Doc. LXXXVII, n. 1-A


PARERI DELLE COMMISSIONI PERMANENTI
PARERE DELLA I COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)

La I Commissione,
esaminata, per gli aspetti di propria competenza, la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2012 (Doc. LXXXVII, n. 1),
ricordato che, nella Relazione in esame, per quanto riguarda la materia dell'immigrazione e del controllo delle frontiere, il Governo pone l'accento sul processo di aggiornamento di Schengen e sul rafforzamento di Frontex, sulla conclusione degli accordi di riammissione UE, sugli sviluppi del processo Eurosur per il controllo delle frontiere e soprattutto sul dialogo tra l'Unione europea e i Paesi terzi (soprattutto quelli che si affacciano sul Mediterraneo),
preso atto altresì che, secondo la Relazione programmatica del 2013, il Governo intende proseguire l'attività di sostegno all'implementazione dei sistemi VIS (Sistema informativo dei visti) e SIS II (Sistema informativo Schengen di seconda generazione),
rilevata altresì l'esigenza, come evidenziato nella Relazione programmatica 2013, di porre l'accento sulla dimensione transnazionale del terrorismo e della criminalità organizzata, tale da richiedere nelle politiche di contrasto un elevato grado di collaborazione tra gli Stati membri, e di proseguire l'impegno nello sviluppo di politiche di contrasto a quei fenomeni di criminalità organizzata definiti prioritari dal Consiglio,
rilevato che la Relazione programmatica dichiara altresì l'intenzione del Governo di continuare nella presentazione di proposte nell'ambito dei programmi finanziari relativi alla prevenzione e contrasto della criminalità (ISEC) e all'antiterrorismo (CIPS),
tenuto conto infine che la Relazione consuntiva si sofferma, al punto 1.5, sulla materia «Innovazione e Agenda digitale», evidenziando come la realizzazione del mercato unico digitale entro il 2015 costituisca un importante obiettivo dell'Unione europea e figuri tra le azioni prioritarie previste dalla Commissione nell'Agenda digitale,
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PARERE FAVOREVOLE

PARERE DELLA II COMMISSIONE PERMANENTE
(Giustizia)

La II Commissione,
esaminata la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2012;
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PARERE FAVOREVOLE


PARERE DELLA III COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari esteri e comunitari)

La III Commissione,
esaminata per le parti di propria competenza la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2012 (Doc. LXXXVII, n. 1), trasmessa il 12 giugno 2013;
preso atto che il tardivo esame del documento in oggetto non consente il pieno esercizio del controllo parlamentare ai sensi dell'articolo 13, comma 2, della legge n. 234 del 2012;
apprezzato comunque il fatto che, a differenza del passato, la relazione consuntiva non si limita ad una mera cronaca ma riporta nello specifico le posizioni rappresentate dal Governo in sede europea;
auspicato che in futuro l'esame della Relazione consuntiva sia disgiunto da quello della legge di delegazione europea e della legge europea al fine di renderlo più celere e puntuale, raccordandolo altresì con l'esame della Relazione programmatica;
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PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:
a) l'attuazione del Patto per la crescita e l'occupazione, adottato da parte del Consiglio europeo del 28-29 giugno 2012, sia considerata prioritaria;
b) il miglioramento del saldo netto nazionale, in relazione al quadro finanziario pluriennale 2014-2020, sia perseguito in modo tale da risultare effettivo e non soltanto nominale;
c) il Governo continui a impegnarsi in sede europea per definire uno schema di etichettatura a tutela dei consumatori;
d) sia conseguito il massimo sviluppo delle sinergie tra Servizio europeo per l'azione esterna e Stati membri al fine di massimizzare i benefici e controllare i costi;
e) il documento More Europe, presentato dal Governo nello scorso mese di novembre, sia adeguatamente sostenuto e valorizzato in occasione del prossimo Consiglio europeo straordinario sulla difesa.



PARERE DELLA IV COMMISSIONE PERMANENTE
(Difesa)

La IV Commissione,
esaminata, per la parte di propria competenza, la «Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2012» (Doc. LXXXVII, n. 1);
evidenziato che il documento conferma anche per il 2012 l'importante contributo fornito dall'Italia - risultata, in media, il quarto Paese contributore - tramite le proprie Forze armate, alle operazioni di Politica di sicurezza e difesa comune (PSDC), con una partecipazione principalmente incentrata nella lotta alla pirateria;
rilevato che l'impegno, avviato nel 2011, per un deciso rilancio della PSDC è proseguito anche in vista dell'appuntamento dedicato a tale tematica nel Consiglio europeo di dicembre 2013, sposando un approccio diretto a privilegiare una prospettiva incentrata sull'esigenza di «più Europa» nel settore della difesa;
evidenziato, altresì, che sono proseguiti sia gli sforzi volti a incentivare la cooperazione UENATO attraverso l'impegno reciproco ad assicurare un coerente sviluppo delle capacità militari dei Paesi membri, anche promuovendo nella gestione delle crisi un approccio più efficace e maggiormente integrato in senso civile-militare; sia il dibattito volto a migliorare e rendere più coerente ed efficace la cooperazione tra l'Unione europea e le Nazioni Unite nella stessa gestione delle crisi,
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PARERE FAVOREVOLE


