ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00017

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 25 del 14/12/2022
Abbinamenti
Atto 7/00001 abbinato in data 21/12/2022
Atto 7/00004 abbinato in data 21/12/2022
Atto 7/00006 abbinato in data 21/12/2022
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00001
Firmatari
Primo firmatario: FORMENTINI PAOLO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 13/12/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BILLI SIMONE LEGA - SALVINI PREMIER 14/12/2022
COIN DIMITRI LEGA - SALVINI PREMIER 14/12/2022
CRIPPA ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER 14/12/2022
CENTEMERO GIULIO LEGA - SALVINI PREMIER 14/12/2022


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
21/12/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 21/12/2022
TREMONTI GIULIO FRATELLI D'ITALIA
BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
ORSINI ANDREA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
ONORI FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE
CALOVINI GIANGIACOMO FRATELLI D'ITALIA
ROSATO ETTORE AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 21/12/2022

DISCUSSIONE IL 21/12/2022

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 21/12/2022

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 21/12/2022

CONCLUSO IL 21/12/2022

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00017
presentato da
FORMENTINI Paolo
testo di
Mercoledì 14 dicembre 2022, seduta n. 25

   La III Commissione,

   premesso che:

    il barbaro assassinio di Mahsa Amini, una giovane di origini curde arrestata il 13 settembre 2022 dalla Polizia morale della Repubblica Islamica dell'Iran per non aver indossato in modo appropriato il velo prescritto dalle leggi locali, e morta tre giorni dopo per le percosse ricevute durante la sua breve detenzione, ha generato una vasta ondata di proteste che non accenna a placarsi e coinvolge un numero sempre crescente di persone;

    prime a scendere in piazza sono state le donne iraniane, seguite rapidamente dai loro amici e parenti, quindi dagli studenti e poi anche dai ceti produttivi, che tra il 5 e il 7 dicembre 2022 hanno anche attuato uno sciopero generale, al punto che ormai il moto interessa non meno di duecento località ed ha assunto connotazione intergenerazionale;

    la protesta ha carattere pacifico e chiede democrazia e libertà;

    le autorità della Repubblica Islamica dell'Iran stanno rispondendo con crescente violenza alle manifestazioni e contestazioni, innanzitutto dispiegando le milizie di cui lo Stato rivoluzionario si è dotato dal 1979, quindi aprendo il fuoco contro i dimostranti, poi procedendo ad altri arresti arbitrari e da ultimo iniziando a comminare condanne alla pena di morte, due delle quali già eseguite ai danni di due giovani di 23 anni, Mohsen Shekari e Majid Reza Rahnawad;

    un terzo giovane, arrestato e condannato alla pena capitale per gli stessi motivi, sarebbe già nei locali carcerari dove si conducono normalmente coloro che sono prossimi all'esecuzione. Ulteriori 25 persone hanno subito la medesima sentenza, al termine di processi ritenuti sommari e di fasi istruttorie in cui si sarebbe fatto ricorso alla tortura per estorcere confessioni non veritiere;

    tra i condannati a morte vi è anche Amir Nasr-Azadani, un giovane calciatore di fama nazionale, che è stato accusato di aver partecipato a disordini conclusisi con la morte di tre agenti del regime, senza che peraltro sia stato dimostrato in modo inequivocabile che l'imputato si trovasse nella zona in cui si sono svolti i fatti addebitatigli;

    secondo Amnesty International, sarebbero almeno 44 i minorenni uccisi dalle forze di polizia iraniane, mentre il quotidiano britannico The Guardian ha dato notizia di indiscrezioni secondo le quali le milizie del regime sparerebbero alle dimostranti mirando direttamente al loro volto, ai loro seni o ai loro organi genitali, circostanza che darebbe alla repressione in atto un connotato di evidente violenza collettiva di genere perpetrata ai danni delle donne iraniane;

    le persone tratte in arresto sono inoltre certamente numerosissime, forse addirittura 14 mila o più, come sostenuto agli inizi di novembre da un alto funzionario delle Nazioni unite, Javaid Rehman;

    in conseguenza delle manifestazioni in atto in Iran e del tentativo del regime di sedarle con strumenti coercitivi che violano i più basilari diritti dell'uomo, il Consiglio dell'Unione europea ha già sottoposto a sanzioni 126 persone ed undici entità iraniane che si ritiene stiano partecipando alla repressione,

impegna il Governo:

   ad assumere le iniziative più opportune di competenza per pervenire ad una immediata moratoria delle esecuzioni capitali programmate in Iran contro coloro che siano stati condannati al patibolo a causa della loro partecipazione alle manifestazioni scoppiate dopo la morte di Mahsa Amini;

   a perseguire un'azione congiunta con i Paesi alleati, amici e partner nella medesima direzione in tutti i consessi internazionali di cui l'Italia sia parte, a cominciare dall'Unione europea;

   ad adottare tutte le iniziative ritenute necessarie ad evitare che il territorio italiano possa essere utilizzato per eludere l'applicazione delle sanzioni imposte contro l'Iran da parte di chiunque abbia interesse a farlo;

   ad esercitare pressioni nei confronti delle autorità della Repubblica Islamica dell'Iran affinché cessi la repressione violenta delle manifestazioni e sia invece aperto un dialogo con le forze della società civile che chiedono il cambiamento ed il rispetto dei diritti umani.
(7-00017) «Formentini, Billi, Coin, Crippa, Centemero».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti umani

sanzione penale

violenza sessuale