ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00059

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 184 del 25/10/2023
Abbinamenti
Atto 6/00060 abbinato in data 25/10/2023
Atto 6/00061 abbinato in data 25/10/2023
Atto 6/00062 abbinato in data 25/10/2023
Atto 6/00063 abbinato in data 25/10/2023
Atto 6/00064 abbinato in data 25/10/2023
Atto 6/00065 abbinato in data 25/10/2023
Firmatari
Primo firmatario: ZANELLA LUANA
Gruppo: ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Data firma: 25/10/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FRATOIANNI NICOLA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 25/10/2023
BONELLI ANGELO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 25/10/2023
BORRELLI FRANCESCO EMILIO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 25/10/2023
DORI DEVIS ALLEANZA VERDI E SINISTRA 25/10/2023
EVI ELEONORA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 25/10/2023
GHIRRA FRANCESCA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 25/10/2023
GRIMALDI MARCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 25/10/2023
MARI FRANCESCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 25/10/2023
PICCOLOTTI ELISABETTA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 25/10/2023
ZARATTI FILIBERTO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 25/10/2023


Stato iter:
25/10/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 25/10/2023
Resoconto FITTO RAFFAELE MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (AFFARI EUROPEI, IL SUD, LE POLITICHE DI COESIONE E IL PNRR)
 
INTERVENTO GOVERNO 25/10/2023
Resoconto MELONI GIORGIA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 25/10/2023
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO MISTO-+EUROPA
Resoconto LUPI MAURIZIO NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE
Resoconto FRATOIANNI NICOLA ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Resoconto RICHETTI MATTEO AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
Resoconto ROSSELLO CRISTINA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Resoconto CONTE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto CANDIANI STEFANO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto SCHLEIN ELLY PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto CAIATA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA
Resoconto SOUMAHORO ABOUBAKAR MISTO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 25/10/2023

NON ACCOLTO IL 25/10/2023

PARERE GOVERNO IL 25/10/2023

DISCUSSIONE IL 25/10/2023

RESPINTO IL 25/10/2023

CONCLUSO IL 25/10/2023

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00059
presentato da
ZANELLA Luana
testo di
Mercoledì 25 ottobre 2023, seduta n. 184

   La Camera,

   considerando che:

    il prossimo Consiglio europeo del 26 e 27 ottobre 2023 discuterà di diversi temi cruciali e di portata strategica come il delicatissimo contesto internazionale, dal Medio Oriente all'Ucraina, la revisione del Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027, la situazione economica e le politiche migratorie;

   premesso che:

    esprime allarme per l'escalation militare attualmente in corso in Medio Oriente, per l'oltraggioso carico di vittime civili fin qui perpetrato e per il concatenarsi di conseguenze geopolitiche e belliche incontrollabili; esorta pertanto l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione, la Commissione e il Consiglio a unirsi al Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, nel chiedere un immediato cessate il fuoco nei combattimenti e l'accesso ai necessari ed urgenti aiuti umanitari e sottolinea che non si possono aggiungere vittime civili ad altre vittime civili;

    ribadisce la più ferma condanna degli attacchi terroristici di Hamas in Israele del 7 ottobre, veri e propri crimini contro l'umanità, trasmette piena solidarietà alla popolazione colpita ed esprime angoscia per l'enorme carico di vittime civili e per i numerosi ostaggi rapiti, di cui chiede urgentemente la liberazione;

    considera che il diritto alla difesa di Israele non possa travalicare i limiti del diritto internazionale umanitario, sottolinea che i bombardamenti sulla Striscia di Gaza, la privazione di elettricità, cibo, acqua e carburante e l'ordine di evacuazione impartito ai palestinesi sono stati descritti da esperti e funzionari delle Nazioni Unite come attacchi indiscriminati, punizioni collettive e trasferimenti forzati di popolazione che violano il diritto internazionale; ricorda che gli attacchi aerei su Gaza hanno fin qui provocato più di 5 mila morti, molti dei quali bambini, e che si prevede che questo numero aumenti drammaticamente nei prossimi giorni;

    ritiene necessario riconoscere le responsabilità di larga parte della comunità internazionale nell'avere progressivamente dimenticato il conflitto israelo-palestinese, che ha accentuato l'isolamento del popolo palestinese, tollerato la violazione sistematica della legalità internazionale e di numerose risoluzioni delle Nazioni Unite producendo così l'assenza di una qualsiasi prospettiva di pace credibile;

