Doc. IV-ter, N. 3-A

RELAZIONE
DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI

(Relatrice: PINI)

sulla

RICHIESTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI INSINDACABILITÀ, AI SENSI DELL'ARTICOLO 68, PRIMO COMMA, DELLA COSTITUZIONE, NELL'AMBITO DI UN PROCEDIMENTO CIVILE

nei confronti di

MONICA FAENZI
(deputata all'epoca dei fatti)

(atto di citazione di Domenico Fimmanò)

PERVENUTA DAL TRIBUNALE DI GROSSETO

il 19 marzo 2012

Presentata alla Presidenza il 22 giugno 2021

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  Onorevoli Colleghi ! – La Giunta per le autorizzazioni riferisce su una richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità avanzata dal Tribunale di Grosseto, ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, nell'ambito di un procedimento civile nei confronti di Monica Faenzi, deputata all'epoca dei fatti, pervenuta alla Camera il 19 marzo 2012. Si tratta di una richiesta pervenuta dall'autorità giudiziaria nel 2012, durante la XVI legislatura, e mantenuta all'ordine del giorno nelle successive legislature.
  La Giunta ha dedicato all'esame della questione le sedute del 22 dicembre 2020, del 9 e 24 marzo 2021 e del 9 e 16 giugno 2021, delle quali si allegano i resoconti.
  Il procedimento civile pendente presso il tribunale di Grosseto origina da una citazione per danni nei confronti della ex deputata Monica Faenzi da parte del dott. Domenico Fimmanò, che rivestiva fino al 2011 la funzione di segretario comunale a Castiglione della Pescaia (Grosseto). I fatti sono di seguito riassunti.
  In occasione delle elezioni amministrative del 2011 per l'elezione del sindaco di Castiglione della Pescaia, si verificava l'esclusione di una lista elettorale per irregolarità nei documenti necessari per la presentazione della lista stessa. La responsabilità dell'evento veniva addebitata dall'on. Faenzi al dott. Fimmanò, che, in qualità di segretario comunale, non avrebbe fatto rilevare tali irregolarità al momento del deposito della documentazione. In alcune dichiarazioni rilasciate ai media locali, l'on. Faenzi lasciava intendere inoltre che tale circostanza potesse essere stata influenzata da motivazioni politiche. Le frasi asseritamente pronunziate dalla deputata Faenzi, per le quali viene richiesto il risarcimento del danno in sede civile, sono così riportate nell'atto di citazione: «[Siamo] rimasti vittime di un raggiro, di un inganno perpetrato a danno della lista del PDL e [sono] certa che ci sia stato del torbido. [...] Perché non sono state apposte quelle graffette (che univano i fogli, ndr.)? E perché nessuno lo ha fatto osservare? E perché a Firenze dove mi trovavo quel giorno... mi è stato detto con una telefonata carina e ruffiana che tutto era a posto, che non c'erano e non c'erano stati problemi e che potevo dormire sonni tranquilli perché anche la Prefettura aveva detto che era tutto in regola?» (Corriere di Maremma, 11 maggio 2011); e ancora: «è tutta colpa del segretario comunale. Il giorno in cui furono presentate le liste io ero a Firenze. Lui mi disse che era tutto a posto. Mi fidai, che altro potevo fare...» (…) «è un errore troppo grossolano, sono rimasta di stucco. Non credo alla casualità, qualunque segretario se ne sarebbe accorto. Lui mi ha detto che è stata una distrazione. Mi chiedo, uno sbaglio del genere può essere imputabile ad una disattenzione? Via, non scherziamo...» (…) «dopo la bocciatura delle liste, avvenuta domenica 17 aprile, non ho più rivisto il segretario. Ha detto di essersi ammalato, poi è andato a lavorare a Volterra. Ciò rafforza la mia convinzione, non è stato solo un errore di distrazione» (Il Tirreno, 16 maggio 2011). Infine, dal Corriere della Maremma del 20 maggio 2011: «le liste sono bianche, lo si vede bene e questo era stato fatto notare al segretario Fimmanò». Tali dichiarazioni, oltre all'accusa di negligenza, sono in particolare oggetto di doglianza da parte del dott. Fimmanò.
