ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05646

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 430 del 19/05/2015
Trasformazioni
Trasformato il 12/06/2015 in 3/01539
Firmatari
Primo firmatario: ZARATTI FILIBERTO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 19/05/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PIRAS MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/05/2015
PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/05/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 19/05/2015
Stato iter:
12/06/2015
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 19/05/2015

TRASFORMA IL 12/06/2015

TRASFORMATO IL 12/06/2015

CONCLUSO IL 12/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05646
presentato da
ZARATTI Filiberto
testo di
Martedì 19 maggio 2015, seduta n. 430

   ZARATTI, PIRAS e PELLEGRINO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   in un articolo apparso sul quotidiano «il Fatto Quotidiano» in data 13 maggio 2015 dal titolo «La rete che misura i rischi ambientali: per lo Stato è top secret», si apprende la notizia dell'esistenza nel territorio italiano di una rete di monitoraggio della radioattività («Ramon») con 1.237 stazioni in grado di misurare ogni minima variazione della radioattività nell'aria;
   detta rete «Ramon», nata nel 1961 con compiti esclusivamente di Difesa civile per l'individuazione in tempo reale di un'eventuale contaminazione da attacco nucleare e il monitoraggio del fallout radioattivo, da metà degli anni novanta sarebbe stata assegnata al Corpo nazionale dei vigili del fuoco e con interventi di ammodernamento destinata al monitoraggio ambientale anche di aree circostanti i poligoni militari, dove i sensori raccoglierebbero informazioni su possibili fonti di contaminazione, dagli incidenti industriali, al trasporto di sostanze radioattive, dai dispositivi per la medicina nucleare negli ospedali, fino all'eredità delle centrali e dei centri di ricerca del nucleare italiano;
   l'articolo riferisce che a nome e per conto del quotidiano sono stati richiesti, ai sensi della legge n. 195 del 2005 sull'accesso alle informazioni ambientali, ai 20 comandi regionali dei vigili del fuoco coinvolti nella raccolta dei dati, accesso ai dati di rilevamento della radioattività del Corpo nazionale dei vigili del fuoco raccolti dalla rete «Ramon» e che con una lettera del 28 aprile 2015, firmata dal capo del dipartimento dei vigili del fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile Francesco Antonio Musolino – ex prefetto di Genova – inviata ai comandi regionali dei vigili del fuoco, l'accesso ai dati è stato ufficialmente negato, spiegando che la rete Ramon gode di un'autonomia garantita per legge rispetto al sistema di controllo ambientale;
   sempre nel citato articolo de «il Fatto Quotidiano» viene ricostruito l'episodio del tranciamento accidentale, nel corso di alcuni scavi effettuati nei pressi del mattatoio di Teulada (CA), di un cavo telefonico collegato a un rilevatore di radioattività posizionato nei pressi del fiume e di una falda acquifera, in un'area a ridosso del secondo poligono militare italiano (Teulada), già al centro come riportato dall'articolo di un'inchiesta della procura di Cagliari per un possibile disastro ambientale, dove la presenza di elementi radioattivi sarebbe stata confermata recentemente da uno studio commissionato dalla magistratura –:
   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative intenda assumere perché i dati di monitoraggio della rete di rilevamento della radioattività del Corpo nazionale dei vigili del fuoco siano acquisiti pubblicamente e messi a disposizione degli enti locali e delle agenzie regionali di protezione ambientale, anche al fine di conoscere tutte le possibili fonti di contaminazione derivanti dall'attività nei poligoni militari, dagli incidenti industriali, dal trasporto di sostanze radioattive, dai dispositivi per la medicina nucleare negli ospedali, dall'eredità delle centrali e dei centri di ricerca del nucleare italiano, che possano compromettere la salute e l'integrità dell'ambiente, anche al fine di sviluppare idonei studi epidemiologici sulla popolazione esposta. (5-05646)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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