Doc. IV-ter, N. 15-A

RELAZIONE
DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI

(Relatore: PETTAZZI)

sulla

RICHIESTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI INSINDACABILITÀ, AI SENSI DELL'ARTICOLO 68, PRIMO COMMA, DELLA COSTITUZIONE, NELL'AMBITO DI UN PROCEDIMENTO PENALE

nei confronti di

FABIO PORTA

(deputato all'epoca dei fatti)

(procedimento n. 20212/18 RGNR – n. 22354/18 RG GIP)

PERVENUTA DAL TRIBUNALE DI ROMA – SEZIONE GIP – UFFICIO 12

il 30 agosto 2018

Presentata alla Presidenza il 10 marzo 2021

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  Onorevoli Colleghi ! – La Giunta per le autorizzazioni riferisce su una richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità, ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, nell'ambito del procedimento penale n. 20212/18 RGNR 22354/18 RG GIP nei confronti di Fabio Porta, deputato all'epoca dei fatti, pervenuta alla Camera il 30 agosto 2018.
  La Giunta ha dedicato all'esame della questione le sedute del 22 dicembre 2020, del 13 gennaio, del 23 febbraio e del 9 marzo 2021, delle quali si allegano i resoconti.
  Il procedimento penale, pendente presso il Tribunale di Roma, è originato dalla denuncia-querela sporta in data 11 aprile 2018 da Esteban Juan Caselli, senatore nella XVI legislatura, per il reato di diffamazione aggravata ex articolo 595, comma terzo, del codice penale.
  La denuncia discende da un'intervista rilasciata dall'on. Fabio Porta alla testata giornalistica online ItaliachiamaItalia.it, pubblicata l'11 marzo 2018, nel periodo di prorogatio della XVII legislatura, per cui l'on. Fabio Porta era ancora deputato all'epoca dei fatti.
 Nell'intervista l'onorevole Porta (PD) denunciava asserite anomalie nei voti alla lista USEI in alcuni seggi di Buenos Aires, in relazione alle quali lo stesso Porta – che ha anche presentato ricorso alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato – dichiarava di avere presentato un esposto alla magistratura. Nell'argomentare le ragioni per le quali a suo avviso i voti dell'USEI in Argentina presentassero anomalie, essendo passati dai 45 mila del 2013 ai 65 mila del 2018, di cui 60 mila nella sola Argentina, l'onorevole Porta affermava che «è una situazione inversa a quella che successe con Caselli, passato da 60 mila a 6 mila voti. In quell'occasione abbiamo avuto la prova dei suoi voti inesistenti». Il riferimento fatto dal Porta, ai voti conseguiti dal querelante, è alle elezioni per la XVI legislatura, svoltesi nel 2008, nelle quali il Caselli fu eletto al Senato nella lista «Il Popolo della libertà» e a quelle per la XVII legislatura, svoltesi nel 2013, nelle quali fu candidato nella lista «Italiani per la libertà» ma non risultò eletto.
 Nella querela si evidenzia che già in precedenza l'on. Porta aveva sostenuto che le elezioni politiche all'estero fossero viziate da brogli, che avrebbero coinvolto il querelante, sporgendo anche una denuncia alla magistratura relativamente alle elezioni del 2008, che pare tuttavia non aver avuto esiti significativi.
  A tal proposito, si rileva che – nell'intervista dell'11 marzo 2018 di cui si tratta nella denuncia – compare la seguente affermazione dell'onorevole Porta: «Il sospetto nel 2008 era addirittura che fossero stati compiuti atti illegali all'interno del consolato, su quei fatti indagava la magistratura ma purtroppo quel processo non è mai stato terminato».
 Si segnala, infine, che – secondo quanto riportato da fonti di informazione – l'ex senatore Caselli già in passato potrebbe aver querelato l'allora deputato in carica Porta per le sue affermazioni relative alle elezioni del 2008; al riguardo, si segnala tuttavia che non è mai pervenuta alla Giunta delle autorizzazioni nelle legislature XVI e XVII alcuna richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità.
  Nella seduta del 13 gennaio 2021 si è svolta in Giunta l'audizione dell'onorevole Porta, che era stato invitato a fornire i chiarimenti da egli ritenuti opportuni ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento della Camera. Nel suo intervento, l'onorevole Porta ha ribadito che, a suo avviso, nelle Pag. 3elezioni del 2018 vi sarebbero state gravi irregolarità nelle operazioni di voto in tutte le ripartizioni della circoscrizione Estero, e in particolare nella ripartizione America meridionale, nella quale egli era candidato al Senato della Repubblica. Su tali vicende, in particolare su presunti brogli in 32 sezioni elettorali di Buenos Aires per circa quindicimila voti complessivi, ha dichiarato di aver presentato sia un esposto in sede giudiziaria, alla procura della Repubblica presso il tribunale di Roma, sia un ricorso in sede parlamentare, attualmente in discussione alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato. Ha inoltre precisato di avere citato, nel corso dell'intervista