ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07378

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 547 del 14/01/2016
Abbinamenti
Atto 5/01872 abbinato in data 30/06/2016
Firmatari
Primo firmatario: MONGIELLO COLOMBA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 14/01/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PORTA FABIO PARTITO DEMOCRATICO 14/01/2016


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 14/01/2016
Stato iter:
30/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 30/06/2016
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 30/06/2016
Resoconto MONGIELLO COLOMBA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 30/06/2016
Resoconto LA MARCA FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 14/01/2016

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 30/06/2016

DISCUSSIONE IL 30/06/2016

SVOLTO IL 30/06/2016

CONCLUSO IL 30/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07378
presentato da
MONGIELLO Colomba
testo di
Giovedì 14 gennaio 2016, seduta n. 547

   MONGIELLO e PORTA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   con comunicato del Ministero degli affari esteri, pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 213 del 13 settembre 2014, è stato reso noto lo stralcio del dispositivo del decreto del Presidente della Repubblica 25 giugno 2014, con cui si è provveduto alla soppressione dell'Ambasciata d'Italia a Santo Domingo a decorrere dal 31 dicembre 2014. Contestualmente, si è precisato che il predetto decreto sarebbe stato trasmesso alla Corte dei conti per il visto e la registrazione di competenza per la successiva pubblicazione nella Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana;
   contro tale decreto è stato proposto ricorso per l'annullamento presso il TAR del Lazio con Atto di opposizione R.G. n. 14701 del 2014;
   con sentenza n. 09371/2015 del 25 giugno 2015, la Sezione Terza Ter del tribunale amministrativo regionale del Lazio ha accolto il ricorso disponendo l'annullamento del decreto impugnato;
   il decreto del Presidente della Repubblica 25 giugno 2014 è stato annullato per essere viziato di eccesso di potere per illogicità manifesta e violazione della legge n. 135 del 2012;
   il giudice amministrativo, al riguardo, ha avvalorato la tesi dei ricorrenti secondo cui la soppressione di una delle più rilevanti sedi consolari dell'America centrale (la ventesima nel mondo in ordine di importanza), in un territorio ove sono presenti, in pianta stabile, circa trentamila italiani, diverse imprese commerciali nazionali, meta turistica di circa 100.000 connazionali, risulta essere una scelta organizzativa che, oltre, a porsi in palese violazione del criterio dell'invarianza dei servizi, indicato nel decreto-legge n. 95 del 2012 sulla spending review, di cui vorrebbe costituire attuazione, laddove la sede che la sostituisce si trova a 1509 chilometri ed è raggiungibile solo in aereo e con alti costi, appare illogica ed incoerente con le stesse finalità indicate all'interno del decreto presidenziale che la contiene;
   sempre secondo il Tar del Lazio, non è dato comprendere, alla luce delle dimensioni della sede di Santo Domingo e dell'interesse, economico che tale territorio ha per molte imprese italiane, la scelta di sopprimere le succitata ambasciata, identificandola tra altre di minori dimensioni nel bacino territoriale dell'America Centrale;
   inoltre, la sentenza di annullamento del decreto del Presidente della Repubblica di cui trattasi, dichiara che appare, poi, senz'altro da escludere che tale soppressione possa compensarsi con la presenza di un Consolato generale onorario e con la futura predisposizione di una sezione distaccata dell'ambasciata a Panama presso la locale delegazione dell'Unione europea. Nulla e detto, a tale riguardo, dal Ministero degli affari esteri sugli uffici e sui servizi che tale sezione potrebbe o dovrebbe avere, con ciò aggirando il problema della continuità ed efficienza dei servizi;
   inoltre, di fronte alla motivazione proposta dal Governo italiano circa la sostenuta conformità del decreto del Presidente della Repubblica 25 giugno 2014 alle finalità previste dal decreto-legge n. 95 del 2012, cui era vincolato il Ministero degli affari esteri, ovvero quello dell'invarianza dei servizi, quando non quello del miglioramento della rete diplomatico-consolare, il Tar Lazio oppone che ciò sia stato certamente ignorato nel momento in cui si è individuata quale sede sostitutiva l'ambasciata d'Italia a Panama, distante 1500 chilometri, raggiungibile solo in aereo con i poco sostenibili costi di viaggio;
   quanto agli obblighi di riduzione della spesa pubblica, gli interroganti, facendo proprie le considerazioni del giudice amministrativo, segnala che, dovendo comunque garantire a Panama i servizi consolari per le decine di migliaia di residenti italiani di Santo Domingo, come anche dei numerosissimi turisti, si creeranno ulteriori spese per l'ampliamento della struttura ivi presente, quando non anche un aumento dell'organico ed altresì si porranno nuove spese, dovendosi inevitabilmente computare i maggiori costi che dovrebbero essere sopportati per adeguare la sede panamense all'aumentata domanda e senza considerare i costi di quella «rete consolare, onoraria» che si intende rafforzare in luogo della sede istituzionale –:
   quali informazioni possa riferire in merito alla vicenda descritta in premessa ed in particolare allo stato dei fatti riguardanti gli effetti prodotti dall'annullamento del decreto del Presidente della Repubblica 25 giugno 2014, a norma della sentenza del Tar del Lazio n. 09731/2015 e che ha determinato la mancata soppressione dell'ambasciata d'Italia in Santo Domingo (Repubblica Dominicana);
   se non intenda adottare iniziative normative urgenti volte alla riapertura dell'ambasciata d'Italia in Santo Domingo, quale sede di rilevante importanza nell'area geografica del centro America, meta turistica d'elezione di centinaia di italiani ogni anno, nonché luogo di residenza di una più che consistente comunità italiana e sede di numerose iniziative imprenditoriali del nostro Paese. (5-07378)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 30 giugno 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-07378