  Nel corso del giudizio instauratosi, la difesa dell'on. Faenzi eccepì l'applicabilità della prerogativa dell'insindacabilità, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, della legge n. 140 del 2003. Secondo le argomentazioni della parte attrice, invece, non esiste Pag. 3alcun legame funzionale tra le dichiarazioni rese alla stampa dall'on. Faenzi e la sua attività parlamentare. Il giudice respinse l'eccezione della difesa; di qui la trasmissione degli atti alla Camera ed il loro conseguente deferimento alla Giunta.
  Della vicenda si occupò la Giunta per le autorizzazioni della XVI legislatura, che vi dedicò cinque sedute, a partire da quella del 28 marzo 2012. In particolare la Giunta considerò unanimemente opportuno che fosse esperito un tentativo di conciliazione. Nella seduta dell'8 maggio 2012 fu ascoltata l'interessata – allora deputata in carica – la quale sottolineò «il carattere squisitamente politico e non già personale della disputa», che ne avrebbe impedito la composizione «sul piano di una transazione privata». L'interessata, inoltre, precisò di avere presentato una denunzia per irregolarità elettorali presso la procura della Repubblica, rilevando che a seguito della sua denunzia furono inviate comunicazioni giudiziarie a vari soggetti, mentre la posizione del dottor Fimmanò fu stralciata rispetto a quella di altri indagati. L'interessata precisò altresì che, nelle interviste, di fatto erano riprodotti i contenuti della denunzia. Nell'occasione, non furono depositati da parte dell'on. Faenzi atti tipici da lei presentati in sede parlamentare sulla questione. Nella seduta del 23 maggio 2012, infine, la Giunta approvò, a maggioranza, la proposta del relatore, on. Mario Pepe, nel senso dell'insindacabilità. La deliberazione di insindacabilità allora adottata dalla Giunta fu motivata dalla «indubbia caratterizzazione politica» dell'episodio, per quanto riferito a vicende locali. L'Assemblea, tuttavia, non esamin? la relazione predisposta dalla Giunta nella XVI legislatura. Nella scorsa legislatura la Giunta non si è occupata della questione, che è rimasta pertanto pendente.
  Nella corrente legislatura l'on. Faenzi è stata ascoltata dalla Giunta, ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento della Camera, nella seduta del 9 marzo 2021. In tale occasione, l'ex deputata ha ricordato di essere stata sindaco del comune di Castiglione della Pescaia (GR) per dieci anni e che, per circa otto di questi anni, Domenico Fimmanò è stato segretario comunale presso il medesimo comune. Per tre anni l'ex deputata ha ricoperto, contemporaneamente, il ruolo di sindaco e quello di parlamentare. L'on. Faenzi ha poi sottolineato il rapporto di fiducia che esisteva con il segretario comunale, sul quale faceva molto affidamento, e ha riferito che in occasione delle elezioni comunali del 2011 – alle quali non poteva essere candidata come sindaco, avendo già svolto due mandati consecutivi, ma nelle quali partecipava come capolista della lista che appoggiava la candidatura a sindaco del vicesindaco uscente – chiese espressamente al segretario comunale di verificare la correttezza delle liste dei candidati, come aveva sempre fatto. L'on. Faenzi ha inoltre riferito che due giorni prima della scadenza del termine di presentazione delle liste si era dovuta recare a Firenze per una riunione presso la Regione Toscana e che al rientro da tale riunione il segretario comunale le comunicò che le liste erano state correttamente presentate, in anticipo di due giorni sul termine. La lista presentata fu tuttavia esclusa perché compilata unicamente nella prima pagina, alla quale erano allegati solo fogli bianchi sciolti. L'ex deputato ha quindi ricordato di avere allora convocato d'urgenza una riunione, alla quale avrebbe dovuto prendere parte anche il segretario comunale, per dare spiegazioni sull'accaduto. Il segretario comunale però non si presentò a tale riunione, né tornò più in ufficio, e non vi fu più alcun contatto. Furono quindi pubblicati articoli di stampa nei quali l'ex deputata sostiene di avere raccontato la verità dei fatti, così come riferita anche alla Giunta. Concludendo il suo intervento, l'on. Faenzi ha affermato di ritenere che sicuramente vi fu negligenza da parte del segretario comunale e ha ribadito la ricostruzione dei fatti così come esposti, della cui veridicità potrebbero testimoniare anche