riferita ai fatti delle elezioni politiche del 2018, quanto avvenuto nelle elezioni del 2008, quando – a seguito di brogli che anche allora, a suo avviso, sarebbero avvenuti nelle sezioni elettorali di Buenos Aires – fu avviata un'inchiesta dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Roma e venne presentato un ricorso al Senato della Repubblica. La denuncia, nel 2008, era rivolta nei confronti dell'operato del senatore italo-argentino Esteban Juan Caselli, che anche allora lo querelò per avere riferito dei fatti rispetto ai quali ha sottolineato, nel corso dell'audizione, di essersi attivato come deputato, con una serie di iniziative politiche e parlamentari. L'ex deputato Porta ha, infine, ribadito alla Giunta che egli continua ad occuparsi politicamente di tali vicende, soprattutto di quelle relative alle ultime elezioni.
  Sebbene nel corso dell'audizione non siano stati indicati specifici atti parlamentari, da qualificare come atti tipici riferibili in modo particolare alla vicenda relativa all'ex senatore Caselli nelle elezioni politiche del 2008, l'intervento dell'onorevole Porta conferma quanto già rilevato nella relazione svolta nella seduta della Giunta per le autorizzazioni del 22 dicembre 2020, e cioè che nella sua attività parlamentare l'onorevole Porta si è occupato a più riprese delle modalità di svolgimento delle elezioni politiche nella circoscrizione estero e delle misure idonee a garantirne la regolarità. Tra gli atti dedicati dall'on. Porta alla questione della regolarità delle elezioni nella circoscrizione estero si segnalano i seguenti.
  Nella XVI legislatura, dopo le elezioni del 2008, egli fu cofirmatario di una proposta di legge (AC 3663) di modifica della legge n. 459 del 2001, recante norme per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all'estero; nella relazione introduttiva di tale proposta si sosteneva che la scelta del legislatore di consentire l'esercizio del voto per corrispondenza «ha fatto sorgere dubbi sulla regolarità delle operazioni di voto». Il 3 novembre 2011, nel corso di un dibattito su mozioni, di una delle quali era cofirmatario, l'on. Porta intervenne esaminando i problemi concernenti l'organizzazione e la regolarità delle votazioni all'estero e formulando proposte in materia, per – secondo le sue parole – la «messa in sicurezza del voto degli italiani all'estero». L'onorevole Porta fu tra i firmatari di un ordine del giorno, accolto dal Governo nella seduta del 12 luglio 2012, sul «corretto svolgimento delle operazioni elettorali all'estero, per assicurare modalità di voto che ne garantiscano i requisiti della personalità e della segretezza» e di una interpellanza urgente (n. 2-01738) nelle cui premesse si diceva che «nelle consultazioni elettorali, oltre alle disfunzioni amministrative e ai problemi legati al mancato allineamento dei dati AIRE e consolari, si sono manifestati incresciosi episodi dei quali si sono interessate la magistratura e la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato la quale, nel 2008, ha formulato una proposta di annullamento dell'elezione, che ha poi condotto alle dimissioni di un parlamentare eletto all'estero» e con la quale si chiedeva al Governo «se, prima delle consultazioni elettorali del 2013» non intendesse «nell'ambito dei poteri conferiti dall'ordinamento esercitare il proprio potere regolamentare per mettere in sicurezza il voto all'estero».
  Anche nella XVII legislatura, nel cui periodo di prorogatio si sono svolti i fatti che ci occupano, il Porta fu cofirmatario di una proposta di legge (AC 1955) di contenuto analogo a quello della proposta della Pag. 4precedente legislatura, nonché di un'altra proposta, l'AC 2413, nella cui relazione si ravvisa «la necessità di apportare dei correttivi che (...) assicurino il carattere personale del voto».
  Si ricorda poi che, come già evidenziato nella seduta del 22 dicembre 2020, l'onorevole Porta – secondo quanto risulta da ricerche su fonti di informazione – ha fatto ripetutamente in altre sedi riferimento alle presunte irregolarità nelle elezioni del 2008. Con riferimento a tali elezioni, il senatore Sanna, del gruppo del Partito democratico, propose la costituzione di un comitato inquirente, motivata alla luce delle notizie riportate dai media su brogli e condizionamenti del voto. Tale proposta fu respinta dalla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, che approvò invece a maggioranza la proposta del relatore di dichiarare valida l'elezione dei senatori eletti nella circoscrizione Estero, ripartizione America Meridionale, tra cui quella del senatore Caselli, che fu poi convalidata dal Senato nella seduta del 28 settembre 2011.