PARERE DELLA V COMMISSIONE PERMANENTE
(Bilancio, tesoro e programmazione)

La V Commissione,
esaminata per le parti di propria competenza la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2012 (Doc. LXXXVII, n. 1);
valutata positivamente l'analiticità delle informazioni recate dalla relazione rispetto alle posizione assunte dal Governo sui diversi temi discussi presso le istituzioni europee e per la determinazione delle relative politiche;
ritenuto che l'esame della relazione possa costituire un importante strumento di controllo a disposizione del Parlamento per valutare a in sede consuntiva i risultati della partecipazione dell'Italia all'Unione europea;
rilevato che, in questa ottica, la Relazione consente di verificare a posteriori l'efficacia della partecipazione del Parlamento alla fase ascendente di formazione del diritto dell'Unione europea e come sia sempre più importante, anche in relazione alle prossime tappe del processo di integrazione europea, un sempre più pieno e sistematico coinvolgimento delle Camere in tutte le scelte politiche e normative dell'Unione europea;
considerato infine come, in questo quadro, sarebbe necessario anche un riscontro del seguito dato dal Governo agli atti di indirizzo approvati dalle Camere, ai fini della verifica del rispetto delle disposizioni di cui all'articolo 7 della legge n. 234 del 2012,
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PARERE FAVOREVOLE


PARERE DELLA VI COMMISSIONE PERMANENTE
(Finanze)

