Doc. III, n. 2

RELAZIONE DELLA GIUNTA DELLE ELEZIONI

composta dai deputati:

ROBERTO GIACHETTI, Presidente; MARCO MAGGIONI e CIRO MASCHIO, Vicepresidenti; STEFANIA ASCARI, UMBERTO DEL BASSO DE CARO e ALESSANDRO MELICCHIO, Segretari; MARIA SOAVE ALEMANNO, ALESSANDRO AMITRANO, GIORGIA ANDREUZZA, GIUSI BARTOLOZZI, ANNA BILOTTI, EMANUELE CESTARI, GIUSEPPE D'AMBROSIO, SARA DE ANGELIS, RINA DE LORENZO, FELICE MAURIZIO D'ETTORE, DEVIS DORI, COSIMO MARIA FERRI, GREGORIO FONTANA, DAVIDE GALANTINO, ALBERTO LUIGI GUSMEROLI, CRISTIAN INVERNIZZI, MARTINA NARDI, LISA NOJA, MARTINA PARISSE, PIETRO PITTALIS, ELISA SIRAGUSA, ALESSANDRO SORTE, SERSE SOVERINI e NICOLA STUMPO

sull'elezione contestata del deputato

Luca DE CARLO per il Collegio plurinominale n. 2 della VII Circoscrizione Veneto 1

Relatore: on. Roberto GIACHETTI

Presentata alla Presidenza il 4 agosto 2020

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  Onorevoli Colleghi ! — La Giunta delle elezioni, nella seduta pubblica del 4 agosto 2020, ha deliberato di proporre all'Assemblea l'annullamento dell'elezione del deputato Luca De Carlo, proclamato nel Collegio plurinominale n. 1 della VII Circoscrizione Veneto 1, la cui elezione era stata dichiarata contestata dalla Giunta medesima nella seduta del 14 luglio 2020, e la contestuale proclamazione, nel medesimo collegio plurinominale, del candidato Giuseppe Paolin.
  I fatti e le ragioni che hanno indotto la Giunta a pronunciarsi in tal senso sono di seguito esposti.

1 – La proclamazione dell'on. De Carlo.

  Nelle elezioni del 4 marzo 2018 il candidato della lista Fratelli d'Italia con Giorgia Meloni, Luca De Carlo, è stato proclamato eletto nel collegio plurinominale n. 2 della VII circoscrizione Veneto 1. Tale proclamazione è stata effettuata dall'Ufficio centrale circoscrizionale del Veneto 1 dopo che il candidato Luca De Carlo era stato individuato quale candidato da eleggere da parte dell'Ufficio elettorale centrale nazionale nella sessione straordinaria del 20 marzo 2018, mentre nel verbale delle operazioni del medesimo Ufficio in data 18 marzo 2018 era stato individuato quale candidato da eleggere nel medesimo collegio Giuseppe Paolin, il quale era stato conseguentemente proclamato dall'Ufficio centrale circoscrizionale del Veneto 1. L'Ufficio elettorale centrale nazionale, infatti, si è riunito in sessione straordinaria il 20 marzo 2018 in conseguenza della segnalazione pervenuta a mezzo PEC in data 19 marzo 2018, dall'Ufficio centrale circoscrizionale della Calabria, relativa all'erronea attribuzione alla lista Fratelli d'Italia con Giorgia Meloni di circa 4000 voti anziché alla lista Movimento politico Forza Italia.

2 – Il procedimento di verifica dei poteri.

