ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00612

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 663 del 23/03/2022
Abbinamenti
Atto 1/00573 abbinato in data 27/04/2022
Atto 1/00611 abbinato in data 27/04/2022
Atto 1/00619 abbinato in data 27/04/2022
Atto 1/00625 abbinato in data 27/04/2022
Atto 1/00636 abbinato in data 27/04/2022
Firmatari
Primo firmatario: BONOMO FRANCESCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 23/03/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 23/03/2022
LEPRI STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 23/03/2022
CECCANTI STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 23/03/2022
CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO 23/03/2022
BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 23/03/2022
BRUNO BOSSIO VINCENZA PARTITO DEMOCRATICO 23/03/2022
ZARDINI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO 23/03/2022
D'ELIA CECILIA PARTITO DEMOCRATICO 23/03/2022
FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 23/03/2022
BERLINGHIERI MARINA PARTITO DEMOCRATICO 23/03/2022
DE FILIPPO VITO PARTITO DEMOCRATICO 23/03/2022
QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO 23/03/2022


Stato iter:
27/04/2022
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 27/04/2022

RITIRATO IL 27/04/2022

CONCLUSO IL 27/04/2022

Atto Camera

Mozione 1-00612
presentato da
BONOMO Francesca
testo presentato
Mercoledì 23 marzo 2022
modificato
Mercoledì 27 aprile 2022, seduta n. 683

   La Camera,

   premesso che:

    il Servizio civile universale è finalizzato alla difesa non armata e non violenta della Patria, all'educazione alla pace tra i popoli, nonché alla promozione dei valori fondativi della Repubblica. Valori che, come dimostra l'attuale scenario di guerra in Ucraina, non si possono mai dare per scontati ma vanno di giorno in giorno costruiti, soprattutto con le nuove generazioni, non solo a livello nazionale, ma anche nel contesto europeo. Il rischio di una sorta di «assuefazione» alla democrazia contribuisce a ingenerare fenomeni di disaffezione, insoddisfazione e distacco nei confronti delle istituzioni politiche;

    la formazione dello spirito civico e la promozione dell'impegno nei confronti della comunità sono il presupposto per una vigorosa società civile e, più precisamente, di un ricco e multiforme tessuto associativo. La partecipazione associativa, specialmente ad associazioni in grado di produrre fiducia intersoggettiva, capacità di cooperazione e interesse per le sorti della società, rappresenta un antidoto nei confronti del ripiegamento privatistico e una risorsa per lo sviluppo del «capitale sociale», quale requisito ineludibile per una sana democrazia;

    sono almeno una sessantina, nel mondo, i Paesi che attribuiscono una qualche forma di riconoscimento istituzionale a esperienze e attività definibili come «Servizio civile»;

    nel nostro Paese, il primo a parlare di Servizio civile fu il filosofo italiano della non violenza Aldo Capitini, quale forma alternativa al servizio militare e come addestramento della popolazione alle tecniche della non violenza, in modo da lasciare maturare nei cittadini la scelta democratica per uscire definitivamente dall'ideologia totalitaria, e strumento di democratizzazione della società;

    come noto, con la recente riforma della legge 6 giugno 2016, n. 106, e il successivo decreto legislativo 6 marzo 2017, n. 40, a seguito di un ampio confronto con gli enti, le organizzazioni di rappresentanza dei giovani e le diverse amministrazioni interessate, gli ambiti in cui è possibile svolgere il Servizio civile universale sono: a) assistenza; b) protezione civile; c) patrimonio ambientale e riqualificazione urbana; d) patrimonio storico, artistico e culturale; e) educazione e promozione culturale e dello sport; f) agricoltura in zona di montagna, agricoltura sociale e biodiversità; g) promozione della pace tra i popoli, della non violenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo; promozione della cultura italiana all'estero e sostegno alle comunità di italiani all'estero;

    si stima che dal 2001 siano stati coinvolti in progetti di Servizio civile oltre 700 mila giovani, dei quali circa il 65 per cento ragazze e tutti su base volontaria;

