ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02909

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 136 del 11/12/2013
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 5/00793
Firmatari
Primo firmatario: CENNI SUSANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 11/12/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DALLAI LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 11/12/2013
Stato iter:
04/02/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/02/2014
DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 04/02/2014

CONCLUSO IL 04/02/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02909
presentato da
CENNI Susanna
testo di
Mercoledì 11 dicembre 2013, seduta n. 136

   CENNI e DALLAI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il Governo ha esplicitato, sin dal suo insediamento, la volontà di concentrare i suoi sforzi e la sua azione a sostegno della ripresa economica ed occupazionale, sostenendo i settori che esprimono eccellenza e potenzialità ed incentivando l'innovazione;
   il comparto della produzione di camper in Italia rappresenta una fetta molto consistente dell'intero settore europeo;
   dopo oltre due decenni di ininterrotta crescita di mercato, con significativi incrementi di volumi di produzione, di fatturato e di occupati per le imprese della filiera, il settore italiano della produzione di «Camper» sta registrando da alcuni anni una sensibile inversione di tendenza. Tra il 2006 ed il 2011 si è passati infatto da circa 14.400 a circa 7 mila immatricolazioni annue; (i caravan sono 1.698 per un totale di 8.714). Nell'anno 2012 le immatricolazioni di camper in Italia sono state 4.731;
   il settore della camperistica genera in Italia oltre 600 milioni di euro di fatturato, di cui il 58 per cento destinato all'export, con oltre 7.000 dipendenti, 4.000 diretti e oltre 3.000 indiretti;
   nella zona della Valdelsa, (tra le province di Siena e di Firenze) è presente un distretto industriale della camperistica dove viene attualmente realizzato oltre l'80 per cento della produzione nazionale del comparto (nello specifico nei comuni di Barberino Val d'Elsa, Casole d'Elsa, Colle Val d'Elsa, Monteriggioni, Poggibonsi, San Casciano Val di Pesa, San Gimignano, Tavarnelle Val di Pesa). In tale territorio si registra un fatturato annuo di oltre 500 milioni di euro;
   sono qui presenti alcune delle aziende leader del settore a livello nazionale ed internazionale che, per le ragioni appena citate, hanno dovuto affrontare una forte riorganizzazione, fusioni, incorporazioni, con conseguenti crisi occupazionale, ricorso alla cassa integrazione e una forte riduzione del personale;
   ultima in ordine di tempo ad essere interessata l'azienda Rimor, azienda storica della Valdelsa, che conta circa 300 dipendenti dei quali 160 diretti e circa 120 indiretti (indotto). L'azienda in gravi difficoltà economiche e finanziarie legate ad esposizioni con istituti di credito e difficoltà nell'accesso al credito, pur avendo in portafoglio importanti ordini per i mercati internazionali quantificabili in circa 500 camper per un valore di circa 20 milioni di euro, ha annunciato nei giorni scorsi la messa in mobilità di tutti i dipendenti. Tale decisione è stata poi ritirata in seguito ad un tavolo di confronto che ha visto partecipare, oltre all'azienda, le parti sociali e le istituzioni locali fra cui la regione Toscana. È stato infatti raggiunto un accordo condiviso che prevede, in alternativa alla procedura di mobilità, la richiesta di apertura di cassa integrazione straordinaria. Negli ultimi giorni ha avanzato una richiesta di «concordato in bianco». Il Tribunale di Siena ha nominato un Commissario giudiziale;
   complessivamente dal 2007 ad oggi, dai dati resi noti dalle amministrazioni locali e dalle associazioni dei produttori, a fronte di un crollo delle immatricolazioni in Italia che supera il 50 per cento e di una diminuzione dei volumi prodotto nell'ordine leggermente inferiore del 40 per cento, l'occupazione del distretto della Valdelsa, riferita soltanto alle aziende produttrici e non alle imprese totali della filiera, è scesa di 400 unità (da 1700 a 1300 addetti). Negli ultimi 5 anni il numero dei veicoli prodotti è sceso da 20 mila a 12 mila unità;