  La soppressione dell'Ambasciata d'Italia in Santo Domingo, a decorrere dal 31 dicembre 2014, rientra tra le misure di riorganizzazione della rete all'estero imposte dal decreto sulla revisione della spesa (DL n. 95 del 2012), che ha comportato per il MAECI l'attuazione di interventi su ben 35 strutture all'estero nel biennio 2013-2014.
  Per ammortizzare gli effetti della chiusura della nostra Rappresentanza diplomatica nella Repubblica dominicana e assicurare il proficuo sviluppo delle relazioni con le Autorità locali, la Farnesina ha ridisegnato la presenza istituzionale italiana nel Paese caraibico.
  In primo luogo è stata creata una struttura diplomatica – sotto forma di sezione distaccata dell'Ambasciata d'Italia in Panama – che opera presso la Delegazione UE in Santo Domingo, nel quadro di una moderna sinergia logistica e funzionale con il Servizio Europeo di Azione Esterna. Attivo dal 1o gennaio 2015, tale Ufficio è guidato da un funzionario diplomatico stabilmente residente nel Paese, accreditato con titolo di Incaricato d'affari presso il Governo dominicano, ed agisce in costante raccordo con l'Ambasciata a Panama, il cui titolare è stato a sua volta accreditato presso lo Stato dominicano quale Ambasciatore d'Italia non residente.
  Nel quadro di tale riassetto, è stato inoltre posto in essere un mirato piano di riorganizzazione e potenziamento della nostra rete consolare onoraria nel Paese, in particolare attraverso la creazione di un Consolato Generale Onorario in Santo Domingo e di un Consolato onorario a La Romana, che sono stati recentemente avviati ad operatività, una volta acquisite le necessarie autorizzazioni da parte delle Autorità locali. Peraltro, proprio il ritardo con cui queste ultime hanno concesso – in conformità alle vigenti normative internazionali – gli assensi alla ristrutturazione della rete consolare onoraria, nonché il gradimento al nostro Capo Missione a Panama, ha fatto sì che la realizzazione del piano sopra descritto si sia completata con ampio ritardo rispetto alle tempistiche programmate.
  Sul piano dei servizi consolari, l'Ambasciata a Panama ha attuato una serie di concrete misure per venire incontro alle esigenze dei connazionali residenti nell'isola e ai cittadini dominicani. Periodicamente i funzionari consolare dell'Ambasciata si recano a Santo Domingo, in particolare per captare i dati biometrici necessari all'emissione del passaporto ai connazionali. La fruizione dei servizi connessi allo stato civile avviene anche avvalendosi della rete dei Consoli Onorari sull'isola, presso i cui uffici gli interessati possono presentare le relative istanze.
  Nel settore dei visti d'ingresso, è stato attivato da qualche mese a Santo Domingo un centro di raccolta delle domande, affidato in outsourcing, che permette di esentare i richiedenti dominicani dal recarsi a Panama per presentare l'istanza di ottenimento del visto di ingresso. Tale struttura, operativa dal 1o ottobre 2015, ha sensibilmente migliorato la qualità del servizio visti erogato ai cittadini dominicani.
