ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00107

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 108 del 24/05/2023
Abbinamenti
Atto 7/00074 abbinato in data 30/05/2023
Atto 7/00093 abbinato in data 30/05/2023
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00014
Firmatari
Primo firmatario: MALAVASI ILENIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 23/05/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FURFARO MARCO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 24/05/2023
CIANI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 24/05/2023
GIRELLI GIAN ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 24/05/2023
STUMPO NICOLA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 24/05/2023


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Stato iter:
31/05/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/05/2023
MALAVASI ILENIA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 30/05/2023
SCHIFONE MARTA FRATELLI D'ITALIA
QUARTINI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE
CAPPELLACCI UGO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
 
PARERE GOVERNO 31/05/2023
GEMMATO MARCELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 30/05/2023

DISCUSSIONE IL 30/05/2023

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 30/05/2023

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 31/05/2023

ACCOLTO IL 31/05/2023

PARERE GOVERNO IL 31/05/2023

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 31/05/2023

CONCLUSO IL 31/05/2023

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00107
presentato da
MALAVASI Ilenia
testo di
Mercoledì 24 maggio 2023, seduta n. 108

   La XII Commissione,

   premesso che:

    i mutamenti intervenuti nel Paese negli ultimi decenni, quali l'aumento della speranza di vita, il miglioramento delle condizioni sociali, l'invecchiamento della popolazione e l'espandersi di forme di disagio e di fragilità a cui si è aggiunta la pandemia da COVID-19 hanno messo in luce la necessità di ripensare alcuni aspetti dell'organizzazione sanitaria, socio sanitaria e socio assistenziale del nostro Servizio sanitario e sociosanitario nazionale al fine di tutelare e promuovere al meglio la salute e il benessere di tutti i cittadini;

    è da tempo che il Ministero della salute, le regioni e le rappresentanze sindacali e professionali sentono la necessità di riordinare il profilo e la formazione dell'operatore socio-sanitario, che anche con la pandemia COVID-19 ha dimostrato la sua importanza restando in prima linea a fianco di medici, infermieri e delle altre professioni sanitarie e sociosanitarie a fronteggiare tutte le conseguenze che questa grave pandemia ha comportato nel corso di questi ultimi anni;

    in questo nuovo contesto vi è la necessità di una diversa presa in carico della persona con patologie a lungo decorso, di garantire la continuità assistenziale e di superare la centralità dell'ospedale;

    l'integrazione dei servizi sanitari, sociosanitari e socio assistenziali passa attraverso l'interazione e la collaborazione multi professionale e interprofessionale di medici di medicina generale, medici specialisti, infermieri, fisioterapisti, ostetriche, infermieri generici, infermieri psichiatrici, puericultrici, assistenti sociali, operatori socio sanitari e altre figure di assistenza alla persona (professionisti sanitari, Aab, Osa, assistenti familiari, e altro);

    la figura dell'Operatore socio-sanitario (Oss) è stata istituita con l'Accordo tra il Ministero della sanità, il Ministero per la solidarietà sociale, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano il 22 febbraio 2001 in sostituzione di Ota e Osa con le funzioni, una volta acquisito il titolo formativo, di soddisfare i bisogni primari della persona, nell'ambito delle proprie aree di competenza nonché favorire il benessere e l'autonomia dell'utente;

    sempre secondo l'accordo del 2001 l'Oss svolge la sua attività sia nel settore sociale che in quello sanitario, in servizi di tipo socioassistenziale e socio-sanitario, residenziali o semiresidenziali, in ambiente ospedaliero e al domicilio dell'utente in collaborazione con gli altri operatori professionali preposti all'assistenza sanitaria e a quella sociale, secondo il criterio del lavoro multiprofessionale;

    conseguentemente l'articolo 1, comma 8, del decreto-legge 12 novembre 2001, n. 402, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 gennaio 2002, n. 1, ha consentito all'Oss di collaborare con il personale infermieristico od ostetrico nonché con gli altri professionisti della salute e di svolgere alcune attività assistenziali in base all'organizzazione dell'unità funzionale di appartenenza e conformemente alle direttive dell'assistenza infermieristica od ostetrica nonché con gli altri professionisti della salute e sotto la loro supervisione;

    con la legge Lorenzin (legge 11 gennaio 2018, n. 3) all'articolo 5 viene finalmente istituita formalmente l'area delle professioni sociosanitarie, con anni 18 anni di ritardo rispetto a quanto previsto dall'articolo 3-octies del decreto legislativo n. 502 del 1992;

