ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00560

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 50 del 10/07/2013
Abbinamenti
Atto 5/00403 abbinato in data 16/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: ANZALDI MICHELE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 10/07/2013


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 10/07/2013
Stato iter:
16/10/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/10/2013
Resoconto CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 16/10/2013
Resoconto CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 10/07/2013

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 16/10/2013

DISCUSSIONE IL 16/10/2013

SVOLTO IL 16/10/2013

CONCLUSO IL 16/10/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00560
presentato da
ANZALDI Michele
testo di
Mercoledì 10 luglio 2013, seduta n. 50

   ANZALDI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   in Italia sono attualmente presenti 50.000 apicoltori con 1,3 milioni di alveari, per un fatturato complessivo di 60 milioni di euro che arriva a 2,5 miliardi se si considera il servizio di impollinazione fornito dalle api all'agricoltura;
   negli anni scorsi, in particolare nel 2008, si è verificato un ingente fenomeno di spopolamento e moria di api che ha messo in crisi l'intero comparto apistico nazionale e che uno specifico monitoraggio, predisposto fin dal 2009 con il progetto «Apenet» finanziato e coordinato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, ha evidenziato essere causato dall'impiego dei neonicotinoidi nella concia delle sementi di mais;
   il Ministero della salute, a seguito di tali indicazioni, ha sospeso cautelativamente l'impiego dei suddetti prodotti fitosanitari e la sospensione cautelativa ha effettivamente contrastato in maniera efficace la moria di api: negli anni 2009, 2010 e 2011 è stato infatti registrato un netto miglioramento dello stato di salute e dei livelli di produttività degli allevamenti apistici e nel 2010 la produzione di miele è aumentata del 26,3 per cento rispetto al 2009;
   nel maggio scorso la Commissione europea ha deciso il bando temporaneo della durata di due anni di tre pesticidi riconosciuti a livello scientifico come altamente nocivi per la salute delle api;
   ora un nuovo grave pericolo sta minacciando il nostro patrimonio apistico: nel giugno scorso a Loano, in una delle postazioni scientifiche sorvegliate dal dipartimento di scienze agrarie e forestali dell'università di Torino, è stato catturato un esemplare di «vespa velutina nigrithoraxis», nota anche come calabrone asiatico;
   l'ipotesi più probabile è che l'imenottero, inserito nella black list mondiale delle specie invasive redatta dall'Unione mondiale per la conservazione della natura, sia arrivato dal sud-est asiatico in Francia nel 2005, probabilmente dentro alcuni vasi di bonsai, si sia acclimatato senza difficoltà, viste le condizioni climatiche dell'Europa meridionale simili a quelle dell'Asia continentale, e si sia poi diffuso in Spagna per approdare infine in riviera ligure;
   da allora la vespa velutina, riconoscibile per il corpo scuro e le strisce gialle sull'addome, è sorvegliata speciale perché è predatore di api e attacca le api da miele europee soprattutto nel periodo fra giugno e settembre;
   la sua diffusione nel nostro Paese può quindi avere un impatto enorme sull'apicoltura e sull'intero ecosistema, considerando che circa l'84 per cento delle specie di piante e il 76 per cento della produzione alimentare in Europa dipende dall'impollinazione delle api;
   la minaccia delle specie straniere – o alloctone – che mettono a rischio la biodiversità dei paesi dove arrivano è in aumento: è stato calcolato che, negli ultimi 400 anni, in oltre la metà delle estinzioni è risultata coinvolta una specie invasiva –:
   quali iniziative urgenti il Ministro interrogato intenda assumere, anche in collaborazione con gli altri Paesi europei interessati dalla presenza del pericoloso imenottero, per prevenire e scongiurare la proliferazione e la diffusione nel territorio nazionale della «vespa velutina». (5-00560)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 16 ottobre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-00560