  Si precisa, inoltre, che in data 29 febbraio 2016, il Consiglio di Stato ha accolto l'appello presentato all'Amministrazione avverso la sentenza con cui il TAR Lazio in data 20 Luglio 2015 aveva annullato, in accoglimento di un ricorso dell'Associazione «Casa de Italia», il provvedimento di soppressione dell'Ambasciata a Santo Domingo. Nel ribaltare la sentenza del TAR e confermare la piena legittimità del Decreto presidenziale di soppressione dell'Ambasciata in parola, il Consiglio di Stato ha affermato la totale coerenza dell'operato dell'Amministrazione, proprio laddove la chiusura della sede è stata accompagnata da un ampio ed articolato ventaglio di misure «compensative». L'azione del MAECI ha dunque efficacemente contemperato le esigenze di razionalizzazione della spesa (affidando all'Ambasciata in Panama funzioni di sede-hub nel bacino caraibico, attraverso un ampio pacchetto di accredita enti secondari) con la necessità di garantire nella Repubblica dominicana, attraverso rinnovati ed agili strumenti, la tutela e la promozione degli interessi nazionali – inclusa l'assistenza alle nostre collettività – e la più proficua collaborazione con il Governo locale.
  Al riguardo, il Consiglio di Stato ha confermato che il criterio di invarianza dei servizi ai connazionali, «non possa essere inteso come volto a cristallizzare (e quindi a garantire in assoluto) le pregresse modalità di erogazione dei servizi stessi». Una tale interpretazione infatti sarebbe inconciliabile sia con la contestuale e pesante riduzione delle risorse disponibili prevista dal citato Decreto sulla revisione della spesa sia con la previsione di misure (accorpamenti, rideterminazione della rete etc.) che impongono una necessaria riconsiderazione delle modalità di erogazione dei servizi stessi. Il criterio di invarianza deve quindi essere interpretato in senso ampio, dinamico ed evolutivo, «comprensivo cioè di tutte quelle misure che possono favorire il conseguimento degli obiettivi inerenti la complessa missione affidata alla rete diplomatica. Esso è dunque rivolto a assicurare la continuità nell'erogazione dei servizi ma non necessariamente in relazione alle specifiche procedure e modalità di fornitura degli stessi. Altrimenti, nessuna misura di riorganizzazione sulla rete potrebbe evidentemente essere assunta dalla Farnesina, pur in presenza – si ripete – di ben precisi obblighi di legge in tal senso.
  Tutto ciò detto, si assicura – su un piano più generale – che la Farnesina è sempre disponibile ad aprire uffici diplomatico-consolare all'estero quando se ne ravvisi l'opportunità, se dotata delle risorse umane e finanziarie necessarie. A tal fine stiamo esplorando, ove si rendessero disponibili le risorse, la possibilità di alcune limitate aperture e in questo ambito potremo proseguire la riflessione sulla situazione di Santo Domingo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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