, inoltre, una delle due priorità su cui si fonda il piano per la ripresa europea e alla quale verrà destinato almeno il 20% delle risorse dei Piani nazionali di ripresa e resilienza;
  rilevato che:
   il volume dei dati prodotti a livello mondiale è in rapida crescita, dai 33 zettabyte del 2018 ai 175 zettabyte previsti nel 2025, e un numero ridotto di grandi imprese tecnologiche (Big Tech) detiene attualmente buona parte dei dati disponibili a livello mondiale;
   la Strategia sui dati illustra le iniziative mirate alla creazione di un mercato unico europeo dei dati, che consenta di superare l'attuale frammentazione per cogliere le potenzialità di crescita economica offerte dal settore, garantendo i principi dell'ordinamento europeo in materia di privacy, tutela dei dati personali e concorrenza; è stata già presentata una proposta di regolamento (cd. data governance act), allo scopo di stabilire le condizioni per il riutilizzo, all'interno dell'Unione, di determinate categorie di dati detenuti da enti pubblici, un quadro di notifica e vigilanza per la fornitura di servizi di condivisione dei dati e un meccanismo per la registrazione volontaria delle entità che trattano i dati messi a disposizione a fini altruistici; la Strategia sottolinea la necessità di promuovere nei prossimi anni l'istituzione di infrastrutture cloud federate e spazi interoperabili comuni di dati in nove settori strategici e ambiti di interesse pubblico: dati industriali e manifatturieri, sul Green Deal, sulla mobilità, sulla sanità, sulla finanza, sull'energia, sull'agricoltura, sulle pubbliche amministrazioni;
   secondo uno studio del 2018, citato nella Strategia, il potenziale valore dell'utilizzo di dati non personali nell'industria manifatturiera potrebbe raggiungere 1.500 miliardi di euro entro il 2027;
  segnalato che:
   il Libro Bianco sull'intelligenza artificiale (IA) sottolinea l'esigenza di: sostenere con investimenti adeguati la ricerca e l'innovazione; adottare un approccio coordinato a livello dell'Unione per promuovere lo sviluppo europeo di applicazioni di IA e favorirne l'adozione da parte delle pubbliche amministrazioni e delle imprese, anche piccole e medie; definire un quadro normativo specifico in materia di sicurezza, responsabilità e tutela di diritti fondamentali (quali rispetto dei dati personali, non discriminazione);
   la Commissione europea ha recentemente presentato una proposta di regolamento recante un quadro giuridico sui rischi per la sicurezza dei sistemi di IA, accompagnata da un quadro coordinato dell'UE volto a creare le condizioni favorevoli allo sviluppo e all'adozione dell'IA e da un nuovo regolamento sull'integrazione sicura dei sistemi di IA nelle macchine nel loro complesso;
  considerato che:
   la pandemia ha dimostrato a livello globale la dimensione strategica e la centralità delle nuove tecnologie e della connettività per la prosecuzione delle attività Pag. 4economiche e delle attività didattiche, nonché per la prestazione di servizi alle famiglie e alle imprese;
   l'accelerazione della trasformazione digitale, quale componente essenziale della risposta dell'UE alla crisi economica generata dalla pandemia di Covid-19, rappresenta una delle sfide più importanti per l'Unione europea e gli Stati membri nei prossimi anni, sulla quale si giocherà anche l'affermazione dell'autonomia strategica dell'Europa negli scenari globali;
   la Commissione europea ha recentemente presentato la Bussola per il digitale, con la quale ha specificato gli obiettivi entro il 2030 della politica europea di digitalizzazione dell'economia e della società dell'UE nei settori delle competenze, delle infrastrutture sicure e sostenibili, della trasformazione digitale delle imprese, e della digitalizzazione degli enti pubblici;
   il perseguimento degli obiettivi ambiziosi fissati dalle strategie richiede un salto di qualità e un aumento significativo degli investimenti dedicati al settore, al fine di colmare il gap che separa l'Unione europea dai più grandi competitor globali;