La VI Commissione,
esaminata la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2012 (Doc. LXXXVII, n. 1);
evidenziato come uno degli assi portanti lungo i quali deve svilupparsi il rafforzamento dell'architettura istituzionale dell'Unione europea, sia costituito dalla definizione di un quadro integrato nel settore finanziario, nonché dalla realizzazione di nuova cornice comune in materia fiscale e di bilancio;
rilevato, con particolare riferimento alla cosiddetta Unione bancaria, come in tale ambito si siano registrati i progressi sostanziali più rilevanti, attraverso il raggiungimento di un'intesa, in sede di Consiglio ECOFIN, circa la creazione di un Meccanismo unico di vigilanza bancaria, in virtù del quale alla Banca centrale europea è affidato il compito di garantire la supervisione diretta delle banche della zona euro, in stretta cooperazione con le autorità nazionali di vigilanza;
rilevato, a questo proposito, come la piena realizzazione del Meccanismo unico di vigilanza bancaria rappresenti un passaggio fondamentale per interrompere il circolo vizioso tra capitalizzazione delle banche e debito sovrano, nonché per compiere un passo avanti decisivo per la stabilità finanziaria del sistema dell'Euro e per la tutela dei risparmiatori, in quanto esso costituisce il presupposto per l'operatività del Meccanismo europeo di stabilità;
evidenziato inoltre come l'implementazione del Meccanismo unico di vigilanza bancaria costituisca una priorità politica per l'Italia, in quanto contribuirà a risolvere alcuni problemi che caratterizzano il sistema creditizio nazionale, il quale, sebbene si sia dimostrato meno esposto alla crisi finanziaria, è stato colpito in modo particolarmente significativo dal clima di sfiducia causato dalla crisi dei debiti sovrani degli Stati a più elevato debito pubblico, e dalla conseguente, sostanziale chiusura dei mercati del credito interbancario, nonché dallo svantaggio concorrenziale determinato dalle asimmetrie esistenti nella regolamentazione e nelle prassi di vigilanza da parte delle autorità bancarie dei diversi Paesi;
ribadita la necessità, più volte segnalata nel corso degli ultimi anni, di compiere passi avanti significativi nell'armonizzazione delle politiche tributarie degli Stati membri dell'Unione europea;
segnalata, in particolare, l'esigenza di giungere quanto meno alla definizione di una base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società, tematica oggetto di una proposta di direttiva;
evidenziata la valutazione positiva sul programma di azione delineato nel Libro bianco sul futuro dell'IVA, intitolato «Verso un sistema dell'IVA più semplice, solido ed efficiente adattato al mercato unico», il quale costituisce il seguito del Libro verde pubblicato dall'Esecutivo UE nel dicembre 2010, sul quale la Commissione Finanze aveva approvato un documento finale nel corso della precedente Legislatura, e che appare incentrato sulla semplificazione degli adempimenti, sul miglioramento dell'efficienza tributaria e sul recupero del gettito;
ribadita l'esigenza, già più volte segnalata nel corso degli ultimi anni, di rafforzare gli strumenti di contrasto alle frodi ed all'evasione in ambito IVA, sia sotto il profilo normativo, sia sotto quello delle procedure amministrative di accertamento e di collaborazione tra le competenti Autorità nazionali;
richiamata l'opportunità di cogliere tutte le opportunità che potrebbero derivare per il bilancio pubblico italiano dalla proposta di revisione della direttiva n. 2003/48/CE sulla tassazione dei redditi da risparmio, nonché dalla revisione degli accordi con i Paesi terzi (in particolare Andorra, Liechtenstein, Monaco, San Marino, Svizzera) sulla tassazione del risparmio, al fine di adeguare le intese esistenti con tali Paesi ed assicurare l'equivalenza con le disposizioni contenute nella proposta di modifica della direttiva, tenendo segnatamente conto dei più recenti sviluppi internazionali in materia di cooperazione amministrativa su tali profili;
evidenziata, con riferimento alla proposta di revisione della direttiva in materia di tassazione dell'energia, l'esigenza di tener conto delle esigenze e delle peculiarità del sistema economico nazionale, in particolare per quanto riguarda i profili di rigidità del nuovo meccanismo di calcolo della tassazione previsto dalla proposta di direttiva, basato esclusivamente sul CO2 e sulla componente energetica dei prodotti, nonché gli aspetti concernenti l'abolizione di alcune agevolazioni;
rilevata l'esigenza di seguire con attenzione il processo di revisione della direttiva 2004/39/CE sui mercati degli strumenti finanziari (MiFID), che rappresenterebbe un elemento essenziale per creare un sistema finanziario più sicuro, solido, trasparente e responsabile, migliorandone l'integrazione, la competitività e l'efficienza, nonché la nuova proposta di regolamento sui mercati degli strumenti finanziari, che modifica il regolamento sugli strumenti derivati negoziati al di fuori dei mercati regolamentati (over the counter);
evidenziata, in tale contesto, l'esigenza di dedicare maggiore attenzione ai problemi delle piccole e medie imprese, le quali rivestono un ruolo indispensabile per le prospettive di ripresa dell'economia italiana, in particolare per quanto riguarda i temi dell'accesso al credito e della loro maggiore capitalizzazione, anche attraverso il rafforzamento degli strumenti di finanziamento non bancari, quali, ad esempio, il meccanismo del venture capital e le cambiali finanziarie, nonché mediante il potenziamento dei sistemi pubblici di garanzia del credito in favore delle PMI;
evidenziato come l'obiettivo della politica doganale comune debba essere non solo il rafforzamento della sicurezza e della facilità dei flussi commerciali legittimi, ma anche il contrasto dei fenomeni illeciti che minacciano la società e la sicurezza della catena di approvvigionamento delle merci, nonché la tutela dei diritti di proprietà intellettuale;
sottolineato positivamente come anche nel 2012 si sia registrata una ulteriore riduzione delle infrazioni pendenti nei confronti dell'Italia, che, per la prima volta nell'ultimo decennio, sono scese ad un numero inferiore a 100;
segnalata comunque l'esigenza di procedere nel processo di miglioramento dei meccanismi di recepimento nell'ordinamento italiano della legislazione comunitaria, riducendo ulteriormente il numero di infrazioni ed assicurando la migliore qualità della normativa nazionale;
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PARERE FAVOREVOLE


PARERE DELLA VII COMMISSIONE PERMANENTE
(Cultura, scienza e istruzione)

La VII Commissione,
esaminato per quanto di propria competenza il Documento in oggetto,
premesso che, ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 234 del 2013, è chiamata a esaminare le parti di propria competenza della Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2012, oltre alla Legge di delegazione europea e alla Legge europea, concludendo tale esame con l'approvazione di un parere, al fine di favorire una trattazione unica delle questioni attinenti alle cosiddette «fase ascendente» e «fase discendente» del diritto comunitario e di configurare in tal modo una sorta di «sessione comunitaria» parlamentare;
considerato che la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2012, costituisce un importante strumento informativo sulle politiche generali, poiché dà conto delle attività intraprese dalle istituzioni comunitarie nei differenti settori e delle corrispondenti iniziative del Governo italiano. Si tratta, pertanto, di un documento che sintetizza le azioni svolte dal Governo italiano nel 2012;
ricordato che la Relazione in esame è suddivisa in 4 parti: la prima è relativa allo stato di avanzamento del processo di integrazione europea, la seconda riguarda le politiche settoriali, la terza concerne il funzionamento degli strumenti preordinati a garantire la partecipazione al processo di integrazione e la quarta descrive le politiche di coesione;
preso atto che le parti di interesse della Commissione cultura si trovano prevalentemente nella parte seconda (Partecipazione dell'Italia al processo decisionale e alle attività dell'Unione europea nel 2012), con particolare riferimento alla tutela dei diritti di proprietà intellettuale (paragrafo 1.6.1), all'Agenda digitale, con specifico riferimento al mercato unico digitale (paragrafo 1.6.2) all'istruzione, formazione, gioventù e sport (capitolo 6) alla cultura (capitolo 7) e alla ricerca (capitolo 10), e in particolare:
1) Tutela dei diritti di proprietà intellettuale (paragrafo 1.6.1).

