ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18508

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 887 del 17/11/2017
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 5/12122
Firmatari
Primo firmatario: PALAZZOTTO ERASMO
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Data firma: 16/11/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARCON GIULIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 16/11/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 16/11/2017
Stato iter:
12/12/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/12/2017
DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 12/12/2017

CONCLUSO IL 12/12/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18508
presentato da
PALAZZOTTO Erasmo
testo di
Venerdì 17 novembre 2017, seduta n. 887

   PALAZZOTTO e MARCON. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:

   la crisi in Corea del Nord si è fatta particolarmente complicata e minaccia la pace e la sicurezza mondiale;

   l'11 settembre 2017 il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha approvato all'unanimità la risoluzione n. 2375, che è la nona adottata contro la Corea del Nord fin dal 2006, questa volta come conseguenza dell'ultimo test nucleare del 3 settembre, quello della bomba H, il più potente dei sei realizzati;

   la risoluzione introduce il bando alle esportazioni tessili di Pyongyang e il divieto alle esportazioni di petrolio e gas naturale verso la Corea del Nord, fatta eccezione per una quantità da impiegare per il sostentamento della popolazione, ovvero prevedendo che i profitti derivanti dal petrolio e gas non siano investiti per finanziare i piani nucleari di Kim Jong-Un;

   la questione nord coreana è estremamente divisiva nel consesso internazionale, in special modo rispetto alla Cina e alla Russia, contrapposte agli Stati Uniti;

   la Cina ha sostenuto che le ultime misure adottate dal Consiglio di sicurezza erano «necessarie», sebbene la bozza di risoluzione presentata dagli Stati Uniti fosse molto più dura, includendo un embargo più forte sul petrolio e il congelamento degli investimenti e delle proprietà di Kim Yong-Un all'estero, ma ha ribadito l'opposizione ai sistemi antimissile Thaad installati in Corea del Sud, chiedendo che la crisi sia «risolta in modo pacifico»;

   la Russia ha sottolineato di aver sostenuto tutte le risoluzioni del Consiglio di sicurezza che richiedono a Pyongyang di cessare i suoi programmi missilistici e di essere contraria ai suoi programmi nucleari;

   l'ambasciatore italiano all'Onu ha dichiarato che la risoluzione «tiene conto delle preoccupazioni umanitarie» e sottolinea che «si deve raggiungere una soluzione attraverso una maggiore pressione, ma anche attraverso il dialogo e un processo politico pacifico»;

   stando a quanto messo in evidenza da un board di otto esperti dell'Onu, inoltre, la Corea del Nord starebbe collaborando con la Siria per sviluppare il suo programma di armi chimiche e di missili balistici e Scud. Il board avrebbe denunciato una violazione delle sanzioni contro Pyongyang da parte della Siria che collaborerebbe con Kim Jong-Un per il perfezionamento di «armi convenzionali, armi chimiche proibite e missili balistici» –:

   quali iniziative intenda intraprendere il Governo per promuovere e sostenere soluzioni pacifiche alla crisi generata dai programmi nucleari della Nord Corea e per far ripartire a livello globale azioni concrete di disarmo nucleare e di smobilitazione delle armi di distruzione di massa.
(4-18508)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 12 dicembre 2017
nell'allegato B della seduta n. 899
4-18508
presentata da
PALAZZOTTO Erasmo

