ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00071

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 205 del 29/11/2023
Abbinamenti
Atto 6/00069 abbinato in data 31/01/2024
Atto 6/00070 abbinato in data 31/01/2024
Firmatari
Primo firmatario: GIORDANO ANTONIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 29/11/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CANDIANI STEFANO LEGA - SALVINI PREMIER 29/11/2023
ROSSELLO CRISTINA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 29/11/2023
PISANO CALOGERO NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE 29/11/2023
MANTOVANI LUCREZIA MARIA BENEDETTA FRATELLI D'ITALIA 29/11/2023
GIGLIO VIGNA ALESSANDRO LEGA - SALVINI PREMIER 29/11/2023


Stato iter:
31/01/2024
Partecipanti allo svolgimento/discussione
DICHIARAZIONE VOTO 31/01/2024
Resoconto DE MONTE ISABELLA ITALIA VIVA-IL CENTRO-RENEW EUROPE
Resoconto PISANO CALOGERO NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE
Resoconto ZANELLA LUANA ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Resoconto PASTORELLA GIULIA AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE
Resoconto BATTILOCCHIO ALESSANDRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Resoconto SCERRA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto CANDIANI STEFANO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto DE LUCA PIERO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto GIORDANO ANTONIO FRATELLI D'ITALIA
 
PARERE GOVERNO 31/01/2024
Resoconto SIRACUSANO MATILDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 31/01/2024

DISCUSSIONE IL 31/01/2024

ACCOLTO IL 31/01/2024

PARERE GOVERNO IL 31/01/2024

VOTATO PER PARTI IL 31/01/2024

APPROVATO IL 31/01/2024

CONCLUSO IL 31/01/2024

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00071
presentato da
GIORDANO Antonio
testo presentato
Mercoledì 29 novembre 2023
modificato
Mercoledì 31 gennaio 2024, seduta n. 237

   La Camera,

   premesso che:

    esaminata congiuntamente la relazione della XIV Commissione sul Programma di lavoro della Commissione per il 2023 – Un'Unione salda e unita (COM(2022) 548 final), sulla Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2023 (Doc. LXXXVI, n. 1) e sul Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1° luglio 2023-31 dicembre 2024) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze spagnola, belga e ungherese e dall'Alto rappresentante, presidente del Consiglio «Affari esteri» (10597/23);

    preso atto degli elementi di analisi e di valutazioni acquisiti nel corso dell'istruttoria svolta presso al XIV Commissione Politiche dell'Unione europea e dei pareri espressi dalle Commissioni in sede consultiva;

    l'esame dei documenti programmatici del Governo italiano e degli strumenti di programmazione legislativa e politica dell'Unione europea ha costituito una preziosa occasione per approfondire le principali questioni che devono essere affrontate dagli Stati membri e dalle Istituzioni europee, nonché per esprimere una valutazione complessiva sugli obiettivi prioritari individuati e sulle strategie messe in campo a livello nazionale e di Unione europea;

    la disamina dei tre atti programmatici offre quindi al Parlamento il quadro dei lavori in corso e programmati in sede di Unione europea: in questo senso, il coinvolgimento attivo e tempestivo del Parlamento sui temi oggetto della relazione programmatica risulta imprescindibile al fine di definire un piano comune e condiviso della politica europea italiana nel contesto europeo e risulta altresì funzionale ad uno sviluppo equilibrato dell'Unione;

    l'analisi e la discussione dei suddetti documenti devono dunque intendersi come uno dei principali strumenti per l'esercizio ex ante della funzione di indirizzo e di intervento del Parlamento nella definizione attiva, da parte dell'Italia, della politica europea, nonché come funzione di controllo sulla condotta del Governo nelle sedi decisionali dell'Unione europea;

    considerata la peculiarità dell'attuale fase di fine legislatura europea, si rende quanto mai necessario un ripensamento del ruolo geopolitico dell'Unione europea, al fine di rafforzarne la coesione come attore primario sulla scena globale;