  La presenza della vespa velutina, oltre che in Francia e in Spagna, è stata riscontrata anche nel territorio italiano dai ricercatori del Dipartimento di scienze agrarie, forestali e alimentari dell'Università di Torino, che hanno individuato un esemplare adulto maschio, nel novembre 2012, presso Loano in provincia di Savona, ed un nido in località Vallecrosia, in provincia di Imperia.
  La colonia di tale predatore, che nidifica sugli alberi e si nutre di api uccidendone decine di unità in poche ore, è attiva soprattutto in estate e in autunno e rappresenta una minaccia sia per l'apicoltura che per l'equilibrio del ciclo naturale della maggior parte delle specie vegetali.
  Al fine di monitorarne la presenza su tutto il territorio italiano e di fronteggiare l'arrivo di nuovi esemplari, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha attivato la rete «BEENET – Apicoltura e ambiente in rete» che si articola in cinquanta moduli di rilevazione, formati da cinque apiari di dieci alveari, controllati con cadenze regolari.
  Nell'ambito della rete di controllo è stato attivato anche il Servizio di pronto intervento apistico (SPIA), contattabile con un numero verde direttamente dai singoli apicoltori per segnalazioni sullo stato delle api da miele e sull'eventuale presenza della vespa.
  Il sistema BEENET è coordinato dal Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura (CRA) – API in collaborazione con l'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, e con il Dipartimento di scienze tecnologiche agroalimentari dell'Università di Bologna.
  Particolare attenzione è rivolta alla Liguria, dove è stato accertato il caso di presenza nel 2012, e al Piemonte, in quanto regione parimenti situata nel versante italiano verso la Francia e la Spagna, nelle quali la vespa velutina è stata riscontrata già anni prima rispetto all'Italia e, anche per tale motivo, ai fini dell'identificazione degli esemplari in campo, sono stati acquisiti e distribuiti ai referenti dei moduli BEENET anche i materiali informativi già utilizzati nella lotta al predatore dai francesi.
  Ritenendo di dover andare oltre rispetto alle misure adottate in Francia, basate prevalentemente sul controllo svolto direttamente dagli apicoltori nel periodo autunnale di spoliazione degli alberi, il CRA ha predisposto, attraverso l'Unità di ricerca per l'apicoltura e la bachicoltura di Bologna e il Centro di ricerca per l'agrobiologia e la pedologia di Firenze, un'ulteriore task force, a completamento della rete d'azione BEENET, al fine di garantire i rilevamenti con il cosiddetto ’radar armonico’ e provvedere alla distruzione immediata dei nidi.
  Oltre alle azioni di difesa delle api da miele dall'attacco della vespa predetta, è altresì affrontata e monitorata, a livello nazionale e comunitario, la problematica connessa alle sostanze attive neonicotinoidi.
  A seguito dell'incremento della mortalità delle api registrato nel 2008, su proposta di questo Ministero, in applicazione del principio di precauzione, il Ministero della salute ha sospeso le autorizzazioni all'impiego delle sostanze attive Clothianidin, Thiamethoxam, Imidacloprid (neonicotinoidi) e Fipronil nella concia della semente di mais.
  Recentemente, considerata l'estensione della problematica in vari Paesi comunitari e acquisito in merito il parere dell'EFSA, la Commissione europea ha adottato il regolamento di esecuzione (UE) n. 485 del 24 maggio 2013, che modifica le condizioni di approvazione delle predette sostanze attive, ne consente l'uso unicamente in fase di post-fioritura per trattamenti fogliari e dispone, a decorrere dal 1o dicembre prossimo, il divieto di utilizzo e vendita di sementi conciate con prodotti fitosanitari che le contengono. Tale divieto verrà riesaminato entro due anni sulla base di nuove informazioni scientifiche confermative o meno degli studi già prodotti in materia.
  Il 25 giugno scorso, il competente Ministero della salute, in coerenza con il citato regolamento di esecuzione del 2013, ha decretato la revoca delle autorizzazioni all'immissione in commercio ed uso dei prodotti fitosanitari con le sostanze attive predette nonché la proroga della sospensione cautelativa dell'impiego di sementi trattate con fitosanitari con sostanza attiva Fipronil. Sempre conformemente al citato regolamento comunitario, l'utilizzo dei prodotti fitosanitari è circoscritto all'impiego fogliare in fase di post-raccolta.
  Per quanto riguarda la realizzazione di un'apposita ricerca sulla correlazione tra l'uso delle citate sostanze e la morte di colonie di api, a livello nazionale, è stato condotto il progetto triennale APENET, le cui risultanze hanno contribuito alla revisione della valutazione del rischio di esposizione delle api ai neonicotinoidi effettuata dall'EFSA con il parere sopra menzionato.
  Inoltre, l'Italia partecipa attivamente al progetto «COLOSS», che coinvolge diversi gruppi europei di ricerca con l'obiettivo di studiare in modo più ampio la situazione delle api e le problematiche dell'apicoltura.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

apicoltura

produzione nazionale

prodotto fitosanitario

antiparassitario

protezione del consumatore