    sottolinea l'importante ruolo che gli aiuti dell'Unione europea svolgono in Palestina, in particolare in aspetti chiave come l'accesso all'acqua potabile o all'energia, ed esorta la Commissione a non sospendere unilateralmente alcun finanziamento: esprime preoccupazione per il rapido deterioramento della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, dove circa la metà della popolazione è costituita da bambini; invita il Governo israeliano a rispettare l'accesso umanitario alle aree in cui i civili sono colpiti da attacchi; chiede di aprire e mantenere permanentemente aperti i canali per la fornitura di aiuti umanitari ai civili nella Striscia di Gaza; esorta la comunità internazionale a continuare e aumentare l'assistenza umanitaria alla popolazione civile dell'area e ribadisce che gli aiuti umanitari dell'Unione europea devono continuare a essere consegnati; considera necessario che l'Unione, come già avvenuto per la popolazione ucraina, attivi la Direttiva 2001/55/CE del Consiglio, del 20 luglio 2001, sulle norme minime per la concessione della proiezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati e sulla promozione dell'equilibrio degli sforzi tra gli Stati membri che ricevono gli sfollati e subiscono le conseguenze dell'accoglienza degli stessi per la popolazione palestinese residente a Gaza;

    ritiene che le azioni terroristiche di Hamas e il fondamentalismo islamico in Palestina siano nemiche della causa palestinese e allontanino il percorso di pace che deve portare a due stati e due popoli;

    richiama la risoluzione 181 (II) dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 29 novembre 1947, che raccomandava la creazione di due Stati indipendenti nel territorio della Palestina storica; deplora che ciò non è stato realizzato e che lo Stato di Israele continua a occupare il territorio palestinese e a negare alla popolazione palestinese il diritto all'autodeterminazione, ricorda che l'11 novembre 2022 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha votato a favore della richiesta di un parere della Corte internazionale di giustizia per quanto concerne l'occupazione prolungata, la costruzione di insediamenti e l'annessione del territorio palestinese da parte di Israele, che violano il diritto del popolo palestinese all'autodeterminazione;

    ricorda che l'uso del fosforo bianco è vietato dalla Convenzione sulle Armi Chimiche, esprime preoccupazione per le denunce di diverse ONG circa un suo possibile utilizzo da parte dell'esercito israeliano e chiede che si svolga un'indagine indipendente che chiarisca anche questo aspetto;

    ricorda che tutti gli stati membri hanno l'obbligo di assicurare il diritto di tutti ad esprimere pacificamente la loro indignazione, le loro preoccupazioni e la loro solidarietà per i popoli che hanno subito vittime civili;

    ricorda che la difesa della pace, della democrazia e dei diritti umani nel mondo sono elementi costitutivi dell'Unione europea e che su questi deve basarsi la sua azione esterna e la sua autonomia strategica;

    esprime preoccupazione per il protrarsi del conflitto in Ucraina e constata che, al netto di altalenanti evoluzioni del conflitto, si prefigura una condizione di guerra di posizione e di logoramento destinata a protrarsi sul lungo periodo, prolungando e aumentando così il carico di morte, distruzione e sofferenza;

    prende atto del fatto che la fornitura di equipaggiamento militare all'Ucraina era stata considerata come uno strumento volto a determinare migliori condizioni negoziali e guarda, quindi, con estremo disappunto alla mancanza di partecipazione e collaborazione dell'Unione a qualsiasi percorso negoziale e all'assenza di sforzi volti ad individuare condizioni concrete e realistiche in cui tale negoziato possa aver luogo;

    ritiene che l'Unione europea debba, invece, assumere l'onere di una grande iniziativa diplomatica convocando una conferenza multilaterale per la pace e la sicurezza. Ricorda, infatti, che l'articolo 21 del Trattato sull'Unione Europea definisce il compilo di promuovere «soluzioni multilaterali ai problemi comuni, in particolare nell'ambito delle Nazioni Unite», indicando anche l'obiettivo di «preservare la pace, prevenire i conflitti e rafforzare la sicurezza internazionale, conformemente agli obiettivi e ai principi della Carta delle Nazioni Unite, nonché ai principi dell'Atto finale di Helsinki»;

    considera necessario che il Consiglio europeo fornisca orientamenti politici al fine di raggiungere un accordo in tempi brevi sulla revisione del Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027. Ritiene che un rinnovato QFP debba rispondere più efficacemente all'evoluzione delle esigenze, al deterioramento della situazione economica e sociale dei cittadini europei, colmare le lacune di finanziamento e aumentare la flessibilità e la capacità di risposta alle crisi. La revisione deve fornire nuovi finanziamenti per le priorità politiche ambientali e sociali e garantire un bilancio dell'Unione europea più forte e ambizioso: a ciò e legata, infatti, la possibilità che la politica di coesione dell'Unione europea fornisca le risposte necessarie alla transizione verde e digitale;

    considera insufficiente la proposta di riforma del Patto di Stabilità e Crescita proposta dalla Commissione europea constata, inoltre, che l'attuale sistema di governance economica europea risulti inadeguato a fornire le risposte economiche necessarie in fasi di crisi. In particolare, considera necessario prevedere lo scorporo dal calcolo degli investimenti strategici per la transizione ecologica e le politiche sociali. Ritiene urgente, quindi, lavorare per una riforma profonda della governance economica che superi anche l'impianto attuale, in modo da poter sostenere le necessarie politiche sociali, favorire scelte espansive e anticicliche e investimenti strategici;