In tema di proprietà intellettuale, la Commissione Europea, l'11 luglio 2012, ha adottato una proposta di direttiva sulla gestione collettiva dei diritti d'autore e dei diritti connessi e sulla concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per l'uso on line nel mercato interno; tale intervento ha per obiettivi una maggiore trasparenza e governance delle società di gestione collettiva e la concessione di diritti d'autore multi-territoriali pur se il campo di applicazione soggettivo - escludendo le società fuori dall'Unione - rende possibile la creazione di società off-shore in concorrenza con le società UE, senza le limitazioni stabilite dalla proposta per quanto riguarda la trasparenza.
La Direttiva sugli utilizzi consentiti delle opere orfane (2012/28/UE del 25 ottobre 2012) - oggetto di recepimento interno tramite il disegno di legge di delegazione europea per il 2013 - ha come obiettivo l'uso transfrontaliero in rete delle opere orfane pubblicamente accessibili, con l'eccezione di quelle fotografiche. Essa delinea un quadro giuridico comune che riguardi le opere orfane utilizzate a scopi di interesse pubblico. Sulla Direttiva l'Italia ha rilevato alcune criticità inerenti alle opere d'ingegno italiane, suscettibili di essere messe in rete senza adeguata tutela anche per la mancata armonizzazione delle leggi nazionali e per l'introduzione della fattispecie «opere inedite».
2) Agenda digitale, con specifico riferimento al mercato unico digitale (paragrafo 1.6.2).

Nel corso del 2012 l'Italia ha raggiunto importanti traguardi con l'approvazione da parte della Commissione del «Piano Nazionale Banda Larga Italia» per garantire in tutto il territorio la connettività, finanziato con fondi comunitari, nazionali e regionali per 850 milioni di euro. Inoltre è stato approvato il «Piano Banda ultra Larga» per la realizzazione di reti di nuova generazione per oltre 500 milioni di investimenti da parte delle Regioni del Sud Italia.
3) Istruzione, formazione, gioventù e sport (capitolo 6).

Nel settore dell'istruzione le aree prioritarie di intervento hanno riguardato il rafforzamento del ruolo dell'educazione nella «Strategia Europa 2020», con particolare attenzione al nuovo programma di azione comunitaria Erasmus for all; la modernizzazione dell'istruzione superiore e la promozione delle politiche di coesione nel settore scolastico finanziate con i fondi strutturali.
Nello specifico, al paragrafo 6. 1 sono indicate le aree di prioritario intervento in merito all'istruzione.
La «Strategia Europa 2020», con riguardo al quale nel 2012 è stato portato avanti il nuovo regolamento, non ancora approvato, Erasmus for all (che assumerà in futuro il nome Erasmus ) che dovrebbe integrare dal 2014 in un unico programma i programmi esistenti: in esso confluiranno gli attuali programmi di apprendimento permanente (Erasmus, Leonardo da Vinci, Comenius e Grundtvig), Youth in Action, e cinque programmi di cooperazione internazionale (Erasmus Mundus, Tempus, Alfa, Edulink e il programma di cooperazione con i paesi industrializzati). Il fine riguarda una razionalizzazione di tali programmi e, soprattutto, l'ampliamento della platea dei destinatari.
In questo senso esso porrà maggiormente l'accento sul sostegno agli insegnanti, ai formatori, a coloro che erogano informazioni e agli operatori giovanili a motivo della loro importanza in quanto «moltiplicatori» di conoscenze.
L'altro grande obiettivo della strategia Europa 2020 consiste nel ridurre la dispersione scolastica portandola dal 14 per cento a meno del 10 per cento. Per contribuire al raggiungimento di questo obiettivo Erasmus per tutti dovrebbe sostenere la modernizzazione a tutti i livelli dell'istruzione e della formazione, dalla prima infanzia sino al livello secondario e alla formazione professionale iniziale (6.1.2.).
La stesura del Rapporto nazionale di referenziazione del sistema italiano delle qualificazioni al Quadro europeo delle qualificazioni per l'apprendimento permanente. L'obiettivo dichiarato è la confrontabilità dei diversi sistemi nazionali di qualificazione. A tal fine, dal 1o gennaio 2014 tutte le certificazioni rilasciate dall'Italia e referenziate nel Rapporto dovranno avere un riferimento all'EQF (Quadro europeo delle qualificazioni), comune a tutti gli Stati membri.
Sullo stesso piano è stata data prosecuzione all'azione di supporto del Centro nazionale Europass Italia, funzionante presso l'Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori (Isfol), che fornisce informazioni sugli strumenti disponibili per la trasparenza di competenze e certificazioni individuali; l'innalzamento delle competenze è stato perseguito attraverso le azioni svolte nell'ambito del Sistema Nazionale di valutazione, incentivando la valorizzazione del rapporto tra dimensione formale e informale della formazione e il riconoscimento delle esperienze maturate nel terzo settore, nel volontariato e nell'associazionismo.
La promozione delle politiche di coesione nel settore scolastico (6. 1.3) finanziate con i fondi strutturali, relativamente alla quale il Governo, tramite il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, si è adoperato su vari campi, tra i quali, in particolare il miglioramento degli ambienti scolastici, la valutazione e l'autovalutazione delle scuole, la lotta alla dispersione scolastica, l'orientamento degli studenti, il raccordo scuola-lavoro nell'ambito dei progetti PON («Ambienti per l'apprendimento» e «Competenze per lo sviluppo»). Di particolare importanza la realizzazione di prototipi di azioni educative svolti da reti di scuole e Onlus in aree di grave esclusione sociale e culturale per la promozione del successo formativo.
4) L'azione italiana nell'ambito delle politiche per la Gioventù (par.6.2) si è concentrata sui percorsi di transizione tra scuola e lavoro, con particolare attenzione ai giovani a rischio di esclusione sociale, promuovendo la valorizzazione del rapporto tra dimensione formale e informale della formazione e il riconoscimento delle esperienze maturate nel terzo settore, nel volontariato e nell'associazionismo.

