Doc. IV-ter, N. 7-A

RELAZIONE
DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI

(Relatore: PITTALIS)

sulla

RICHIESTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI INSINDACABILITÀ, AI SENSI DELL'ARTICOLO 68, PRIMO COMMA, DELLA COSTITUZIONE, NELL'AMBITO DI UN PROCEDIMENTO CIVILE

nei confronti di

PIETRO TIDEI
(deputato all'epoca dei fatti)

(atto di citazione di Giovanni Moscherini)

PERVENUTA DAL TRIBUNALE ORDINARIO DI ROMA – PRIMA SEZIONE CIVILE

il 27 giugno 2013

Presentata alla Presidenza il 23 luglio 2021

Pag. 2

  Onorevoli Colleghi ! – La Giunta per le autorizzazioni riferisce su una richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità che scaturisce da un procedimento civile nei confronti di Pietro Tidei, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Roma (atto di citazione di Giovanni Moscherini). Si tratta di una richiesta pervenuta dall'autorità giudiziaria nel 2013, durante la XVII legislatura, e mantenuta all'ordine del giorno in questa legislatura.
  La Giunta ha dedicato all'esame della questione le sedute del 24 marzo, 29 aprile, 9, 23 e 30 giugno 2021, delle quali si allegano i resoconti.
  Il procedimento civile pendente presso il tribunale di Roma origina da una citazione per danni nei confronti dell'ex deputato Tidei, deputato della XVI legislatura, da parte di Giovanni Moscherini, all'epoca dei fatti sindaco del comune di Civitavecchia, in provincia di Roma.
  La domanda in titolo riguarda affermazioni dell'allora deputato Tidei, fatte nel mese di ottobre del 2009, diffuse a mezzo stampa. La questione fu già nella scorsa legislatura all'esame della Giunta, che se ne occupò in diverse sedute a partire dal 16 luglio 2013 – quando l'on. Tidei fu ascoltato in audizione – fino al 14 gennaio 2015.
  I fatti sono di seguito riassunti. L'8 ottobre del 2009 la stampa locale e nazionale diffuse la notizia secondo cui l'allora sindaco di Civitavecchia, Giovanni Moscherini, era stato colpito da un provvedimento giudiziario di espulsione da Cuba, accusato di un grave reato. La notizia era stata anticipata il giorno precedente nel corso di una conferenza stampa indetta da un esponente politico locale, anch'egli citato per danni dal Moscherini unitamente agli autori di alcuni articoli di stampa e ai direttori delle relative testate. Sin dai giorni immediatamente successivi alla notizia, articoli di stampa evidenziavano elementi circa la falsità del documento giudiziario e quindi della notizia medesima; in data 11 ottobre 2009 fu tuttavia pubblicata un'intervista all'on. Tidei sull'edizione locale del quotidiano «Il Messaggero», titolata «Invece è tutto vero». Il successivo 14 ottobre 2009 sul quotidiano locale «La Provincia» era riportata la notizia che Tidei preannunciava una interrogazione parlamentare su tale vicenda e ulteriori commenti con cui – sia pure in tono dubitativo – il Tidei accreditava la notizia riferita al Moscherini; sullo stesso quotidiano, il 16 ottobre 2009, si riferiva che il Tidei non aveva più presentato alcuna interrogazione parlamentare sulla questione. Per queste affermazioni il Moscherini citò per danni il Tidei, il quale – nella propria difesa in giudizio – ha precisato di non aver mai accusato Moscherini, di non aver diffuso la notizia in prima persona e di non essersi mai espresso nel senso della veridicità del documento che aveva originato lo scandalo, come invece si desumerebbe erroneamente dalla sintesi giornalistica. Inoltre il Tidei ha precisato che l'intervista intitolata «Invece è tutto vero» non sarebbe stata rilasciata – come sostenuto dal Moscherini – dopo l'accertamento della falsità della sentenza cubana ma sarebbe invece «coeva alla pubblicazione della conferenza stampa indetta dal Moscherini per chiarire la sua posizione». Infine, la difesa dell'ex deputato Tidei ha Pag. 3sollevato eccezione di insindacabilità, respinta dalla I sezione del Tribunale di Roma.