 Si ricorda infine che nella corrente legislatura l'onorevole Porta ha presentato ricorso alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato, la quale – nella seduta del 20 dicembre 2020 – ha ascoltato le risultanze del lavoro svolto a tale data dal Comitato di verifica appositamente costituito. Il mandato conferito dalla Giunta del Senato attiene al controllo di verbali delle sezioni elettorali, nonché di schede contenenti voti validi, le schede bianche, nulle e contestate. Il Comitato ha concluso la verifica delle schede di alcune sezioni e ha riferito alla Giunta che «rispetto a quanto segnalato dall'esposto, ad una prima, parziale valutazione (...) sono emersi la plausibilità ed il fumus delle circostanze di natura patologica lamentate dal candidato Porta, con riferimento all'identità di calligrafia che si sarebbe riscontrata nell'espressione dei voti di preferenza». Un componente del Comitato ha inoltre segnalato che, da notizie apprese informalmente, la Procura di Roma avrebbe disposto una perizia calligrafica sulle medesime vicende segnalate nell'esposto presentato dal candidato Porta. La Giunta ha quindi convenuto all'unanimità sulla proposta di audizione del Presidente dell'Ufficio centrale per la Circoscrizione Estero costituito presso la Corte d'appello di Roma; la Giunta ha inoltre convenuto all'unanimità di richiedere, per il tramite del Presidente del Senato, alla competente autorità giudiziaria ogni elemento informativo utile in ordine ad esposti presentati dal candidato Porta, al fine di verificare se sono state disposte perizie o ulteriori accertamenti. Nella seduta del 4 marzo 2021 il Presidente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari ha riferito che «su richiesta della Giunta, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma ha comunicato il 13 gennaio scorso che, a seguito dell'esposto dello stesso soggetto, è stato incardinato un procedimento penale nei confronti di ignoti per il reato di cui all'articolo 100 del decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957 e che, per effetto delle indagini svolte, è stato conferito incarico a consulente tecnico grafico per l'esame delle schede in sequestro. Secondo quanto comunicato, le operazioni peritali avrebbero avuto inizio il 15 gennaio scorso»; la Giunta ha quindi convenuto di incaricare un proprio componente «di effettuare, in un primo momento, un'interlocuzione informale con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma al fine di verificare lo stato e gli eventuali esiti degli accertamenti disposti da tale autorità giudiziaria. A tale contatto, potrà poi seguire una richiesta formale di chiarimenti alla stessa Procura».
 Ovviamente le vicende di cui si occupa attualmente la Giunta del Senato sono relative alle elezioni del 2018 e non a quelle del 2008, la cui menzione da parte dell'onorevole Porta quale termine di paragone è all'origine della querela dell'ex senatore Caselli.
 In conclusione si può certamente affermare che il tema dell'esercizio del diritto di voto degli italiani all'estero, con particolare riferimento alla regolarità delle elezioni, ha senza dubbio occupato in maniera rilevante l'onorevole Porta nelle due legislature nelle quali è stato Pag. 5membro della Camera dei deputati. Inoltre – per quanto non abbia mai fatto riferimento puntuale nei suoi interventi o atti ad irregolarità collegate, a suo avviso, all'elezione del senatore Caselli nel 2008 – egli ha sicuramente sostenuto in atti tipici dell'attività parlamentare la necessità di apportare modifiche legislative per garantire la regolarità delle elezioni, affermando anche, nelle premesse dell'interpellanza urgente sopra citata, della quale fu cofirmatario, che nel 2008 si erano «manifestati incresciosi episodi dei quali si sono interessate la magistratura e la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato». Inoltre, anche il ricorso presentato innanzi a quest'ultima nella presente legislatura può essere considerato assimilabile a un atto tipico della sede parlamentare, analogo a quello presentato nella XV legislatura da altro candidato al Senato, di cui Porta – allora deputato e perciò impossibilitato a firmarlo – aveva comunque sostenuto le ragioni in sede politica.
 Alla luce degli elementi sopra esposti si può conclusivamente ritenere che, quando l'onorevole Porta ha citato le elezioni del 2008 in analogia a quelle del 2018 come esempio di elezioni viziate da irregolarità, egli abbia ripetuto un suo convincimento più volte espresso sia in sede parlamentare sia in altra sede.
  Sulla base delle predette argomentazioni, nella seduta 23 febbraio 2021 il relatore ha formulato la propria proposta nel senso dell'insindacabilità e, nella seduta del 9 marzo 2021, la Giunta ha ritenuto applicabile al caso di specie la prerogativa di cui all'articolo 68, primo comma, della Costituzione e ha conseguentemente deliberato, a larghissima maggioranza, nel senso della insindacabilità delle dichiarazioni di Fabio Porta, deputato all'epoca dei fatti.

