ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02163

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 178 del 27/05/2019
Trasformazioni
Trasformato il 21/10/2019 in 3/01043
Firmatari
Primo firmatario: PERANTONI MARIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 27/05/2019


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 27/05/2019
Stato iter:
21/10/2019
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 27/05/2019

SOLLECITO IL 13/06/2019

SOLLECITO IL 28/06/2019

SOLLECITO IL 18/09/2019

TRASFORMA IL 21/10/2019

TRASFORMATO IL 21/10/2019

CONCLUSO IL 21/10/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02163
presentato da
PERANTONI Mario
testo di
Lunedì 27 maggio 2019, seduta n. 178

   PERANTONI. — Al Ministro per i beni e le attività culturali. — Per sapere – premesso che:

   è noto che l'Italia possiede il patrimonio culturale più importante al mondo, che copre un arco cronologico che si estende dalla più alta antichità fino ai tempi attuali. È altresì indiscutibile che, in gran parte, i beni culturali risalenti all'epoca preistorica e preclassica – le cui testimonianze sono diffuse su tutto il territorio nazionale, dalla Val Camonica alla Sicilia – non sono adeguatamente valorizzati e quindi non sviluppano pienamente tutte le potenzialità che potrebbero in ambito culturale e, conseguentemente, economico. Sono inoltre scarsamente tutelati – quando non del tutto trascurati – con il conseguente rischio che vadano irrimediabilmente perduti;

   è oggettivo il dato che il maggior numero di testimonianze del patrimonio a cui ci si riferisce si trova in Sardegna, il cui territorio regionale è disseminato da migliaia di nuraghi ed ipogei e da centinaia di tombe di giganti, oltre che da ulteriori costruzioni uniche nel Mediterraneo, come i pozzi sacri e l'Altare prenuragico di Monte d'Accoddi, ad oggi unico ziqqurat conosciuto al di fuori dell'area mesopotamica. Si ricorda incidentalmente, peraltro, che l'Unesco ha riconosciuto la reggia nuragica di Barumini quale patrimonio dell'umanità;

   come detto, tali beni culturali ad oggi non sono adeguatamente tutelati e quindi valorizzati, nonostante siano in potenza una costante e produttiva fonte di lavoro, sviluppo e crescita economico-culturale. Ciò in quanto le politiche precedenti hanno trascurato la valorizzazione dei beni culturali diffusi sul territorio, privilegiando esclusivamente i grandi poli museali ed i siti archeologici più noti;

   si pensi, ad esempio, al fatto che solo poche decine di nuraghi sono esplorati e fruibili, a fronte degli oltre ottomila censiti: si immagini, quindi, quali e quante possibilità di investimento e lavoro potrebbero svilupparsi, anche se solo venissero investite risorse per campagne di scavo sistematiche;

   ad oggi, la presenza di beni archeologici e culturali diffusa sul territorio è troppo spesso sinonimo di mera esistenza e sempre meno punto di partenza per la creazione di valore. Il patrimonio culturale, difatti, partecipa a processi di creazione di valore economico per il Paese e per i territori, attesa la capacità di contribuire alle dinamiche complessive di formazione del reddito e di sviluppo economico. In questa prospettiva, si osserva come sia strumento di esternalità su una varietà di filiere (industrie culturali, enogastronomia e produzioni tipiche, produzioni artigiane ed edilizia di riqualificazione) ed è, quindi, opportuno intervenire sulla relazione tra patrimonio e queste filiere;

   inoltre, i beni culturali rappresentano un elemento di caratterizzazione territoriale e partecipano alla capacità dei territori di attirare visitatori, contrastare il grave fenomeno dello spopolamento, generando esternalità sulla filiera turistica;

   sulla scorta di tali osservazioni è quindi auspicabile un diverso approccio rispetto a quello del Governo precedente, una nuova politica finalizzata ad investire adeguate risorse nel campo dei beni culturali, in particolare in quelle realtà del territorio nazionale – prima fra tutte la Sardegna – che soffrono di una cronica stagnazione economica, di gravi problematiche sociali ed occupazionali e preoccupanti fenomeni di emigrazione e di spopolamento delle zone interne, quelle più ricche dei beni in questione –:

   quali iniziative il Ministro interrogato intenda intraprendere, per quanto di competenza, al fine di tutelare e valorizzare il patrimonio archeologico nazionale preistorico e preclassico, con particolare riferimento alle civiltà pre-nuragica e nuragica della Sardegna.
(5-02163)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

bene culturale

museo

politica culturale