Doc. XVI, n. 4

RELAZIONE DELLE COMMISSIONI III (AFFARI ESTERI E COMUNITARI) E IV (DIFESA)

(Relatrice per la III Commissione: QUARTAPELLE PROCOPIO)
(Relatore per la IV Commissione: MOSCATT)

sulla

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI IN MERITO ALLA PARTECIPAZIONE DELL'ITALIA ALLA MISSIONE INTERNAZIONALE IN SUPPORTO ALLA GUARDIA COSTIERA LIBICA, ADOTTATA IL 28 LUGLIO 2017 (DOC. CCL, N. 2)

Presentata alla Presidenza il 1o agosto 2017

Approvata dalle Commissioni il 1o agosto 2017, a conclusione dell'esame di deliberazioni del Governo ai sensi dell'articolo 2, comma 2, della legge 21 luglio 2016, n. 145

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RELAZIONE DELLE COMMISSIONI III (AFFARI ESTERI E COMUNITARI) E IV (DIFESA) ALL'ASSEMBLEA

sulla

deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia alla missione internazionale in supporto alla guardia costiera libica, adottata il 28 luglio 2017
(Doc. CCL, n. 2)

  Le Commissioni III (Affari esteri e comunitari) e IV (Difesa) della Camera dei deputati,
   discussa la Deliberazione del Consiglio dei ministri concernente la partecipazione alla missione in supporto alla Guardia costiera libica, richiesta dal Consiglio presidenziale/Governo di accordo nazionale, adottata il 28 luglio 2017 (Doc. CCL, n. 2) ai sensi dell'articolo 2, comma 2, della legge 21 luglio 2016, n. 145;
   richiamate le comunicazioni del Governo sull'evoluzione della situazione in Libia, svolte il 1o agosto 2017 presso le Commissioni riunite affari esteri e difesa della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica;
   richiamate, altresì, le risoluzioni approvate dalla Camera dei Deputati (n. 6-00290 e n. 6-00292) e dal Senato della Repubblica (Doc. XXIV, n. 71) l'8 marzo 2017 che, ai sensi dell'articolo 2, comma 2, della legge 21 luglio 2016, n. 145, autorizzano la partecipazione dell'Italia alle missioni e le attività previste nella Deliberazione adottata dal Consiglio dei Ministri il 14 gennaio 2017;
   considerati il Trattato di amicizia, cooperazione e partenariato del 30 agosto 2008 e il Memorandum d'intesa sulla cooperazione nel campo dello sviluppo, del contrasto all'immigrazione illegale, al traffico di esseri umani, al contrabbando e sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere tra lo Stato della Libia e la Repubblica Italiana, siglato dal Primo Ministro libico Al Serraj e dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, in data 2 febbraio 2017;
   considerata la richiesta del Consiglio Presidenziale/Governo di Accordo Nazionale libico di sostegno alle forze di sicurezza libiche per le attività di controllo e contrasto dell'immigrazione illegale e del traffico di esseri umani, pervenuta con lettera del Primo Ministro Al Serraj in data 23 luglio 2017;
   considerato che le iniziative che il Governo intende intraprendere sono coerenti con le risoluzioni UNSCR 2240 (2015), 2259 (2015) e 2312 (2016) che auspicano interventi di natura tecnica, economica, di sicurezza e anti-terrorismo per soddisfare le specifiche richieste avanzate dalle autorità libiche;
   premesso altresì che:
    la missione di supporto logistico e tecnico estende l'impegno del nostro Paese nel quadro del processo di stabilizzazione della Libia e con la linea, condivisa a livello internazionale e sempre mantenuta dall'Italia, di sostegno al Consiglio Presidenziale/Governo di Accordo Nazionale;
    la missione di supporto, nel rispondere alle richieste del Consiglio Presidenziale/Governo Nazionale libico e con il suo consenso, può rappresentare un passo Pag. 3avanti nel contributo che l'Italia assicura al Consiglio Presidenziale/Governo di Accordo Nazionale libico affinché sia nelle condizioni di assumere proprie iniziative contro gli scafisti e i trafficanti di esseri umani grazie al rafforzamento della capacità di controllo del territorio nazionale e delle frontiere;
    la missione costituisce, inoltre, uno snodo importante del percorso di stabilizzazione della Libia nel quale l'Italia si impegna da anni sostenendo la Guardia costiera libica e con iniziative anche in ambito economico ma soprattutto formativo e addestrativo a sostegno del Consiglio Presidenziale/Governo di accordo nazionale libico;
    il rafforzamento della capacità della Guardia costiera libica si configura, pertanto, come un fattore di sostegno decisivo della sovranità libica, che costituisce l'obiettivo primario dell'Italia anche in considerazione dei positivi riflessi che da un pieno esercizio della sovranità da parte libica derivano al nostro Paese in termini di riduzione dei flussi migratori, gestiti dai mercanti di esseri umani e diretti verso l'Italia;
    sempre nell'obiettivo del rafforzamento della sovranità libica e del controllo da parte libica sull'immigrazione illegale e sul traffico di esseri umani, è necessario intensificare e sostenere il lavoro delle Organizzazioni Internazionali, con particolare riferimento all'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati e all'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, affinché i centri di accoglienza migranti e i rimpatri volontari assistiti siano gestiti nel pieno rispetto dei diritti umani e con l'assistenza di osservatori delle Nazioni Unite;