  Come sopra accennato, nella scorsa legislatura l'on. Tidei fu ascoltato dalla Giunta, nella seduta del 16 luglio 2013. In quella occasione, egli precisò preliminarmente che la controversia giudiziaria affondava le radici nelle sue costanti iniziative politiche di approfondimento, di monitoraggio e di controllo sulla gestione dell'autorità portuale di Civitavecchia, per lungo tempo diretta dal Moscherini; quindi consegnò alla Presidenza copia di numerosi atti di sindacato ispettivo da egli presentati e relativi all'attività di Moscherini quale titolare della suddetta autorità. Precisò che, successivamente, le divergenze si erano acuite in conseguenza della contesa politica con il Moscherini, con il quale si avvicendò nella carica di sindaco di Civitavecchia. Venendo al caso di specie, chiarì di non aver mai in alcun modo diffuso in prima persona notizie riferite alla vicenda cubana del Moscherini né di averne accreditato la veridicità. Precisò infatti che la notizia fu divulgata da un esponente politico locale di una forza politica diversa dalla sua e ribadì che, nelle dichiarazioni rilasciate ai giornalisti, egli si sarebbe limitato ad esprimere preoccupazione con riguardo alle possibili pregiudizievoli ricadute istituzionali che la vicenda avrebbe potuto avere nella gestione del comune, tanto più che i reati di cui si parlava sono perseguibili anche nel territorio nazionale. Ricordò che, proprio in ragione dei profili legati al suo interesse per il buon andamento della amministrazione comunale, aveva preannunciato uno specifico atto di sindacato ispettivo, e che aveva poi desistito da tale proposito in quanto era stata diffusa la notizia che fosse in corso un procedimento giudiziario per accertare i profili penali della vicenda. Successivamente all'audizione, l'on. Tidei fece sapere alla Giunta che era in corso un tentativo di definizione stragiudiziale di questa e di altre questioni. Per tale motivo, la Giunta rinviò per tre volte (sedute del 9 ottobre 2013, 17 dicembre 2014 e 14 gennaio 2015) l'esame della domanda di deliberazione sull'insindacabilità delle dichiarazioni del Tidei, in vista di una preannunciata, positiva conclusione del tentativo di conciliazione. Dopo l'ultimo rinvio la Giunta non ebbe più modo di occuparsi della vicenda.
  Al riguardo, si rileva anzitutto che non è stato possibile individuare atti presentati o interventi svolti in sedi parlamentari proprie dal deputato Tidei con riferimento alla vicenda: gli atti di sindacato ispettivo consegnati alla Giunta nel corso dell'audizione nella scorsa legislatura non hanno alcuna relazione con essa, essendo relativi all'attività del Moscherini quale amministratore del porto e quale sindaco della città di Civitavecchia. Inoltre, come confermato anche dallo stesso Tidei nel corso della citata audizione, l'interrogazione parlamentare preannunciata in una delle interviste, nonché nella memoria difensiva in giudizio, non fu mai presentata; ad ogni modo, tale atto sarebbe comunque stato successivo e non precedente alle dichiarazioni all'origine della richiesta risarcitoria.
  Nella seduta del 29 aprile si è svolta l'audizione dell'interessato, ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento della Camera. In questa nuova audizione, l'on. Tidei ha fatto presente che la vicenda risale a quasi dodici anni fa e ha richiamato l'audizione della scorsa legislatura, ribadendo di avere unicamente espresso le proprie opinioni nell'esercizio delle sue funzioni di parlamentare. L'on. Tidei ha ricordato che la notizia della presunta espulsione da Cuba dell'allora sindaco di Civitavecchia, per presunti gravi reati, fu diffusa in una conferenza stampa organizzata da un esponente politico locale, destando notevole scalpore nella città; nel corso della conferenza fu anche distribuita copia di quello che sarebbe stato il documento di espulsione. Ha riferito inoltre di essere stato interpellato due giorni dopo la predetta conferenza stampa da un giornalista de Il Messaggero, per esprimere la propria opinione quale (unico) parlamentare del territorio e ha sottolineato di avere sostenuto che si trattava di una vicenda allarmante, di cui bisognava accertare la veridicità, Pag. 4essendo diritto della città conoscere la verità, e di avere aggiunto che, a tal fine, aveva intenzione di presentare un'interrogazione parlamentare. A suo avviso l'intenzione di presentare l'interrogazione, manifestata nell'intervista, dimostra che egli non si espresse nel senso di affermare la veridicità dei fatti che avrebbero riguardato il sig. Moscherini; egli sottolineò unicamente l'importanza di conoscere la verità, come poi ribadito anche in altre dichiarazioni rese alla stampa, di cui ha depositato copia alla Giunta unitamente ad ulteriore documentazione processuale e giurisprudenziale. L'on. Tidei ha poi riferito di non avere presentato la preannunciata interrogazione perché ritenne opportuno che a fare chiarezza fosse la procura della Repubblica, nel frattempo intervenuta con il sequestro del presunto documento di espulsione – di cui ha depositato alla Giunta la copia in lingua