ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01070

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 84 del 25/09/2013
Abbinamenti
Atto 5/01073 abbinato in data 26/09/2013
Firmatari
Primo firmatario: LACQUANITI LUIGI
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 25/09/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LAVAGNO FABIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 25/09/2013
FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 25/09/2013
MATARRELLI TONI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 25/09/2013
AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 25/09/2013
DI SALVO TITTI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 25/09/2013
PLACIDO ANTONIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 25/09/2013


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 25/09/2013
Stato iter:
26/09/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 26/09/2013
Resoconto LAVAGNO FABIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 26/09/2013
Resoconto DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 26/09/2013
Resoconto LAVAGNO FABIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 26/09/2013

DISCUSSIONE IL 26/09/2013

SVOLTO IL 26/09/2013

CONCLUSO IL 26/09/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01070
presentato da
LACQUANITI Luigi
testo di
Mercoledì 25 settembre 2013, seduta n. 84

   LACQUANITI, LAVAGNO, FERRARA, MATARRELLI, AIRAUDO, DI SALVO e PLACIDO. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il 12 settembre 2013 il gruppo siderurgico Riva, proprietario dell'Ilva, ha annunciato la cessazione immediata dell'attività in sette siti produttivi, in cui sono impiegati circa 1400 lavoratori, in seguito al provvedimento di sequestro preventivo dei beni disposto nei confronti dell'azienda nei giorni precedenti dalla Guardia di finanza su ordine della magistratura di Taranto;
   il giorno successivo alla diffusione di tale annuncio il Ministro dello sviluppo economico, Claudio Zanonato, aveva immediatamente dichiarato in modo rassicurante che il Governo si sarebbe impegnato per garantire l'eventuale ricorso allo strumento degli ammortizzatori sociali e soprattutto la continuità della vita produttiva dell'azienda;
   si ricorda, infatti, che le attività dell'azienda interessate dal blocco annunciato dal Gruppo siderurgico Riva Acciaio, sono quelle produttive degli stabilimenti di Verona, Caronno Pertusella (Varese), Lesegno (Cuneo), Malegno, Sellero, Cerveno (Brescia) e Annone Brianza (Lecco) e di servizi e trasporti (Riva Energia e Muzzana Trasporti), che non rientrano nel perimetro gestionale dell'Ilva e non hanno quindi alcun legame con le vicende giudiziarie che hanno interessato lo stabilimento Ilva di Taranto;
   in data 14 settembre 2013 il procuratore generale della Repubblica di Taranto, dottor Franco Sebastio, ha evidenziato con una propria nota che il sequestro non prevede alcun divieto d'uso dei beni né pregiudica la continuità produttiva delle imprese oggetto di sequestro, in virtù dell'affidamento dei beni sequestrati all'amministratore giudiziario nominato (il dottore commercialista Mario Tagarelli, già presidente provinciale dell'ordine dei commercialisti di Taranto), «lo stesso custode amministratore è autorizzato ex lege a gestire eventuali necessità di ordine finanziario»;
   purtuttavia, in un comunicato diramato dalla stessa azienda, il gruppo siderurgico Riva ha evidenziato che il provvedimento si sarebbe reso necessario perché il citato sequestro, «sottrae all'Azienda ogni disponibilità degli impianti – che occupano oggi come si è detto circa 1.400 addetti – e determina il blocco delle attività bancarie, impedendo pertanto la normale prosecuzione operativa della Società». Riva Acciaio ha inoltre affermato che le dichiarazioni del procuratore generale «non trovano purtroppo riscontro nel provvedimento del gip di Taranto di cui ha ricevuto notifica il 9 settembre 2013. Tale provvedimento sottrae infatti alla disponibilità di Riva Acciaio tutti i beni, senza disporre alcuna facoltà d'uso a beneficio dell'azienda; come è noto, in assenza di un espresso provvedimento di concessione della facoltà d'uso, il sequestro preventivo penale impedisce all'azienda ogni utilizzo, in qualsiasi modo o forma, dei beni oggetto di sequestro»; peraltro, aggiunge Riva, «in conseguenza del nuovo atto di sequestro, le banche finanziatrici di Riva Acciaio, che erano tornate a riattivare i fidi, ne hanno immediatamente disposto il congelamento totale o la revoca»; quindi «il blocco degli impianti e dei conti correnti impedisce alla società di svolgere (...) non solo la normale attività produttiva, ma anche operazioni minimali, quali pagare le utenze o gli spedizionieri per la consegna dei materiali già venduti»;