Nel campo della partecipazione dei giovani alla vita democratica e della cooperazione europea nel settore della gioventù, il nostro paese, attraverso il Ministero per l'integrazione e la cooperazione internazionale, ha partecipato al Rapporto 2012 congiunto sulla partecipazione e istruzione sociale dei giovani provenienti da un contesto migratorio, che impegna gli Stati al dialogo interculturale, al riconoscimento delle organizzazioni giovanili e alla valorizzazione delle esperienze pilota.
5) Con riferimento alle politiche per lo sport (paragrafo 6.3) l'Italia ha contribuito all'adozione degli atti in materia di sport, in particolare partecipando al gruppo di lavoro «Good governance» nello sport, al gruppo di lavoro «antidoping» e al sottogruppo «antidoping nello sport dilettantistico» oltre che ad altre iniziative.
6) L'Agenda europea della cultura (paragrafo 7.1.1) ha costituito nel 2012 - secondo la premessa alla Relazione consuntiva in esame - uno degli ambiti principali di attività del Governo nel settore culturale, in particolare per i lavori in tema di diversità culturale, accesso alla cultura di persone a rischio di esclusione, promozione delle partnership creative. In tale ambito ha promosso il focus point «Capitali europee della cultura», il focus point «Marchio del patrimonio europeo» e il progetto dedicato ai pellegrinaggi transnazionali.

Con riferimento alla circolazione dei beni culturali (paragrafo 7. 1.2), il Governo italiano ha partecipato alle riunioni del comitato consuntivo per l'esportazione e ritorno dei beni culturali, costituito nell'ambito della Direzione generale per la fiscalità e l'unione doganale (DG TAXUD) della Commissione europea.
Per quanto riguarda le politiche di coesione in materia di cultura è in corso l'elaborazione della nuova politica di coesione per il periodo 2014-2020, in prospettiva della quale il Governo ha elaborato uno specifico documento. Si sottolinea altresì nella Relazione che le risorse del cosiddetto «Grande progetto Pompei» - trasmesso ufficialmente il 26 novembre 2011 dalle autorità italiane alla Commissione europea - sono a valere sui fondi del Programma operativo interregionale «Attrattori culturali, naturali e turismo».
È inoltre operante la Rete per la governance delle politiche culturali per supporto ad alcune Regioni dell'Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia).
7) In tema di ricerca, una delle attività più rilevanti è stata la partecipazione al 7o Programma quadro della ricerca e dello sviluppo tecnologico: al riguardo, si rileva che, a fronte di un budget già speso di circa 34 miliardi di euro per l'attuazione del Programma, il ritorno italiano ammonta a 2,825 miliardi di euro, pari all'8,33 per cento del budget stesso.