spagnola e in traduzione italiana – del quale in seguito fu appurata la falsità materiale. L'audito ha precisato inoltre che, di tutti gli altri citati in giudizio per la medesima vicenda, solo il promotore della conferenza stampa è stato condannato, mentre sono stati assolti tutti i giornalisti e i responsabili delle testate che diffusero la notizia della presunta espulsione. Nel corso dell'audizione il Tidei ha inoltre descritto i suoi rapporti con il Moscherini, che sono risalenti nel tempo, inizialmente anche su posizioni politiche coincidenti, e che continuano tuttora su un piano di assoluta civiltà; ciononostante vi sono ancora alcune pendenze giudiziarie, tra cui quella in esame, sulla quale più volte le parti hanno cercato un accordo che, al momento, non si è ancora concretizzato. In conclusione, l'on. Tidei ha voluto sottolineare che le sue dichiarazioni, prive di un giudizio di merito, rientravano senz'altro tra quelle attività extra moenia che la giurisprudenza costituzionale ritiene coperte da insindacabilità. Pertanto, l'on. Tidei ha sottolineato il fatto che la Giunta già disponeva degli elementi di informazione che avrebbero consentito di deliberare sulla sussistenza dei presupposti per l'applicazione dell'articolo 68 della Costituzione, a suo avviso evidenti, in relazione all'esercizio di un diritto-dovere di parlamentare. Rispondendo alle domande dei membri della Giunta, l'on. Tidei ha chiarito di non essere stato presente alla conferenza stampa nel corso della quale fu diffusa la notizia della presunta espulsione da Cuba del Moscherini e ha ribadito di essere venuto a conoscenza della questione solo a seguito della pubblicazione di articoli di stampa. Inoltre si è dichiarato disposto a un nuovo tentativo di composizione della questione in via bonaria osservando che, a distanza di tempo, con ogni probabilità la vicenda era, di fatto, considerata superata da entrambe le parti, e che non gli risultava che fosse mai stata sollecitata la prosecuzione della lite in giudizio.
  Acquisita tale disponibilità, la Giunta ha convenuto sull'opportunità di concedere un tempo ulteriore per l'esperimento di tale tentativo di composizione bonaria della vicenda; essendo trascorso inutilmente tale tempo, nella seduta del 9 giugno, la Giunta ha proseguito l'esame della richiesta di deliberazione.
 In tale occasione, è stato rilevato che il Tidei, sia nell'audizione della scorsa legislatura sia in quella della presente, ha evidenziato come le dichiarazioni da lui rese alla stampa sulla vicenda della presunta espulsione da Cuba dell'ex sindaco di Civitavecchia andrebbero considerate nel più ampio contesto dei complessi rapporti politici tra l'on. Tidei stesso e il Moscherini; inoltre, l'on. Tidei ha sempre inteso collegare le predette dichiarazioni con la propria attività di deputato eletto in quel territorio. È tuttavia emerso che la documentazione depositata dall'on. Tidei alla Giunta nel corso dell'ultima audizione, così come quella depositata nel corso della precedente audizione, non appare utile a provare il collegamento rivendicato, né sono stati rinvenuti altri atti parlamentari utili a tal fine. L'on. Tidei ha infatti prodotto numerosi atti tipici parlamentari riferiti alle attività politiche e amministrative del Moscherini, tutti relativi alla gestione del porto e all'amministrazione del comune di Civitavecchia, ma nessuno facente riferimento alla vicenda di cui si tratta.Pag. 5
 Nella seduta del 9 giugno 2021 è stato quindi fatto presente che dagli atti parlamentari presentati dall'on. Tidei non si rileva alcun nesso con le dichiarazioni rese, salvo un collegamento territoriale che evidentemente non ha il carattere funzionale su cui è notoriamente ed esclusivamente basata la prerogativa dell'insindacabilità. Tanto premesso, è stato proposto alla Giunta di deliberare nel senso della sindacabilità.
  Nella seduta del 23 giugno 2021, su richiesta dell'ex deputato Tidei, il quale aveva comunicato essere in via di completamento un tentativo di composizione bonaria della lite, la Giunta ha convenuto di concedere un'ulteriore proroga di una settimana.
  Nella seduta del 30 giugno 2021, infine, in assenza di elementi di novità, è stata rinnovata la proposta nel senso della sindacabilità.
  In tale seduta, la Giunta ha quindi deliberato, a maggioranza, nel senso che alle dichiarazioni rese dall'ex deputato Pietro Tidei, di cui al procedimento civile in oggetto, non si applichi il primo comma dell'articolo 68 della Costituzione.