  Nella seduta del 30 giugno 2020 il relatore nazionale ha riferito che – come emerso in pressoché tutte le relazioni circoscrizionali – a seguito della verifica dei verbali degli uffici elettorali sezionali di tutte le circoscrizioni nazionali, si è constatato che l'errore di attribuzione dei voti del quale si dà conto nel verbale dell'Ufficio elettorale centrale della circoscrizione Calabria consistente nell'inversione dei dati relativi ai voti conseguiti dalle liste Forza Italia e Fratelli d'Italia con Giorgia Meloni, con notevoli differenze di voti in difetto per la lista di Forza Italia in molte sezioni nei diversi collegi della Pag. 3circoscrizione, si è verificato anche in svariate altre circoscrizioni ed ha coinvolto non solo le due liste citate ma tutte le liste facenti parte delle coalizioni composte dalle liste Italia Europa insieme, SVP-PATT, Europa con Emma Bonino-Centro democratico, Civica popolare Lorenzin, Partito democratico e dalle liste Lega Nord, Movimento politico Forza Italia, Noi con l'Italia-UDC, Fratelli d'Italia con Giorgia Meloni. A differenza di quanto avvenuto nel caso della Calabria, dove l'Ufficio centrale circoscrizionale ha potuto correggere in tempo l'errore riscontrato nelle cifre elettorali, e quindi comunicare le correzioni all'Ufficio centrale nazionale, il quale a sua volta, nella riunione del 20 marzo 2018, ha apportato le conseguenti correzioni alle cifre elettorali nazionali delle liste coinvolte, gli errori riscontrati in sede di verifica dei poteri non sono stati rilevati per tempo dagli Uffici centrali circoscrizionali. Anche per tale ragione le cifre elettorali nazionali delle nove liste comprese nelle due coalizioni calcolate dagli uffici della Giunta differiscono in modo piuttosto significativo da quelle calcolate dall'Ufficio centrale nazionale. In particolare, nella relazione nazionale per l'assegnazione dei seggi nei collegi plurinominali, approvata all'unanimità dalla Giunta nella seduta del 14 luglio 2020, è precisato che sono state riscontrate inversioni nell'attribuzione dei voti alle liste coalizzate in 955 sezioni elettorali, distribuite in tutte le circoscrizioni elettorali, ad eccezione del Molise (nel dettaglio, i numeri di sezioni nelle quali, per ciascuna circoscrizione, si sono riscontrate inversioni sono i seguenti: 23 nel Piemonte 1; 36 nel Piemonte 2; 24 nella Lombardia 1; 19 nella Lombardia 2; 11 nella Lombardia 3; 24 nella Lombardia 4; 13 nel Veneto 1; 29 nel Veneto 2; 18 nel Friuli-Venezia Giulia; 39 nella Liguria; 12 nell'Emilia-Romagna; 52 nella Toscana; 2 nell'Umbria; 13 nelle Marche; 92 nel Lazio 1; 14 nel Lazio 2; 40 nell'Abruzzo; 90 nella Campania 1; 170 nella Campania 2; 89 nella Puglia; 1 nella Basilicata; 67 nella Calabria; 29 nella Sicilia 1; 24 nella Sicilia 2; 17 nella Sardegna; 7 nel Trentino-Alto Adige).
  Come dettagliatamente illustrato nella citata relazione nazionale sull'assegnazione dei seggi nei collegi plurinominali, pubblicata in allegato al resoconto della seduta della Giunta delle elezioni del 14 luglio 2020, in conseguenza delle variazioni delle cifre elettorali nazionali delle liste, come risultanti a seguito della verifica dei poteri operata dalla Giunta delle elezioni, non si sono comunque determinate differenze rispetto all'assegnazione dei seggi operata dall'Ufficio elettorale centrale nazionale alla coalizione di centrodestra, alla coalizione di centrosinistra, alla lista Movimento 5 stelle e alla lista Liberi e uguali ed è stato anche confermato che tutte le altre liste presentatesi alle elezioni del 4 marzo 2018 non hanno superato la soglia del 3 per cento dei voti validi a livello nazionale che dà diritto a partecipare all'assegnazione dei seggi. Sulla base delle nuove cifre elettorali definite con la verifica dei poteri, il totale delle cifre elettorali nazionali delle liste collegate ammesse al riparto dei seggi è risultato incrementato, rispetto a quello calcolato dall'Ufficio elettorale centrale nazionale, di 15.366 unità per la coalizione di centrodestra e di 25.106 unità per la coalizione centrosinistra, restando comunque confermato che tutte e quattro le liste della coalizione di centrodestra hanno superato la soglia dell'1 per cento dei Pag. 4voti validi, e contribuiscono pertanto alla determinazione della cifra elettorale nazionale della coalizione, mentre le sole liste Partito democratico, Europa con Emma Bonino (che hanno superato la soglia dell'1 per cento dei voti validi a livello nazionale) e SVP-PATT (che ha superato la speciale soglia prevista dalla legge elettorale per le liste espressione di minoranze linguistiche riconosciute) contribuiscono alla determinazione della cifra elettorale nazionale della coalizione di centrosinistra. Resta anche confermato che la lista Noi con l'Italia-UDC e Europa con Emma Bonino, non avendo superato la soglia del 3 per cento, non hanno diritto all'assegnazione di seggi. Sulla base dei nuovi valori delle cifre elettorali è risultato confermato il riparto dei seggi tra le coalizioni e le liste singole ammesse al riparto operato dall'Ufficio elettorale nazionale centrale, nonostante i valori dei resti siano notevolmente cambiati rispetto a quelli calcolati nel verbale delle operazioni dell'Ufficio elettorale centrale nazionale, registrandosi un incremento di 11.303 unità per la coalizione di centrosinistra e un decremento di 6.049 unità per la coalizione di centrodestra, di 5.115 unità per la lista Movimento 5 stelle e di 50 unità per la lista Liberi e uguali. Nel dettaglio, sono stati attribuiti 151 seggi alla coalizione di centrodestra (di cui 1 con i maggiori resti), 88 seggi alla coalizione di centrosinistra, 133 seggi alla lista Movimento 5 stelle e 14 seggi alla lista Liberi e uguali (di cui 1 con i maggiori resti).
  Nell'operare il riparto nazionale dei seggi nell'ambito delle coalizioni di liste sulla base delle cifre elettorali verificate dalla Giunta delle elezioni, si è tuttavia verificato che, fermi restando i seggi assegnati a ciascuna lista con i quozienti interi, il seggio spettante con i maggiori resti alla coalizione di centrodestra, assegnato dall'Ufficio centrale nazionale alla lista Fratelli d'Italia, deve invece essere attribuito alla lista Lega, in virtù delle consistenti modifiche nel calcolo dei resti derivanti dalle cifre elettorali circoscrizionali verificate. Le cifre elettorali nazionali delle quattro liste della coalizione di centrodestra sono infatti così variate, rispetto a quelle sulla base delle quali l'Ufficio elettorale centrale nazionale ha provveduto al riparto dei seggi: la lista Lega è passata da 5.694.351 a 5.702.517, con un incremento di 8.166 voti; la lista Forza Italia è passata da 4.591.888 a 4.612.856, con un incremento di 20.968 voti; la lista Noi con l'Italia-UDC è passata da 430.805 a 418.177, con un decremento di 12.628 voti; la lista Fratelli d'Italia con Giorgia Meloni è passata da 1.435.114 a 1.421.109, con un decremento di 14.005 voti. Conseguentemente, i resti di ciascuna lista sono così variati: 734 per la lista Lega, che passa da 27.858 a 28.592; 20.166 per la lista Forza Italia, che passa da 6.915 a 27.081; -20.834 per la lista Fratelli d'Italia, che passa da 42.893 a 22.059. Pertanto la lista che aveva i maggiori resti secondo l'Ufficio elettorale centrale nazionale viene ad essere quella con i minori resti, mentre la lista che era seconda nella graduatoria dei resti diventa prima e quella che era ultima diventa seconda. Pertanto, il riparto a livello nazionale dei 151 seggi alla coalizione di centrodestra risulta il seguente: 74 seggi alla lista Lega, a fronte di 73 seggi assegnati dall'Ufficio elettorale centrale nazionale; 59 seggi alla lista Forza Italia, a conferma del dato dell'Ufficio elettorale centrale Pag. 5nazionale; 18 seggi alla lista Fratelli d'Italia, a fronte di un dato dell'Ufficio elettorale centrale nazionale pari a 19 seggi.