Lino PETTAZZI, relatore

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ALLEGATO

Estratto dei resoconti sommari delle sedute della Giunta per le autorizzazioni del 22 dicembre 2020, 13 gennaio, 23 febbraio e 9 marzo 2021.

Martedì 22 dicembre 2020

DELIBERAZIONI IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ
(Esame e rinvio).

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca l'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento penale nei confronti di Fabio Porta, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Roma (procedimento n. 20212/18 RGNR – n. 22354/18 RG GIP) (Doc. IV-ter, n. 15). Si tratta di una richiesta pervenuta dall'autorità giudiziaria il 30 agosto 2018, sulla quale nella seduta del 10 dicembre scorso l'incarico di relatore è stato affidato al deputato Lino Pettazzi.
  Invita quindi il relatore a illustrare la questione alla Giunta.

  Lino PETTAZZI (LEGA), relatore, riferisce che il documento in titolo riguarda un procedimento penale pendente presso il tribunale di Roma, originato da una denuncia-querela nei confronti dell'ex deputato Fabio Porta da parte di Esteban Juan Caselli, senatore nella XVI legislatura, per il reato di diffamazione aggravata di cui all'articolo 595, comma terzo, del codice penale.
  La denuncia discende da un'intervista rilasciata dall'on. Fabio Porta alla testata giornalistica online ItaliachiamaItalia.it, pubblicata l'11 marzo 2018, nel periodo di prorogatio della XVII legislatura, per cui l'on. Fabio Porta era ancora deputato all'epoca dei fatti.
  Nell'intervista l'on. Porta (PD) denunciava asserite anomalie nei voti alla lista Unione Sudamericana Emigrati Italiani (USEI) in alcuni seggi di Buenos Aires, in relazione alle quali lo stesso Porta – che ha anche presentato ricorso alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato – dichiarava di avere presentato un esposto alla magistratura. Nell'argomentare le ragioni per le quali a suo avviso i voti dell'USEI in Argentina avrebbero presentato anomalie, essendo passati dai 45 mila del 2013 – di cui quasi 25 mila provenienti dal Brasile e 20 mila in Argentina – ai 65 mila del 2018, di cui 60 mila nella sola Argentina, l'on. Porta affermava che « è una situazione inversa a quella che successe con Juan Esteban Caselli, passato da 60mila a 6 mila voti. In quell'occasione abbiamo avuto la prova dei suoi voti inesistenti». Il riferimento fatto dal Porta ai voti conseguiti dal querelante è alle elezioni per la XVI legislatura, svoltesi nel 2008, nelle quali il Caselli fu eletto al Senato della Repubblica nella lista «Il Popolo della libertà», e a quelle per la XVII legislatura, svoltesi nel 2013, nelle quali fu candidato nella lista «Italiani per la libertà», ma non risultò eletto.
  Nella querela si evidenzia che, già in precedenza, l'on. Porta aveva sostenuto che le elezioni politiche all'estero fossero viziate da brogli, che avrebbero coinvolto il querelante, sporgendo anche una denuncia alla magistratura relativamente alle elezioni del 2008, senza che, tuttavia, l'indagine abbia evidenziato alcun riscontro rispetto alle accuse e senza che il nome del sen. Caselli sia mai nemmeno stato iscritto nel registro degli indagati. A tal proposito, si rileva che – nell'intervista dell'11 marzo 2018 di cui si tratta nella denuncia – Pag. 7compare la seguente affermazione dell'on. Porta: « Il sospetto nel 2008 era addirittura che fossero stati compiuti atti illegali all'interno del consolato, su quei fatti indagava la magistratura ma purtroppo quel processo non è mai stato terminato».
  Si segnala, infine, che – secondo quanto risulta da ricerche su internet – l'ex senatore Caselli già in passato dovrebbe avere querelato l'allora deputato in carica Porta per le sue affermazioni relative alle elezioni del 2008, ma non è mai pervenuta alla Giunta delle autorizzazioni, nelle precedenti legislature, alcuna richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità. Nella sua attività parlamentare l'on. Porta si è occupato a più riprese delle modalità di svolgimento delle elezioni politiche nella circoscrizione estero e delle misure idonee a garantirne la regolarità, ma allo stato non risultano atti tipici dell'attività parlamentare nei quali abbia fatto riferimento specifico a presunte irregolarità nelle elezioni del Senato del 2008, cosa che invece – sempre secondo quanto risulta da ricerche su internet – ha fatto ripetutamente in altre sedi e in altre occasioni. A suo tempo l'elezione del senatore Caselli fu convalidata dal Senato nella seduta del 28 settembre 2011 dopo che, in pari data, la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari aveva approvato a maggioranza la proposta del relatore di dichiarare valida l'elezione dei senatori eletti nella circoscrizione Estero, ripartizione America Meridionale, previa reiezione della proposta del senatore Sanna, del gruppo del Partito Democratico, di costituzione di un comitato inquirente motivata alla luce delle notizie riportate dai media su brogli e condizionamenti del voto.
  Ricorda infine che nella corrente legislatura l'on. Porta ha anche presentato ricorso alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato, sul cui esito potrà essere opportuno svolgere ulteriori approfondimenti.
  Si riserva quindi di avanzare una proposta all'esito dell'audizione dell'interessata e del dibattito che ne seguirà.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, comunica che provvederà, ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento della Camera, a invitare l'on. Porta a fornire i chiarimenti che ritenga opportuni, personalmente in audizione innanzi alla Giunta o tramite l'invio di note difensive. Si riserva pertanto di convocare la Giunta in una prossima seduta per svolgere la suddetta audizione, ove richiesta dall'interessato.