    come recita il capo III del decreto legislativo n. 4 del 2017, significativamente intitolato «I soggetti del Servizio civile universale», serve una collaborazione paritaria tra lo Stato, le regioni e le province autonome, gli enti di Servizio civile universale e i rappresentanti dei volontari attraverso la Consulta, fatta salva la responsabilità di sintesi finale del Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale;

    fondamentale per il conseguimento delle finalità del Servizio civile è lo strumento della programmazione degli interventi e delle iniziative portate avanti dagli enti iscritti all'albo e del confronto nella sede di rappresentanza della Consulta nazionale del Servizio civile universale, nel rispetto dei principi della partecipazione, della concertazione, della coprogrammazione e della coprogettazione;

    va registrato positivamente lo stanziamento, per il 2022, di risorse finanziarie per l'attuazione dei programmi di intervento pari a oltre 311 milioni di euro, di cui il 40 per cento è destinato alle regioni del Mezzogiorno, così come lo specifico rimborso per le misure aggiuntive, previsto dall'articolo 12, comma 2, del decreto legislativo n. 40 del 2017, quali, ad esempio, l'attività di tutoraggio e l'inclusione di giovani con minori opportunità;

    parimenti, è un risultato importante l'incremento di ulteriori 8.481 posizioni (8.307 in Italia e 174 all'estero), per 102 programmi (92 in Italia e 10 all'estero), portando a 64.686 i posti disponibili per i giovani tra i 18 e 28 anni che intendono diventare operatori volontari di Servizio civile, la cifra più alta di sempre da quando è stato istituito, nel 2001, il nuovo Servizio civile su base volontaria, anche se tale cifra è ancora lontana dall'obiettivo delle 76.000 posizioni stimate finanziabili nel 2021 dal Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale;

    a riprova della sua strategicità, il Servizio civile universale ha trovato puntuale riconoscimento nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, sia nella missione «digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura» sia nella missione «inclusione e coesione»; in linea con gli obiettivi di digitalizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza è stato istituito un programma quadro sperimentale di Servizio civile digitale, con l'obiettivo di contribuire a garantire a tutti i cittadini le stesse opportunità di alfabetizzazione digitale e il coinvolgimento nel triennio 2021-2023 di circa 9.700 operatori volontari;

    tali importanti scenari devono essere accompagnati da un costante e collaborativo confronto con la rappresentanza degli enti iscritti all'albo di cui all'articolo 11 del decreto legislativo n. 40 del 2017 e dei giovani volontari, a cominciare dalle scelte relative alle modalità operative e alle tempistiche per l'accesso ai bandi, per le procedure di selezione dei volontari, nonché per ogni altro profilo che possa incidere sulla programmazione dell'attività degli enti e sulle aspettative dei giovani;

    al contempo, anche sul piano ordinamentale, il settore ha visto, recentemente, l'affermarsi di un nuovo quadro normativo di cui si sta sperimentando il primo impatto e del quale non risultano ancora sufficientemente verificati gli effetti, basti pensare che le Relazioni sull'organizzazione, sulla gestione e sullo svolgimento del Servizio civile, predisposta ai sensi dell'articolo 23 del citato decreto legislativo 6 marzo 2017, n. 40, sono riferite agli anni 2018 e 2019, ovvero ai primi anni di entrata in vigore della riforma del 2017;

    al riguardo, ha destato non poca sorpresa tra le rappresentanze dei soggetti interessati l'ipotesi di un ulteriore intervento di revisione ordinamentale, che rischierebbe di rendere nuovamente indeterminato il contesto normativo in cui saranno chiamati ad operare gli enti, che recentemente hanno già dovuto adeguarsi alla soppressione della programmazione dei piani annuali, operata dall'articolo 40 del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2021, n. 233;

    a tale riguardo è prioritario che, nell'ambito di un costante e collaborativo confronto, inizi subito l'attività del gruppo della Consulta nazionale del Servizio civile per la costruzione della proposta di piano triennale 2023-2025, sul quale fra l'altro è richiesta l'intesa Governo-regioni e pubblica amministrazione;

    l'adeguatezza e la costanza delle risorse al finanziamento del Fondo nazionale per il Servizio civile universale, così come la stabilità nel medio-lungo termine del quadro ordinamentale, rappresentano il presupposto per un'efficace programmazione dell'attività degli enti iscritti all'albo, nel pieno rispetto dello spirito collaborativo che ha ispirato la riforma del 2017,

impegna il Governo:

