ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00870

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 537 del 16/12/2015
Abbinamenti
Atto 7/00849 abbinato in data 19/07/2016
Atto 7/00848 abbinato in data 14/09/2016
Atto 7/00882 abbinato in data 14/09/2016
Atto 7/01059 abbinato in data 14/09/2016
Atto 7/01154 abbinato in data 10/01/2017
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00212
Firmatari
Primo firmatario: TARICCO MINO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 16/12/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 16/12/2015
LAVAGNO FABIO PARTITO DEMOCRATICO 16/12/2015
ROMANINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 16/12/2015
PRINA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 16/12/2015
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 16/12/2015
DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 16/12/2015
TENTORI VERONICA PARTITO DEMOCRATICO 16/12/2015
ZANIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 16/12/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
10/01/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 19/07/2016
TARICCO MINO PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 19/07/2016
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO
TARICCO MINO PARTITO DEMOCRATICO
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 14/09/2016
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO
ZACCAGNINI ADRIANO MISTO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 10/01/2017
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE
TARICCO MINO PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO GOVERNO 10/01/2017
CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 10/01/2017
GALLO RICCARDO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
ZACCAGNINI ADRIANO MISTO
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 19/07/2016

DISCUSSIONE IL 19/07/2016

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 19/07/2016

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 14/09/2016

DISCUSSIONE IL 14/09/2016

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 14/09/2016

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 10/01/2017

DISCUSSIONE IL 10/01/2017

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 10/01/2017

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 10/01/2017

CONCLUSO IL 10/01/2017

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00870
presentato da
TARICCO Mino
testo di
Mercoledì 16 dicembre 2015, seduta n. 537