  Successivamente, la legge prevede che si proceda alla distribuzione dei seggi nelle singole circoscrizioni alle coalizioni di liste o singole liste, verificando che vi sia, per tutte le liste e le coalizioni, corrispondenza tra i seggi distribuiti nelle circoscrizioni e quelli attribuiti nel riparto nazionale, dovendo prevalere in caso di difformità il dato nazionale. A seguito delle operazioni di compensazione tra liste e coalizioni eccedentarie (aventi un numero di seggi nelle circoscrizioni maggiore di quello spettante loro sulla base del riparto nazionale) e liste e coalizioni deficitarie (aventi un numero di seggi nelle circoscrizioni minore di quello spettante loro sulla base del riparto nazionale) si ottiene il riepilogo definitivo dei seggi di ciascuna coalizione di liste e lista singola assegnati nelle singole circoscrizioni, che conferma tutte le attribuzioni di seggi effettuate dall'Ufficio elettorale centrale nazionale. Successivamente, in applicazione della legge elettorale, si procede all'attribuzione nelle singole circoscrizioni dei seggi spettanti alle liste di ciascuna coalizione, accertando se il numero dei seggi assegnati in tutte le circoscrizioni a ciascuna lista corrisponda al numero dei seggi ad essa attribuito a livello di riparto nazionale (dovendosi, in caso di difformità, far prevalere quest'ultimo attraverso le prescritte operazioni di compensazione tra liste eccedentarie e liste deficitarie). Con riferimento alla coalizione di centrodestra si constata che alla lista Lega risultano attribuiti, con le cifre elettorali verificate dalla Giunta delle elezioni, 70 seggi nelle circoscrizioni e 74 nel riparto a livello nazionale (nel verbale delle operazioni dell'Ufficio elettorale centrale nazionale erano, rispettivamente 70 e 73), alla lista Forza Italia 60 seggi nelle circoscrizioni e 59 nel riparto a livello nazionale (come nel verbale delle operazioni dell'Ufficio elettorale centrale nazionale) e alla lista Fratelli d'Italia 21 seggi nelle circoscrizioni e 18 seggi nel riparto a livello nazionale (nel verbale delle operazioni dell'Ufficio elettorale centrale nazionale erano, rispettivamente 21 e 19); pertanto la lista Fratelli d'Italia risulta eccedentaria di 3 seggi (nel verbale delle operazioni dell'Ufficio elettorale centrale nazionale lo era di 2 seggi), la lista Forza Italia eccedentaria di 1 seggio (come nel verbale delle operazioni dell'Ufficio elettorale centrale nazionale) e la lista Lega deficitaria di 4 seggi (nel verbale delle operazioni dell'Ufficio elettorale centrale nazionale lo era di 3 seggi). Dovendo prevalere, come previsto dalla legge, il riparto dei seggi operato a livello nazionale, si devono dunque sottrarre 3 seggi alla lista eccedentaria Fratelli d'Italia e 1 seggio alla lista eccedentaria Forza Italia e attribuire 4 seggi alla lista deficitaria Lega. Al tal fine, si procede in primo luogo attraverso la graduatoria delle parti decimali dei quozienti circoscrizionali della lista Fratelli d'Italia, che, come risultante anche dal verbale delle operazioni svolte dall'Ufficio elettorale centrale nazionale, è quella con il maggior numero di seggi eccedentari (2 secondo il citato Ufficio, 3 secondo i dati verificati dalla Giunta); tali parti decimali sono ordinate secondo il loro ordine crescente e partendo dalle circoscrizioni nelle quali la lista ha ottenuto seggi con la parte decimale del quoziente. In base ai nuovi dati resta confermato quanto previsto nel verbale dell'Ufficio elettorale centrale nazionale circa la sottrazione dei seggi alla lista Fratelli Pag. 6d'Italia nelle circoscrizioni Liguria e Abruzzo e la loro attribuzione alla lista Lega nelle stesse circoscrizioni, nelle quali tale lista ha le parti decimali del quoziente non utilizzate; dal momento che i seggi da sottrarre sono 3 e non 2 come risultante nel verbale delle operazioni svolte dall'Ufficio elettorale centrale nazionale, a tali circoscrizioni si aggiunge la circoscrizione Veneto 1, terza in graduatoria, dove pure il seggio va sottratto a Fratelli d'Italia e attribuito alla Lega, che non ha nemmeno in tale circoscrizione la parte decimale del quoziente utilizzata. Nell'effettuare l'ulteriore compensazione di un seggio tra la lista eccedentaria Forza Italia e la lista deficitaria Lega non si riscontrano differenze con quanto fatto dall'Ufficio elettorale centrale nazionale.
  A questo punto, seguendo le disposizioni della legge elettorale, si procede all'attribuzione nei singoli collegi plurinominali dei seggi spettanti alle liste procedendo alle necessarie operazioni di compensazione tra le liste eccedentarie e quelle deficitarie per le circoscrizioni aventi più di un collegio plurinominale se il riparto dei seggi a livello di collegi plurinominali non corrisponde con quello a livello circoscrizionale.
  In particolare, nella circoscrizione Veneto 1, si conferma, a verifica di quanto emerge nel verbale delle operazioni dell'Ufficio centrale circoscrizionale, che alle liste eccedentarie Forza Italia e Movimento 5 stelle il seggio è sottratto, rispettivamente, nei collegi plurinominali 1 e 2, dove era stato originariamente attribuito alle medesime liste con le parti decimali dei quozienti minori e che alla lista deficitaria Partito democratico il seggio è assegnato nel collegio plurinominale 1, dove tale lista ha la parte decimale del quoziente maggiore. Il seggio alla lista deficitaria Lega è assegnato nel collegio plurinominale 2 come nel verbale dell'Ufficio centrale circoscrizionale (dove però la lista deficitaria è quella di Fratelli d'Italia), infatti, pur avendo la lista Lega la parte decimale del quoziente maggiore nel collegio plurinominale 1 rispetto al collegio plurinominale 2, in tale ultimo collegio la parte decimale del quoziente non è stata utilizzata per l'assegnazione dei seggi, mentre nel collegio 1 la parte decimale risulta già utilizzata per l'attribuzione di un seggio. Nel collegio plurinominale 2 della circoscrizione Veneto 1 spettano quindi alla lista Lega 3 seggi e non 2, come risultante nei verbali delle operazioni dell'Ufficio elettorale centrale nazionale e dell'Ufficio centrale circoscrizionale del Veneto 1; poiché la candidata terza nella lista, Marica Fantuz, è già stata eletta nel collegio uninominale 6 della circoscrizione Veneto 1 e, ai sensi dell'articolo 85, comma 1-bis, del decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957, il deputato eletto in un collegio uninominale e in uno o più collegi plurinominali si intende eletto nel collegio uninominale, il terzo seggio della lista Lega deve essere attribuito al candidato Giuseppe Paolin, che segue l'ultimo degli eletti della stessa lista.