   contestualmente, il Presidente del Consiglio dei ministri apre la strada a possibili valutazioni circa l'opportunità di disporre il commissariamento del Gruppo Riva Acciaio;
   successivamente, il Ministro dello sviluppo economico, nell'ambito di un'audizione delle Commissioni Congiunte Attività Produttive e Industria di Camera e Senato (X Commissione permanente) sulla comunicazione resa dal Gruppo Riva Acciaio circa il fermo della produzione degli stabilimenti, annuncia che all'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri di venerdì 20 settembre 2013 si sarebbe esaminata una proposta di modifica del codice di procedura penale che avrebbe introdotto nell'ambito dello stesso un articolo aggiuntivo (e segnatamente l'articolo 104-ter) teso alla nomina di un amministratore/commissario capace di far fronte alle necessità di ordine finanziario del Gruppo Riva e lo sblocco contestuale delle risorse altrimenti destinate al fondo unico per la giustizia di cui all'articolo 104-bis;
   nonostante il Governo avesse dato piena assicurazione di quanto su esposto, all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri di venerdì scorso non è stato presentato nulla. L'unica dichiarazione rilasciata dal Ministro Zanonato al termine dell'incontro svoltosi proprio in quel giorno con i rappresentanti del Gruppo Riva Acciaio è stata la seguente: «Il Gruppo Riva chiederà al Gip di poter disporre delle somme sequestrate per poter riavviare l'attività produttiva», mentre per le modifiche normative annunciate in audizione «potremmo metterci un po’»;
   nella giornata di ieri, martedì 24 settembre 2013, il Ministro Zanonato ha annunciato l'imminente approvazione nell'ambito del prossimo Consiglio dei ministri dell'ennesimo schema di decreto-legge volto a garantire lo sblocco delle attività nel Gruppo Riva Acciaio;
   come giustamente sottolineato da Confindustria, il fermo della produzione del Gruppo Riva Acciaio avrà un impatto negativo sull'occupazione e su tutti i settori direttamente e indirettamente collegati alle produzioni siderurgiche, peraltro in una fase particolarmente delicata per la nostra economia;
   appare di eccezionale gravità l'annuncio di una decisione che potrebbe lasciare senza lavoro 1.400 addetti e che si ripercuoterà, inevitabilmente, anche sulle aziende che operano nell'indotto, e, nell'immediato, in particolare sulla impossibilità per le aziende fornitrici del gruppo di contabilizzare le fatture relative a prodotti già forniti, come anche la totale mancanza di chiarezza che il Governo sembrerebbe dimostrare alla luce della mancata chiarezza sulle soluzioni da assumere e non ancora assunte a fronte di tale gravosa situazione –:
   quali iniziative urgenti intenda assumere il Governo alla luce di quanto descritto in premessa e, in particolare, quali iniziative non più ulteriormente procrastinabili si intendano adottare al fine di garantire l'attività industriale e conseguentemente la tutela occupazionale dei lavoratori colpiti del Gruppo siderurgico Riva Acciaio, sul presupposto che l'Esecutivo faccia concretamente ed inequivocabilmente la propria parte di fronte a un banco di prova di altissimo profilo dalla cui risoluzione dipenderà gran parte del futuro dell'industria siderurgica italiana.
(5-01070)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 26 settembre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-01070
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

conservazione del posto di lavoro

acciaio

diritto del lavoro

stabilimento

industria siderurgica

procedimento giudiziario