Pietro PITTALIS, relatore

Pag. 6

ALLEGATO

Estratto dei resoconti sommari delle sedute della Giunta per le autorizzazioni del 24 marzo, 9 aprile, 9, 23 e 30 giugno 2021.

Mercoledì 24 marzo 2021

DELIBERAZIONI IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione pervenuta dal tribunale di Roma nell'ambito di un procedimento civile nei confronti di Pietro Tidei, deputato all'epoca dei fatti (atto di citazione del signor Giovanni Moscherini) (Doc. IV-ter, n. 7).
(Esame e rinvio).

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, comunica che l'ordine del giorno reca l'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento civile nei confronti di Pietro Tidei, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Roma (atto di citazione del signor Giovanni Moscherini) (Doc. IV-ter, n. 7). Si tratta di una richiesta pervenuta dall'autorità giudiziaria nel 2013, durante la XVII legislatura, e mantenuta all'ordine del giorno in questa legislatura, sulla quale ha affidato l'incarico di relatore al deputato Pietro Pittalis, che invita a illustrare alla Giunta la questione.

  Pietro PITTALIS (FI), relatore, riferisce che il documento in titolo riguarda un procedimento civile pendente presso il tribunale di Roma, originato da una citazione per danni nei confronti dell’ex deputato Pietro Tidei, deputato della XVI legislatura, da parte di Giovanni Moscherini, all'epoca dei fatti sindaco del comune di Civitavecchia, in provincia di Roma.
  La domanda in titolo riguarda affermazioni dell'allora deputato Tidei, nel mese di ottobre del 2009, diffuse a mezzo stampa. Ricorda che la questione fu già nella scorsa legislatura all'esame della Giunta, che se ne occupò in diverse sedute a partire dal 16 luglio 2013 – quando l'on. Tidei fu ascoltato in audizione e consegnò documentazione, consistente in articoli di stampa e atti di sindacato ispettivo relativi alla gestione del porto e all'amministrazione del comune di Civitavecchia – fino al 14 gennaio 2015. Riferisce che l'8 ottobre del 2009 la stampa locale e nazionale diffuse la notizia secondo cui l'allora sindaco di Civitavecchia, Giovanni Moscherini, sarebbe stato colpito da un provvedimento giudiziario di espulsione da Cuba, accusato di un grave reato. La notizia era stata anticipata il giorno precedente nel corso di una conferenza stampa indetta da un politico locale, anch'egli citato per danni dal Moscherini unitamente agli autori di alcuni articoli di stampa e ai direttori delle relative testate. Sin dai giorni immediatamente successivi alla notizia, articoli di stampa evidenziavano elementi circa la falsità del documento giudiziario e quindi della notizia medesima, ma in data 11 ottobre 2009 fu pubblicata un'intervista al Tidei sull'edizione locale del quotidiano «Il Messaggero» titolata «Invece è tutto vero». Il successivo 14 ottobre 2009 sul quotidiano locale «La Provincia» era riportata la notizia che Tidei preannunciava una interrogazione parlamentare su tale vicenda e ulteriori commenti con cui – sia pure in tono dubitativo – il Tidei accreditava la notizia riferita al Moscherini; sullo Pag. 7stesso quotidiano, il 16 ottobre 2009, si riferiva che il Tidei non aveva presentato alcuna interrogazione parlamentare sulla questione, legata ad aspetti privati. Per queste affermazioni il Moscherini citò per danni il Tidei, il quale – nella propria difesa in giudizio – ha precisato di non aver mai accusato Moscherini, di non aver diffuso la notizia in prima persona e di non essersi mai espresso nel senso della veridicità del documento che aveva originato lo scandalo, come invece si desumerebbe dalla, a suo dire, erronea sintesi giornalistica. Inoltre il Tidei ha precisato che l'intervista intitolata «Invece è tutto vero» non sarebbe stata rilasciata – come sostenuto dal Moscherini – dopo l'accertamento della falsità della sentenza cubana (comunque a suo giudizio da definire sulla base di fonti certe) ma sarebbe invece «coeva alla pubblicazione della conferenza stampa indetta dal Moscherini per chiarire la sua posizione». Infine, la difesa dell’ex deputato Tidei ha sollevato eccezione di insindacabilità, respinta dalla I sezione del Tribunale di Roma.
  Ricorda che l'on. Tidei fu ascoltato dalla Giunta nella seduta del 16 luglio 2013. In quella occasione, egli precisò preliminarmente che la controversia giudiziaria affondava le radici nelle sue costanti iniziative politiche di approfondimento, di monitoraggio e di controllo sulla gestione dell'autorità portuale di Civitavecchia, per lungo tempo diretta dal Moscherini, consegnò alla Presidenza copia di numerosi atti di sindacato ispettivo da egli presentati e relativi all'attività di Moscherini quale titolare della suddetta autorità. Precisò che, successivamente, le divergenze si erano acuite in conseguenza della contesa politica con il Moscherini, con il quale si avvicendò nella carica di sindaco di Civitavecchia. Venendo al caso di specie, chiarì di non aver mai in alcun modo diffuso in prima persona notizie riferite alla vicenda cubana del Moscherini né di averne accreditato la veridicità. Precisò infatti che la notizia fu divulgata da un esponente politico locale di una forza politica diversa dalla sua e ribadì che, nelle dichiarazioni rilasciate ai giornalisti, egli si sarebbe limitato ad esprimere preoccupazione con riguardo alle possibili pregiudizievoli ricadute istituzionali che la vicenda avrebbe potuto avere nella gestione del comune, tanto più che i reati di cui si parlava sono perseguibili anche nel territorio nazionale. Ricordò che, proprio in ragione dei profili legati al suo interesse per il buon andamento della amministrazione comunale, aveva preannunciato uno specifico atto di sindacato ispettivo, e che aveva poi desistito da tale proposito in quanto era stata diffusa la notizia che fosse in corso un procedimento penale per accertare i profili della vicenda.
  Riferisce quindi che, successivamente all'audizione, l'on. Tidei fece sapere alla Giunta che era in corso un tentativo di definizione della questione in sede extragiudiziale, relativo a diverse vicende giudiziarie. Per questo motivo, la Giunta rinviò per tre volte (sedute del 9 ottobre 2013, 17 dicembre 2014 e 14 gennaio 2015) l'esame della domanda di deliberazione sull'insindacabilità delle dichiarazioni del Tidei, in vista di una preannunciata positiva conclusione del tentativo di conciliazione. Dopo l'ultimo rinvio la Giunta non si occupò più della vicenda. In conclusione, rileva che non è stato possibile individuare atti presentati o interventi svolti in sedi parlamentari proprie dal deputato Tidei con riferimento alla vicenda: gli atti di sindacato ispettivo consegnati alla Giunta nel corso dell'audizione nella scorsa legislatura non hanno alcuna relazione con essa, essendo relativi all'attività del Moscherini di amministratore del porto e della città di Civitavecchia. Rileva inoltre che, come confermato anche dallo stesso Tidei nel corso della citata audizione, l'interrogazione parlamentare preannunciata in una delle interviste, nonché nella memoria difensiva in giudizio, non fu mai presentata; fa, ad ogni modo, presente che tale atto sarebbe comunque stato successivo e non precedente alle dichiarazioni all'origine della richiesta risarcitoria. Si riserva quindi di avanzare una proposta all'esito dell'audizione dell'interessato e del dibattito che ne seguirà. A tal proposito, evidenzia che sarà certamente opportuno chiedere informazioni all'interessato degli sviluppi del tentativo di Pag. 8conciliazione di cui ripetutamente prefigurò alla Giunta, nella scorsa legislatura, il probabile esito positivo.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, non essendovi altri interventi, comunica che provvederà, ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento della Camera, a invitare l'interessato a fornire i chiarimenti che ritenga opportuni, personalmente in audizione innanzi alla Giunta o tramite l'invio di note difensive.