   in questi anni la regione Toscana e le istituzioni locali hanno seguito con attenzione lo sviluppo e le problematiche del settore della camperistica, riconoscendone potenzialità e peculiarità e cercando di intervenire tempestivamente con politiche adeguate in grado di supportare soprattutto azioni tese ad accrescere la qualità del prodotto, la ricerca e l'innovazione, nonché la infrastrutturazione logistica sul territorio;
   si ricorda nello specifico che nel luglio 2007 è stato sottoscritto un protocollo d'intesa fra regione Toscana, la provincia di Siena, la provincia di Firenze, i comuni dei territori interessati, le associazioni imprenditoriali e sindacali per la riqualificazione della zona produttiva locale e la nascita di una filiera strutturata del camper anche attraverso finanziamenti in settori strategici di intervento come le infrastrutture, la logistica, la ricerca e la formazione;
   in seguito sono state inoltre avviate le procedure per realizzare uno snodo ferroviario della Valdelsa, in località Zambra: una infrastruttura logistica, che comporta un investimento di 1,2 milioni di euro, necessaria per supportare l'attività delle industrie della zona;
   vanno inoltre segnalate le iniziative a sostegno della camperistica presenti anche nell'ambito del «Progetto integrato per la meccanica» che la regione Toscana ha approvato nelle scorse settimane. Il progetto prevede complessivamente in quattro anni risorse per circa 200 milioni di euro;
   le imprese Laika Caravans e Trigano hanno già attivato progetti di innovazione e di ricerca, cofinanziati con bando della regione Toscana che coinvolgono l'intera filiera ed i principali dipartimenti universitari dei tre atenei toscani (Pisa, Siena e Firenze) e che riguardano i consumi, materiali di costruzione più leggeri, tecnologia hi-tech e domotica;
   risulta evidente come tali sforzi rappresentino la volontà dei gruppi italiani ed europei di mantenere, e concentrare, in questa area il cuore e l'eccellenza della camperistica italiana, con l'intento di rendere più competitiva l'offerta nazionale;
   il mercato della camperistica risente non solo della crisi generalizzata economica e dei consumi, ma anche di una carenza di politiche fiscali ed infrastrutturali a sostegno del settore. La tassazione sui veicoli costituisce infatti la quinta voce di gettito erariale governativo e manca sul territorio italiano, a differenza di altri paesi europei, una efficace e moderna rete di strutture atte alla fruibilità del turismo all'aria aperta (come aree di sosta attrezzate e di accoglienza, e altro). Emerge da alcuni studi, con chiarezza, come per rilanciare il comparto sarebbe utile, in linea con la normativa già adottata da altri paesi europei, modificare l'articolo 116 del decreto legislativo 30 aprile 1992 n. 285, per introdurre l'innalzamento della guidabilità, per la patente «B», dei camper da 3,5 a 3,7 tonnellate. Con questa modifica i camper potrebbero essere dotati di dispositivi ed accessori capaci di elevare i livelli di sicurezza e di comfort aumentando al tempo stesso la platea di potenziali clienti;
   va inoltre rimarcato che molto spesso i camper rappresentano per alcune categorie di soggetti disabili una delle rare opportunità ricreative e di vacanza. In alcune nazioni (come ad esempio in Inghilterra) sono state introdotte, per promuovere ed incentivare tale fruizione, specifiche agevolazioni fiscali per i disabili e gli invalidi. Sarebbe opportuno quindi prevedere, anche nel nostro ordinamento, detrazioni e aiuti finanziari equiparando gli autocaravan ai mezzi di uso precipuo degli stessi disabili (come ad esempio le carrozzine) estendendo quindi le disposizioni già previste dall'articolo 8 della legge 27 dicembre 1997, numero 449;