  Risposta. — Come dichiarato dal Presidente del Consiglio il 20 settembre 2017 all'Assemblea generale delle Nazioni unite, «guardiamo alla situazione della penisola coreana con estrema preoccupazione. Le ripetute violazioni delle pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza da parte della Corea del Nord pongono una chiara minaccia alla sicurezza regionale ed internazionale ed una sfida al regime globale di non proliferazione al sistema delle Nazioni Unite». Da allora, la posizione del Governo non è cambiata: a fronte di tale minaccia, riteniamo di fondamentale importanza continuare a contribuire con il massimo impegno a una risposta ferma e coesa della Comunità internazionale.
  Il Governo ha innanzitutto espresso la più ferma condanna dell'ultimo esperimento nucleare condotto il 3 settembre 2017 dalla Repubblica popolare democratica di Corea, che costituisce una grave provocazione in violazione di molteplici e successive risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite. L'Italia ha altresì promosso, in qualità di presidenza del G7, una specifica dichiarazione a seguito del
test nucleare in parola.
  L'Italia, come membro non permanente del Consiglio di sicurezza, ha inoltre sostenuto e accolto con favore l'adozione unanime della risoluzione 2375 (2017). Tale risoluzione ha considerevolmente rafforzato il sistema sanzionatorio nei confronti nella Corea del Nord, continuando nel contempo a prestare la dovuta attenzione agli effetti umanitari delle misure adottate.
  Come presidente di turno del comitato sanzioni per la Corea del Nord (Comitato 1718), l'Italia continua a promuovere attività di
outreach con i vari gruppi geografici della membership onusiana per sostenere gli Stati membri nell'adozione di efficaci misure di attuazione del quadro sanzionatorio.
  Da ultimo, il Ministro Alfano ha inoltre deciso di interrompere, a inizio ottobre, la procedura di accreditamento dell'ambasciatore designato della missione nordcoreana a Roma, Mun Jong Nam, che ha lasciato il Paese il 16 ottobre 2017. Anche altri Paesi hanno proceduto ad allontanare gli ambasciatori nordcoreani accreditati presso i loro governi: ad esempio la Spagna nell'ambito dei Paesi UE, il Perù e il Messico in America Latina.
  A livello europeo, l'Italia ha sostenuto l'adozione da parte del Consiglio affari esteri dell'Unione Europea di nuove misure autonome UE nei confronti della Corea del Nord, che completano e rafforzano le misure restrittive dell'Onu.
  Abbiamo inoltre deciso di associarci al passo congiunto verso Paesi terzi che l'UE sta effettuando per sensibilizzare le autorità di molti Stati in Africa e nel sud-est asiatico sulla necessità di una piena attuazione delle disposizioni sanzionatorie contenute nelle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza.
  Riteniamo che il robusto impianto sanzionatorio adottato dalla Comunità internazionale rappresenti in questo momento il più efficace strumento per creare le condizioni per indurre la Corea del Nord a mettere fine all'auto-isolamento che si è autoimposta e ad avviare negoziati di sostanza per una
de-escalation della crisi, nella prospettiva della denuclearizzazione della penisola coreana.
  Al contempo, il Governo segue con grande attenzione la questione del disarmo nucleare, tenendo conto dell'articolata cornice degli impegni internazionali assunti dal nostro Paese e considerando gli aspetti umanitari e di sicurezza collegati al tema.
  L'Italia continua a promuovere l'obiettivo di un mondo privo di armi nucleari, da raggiungere attraverso un «approccio progressivo» e inclusivo al disarmo. Tale linea di pensiero si basa sull'idea che l'obiettivo della totale eliminazione dell'arma nucleare sia raggiungibile gradualmente, attraverso una serie di passi, concreti e incrementali, diretti ad accrescere la fiducia e la percezione di sicurezza internazionale e, dunque, a favorire la creazione di un ambiente idoneo al disarmo nucleare. Per questo orientamento, è centrale la considerazione che il disarmo nucleare, per essere realistico e sostenibile, debba essere trasparente, verificabile e irreversibile.
  Su queste basi, assieme al gruppo di paesi che condividono la nostra posizione, abbiamo continuato a sostenere una serie di iniziative che costituiscono i tasselli del menzionato percorso, graduale e realistico. Nel 2016 l'Italia ha convintamente sostenuto la Dichiarazione di Hiroshima dei Ministri degli esteri del G7 che, con forte valenza simbolica, riaffermava l'impegno a creare le condizioni di un mondo privo di armi nucleari, in un quadro di stabilità internazionale, e la piena applicazione del trattato di non proliferazione in tutte le sue componenti, disarmo incluso. Tale posizione ha ispirato la Presidenza italiana della riunione dei Ministri degli esteri del G7, tenutasi a Lucca il 10 e 11 aprile 2017, il cui comunicato congiunto menziona i principali elementi dell'approccio progressivo e ricorda l'obiettivo di un mondo senza armi nucleari. Il comunicato è stato, successivamente, avallato dai
leader in occasione del vertice G7 di Taormina del 26-27 maggio 2017.
  Infine, l'Italia partecipa al processo preparatorio della Conferenza di riesame del trattato di non proliferazione del 2020 che, avviatosi a inizio maggio a Vienna, è occasione per riaffermare la centralità del trattato e il merito di un approccio progressivo al disarmo.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Benedetto Della Vedova.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

risoluzione

restrizione all'esportazione

risoluzione ONU