    in particolare, tale articolo al fine di rafforzare la tutela della salute, intesa come stato di benessere fisico, psichico e sociale, istituisce l'area delle professioni sociosanitarie in cui sono compresi i preesistenti profili professionali di operatore sociosanitario, assistente sociale, sociologo ed educatore professionale;

    successivamente, con il decreto-legge 73 del 25 maggio 2021 (cosiddetto «Sostegni bis») convertito definitivamente nella legge 23 luglio 2021, n. 106, all'articolo 34 comma 9-ter viene data piena attuazione all'articolo 5 della legge Lorenzin, riconoscendo al personale dipendente del Servizio sanitario nazionale appartenente ai profili professionali di assistente sociale, di sociologo e di operatore sociosanitario la collocazione nel ruolo sociosanitario precedentemente istituito;

    per quanto riguarda la formazione dell'Oss questa è di competenza delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano che organizzeranno singolarmente dei corsi ad hoc tra loro non omogenei con il risultato di formare operatori con competenze differenziate che vanno poi a incidere sulla uniformità e qualità dei servizi prestati;

    in materia contrattuale e quindi di retribuzione non vi è uniformità di inquadramento non solo tra la sanità pubblica e quella privata ma anche all'interno dei contratti privati;

    se di norma un Oss nella sanità pubblica è inquadrato con un contratto di categoria B livello super (BS) in quella privata si passa dalla categoria C se non addirittura inferiore, con stipendi che non sono adeguati alle attività svolte e alle mansioni assegnate;

    è di pochi giorni fa la presentazione da parte del Ministero della salute e delle regioni della predisposizione di due bozze con cui si ridefinisce il profilo professionale dell'Operatore sociosanitario e si individua una nuova figura professionale che dovrebbe operare «nei contesti organizzativi in cui sia stato previsto l'inserimento nel team assistenziale» per coadiuvare gli infermieri oltre a svolgere le attività proprie del profilo di operatore sociosanitario;

    in questo quadro istituzionale e alla luce dei cambiamenti e degli adeguamenti ai nuovi bisogni di salute della popolazione, emersi anche durante la pandemia da COVID-19 che ha colpito il nostro Paese, va ripensata la figura professionale dell'Oss, il suo percorso formativo e il suo rapporto con le altre figure professionali in ambito sanitario e sociosanitario,

impegna il Governo:

   ad adottare iniziative volte a prevedere la revisione dei vigenti accordi tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano riguardanti la professione degli operatori sociosanitari, attraverso un tavolo tecnico tra gli stessi soggetti istituzionali con la partecipazione dei rappresentanti delle associazioni di categoria e dei sindacati nonché delle rappresentanze ordinistiche interessate al fine di prevedere il riordino della figura dell'Oss, secondo i seguenti criteri:

    a) formazione uniforme sia in termini di contenuti teorici e pratici (tirocinio, stage) che di monte ore, attribuendone la titolarità al Servizio sanitario nazionale (Ssn) e definendo in maniera centrale e uniforme il rapporto che intercorre, già concordato in più regioni, nella formazione dell'Oss tramite il coinvolgimento del percorso integrato di formazione degli istituti professionali a indirizzo sociosanitario;

    b) medesimo titolo di studio e contenuti, nonché definizione del titolo curricolare di accesso;

    c) definizione in modo puntuale delle competenze, attività, ambiti operativi e responsabilità, nonché modalità di inserimento nei differenti contesti operativi;

    d) modalità di mantenimento delle competenze (formazione continua);

    e) attivazione obbligatoria di un registro regionale degli operatori sociosanitari per tutelare il cittadino e prevenire l'abusivismo della professione;

    f) «riqualificazione» per coloro che sono già operativi come Oss e come Oss FC, da completarsi in un periodo temporale ben definito per riallocare e recuperare professionalità che necessitano di un aggiornamento;

    g) istituzione di un nuovo profilo professionale di «assistente sociosanitario» che abbia come requisito di base, oltre il titolo di Oss, il diploma di maturità;

   a predisporre iniziative di competenza volte a contrastare il dumping contrattuale nel settore privato, riconoscendo per la figura professionale dell'Oss, all'interno dei contratti di lavoro privati e delle cooperative, il medesimo costo contrattuale previsto nella sanità pubblica.
(7-00107) «Malavasi, Furfaro, Ciani, Girelli, Stumpo».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sanita' pubblica

personale infermieristico

contratto collettivo