Giovedì 29 aprile 2021

DELIBERAZIONI IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione pervenuta dal tribunale di Roma nell'ambito di un procedimento civile nei confronti di Pietro Tidei, deputato all'epoca dei fatti (atto di citazione del signor Giovanni Moscherini) (doc. IV-ter, n. 7).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 24 marzo 2021.

  Ingrid BISA, presidente, comunica che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento civile nei confronti di Pietro Tidei, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Roma (atto di citazione del signor Giovanni Moscherini) (Doc. IV-ter, n. 7). Ricorda che nella seduta del 24 marzo scorso il relatore, deputato Pietro Pittalis, ha illustrato la vicenda alla Giunta. Ricorda, inoltre, che oggi si procederà ad ascoltare Pietro Tidei, deputato all'epoca dei fatti, ai sensi dell'articolo 18, primo comma, del Regolamento della Camera. Invita quindi l'ex deputato Pietro Tidei a entrare in aula.

  (Viene introdotto Pietro Tidei, deputato all'epoca dei fatti).

  Ingrid BISA, presidente, con riferimento al Doc. IV-ter, n. 7, Pietro Tidei, deputato all'epoca dei fatti, è invitato ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento della Camera a fornire i chiarimenti che ritenga opportuni.

  Pietro TIDEI, deputato all'epoca dei fatti, ricorda che la vicenda in esame risale a quasi dodici anni fa e che già nella scorsa legislatura è stato ascoltato su di essa dalla Giunta per le autorizzazioni e ribadisce di avere unicamente espresso le proprie opinioni nell'esercizio delle sue funzioni di parlamentare. Ricorda che la notizia della presunta espulsione da Cuba dell'allora sindaco di Civitavecchia, per presunti reati nei confronti di minori, fu diffusa in una conferenza stampa organizzata da un esponente politico locale, destando notevole scalpore nella città; nel corso della conferenza fu anche distribuita copia di quello che sarebbe stato il documento di espulsione. Riferisce inoltre di essere stato interpellato due giorni dopo la predetta conferenza stampa da un giornalista de Il Messaggero, per esprimere la propria opinione quale unico parlamentare del territorio. Sottolinea di avere dichiarato trattarsi di una vicenda allarmante, di cui bisognava accertare la veridicità, essendo diritto della città conoscere la verità, e di avere aggiunto che, a tal fine, aveva intenzione di presentare un'interrogazione parlamentare. Rileva che l'intenzione di presentare l'interrogazione, manifestata nell'intervista, dimostra che egli non si espresse nel senso di affermare la veridicità dei fatti che avrebbero riguardato il sig. Moscherini; egli sottolineò unicamente l'importanza di conoscere la verità, come poi ribadito anche in altre dichiarazioni rese alla stampa, di cui deposita copia alla Giunta unitamente ad ulteriore documentazione processuale e giurisprudenziale. Riferisce di non avere poi presentato la preannunciata interrogazione perché ritenne opportuno che a fare chiarezza fosse la procura della Repubblica, nel frattempo Pag. 9intervenuta con il sequestro del presunto documento di espulsione. Riferisce che in seguito fu appurato che il documento di espulsione – di cui deposita alla Giunta la copia in lingua spagnola e in traduzione italiana – era falso. Riferisce inoltre che, di tutti gli altri citati in giudizio per la medesima vicenda, solo il promotore della conferenza stampa è stato condannato, mentre sono stati assolti tutti i giornalisti e i responsabili delle testate che diffusero la notizia della presunta espulsione. Rappresenta che i suoi rapporti con il sig. Moscherini sono risalenti nel tempo, inizialmente anche su posizioni politiche coincidenti, e che continuano tuttora su un piano di assoluta civiltà; ciononostante vi sono ancora alcune pendenze giudiziarie, tra cui quella che oggi occupa la Giunta, sulla quale più volte le parti hanno pensato di addivenire a un accordo che, al momento, non si è ancora concretizzato. Rimarca, infine, che le sue dichiarazioni rientrano senz'altro tra quelle attività extra moenia che la giurisprudenza costituzionale ritiene coperte da insindacabilità, essendo stato richiesto dalla stampa, quale parlamentare del territorio, di esprimere la propria opinione sulla vicenda, che consisteva nel sottolineare l'importanza di accertare la verità e non nella espressione di un giudizio nel merito. Pertanto, la Giunta già dispone degli elementi di informazione che le consentirebbero di deliberare sulla sussistenza dei presupposti per l'applicazione dell'articolo 68 della Costituzione, che a suo avviso sono evidenti, avendo egli esercitato il suo diritto-dovere di parlamentare.

  Pietro PITTALIS (FI), relatore, chiede di precisare se l'on. Tidei fosse presente alla conferenza stampa in cui fu diffusa la notizia della presunta espulsione del sig. Moscherini da Cuba.

  Pietro TIDEI, deputato all'epoca dei fatti, risponde di non essere stato presente e ribadisce di essere venuto a conoscenza della questione solo dopo la pubblicazione di articoli di stampa.

  Ingrid BISA, presidente, chiede di sapere se vi sia mai stato, nel lungo periodo intercorso dalla presentazione dell'atto di citazione, un tentativo concreto delle parti per addivenire ad una composizione bonaria della vicenda.