  La Giunta concorda.

Mercoledì 13 gennaio 2021

DELIBERAZIONI IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 22 dicembre 2020.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento penale nei confronti di Fabio Porta, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Roma (procedimento n. 20212/18 RGNR – n. 22354/18 RG GIP) (Doc. IV-ter, n. 15). Ricorda che nella seduta del 22 dicembre 2020 il relatore Lino Pettazzi ha illustrato la vicenda alla Giunta. Comunica che, nella seduta odierna, la Giunta ascolterà l'ex deputato Fabio Porta ai sensi dell'articolo 18, primo comma, del Regolamento della Camera. Invita quindi l'ex deputato Fabio Porta a entrare in aula.

  (Viene introdotto Fabio Porta, deputato all'epoca dei fatti).

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, con riferimento al Doc. IV-ter, n. 15, invita Fabio Porta, deputato all'epoca Pag. 8dei fatti, a fornire i chiarimenti che ritenga opportuni, ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento della Camera.

  Fabio PORTA, deputato all'epoca dei fatti, ricorda che la denuncia nei suoi confronti origina da un'intervista nella quale, parlando di quanto avvenuto in occasione delle elezioni politiche del 2018 nella circoscrizione Estero, aveva fatto menzione, per analogia, di quanto avvenuto in occasione delle elezioni politiche del 2008 nella medesima circoscrizione. A tale proposito, fa presente che, a suo avviso, nelle elezioni del 2018 vi sarebbero state gravi irregolarità nelle operazioni di voto in tutte le ripartizioni della circoscrizione Estero, e in particolare nella ripartizione America meridionale, nella quale egli era candidato al Senato della Repubblica. Su tali vicende, in particolare su presunti brogli in 32 sezioni elettorali di Buenos Aires per circa quindicimila voti complessivi, ha presentato sia un esposto in sede giudiziaria, alla procura della Repubblica presso il tribunale di Roma, sia un ricorso in sede parlamentare, attualmente in discussione alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato. Precisa di avere citato, nel corso dell'intervista riferita ai fatti delle elezioni politiche del 2018, quanto avvenuto nelle elezioni del 2008, quando – a seguito di brogli anche allora avvenuti, a suo avviso, nelle sezioni elettorali di Buenos Aires – fu avviata un'inchiesta dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Roma e venne presentato un ricorso al Senato della Repubblica. La denuncia, nel 2008, era rivolta nei confronti dell'operato del senatore italo-argentino Esteban Juan Caselli, che anche allora lo querelò per avere semplicemente riferito dei fatti rispetto ai quali sottolinea di essersi attivato come deputato, con una serie di iniziative politiche e parlamentari. Ribadisce infine alla Giunta che continua ad occuparsi politicamente di tali vicende, soprattutto di quelle relative alle ultime elezioni.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, non essendovi richieste di intervento, dichiara conclusa l'audizione.

  (Fabio Porta, deputato all'epoca dei fatti si allontana dall'aula).

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, non essendovi altri interventi, rinvia il seguito dell'esame della domanda in titolo ad altra seduta.