i componenti della giunta comunale di Castiglione della Pescaia di allora. Rispondendo alle domande dei membri della Giunta, l'ex deputata ha confermato che non vi sono atti tipici dell'attività parlamentare da lei Pag. 4presentati o svolti in relazione alla vicenda e precisato che furono però presentati esposti e denunce, volti a mettere in discussione la tornata elettorale, che si svolse peraltro con una sola lista, senza contendenti. Tali esposti erano rivolti all'annullamento delle elezioni e non produssero esiti significativi. L'on. Faenzi ha inoltre precisato che in sede giudiziale non vi è stato alcun accertamento di responsabilità del segretario generale e ha concluso affermando di non sapere se si trattò di una svista o dimenticanza da parte del segretario comunale, ma che resta soltanto il fatto che, nella sostanza, la documentazione relativa alle liste fu presentata palesemente incompleta.
  Successivamente allo svolgimento dell'audizione, la Giunta ha concordato sull'opportunità di esperire un nuovo tentativo di conciliazione, nel presupposto che – in ragione del tempo trascorso e della valutazione di elementi quali l'esito giudiziale degli esposti a suo tempo presentati e l'assenza di atti tipici dell'attività parlamentare svolta dall'on. Faenzi – esso avrebbe potrebbe conseguire un esito diverso rispetto a quanto avvenne nella XVI legislatura, dato che le motivazioni che indussero l'allora deputata Faenzi a respingere quel tentativo avrebbero potuto essere considerate probabilmente superate.
  Nella seduta del 9 giugno 2021 è stato fatto presente alla Giunta che, dalle interlocuzioni avute con l'ex deputata Monica Faenzi, non è emerso alcun elemento, né documentale né? di fatto, sull'avvenuta composizione bonaria della lite. In tale seduta, alla luce della situazione di fatto sopra descritta, non è stata ritenuta condivisibile, alla luce dei canoni ermeneutici più volte ricordati dalla Corte costituzionale in materia di insindacabilità, la conclusione alla quale giunse la Giunta nella XVI legislatura, quando deliberò a maggioranza nel senso della insindacabilità per la «indubbia caratterizzazione politica» dell'episodio, per quanto riferito a vicende locali. Infatti, senza entrare nel merito della questione, giudicando della fondatezza delle dichiarazioni rese e della veridicità della versione dei fatti fornita dall'on. Faenzi alla stampa, e sostanzialmente confermata in audizione, è stato osservato che la «indubbia caratterizzazione politica», alla quale si appellò la Giunta nella XVI legislatura, non appare sufficiente a giustificare la pronuncia di insindacabilità. Si è infatti ritenuto che le dichiarazioni furono rese dall'allora deputata Faenzi nello svolgimento della sua attività politica di interesse locale, di amministratrice e candidata alle elezioni comunali del comune di Castiglione della Pescaia, e non della sua attività parlamentare, come confermato anche dall'assenza di atti tipici in tale ambito. Tale assenza testimonia del fatto che, allora, la deputata Faenzi non ritenne opportuno portare la questione all'attenzione della Camera dei deputati, sottraendola al perimetro della dialettica politica di ambito locale; altrimenti avrebbe potuto segnalare le asserite responsabilità del segretario comunale con un atto di sindacato ispettivo o con un intervento in Assemblea. Una diversa valutazione dell'episodio riconoscerebbe all'amministratore locale, in quanto anche parlamentare, una prerogativa di insindacabilità delle opinioni espresse che non trova riscontro nella Costituzione, ciò che renderebbe sperequati la competizione elettorale e lo svolgimento della vita politica tra i diversi attori in ambito locale, a seconda che siano o meno anche parlamentari. Tanto premesso, non ravvisandosi alcun nesso funzionale con l'attività parlamentare, è stata formulata pertanto la proposta nel senso della sindacabilità.
  Nella seduta del 16 giugno 2021, infine, la Giunta ha deliberato, a maggioranza, nel senso che alle dichiarazioni rese dall'ex deputata Monica Faenzi, di cui al procedimento civile in oggetto, non si applichi il primo comma dell'articolo 68 della Costituzione.