   all'industria del camper si devono inoltre importanti effetti indiretti sull'indotto turistico del nostro paese: nel 2012 sono stati 5,6 milioni i turisti «en plein air» che hanno scelto di visitare l'Italia, di cui 3,1 milioni italiani e 2,5 milioni stranieri (ricerca condotta dal CISET-Centro internazionale di studi sull'economia turistica dell'università Ca’ Foscari di Venezia), per un totale di 21 milioni di notti ed una spesa complessiva di 1,2 miliardi di euro (dati dell'Osservatorio della Banca d'Italia). I turisti italiani determinano una spesa complessiva di circa 1,4 miliardi di euro. Il turismo «en plein air», secondo i dati Istat, rappresenta circa il 6 per cento del movimento turistico straniero in Italia. Nonostante l'Italia sia la destinazione più ambita per la bellezza dei luoghi da visitare rispetto alle principali nazioni europee in cui è più diffusa la cultura del «camper style», come Germania e Francia, risulta carente per offerta di luoghi di sosta, facilità di accesso alle strutture ricettive e servizi offerti;
   questa mancanza di politiche, rispetto alle altre nazioni europee, è testimoniata soprattutto dai dati: se in Italia dal 2006 al 2011 si è passati, per le immatricolazioni di nuovi camper, da 14.400 a poco più di 7.000 unità, nello stesso lasso temporale in Francia si è passati da 20.200 a 19.300 nel 2011 e 17.786 nel 2012, mentre in Germania da 18.400 a 21.700 nel 2011 e ben 24.062 immatricolazioni nel 2012;
   alla luce di quanto esposto emerge quindi l'opportunità e l'utilità di un formale riconoscimento di questa filiera industriale della Valdelsa quale «distretto italiano della camperistica». In tale territorio è infatti concentrato oltre l'80 per cento della produzione italiana; qui si stanno già svolgendo importanti ricerche e potrebbe meglio caratterizzarsi uno spazio pubblico e privato di ricerca ed innovazione del prodotto, utilissimo a far camminare ulteriormente la camperistica, per tutelare i siti produttivi ed i livelli occupazionali, per far crescere fatturato, produzione e capacità di competere sul mercato;
   si è insediato da tempo in Valdelsa un tavolo di lavoro, a cui partecipano regione Toscana, la provincia di Siena, la provincia di Firenze, i comuni dei territori interessati e l'Associazione produttori caravan e camper (Apc), le imprese, le organizzazioni sindacali, che sta ulteriormente lavorando per affinare il funzionamento del distretto e per chiedere al Ministero dello sviluppo economico il riconoscimento formale di questo ambito quale «distretto del camper italiano»;
   il riconoscimento del «distretto italiano della camperistica» è già stato oggetto di atti di sindacato ispettivo nella XVI Legislatura ed in particolare di una risoluzione in Commissione Attività Produttive sottoscritta da più parti politiche, della Camera dei deputati la cui discussione era già stata avviata e non conclusa anche a causa delle elezioni anticipate;
   presso il Ministero dello sviluppo economico si sono svolti, durante la XVI legislatura, incontri relativi ai problemi ed allo sviluppo della camperistica, a cui hanno preso parte oltre alle istituzioni e ai soggetti interessati sul territorio, anche rappresentanti del dicastero del turismo e delle infrastrutture e dell'istituto del commercio estero;
   il Governo ha accolto come raccomandazione, il giorno 25 luglio 2013, un ordine del giorno al «Decreto del Fare» (numero 9/1248-AR/34 a prima firma del deputato Susanna Cenni) che lo impegna a valutare la possibilità di inserire, nei prossimi provvedimenti, iniziative urgenti utili anche a rilanciare con efficacia il comparto della camperistica italiana sostenendo concretamente le azioni, i progetti ed i finanziamenti già assunti dalle istituzioni territoriali (esposti in premessa). Nello specifico:
    norme finalizzate ad incentivare la ricerca e l'innovazione di prodotto nella camperistica, per tutelare i siti produttivi ed i livelli occupazionali, per far crescere il fatturato, la produzione e la capacità di competere sul mercato;
