Doc. IV-ter, N. 21-A

RELAZIONE
DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI

(Relatore: VITIELLO)

sulla

RICHIESTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI INSINDACABILITÀ, AI SENSI DELL'ARTICOLO 68, PRIMO COMMA, DELLA COSTITUZIONE, NELL'AMBITO DI UN PROCEDIMENTO PENALE

nei confronti della deputata

SALTAMARTINI

(procedimento n. 53777/19 RGPM – n. 33351/2019 RG GIP)

PERVENUTA DAL TRIBUNALE ORDINARIO DI ROMA – SEZIONE GIP

il 3 febbraio 2021

Presentata alla Presidenza il 15 luglio 2021

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  Onorevoli Colleghi ! – La Giunta per le autorizzazioni riferisce su una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità avanzata dal Tribunale di Roma nell'ambito del procedimento penale n. 53777/19 RGPM - n. 33351/2019 RG GIP, pendente nei confronti di Barbara Saltamartini, pervenuta alla Camera il 3 febbraio 2021.
  La Giunta ha dedicato all'esame della questione le sedute del 26 maggio, del 16 e 30 giugno e del 7 luglio 2021, delle quali si allegano i resoconti.
  Il procedimento penale, pendente presso il Tribunale di Roma, discende da una denuncia-querela nei confronti dell'on. Barbara Saltamartini da parte di Maurizio Fabio Sanfilippo, giornalista della RAI, per il reato di diffamazione aggravata di cui all'articolo 595, comma terzo, del codice penale. La denuncia-querela trae origine dalla pubblicazione di un post da parte del Sanfilippo sulla propria pagina Facebook, avvenuta il 4 settembre 2019. La pubblicazione del Sanfilippo riguardava il senatore Salvini, il quale proprio il 4 settembre, con il passaggio dal primo al secondo Governo Conte, cessava di ricoprire la carica di Ministro dell'interno. Nel testo il Sanfilippo si rivolgeva direttamente al senatore Salvini con espressioni quali «ti sei impiccato da solo, e questo è evidente. Io ne sono felice», «non hai un lavoro, non sai fare niente, non hai un seggio da parlamentare europeo, hai perso il posto da ministro, certo stai in Parlamento, ma, con la vita che ti eri abituato a fare, tempo sei mesi ti spari, nemico mio» e ancora «quello che non ti perdonerò è di avere plagiato la mente di due miei nipoti (...) ma li recupero, fidati. Mi dispiace per tua figlia, ma avrà tempo per riprendersi, basta farla seguire da persone qualificate». Nella denuncia del Sanfilippo si legge al riguardo che «una semplice critica di un libero cittadino, nei giorni immediatamente successivi allo scritto, è stata tanto strumentalizzata e (...) male interpretata, da provocare una serie di commenti dai contenuti molto diffamatori» e che «uno di questi “commenti” è stato quello della deputata Barbara Saltamartini». Le parole della deputata, pubblicate anch'esse su Facebook e rilanciate in data 7 settembre 2019 dalle agenzie di stampa Lapresse e Askanews, sono state le seguenti: «sei semplicemente vomitevole, mi fai schifo. Da radiare dall'ordine dei giornalisti, la Rai dovrebbe licenziarlo perché questo essere non merita di far parte del servizio pubblico pagato dagli italiani».
  Da notizie di stampa, risulta che il 13 novembre 2019 la RAI, in conseguenza della pubblicazione del post sopra descritto, abbia comminato al giornalista la sanzione disciplinare della sospensione per sette giorni dal lavoro e dallo stipendio.
  La denuncia-querela è stata sporta dal Sanfilippo alla Procura della Repubblica di Roma «nei confronti di coloro che l'Ufficio riterrà responsabili dei reati che emergeranno nelle indagini». In data 5 dicembre 2019 il pubblico ministero, nell'ambito del procedimento penale in questione, rilevato che si poneva la questione relativa all'applicabilità dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, ha chiesto al giudice per le indagini preliminari di provvedere ai sensi dell'articolo 3, comma 6, della legge n. 140 del 2003. Il GIP, in data 25 gennaio 2021, ha ritenuto che «allo stato e alla luce degli elementi presenti nel fascicolo del PM, non sia applicabile l'articolo 68 della Costituzione» e ha, quindi, sospeso il procedimento e disposto la trasmissione di copia degli atti alla Camera dei deputati.