Giuditta PINI, relatrice

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ALLEGATO

Estratto dei resoconti sommari della Giunta per le autorizzazioni del 22 dicembre 2020, del 9 e 24 marzo e del 9 e 16 giugno 2021.

Martedì 22 dicembre 2020

DELIBERAZIONI IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione pervenuta dal tribunale di Grosseto nell'ambito di un procedimento civile nei confronti di Monica Faenzi, deputata all'epoca dei fatti (atto di citazione del signor Domenico Fimmanò) (doc. IV-ter, n. 3).
(Esame e rinvio).

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, comunica che l'ordine del giorno reca l'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento civile nei confronti di Monica Faenzi, deputata all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Grosseto (atto di citazione del signor Domenico Fimmanò) (Doc. IV-ter, n. 3). Si tratta di una richiesta pervenuta dall'autorità giudiziaria nel 2012, durante la XVI legislatura, e mantenuta all'ordine del giorno nelle successive legislature, sulla quale nella seduta del 10 dicembre scorso ha affidato l'incarico di relatrice alla deputata Giuditta Pini.
  Invita quindi la relatrice a illustrare la questione alla Giunta.

  Giuditta PINI (PD), relatrice, riferisce che il documento in titolo riguarda un procedimento civile pendente presso il tribunale di Grosseto, originato da una citazione per danni nei confronti della ex deputata Monica Faenzi da parte del dott. Domenico Fimmanò, che rivestiva fino al 2011 la funzione di segretario comunale a Castiglione della Pescaia (Grosseto).
  In occasione delle elezioni amministrative del 2011 per l'elezione del sindaco di Castiglione, si verificava l'esclusione di una lista per irregolarità nei documenti necessari. Poiché tali documenti per legge vengono in effetti consegnati al segretario comunale, la responsabilità dell'evento veniva attribuita dall'on. Faenzi al dott. Fimmanò, il quale non avrebbe fatto rilevare tali irregolarità al momento della consegna. In alcune dichiarazioni rilasciate ai media locali, l'on. Faenzi adombrava inoltre che tale circostanza potesse essere stata influenzata da motivazioni politiche.
  Si riportano testualmente le frasi asseritamente pronunziate dalla deputata Faenzi, per come indicate nell'atto di citazione, per le quali viene richiesto il risarcimento del danno: «[Siamo] rimasti vittime di un raggiro, di un inganno perpetrato a danno della lista del PDL e [sono] certa che ci sia stato del torbido. [...]Perché non sono state apposte quelle graffette (che univano i fogli, ndr.) ? E perché nessuno lo ha fatto osservare ? E perché a Firenze dove mi trovavo quel giorno... mi è stato detto con una telefonata carina e ruffiana che tutto era a posto, che non c'erano e non c'erano stati problemi e che potevo dormire sonni tranquilli perché anche la Prefettura aveva detto che era tutto in regola ?» (Corriere di Maremma, 11 maggio 2011); e ancora: « è tutta colpa del segretario comunale. Il giorno in cui furono presentate le liste io ero a Firenze. Lui mi disse che era tutto a posto. Mi fidai, che altro potevo fare...» (...) « è un errore troppo grossolano, sono rimasta di stucco. Non credo alla casualità, qualunque segretario se ne sarebbe accorto. Lui mi ha detto che è stata una distrazione. Mi chiedo, uno sbaglio del genere può essere Pag. 6imputabile ad una disattenzione ? Via, non scherziamo...» (...) « dopo la bocciatura delle liste, avvenuta domenica 17 aprile, non ho più rivisto il segretario. Ha detto di essersi ammalato, poi è andato a lavorare a Volterra. Ciò rafforza la mia convinzione, non è stato solo un errore di distrazione» (Il Tirreno, 16 maggio 2011). Infine, dal Corriere della Maremma del 20 maggio 2011: « le liste sono bianche, lo si vede bene e questo era stato fatto notare al segretario Fimmanò». Tali dichiarazioni, oltre all'accusa di negligenza, sono in particolare oggetto di doglianza da parte del dott. Fimmanò.
  Nel corso del giudizio instauratosi, la difesa eccepì l'applicabilità della prerogativa dell'insindacabilità, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, della legge n. 140 del 2003. Secondo le argomentazioni della parte attrice, invece, non esiste alcun legame funzionale tra le dichiarazioni rese alla stampa dall'on. Faenzi e la sua attività parlamentare.
  Il giudice respinse l'eccezione della difesa; di qui la trasmissione degli atti alla Camera ed il loro conseguente deferimento alla Giunta.
  Della vicenda si occupò la Giunta per le autorizzazioni della XVI legislatura, che vi dedicò cinque sedute, a partire da quella del 28 marzo 2012. In particolare la Giunta considerò unanimemente opportuno che fosse esperito un tentativo di conciliazione. Nella seduta dell'8 maggio 2012 fu ascoltata l'interessata – allora deputata in carica – la quale sottolineò «il carattere squisitamente politico e non già personale della disputa», che ne avrebbe impedito la composizione «sul piano di una transazione privata». L'interessata, inoltre, precisò di avere presentato una denunzia per irregolarità elettorali presso la procura della Repubblica, rilevando che a seguito della sua denunzia furono inviate comunicazioni giudiziarie a vari soggetti, mentre la posizione del dottor Fimmanò fu stralciata rispetto a quella di eventuali altri indagati. L'interessata precisò altresì che, nelle interviste, di fatto erano riprodotti i concetti della denunzia. Nell'occasione, non furono depositati da parte dell'on. Faenzi atti tipici da lei presentati sulla questione.
  Nella seduta del 23 maggio 2012, infine, la Giunta approvò, a maggioranza, la proposta del relatore, on. Mario Pepe, nel senso dell'insindacabilità. La deliberazione di insindacabilità allora adottata dalla Giunta era motivata dalla «indubbia caratterizzazione politica» dell'episodio, per quanto riferito a vicende locali.
  L'Assemblea, tuttavia, non esaminò la relazione predisposta dalla Giunta nella XVI legislatura. Nella scorsa legislatura la Giunta non ha avuto modo di occuparsi della questione, che è rimasta pertanto pendente.
  Si riserva quindi di avanzare una proposta all'esito dell'audizione dell'interessata e del dibattito che ne seguirà.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, comunica che provvederà, ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento della Camera, a invitare l'on. Faenzi a fornire i chiarimenti che ritenga opportuni, personalmente in audizione innanzi alla Giunta o tramite l'invio di note difensive. Si riserva pertanto di convocare la Giunta in una prossima seduta per svolgere la suddetta audizione, ove richiesta dall'interessata.