Oltre a ciò, sono da evidenziare il progetto Horizon 2020 e la programmazione congiunta nella cooperazione transfrontaliera in materia di ricerca, quest'ultima riguardante i programmi di ricerca pubblici in un numero ristretto di settori quali ambiente, energia, salute, invecchiamento, città del futuro. Vi sono poi le iniziative tecnologiche congiunte, o Joint technology initiatives (JTI), che mirano a rafforzare i comuni orientamenti strategici nella ricerca, ed altre azioni tra cui il rafforzamento dello Spazio europeo della ricerca, che ha il suo cardine nel Forum strategico europeo sulle infrastrutture di ricerca (ESFRI).
Per quanto riguarda infine i risultati registrati nell'attuazione del Programma operativo nazionale (PON) per le regioni della convergenza «Ricerca e competitività 2007-2013», con riferimento agli obiettivi programmatici fissati nella Relazione programmatica per l'anno 2012, i medesimi - rende noto la Relazione consuntiva - sono stati pienamente realizzati,
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PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:
a) venga maggiormente tutelata la proprietà intellettuale delle opere d'ingegno italiane a causa della loro eventuale messa in rete senza adeguata protezione;
b) si incrementi l'internazionalizzazione del sistema formativo, scolastico e universitario ampliando la mobilità non solo degli studenti ma anche degli insegnanti, dei formatori e degli operatori giovanili come moltiplicatori di conoscenza;
c) si promuovano in particolare le politiche di coesione nel settore scolastico finanziate con i fondi strutturali ed in particolare la valutazione e l'autovalutazione delle scuole, la lotta alla dispersione scolastica attraverso i PON, l'orientamento degli studenti, il raccordo scuola-lavoro, il miglioramento degli ambienti, garantendo i pagamenti rispetto agli impegni di spesa sulle risorse disponibili;
d) si persegua l'obiettivo di confrontare i sistemi nazionali delle qualificazioni per promuovere sia l'apprendimento permanente sia le pari opportunità nel rispetto delle diversità dei sistemi educativi, creando adeguate strategie per favorire la partecipazione dei giovani alla vita democratica, promuovendo l'educazione alla cittadinanza, operando per l'inclusione degli studenti migranti;
e) si operi per una maggiore cooperazione europea nel campo della ricerca, sia per quanto riguarda i programmi quadro, sia Horizon 2020, sia i PON.



PARERE DELLA VIII COMMISSIONE PERMANENTE
(Ambiente, territorio e lavori pubblici)

La VIII Commissione,
esaminata la relazione sulla partecipazione consuntiva dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2012 (Doc. LXXXVII, n. 1);
considerato che il documento dà conto dell'attività svolta dalle istituzioni europeo nei differenti settori e delle corrispondenti iniziative del Governo italiano;
preso atto del ruolo attivo assunto dal Governo nel promuovere in sede europea la transizione verso un'economia verde e l'adozione, nel perseguimento delle politiche ambientali, di un approccio integrato con aspetti sociali e economici;
preso altresì atto del ruolo del Governo per facilitare la conclusione del negoziato e la rapida approvazione delle tre proposte di direttive in materia di appalti e di concessioni, ritenute di grande rilevanza per il rilancio della crescita e dell'occupazione in Europa;
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PARERE FAVOREVOLE


PARERE DELLA IX COMMISSIONE PERMANENTE
(Trasporti, poste e telecomunicazioni)

La IX Commissione,
esaminata la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2012 (Doc. LXXXVII, n. 1),
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PARERE FAVOREVOLE


PARERE DELLA X COMMISSIONE PERMANENTE
(Attività produttive, commercio e turismo)

La X Commissione,
esaminata la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea (Doc. LXXXVII, n. 1), relativa all'anno 2012;
preso atto:
a) per quanto concerne la politica commerciale, dell'interesse dell'Italia per la realizzazione di tutte le iniziative volte al rafforzamento delle relazioni con i Paesi terzi, con particolare riguardo ai mercati di maggior interesse (Stati uniti e cosiddetti BRICS) quale strumento per promuovere la crescita delle esportazioni del sistema produttivo nazionale, sia in campo manufatturiero che nel settore agroalimentare;
b) dell'impegno del Governo italiano, che trova riscontro anche in specifiche iniziative del Parlamento europeo, per la valorizzazione delle produzioni di qualità del nostro sistema produttivo, che dovrà proseguire al fine di tradurre concretamente l'obiettivo di pervenire, in sede europea, ad una disciplina sull'etichettatura di origine (il cosiddetto regolamento «Made in»);
c) dell'interesse del nostro paese affinché in sede di aggiornamento della normativa sugli aiuti di Stato non siano privilegiati i Paesi che dispongono di maggiori margini di intervento, per le migliori condizioni della finanza pubblica, i quali già attualmente erogano i più consistenti aiuti;
d) dell'esigenza di aggiornare la strategia in materia di brevetto unico europeo alla luce della recente pronuncia di rigetto della Corte di giustizia del ricorso presentato da Italia e Spagna. È evidente, in proposito, che si deve scongiurare il rischio di emarginare il nostro Paese, ferma restando la necessità di non introdurre, attraverso una nuova disciplina in materia, elementi suscettibili di determinare distorsioni nel mercato unico privilegiando le imprese di alcuni Paesi, in ragione del regime linguistico che si verrebbe ad introdurre;
e) dell'interesse prioritario che può assumere per il nostro sistema produttivo la prospettiva dell'istituzione di un marchio di qualità europeo nel settore del turismo;
f) della esigenza di cogliere tutte le occasioni che le più recenti iniziative europee offrono a sostegno della ricerca e dell'innovazione, a partire da Horizon 2020, alla luce della cronica carenza di risorse adeguate a livello nazionale;
g) dell'impegno che deve continuare a dimostrare il nostro Governo per la realizzazione di un mercato unico dell'energia, anche attraverso il potenziamento e l'interconnessione delle infrastrutture e la diversificazione delle fonti, allo scopo di garantire all'Italia il ruolo di hub del gas,
delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE


