ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14446

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 689 del 10/10/2016
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 5/09641
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 10/10/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 10/10/2016
Stato iter:
06/12/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/12/2016
AMENDOLA VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/12/2016

CONCLUSO IL 06/12/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14446
presentato da
RIZZETTO Walter
testo di
Lunedì 10 ottobre 2016, seduta n. 689

   RIZZETTO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   si apprende dai giornali di stampa del 29 settembre 2016 che l'inviato, Luigi Pelazza, della nota trasmissione italiana «Le Iene», che si trovava a Marrakech, è stato espulso dal Marocco con l'operatore, Mauro Pilai, che lo affiancava, poiché stava svolgendo un'inchiesta sulla prostituzione minorile;
   le autorità marocchine hanno proceduto al sequestro di tutto il materiale raccolto ai fini del servizio, con video e testimonianze che documentavano un grande giro di prostituzione minorile con ragazzi e ragazze di 13 e 14 anni in una rete che coinvolge turisti occidentali, turisti arabi e personaggi locali;
   alcuni agenti marocchini hanno arrestato l'interprete locale che affiancava l'inviato nell'inchiesta, mentre la troupe italiana è stata scortata all'aeroporto per l'espulsione e alla stessa è stato addirittura impedito di parlare e di incontrare funzionari o interpreti dell'ambasciata italiana; inoltre, ai due connazionali è stato richiesto di firmare documenti in francese, ma a tale pretesa si sono rifiutati posto che erano assenti funzionari dell'ambasciata italiana –:
   quali siano gli orientamenti del Ministro sui fatti esposti in premessa;
   se e quali iniziative di competenza intenda adottare al fine di verificare la legittimità delle motivazioni che hanno comportato l'espulsione degli inviati italiani dal Marocco e, in particolare, per quali ragioni sia stato impedito agli stessi di essere assistiti dai funzionari dell'ambasciata italiana, anche considerando che le autorità marocchine hanno richiesto la sottoscrizione di documenti non in lingua italiana, in assenza di un interprete.
(4-14446)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 6 dicembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 711
4-14446
presentata da
RIZZETTO Walter

  Risposta. — Si forniscono di seguito chiarimenti su quanto avvenuto ai due inviati della trasmissione de Le Iene, Luigi Pelazza e l'operatore Mauro Pilai, e che, grazie all'assistenza prestata dalla rappresentanza diplomatica italiana nel Paese, si è concluso nell'arco di appena 24 ore. I due inviati erano giunti in Marocco il 26 settembre 2016 per realizzare un servizio televisivo sul fenomeno della prostituzione minorile in quel Paese; due giorni dopo sono stati sottoposti a fermo dalle autorità locali di polizia mentre stavano intervistando un minore marocchino all'interno di un appartamento situato nella città di Marrakech.
  Pur comprendendo le lodevoli finalità del servizio che « Le Iene» intendevano realizzare, la situazione in cui si erano trovati, oltre tutto senza autorizzazioni (così almeno asseriscono i marocchini), ha consentito alle autorità di intervenire immediatamente per compiere tutti gli accertamenti previsti dalla legge del Paese. Al momento del fermo i due reporter italiani sono stati privati dei telefoni cellulari, delle telecamere e del materiale registrato, che sono stati posti sotto sequestro dalla polizia, al fine probabilmente di accertarne i contenuti fotografici, audio e video. Una volta tornati in possesso dei propri telefoni, il signor Pelazza e il signor Pilai si sono messi in contatto con l'ambasciata d'Italia a Rabat, che da quel momento si è immediatamente attivata, anche attraverso il consolato generale d'Italia a Casablanca, per prestare loro la massima assistenza e anzitutto per accertarsi delle loro condizioni e per valutare le loro specifiche necessità.
  Anche a seguito dell'interessamento della nostra rappresentanza diplomatica, nella tarda sera del 28 settembre i connazionali sono stati condotti dalle autorità di Polizia locale all'aeroporto di Marrakech in vista dell'esecuzione di un provvedimento di espulsione. Su incarico del consolato generale a Casablanca, il viceconsole onorario a Marrakech li ha prontamente raggiunti sul posto e provveduto a fornire loro viveri e beni di prima necessità, considerato che tutti gli esercizi commerciali presenti in aeroporto erano chiusi per la tarda ora, ed intercedendo altresì presso le autorità sul posto al fine di garantire loro ogni possibile facilitazione. I connazionali sono dunque rimasti in aeroporto in attesa del volo di rientro in Italia, fissato inizialmente per venerdì 30 settembre.
  Per tutta la notte tra il 28 e il 29 settembre il consolato generale d'Italia a Casablanca e l'ambasciata d'Italia a Rabat hanno continuato a monitorare la situazione. Il signor Pelazza e il signor Pilai hanno potuto fare rientro in Italia anticipatamente, via Monaco di Baviera, già il 29 settembre con un volo in partenza alle ore 8,20 locali.
  La vicenda si è risolta in sole 24 ore, il che era tutto fuorché scontato, considerate le premesse alla base del fermo e gli esiti ben peggiori con cui si sono conclusi casi analoghi. Per quanto riguarda il materiale sequestrato, questo resta ancora a disposizione delle autorità marocchine, secondo le quali i connazionali erano privi di tutte le necessarie autorizzazione a filmare. Ove gli interessati volessero richiederne la restituzione, dovranno fare istanza alla competente giudiziaria autorità marocchina.
  La Farnesina assicura i due inviati della trasmissione de « Le Iene» che l'ambasciata d'Italia a Rabat e il consolato generale a Casablanca restano a disposizione per ogni eventuale ulteriore forma di assistenza che possa rendersi necessaria.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionaleVincenzo Amendola.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sequestro di beni

espulsione

ambasciata