La Giunta concorda.

Martedì 9 marzo 2021

DELIBERAZIONI IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione pervenuta dal tribunale di Grosseto nell'ambito di un procedimento civile nei confronti di Monica Faenzi, deputata all'epoca dei fatti (atto di citazione del signor Domenico Fimmanò) (doc. IV-ter, n. 3).
(Esame e rinvio).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 22 dicembre 2020.

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  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento civile nei confronti di Monica Faenzi, deputata all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Grosseto (atto di citazione del signor Domenico Fimmanò) (Doc. IV-ter, n. 3). Ricorda che nella seduta del 22 dicembre 2020 la relatrice Giuditta Pini ha illustrato la vicenda alla Giunta. Comunica che, nella seduta odierna, la Giunta ascolterà l'ex deputata Monica Faenzi ai sensi dell'articolo 18, primo comma, del Regolamento della Camera. Invita quindi l'ex deputata Monica Faenzi a entrare in aula.

  (Viene introdotta Monica Faenzi, deputata all'epoca dei fatti).

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, con riferimento al Doc. IV-ter, n. 3, invita Monica Faenzi, deputata all'epoca dei fatti, a fornire i chiarimenti che ritenga opportuni, ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento della Camera.

  Monica FAENZI, deputata all'epoca dei fatti, ricorda di essere stata sindaco del comune di Castiglione della Pescaia (GR) per dieci anni e che, per circa otto di questi anni, Domenico Fimmanò è stato segretario comunale presso il medesimo comune. Per tre anni ha ricoperto, contemporaneamente, il ruolo di sindaco e quello di parlamentare. Sottolinea il rapporto di fiducia che esisteva con il segretario comunale, sul quale faceva molto affidamento. In occasione delle elezioni comunali del 2011 – alle quali non poteva essere candidata come sindaco, avendo già svolto due mandati consecutivi, ma nelle quali partecipava come capolista della lista che appoggiava la candidatura a sindaco del vicesindaco uscente – chiese espressamente al segretario comunale di verificare la correttezza delle liste dei candidati, come aveva sempre fatto. Due giorni prima della scadenza del termine di presentazione delle liste si era dovuta recare a Firenze per una riunione presso la Regione Toscana; al rientro da tale riunione il segretario comunale le comunicò che le liste erano state correttamente presentate, in anticipo di due giorni sul termine. La lista presentata fu tuttavia esclusa perché compilata unicamente nella prima pagina, alla quale erano allegati solo fogli bianchi sciolti. Ricorda di avere allora convocato d'urgenza una riunione, alla quale avrebbe dovuto prendere parte anche il segretario comunale, per dare spiegazioni sull'accaduto. Il segretario comunale però non si presentò alla riunione, né tornò più in ufficio, e non vi fu più alcun contatto. Furono quindi pubblicati articoli di stampa nei quali lei ha raccontato la verità dei fatti, così come riferita oggi. Ritiene che sicuramente vi fu negligenza da parte del segretario comunale; sebbene sia stata denunciata per diffamazione, ribadisce la ricostruzione dei fatti così come esposti, della cui veridicità potrebbero testimoniare anche i componenti della giunta comunale di Castiglione della Pescaia di allora.

  Eugenio SAITTA (M5S) chiede se sui fatti oggetto della denuncia per diffamazione vi sia stato qualche atto tipico dell'attività parlamentare, da valutare ai fini dell'applicabilità dell'articolo 68 della Costituzione.

  Monica FAENZI, deputata all'epoca dei fatti, risponde in senso negativo.

  Alfredo BAZOLI (PD) chiede di conoscere se ha presentato in sede penale esposti nei confronti del segretario comunale e quale ne sia stato l'esito.

  Monica FAENZI, deputata all'epoca dei fatti, precisa che furono presentati esposti volti a mettere in discussione la tornata elettorale, che si svolse peraltro con una sola lista, senza contendenti. Tali esposti, di cui si riserva di produrre copia se necessario, erano rivolti all'annullamento delle elezioni e non produssero esiti significativi. Ribadisce che sono stati raccontati i fatti per come si sono svolti e che sono state prodotte le testimonianze, tra cui quella del comandante dei vigili urbani, Pag. 8che accreditano la sua versione dei fatti. Ricorda di essere stata a Firenze nel giorno della presentazione delle liste da parte del segretario comunale e che l'anticipo nella presentazione delle liste potrebbe essere stato dovuto proprio a tale assenza. Precisa tuttavia che in sede giudiziale non vi è stato alcun accertamento di responsabilità del segretario generale.