  Il fascicolo degli atti trasmesso alla Giunta consiste della denuncia-querela con i relativi allegati (post pubblicato dal Sanfilippo Pag. 3sulla propria pagina Facebook e lanci delle agenzie di stampa Lapresse e Askanews che riportavano il commento dell'on. Saltamartini), della richiesta del pubblico ministero al GIP di provvedere ai sensi della legge n. 140 del 2003 e dell'ordinanza del GIP di trasmissione degli atti alla Camera dei deputati. Non vi sono, tra i documenti trasmessi alla Giunta, atti difensivi dell'on. Saltamartini.
  Preliminarmente, occorre rilevare che non sono individuabili atti presentati o interventi svolti dalla deputata Saltamartini in sedi parlamentari proprie con riferimento specifico alla vicenda. Tale vicenda, tuttavia, si è svolta in un periodo nel quale non vi furono lavori parlamentari, stante la situazione di crisi del primo Governo Conte e di formazione del secondo Governo Conte.
  Nella seduta del 16 giugno 2021, l'on. Saltamartini è stata audita dalla Giunta per le autorizzazioni, ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento della Camera. In tale occasione, l'on. Saltamartini ha fornito chiarimenti riguardanti soprattutto il contesto temporale della vicenda e lo stretto collegamento della stessa con la sua attività parlamentare. L'audita ha evidenziato che le sue dichiarazioni sono state la risposta politica di una parlamentare nei confronti di un post pubblicato su Facebook da un giornalista della RAI che appariva essere un violento attacco, sul piano politico e personale, portato nei confronti del senatore Salvini. L'on. Saltamartini ha inoltre sottolineato che la sua risposta intendeva soprattutto stigmatizzare l'attacco personale, rimarcando la gravità di dichiarazioni del genere rese da parte di un giornalista del servizio pubblico radiotelevisivo, che attaccava le scelte politiche e parlamentari della Lega. La deputata ha evidenziato il fatto che le dichiarazioni del Sanfilippo sono strettamente connesse, anche in termini temporali, con il passaggio istituzionale dal primo Governo Conte, nel quale il senatore Salvini era Vicepresidente del Consiglio e Ministro dell'interno, al secondo Governo Conte, che vide il passaggio della Lega all'opposizione. Il post è infatti del 4 settembre 2019, il giorno antecedente a quello del giuramento del secondo Governo Conte. L'on. Saltamartini ha fatto notare che nel suo post - che non a caso ha dato luogo a una sanzione disciplinare comminata da parte della RAI - il giornalista ha attaccato le posizioni politiche e parlamentari della Lega e del senatore Salvini; a tale post ella ha reagito – sia pure con toni sdegnati e non molto sofisticati, propri delle nuove modalità di espressione sulle piattaforme social – rivendicando la propria adesione convinta alle politiche del partito e del gruppo parlamentare. L'on. Saltamartini ha evidenziato inoltre il fatto che ella non avrebbe potuto svolgere nella sede parlamentare la sua risposta all'attacco politico del Sanfilippo perché la Camera non si riuniva dai primi di agosto – con una sola seduta «tecnica» il 21 del mese solo per l'annuncio delle dimissioni del Governo – e non si sarebbe riunita che il successivo 9 settembre, cinque giorni dopo il suo post, per le comunicazioni del nuovo Governo e la votazione sulla fiducia. Pertanto l'on. Saltamartini ha riferito di ritenere che le sue dichiarazioni vadano correttamente inquadrate nell'ambito della prerogativa dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, nella