Martedì 23 febbraio 2021

DELIBERAZIONI IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 13 gennaio 2021.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento penale nei confronti di Fabio Porta, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Roma (procedimento n. 20212/18 RGNR – n. 22354/18 RG GIP) (Doc. IV-ter, n. 15).

  Lino PETTAZZI (LEGA), relatore, ricorda che, come già illustrato ai colleghi nella seduta della Giunta del 22 dicembre 2020, il documento in titolo riguarda un procedimento penale pendente presso il tribunale di Roma, originato da una denuncia-querela nei confronti dell'ex deputato Fabio Porta da parte di Esteban Juan Caselli, senatore nella XVI legislatura, per il reato di diffamazione aggravata ex articolo 595, comma terzo, del codice penale.
  La denuncia discende da un'intervista rilasciata dall'on. Fabio Porta alla testata giornalistica online ItaliachiamaItalia.it, pubblicata l'11 marzo 2018, nel periodo di prorogatio della XVII legislatura, per cui l'on. Fabio Porta era ancora deputato all'epoca dei fatti.
  Nell'intervista l'on. Porta (PD) denunciava asserite anomalie nei voti alla lista Pag. 9USEI in alcuni seggi di Buenos Aires, in relazione alle quali lo stesso Porta – che ha anche presentato ricorso alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato – dichiarava di avere presentato un esposto alla magistratura. Nell'argomentare le ragioni per le quali a suo avviso i voti dell'USEI in Argentina presentassero anomalie, essendo passati dai 45 mila del 2013 ai 65 mila del 2018, di cui 60 mila nella sola Argentina, l'on. Porta affermava che « è una situazione inversa a quella che successe con Caselli, passato da 60 mila a 6 mila voti. In quell'occasione abbiamo avuto la prova dei suoi voti inesistenti». Il riferimento fatto dal Porta, ai voti conseguiti dal querelante, è alle elezioni per la XVI legislatura, svoltesi nel 2008, nelle quali il Caselli fu eletto al Senato nella lista «Il Popolo della libertà» e a quelle per la XVII legislatura, svoltesi nel 2013, nelle quali fu candidato nella lista «Italiani per la libertà» ma non risultò eletto.
  Nella querela si evidenzia che già in precedenza l'on. Porta aveva sostenuto che le elezioni politiche all'estero fossero viziate da brogli, che avrebbero coinvolto il querelante, sporgendo anche una denuncia alla magistratura relativamente alle elezioni del 2008, che pare tuttavia non aver avuto esiti significativi.
  A tal proposito, si rileva che – nell'intervista dell'11 marzo 2018 di cui si tratta nella denuncia – compare la seguente affermazione dell'on. Porta: « Il sospetto nel 2008 era addirittura che fossero stati compiuti atti illegali all'interno del consolato, su quei fatti indagava la magistratura ma purtroppo quel processo non è mai stato terminato».
  Si segnala, infine, che – secondo quanto riportato da fonti di informazione – l'ex senatore Caselli già in passato potrebbe aver querelato l'allora deputato in carica Porta per le sue affermazioni relative alle elezioni del 2008; al riguardo, si segnala tuttavia che non è mai pervenuta alla Giunta delle autorizzazioni nelle legislature XVI e XVII alcuna richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità.
  Nella seduta dello scorso 13 gennaio si è svolta in Giunta l'audizione dell'onorevole Porta, che era stato invitato a fornire i chiarimenti da egli ritenuti opportuni ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento della Camera. Nel suo intervento, l'onorevole Porta ha ribadito che, a suo avviso, nelle elezioni del 2018 vi sarebbero state gravi irregolarità nelle operazioni di voto in tutte le ripartizioni della circoscrizione Estero, e in particolare nella ripartizione America meridionale, nella quale egli era candidato al Senato della Repubblica. Su tali vicende, in particolare su presunti brogli in 32 sezioni elettorali di Buenos Aires per circa quindicimila voti complessivi, ha dichiarato di aver presentato sia un esposto in sede giudiziaria, alla procura della Repubblica presso il tribunale di Roma, sia un ricorso in sede parlamentare, attualmente in discussione alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato. Ha inoltre precisato di avere citato, nel corso dell'intervista riferita ai fatti delle elezioni politiche del 2018, quanto avvenuto nelle elezioni del 2008, quando – a seguito di brogli che anche allora, a suo avviso, sarebbero avvenuti nelle sezioni elettorali di Buenos Aires – fu avviata un'inchiesta dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Roma e venne presentato un ricorso al Senato della Repubblica. La denuncia, nel 2008, era rivolta nei confronti dell'operato del senatore italo-argentino Esteban Juan Caselli, che anche allora lo querelò per avere riferito dei fatti rispetto ai quali ha sottolineato, nel corso dell'audizione, di essersi attivato come deputato, con una serie di iniziative politiche e parlamentari. L'ex deputato Porta ha, infine, ribadito alla Giunta che egli continua ad occuparsi politicamente di tali vicende, soprattutto di quelle relative alle ultime elezioni.
  Sebbene nel corso dell'audizione non siano stati indicati specifici atti parlamentari, da qualificare come atti tipici riferibili in modo particolare alla vicenda relativa all'ex senatore Caselli nelle elezioni politiche del 2008, l'intervento dell'onorevole Porta conferma quanto già rilevato nella relazione da me svolta nella seduta della Pag. 10Giunta del 22 dicembre 2020, e cioè che nella sua attività parlamentare l'on. Porta si è occupato a più riprese delle modalità di svolgimento delle elezioni politiche nella circoscrizione estero e delle misure idonee a garantirne la regolarità. Tra gli atti dedicati dall'on. Porta alla questione della regolarità delle elezioni nella circoscrizione estero segnalo i seguenti.