  Giuditta PINI (PD), relatrice, sottolinea che, a fronte di dichiarazioni che prospettavano responsabilità del segretario comunale, tutti i ricorsi in sede amministrativa contro il rigetto della lista sono stati respinti e che non vi sono atti tipici dell'attività parlamentare dell'on. Faenzi sulla vicenda in questione. Chiede conferma che al momento della presentazione delle liste l'on. Faenzi si trovasse a Firenze.

  Monica FAENZI, deputata all'epoca dei fatti, ribadisce che si trovava a Firenze e che la riunione che lì si svolse fu anche documentata dai mezzi di stampa. Riconosce che i suoi collaboratori avrebbero certamente dovuto prestare maggiore attenzione all'operato del segretario comunale; quanto alle citate dichiarazioni, sono state quelle ribadite nell'odierna audizione.

  Manuela GAGLIARDI (MISTO-C !-PP), chiede chiarimenti sulle effettive modalità di presentazione delle liste e sulla loro materiale compilazione.

  Monica FAENZI, deputata all'epoca dei fatti, precisa che c'erano due incaricati, che furono chiamati dal segretario comunale il quale, di fronte ai consiglieri e agli assessori comunali, chiese che gli fossero date le liste, che poi egli avrebbe provveduto a presentare. Differentemente da altre occasioni, quella volta non fu possibile verificare collettivamente la correttezza delle liste perché il segretario comunale fece tutto da solo. Ribadisce che le liste erano compilate solo nella prima pagina e che il segretario comunale si era assunto spontaneamente l'incarico di curarne la compilazione. Sottolinea che c'era un rapporto di amicizia con il segretario comunale e di sostegno da parte sua; pertanto lei, e non solo lei, nutriva fiducia e non era sorprendente che il segretario comunale si incaricasse di compilare e presentare le liste. Non sa se si trattò di una svista o dimenticanza da parte del segretario comunale, ma c’è, di fatto, che egli presentò le liste in bianco.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, non essendovi altre richieste di intervento, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  (Monica Faenzi, deputata all'epoca dei fatti si allontana dall'aula).

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, non essendovi altri interventi, rinvia il seguito dell'esame della domanda in titolo ad altra seduta.

Mercoledì 24 marzo 2021

DELIBERAZIONI IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione pervenuta dal tribunale di Grosseto nell'ambito di un procedimento civile nei confronti di Monica Faenzi, deputata all'epoca dei fatti (atto di citazione del signor Domenico Fimmanò) (Doc. IV-ter, n. 3).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 9 marzo 2021.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, comunica che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento civile nei confronti di Monica Faenzi, deputata all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Grosseto (atto di citazione del signor Domenico Fimmanò) Pag. 9(Doc. IV-ter, n. 3). Ricorda che nella seduta del 22 dicembre 2020 la relatrice, deputata Giuditta Pini, ha illustrato la vicenda alla Giunta e che nella seduta del 9 marzo scorso la Giunta ha ascoltato l’ex deputata Monica Faenzi ai sensi dell'articolo 18, primo comma, del Regolamento della Camera.

