ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00202

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 178 del 16/10/2023
Abbinamenti
Atto 1/00160 abbinato in data 16/10/2023
Atto 1/00198 abbinato in data 16/10/2023
Atto 1/00200 abbinato in data 16/10/2023
Firmatari
Primo firmatario: ZANELLA LUANA
Gruppo: ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Data firma: 13/10/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PICCOLOTTI ELISABETTA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 13/10/2023
BONELLI ANGELO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 13/10/2023
BORRELLI FRANCESCO EMILIO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 13/10/2023
DORI DEVIS ALLEANZA VERDI E SINISTRA 13/10/2023
EVI ELEONORA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 13/10/2023
FRATOIANNI NICOLA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 13/10/2023
GHIRRA FRANCESCA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 13/10/2023
GRIMALDI MARCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 13/10/2023
MARI FRANCESCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 13/10/2023
ZARATTI FILIBERTO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 13/10/2023


Stato iter:
18/10/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 16/10/2023
Resoconto GRUPPIONI NAIKE AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
 
PARERE GOVERNO 18/10/2023
Resoconto GEMMATO MARCELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 18/10/2023
Resoconto ZANELLA LUANA ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Resoconto RUFFINO DANIELA AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
Resoconto TASSINARI ROSARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Resoconto QUARTINI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto LOIZZO SIMONA LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto DI BIASE MICHELA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 16/10/2023

DISCUSSIONE IL 16/10/2023

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 16/10/2023

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 18/10/2023

ACCOLTO IL 18/10/2023

PARERE GOVERNO IL 18/10/2023

DISCUSSIONE IL 18/10/2023

APPROVATO IL 18/10/2023

CONCLUSO IL 18/10/2023

Atto Camera

Mozione 1-00202
presentato da
ZANELLA Luana
testo presentato
Lunedì 16 ottobre 2023
modificato
Mercoledì 18 ottobre 2023, seduta n. 180

   La Camera,

   premesso che:

    1) il termine giapponese «Hikikomori» significa «stare in disparte». Con questo termine si indica chi decide di ritirarsi dalla vita sociale scolastica o lavorativa per lunghi periodi, alle volte anni, chiudendosi nell'abitazione ed evitando qualunque tipo di contatto diretto con il mondo esterno, spesso anche con i familiari;

    2) le persone Hikikomori sono in particolare giovani tra i 14 e i 30 anni, nella maggioranza dei casi di genere maschile, anche se da più parti si afferma che il numero delle ragazze che si ritirano dalla vita sociale potrebbe essere sottostimato;

    3) la ricerca sociologica su questo argomento è iniziata negli anni 2000 e nel 2010 la parola «Hikikomori» è stata introdotta nell'Oxford English dictionary. Da allora, questo concetto è stato sempre più menzionato nella letteratura psichiatrica; l'Hikikomori è stato segnalato anche in altri Paesi, tra cui Hong Kong, Oman, Spagna, Francia, Brasile, Cina, India, Corea, Stati Uniti, Canada e Italia. L'Hikikomori è attualmente considerato un fenomeno mondiale;

    4) nel solo Giappone, le indagini ufficiali condotte finora dal Governo hanno identificato circa un milione di persone di casi, almeno l'1,2 per cento della popolazione, mentre si stima che in Italia siano tra i 50 mila e i 100 mila i giovani potenzialmente colpiti dal fenomeno di abbandono sociale. L'attenzione nei confronti del fenomeno è aumentato, soprattutto a seguito della pandemia di Covid-19, che ha estremizzato il problema;

    5) la condizione Hikikomori ha alla base un disagio adattivo sociale, con i giovani che esprimono una forte ansia sociale, accompagnata dalla difficoltà nella relazione con i coetanei e nella relazione più ampia con la società, trattandosi di giovani introversi e inibiti socialmente, nella convinzione che si sta meglio isolati e da soli;

    6) secondo lo psicologo Marco Crepaldi, fondatore dell'associazione Hikikomori Italia, i principali campanelli di allarme a cui le famiglie dovrebbero prestare attenzione sono legati all'insofferenza nella socialità che parte dal rifiuto delle attività extrascolatiche per passare al rifiuto della scuola, il cui ambiente, dove possono celarsi storie di bullismo, viene vissuto in modo particolarmente negativo;

    7) gli Hikikomori sono generalmente giovani che si isolano progressivamente e sviluppano una visione molto negativa della società, ma la dipendenza da internet, al contrario di quanto si pensi, non è la causa che causa l'esplosione del fenomeno, ma rappresenta una conseguenza;

    8) dalla condizione di Hikikomori derivano problematiche che coinvolgono la salute, in quanto, oltre al rischio di uno stato depressivo, si assiste ad un impatto su alimentazione e attività fisica e sulla cura della propria persona;

    9) per i soggetti Hikikomori, il rischio di una tendenza autodistruttiva è elevato, in quanto autolesionismo e abuso di sostanze sembra siano molto diffusi, con la finalità di farsi del male. I soggetti Hikikomori, perdendo contatto con la realtà, aumentano il rischio di subire disturbi dissociativi e ossessivo-compulsivi;

    10) il 2 marzo 2023 sono stati comunicati i risultati del primo grande studio quantitativo sul fenomeno degli Hikikomori in Italia, una ricerca condotta dal CNR-Istituto di fisiologia clinica, in collaborazione con l'Associazione Gruppo Abele onlus di Torino. Come strumento di raccolta dati è stato utilizzato il questionario ESPAD®Italia 2021, che da molti anni ormai analizza i consumi psicoattivi, quali alcol, tabacco ed altri, e altri comportamenti a rischio degli studenti delle scuole superiori tra i 15 e i 19 anni;

