ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02483

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 199 del 27/03/2014
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 3/00652
Firmatari
Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: PER L'ITALIA
Data firma: 27/03/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 27/03/2014
Stato iter:
06/05/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/05/2014
Resoconto TOCCAFONDI GABRIELE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 06/05/2014
Resoconto BINETTI PAOLA PER L'ITALIA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 27/03/2014

DISCUSSIONE IL 06/05/2014

SVOLTO IL 06/05/2014

CONCLUSO IL 06/05/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02483
presentato da
BINETTI Paola
testo di
Giovedì 27 marzo 2014, seduta n. 199

   BINETTI. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   il cyberbullismo include violenze psicologiche, insulti, offese e rivelazione di segreti online ed è un fenomeno in crescita ovunque, come conferma una ricerca realizzata da Save the Children, in collaborazione con Ipsos, in cui si evidenzia come 4 minori su 10 sono testimoni di atti di bullismo online verso coetanei, percepiti «diversi» per aspetto fisico (67 per cento), per orientamento sessuale (56 per cento) o perché stranieri (43 per cento); già in precedenza una ricerca Eurispes nel 2008 aveva identificato in Roma la capitale del bullismo, con un minore su tre che dichiarava di aver subito traumi fisici o emozionali;
   il cyberbullismo rivela una crescita esponenziale dei disagi subiti soprattutto dai minori, ma non solo da loro, nonostante non tutti gli atti di cyberbullismo vengano denunciati; il fenomeno appare ancora più pericoloso se pensiamo che il 62 per cento dei bambini ha a disposizione un telefonino proprio e attualmente il 44,4 per cento dei bambini riceve un cellulare di ultima generazione tra i 9 e gli 11 anni, per cui è in grado di scattare foto e filmini e di diffonderli tra i suoi coetanei, senza rendersi conto delle conseguenze che può avere l'effetto moltiplicatore della diffusione del messaggio, a volte veramente devastante sulle vittime;
   il bullismo online è ormai riconosciuto come primaria fonte di angoscia e potenziale psicopatologia per gli adolescenti nativi digitali e ogni struttura che si occupa di psicopatologia adolescenziale deve fare i conti con questo disagio emergente; l'esperienza maturata in questi ultimi anni, anche sulla base di vistosi fatti di cronaca, consente di approcciare ogni forma di psicopatologia web-mediata con un'idea precisa sulla gestione che gli adolescenti fanno delle emozioni, dell'aggressività e delle condotte sessuali, quando sono online;
   fondamentale, affinché il fenomeno venga allo scoperto, è il ruolo dei familiari di vittime e di cyberbulli, ma anche il ruolo degli insegnanti e degli adulti che vengono a conoscenza di fatti riconducibili a possibili forme di cyberbullismo; occorre curare, ma soprattutto prevenire ed educare all'uso delle nuove tecnologie, anche in collaborazione con la polizia postale;
   la cura e la riabilitazione richiedono psicoterapia e terapia di gruppo, con uno spazio di ascolto anche per genitori e insegnanti, non solo per le vittime, ma anche per i cyberbulli; occorre insegnare ai giovani nuove modalità di gestire la propria aggressività, aiutandoli a mettersi nei panni dei loro coetanei, per essere più empatici, nella gestione della propria affettività e dei propri sentimenti di colpa –:
   se non ritenga utile attivare presso il Ministero, con la partecipazione di esperti un portale web divulgativo sulla sicurezza informatica, l'utilizzo dei social network e la diffusione di una appropriata coscienza di cittadinanza digitale da parte di tutti.
(5-02483)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 6 maggio 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-02483