  Giuditta PINI (PD), relatrice, ricorda che il documento in titolo riguarda un procedimento civile pendente presso il tribunale di Grosseto, originato da una citazione per danni nei confronti della ex deputata Monica Faenzi da parte del dott. Domenico Fimmanò, che rivestiva fino al 2011 la funzione di segretario comunale a Castiglione della Pescaia (Grosseto). L'allora segretario comunale citò in giudizio l'ex deputata Faenzi per dichiarazioni rese alla stampa, con le quali gli venivano attribuite responsabilità in ordine alla vicenda della presentazione di una lista elettorale alle elezioni comunali del 2011, che fu respinta in quanto compilata in modo non conforme alle previsioni di legge. Ricorda l’ex deputata Faenzi, nell'audizione del 9 marzo scorso ha riferito che il segretario comunale si assunse il compito di provvedere alla compilazione e alla presentazione della lista e, dopo averlo assolto in maniera evidentemente non soddisfacente, si sottrasse ad ogni successivo tentativo di contatto finalizzato all'ottenimento di spiegazioni da parte dei sostenitori della lista respinta; egli, infine, citò in giudizio l’ex deputata per le dichiarazioni rese in merito alla vicenda. In sostanza, l’ex deputata Faenzi ha ribadito la versione dei fatti contenuta negli articoli di stampa che hanno originato la citazione per danni da parte del dott. Fimmanò. Secondo tale versione vi fu sicuramente negligenza da parte del segretario comunale; in proposito l'ex deputata ha precisato che della veridicità della sua versione potrebbero testimoniare anche i componenti della giunta comunale di Castiglione della Pescaia di allora. L'on. Faenzi ha confermato tuttavia che in sede giudiziale non vi è stato alcun accertamento di responsabilità del segretario comunale. Rileva che, a fronte di dichiarazioni che prospettavano responsabilità del segretario comunale, tutti i ricorsi in sede amministrativa contro il rigetto della lista sono stati respinti e che non vi sono atti tipici dell'attività parlamentare dell'on. Faenzi sulla vicenda in questione. Ricorda infine che della vicenda si occupò la Giunta per le autorizzazioni della XVI legislatura, dedicandovi cinque sedute, a partire da quella del 28 marzo 2012. In particolare la Giunta considerò unanimemente opportuno che fosse esperito un tentativo di conciliazione. Nella seduta dell'8 maggio 2012 fu ascoltata l'interessata – allora deputata in carica – la quale sottolineò «il carattere squisitamente politico e non già personale della disputa», che ne avrebbe impedito la composizione «sul piano di una transazione privata» e riferì di avere sporto una denunzia per irregolarità elettorali presso la competente procura della Repubblica. Nella seduta del 23 maggio 2012, la Giunta approvò a maggioranza la proposta del relatore, on. Mario Pepe, nel senso dell'insindacabilità. La deliberazione di insindacabilità allora adottata dalla Giunta era motivata dalla «indubbia caratterizzazione politica» dell'episodio, per quanto riferito a vicende locali.
  Tanto premesso, ritiene che, prima di formulare la proposta sulla richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità, possa essere esperito un nuovo tentativo di conciliazione, che, in ragione del tempo trascorso e della valutazione di elementi quali l'esito giudiziale degli esposti a suo tempo presentati e l'assenza di atti tipici dell'attività parlamentare svolta dall'on. Faenzi, potrebbe ora conseguire un esito diverso rispetto a quanto avvenne nella XVI legislatura, dato che le motivazioni che indussero l'allora deputata Faenzi a respingere quel tentativo oggi, per le ragioni sopra esposte, potrebbero essere probabilmente superate.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, vista la proposta della relatrice, propone di dare mandato all'on. Pini per esperire in tempi brevi un ulteriore tentativo di definizione bonaria della controversia. Pag. 10Rinvia pertanto il seguito dell'esame del documento in titolo ad altra seduta.

  (La Giunta concorda).

Mercoledì 9 giugno 2021

DELIBERAZIONI IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione pervenuta dal tribunale di Grosseto nell'ambito di un procedimento civile nei confronti di Monica Faenzi, deputata all'epoca dei fatti (atto di citazione del signor Domenico Fimmanò) (doc. IV-ter, n. 3).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 24 marzo 2021.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, comunica che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento civile nei confronti di Monica Faenzi, deputata all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Grosseto (atto di citazione del signor Domenico Fimmanò) (Doc. IV-ter, n. 3). Ricorda che nella seduta del 22 dicembre 2020 la relatrice, deputata Giuditta Pini, ha illustrato la vicenda alla Giunta e che nella seduta del 9 marzo scorso la Giunta ha ascoltato l'ex deputata Monica Faenzi, ai sensi dell'articolo 18, primo comma, del Regolamento della Camera.