  Pietro TIDEI, deputato all'epoca dei fatti, ribadisce che i rapporti sono proseguiti costantemente e, sebbene le posizioni politiche del Moscherini siano mutate nel tempo, essi sono improntati ad assoluta civiltà, nonostante vi siano ancora pendenze giudiziarie che li riguardano.

  Eugenio SAITTA (M5S) auspica, alla luce dei rapporti esistenti, come descritti dall'audito, che la questione possa essere chiarita in via bonaria e che si addivenga ad una risoluzione consensuale della stessa.

  Pietro TIDEI, deputato all'epoca dei fatti, si dichiara disposto ad esperire un tentativo in tal senso, anche se ritiene, come già detto, di avere legittimamente espresso opinioni in qualità di parlamentare, senza avere mai mosso accuse nei confronti del sig. Moscherini.

  Ingrid BISA, presidente, chiede di precisare se, al di là dell'interlocuzione diretta tra l'audito e il sig. Moscherini, le parti abbiano mai provato formalmente, attraverso i rispettivi legali, ad addivenire ad una conciliazione.

  Pietro TIDEI, deputato all'epoca dei fatti, sottolinea che con ogni probabilità la vicenda è, di fatto, considerata superata da entrambe le parti, e che non gli risulta che sia mai stata sollecitata la prosecuzione della lite in giudizio.

  Pietro PITTALIS (FI), relatore, rileva che la vicenda è all'attenzione della Giunta sin dal 2013 e sottolinea l'importanza che, se vi è effettivamente l'intenzione delle parti di accordarsi, pervenga un atto formale di rinuncia all'azione e un provvedimento di estinzione e cancellazione della causa dal ruolo. Ricorda che la sospensione Pag. 10del processo è conseguenza della trasmissione degli atti alla Camera da parte dell'autorità giudiziaria. Invita pertanto l'on. Tidei a sollecitare la controparte, precisando che, in assenza di un atto formale di estinzione del procedimento, la Giunta è nelle condizioni di deliberare sulla base della documentazione agli atti.

  Pietro TIDEI, deputato all'epoca dei fatti, ribadisce che si adopererà quanto prima nel senso indicato dal relatore, pur ritenendo che la Giunta sia già nelle condizioni di pronunciarsi in merito alla insindacabilità delle opinioni espresse a suo tempo in qualità di parlamentare.

  Ingrid BISA, presidente, invita l'audito a far pervenire quanto prima alla giunta notizie sull'esito dell'auspicato tentativo di conciliazione e a produrre i documenti che, eventualmente, attestino l'estinzione del processo. In mancanza, la Giunta si avvierà rapidamente alla conclusione dell'esame della domanda in titolo.

  (Pietro Tidei, deputato all'epoca dei fatti, si allontana dall'aula).

  Ingrid BISA, presidente, non essendovi altri interventi, rinvia il seguito dell'esame della domanda in titolo ad altra seduta.

Mercoledì 9 giugno 2021

DELIBERAZIONI IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione pervenuta dal tribunale di Roma nell'ambito di un procedimento civile nei confronti di Pietro Tidei, deputato all'epoca dei fatti (atto di citazione del signor Giovanni Moscherini) (doc. IV-ter, n. 7).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 29 aprile 2021.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, comunica che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento civile nei confronti di Pietro Tidei, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Roma (atto di citazione del signor Giovanni Moscherini) (Doc. IV-ter, n. 7). Ricorda che nella seduta del 24 marzo scorso il relatore, deputato Pietro Pittalis, ha illustrato la vicenda alla Giunta e che nella seduta del 29 aprile scorso la Giunta ha ascoltato l'ex deputato Pietro Tidei, ai sensi dell'articolo 18, primo comma, del Regolamento della Camera.