   La XIII Commissione,
   premesso che:
    la Popilia japonica è un coleottero parassita originario del Giappone, lungo circa 12 millimetri, con torace verde dorato, quest'insetto per i gravi danni che può arrecare è inserito tra gli organismi da quarantena compresi nell'allegato A, Parte II, della direttiva del Consiglio dell'8 maggio 2000 n. 2000/29/CE e nella lista A2 dell'EPPO, di cui è vietata l'introduzione e la diffusione nel territorio dell'Unione europea;
   si tratta di un specie estremamente polifaga, segnalata negli Stati Uniti su circa 300 specie vegetali e considerata dannosa su oltre 100 piante, sia spontanee che coltivate, comprendenti alberi da frutto (pomacee, drupacee), vite, nocciolo, piccoli frutti, essenze forestali (tiglio, noce nero, acero, faggio, betulla, ontano), colture di pieno campo (mais, soia, erba medica), ortive (ad esempio, pomodoro, fagiolo, asparago, zucchino) e ornamentali (ad esempio rosa, dalia);
   il danno causato dai soggetti adulti è costituito da erosioni più o meno intense a carico delle foglie (sono risparmiate in genere le nervature), dei fiori e anche dei frutti. Le larve invece, nutrendosi a spese delle radici, preferibilmente di graminacee, in presenza di infestazioni elevate risultano particolarmente nocive ai tappeti erbosi (es. campi da golf, giardini) e ai prati e pascoli, sia per la comparsa di estese aree di vegetazione che ingialliscono per poi seccare, sia per i danni provocati dalle escavazioni di talpe e uccelli che si nutrono delle larve nel terreno;
   nel corso del 2014 la presenza di Popilia japonica è stata accertata per la prima volta in Italia ed in particolare in Lombardia dove è stata rinvenuta e identificata nel mese di luglio lungo il Naviglio Vecchio a Turbigo, nel territorio del Parco del Ticino, e in Piemonte, nel comune di Bellinzago Novarese, lungo la sponda piemontese del Ticino;
   nel corso del 2015 le attività di monitoraggio attivate sia dalla regione Lombardia, che dalla regione Piemonte hanno evidenziato una crescita esponenziale delle popolazioni, infatti le catture nel corso del 2015 hanno riguardato, in Lombardia, circa 1 milione di insetti, in Piemonte circa 10 milioni, inoltre, si è registrata una forte presenza di larve nei terreni campionati in Piemonte. L'area interessata dalla presenza dell'insetto è cresciuta in modo significativo in entrambe le regioni;
   il trend di incremento dell'insetto fa prevedere, per il 2016, una crescita ulteriore della popolazione di Popilia japonica, con prevedibile diffusione dei danni alle coltivazioni e alla flora spontanea e gravi conseguenze per le aziende vivaistiche delle zone infestate, in quanto potrebbero essere soggette a misure di blocco della commercializzazione;
   anche a livello nazionale potrebbero verificarsi ricadute molto negative, malgrado l'impegno finora profuso dai servizi fitosanitari regionali in quanto non è possibile escludere il rischio di diffusione del coleottero nel resto della Unione europea;
   alla già critica situazione determinata dalla presenza della Popilia Japonica, è stata segnalata la comparsa, in un'area compresa tra le province di Reggio Emilia, Modena e Bologna, di un altro insetto di origine asiatica, ovvero la cimice Halyomorpha halys, dalla quale nessuna coltura parrebbe essere immune, originaria dell'Asia orientale che sta diventando l'ennesima emergenza fitosanitaria per l'agricoltura italiana;
   il Piemonte, insieme all'Emilia-Romagna, regioni a fortissima vocazione frutticola, parrebbero essere tra le prime regioni a riscontrare una presenza preoccupante della succitata cimice in quantità tali da rappresentare una grandissima preoccupazione: individuata nell'agosto 2013 in pescheti, in questi ultimi due anni la popolazione non ha fatto che aumentare, estendendosi sul territorio e ampliando i danni a moltissime colture, oltre a frutta fresca e secca, l'insetto colpisce infatti ortaggi e seminativi, dal mais alla soia;
   inizialmente, questa specie aliena non ha provocato problemi particolari ad esclusione del disturbo arrecato alla popolazione per la tendenza degli adulti a riunirsi, per svernare, in gruppi consistenti all'interno di abitazioni e di altri fabbricati;
   tuttavia, dopo soli due anni dalla comparsa di questo fitofago — caratterizzato da una notevole polifagia, dalla mancanza, nel nostro ambiente, di efficaci antagonisti naturali e da una grande resistenza nei confronti dei metodi di lotta attualmente consentiti sono stati riscontrati danni significativi, rappresentati da malformazioni dei frutti provocati dalle punture, su diverse colture ed in particolare sul pero;
   nel corso della campagna frutticola 2015 in alcune aziende emiliano-romagnole l'incidenza di pere malformate, e quindi non commercializzabili sul mercato del fresco, ha raggiunto il 50 per cento della produzione totale;
   la Halyomorpha halys sta inoltre evidenziando una elevatissima capacità di adattamento al nostro ambiente testimoniata anche dalla forte tendenza all'espansione in nuovi territori;
   alla luce di queste evidenze è altamente probabile, entro un periodo di tempo limitato, una diffusione dei danni anche a carico di altre colture di fondamentale importanza per la nostra ortofrutticoltura quali pesco, melo, susino, albicocco, vite, pomodoro da industria, unitamente all'estensione dei danni alle regioni confinanti dove la cimice è già stata segnalata;
   il Comitato fitosanitaria nazionale, nella seduta del 28 settembre 2015; ha preso atto dei livelli di dannosità e di pericolosità dovuti allo sviluppo di questo insetto ed espresso, in modo unanime, il proprio parere favorevole affinché siano rafforzati il coordinamento delle informazioni tra le regioni interessate a questa emergenza fitopatologica e sia dato sostegno e collaborazione ai programmi di studio intrapresi;
   alla luce di queste considerazioni è assolutamente necessario che tutte le componenti del sistema agricolo italiano pongano in essere specifiche iniziative per bloccare la diffusione di queste specie aliene e per individuare e sviluppare sul piano operativo strategie di lotta in grado di contenere entro limiti sostenibili — con riferimento sia alla salvaguardia dell'ambiente, della salute degli agricoltori e dei consumatori sia agli aspetti sociali ed economici — la presenza di Popilia japonica e di Halyomorpha halys nel nostro ecosistema;
   i coltivatori sono molto preoccupati dalla globalizzazione dei parassiti, in quanto si trovano a fare i conti con specie originarie dell'Asia o delle Americhe, per le quali il nostro ambiente non è preparato e non ha predatori naturali;
   è fondamentale trovare un antagonista naturale, così come si è fatto con l'insetto parassitoide Torymus contro il cinipide galligeno del castagno, per tentare di ricostruire un equilibrio ecologico;
   è necessario, inoltre, che la ricerca e la sperimentazione di nuove tecniche di monitoraggio e di prevenzione ad ampio raggio, tutelino i territori da queste nuove specie aggressive di parassiti, in tempi utili ad evitare la propagazione e a preservare raccolti e frutti;
   nella malaugurata ipotesi, infatti, che l'agricoltura italiana debba perdere questa sfida verrebbe ulteriormente compromessa la credibilità del sistema fitosanitario italiano nei confronti della Commissione europea, degli Stati membri e dei Paesi terzi che importano i nostri prodotti vegetali, credibilità già messa a dura prova dalle recenti emergenze fitosanitarie,