PARERE DELLA XI COMMISSIONE PERMANENTE
(Lavoro pubblico e privato)

La XI Commissione,
esaminata la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea (Doc. LXXXVII, n. 1);
considerato che il documento dà conto dell'attività svolta dalle istituzioni comunitarie nei differenti settori e delle corrispondenti iniziative del Governo italiano;
preso atto del ruolo attivo assunto dal Governo in materia di distacco transnazionale dei lavoratori, monitoraggio dell'operatività del regolamento relativo alla libera circolazione dei lavoratori all'interno dell'UE, miglioramento dei servizi ispettivi in materia di lavoro;
considerato che, in ordine alle politiche di coesione, il documento evidenzia i programmi operativi nazionali, regionali e interregionali, previsti dal Quadro Strategico Nazionale, sottolineando, in particolare, come l'azione di revisione della programmazione dei fondi strutturali sia proseguita e sia stata rafforzata nel maggio 2012 e nel dicembre 2012, con il varo della seconda e terza riprogrammazione, al fine di intervenire sia su obiettivi di inclusione sociale sia di crescita e di competitività, con una particolare attenzione all'aggravarsi della condizione giovanile;
osservato che la Relazione consuntiva, riguardo all'obiettivo dell'inclusione, informa che è stata definita un'azione generale per l'incremento e il miglioramento della condizione giovanile, con misure per contrastare la dispersione scolastica e incentivare l'attività no profit degli under 35 nel Mezzogiorno, prestando un'attenzione specifica per la formazione, per la promozione dell'apprendistato e per l'inserimento degli studenti italiani in circuiti di ricerca internazionali, per l'autoimprenditorialità e l'autoimpiego;
rilevato che, trattandosi di un documento prevalentemente ricognitivo delle iniziative adottate dal Governo italiano nel 2012, vi siano le condizioni - anche alla luce della scelta dichiarata dal Governo di considerare l'occupazione dei giovani e delle categorie di lavoratori svantaggiate come priorità della propria azione - per esprimere un orientamento favorevole e incoraggiare il Governo a individuare misure concrete per affrontare la disoccupazione giovanile e la necessità di rioccupare i lavoratori espulsi dal mercato del lavoro, tra le quali l'implementazione dei fondi strutturali,
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PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:
a) nell'ambito delle materie contemplate dalla Relazione, si valuti l'opportunità di approfondire talune questioni - che non sembrano avere ricevuto in ambito europeo una rilevanza analoga a quella riservata alle problematiche economico-monetarie - riguardanti, in particolare, il coordinamento delle politiche del lavoro e della previdenza, nonché l'impatto dei provvedimenti di consolidamento fiscale sulle condizioni di lavoro e i livelli di reddito e di coesione sociale;
b) si rifletta sull'utilità di rafforzare ulteriormente l'azione in sede europea, al fine di creare le condizioni per una maggiore espansione economica e per un pieno e più celere utilizzo delle risorse comunitarie, senza le quali la pur importante incentivazione all'assunzione, nonché l'attivazione di politiche attive per l'occupabilità, non produrrebbero gli effetti desiderati.



PARERE DELLA XII COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari sociali)

