ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00266

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: del 08/11/2017
Risoluzione conclusiva di dibattito su
Atto numero: 7/01353
Firmatari
Primo firmatario: GIACOMONI SESTINO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 08/11/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SAVINO SANDRA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 08/11/2017
LAFFRANCO PIETRO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 08/11/2017
SOTTANELLI GIULIO CESARE SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE 08/11/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Stato iter:
08/11/2017
Fasi iter:

COLLEGA (RISCON) IL 08/11/2017

APPROVATO IL 08/11/2017

CONCLUSO IL 08/11/2017

Atto Camera

Risoluzione conclusiva 8-00266
presentato da
GIACOMONI Sestino
testo di
Mercoledì 8 novembre 2017 in Commissione VI (Finanze)

7-01353 Giacomoni: Rafforzamento delle misure agevolative in favore di investimenti qualificati e piani di risparmio a lungo termine (PIR).

RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La VI Commissione,
   premesso che:
    i commi da 88 a 114 dell'articolo 1 della legge di bilancio 2017 (legge n. 232 del 2016) hanno introdotto agevolazioni fiscali volte a incoraggiare investimenti a lungo termine nelle imprese e specialmente nelle piccole e medie imprese, attraverso investimenti qualificati e piani di risparmio a lungo termine (PIR);
    in particolare, tale normativa, da un lato, ai commi da 88 a 96, prevede l'esenzione dall'imposta sul reddito per i redditi derivanti dagli investimenti a lungo termine (detenuti per almeno cinque anni) nel capitale di imprese, effettuati da casse previdenziali o da fondi pensione nel limite del 5 per cento del loro attivo patrimoniale;
    da un altro lato, ai commi da 100 a 114, prevede l'esenzione fiscale per i redditi di capitale e i redditi diversi percepiti da persone fisiche residenti in Italia, al di fuori dello svolgimento di attività di impresa commerciale, derivanti dagli investimenti effettuati nei predetti PIR a condizione che gli strumenti finanziari in cui è investito il PIR siano detenuti per almeno 5 anni e che il valore del PIR sia investito in strumenti finanziari emessi da imprese italiane e europee, con una riserva minima del 30 per cento investito in strumenti di piccole e medie imprese, entro il limite individuale di 30.000 euro all'anno e, comunque, di complessivi 150.000 euro;
    la normativa appena richiamata sta già sortendo effetti positivi, testimoniati dal fatto che i PIR stanno raccogliendo una massa sempre più ingente di risparmi delle famiglie italiane, consentendo una diversificazione degli investimenti e fornendo risorse fresche per finanziarie le imprese produttive italiane;
    l'attuazione di tale articolata disciplina ha tuttavia fatto emergere alcuni dubbi e problemi applicativi che appare necessario chiarire, nonché l'opportunità di estenderne l'applicazione, al fine di rafforzarne gli effetti di sostegno agli investimenti nell'economia reale, soprattutto nelle piccole e medie imprese e nelle società che non possono aspirare alla quotazione;
    in tale contesto appare inoltre necessario favorire il collocamento e la quotazione sul mercato di un paniere più ampio di titoli azionari e obbligazionari emessi da società italiane, al fine di evitare che le maggiori risorse finanziarie mobilitate dai predetti incentivi tributari finiscano per provocare un effetto di «bolla speculativa» sui pochi titoli esistenti, nonché favorire il recupero dei prezzi delle azioni delle società domestiche quotate sul listino di Borsa italiana, la cui sottovalutazione è stimata, ad esempio, nella misura del 35 per cento da Morgan Stanley: il recupero di una corretta valutazione di tali titoli contribuirebbe infatti ad evitare che le società domestiche possano essere oggetto di acquisti totalitari, a prezzi scontati, anche da parte di società estere,

impegna il Governo:

  ad assumere tutte le iniziative utili, anche di carattere normativo, per:
   a) prevedere l'applicazione del meccanismo di detassazione previsto per gli investimenti qualificati ai sensi dell'articolo 1, commi da 88 a 96, della legge di bilancio 2017, anche agli investimenti effettuati tramite sottoscrizione di strumenti obbligazionari aventi le medesime caratteristiche dei titoli (quote e azioni) elencati dal comma 89;
   b) introdurre la possibilità, nel caso di cessione entro il periodo di 5 anni degli investimenti assistiti dalle agevolazioni tributarie, di reinvestire, entro il termine di 90 giorni, i redditi realizzati attraverso la cessione, mantenendo l'esenzione anche sul nuovo investimento, ovvero quantomeno escludendo l'applicazione degli interessi sull'imposta dovuta sui medesimi redditi;
   c) valutare la possibilità di innalzare dal 5 per cento fino al 10 per cento il tetto stabilito per gli investimenti effettuati da casse previdenziali o fondi pensione, limitatamente alla sottoscrizione dei PIR, nonché di ampliare i limiti individuali di 30.000 euro annui e di 150.000 euro complessivi previsti per le persone fisiche, ad esempio portando il primo limite a 100.000 euro e il secondo a 500.000 euro;
   d) prevedere che le percentuali del 70 per cento e del 30 per cento previste dal comma 102 dell'articolo 1 della legge n. 232 del 2016 siano calcolate sull'ammontare dei soli investimenti effettivamente effettuati e non sulla raccolta totale dei PIR, permettendo ai fondi di avere più libertà di azione sugli investimenti e consentendo loro maggiore possibilità di diversificazione sui mercati esteri, mantenendo comunque inalterate le finalità della richiamata normativa sui PIR;
   e) semplificare le regole per l'emissione, da parte delle piccole e medie imprese italiane, di azioni o obbligazioni oggetto dei meccanismi agevolativi, al fine di ampliare le opportunità di investimento in imprese nazionali, nonché promuovere, anche da parte di Borsa italiana, la semplificazione delle procedure di quotazione, in particolare per quanto riguarda i titoli obbligazionari;
   f) ampliare il numero di società che accedono al mercato azionario e obbligazionario, ad esempio prevedendo agevolazioni fiscali per favorire la crescita di veicoli sul modello delle Special Purpose Acquisition Company (SPAC);
   g) introdurre agevolazioni tributarie (ad esempio nella forma di una riduzione dell'aliquota di imposta dal 26 per cento al 12,5 per cento) per le obbligazioni il cui emittente non sia una sola società, ma una pluralità di società di piccole/medie dimensioni (PMI), prevedendo inoltre che tali emissioni obbligazionarie, realizzate da consorzi di emittenti, possano essere, in aggiunta, associate a forme di garanzia a tutela del sottoscrittore/risparmiatore, realizzando in tal modo una riduzione dei costi di emissione per ciascuna singola società e una diversificazione del rischio emittente per l'investitore;
   h) prevedere che i PIR possano anche investire sia in titoli emessi da società aventi ad oggetto attività immobiliari sia in quote di fondi immobiliari che investano principalmente in Italia e/o nell'area euro;
   i) valutare l'opportunità di consentire ai PIR di acquistare anche quote di un Fondo immobiliare ad hoc, in cui far confluire il patrimonio immobiliare pubblico, con l'obiettivo di abbattere il debito pubblico utilizzando a tal fine il risparmio privato degli italiani, che è di gran lunga superiore a quello degli altri Paesi, i quali hanno un debito pubblico più basso ma nei quali si registra un livello maggiore di indebitamento privato.
(8-00266) «Giacomoni, Sandra Savino, Laffranco, Sottanelli».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prezzo ridotto

piccole e medie imprese

imposta sul reddito