3 – L'apertura dell'istruttoria.

  Nella seduta del 30 giugno 2020 il relatore nazionale ha proposto alla Giunta l'apertura dell'istruttoria e la conseguente instaurazione Pag. 7della procedura di contestazione dell'elezione del deputato Luca De Carlo, ai sensi dell'articolo 11 del regolamento della Giunta delle elezioni. Le parti sono state individuate dalla Giunta, ai sensi dell'articolo 12 del regolamento della Giunta, oltre che nel deputato Luca De Carlo, nel candidato Giuseppe Paolin, primo dei non eletti della lista Lega nel collegio plurinominale 2 della circoscrizione Veneto 1. La proposta del relatore è stata approvata dalla Giunta che ha costituito un apposito comitato di verifica.
  Il comitato di verifica si è riunito nella giornata dell'8 luglio 2020, nella quale ha preso atto che il deputato Luca De Carlo e il candidato Giuseppe Paolin avevano rinunciato ai termini e alle facoltà di prendere visione della documentazione elettorale e di produrre memorie e chiarimenti ai sensi dell'articolo 11 del regolamento della Giunta; in conseguenza di tali comunicazioni, e vista la documentazione agli atti, il comitato ha considerata conclusa la fase istruttoria, ritenendo di potere formulare la proposta alla Giunta di contestazione dell'elezione del deputato Luca De Carlo nel collegio plurinominale 2 della circoscrizione Veneto 1.