    si rende altresì necessario avviare, con l'apertura della nuova legislatura europea e con l'insediamento di una nuova Commissione nella seconda metà del 2024, una riflessione complessiva sulle politiche che l'Unione europea è chiamata a definire in materia di crescita, lavoro, autonomia strategica ed innovazione, contemperando le esigenze della sostenibilità ambientale con quelle della tutela sociale ed occupazionale;

    per quanto riguarda il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2023, esso si colloca in un contesto caratterizzato dalla necessità di fronteggiare le crisi prodotte prima dalla pandemia di COVID-19 e poi dall'aggressione militare della Russia nei confronti dell'Ucraina e dalla conseguente crisi energetica, concentrandosi sulle tematiche già definite negli orientamenti politici della Presidente von der Leyen ad inizio del mandato dell'attuale Commissione europea, a partire dal Green Deal europeo, alle quali si aggiunge la presentazione di una proposta di direttiva COM (2023) 234 che stabilisce norme minime relative alla definizione dei reati e sanzioni in materia di corruzione;

    per quanto attiene al Programma di diciotto mesi del Consiglio, vi si sottolinea che il trio di Presidenza in carica, formato, a partire dal 1° luglio 2023, da Spagna, Belgio e Ungheria, collaborerà per trovare soluzioni comuni alle sfide e ai compiti futuri e in particolare che la guerra di aggressione russa contro l'Ucraina, unita alla crescente incertezza a livello mondiale, impone all'Unione europea di rafforzare la sua resilienza e autonomia strategica;

   considerato altresì che:

    la Relazione programmatica, predisposta dal Governo ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 234 del 2012, si articola in quattro parti, relative rispettivamente allo sviluppo del processo di integrazione europea, alle specifiche politiche strategiche, alla dimensione esterna dell'Unione europea, al coordinamento nazionale delle politiche europee;

    ciascuna parte è suddivisa in capitoli tematici ai quali, secondo il modello utilizzato nei due anni precedenti, vengono ricondotti ben 113 «dossier» specifici, relativi a singole questioni o proposte legislative dell'Unione europea: ogni dossier riporta l'obiettivo individuato, le azioni che il Governo intende porre in essere per perseguirlo, nonché i risultati attesi;

    la prima parte della Relazione definisce quale obiettivo prioritario del Governo quello di assicurare all'Italia una funzione trainante nel processo di approfondimento dell'integrazione europea, in coerenza con le posizioni e gli interessi nazionali;

    la seconda parte si sviluppa intorno ai richiamati quattro obiettivi strategici del programma di lavoro della Commissione europea per il 2023 mentre la terza parte illustra gli orientamenti del Governo in materia di dimensione esterna dell'Unione europea con particolare riferimento all'autonomia strategica europea, al rafforzamento della politica commerciale europea, alla dimensione esterna delle politiche migratorie dell'Unione europea, alla politica di allargamento ed a quella del vicinato meridionale e alle attività di assistenza militare, finanziaria all'Ucraina;

    la quarta parte infine è dedicata all'azione di coordinamento nazionale delle politiche europee, nonché di comunicazione e formazione sull'attività dell'Unione europea;

    espresso apprezzamento per l'azione profusa dall'Esecutivo per perfezionare, sulla base dell'esperienza progressivamente acquisita, i contenuti della Relazione programmatica, preceduta, per semplicità di consultazione, da una sintesi delle principali materie trattate e che risulta più ricca di elementi informativi e di dati utili ad una valutazione sulle priorità da perseguire;

    valutato positivamente l'impegno del Governo a procedere alle necessarie attività di impulso alle Amministrazioni interessate dai dossier, con azioni di stimolo sia alla partecipazione alle consultazioni promosse dalle Istituzioni europee sia allo sviluppo tempestivo di percorsi valutativi ex ante e alla redazione di una relazione sull'analisi di impatto della regolamentazione in fase ascendente che dia evidenza agli effetti attesi, positivi e negativi, che possono manifestarsi a livello nazionale, in modo da orientare il processo decisionale e tutelare gli interessi nazionali in tutte le fasi dell'iter legislativo;