1) ad adottare iniziative per prevedere, sin dal prossimo disegno di legge di bilancio, stanziamenti strutturali ordinari per il Fondo nazionale per il Servizio civile di cui all'articolo 24 del decreto legislativo 6 marzo 2017, n. 40, in misura tale da assicurare l'effettiva fruizione del diritto di tutti i volontari richiedenti all'accesso al servizio e con una base minima annua di almeno 60.000 posizioni, per arrivare progressivamente al conseguimento dell'obiettivo di almeno 100.000 volontari ammessi ogni anno;

2) prendendo spunto dalla positiva iniziativa della nascita del Servizio civile italo-francese, con l'accordo del 15 febbraio 2022, volto a promuovere la mobilità e lo scambio tra i giovani volontari italiani e francesi per progetti dei due Paesi, ad adoperarsi per l'allargamento di tale esperimento anche con gli altri partner europei;

3) ad adottare iniziative per valorizzare percorsi di pace attraverso la sperimentazione prevista per i corpi civili di pace, con la pubblicazione dell'avviso per i progetti della terza annualità, che avrebbe già dovuto essere in corso;

4) ad adottare, per quanto di competenza, iniziative normative volte a delineare lo status giuridico dell'operatore volontario durante il servizio all'estero, con particolare riguardo al sistema di tutele e di sicurezza che deve accompagnare i nostri giovani volontari all'estero, soprattutto operanti in zone a rischio;

5) ad adoperarsi, anche nell'ambito della Conferenza Stato-regioni e d'intesa con le rappresentanze degli enti del terzo settore, per la graduale definizione di un sistema di attestazione delle competenze tipiche del Servizio civile, tra le quali quelle di cittadinanza e soft skyll oppure trasversali oppure strategiche, acquisite dai volontari nel corso dell'esperienza del Servizio civile, volto a valorizzare la formazione acquisita anche ai fini di un possibile successivo utilizzo delle evidenze delle competenze acquisite nel mondo del lavoro, pur confermando la netta distinzione tra le finalità del Servizio civile universale e le politiche attive per il lavoro;

6) ad adottare iniziative per assicurare il massimo coinvolgimento preventivo, nel pieno rispetto del principio di coprogrammazione e coprogettazione sancito dalla riforma del 2017, degli enti del terzo settore e della Consulta nazionale non solo nella programmazione e organizzazione a livello territoriale dei progetti, ma anche ai fini della definizione di scelte relative alle modalità operative e alle tempistiche per l'accesso ai bandi, per le procedure di selezione dei volontari, nonché per ogni altro aspetto che possa incidere sull'organizzazione e sull'efficacia dell'azione degli enti;

7) ad adottare iniziative per semplificare le procedure dei bandi per i progetti degli enti, rafforzando i meccanismi di verifica ex post di cui all'articolo 20 del decreto legislativo n. 40 del 2017;

8) ad assicurare la puntuale attuazione della disposizione di cui all'articolo 23 del citato decreto legislativo 6 marzo 2017, n. 40, che prevede che «Il Presidente del Consiglio dei ministri presenta ogni anno al Parlamento, entro il 30 giugno, una relazione sull'organizzazione, sulla gestione e sullo svolgimento del Servizio civile universale»;

9) ad adottare indirizzi per favorire la sperimentazione e l'adozione di nuove metodologie di formazione in presenza, a distanza e mista, relativamente alla formazione degli operatori volontari e del personale degli enti accreditati, alla formazione in capo agli enti iscritti all'albo del Servizio civile universale, promuovendone la formazione e garantendone l'aggiornamento continuo anche attraverso il costituendo Centro nazionale di formazione.
(1-00612) «Bonomo, Gribaudo, Lepri, Ceccanti, Carnevali, Boldrini, Bruno Bossio, Zardini, D'Elia, Fiano, Berlinghieri, De Filippo, Quartapelle Procopio».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio civile

agricoltura di montagna

formalita' amministrativa