impegna il Governo:

   ad avviare tutte le iniziative necessarie per gestire le emergenze fitosanitarie esposte in premessa che, stante il potenziale di crescita manifestato, l'estrema adattabilità dei due insetti agli ambienti infestati e l'elevato numero di specie vegetali attaccabili rischia di provocare gravi danni alle produzioni agricole ed alle attività vivaistiche, ed in particolare:
    ad assumere il coordinamento delle ricerche e delle azioni di monitoraggio per affrontare i rischi ed i potenziali danni a colture e territori provocati dai due aggressivi parassiti, anche valutando i dati raccolti e i risultati fino ad oggi raggiunti dalle regioni colpite;
    ad assumere iniziative per stanziare adeguate risorse finalizzate al potenziamento degli interventi di monitoraggio, di controllo e di lotta fitosanitaria obbligatoria da parte delle regioni interessate, al fine di evitare che l'emergenza si allarghi alle regioni limitrofe e all'intero Paese;
    ad assumere iniziative volte a prevedere un sostegno finanziario per il risarcimento dei danni alle imprese agricole e vivaistiche oggetto di provvedimenti fitosanitari obbligatori da parte delle regioni, avvalendosi degli strumenti ritenuti più opportuni quali forme di credito specializzato, supportati dagli strumenti pubblici a disposizione (ISMEA);
    a raccordarsi con la Commissione europea per prevenire l'adozione di misure di emergenza eccessivamente penalizzanti per i territori coinvolti e per attivare specifici piani di lotta che possano beneficiare del finanziamento comunitario;
    ad assumere iniziative per implementare, sia sotto il profilo finanziario che tecnico — organizzativo, i programmi di ricerca sulla Popilia japonica e sulla Halyomorpha halys, attualmente in corso per approfondire la conoscenza del ciclo biologico di queste specie alloctone e condividere le strategie di lotta disponibili per contenerne la diffusione, anche con l'obiettivo di fornire ai frutticoltori che hanno subito danni nel 2015 le necessarie indicazioni operative per la prossima campagna produttiva;
    ad assumere iniziative per individuare e sperimentare efficaci metodi di controllo alternativi o di integrazione all'utilizzo di prodotti chimici per gestire la fase successiva alla comparsa ed all'insediamento degli insetti, con particolare riferimento alla possibilità di testare — nel completo rispetto di tutte le cautele necessarie per evitare la diffusione di specie aliene difficilmente controllabili e potenzialmente dannose — l'efficacia dell'introduzione anche nel nostro ambiente di antagonisti naturali ai due parassiti, secondo modelli di intervento che, come nel caso della lotta alla vespa cinese del castagno, stanno fornendo risultati particolarmente incoraggianti.
(7-00870) «Taricco, Oliverio, Lavagno, Romanini, Prina, Carra, Dal Moro, Tentori, Zanin».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aumento della popolazione

inquinamento industriale

aiuto finanziario