prospettiva della manifestazione esterna dei suoi due voti di fiducia, quello favorevole al primo Governo Conte e quello contrario, che avrebbe espresso pochi giorni dopo la pubblicazione del post, nei confronti del secondo Governo Conte, che proprio in quelle ore prendeva forma. Tali voti di fiducia sono stati evidentemente dati nell'esercizio della sua funzione di parlamentare, di cui rappresentano, probabilmente la manifestazione politica e istituzionale per eccellenza. L'on. Saltamartini ha infine depositato agli atti della Giunta una memoria nella quale sono approfondite le argomentazioni svolte in audizione. Rispondendo alle domande dei membri della Giunta, l'on. Saltamartini ha fatto presente che il gruppo Lega, in Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servivi radiotelevisivi, ha posto un quesito al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI, a prima firma del deputato Capitanio, e che Pag. 4al detto quesito è stata data risposta, nella quale si annunciava l'apertura del procedimento disciplinare nei confronti del giornalista; per quanto a sua conoscenza, la Commissione ha esaminato il caso e lo ha poi ritenuto superato a seguito della sanzione disciplinare inflitta dalla RAI al giornalista per il suo comportamento deontologicamente scorretto. L'on. Saltamartini ha precisato che non conosceva il giornalista prima della vicenda in esame, all'epoca della quale ricopriva notoriamente l'incarico di presidente della X Commissione permanente, Attività produttive, commercio e turismo, della Camera dei deputati. La deputata ha quindi precisato di non avere ricoperto allora incarichi partitici, ma che ne avrebbe assunto uno in un tempo immediatamente successivo e ha riferito, infine, che sono numerosi gli atti di deputati del gruppo della Lega, e anche suoi propri, a sostegno dell'azione del primo Governo Conte e, soprattutto, di quella del ministro Salvini, in particolare relativi ai temi dell'immigrazione e della sicurezza.
  Nella seduta del 30 giugno 2021, da più parti sono state ritenute condivisibili le considerazioni svolte dalla deputata Saltamartini in audizione. Tali considerazioni hanno infatti messo in evidenza, relativamente alla valutazione del cosiddetto nesso funzionale, un punto critico. È apparso infatti opportuno cogliere l'occasione che il caso in esame ha offerto alla Giunta per approfondire il tema della sostanziale impossibilità, in determinati frangenti della vita parlamentare, di presentazione o svolgimento di atti tipici da parte dei deputati. In tali casi si fa sentire con particolare urgenza l'esigenza di svincolarsi da modelli ermeneutici eccessivamente meccanici rispetto ai criteri finora enunciati per l'individuazione di un nesso funzionale tra le dichiarazioni extra moenia e un'attività parlamentare pregressa.
  In conclusione, si è ritenuto sussistente il collegamento funzionale tra le dichiarazioni dell'on. Saltamartini e i voti di fiducia espressi nei confronti dei due Governi Conte, soprattutto in considerazione dell'assenza, in quei giorni, di lavori parlamentari e del fatto che non c'era un Governo nel pieno delle sue funzioni al quale indirizzare un eventuale atto di sindacato ispettivo: il primo Governo Conte stava infatti per esaurire la sua esperienza e il secondo non aveva ancora nemmeno prestato giuramento. Tanto premesso, è stata quindi formulata la proposta alla Giunta di deliberare nel senso della insindacabilità.
  Sulla base delle predette argomentazioni, nella seduta del 7 luglio 2021, la Giunta ha ritenuto applicabile al caso di specie la prerogativa di cui all'articolo 68, primo comma, della Costituzione e ha conseguentemente deliberato, a maggioranza, nel senso della insindacabilità delle dichiarazioni della deputata Barbara Saltamartini.