    ribadita l'esigenza di un'azione sinergica tra Governo e Parlamento nella fase di formazione del diritto e delle politiche dell'Unione, non soltanto con riferimento alla posizione negoziale italiana da rappresentare nelle sedi decisionali ma anche con riferimento al cosiddetto «dialogo politico» con la stessa Commissione europea e al controllo sull'applicazione del principio di sussidiarietà previsto dai Trattati;

   considerato che questo tipo di sinergia assume un rilievo strategico per garantire un'applicazione efficace e coerente del diritto dell'Unione europea, soprattutto a fronte di nuove discipline unionali particolarmente onerose e restrittive, soprattutto in relazione al rispetto di nuovi parametri ed all'introduzione di nuove tecnologie e standard tecnici legati alle transizioni verde e digitale, con una ricorrente sottovalutazione del principio della «neutralità tecnologica»;

    apprezzato in questa prospettiva l'impegno crescente delle amministrazioni competenti per una trasmissione più regolare e tempestiva alle Camere dei flussi di informazione qualificata sulle attività dell'Unione europea, in attuazione della legge n. 234 del 2012;

    rilevata l'insufficiente attenzione spesso riservata dalla Commissione europea al ruolo che i Parlamenti nazionali, per la posizione costituzionale che rivestono e per il fatto di essere espressione diretta dei cittadini, possono svolgere nella fase di definizione della legislazione europea affinché essa tenga conto delle specificità politiche, economiche, sociali e culturali di ogni ordinamento;

    ribadita l'esigenza di un processo normativo europeo maggiormente rispettoso dei princìpi che devono guidare l'esercizio delle competenze legislative dell'Unione europea, primi tra tutti quelli di sussidiarietà e proporzionalità, evitando una certa tendenza all'ipertrofia legislativa ed un accentuato ricorso al regolamento in luogo del più flessibile strumento normativo della direttiva;

    sottolineata altresì la necessità di limitare l'attribuzione di poteri delegati ed esecutivi troppo ampi ed indeterminati alla Commissione, stabilendo, in particolare, in modo più rigoroso ed in applicazione dell'articolo 290 del TFUE, una chiara delimitazione dell'oggetto della portata e della durata della delega;

    evidenziata l'esigenza di rafforzare la cooperazione tra i Parlamenti nell'Unione, sia con riferimento all'esame di specifiche proposte legislative sia in relazione a temi e questioni di interessi comuni;

    riaffermata la priorità di una politica legislativa dell'Unione europea che, in aderenza ai princìpi ispiratori del processo di integrazione europea, sia incentrata sulle grandi questioni piuttosto che rifugiarsi nella rassicurazione del dettaglio e della standardizzazione,

impegna il Governo:

   1) a proseguire nel rafforzamento e nella promozione degli strumenti di partecipazione attiva del Parlamento italiano alla definizione delle politiche dell'Unione europea, con particolare riguardo alla sessione europea di fase ascendente, che coinvolga tutte le istituzioni, al fine di poter rappresentare, in sede unionale, le reali necessità dei cittadini italiani, in un'ottica di dialogo rinforzato e di contributo al processo di democratizzazione dell'Unione europea;

   2) a promuovere un ancor più sistematico adempimento agli obblighi informativi e di coinvolgimento previsti dalla legge n. 234 del 2012 nei confronti del Parlamento, finalizzati ad un esame regolare e appropriato, da parte degli organi parlamentari competenti, dei progetti di atti e documenti dell'Unione europea di volta in volta in discussione in sede europea, per contribuire alla definizione delle politiche dell'Italia nelle sedi decisionali dell'Unione europea e migliorare altresì il processo di partecipazione democratica all'Unione, rafforzando ulteriormente le procedure di raccordo e di cooperazione tra il Parlamento nazionale, il Governo e gli europarlamentari italiani;