   per l'Italia ciò si traduce in un'occasione unica per colmare un ritardo che, negli anni, è stato evidenziato anche nelle statistiche sul tasso di digitalizzazione dei paesi europei, e in particolare nell'indice DESI (Digital Economy and Society Index - Indice di economia e società digitale);
   il sostegno alla transizione digitale costituisce una delle missioni chiave del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, recentemente presentato alla Commissione europea;
   preso atto degli elementi di conoscenza e valutazione acquisiti nel corso delle audizioni svolte sui documenti nonché dell'ampio lavoro parlamentare svolto nell'analisi delle linee guida sul Piano nazionale di ripresa e resilienza su cui la Commissione IX ha espresso i propri rilievi nella seduta del 29 settembre 2021 e della bozza di PNRR su cui la Commissione si è pronunciata con il proprio parere il 24 marzo 2020;
   preso atto altresì, in ambito internazionale, dell'importante contributo dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa che ha approvato il 22 ottobre 2020 la Raccomandazione 2181 e la Risoluzione 2341, aventi ad oggetto «Il bisogno di una governance democratica per l'intelligenza artificiale» di cui è stata relatrice l'onorevole Bergamini, appartenente alla delegazione del nostro Parlamento presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa e a lungo Vice Presidente della IX Commissione;
   rilevata infine la necessità che il presente documento finale sia trasmesso tempestivamente alla Commissione europea, nell'ambito del cosiddetto dialogo politico, nonché al Parlamento europeo e al Consiglio,
  esprime una

VALUTAZIONE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) le iniziative già proposte dalla Commissione europea e quelle in corso di preparazione, in attuazione degli orientamenti delineati nei documenti, dovrebbero inquadrarsi in una logica organica in conformità delle ambiziose finalità ivi indicate e nel rispetto degli obiettivi da ultimo stabiliti con la Bussola digitale 2030;
   b) è necessario accelerare gli investimenti per lo sviluppo delle infrastrutture tecnologiche nell'UE, quali la fibra ottica, il 5G e il 6G, il cloud e gli strumenti per il calcolo quantistico, anche sfruttando le opportune sinergie tra le varie fonti di finanziamento che consentano di massimizzare il potenziale degli investimenti stessi; è altresì opportuno adottare tutte le iniziative utili a raggiungere gli obiettivi di connettività indicati dai documenti europei, con particolare riferimento alle aree rurali, periferiche e montane; a tal fine, appare opportuno accelerare la realizzazione delle connessioni veloci in fibra e Pag. 5parallelamente promuovere l'implementazione dell’edge computing, che potrebbe colmare i ritardi dell'infrastrutturazione su banda ultralarga;
   c) appare opportuno rafforzare le iniziative volte a sviluppare tecnologie in materia di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi, con particolare riguardo al contrasto del cybercrime in tutte le sue declinazioni; ciò appare ancora più urgente a seguito dell'aumento significativo dei rischi, che si è registrato nel periodo di pandemia, proporzionalmente associati a una radicale intensificazione dell'uso della rete;
   d) le misure legislative proposte e le iniziative normative tuttora allo studio della Commissione europea per la presentazione, ove dispieghino effetti su obblighi e diritti in capo ai vari soggetti che operano nell'ecosistema digitale, non possono in ogni caso registrare arretramenti sotto il profilo della tenuta dei diritti fondamentali, in tal senso appare indispensabile che i nuovi quadri giuridici siano allineati alla giurisprudenza della Corte di giustizia dell'UE, con particolare riguardo alla tutela della vita privata, alla protezione dei dati personali, alla non discriminazione e alla libertà di espressione e di informazione, come pure al pluralismo dei media e alla diversità culturale e ai diritti dei minori, quali sanciti dai trattati e dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea;