Catello VITIELLO, relatore

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ALLEGATO

Estratto dei resoconti sommari della Giunta per le autorizzazioni del 23 febbraio, 26 maggio, 16 e 30 giugno e 7 luglio 2021.

Martedì 23 febbraio 2021

Comunicazioni del Presidente.

  In data 3 febbraio 2021 è stata assegnata alla Giunta una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità trasmessa dal tribunale ordinario di Roma – Sezione del giudice per le indagini preliminari, nell'ambito di un procedimento penale (il n. 53777/19 RGPM – n. 33351/2019 RG GIP) nei confronti della deputata Barbara Saltamartini. I fatti all'origine della vicenda scaturiscono da una querela sporta dal signor Maurizio Fabio Sanfilippo in relazione ad un post pubblicato dalla deputata Saltamartini il 4 settembre 2019, a seguito di alcune censure mosse dal signor Sanfilippo nei confronti del senatore Salvini.

Martedì 26 maggio 2021

DELIBERAZIONI IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione pervenuta dal tribunale di Roma nell'ambito di un procedimento penale nei confronti della deputata Barbara Saltamartini (procedimento n. 53777/19 RGPM – n. 33351/2019 RG GIP) (Doc. IV-ter, n. 21).
(Esame e rinvio).

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca l'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento penale nei confronti della deputata Barbara Saltamartini, pendente presso il tribunale di Roma (procedimento n. 53777/19 RGPM – n. 33351/2019 RG GIP) (Doc. IV-ter, n. 21).
  Fa presente che si tratta di una richiesta pervenuta dall'autorità giudiziaria il 3 febbraio 2021, sulla quale, nella seduta del 12 maggio 2021, ha affidato l'incarico di relatore al deputato Catello Vitiello, che invita a intervenire.

  Catello VITIELLO (IV), relatore, riferisce che il documento in titolo riguarda un procedimento penale pendente presso il tribunale di Roma, originato da una denuncia-querela nei confronti dell'on. Barbara Saltamartini da parte di Maurizio Fabio Sanfilippo, giornalista della RAI, per il reato di diffamazione aggravata di cui all'articolo 595, comma terzo, del codice penale. La richiesta di deliberazione è pervenuta in data 3 febbraio 2021 dal Tribunale di Roma – Sezione GIP. La denuncia-querela trae origine dalla pubblicazione di un post sulla propria pagina Facebook da parte del Sanfilippo, avvenuta il 4 settembre 2019. La pubblicazione del Sanfilippo riguardava il senatore Salvini, il quale proprio il 4 settembre, con il passaggio dal primo al secondo governo Conte, cessava di ricoprire l'ufficio di Ministro dell'interno. Nel testo il Sanfilippo si rivolgeva direttamente al senatore Salvini con espressioni quali « ti sei impiccato da solo, e questo è evidente. Io ne sono felice», « non hai un lavoro, non sai fare niente, non hai un seggio da parlamentare europeo, hai perso il posto da ministro, certo stai in Parlamento, ma, con la vita che ti eri abituato a fare, tempo sei mesi ti spari, nemico mio» e Pag. 6ancora « quello che non ti perdonerò è di avere plagiato la mente di due miei nipoti (...) ma li recupero, fidati. Mi dispiace per tua figlia, ma avrà tempo per riprendersi, basta farla seguire da persone qualificate». Nella denuncia del Sanfilippo si legge al riguardo che « una semplice critica di un libero cittadino, nei giorni immediatamente successivi allo scritto, è stata tanto strumentalizzata e (...) male interpretata, da provocare una serie di commenti dai contenuti molto diffamatori» e che «uno di questi ’commenti’ è stato quello della deputata Barbara Saltamartini». Le parole della deputata, pubblicate anch'esse su Facebook e rilanciate in data 7 settembre 2019 dalle agenzie di stampa Lapresse e Askanews, sono state le seguenti: « sei semplicemente vomitevole, mi fai schifo. Da radiare dall'ordine dei giornalisti, la Rai dovrebbe licenziarlo perché questo essere non merita di far parte del servizio pubblico pagato dagli italiani».
  Riferisce che, da notizie di stampa, risulta che il 13 novembre 2019 la RAI, in conseguenza della pubblicazione del post sopra descritto, abbia comminato al giornalista la sanzione disciplinare della sospensione per sette giorni dal lavoro e dallo stipendio.
  Comunica che la denuncia-querela è stata sporta dal Sanfilippo alla Procura della Repubblica di Roma « nei confronti di coloro che l'Ufficio riterrà responsabili dei reati che emergeranno nelle indagini». In data 5 dicembre 2019 il pubblico ministero, nell'ambito del procedimento penale nei confronti di Saltamartini Barbara per il reato di cui all'articolo 595, terzo comma, del codice penale, rilevato che si poneva la questione relativa all'applicabilità dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, ha chiesto al giudice per le indagini preliminari di provvedere ai sensi dell'articolo 3, comma 6, della legge n. 140 del 2003. Il GIP, in data 25 gennaio 2021, ha ritenuto che « allo stato e alla luce degli elementi presenti nel fascicolo del PM, non sia applicabile l'articolo 68 della Costituzione» e ha, quindi, sospeso il procedimento e disposto la trasmissione di copia degli atti alla Camera dei deputati.
  Fa presente che il fascicolo degli atti trasmesso alla Giunta consiste della denuncia-querela con i relativi allegati (post pubblicato dal Sanfilippo sulla propria pagina Facebook e lanci delle agenzie di stampa Lapresse e Askanews che riportavano il commento dell'on. Saltamartini), della richiesta del pubblico ministero al GIP di provvedere ai sensi della legge n. 140 del 2003 e dell'ordinanza del GIP di trasmissione degli atti alla Camera dei deputati. Sottolinea che non vi sono, tra i documenti trasmessi alla Giunta, atti difensivi dell'on. Saltamartini.
  Rappresenta che, allo stato, non sono individuabili atti presentati o interventi svolti in sedi parlamentari proprie dalla deputata Saltamartini con riferimento specifico alla vicenda. Tale vicenda, tuttavia, si è svolta in un periodo nel quale non vi furono lavori parlamentari, stante la situazione di crisi del primo Governo Conte e di formazione del secondo Governo Conte. In conclusione, si riserva di avanzare una proposta all'esito dell'audizione dell'interessata e del dibattito che ne seguirà.