  Pietro PITTALIS (FI), relatore, ritiene che, essendo scaduto il termine concesso all'ex deputato Tidei per la produzione dell'atto formale di estinzione del procedimento senza che sia stato prodotto alcunché, vi siano le condizioni per formulare la propria proposta.
  Ricorda ai colleghi che la questione fu esaminata dalla Giunta già nella scorsa legislatura e che l'on. Tidei, sia nell'audizione che si tenne allora sia nell'audizione che si è svolta lo scorso 29 aprile, ha evidenziato come le dichiarazioni da lui rese alla stampa sulla vicenda della presunta espulsione da Cuba dell'ex sindaco di Civitavecchia andrebbero considerate nel più ampio contesto dei complessi rapporti politici tra l'on. Tidei stesso e il Moscherini. L'on. Tidei ha, inoltre, inteso collegare le predette dichiarazioni con la propria attività di deputato eletto in quel territorio.
  Rileva tuttavia che la documentazione depositata dall'on. Tidei alla Giunta nel corso dell'ultima audizione, così come quella depositata nel corso della precedente audizione, non appare utile a provare il collegamento rivendicato, né sono stati rinvenuti d'ufficio atti utili in tal senso. L'on. Tidei ha infatti prodotto numerosi Pag. 11atti tipici parlamentari riferiti alle attività politiche e amministrative del Moscherini, tutti relativi alla gestione del porto e all'amministrazione del comune di Civitavecchia, ma nessuno facente riferimento alla vicenda di cui si tratta.
  Sottolinea che, nella sua audizione l'on. Tidei, ha voluto rimarcare che le sue dichiarazioni rientrerebbero senz'altro tra quelle attività extra moenia che la giurisprudenza costituzionale ritiene coperte da insindacabilità, essendo stato richiesto dalla stampa, quale parlamentare del territorio, di esprimere la propria opinione sulla vicenda, che – secondo quanto da lui riferito – consisteva esclusivamente nell'importanza di accertare la verità e non nell'espressione di un giudizio nel merito.
  In proposito, ricorda che ultimamente la Giunta ha sottolineato l'importanza di canoni ermeneutici adeguati, non eccessivamente restrittivi, in tema di insindacabilità e valutazione del nesso funzionale tra le dichiarazioni dei deputati e l'attività parlamentare. Fa riferimento, in particolare, alle dichiarazioni di voto del 21 aprile 2021 su di una richiesta riguardante l'on. Fiano, nel corso delle quali è stata rilevata da più parti l'inopportunità di valutazioni dell'insindacabilità basate su di un rigido formalismo. Nel caso in esame, tuttavia, relativo a una vicenda particolarmente delicata e personale, ritiene che sia necessario attenersi a un'interpretazione rigorosa – che non equivale a un'interpretazione restrittiva – degli atti parlamentari presentati dall'on. Tidei, in cui non si rileva alcun nesso funzionale con le dichiarazioni rese alla stampa. Osserva che l'unico collegamento ravvisabile è di tipo locale, essendo Tidei parlamentare eletto nel collegio in cui rientra Civitavecchia, di cui l'altro soggetto era sindaco, e che tale nesso territoriale evidentemente non ha il carattere funzionale su cui è notoriamente ed esclusivamente basata la prerogativa dell'insindacabilità.
  Tanto premesso, fermo restando che la proposta ovviamente non sottende alcun giudizio sul merito della vicenda e delle dichiarazioni contestate, perché non compete alla Giunta giudicare se i titoli di stampa rispecchiassero o meno le dichiarazioni dell'ex deputato e se egli abbia inteso semplicemente chiedere che si accertasse la verità del fatto addebitato al Moscherini oppure abbia sostenuto che fosse vero, formula la propria proposta nel senso della sindacabilità.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, non essendovi richieste di intervento, rinvia il seguito dell'esame della domanda in titolo ad altra seduta, nella quale si procederà con il voto della proposta del relatore.

Mercoledì 23 giugno 2021

DELIBERAZIONI IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione pervenuta dal tribunale di Roma nell'ambito di un procedimento civile nei confronti di Pietro Tidei, deputato all'epoca dei fatti (atto di citazione del signor Giovanni Moscherini).
(Doc. IV-ter, n. 7).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 9 giugno 2021.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, comunica che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento civile nei confronti di Pietro Tidei, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Roma (atto di citazione di Giovanni Moscherini) (Doc. IV-ter, n. 7). Ricorda che nella seduta del 24 marzo scorso il relatore, deputato Pietro Pittalis, ha illustrato la vicenda alla Giunta e che nella seduta del 29 aprile scorso la Giunta ha ascoltato l'ex deputato Pietro Tidei ai sensi dell'articolo 18, primo comma, del Regolamento della Camera; Pag. 12nella seduta del 9 giugno scorso il relatore ha formulato la sua proposta nel senso della sindacabilità. Avverte che nella giornata di ieri è pervenuta alla Giunta una comunicazione del Tidei con la quale si richiede una ulteriore proroga di qualche giorno, essendo in via di completamento un tentativo di composizione bonaria della lite. Chiede quale sia l'opinione del relatore in proposito.

  Pietro PITTALIS (FI), relatore, ritiene che nulla osti ad accogliere la richiesta di rinvio dell'esame, purché per un tempo limitato, fissando a breve termine la deliberazione da parte della Giunta.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, non essendovi obiezioni, rinvia il seguito dell'esame del documento in titolo ad una prossima seduta.

Mercoledì 30 giugno 2021

DELIBERAZIONI IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione pervenuta dal tribunale di Roma nell'ambito di un procedimento civile nei confronti di Pietro Tidei, deputato all'epoca dei fatti (atto di citazione del signor Giovanni Moscherini) (Doc. IV-ter, n. 7).
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 23 giugno 2021.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento civile nei confronti di Pietro Tidei, deputato all'epoca dei fatti pendente presso il tribunale di Roma (atto di citazione di Giovanni Moscherini) (Doc. IV-ter, n. 7). Ricorda che nella seduta del 24 marzo il relatore, deputato Pietro Pittalis, ha illustrato la vicenda alla Giunta e che nella seduta del 29 aprile scorso la Giunta ha ascoltato l'ex deputato Pietro Tidei ai sensi dell'articolo 18, primo comma, del Regolamento della Camera; nella seduta del 9 giugno scorso il relatore ha formulato la sua proposta nel senso della sindacabilità e la settimana scorsa è stato concesso, su richiesta dell'on. Tidei, un ulteriore tempo ai fini di una sempre auspicabile composizione bonaria della vertenza. Chiede al relatore se desideri intervenire per ulteriori integrazioni o aggiornamenti.

  Pietro PITTALIS (FI), relatore, comunica che, in mancanza di notizie in merito all'auspicata definizione della lite, occorre ritenere che l'ipotetico tentativo di conciliazione bonaria al quale l'on. Tidei ha fatto riferimento non si sia realizzato o non sia comunque andato a buon fine. In mancanza di altri elementi, rinnova pertanto la propria proposta nel senso della sindacabilità.