  Nella XVI legislatura, dopo le elezioni del 2008, egli fu cofirmatario di una proposta di legge (AC 3663) di modifica della legge n. 459 del 2001, recante norme per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all'estero; nella relazione introduttiva di tale proposta si sosteneva che la scelta del legislatore di consentire l'esercizio del voto per corrispondenza «ha fatto sorgere dubbi sulla regolarità delle operazioni di voto». Il 3 novembre 2011, nel corso di un dibattito su mozioni, di una delle quali era cofirmatario, l'on. Porta intervenne esaminando i problemi concernenti l'organizzazione e la regolarità delle votazioni all'estero e formulando proposte in materia, per – secondo le sue parole – la «messa in sicurezza del voto degli italiani all'estero». L'on. Porta fu tra i firmatari di un ordine del giorno, accolto dal Governo nella seduta del 12 luglio 2012, sul «corretto svolgimento delle operazioni elettorali all'estero, per assicurare modalità di voto che ne garantiscano i requisiti della personalità e della segretezza» e di una interpellanza urgente (n. 2-01738) nelle cui premesse si diceva che «nelle consultazioni elettorali, oltre alle disfunzioni amministrative e ai problemi legati al mancato allineamento dei dati AIRE e consolari, si sono manifestati incresciosi episodi dei quali si sono interessate la magistratura e la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato la quale, nel 2008, ha formulato una proposta di annullamento dell'elezione, che ha poi condotto alle dimissioni di un parlamentare eletto all'estero» e con la quale si chiedeva al Governo «se, prima delle consultazioni elettorali del 2013» non intendesse «nell'ambito dei poteri conferiti dall'ordinamento esercitare il proprio potere regolamentare per mettere in sicurezza il voto all'estero».
  Anche nella XVII legislatura, nel cui periodo di prorogatio si sono svolti i fatti che ci occupano, il Porta fu cofirmatario di una proposta di legge (AC 1955) di contenuto analogo a quello della proposta della precedente legislatura, nonché di un'altra proposta, l'AC 2413, nella cui relazione si ravvisa «la necessità di apportare dei correttivi che (...) assicurino il carattere personale del voto».
  Ricorda poi che, come già evidenziato nella seduta del 22 dicembre 2020 l'on. Porta – secondo quanto risulta da ricerche su fonti di informazione – ha fatto ripetutamente in altre sedi riferimento alle presunte irregolarità nelle elezioni del 2008. Con riferimento a tali elezioni, il senatore Sanna, del gruppo del Partito democratico, propose la costituzione di un comitato inquirente, motivata alla luce delle notizie riportate dai media su brogli e condizionamenti del voto. Tale proposta fu respinta dalla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, che approvò invece a maggioranza la proposta del relatore di dichiarare valida l'elezione dei senatori eletti nella circoscrizione Estero, ripartizione America Meridionale, tra cui quella del senatore Caselli, che fu poi convalidata dal Senato nella seduta del 28 settembre 2011.
  Ricorda infine che nella corrente legislatura l'on. Porta ha presentato ricorso alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato la quale, nella seduta del 20 dicembre 2020, ha ascoltato le risultanze del lavoro svolto a tale data dal Comitato di verifica appositamente costituito. Il mandato conferito dalla Giunta del Senato attiene al controllo di verbali delle sezioni elettorali, nonché di schede contenenti voti validi, le schede bianche, nulle e contestate. Il Comitato ha concluso la verifica delle schede di alcune sezioni e ha riferito alla Giunta che «rispetto a quanto segnalato dall'esposto, ad una prima, parziale valutazione (...) sono emersi la plausibilità ed il fumus delle circostanze di natura patologica lamentate dal candidato Porta, con riferimento all'identità di calligrafia che si sarebbe riscontrata nell'espressione dei voti di preferenza». Pag. 11Un componente del Comitato ha inoltre segnalato che, da notizie apprese informalmente, la Procura di Roma avrebbe disposto una perizia calligrafica sulle medesime vicende segnalate nell'esposto presentato dal candidato Porta. La Giunta ha quindi convenuto all'unanimità sulla proposta di audizione del Presidente dell'Ufficio centrale per la Circoscrizione Estero costituito presso la Corte d'appello di Roma; la Giunta ha inoltre convenuto all'unanimità di richiedere, per il tramite del Presidente del Senato, alla competente autorità giudiziaria ogni elemento informativo utile in ordine ad esposti presentati dal candidato Porta, al fine di verificare se sono state disposte perizie o ulteriori accertamenti.
  Ovviamente le vicende di cui si occupa attualmente la Giunta del Senato sono relative alle elezioni del 2018 e non a quelle del 2008, la cui menzione da parte dell'on. Porta quale termine di paragone è all'origine della querela dell'ex senatore Caselli.
  In conclusione si può certamente affermare che il tema dell'esercizio del diritto di voto degli italiani all'estero, con particolare riferimento alla regolarità delle elezioni, ha senza dubbio occupato in maniera rilevante l'on. Porta nelle due legislature nelle quali è stato membro della Camera dei deputati. Inoltre – per quanto non abbia mai fatto riferimento puntuale nei suoi interventi o atti ad irregolarità collegate, a suo avviso, all'elezione del senatore Caselli nel 2008 – egli ha sicuramente sostenuto in atti tipici dell'attività parlamentare la necessità di apportare modifiche legislative per garantire la regolarità delle elezioni, affermando anche, nelle premesse dell'interpellanza urgente sopra citata, della quale fu cofirmatario, che nel 2008 si erano «manifestati incresciosi episodi dei quali si sono interessate la magistratura e la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato». Inoltre, anche il ricorso presentato innanzi a quest'ultima nella presente legislatura può essere considerato assimilabile a un atto tipico della sede parlamentare, analogo a quello presentato nella XV legislatura da altro candidato al Senato, di cui Porta – allora deputato e perciò impossibilitato a firmarlo – aveva comunque sostenuto le ragioni in sede politica.
  Alla luce degli elementi sopra esposti si può conclusivamente ritenere che, quando l'on. Porta ha citato le elezioni del 2008 in analogia a quelle del 2018 come esempio di elezioni viziate da irregolarità, egli abbia ripetuto un suo convincimento più volte espresso sia in sede parlamentare sia in altra sede.
  Formula pertanto la sua proposta nel senso dell'insindacabilità.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, non essendovi altri interventi, rinvia il seguito dell'esame della domanda in titolo alla prossima seduta nella quale si procederà con il voto della proposta del relatore.