   3) a sostenere una posizione, nell'ambito delle iniziative proposte a livello europeo in vista dell'elaborazione di una carta o statuto del parlamentarismo e della democrazia, che tenga conto, per un verso, delle differenti tradizioni costituzionali, del pluralismo delle idee e degli orientamenti politici e culturali in seno all'Unione e sia intesa, per altro verso, all'affermazione dei valori fondamentali del modello di vita europea;

   4) a promuovere un ruolo attivo dell'Unione europea a supporto degli sforzi di pace, che poggi, da un lato, sul sostegno multidimensionale all'Ucraina e sull'aumento della pressione sulla Russia e, dall'altro, sul mantenimento di canali negoziali;

   5) a continuare nel pieno e convinto sostegno del processo di allargamento dell'Unione, con l'obiettivo, da un lato, di stabilizzare la regione balcanica e promuovere la sua integrazione nell'Unione europea, dall'altro, di sostenere il percorso di adesione di Ucraina, Moldova e Georgia;

   6) nell'ambito, strettamente connesso al precedente, delle politiche di difesa comune europea, a perseguire e promuovere una posizione chiara e coesa da parte dell'Unione sulle questioni internazionali di maggiore rilievo geopolitico, il ricorso, ove opportuno, ad un maggiore utilizzo dell'astensione costruttiva, un approccio proattivo verso l'utilizzo dello strumento sanzionatorio, individuando soluzioni che garantiscano la coerenza della politica italiana, lo sviluppo ed il rafforzamento degli strumenti a disposizione dell'Unione europea per la condotta della PSDC, come le operazioni e le missioni, sia civili che militari; l'attuazione degli impegni assunti con l'adozione della Bussola strategica la resilienza dell'Unione europea di fronte alle minacce ibride e cyber, nonché la capacità dell'Unione europea di preservare il libero accesso ai domini strategici contestati (spazio, cyber, marittimo);

   7) a rafforzare la dimensione esterna delle politiche migratorie, promuovendo i partenariati con i Paesi di origine e di transito, con un focus prioritario sui Paesi della riva sud del Mediterraneo e dell'Africa;

   8) a ridurre gli effetti del principio della responsabilità dello Stato membro di primo ingresso sulle domande di asilo, sostenendo, in coerenza con i principi della equa ripartizione degli oneri e della solidarietà iscritti nei Trattati, l'introduzione di un meccanismo di redistribuzione dei migranti;

   9) a definire princìpi e criteri chiari e coerenti per la gestione delle frontiere esterne e per lo sviluppo di una effettiva strategia europea in materia di rimpatri;

   10) ad un coordinamento strutturato e sistemico con gli altri Stati membri Mediterranei (cosiddetto «MED 5»), in modo da affrontare il fenomeno migratorio in maniera congiunta e sinergica con gli altri paesi particolarmente esposti;

   11) a sviluppare ulteriormente le iniziative in atto per il rafforzamento delle capacità di Tunisia, Egitto, Libia e in generale dei paesi di provenienza, di prevenire le partenze irregolari, di controllare in modo più efficace le proprie frontiere e di potenziare le capacità di ricerca e salvataggio nella regione, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali e degli obblighi internazionali;

   12) ad introdurre regole certe a livello europeo per le organizzazioni private sulle operazioni di ricerca e salvataggio, nonché a uno stretto coordinamento fra gli Stati costieri e quelli di bandiera, in applicazione delle Convenzioni internazionali vigenti;

   13) a monitorare con attenzione i rischi connessi all'utilizzo dei flussi migratori quale strumento per azioni ibride di destabilizzazione delle democrazie europee;

   14) al contrasto del lavoro sommerso e al rafforzamento delle competenze dei lavoratori migranti, quali ad esempio la promozione di percorsi di apprendimento e di valorizzazione delle competenze dei cittadini stranieri, con particolare riferimento ai gruppi vulnerabili di migranti e in coerenza con gli obiettivi posti nella comunicazione della Commissione sull'Anno europeo delle competenze 2023 e nella Agenda europea delle competenze;