  Catello VITIELLO (IV) intervenendo in dichiarazione di voto, annuncia l'astensione sulla proposta del relatore. Richiama, come esempio di lavoro fruttuoso della Giunta, il precedente del Doc. IV-ter, n. 1 di questa legislatura, relativo a una richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità nei confronti dell'on. Giordano, per il quale si è dato modo alle parti, che erano gli ex deputati Rizzo e Giordano, di addivenire a una composizione stragiudiziale della lite. Ritiene che, ove possibile, l'obiettivo della composizione bonaria vada sempre perseguito, concedendo il tempo necessario.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, fa presente che nel caso in esame è stato concesso un tempo molto ampio all'on. Tidei per addivenire all'adombrata composizione bonaria della lite, compreso il supplemento ulteriore concesso nella seduta dello scorso 23 giugno. Rileva che nel precedente citato dall'on. Vitiello erano stati prodotti alla Pag. 13Giunta atti formali delle parti, a testimonianza della comune volontà di giungere a una composizione extragiudiziale, della quale la Giunta ha atteso unicamente la formalizzazione attraverso il deposito dell'atto transattivo e la comunicazione ufficiale del giudice sull'estinzione del processo. Evidenzia che nel caso attualmente in esame esistono invece solo comunicazioni unilaterali dell'on. Tidei alla Giunta, mentre non è mai pervenuto alcun documento della controparte. Sottolinea che, ad ogni modo, fino all'esame da parte dell'Assemblea del documento in titolo, l'on. Tidei disporrà ancora di tempo utile per ottenere eventualmente la rinuncia all'azione civile da parte della controparte.

  Carla GIULIANO (M5S) ricorda che, già in sede di audizione dell'ex deputato Tidei, il gruppo del M5S aveva auspicato la soluzione bonaria della vicenda; in mancanza, esprime il voto favorevole del gruppo sulla proposta del relatore, perché le dichiarazioni dell'ex deputato Tidei non appaiono connesse con la sua attività parlamentare.

  Giuditta PINI (PD) a nome del gruppo del Partito democratico condivide l'auspicio di una soluzione bonaria della lite ed annuncia il voto di astensione sulla proposta del relatore.

  Ingrid BISA (Lega), nel confermare l'auspicio di un accordo tra le parti prima dell'esame in Assemblea della proposta della Giunta, annuncia il voto favorevole del gruppo di appartenenza sulla proposta del relatore.

  Manuela GAGLIARDI (CI) in considerazione dell'unanime auspicio di una composizione bonaria, chiede se non sia opportuno ipotizzare un ulteriore rinvio della deliberazione. Se non si dovesse procedere in tal senso, dichiara il voto favorevole del gruppo di Coraggio Italia alla proposta del relatore.

  Pietro PITTALIS (FI), relatore, rileva che la vicenda risale addirittura al 2009 e che, se vi fossero state le condizioni per una conciliazione, è verosimile che questa si sarebbe già realizzata. La Giunta ha concesso, a più riprese, il tempo richiesto dall'on. Tidei, con il quale vi è stata, anche per mezzo degli uffici, un'interlocuzione costante fino all'ultimo. A suo avviso, tuttavia, si tratta di una vicenda datata che deve trovare una conclusione, quantomeno rispetto ai lavori della Giunta. Auspica comunque che prima dell'esame dell'Assemblea la più volte annunciata conciliazione tra le parti possa avere luogo.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, nell'esprimere apprezzamento per lo spirito dell'intervento dell'on. Gagliardi, fa notare, tuttavia, che l'ipotesi di conciliazione unilateralmente rappresentata dall'on. Tidei appare piuttosto labile: anche nella sua ultima comunicazione alla Giunta, l'ex deputato non fornisce alcuna concreta indicazione sulle intenzioni della controparte rispetto all'esito di una trattativa che sarebbe condotta per interposta persona, non un legale, nei confronti del Moscherini. Come rilevato dal relatore, è a suo avviso necessario che la Giunta deliberi su una vicenda ormai estremamente risalente.
  Non essendovi altri interventi, pone in votazione la proposta del relatore nel senso che ai fatti oggetto della richiesta non sia applicabile la prerogativa di cui all'articolo 68, primo comma, della Costituzione.

  La Giunta approva, a maggioranza, la proposta del relatore, deliberando, pertanto, nel senso che ai fatti oggetto del procedimento non si applichi il primo comma dell'articolo 68 della Costituzione e dando mandato al relatore di predisporre il documento per l'Assemblea.

  Pietro PITTALIS (FI), relatore, anche in considerazione di quanto avvenuto in precedenti occasioni nelle quali l'Assemblea ha esaminato proposte della Giunta, rappresenta l'opportunità di una interlocuzione con la Presidenza della Camera ai fini della definizione di tempi più ampi, rispetto a quelli abitualmente concessi, a Pag. 14beneficio del relatore per la Giunta nel corso dell'esame in Assemblea.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, si riserva di rappresentare alla Presidenza della Camera l'esigenza di una migliore conciliazione tra i tempi previsti in base alla consueta organizzazione dei lavori dell'Assemblea e quelli, di norma più ampi, necessari a una compiuta illustrazione da parte del relatore delle proposte della Giunta.