Martedì 9 marzo 2021

DELIBERAZIONI IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ
(Esame e conclusione).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 23 febbraio 2021.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento penale nei confronti di Fabio Porta, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Roma (procedimento n. 20212/18 RGNR – n. 22354/18 RG GIP) (Doc. IV-ter, n. 15).
  Ricorda che nella seduta del 23 febbraio scorso il relatore, deputato Lino Pettazzi, ha ampiamente illustrato la vicenda alla Giunta formulando la sua proposta nel senso dell'insindacabilità. Chiede ai colleghi se intendano intervenire per dichiarazione di voto sulla proposta del relatore.

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  Carlo SARRO (FI), pur condividendo le conclusioni del relatore, ritiene opportuno ribadire, a tutela della onorabilità e dignità dell'ex senatore Caselli, che le denunce e i ricorsi che hanno coinvolto l'ex senatore Caselli, presentati con riferimento allo svolgimento delle elezioni all'estero, non hanno mai trovato alcun riscontro in sede giudiziaria.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, non essendovi altri interventi, pone in votazione la proposta del relatore nel senso che ai fatti oggetto della richiesta sia applicabile la prerogativa di cui all'articolo 68, primo comma, della Costituzione.
  La Giunta approva, a maggioranza, la proposta del relatore, deliberando, pertanto, nel senso che ai fatti oggetto del procedimento si applichi il primo comma dell'articolo 68 della Costituzione e dando mandato al relatore di predisporre il documento per l'Assemblea.