4 – La contestazione dell'elezione dell'on. De Carlo.

  Nella seduta del 14 luglio 2020 il relatore nazionale ha proposto alla Giunta di deliberare la contestazione dell'elezione dell'onorevole De Carlo, ai sensi dell'articolo 11, comma 7, del regolamento della Giunta. La proposta del relatore è stata accolta dalla Giunta. La seduta pubblica è stata fissata per il 4 agosto 2020 alle ore 10.30.

5 – La seduta pubblica.

  In data 4 agosto 2020 si è svolta la seduta pubblica. Le parti si sono costituite. Il candidato Paolin è stato assistito dall'avvocato Stefano Trubian.
  Nel suo intervento l'avvocato Trubian, rilevando che le questioni di natura tecniche risultavano chiare e ben sintetizzate nella relazione, ha ribadito che a suo avviso un deputato proclamato non può essere revocato in autotutela dagli Uffici elettorali circoscrizionali ma solo dalla Giunta delle elezioni. Ha sottolineato, inoltre, l'importanza della verifica dei poteri effettuata d'ufficio dalla Giunta, prescindendo da qualsiasi ricorso, e svolto considerazioni sul funzionamento del sistema democratico italiano a tutela della legittimità dell'espressione del voto.
  L'onorevole De Carlo ha riconosciuto la correttezza della proposta della Giunta, fondata su elementi oggettivi.
  Udite le parti, nella Camera di consiglio la Giunta ha ritenuto di proporre all'Assemblea l'annullamento dell'elezione del deputato Luca De Carlo nel collegio plurinominale 2 della VII circoscrizione Veneto 1 e la contestuale proclamazione, in suo luogo, del candidato Giuseppe Paolin.Pag. 8
  Con riferimento alla disposizione di cui all'articolo 17-bis, comma 1, del Regolamento della Camera, la Giunta ha ritenuto che tale proposta discenda unicamente da accertamenti numerici.

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  La Giunta delle elezioni, pertanto, con la presente relazione propone all'Assemblea l'annullamento dell'elezione del deputato Luca De Carlo nel collegio plurinominale 2 della VII circoscrizione Veneto 1 e la contestuale proclamazione, in suo luogo, del candidato Giuseppe Paolin.