    11) l'81,6 per cento dei dirigenti rispondenti al questionario ha affermato che, nell'anno scolastico 2020-2021, vi è stato almeno uno studente della scuola coinvolto nel fenomeno della dispersione scolastica, mentre il 26,7 per cento ha affermato che almeno uno studente è stato coinvolto nel fenomeno dell'isolamento sociale;

    12) il Centro e il Sud Italia risultano ben sette volte più colpiti rispetto al Nord, mentre l'esperienza dell'associazione Hikikomori Italia afferma che la maggior parte delle richieste di aiuto giungono dalle regioni nel Nord del Paese. Tale differenza di incidenza territoriale può derivare da una sovrapposizione della dispersione scolastica e quello del ritiro sociale volontario cronico Hikikomori;

    13) con il decreto direttoriale del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, direzione generale per lo studente, l'integrazione e la partecipazione n. 141 del 19 febbraio 2019, presso l'amministrazione centrale è stato istituito un comitato tecnico nazionale per la tutela del diritto allo studio di alunni e studenti in condizione di ritiro sociale volontario, con il compito di definire: a) linee guida nazionali condivise per l'assistenza di alunni e studenti in condizione di ritiro sociale volontario; b) iniziative atte a favorire la diffusione e il recepimento delle linee guida; c) iniziative funzionali alla tutela del diritto allo studio, della salute e del benessere di alunni e studenti in condizione di ritiro sociale volontario;

    14) la possibilità di attivare servizi educativi con personale adeguatamente formato e competente sul tema del ritiro sociale è uno strumento fondamentale sia in ottica preventiva (lavoro sulle relazioni nelle classi ed altro), sia su interventi di primo livello, rivolti agli alunni a forte rischio di ritiro sociale, quali, ad esempio, attuare modalità alternative alla lezione frontale per rinnovare l'interesse alla frequenza scolastica, che su interventi di secondo livello, ovvero successivamente a ritiro sociale avvenuto. Tali interventi non possono che essere attivati attraverso la collaborazione con scuola, famiglia, servizi sociali e sanitari con progetti individualizzati e/o a piccolo gruppo, che possono prevedere interventi a domicilio e l'attivazione di modalità di lavoro in sinergia con il territorio, con l'obiettivo del graduale rientro sociale e scolastico,

impegna il Governo:

1) a promuovere periodicamente uno studio su scala nazionale che coinvolga tutte le fasce di età della popolazione circa l'incidenza di tale fenomeno e le sue ripercussioni;

2) a valutare la possibilità di adottare, nei limiti delle risorse disponibili, iniziative di competenza volte a prevedere l'istituzione di un fondo finalizzato alla prevenzione e al contrasto del disagio adolescenziale e del ritiro sociale volontario;

3) a valutare la possibilità di predisporre percorsi e progetti educativi di gruppo specificamente orientati a sostenere nei ragazzi quelle competenze socio-relazionali indispensabili all'assolvimento dei compiti evolutivi dell'adolescenza;

4) ad attivare presso i Ministeri competenti specifici progetti volti a prevenire ed arginare il fenomeno del ritiro sociale tra le fasce più giovani della popolazione;

5) ad attivare ogni utile iniziativa per un'adeguata formazione di insegnanti e operatori del settore, per una più corretta e puntuale individuazione di tale comportamento per poter prevenire ed arginare l'abbandono scolastico e universitario;

6) a valutare l'opportunità di attivare, nei limiti delle risorse disponibili, servizi educativi con personale adeguatamente formato e competente sul tema del ritiro sociale, uno strumento fondamentale sia in ottica preventiva (lavoro sulle relazioni nelle classi ed altro) sia su interventi di primo livello, rivolti agli alunni a forte rischio di ritiro sociale, che su interventi di secondo livello, ovvero successivamente a ritiro sociale avvenuto, interventi da attivare attraverso la collaborazione tra scuola, famiglia, servizi sociali e sanitari con progetti individualizzati e/o a piccolo gruppo, che possono prevedere anche interventi a domicilio e attivazione di modalità di lavoro in sinergia con il territorio, con l'obiettivo del graduale rientro sociale e scolastico;

7) a valutare l'opportunità di adottare iniziative volte a sviluppare attività didattiche a favore di una personalizzazione dell'istruzione, anche attraverso la figura del docente tutor, promuovendo il recupero dei ragazzi che manifestano maggiori difficoltà e sviluppando le potenzialità di coloro a forte rischio di ritiro sociale, riducendo eventuali situazioni di pressione e mancanza di realizzazione personale all'interno del percorso scolastico;

8) a valutare l'opportunità di adottare e definire iniziative di competenza per definire l'applicazione di un piano didattico personalizzato che preveda la possibilità di istruzione domiciliare autonoma, con il supporto di insegnanti presso il domicilio dello studente e attraverso l'utilizzo di tecnologie di formazione a distanza e video-lezioni, anche assumendo le necessarie iniziative dirette al riconoscimento economico agli insegnanti per adempiere al piano didattico personalizzato;

9) a promuovere campagne capillari informative, anche attraverso il web circa il fenomeno Hikikomori di ritiro sociale, coinvolgendo le amministrazioni locali, le amministrazioni scolastiche e sanitarie, nonché le associazioni che intervengono su soggetti che si sono ritirati dalla vita sociale scolastica o lavorativa o che sono a rischio, in particolare nelle scuole e nelle università.
(1-00202) (Testo modificato nel corso della seduta) «Zanella, Piccolotti, Bonelli, Borrelli, Dori, Evi, Fratoianni, Ghirra, Grimaldi, Mari, Zaratti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

formazione degli insegnanti

problema sociale

formazione professionale