  Giuditta PINI (PD), relatrice, fa presente alla Giunta che, dalle interlocuzioni avute con l'ex deputata Monica Faenzi, non è emerso alcun elemento, né documentale né di fatto, sull'avvenuta composizione bonaria della lite con l'ex segretario comunale di Castiglione della Pescaia, Domenico Fimmanò. Pertanto, disponendo la Giunta degli elementi per deliberare ed essendo trascorso ormai molto tempo dagli accadimenti, ritiene che vi siano le condizioni per formulare la propria proposta alla Giunta.
  Ricorda che della vicenda si occupò anche la Giunta della XVI legislatura, quando fu l'allora deputata Faenzi a declinare il tentativo di conciliazione esperito su unanime avviso della Giunta. Allora, l'on. Faenzi sottolineò « il carattere squisitamente politico e non già personale della disputa», che ne avrebbe impedito la composizione « sul piano di una transazione privata» e riferì di avere sporto una denunzia per irregolarità elettorali presso la procura della Repubblica.
  Sottolinea che nell'audizione dello scorso 9 marzo l'ex deputata Faenzi ha confermato che in sede giudiziale non vi è stato alcun accertamento di responsabilità del segretario comunale; è inoltre emerso che, a fronte di dichiarazioni che prospettavano responsabilità del segretario comunale, tutti i ricorsi in sede amministrativa contro il rigetto della lista sono stati respinti e che non vi sono atti tipici dell'attività parlamentare presentati dall'on. Faenzi sulla vicenda in questione, come confermato anche dalla stessa interessata.
  Alla luce della situazione di fatto appena descritta, non appare condivisibile la conclusione alla quale giunse la Giunta nella XVI legislatura, quando deliberò a maggioranza nel senso della insindacabilità per la « indubbia caratterizzazione politica» dell'episodio, per quanto riferito a vicende locali. Ritiene infatti, senza entrare nel merito della questione, giudicando della fondatezza delle dichiarazioni rese e della veridicità della versione dei fatti fornita dall'on. Faenzi alla stampa, e sostanzialmente confermata in audizione, che la « indubbia caratterizzazione politica», alla quale si appellò la Giunta nella XVI legislatura, non appare sufficiente a giustificare la pronuncia di insindacabilità.
  A suo avviso, infatti, le dichiarazioni furono rese dall'allora deputata Faenzi nello svolgimento della sua attività politica di interesse locale, di amministratrice e candidata alle elezioni comunali del comune Pag. 11di Castiglione della Pescaia, e non della sua attività parlamentare, come confermato anche dall'assenza di atti tipici in tale ambito. Tale assenza testimonia del fatto che, allora, la deputata Faenzi non ritenne opportuno portare la questione all'attenzione della Camera dei deputati, sottraendola al perimetro della dialettica politica di ambito locale; altrimenti avrebbe potuto segnalare le asserite responsabilità del segretario comunale con un atto di sindacato ispettivo o con un intervento in Aula. Osserva inoltre che una diversa valutazione dell'episodio riconoscerebbe all'amministratore locale, in quanto anche parlamentare, una prerogativa di insindacabilità delle opinioni espresse che non trova riscontro nella Costituzione, ciò che renderebbe sperequati la competizione elettorale e lo svolgimento della vita politica tra i diversi attori in ambito locale, a seconda che siano o meno anche parlamentari.
  Tanto premesso, non ravvisandosi nesso funzionale con l'attività parlamentare, formula pertanto la propria proposta nel senso della sindacabilità.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, non essendovi richieste di intervento, rinvia il seguito dell'esame della domanda in titolo alla prossima seduta, nella quale si procederà con il voto della proposta della relatrice.

Mercoledì 16 giugno 2021

DELIBERAZIONI IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione pervenuta dal tribunale di Grosseto nell'ambito di un procedimento civile nei confronti di Monica Faenzi, deputata all'epoca dei fatti (atto di citazione del signor Domenico Fimmanò) (Doc. IV-ter, n. 3).
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 9 giugno 2021.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, comunica che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento civile nei confronti di Monica Faenzi, deputata all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Grosseto (atto di citazione del signor Domenico Fimmanò) (Doc. IV-ter, n. 3). Ricorda che nella seduta del 22 dicembre 2020 la relatrice, deputata Giuditta Pini, ha illustrato la vicenda alla Giunta e che nella seduta del 9 marzo scorso la Giunta ha ascoltato l'ex deputata Monica Faenzi ai sensi dell'articolo 18, primo comma, del Regolamento della Camera; nella seduta del 9 giugno scorso la relatrice ha formulato la sua proposta nel senso della sindacabilità. Chiede se vi siano interventi per dichiarazioni di voto.

  Alfredo BAZOLI (PD) dichiara il voto favorevole del gruppo del Partito democratico alla proposta della relatrice, della quale condivide le motivazioni poiché non si riscontra alcun legame tra l'attività parlamentare dell'on. Faenzi e la vicenda in esame.

  Catello VITIELLO (IV) annuncia il voto favorevole del gruppo di Italia Viva, rimettendosi alla valutazione scrupolosa svolta dalla relatrice. Evidenzia che l'episodio in esame ha un aspetto esclusivamente personale e si pone fuori dall'alveo dell'attività parlamentare.

  Eugenio SAITTA (M5S) annuncia il voto favorevole del gruppo del Movimento 5 stelle alla proposta della relatrice.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, non essendovi altri interventi, pone in votazione la proposta della relatrice nel senso che ai fatti oggetto della richiesta non sia applicabile la prerogativa Pag. 12di cui all'articolo 68, primo comma, della Costituzione.

  La Giunta approva, a maggioranza, la proposta della relatrice, deliberando, pertanto, nel senso che ai fatti oggetto del procedimento non si applichi il primo comma dell'articolo 68 della Costituzione e dando mandato alla relatrice di predisporre il documento per l'Assemblea.