  Carla GIULIANO (M5S), in considerazione della professione esercitata dal querelante, chiede al relatore se sia a conoscenza dell'eventuale svolgimento di un successivo confronto, in qualsiasi sede, anche mediatica, tra il giornalista Sanfilippo e la deputata Saltamartini.

  Catello VITIELLO (IV), relatore, risponde di non essere a conoscenza di alcun confronto successivo. Agli atti risulta che tra il querelante e l'on. Saltamartini si è avuto solo lo scambio attraverso i social sopra descritto, che ha peraltro causato il soprarichiamato procedimento disciplinare nei confronti del giornalista.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, comunica che provvederà, ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento della Camera, a invitare l'interessata a fornire i chiarimenti che ritenga opportuni, personalmente in audizione innanzi alla Giunta o tramite l'invio di note difensive. Si riserva pertanto di convocare la Giunta in una prossima seduta per svolgere la suddetta audizione, ove richiesta.

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Martedì 16 giugno 2021

DELIBERAZIONI IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione pervenuta dal tribunale di Roma nell'ambito di un procedimento penale nei confronti della deputata Barbara Saltamartini (procedimento n. 53777/19 RGPM – n. 33351/2019 RG GIP) (Doc. IV-ter, n. 21).
(Esame e rinvio).

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca l'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento penale nei confronti della deputata Barbara Saltamartini, pendente presso il tribunale di Roma (procedimento n. 53777/19 RGPM – n. 33351/2019 RG GIP) (Doc. IV-ter, n. 21). Ricorda che nella seduta del 26 maggio 2021 il relatore, deputato Catello Vitiello, ha illustrato la vicenda alla Giunta. Ricorda, inoltre, che – come annunciato nella medesima seduta – oggi si procederà ad ascoltare la deputata Barbara Saltamartini, ai sensi dell'articolo 18, primo comma, del Regolamento della Camera.
  Invita la deputata Barbara Saltamartini a entrare in aula.

  (Viene introdotta la deputata Barbara Saltamartini)

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, con riferimento al Doc. IV-ter, n. 21, fa presente che la deputata Barbara Saltamartini è invitata ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento della Camera a fornire i chiarimenti che ritenga opportuni e che, al termine dell'intervento dell'audita, i colleghi potranno intervenire per formulare quesiti e osservazioni.

  Barbara SALTAMARTINI (LEGA) riferisce che i chiarimenti che intende fornire riguardano essenzialmente il contesto temporale della vicenda e lo stretto collegamento della stessa con la sua attività parlamentare. Evidenzia che le sue dichiarazioni sono state la risposta politica di una parlamentare nei confronti di un post pubblicato su Facebook da un giornalista della RAI che appariva essere un intervento politico scomposto e fuori luogo, un violento attacco, sul piano politico e personale, portato nei confronti del senatore Salvini, nel quale sono stati persino tirati in ballo, in modo particolarmente inappropriato, tre minori, tra cui la figlia del senatore Salvini. Sottolinea che la sua risposta stigmatizzava l'attacco personale, reagendo ad esso con durezza, ma sottolineava soprattutto la gravità di un intervento di tipo politico e ultra-partigiano da parte di un giornalista del servizio pubblico radiotelevisivo, che attaccava le scelte politiche e parlamentari della Lega. Evidenzia che le dichiarazioni del Sanfilippo sono strettamente connesse, anche in termini temporali, con il passaggio istituzionale dal primo Governo Conte, nel quale il senatore Salvini era Vicepresidente del Consiglio e Ministro dell'interno, al secondo Governo Conte, che vide il passaggio della Lega all'opposizione. Il post è infatti del 4 settembre 2019, il giorno antecedente a quello del giuramento del secondo Governo Conte. Fa notare che nel suo scritto, di dubbia legittimità e non a caso all'origine di un provvedimento disciplinare da parte della RAI, il giornalista ha attaccato le prese di posizione politiche e parlamentari della Lega e del senatore Salvini, che lei ha inteso difendere e rispetto alle quali ha voluto rivendicare la propria adesione convinta. Evidenzia il fatto che non avrebbe potuto svolgere nella sede parlamentare la sua risposta politica all'attacco politico del Sanfilippo perché la Camera non si riuniva dai primi di agosto – con una sola seduta «tecnica» il 21 del mese solo per l'annuncio delle dimissioni del Governo – e non si sarebbe riunita che il 9 settembre, cinque giorni dopo il suo post, per le comunicazioni del nuovo Governo e Pag. 8la votazione sulla fiducia. Ritiene pertanto che le sue dichiarazioni vadano correttamente inquadrate nell'ambito della prerogativa dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, nella prospettiva della manifestazione esterna dei suoi due voti di fiducia, quello favorevole al primo Governo Conte e quello contrario che avrebbe espresso pochi giorni dopo la pubblicazione del post nei confronti del secondo Governo Conte, che proprio in quelle ore prendeva forma. Tali voti sono stati evidentemente dati nell'esercizio della sua funzione di parlamentare, di cui rappresentano, probabilmente per eccellenza, la manifestazione politica e istituzionale. Deposita agli atti una memoria nella quale sono approfondite le argomentazioni appena svolte.