  Preliminarmente faccio presente che il Ministero dedica grande attenzione alle iniziative per la prevenzione e il contrasto del bullismo e in particolare del cyber bullismo mettendo a disposizione delle istituzioni scolastiche, delle famiglie e delle vittime del fenomeno una serie di strumenti, a cominciare dalla direttiva n. 16 del 5 febbraio 2007, contenente le «Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione e la lotta al bullismo».
  Tra le iniziative già intraprese, ricordo:
   l'istituzione del numero verde 800.66.96.96 e l'indirizzo e-mail «bullismo@istruzione.it» riservato a genitori e studenti per segnalazioni di casi, richieste di informazioni e consigli;
   una nuova versione aggiornata del sito internet «smontailbullo.it» che si occupa di inquadrare il fenomeno da un punto di vista psico-sociologico e culturale fornendo suggerimenti per fronteggiarlo;
   gli Osservatori regionali permanenti sul bullismo attivi presso gli Uffici scolastici regionali che a breve verranno trasformati in più snelli Nuclei Territoriali di azione e prevenzione del fenomeno che opereranno in stretto raccordo con la Strategia Nazionale per la prevenzione del Bullismo guidata dal Ministero. I Nuclei saranno integrati negli attuali CTS – Centri Territoriali di Supporto già attivati presso ciascun Ufficio scolastico regionale. L'intento sarà quello di creare un sistema di governance territoriale per la gestione del fenomeno e per fornire alle scuole un sistema inter-istituzionale di supporto.

  Rispetto al tema più specifico del cyber bullismo faccio presente che il Ministero ha promosso e sostenuto azioni volte al contrasto di tale fenomeno nel Piano nazionale denominato «Più scuola meno mafia», realizzando, a partire dal 2010, le seguenti iniziative:
   a) il progetto di Milano «Open Eyes: safenet use», un Osservatorio per informare e formare studenti, famiglie e scuole sull'uso e l'abuso della rete informatica e per la gestione dei casi di stalking, cyber bullismo, e, in generale, per il sostegno alle vittime di comportamenti persecutori;
   b) il progetto di Caserta «Nausicaa», un Osservatorio di ricerca, formazione, e uno Sportello per il sostegno psicologico agli studenti e alle le vittime di reati di bullismo e cyber bullismo.

  Il Ministero ha poi aderito nel 2010 al progetto europeo «Tabby in internet» (Threat Assessment of Bullying Behaviour: Valutazione della minaccia di cyber bullismo nei giovani) approvato nel quadro del programma Daphne III (2007-2013) e finalizzato a promuovere una cultura della rete «sana», ad accrescere la conoscenza delle minacce derivanti dall'uso di Internet e/o di altri mezzi di comunicazione informatizzata e ad attivare strategie e interventi mirati alla prevenzione di comportamenti devianti.
  Per quanto riguarda le iniziative realizzate recentemente, il Ministero ha lanciato il progetto «Safer Internet-Generazioni Connesse» per un utilizzo consapevole di internet e dei new media.
  Poiché anche le scuole sono luoghi strategici e deputati a dare risposte adeguate al problema del cyberbullismo, il Ministero ha realizzato sia il portale «smontailbullo.it» che il portale «URP Social», primo social tematico che una pubblica amministrazione realizza, nei quali vengono offerte alle scuole opportunità di approfondimento e di orientamento rispetto a questo fenomeno sociale, sempre più dilagante.
  Nell'ottica del processo di rinnovazione della didattica educativa e della formazione segnato dall'interazione fra tecnologia mobile e concetto di rete, il Ministero ha realizzato due social tematici: «www.webimparoweb.eu» e «www.ilsocial.eu», rivolti ai ragazzi under 13 e over 14, i quali sono espressione di una piazza virtuale dove poter comunicare e socializzare le proprie esperienze, emozioni nel rispetto delle regole sulla sicurezza informatica, della netiquette e delle norme sulla privacy. Nella fase di prima attivazione (9 settembre 2013-9 ottobre 2013) ha registrato 1.449 visite e 6.038 visualizzazioni di pagina.
  I portali sono un punto di riferimento per moltissimi giovani e docenti che desiderano saperne di più, ma che cercano anche un canale di comunicazione con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, che tramite la Direzione generale per lo studente, l'integrazione, la partecipazione e la comunicazione offre assistenza in rete con gli Ufficio Territoriali competenti e i Dirigenti Scolastici operativi nelle istituzioni scolastiche del Paese.

Classificazione EUROVOC:
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