La XII Commissione,
esaminata, per la parte di propria competenza, la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2012 (Doc. LXXXVII, n. 1);
preso atto, in particolare, del ruolo assunto dall'Italia nell'ambito dei lavori per la definizione della proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero, nonché la partecipazione ai lavori del gruppo istituito dalla Commissione ai sensi dell'articolo 14 della direttiva 2011/24/UE, concernente l'applicazione dei diritti dei pazienti relativi all'assistenza sanitaria transfrontaliera;
rilevato, altresì, il contributo fornito dal Ministero della salute ai fini dell'elaborazione della nuova normativa sui dispositivi medici;
preso atto, con riferimento al settore dell'igiene, sicurezza degli alimenti e nutrizione, della posizione assunta dall'Italia in merito alla controversa questione concernente la modifica del regolamento (CE) n. 854/2004 concernente la revisione dell'ispezione delle carni;
considerato, inoltre, l'impegno del Governo a seguire con attenzione l'attuazione della iniziativa-faro «Una piattaforma europea contro la povertà e l'emarginazione», lanciata dalla Commissione europea nell'ambito della Strategia Europa 2020, l'impegno profuso per la promozione degli obiettivi dell'anno, sul piano sia nazionale che europeo, con riferimento alla celebrazione dell'Anno europeo 2012 dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni, nonché il ruolo assunto dall'Italia sul fronte delle politiche antidroga, soprattutto per quanto concerne il contributo alla realizzazione della nuova Strategia Europea 2013-2020;
rilevata, in generale, una certa difformità per quanto concerne la trattazione dei diversi temi afferenti ai capitoli della salute e delle politiche sociali, nel senso che in determinati casi emerge chiaramente la posizione assunta dal Governo italiano mentre in altri la suddetta relazione si limita a elencare l'attività svolta nell'ambito dei vari comitati e gruppi di lavoro attivi presso le istituzioni europee,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente osservazione:
nell'ambito delle materie afferenti la competenza della Commissione affari sociali, si valuti l'opportunità di utilizzare criteri di maggiore omogeneità, in sede di predisposizione della futura relazione, dando conto delle precise posizioni assunte dal Governo italiano sui singoli provvedimenti oggetto di discussione presso le istituzioni europee.



PARERE DELLA XIII COMMISSIONE PERMANENTE
(Agricoltura)

La XIII Commissione,
esaminata, per la parte di competenza, la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2012 (Doc. LXXXVII, n. 1);
premesso che:
la relazione è stata predisposta nella fase finale della precedente Legislatura, rinviando all'attuale Governo le valutazioni e le scelte da assumere sulle principali questioni di rilievo per l'Unione europea, rendendone partecipi le Camere attualmente elette;
si è svolto un approfondito dibattito sul quadro finanziario pluriennale 2014-2020 dell'Unione europea, nell'ambito del quale occorre inserire l'analisi delle varie politiche settoriali;
per quanto concerne i profili di stretta competenza della XIII Commissione, la politica settoriale di riferimento è il settore primario dell'agricoltura, l'agroalimentare e la pesca;
nel 2013 si svolgerà la fase conclusiva dei negoziati sulla riforma della politica agricola comune (PAC), per il periodo 2014-2020;
è stato recentemente raggiunto un accordo politico sulla riforma della politica comune della pesca, volto ad individuare un delicato punto di equilibrio tra sfruttamento delle risorse ittiche e tutela dell'ecosistema;
nell'ambito delle politiche europee volte a garantire le produzioni agricole ed alimentari contro le pratiche fraudolenti e per contribuire ad assicurare un livello elevato di protezione dei consumatori tutelando il loro diritto all'informazione sugli alimenti che consumano, sarebbe necessario accelerare l'obbligatorietà dell'indicazione nelle etichette di vendita della provenienza di tutti i diversi tipi di carne consumati tal quale, trasformati o utilizzati come ingredienti anche per prevenire fenomeni di adulterazione e/o contraffazione dei prodotti agroalimentari e fronteggiare la cosiddetta agropirateria le cui dimensioni arrecano evidenti danni all'economia agroalimentare italiana e al sistema delle imprese del settore,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:
a)
valuti la Commissione di merito l'opportunità di sollecitare l'Esecutivo affinché, nelle idonee sedi di rappresentanza presso le sedi istituzionali dell'Unione europea, prosegua nella ferma tutela e nel sostegno all'agricoltura italiana secondo un modello che valorizzi le specificità dell'economia agricola nazionale, caratterizzata da produzioni agroalimentari di qualità, assicurando produttività, ma anche sicurezza alimentare, crescita economica e sostenibilità ambientale;
b) valuti la Commissione di merito l'opportunità di sollecitare l'Esecutivo affinché, nelle idonee sedi di rappresentanza presso le sedi istituzionali dell'Unione europea, analogo sostegno e attenzione riguardino il settore ittico per tutelare l'ecosistema marino e rilanciare lo sviluppo della pesca e dell'acquacoltura sostenibili, in vista del rilancio delle imprese che operano nel settore;
c) si raccomandi al Governo di attivarsi affinché la Commissione europea anticipi il prima possibile la presentazione della relazione al Parlamento europeo e al Consiglio, prevista entro il termine del 13 dicembre 2013, concernente l'obbligatorietà dell'indicazione del paese d'origine o del luogo di provenienza per le carni utilizzate come ingrediente, così come previsto dal comma 6 dell'articolo 26 del regolamento (UE) n. 1169/2011, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori.


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