  Alfredo BAZOLI (PD) rileva che, come evidenziato dall'on. Saltamartini, la Camera non era convocata nei giorni in cui furono pubblicati i post del giornalista e della deputata. Chiede se, successivamente, vi sia stata una iniziativa parlamentare della deputata Saltamartini o del gruppo Lega in relazione alle dichiarazioni del Sanfilippo.

  Barbara SALTAMARTINI (LEGA) rappresenta che in Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi il gruppo Lega ha posto un quesito al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI, a prima firma del deputato Capitanio, e che, al detto quesito, è stata data risposta, nella quale si annunciava l'apertura del procedimento disciplinare nei confronti del giornalista.

  Catello VITIELLO (IV), relatore, chiede di sapere se lo screzio sui social media con il giornalista Sanfilippo rappresenti un unicum oppure vi fosse una pregressa inimicizia. Chiede inoltre di conoscere quali ruoli istituzionali o di partito ricoprisse l'on. Saltamartini al momento in cui si è svolta la vicenda. Chiede infine di sapere se l'on. Saltamartini abbia presentato o svolto atti di sindacato ispettivo o altre attività parlamentari relativi all'attività del primo Governo Conte, nel quale il senatore Salvini era Ministro dell'interno e Vicepresidente del Consiglio dei ministri.

  Barbara SALTAMARTINI (LEGA) risponde che non conosceva il giornalista prima della vicenda in esame, all'epoca della quale ricopriva notoriamente l'incarico di presidente della X Commissione permanente, Attività produttive, commercio e turismo, della Camera dei deputati. Non aveva allora incarichi partitici, ma ne avrebbe assunto uno in un tempo immediatamente successivo. Riferisce infine che sono numerosi gli atti di deputati del gruppo della Lega, e anche suoi propri, a sostegno dell'azione del primo Governo Conte e, soprattutto, di quella del ministro Salvini, in particolare relativi ai temi dell'immigrazione e della sicurezza.

  Manuela GAGLIARDI (CI) chiede di sapere se la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi abbia espresso una censura formale nei confronti del giornalista Sanfilippo.

  Barbara SALTAMARTINI (LEGA) riferisce che, per quanto a sua conoscenza, la Commissione ha esaminato il caso e lo ha poi ritenuto superato a seguito della sanzione disciplinare inflitta dalla RAI al giornalista per il suo comportamento deontologicamente scorretto.

  (La deputata Barbara Saltamartini si allontana dall'aula)

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, non essendovi altri interventi, rinvia il seguito dell'esame della domanda in titolo ad altra seduta.