   e) occorre accelerare nell'implementazione delle iniziative previste nel piano europeo per l'istruzione digitale e assicurare priorità alle risorse che si prevede siano impiegate in investimenti nella formazione, nell'istruzione e nell'aggiornamento delle competenze digitali, favorendo l'aumento dell'offerta di corsi di laurea dedicati, l'alfabetizzazione nelle scuole, la riqualificazione professionale nelle imprese; in tale contesto, deve essere data particolare priorità agli strumenti volti a incoraggiare una più ampia partecipazione femminile ai percorsi formativi in discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), per colmare l'ampio divario di genere (gender gap) che oggi caratterizza i settori tecnologici;
   f) la realizzazione di uno spazio comune europeo dei dati rappresenta un obiettivo strategico, che deve essere perseguito attraverso adeguati investimenti in standard, infrastrutture e strumenti di immagazzinamento e processo dei dati; occorre, inoltre, promuovere un modello di governance basato su un ecosistema operativo decentrato, nonché una cultura della condivisione dei dati orientata alle esigenze delle PMI e dei consumatori; in tal senso, alla luce della grave crisi pandemica, appare opportuno che tra gli spazi comuni di dati a carattere settoriale sia prestata attenzione prioritaria all'ambito sanitario, al fine di implementare una strategia mirata per la gestione dei dati sanitari;
   g) appare altresì essenziale rafforzare le iniziative volte a realizzare un mercato comune dei servizi di cloud e un cloud europeo in grado di competere con gli operatori stranieri più forti nel panorama internazionale; in particolare, appare opportuno aumentare le risorse per investimenti in infrastrutture di cloud basate sui principi della fiducia, dell'apertura, della sicurezza, della portabilità, e dell'interoperabilità; in particolare, deve prestarsi particolare attenzione all’edge cloud, basato su tecnologie e apparati di supporto distribuiti omogeneamente sul territorio dell'UE, come tecnologia centrale e strategica rispetto alle prospettive di miglioramento generale della qualità dell'ecosistema digitale;
   h) in materia di intelligenza artificiale, appare necessario delineare un quadro giuridico in grado di affrontare le questioni connesse ai rischi che si possono verificare in caso di impiego di tale tecnologia; inoltre appare opportuno accelerare nella realizzazione delle misure volte a potenziare lo sviluppo e aumentare la diffusione e l'uso di tale tecnologia a livello europeo; in tal senso, è auspicabile che sia dato rapido avvio alla annunciata creazione di una rete coordinata di centri di Pag. 6eccellenza in tutta l'Unione europea, e che siano gettate solide basi per una partecipazione dell'Unione europea nel suo complesso a progetti di studio internazionali; appare altresì indispensabile il raccordo tra il mondo della ricerca e i settori produttivi, tra l'altro, per consentire il trasferimento delle competenze e l'utilizzo delle nuove tecnologie anche alle PMI e alle micro imprese, che spesso non dispongono delle risorse necessarie;
   i) è opportuno infine porre l'accento sull'impiego dell'intelligenza artificiale nei settori dell'economia sostenibile (trasporti, ambiente, energia), oltre che valutare il possibile ampliamento del campo di applicazione di tale tecnologia strategica a un ampio numero di settori, tra i quali il turismo e la valorizzazione dei beni culturali; tenendo fermo l'approccio basato sul rischio (misurato in base alla specifica finalità cui è volta l'applicazione dell'IA), in ogni caso appare opportuno ribadire il principio per cui l'IA dovrebbe rimanere uno strumento di supporto al processo decisionale, senza sostituire o sollevare le persone dalle loro responsabilità; è infine opportuno prestare attenzione non soltanto alle questioni connesse ai profili di responsabilità da pregiudizi causati da errori commessi dalle macchine dotate di intelligenza artificiale, ma anche ai profili relativi alla ricerca e alla prevenzione di tali disfunzioni, ponendo a fondamento degli utilizzi potenzialmente più critici di strumenti di intelligenza artificiale un rigoroso principio di trasparenza e spiegabilità delle scelte assunte dalle macchine e garantendo comunque il controllo umano sui risultati dei processi, in modo da attuare pienamente l'obiettivo di una intelligenza artificiale costruita a beneficio dell'uomo.