    rappresentando, pertanto, il percorso di stabilizzazione della Libia una nostra priorità, si condividono gli indirizzi comunicati e le iniziative preannunciate dai Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e della difesa circa il dispiegamento, concreto e tempestivo, anche nelle acque territoriali ed interne della Libia, di un dispositivo aeronavale in supporto alla Guardia costiera libica impegnata nel controllo e contrasto dell'immigrazione illegale e del traffico di esseri umani in partenza dalla Libia; la ricognizione in territorio libico per la determinazione delle attività di supporto da svolgere; l'attività di collegamento e consulenza a favore della Marina e Guardia costiera libica; la collaborazione per la costituzione di un centro operativo marittimo in territorio libico per la sorveglianza, la cooperazione marittima e il coordinamento della attività congiunte;
    si condivide anche la necessità di utilizzare gli assetti del dispositivo aeronavale nazionale per rispondere alla richiesta del Consiglio Presidenziale/Governo di Accordo Nazionale libico di supporto alla Guardia costiera libica per le attività di controllo e contrasto dell'immigrazione illegale e del traffico di esseri umani;
    si condivide, infine, l'opportunità di continuare a svolgere, unitamente ai nuovi compiti della nuova missione in oggetto, i compiti del dispositivo aeronavale nazionale apprestato per la sorveglianza e la sicurezza dei confini nazionali nell'area del Mediterraneo centrale, di cui alla Scheda 36 allegata alla Deliberazione del Consiglio dei Ministri del 14 gennaio 2017 in ordine alla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali per l'anno 2017,
  propongono all'Assemblea di autorizzare la piena attuazione delle misure contenute nella Deliberazione approvata in Consiglio dei Ministri in data 28 luglio 2017,
  nonché di definire per il Governo i seguenti impegni:
   continuare tutte le azioni di cooperazione, dialogo e diplomazia con i Paesi del confine meridionale della Libia e con i Paesi di provenienza dei flussi migratori, cercando con essi soluzioni più adeguate alla risoluzione del problema;
   operare a livello diplomatico nelle opportune sedi internazionali e nell'ambito delle relazioni bilaterali affinché nessuna Pag. 4iniziativa unilaterale non coordinata possa pregiudicare l'efficacia della missione;
   continuare ad attivare da subito ogni iniziativa diplomatica per consentire, al più presto, la piena operatività della Fase 2 e il passaggio alla Fase 3 della missione EUNAVFORMED – Operazione SOPHIA, nonché ad agire, anche nelle competenti sedi internazionali, affinché vengano rafforzate le attività tese a smantellare il modello di business delle reti del traffico e della tratta di esseri umani dalle coste libiche verso quelle italiane;
   determinare conseguenze concrete per quelle organizzazioni non governative che, non sottoscrivendo il codice di condotta, si sono poste fuori dal sistema organizzato di soccorso in mare, a partire dalla sicurezza delle imbarcazioni stesse;
   concordare con le autorità libiche intese tecniche stringenti con riferimento alla destinazione dei migranti soccorsi in mare, favorendo l'impegno delle autorità libiche a controllare i punti di imbarco nel pieno rispetto dei diritti umani;
   condurre bilateralmente e nell'ambito di consessi multilaterali trattative affinché Malta definisca la sua SAR nel rispetto del diritto internazionale e ne assuma la piena responsabilità;
   sostenere al più presto l'istituzione di centri di protezione e assistenza nel territorio libico per i migranti soccorsi in mare gestiti dall'UNHCR e dall'OIM, anche ai fini dell'accertamento del diritto d'asilo;
   in parallelo, continuare ad elaborare programmi operativi e progetti di cooperazione in territorio africano nelle aree di partenza e passaggio del flusso migratorio al fine di ridurre la pressione sulle coste libiche;
   velocizzare l'esame delle richieste di asilo e provvedere alle operazioni di rimpatrio dei migranti che non ne hanno diritto;
   riferire in Parlamento, entro la prima decade di settembre, in merito agli esiti della missione e ai risultati da essa ottenuti;
   assumere tutte le misure possibili affinché la gestione dei migranti, senza distinzioni tra richiedenti asilo e migranti economici, da parte delle autorità libiche avvenga nel rispetto degli standard di diritto umanitario internazionale e con un fermo impegno per la protezione delle donne vittima di tratta o di oggetto di violenza e sfruttamento e per il contrasto del fenomeno della tratta dei minori e per la tutela dei minori non accompagnati nel rispetto della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del Fanciullo;
   vigilare affinché sia promossa, presso l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e tutti i consessi internazionali competenti, la proposta di riconoscere il traffico illegale dei migranti insieme alla tratta di esseri umani quali crimini contro l'umanità, così come deliberato dalla Conferenza interparlamentare sulla politica estera e di sicurezza comune (PESC) e sulla politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC), svoltasi a Malta dal 26 al 28 aprile scorsi, nelle sue conclusioni.