Mercoledì 30 giugno 2021

DELIBERAZIONI IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione pervenuta dal tribunale di Roma nell'ambito di un procedimento penale nei Pag. 9confronti della deputata Barbara Saltamartini (procedimento n. 53777/19 RGPM – n. 33351/2019 RG GIP) (Doc. IV-ter, n. 21).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 16 giugno 2021.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, avverte che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento penale nei confronti della deputata Barbara Saltamartini, pendente presso il tribunale di Roma (procedimento n. 53777/19 RGPM – n. 33351/2019 RG GIP) (Doc. IV-ter, n. 21). Ricorda che nella seduta del 26 maggio 2021 il relatore, deputato Catello Vitiello, ha illustrato la vicenda alla Giunta e che nella seduta del 16 giugno scorso la Giunta ha ascoltato la deputata Barbara Saltamartini ai sensi dell'articolo 18, primo comma, del Regolamento della Camera. Chiede, quindi, al relatore di intervenire per formulare, se ritiene, una proposta di deliberazione.

  Catello VITIELLO (IV), relatore, riferisce che nella sua audizione dello scorso 16 giugno l'on. Saltamartini ha efficacemente messo in evidenza la stretta connessione temporale tra le dichiarazioni del Sanfilippo e il delicato passaggio istituzionale dal primo Governo Conte – nel quale il senatore Salvini era Vicepresidente del Consiglio e Ministro dell'interno – al secondo Governo Conte, che vide il passaggio della Lega all'opposizione. In ragione di tale connessione, l'on. Saltamartini ha sottolineato la caratterizzazione fortemente politica delle affermazioni del giornalista a cui la deputata Saltamartini ha reagito rivendicando le posizioni del partito, la Lega, di appartenenza sua e del senatore Salvini. L'on. Saltamartini ha presentato infatti le sue dichiarazioni come proiezione esterna di due atti tipici della funzione di parlamentare, certamente tra gli atti maggiormente qualificanti della funzione stessa, e cioè dei voti di fiducia espressi riguardo ai Governi Conte. In sostanza, ricordando che i lavori della Camera ripresero il 9 settembre 2019 in Aula e il 10 nelle Commissioni, le dichiarazioni della deputata Saltamartini – datate 7 settembre 2019, a fronte del post del Sanfilippo datato 3 settembre 2019 – dovrebbero essere considerate una replica all'invettiva del Sanfilippo, finalizzata non solo a stigmatizzare l'attacco politico impropriamente condotto da un giornalista del servizio pubblico, ma soprattutto a rivendicare – sia pure al di fuori della sede parlamentare, che allora non era disponibile perché i lavori della Camera erano sospesi – le scelte politiche e parlamentari della Lega e della deputata Saltamartini, particolarmente quelle relative all'atteggiamento nei confronti del primo Governo Conte e del nascente, ma politicamente molto diverso, secondo Governo Conte.
  Ritiene condivisibili le considerazioni svolte dalla deputata Saltamartini, che evidenziano un punto critico relativamente alla valutazione del cosiddetto nesso funzionale. Appare infatti opportuno cogliere l'occasione che il caso in esame offre alla Giunta per approfondire il tema della sostanziale impossibilità, in determinati frangenti della vita parlamentare, di presentazione o svolgimento di atti tipici da parte dei deputati, ai quali connettere in relazione di nesso funzionale dichiarazioni effettuate extra moenia dagli stessi parlamentari. Rileva che la questione, sia pure implicitamente, era già stata posta all'attenzione della Giunta da una richiesta di deliberazione nell'ambito di un procedimento riguardante l'on. Sgarbi per affermazioni da egli rese il primo giorno della legislatura, quando le Camere erano riunite solo come seggio elettorale per l'elezione dei rispettivi Presidenti – senza possibilità di svolgere interventi da parte dei deputati – e non era ancora stato formato il Governo, al quale eventualmente indirizzare atti di sindacato ispettivo. Ricorda che l'esame di quel documento non è stato però avviato dalla Giunta per la preannunciata remissione della querela da parte del dottor Giancarlo Caselli. Ritiene che in Pag. 10casi come quello in esame o quello relativo all'on. Sgarbi si faccia sentire con particolare urgenza l'esigenza – peraltro sempre presente – di svincolarsi dalla «meccanica ermeneutica» della necessità di un nesso funzionale tra le dichiarazioni extra moenia e un'attività parlamentare pregressa.
  Su tale base osserva che potrebbe essere opportuno, in casi simili, valorizzare anche altri parametri, quali la continenza e la pertinenza delle dichiarazioni, che – sebbene assumano rilievo soprattutto nel giudizio di merito – a suo avviso potrebbero concorrere anche alla qualificazione delle dichiarazioni come connesse al lavoro parlamentare; ove la Giunta volesse assumere a riferimento della propria valutazione anche tali parametri, essi sarebbero comunque soddisfatti nel caso in esame.
  In conclusione, ritiene che il collegamento che l'on. Saltamartini ha inteso effettuare delle proprie dichiarazioni con i voti di fiducia espressi nei confronti dei due Governi Conte appare efficace e convincente, soprattutto in considerazione dell'assenza, in quei giorni, di lavori parlamentari e del fatto che non c'era un Governo nel pieno delle sue funzioni al quale indirizzare un eventuale atto di sindacato ispettivo: il primo Governo Conte stava infatti per esaurire la sua esperienza e il secondo non aveva ancora nemmeno prestato giuramento. In considerazione di quanto sopra esposto, formula quindi la sua proposta nel senso della insindacabilità.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, non essendovi richieste di intervento, rinvia il seguito dell'esame del documento in titolo ad una prossima seduta.

