ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05163

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 442 del 17/12/2020
Abbinamenti
Atto 5/05162 abbinato in data 16/12/2020
Firmatari
Primo firmatario: VIVIANI LORENZO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 15/12/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 15/12/2020
Stato iter:
16/12/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 16/12/2020
Resoconto VIVIANI LORENZO LEGA - SALVINI PREMIER
 
RISPOSTA GOVERNO 16/12/2020
Resoconto L'ABBATE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI)
 
REPLICA 16/12/2020
Resoconto VIVIANI LORENZO LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 16/12/2020

DISCUSSIONE IL 16/12/2020

SVOLTO IL 16/12/2020

CONCLUSO IL 16/12/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05163
presentato da
VIVIANI Lorenzo
testo presentato
Giovedì 17 dicembre 2020
modificato
Mercoledì 16 dicembre 2020 in Commissione XIII (Agricoltura)

   VIVIANI, MANZATO, BUBISUTTI, CECCHETTI, GASTALDI, GOLINELLI, LIUNI, LOLINI e LOSS. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   la Commissione europea ha presentato una Proposta di regolamento che interviene al ribasso circa la possibilità di pesca per il Mediterraneo occidentale per il 2021; questi nuovi provvedimenti nel 2021 potrebbero ridurre da un 10 ad un 30 per cento l'attività per la pesca a strascico nel Mediterraneo occidentale;

   il Piano di gestione del Mediterraneo Occidentale ha già drasticamente ridotto le zone e le giornate di pesca per la flotta italiana operante nel Mar Tirreno. Nonostante le criticità e non senza subire importanti conseguenze sulla redditività, il settore della pesca, per tutelare la risorsa ittica, nel 2020 ha già ridotto lo sforzo di pesca del 10 per cento e rispettato le chiusure spazio temporali, come previsto dall'attuale piano di gestione;

   sarebbe necessaria un'opportuna valutazione scientifica degli impatti prodotti dalle misure già attive perché senza elementi conoscitivi, non si possono imporre ulteriori diminuzioni «a scatola chiusa», pur nel rispetto dello stesso Regolamento sul Mediterraneo occidentale;

   per scongiurare la messa in atto di nuove limitazioni all'attività della pesca, tutti i rappresentanti di settore italiani, francesi e spagnoli hanno sottoscritto un documento indirizzato ai Governi nazionali affinché non appoggino l'iniziativa unionale;

   per i pescatori la riduzione dello sforzo di pesca si traduce, soprattutto per le piccole barche a strascico, in più ore in mare perché dovranno sfruttare i pochi giorni che gli rimangono per pescare;

   con questi provvedimenti si continua a prestare attenzione solo all'aspetto ambientale, tralasciando quello economico, mettendo a rischio la sopravvivenza di alcune marinerie;

   nonostante alcuni segmenti siano già sotto i giorni sufficienti per avere un minimo di redditività di impresa, un'eventuale ulteriore riduzione delle giornate e delle zone di pesca comporterebbe un danno irrecuperabile al settore – già duramente colpito dall'emergenza COVID in corso – in termini di fatturato e occupazione, mettendo a rischio persino la sopravvivenza di tante di imprese di pesca;

   sembra, a quanto consta agli interroganti, che la Commissione europea abbia intenzione di respingere la richiesta avanzata dall'Italia di prorogare i piani di gestione attualmente in vigore, esprimendo in questo modo la volontà di continuare con la proposta della riduzione dello sforzo di pesca nei termini sopra citati –:

   quali iniziative urgenti, nelle opportune sedi europee, intenda mettere in atto affinché siano modificati i termini della proposta della Commissione europea al fine di scongiurare la messa in atto di nuove limitazioni all'attività della pesca onde evitare un'ulteriore riduzione delle giornate di pesca già diminuite nell'anno 2020.
(5-05163)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 16 dicembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-05163

  Signor Presidente, Onorevoli colleghi,

   considerata l'analogia della tematica, rispondo congiuntamente alle interrogazioni degli Onorevoli Caretta e Viviani.

  Come noto, il Regolamento (UE) n. 1022/2019 istituisce un piano pluriennale per le attività di pesca che sfruttano gli stock demersali nel Mar Mediterraneo occidentale che prevede, tra le sue misure, l'applicazione di una significativa riduzione dello sforzo di pesca nelle GSA (Geographic Sub Areas) interessate.
  Tale tematica, al centro nel negoziato che ha coinvolto l'Italia e la Commissione europea, ha portato alla redazione, da parte di quest'ultima, di un non-paper recante una proposta di riduzione del 15 per cento dello sforzo di pesca per il 2021, sulla base di un parere del CSTEP/STECF – il Comitato scientifico della Commissione – reso pubblico solo recentemente.
  Ricordo che l'Italia, ormai da anni, ha posto in essere dei piani di gestione nazionali per tutte le GSA in cui operano i suoi pescherecci, diretti alla gestione degli stock obiettivo della pesca demersale attraverso una progressiva riduzione dello sforzo di pesca che consentirebbe di raggiungere, comunque, quanto propone la Commissione.
  Premesso quanto sopra informo l'interrogante che l'Amministrazione italiana, oltre a far presente che la riduzione costante delle giornate di pesca risulta incoerente con la redditività delle singole imprese (soprattutto in questo momento storico in cui le nostre flotte sono state colpite duramente dall'emergenza del COVID-19), la Ministra nella giornata di ieri 15 dicembre ha rappresentato in sede di Consiglio Agrifish tenutosi a Bruxelles, come le riduzioni costanti delle giornate di pesca «rischiano di non garantire la redditività delle imprese e che le nostre flotte sono state colpite duramente dall'emergenza del COVID-19». La Ministra ha sottolineato la «necessità di valutare l'introduzione di nuove metodologie di gestione che permettano di regolare non soltanto il prelievo, ma anche l'offerta e il prezzo sul mercato, a beneficio delle imprese» nonché di tenere conto delle esigenze di una pesca multispecie.
  In queste ore è in corso un negoziato, unitamente a Francia e Spagna, con la Commissione volto a ottenere l'attenuazione della misura di riduzione.