    sottolinea che i livelli attuali e le previsioni di inflazione generano un quadro complessivamente allarmante che sta già colpendo in maniera consistente il potere di acquisto e le condizioni di vita di milioni di cittadini europei. Ritiene che la risposta a questa situazione non possa essere affidata alle sole politiche monetarie della Banca Centrale Europea ed evidenzia l'urgenza di azioni volte a incrementi sostanziali di salari e pensioni;

    esprime, infatti, profonda preoccupazione per il crescere esponenziale della povertà in Europa. Ricorda che nel 2021 erano 95.4 milioni (il 21.7 per cento della popolazione) le persone a rischio povertà ed esclusione sociale in Europa;

    constata di contro che, a partire dal 2020, l'1 per cento più ricco della popolazione si è accaparrato quasi i due terzi della ricchezza prodotta. Deplora la diffusione di pratiche elusive dei doveri fiscali, agevolate spesso da accordi e politiche di ribasso fiscale messe in campo da diversi Paesi. Considera, quindi, urgente introdurre un'imposta progressiva sulle grandi ricchezze volta a ridurre le disuguaglianze e a finanziare gli investimenti necessari per la transizione ecologica e le politiche sociali;

    sottolinea che la prossima COP28, che inizierà il prossimo 30 novembre, sarà un momento fondamentale per la sfida globale contro il cambiamento climatico: considera fondamentale che l'Unione presenti e difenda in quella sede l'urgenza di obbiettivi ambiziosi sul Global Stocktake, sul programma di lavoro in materia di mitigazione sul l'obbiettivo mondiale di adattamento e sui finanziamenti per il clima; esorta in particolare l'Unione a lavorare in maniera coesa per la progressiva eliminazione dei combustibili fossili e per un finanziamento sostanziale del fondo per le perdite e i danni, che risarcisca le perdite e i danni subiti dai paesi che sono meno responsabili del riscaldamento globale ma subiscono i suoi danni peggiori;

    apprezza che il Green Deal abbia fatto della lotta al cambiamento climatico una priorità politica fondamentale per l'Unione, considera pertanto urgente lavorare al completamento e ad una sua corretta e piena implementazione evitando rallentamenti o torsioni;

    ritiene indispensabile che la riduzione della dipendenza energetica da paesi terzi debba essere raggiunta attraverso le politiche sulle energie rinnovabili, il risparmio e l'efficienza energetica sia sviluppata nel quadro di una strategia complessiva che rispetti gli impegni assunti per il contrasto al cambiamento climatico;

    sottolinea l'esigenza di una riflessione profonda sul modello di competitività europeo sui mercati globali. Denuncia che oggi la costruzione della catena della produzione e del commercio globale incrocia clamorose e inaccettabili violazioni dei diritti umani, espliciti comportamenti di dumping che oltrepassano i diritti sociali, sindacali e del lavoro, eclatanti conseguenze sull'ambiente, sul cambiamento climatico, sulle popolazioni indigene, sulla continua depredazione di risorse naturali e persino fenomeni di corruzione. Ritiene che il modello di competitività europeo debba respingere tali pratiche per favorire politiche globali di giustizia sociale e ambientale;

    ritiene importante l'avvio dei negoziati interistituzionali tra Parlamento europeo e Consiglio sul nuovo patto sulla migrazione e l'asilo, evidenzia tuttavia che in particolare la posizione del Consiglio contenga misure ancora largamente insufficienti ed errate, che si concentrano principalmente sulla riduzione dell'arrivo dei migranti in Europa e sulla facilitazione dei ritorni nei loro paesi d'origine, mentre sarebbe fondamentale rafforzare e definire canali sicuri e legali per la migrazione. Ritiene urgente mettere in campo un nuovo approccio basato sui principi di solidarietà e di responsabilità condivisa;

    ritiene che i naufragi e le morti di migranti nel Mar Mediterraneo siano una tragedia epocale alla quale abbiamo la responsabilità di porre fine: ricorda che il salvataggio in mare è un obbligo legale ai sensi del diritto internazionale, in particolare ai sensi dell'articolo 98 della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, che richiede l'assistenza a qualsiasi persona in pericolo in mare; ritiene che sia necessaria una risposta permanente, solida ed efficace dell'unione nelle operazioni di ricerca e salvataggio in mare, anche attraverso una missione dedicata dell'Unione europea, al fine di prevenire ulteriori perdite di vite umane tra i migranti che tentano di attraversare il Mar Mediterraneo;