Mercoledì 7 luglio 2021

DELIBERAZIONI IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione pervenuta dal tribunale di Roma nell'ambito di un procedimento penale nei confronti della deputata Barbara Saltamartini (procedimento n. 53777/19 RGPM – n. 33351/2019 RG GIP).
(doc. IV-ter, n. 21).
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 30 giugno 2021.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento penale nei confronti della deputata Barbara Saltamartini, pendente presso il tribunale di Roma (procedimento n. 53777/19 RGPM – n. 33351/2019 RG GIP) (Doc. IV-ter, n. 21). Ricorda inoltre che nella seduta del 26 maggio 2021 il relatore, deputato Catello Vitiello, ha illustrato la vicenda alla Giunta e, a seguito dell'audizione dell'interessata nella seduta del 16 giugno scorso, nella seduta del 30 giugno scorso ha formulato la sua proposta nel senso dell'insindacabilità. Chiede pertanto al relatore se desideri intervenire.

  Catello VITIELLO (IV), relatore, ribadisce le considerazioni svolte nell'ultima seduta e rinnova la proposta avanzata nel senso dell'insindacabilità.

  Carla GIULIANO (M5S) rappresenta il radicale dissenso del Gruppo del M5S rispetto all'impostazione del relatore sulla vicenda, che appare essere piuttosto semplice e chiara. Rileva che, a prescindere dalla qualificazione giuridica del fatto, il post della deputata Saltamartini appare contenere insulti, non connessi a nessun tipo di attività parlamentare. A suo avviso, anche una valutazione allargata dei parametri che sono alla base della guarentigia dell'insindacabilità, non giustifica l'impostazione del relatore, che sembra sostenere che in determinate contingenze politiche e temporali, nelle quali ai deputati sarebbero preclusi la presentazione di atti e lo svolgimento di interventi parlamentari, qualsiasi Pag. 11espressione verrebbe a essere coperta dall'insindacabilità, così riconoscendo una sorta di inammissibile ius contumeliae. Valutando invece il caso in esame con un criterio di stretta interpretazione dell'insindacabilità, fa notare che non vi sono atti tipici dell'attività parlamentare della deputata Saltamartini anche indirettamente collegabili alla vicenda e non vi è, quindi, alcun nesso funzionale. Sottolinea poi che il giornalista Sanfilippo non aveva espresso considerazioni direttamente riguardanti la deputata Saltamartini bensì il senatore Salvini e che, come rilevato dal deputato Bazoli nel suo intervento nel corso dell'esame del documento relativo al deputato Ruggieri, la prerogativa parlamentare dell'insindacabilità non può mai essere estesa fino a ricomprendere gli insulti, come ribadito anche da più di una sentenza della Corte di cassazione e della Corte costituzionale, della quale ultima richiama, per tutte, la sentenza n. 59 del 2018, sebbene riferita a una fattispecie solo in parte sovrapponibile al caso ora in esame. Annuncia pertanto il voto contrario del Gruppo del M5S sulla proposta del relatore.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, non essendovi altri interventi, pone in votazione la proposta del relatore nel senso che ai fatti oggetto della richiesta sia applicabile la prerogativa di cui all'articolo 68, primo comma, della Costituzione.

  La Giunta approva, a maggioranza, la proposta del relatore, deliberando, pertanto, nel senso che ai fatti oggetto del procedimento si applichi il primo comma dell'articolo 68 della Costituzione e dando mandato al relatore di predisporre il documento per l'Assemblea.