   15) a rafforzare il quadro legislativo per il contrasto al traffico di migranti, alla tratta di esseri umani, all'abuso sessuale sui minori, ai matrimoni forzati, alle mutilazioni genitali femminili, al terrorismo e all'estremismo violento ed al contrabbando di armi;

   16) in relazione alla riforma della governance economica europea, a promuovere la definizione di un percorso di riduzione del debito graduale, realistico e sostenibile nel medio periodo;

   17) a valorizzare il contributo della procedura per gli squilibri macroeconomici nel rafforzare la titolarità nazionale delle riforme e la trazione politica, promuovendo un approccio prospettico della suddetta procedura;

   18) a sostenere, nell'ambito della riflessione sull'approfondimento dell'Unione Economica e Monetaria, l'istituzione di un'efficace funzione di stabilizzazione centralizzata, supportando nei modi possibili la fornitura dei beni pubblici europei;

   19) ad assicurare che, in sede di negoziato europeo sulla revisione del Quadro finanziario pluriennale e del sistema di risorse proprie per il periodo 2021-2027, le nuove risorse proprie oggetto di discussione al fine di rafforzare il bilancio dell'Unione siano in grado di limitare il più possibile tagli ai programmi dell'Unione o aumenti del contributo dell'Italia, e degli altri Stati membri, a titolo di risorsa basata sul Reddito nazionale lordo;

   20) ad avviare, nel medesimo ambito negoziale, una riflessione sulla creazione di una dotazione supplementare del bilancio dell'Unione europea destinata specificamente a sostenere le Isole ad affrontare le loro sfide e disparità specifiche;

   21) in relazione alla transizione energetica, verde e digitale ed all'attuazione del Green Deal europeo, a perseguire, nel negoziato sulle proposte legislative relative alla decarbonizzazione del settore dei trasporti, l'obiettivo di evitare oneri eccessivi e non adeguatamente motivati in capo al settore produttivo ed ai cittadini italiani, attraverso soluzioni coerenti con il principio di neutralità tecnologica, sia con riferimento ai motori sia ai carburanti, e la estensione appropriata dei periodi transitori per l'attuazione della nuova normativa;

   22) con specifico riferimento alla proposta di regolamento sulle emissioni di CO2 dei veicoli pesanti, ad apportare le modifiche necessarie per consentire l'impiego di carburanti carbon neutral come soluzione per la sostenibilità del trasporto su strada, in particolare sulle tratte più lunghe;

   23) con riguardo alla proposta di regolamento cosiddetto «Euro 7», si valuti la revisione delle scadenze previste, comprese quelle relative alle emissioni di freni e agli pneumatici, per l'impossibilità delle imprese di accelerare ulteriormente i processi di sviluppo dei veicoli integrando i nuovi requisiti tecnici richiesti;

   24) con riferimento alle proposte per la qualità delle acque, a definire in sede negoziale tempi di applicazione per l'introduzione di nuove sostanze inquinanti, tali da consentire agli Stati membri l'adeguamento dei metodi di analisi e l'attuazione di misure specifiche unitamente alla definizione di un periodo transitorio per l'applicazione degli standard di qualità ambientale aggiornati ed una tempistica meno ravvicinata per il recepimento da parte degli Stati membri;

   25) nei negoziati in corso sulla revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia, il Governo prosegua, in linea con quanto stabilito nell'orientamento generale dal Consiglio dell'Unione europea, la sua azione per modificare la proposta originaria della Commissione europea in modo da rimettere a ciascuno Stato membro la definizione di un percorso per l'attuazione degli obiettivi comuni entro il 2050;

   26) con riferimento al negoziato in corso sulla proposta di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti derivanti, il Governo dia seguito, in coerenza con l'articolo 7 della legge n. 234 del 2012, agli indirizzi contenuti nel documento finale approvato sulla medesima proposta dalle Commissioni ambiente ed attività produttive della Camera lo scorso 28 giugno;