    sottolinea che l'esistenza di vie di accesso sicure e legali all'Unione europea è l'unica alternativa alla migrazione irregolare e deplora la mancanza di tali opportunità, anche per i richiedenti asilo e i rifugiati. Ritiene che un approccio basato su misure a breve termine per rafforzare il controllo delle frontiere e ridurre gli arrivi di migranti in Europa abbia portato a una drastica riduzione delle opportunità di migrazione legale, spingendo i migranti verso rotte più pericolose;

    ritiene che qualsiasi accordo con i Paesi di origine e di transito di migranti debba garantire la piena proiezione delle vite umane, della dignità e dei diritti umani. Esprime profonda vergogna per il fatto che queste garanzie minime non siano effettivamente rispettate e che i migranti e i rifugiati debbano affrontare condizioni disumane di trasferimento e detenzione. Condanna gli abusi e le violazioni sistematiche dei diritti umani che colpiscono un gran numero di migranti e ricorda in particolare l'inaccettabile situazione nei centri di detenzione in Libia, dove migliaia di persone sono sistematicamente sottoposte a detenzione arbitraria in condizioni disumane, torture e altri abusi, tra cui stupri, uccisioni e sfruttamento;

    ricorda che il rimpatrio dei migranti può avvenire solo in condizioni di sicurezza, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali e procedurali dei migranti interessati e solo se il Paese in cui i migranti stanno per essere rimpatriati è considerato sicuro. Evidenzia, da questo punto di vista, eclatanti anomalie, ad esempio, per quanto riguarda il caso della Tunisia che vive oggi una clamorosa degenerazione delle garanzie democratiche e del rispetto dei diritti umani che non consentono di considerarla un partner affidabile,

impegna il Governo:

   a lavorare nell'ambito del Consiglio europeo e in ogni sede internazionale per arrivare in tempi brevi ad un cessate il fuoco in Medio Oriente, per l'interruzione di ogni ulteriore escalation militare e per la costruzione delle condizioni per avviare un processo di pace (basato sulla proposta dei due popoli e due Stati);

   ad evidenziare in Consiglio la necessità che l'Unione attivi la direttiva sulla Protezione temporanea 2001/55 per la popolazione palestinese residente a Gaza;

   a chiedere che il prossimo Consiglio europeo investa su un nuovo protagonismo dell'Unione europea per la pace, nel quadro di una sua effettiva autonomia strategica e che, anche nel contesto della guerra in Ucraina, si avvii una forte iniziativa diplomatica dell'Unione per la richiesta di un cessate il fuoco e l'avvio di un processo di pace in un contesto multilaterale;

   a lavorare per una revisione ambiziosa del Quadro Finanziario Pluriennale che metta in campo le risorse per rispondere all'emergenza economica e sociale e per sostenere la transizione ecologica;

   a negoziare una più ambiziosa riforma del Patto di Stabilità e Crescita e della governance economica europea;

   a presentare e illustrare in Parlamento nelle prossime settimane il piano Mattei annunciato più volte dalla Presidente del Consiglio;

   ad avanzare in Consiglio europeo l'urgenza di una tassazione europea sulle grandi ricchezze volta a finanziare investimenti necessari per la lotta alla povertà e la transizione ecologica e sociale;

   a lavorare per una strategia ambiziosa dell'Unione in vista della COP28, che includa la progressiva eliminazione dei combustibili fossili e un finanziamento sostanziale del fondo per le perdite e i danni, modificando la scelta di fare dell'Italia un hub del gas per trasformarla in hub delle rinnovabili;

   a rescindere i contratti di acquisto di gas e a non sottoscriverne nuovi con quei paesi come il Qatar finanziatori del gruppo Hamas;

   ad avanzare in Consiglio europeo l'urgenza di una proposta di tassazione europea degli extraprofitti energetici da fonti fossili;

   a insistere per il rapido completamento e la piena e concreta implementazione del Green Deal europeo;

   a rivedere profondamente, nel contesto del negoziato inter istituzionale con il Parlamento europeo, l'accordo sul Nuovo patto sulla migrazione e l'asilo e a lavorare per un nuovo approccio alle politiche migratorie basato sui principi di solidarietà e di responsabilità condivisa, per la creazione di vie legali sicure per la migrazione, per la creazione di una missione UE di salvataggio nel Mediterraneo e per la chiusura immediata di tutti gli accordi sulla gestione integrata delle frontiere con paesi terzi che non forniscono garanzie sufficienti sul rispetto dei diritti umani;

   ad interrompere urgentemente tutti gli accordi e le relative missioni finalizzate al controllo dei flussi migratori in assenza delle opportune garanzie circa il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale.
(6-00059) «Zanella, Fratoianni, Bonelli, Borrelli, Dori, Evi, Ghirra, Grimaldi, Mari, Piccolotti, Zaratti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti umani

vittima civile

questione palestinese