   27) in relazione al negoziato interistituzionale sulla libertà dei media, a perseguire la linea di preservare le norme di contrasto dello spyware nonché di adoperarsi per una rapida approvazione della proposta di direttiva sulle cosiddette SLAPP (Strategie Lawsuit Against Public Participation);

   28) in relazione al prospettato sistema obbligatorio di etichettatura nutrizionale (il cosiddetto Nutriscore), a ribadire in sede europea come un simile sistema possa condizionare le scelte del consumatore senza fornire le informazioni necessarie per un'alimentazione equilibrata determinando effetti discriminatori nei confronti di prodotti riconosciuti a livello comunitario come patrimonio nazionale (DOP, IGP, STG), obbligati per legge a mantenere determinati tenori di nutrienti, previsti dai disciplinari di produzione a tutela delle tradizioni e dei consumatori;

   29) in relazione alle iniziative normative della Commissione europea per promuovere l'autonomia strategica europea, e segnatamente in merito alla proposta di regolamento sui semiconduttori, a sostenere la previsione del co-finanziamento delle iniziative previste anche attraverso fondi strutturali e di rafforzare il coordinamento delle procedure tra gli Stati membri per attirare gli investimenti esteri. Inoltre, in materia di aiuti di Stato facilitati per impianti innovativi, si sostenga una definizione che inglobi l'innovazione anche sui nodi tecnologici più maturi;

   30) con riguardo ai negoziati sulla proposta di regolamento sulle materie prime critiche, ad includere l'alluminio nell'elenco delle materie prime strategiche e lo zinco e il fosforo in quello delle materie prime critiche;

   31) ad adoperarsi per definire con urgenza una nuova strategia di politica industriale dell'Unione europea che rafforzi l'autonomia strategica dell'Unione e accompagni una transizione graduale e tecnologicamente neutra dei sistemi produttivi europei, con un sostegno adeguato erogato dal bilancio europeo, sul modello della Iniziativa NextGenerationEU;

   32) a promuovere un approccio che non sovraccarichi le imprese con eccessivi oneri amministrativi e di rendicontazione e che permetta di raggiungere un adeguato bilanciamento tra standard ambientali e necessità di approvvigionamento; rafforzare la ricerca e l'innovazione per portare rapidamente sul mercato materie sostitutive, in particolare delle terre rare, e promuovere lo sviluppo di competenze professionali specifiche; incentivare maggiormente il riciclo, perché in grado di contribuire al raggiungimento degli obiettivi in un arco temporale di breve/medio periodo rispetto a quello per le attività estrattive; a promuovere lo stanziamento di risorse finanziarie adeguate a livello dell'Unione europea, anche attraverso l'istituzione di un fondo di sovranità europeo, per l'attuazione del regolamento proposto, anche per rendere fruibili le tecnologie meno impattanti sul fronte ambientale;

   33) a sostenere la rapida approvazione della proposta d'istituire una piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa (STEP), finalizzata a promuovere la competitività a lungo termine dell'Unione europea in materia di tecnologie critiche, nei settori della tecnologia estremamente avanzata e digitale, delle tecnologie pulite e delle biotecnologie. In ogni caso si sostiene pienamente la richiesta del Governo di procedere all'istituzione di un vero e proprio Fondo sovrano europeo per la politica industriale, dotato di risorse comuni europee adeguate;

   34) a migliorare altresì a tale scopo tutti gli strumenti a disposizione delle agenzie Europol ed Eurojust ai fini dell'esercizio dei rispettivi ruoli di assistenza e coordinamento delle azioni di prevenzione e contrasto nonché delle indagini condotte dalle autorità competenti degli Stati membri;

   35) a contrastare efficacemente i network che per via informatica diffondono in maniera subdola messaggi volti ad indurre persone in condizione di estrema debolezza a intraprendere viaggi finalizzati alla immigrazione illegale.
(6-00071) «Giordano, Candiani, Rossello, Pisano, Mantovani, Giglio Vigna».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica comunitaria

politica commerciale comune

proposta di legge