    norme a sostegno all'export ed in particolare per favorire l'accesso al credito delle aziende per le commesse destinate ai paesi esteri, dal momento che quasi il 60 per cento della produzione italiana di caravan è destinata ai mercati internazionali;
    norme ed agevolazioni fiscali nei confronti delle famiglie con soggetti disabili che usufruiscono del camper;
    la possibilità di modificare il Codice della Strada per introdurre l'innalzamento della guidabilità, per la patente «B», dei camper da 3,5 a 3,7 tonnellate;
    la promozione della realizzazione di una efficace e moderna rete di strutture atte alla fruibilità del turismo all'aria aperta;
    a riprendere, attraverso un tavolo con la regione Toscana, le province di Siena e Firenze ed i Comuni interessati, un lavoro organico teso al rilancio del comparto, alla sua innovazione, all'ipotesi o riconoscimento del distretto in oggetto quale produttore del Camper italiano per eccellenza –:
   quali iniziative urgenti intende intraprendere per far fronte agli impegni sopra richiamati, per supportare con efficacia il comparto della camperistica italiana sostenendo concretamente le azioni, i progetti ed i finanziamenti già assunti dalle istituzioni territoriali, coerentemente con quanto espresso in premessa ed in particolare con i contenuti dell'ordine del giorno numero 9/1248-AR/34; (4-02909)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 4 febbraio 2014
nell'allegato B della seduta n. 166
4-02909
presentata da
CENNI Susanna

  Risposta. — Il periodo di crisi che, a livello mondiale, ma in maniera più intensa per il nostro continente, caratterizza i mercati ormai da qualche anno ha determinato una flessione della domanda di tutti i beni durevoli, in particolare di autoveicoli.
  Con riferimento al settore specifico dei cosiddetti veicoli ricreazionali (camper e caravan, questi ultimi rimorchiabili), il prolungarsi della crisi economica ha continuato a influenzare negativamente l'andamento dell'industria autocaravan in Italia, in linea con quanto accaduto nel settore caravanning dei principali Paesi europei e nel comparto automotive in Italia.
  Se, infatti, nel 2011 il mercato auto ha registrato un –10,8 per cento, secondo quanto comunicato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il 2012 si è concluso con una contrazione delle immatricolazioni del 20 per cento; analogamente il comparto dei veicoli a due ruote a motore ha registrato una flessione del 19 per cento rispetto al 2011.
  Il mercato autocaravan nel 2012 registra in Italia un calo del 32,659 rispetto al 2011, decremento su cui pesano la difficile congiuntura recessiva, la riduzione del potere di acquisto delle famiglie, la difficoltà di accesso al credito al consumo e l'incremento dei prezzi del carburante.
  In questo scenario, le aziende italiane hanno reagito con una spinta verso le esportazioni: il Made in Italy continua infatti a registrare interesse all'estero, come testimonia la quota export delle autocaravan che, pur risentendo di un trend deflattivo conseguente al perdurare della crisi, nel 2012 si attesta al 74,4 per cento della produzione, contro il 62,3 per cento nel 2011 e il 55,4 per cento nel 2010.
  A livello europeo, il comparto dei veicoli ricreazionali registra un calo più contenuto (-6 per cento rispetto al 2011), con decrementi che si attestano al –2 per cento per gli autocaravan e al –9,7 per cento) per i caravan. A partire dal 2011 si rileva un sensibile incremento della quota di mercato camper sul totale dei veicoli ricreazionali, con il numero di camper immatricolati che raggiunge i volumi delle caravan, a testimonianza di un cambiamento nelle abitudini di viaggio, verso veicoli più compatti e stili di viaggio più dinamico.
  Ciò premesso, in merito alle misure contenute nell'ordine del giorno n. 9/1248-AR/34, accolto dal Governo il 25 luglio 2013 per il rilancio del settore cameristico, si evidenzia che il 24 ottobre 2013 si è insediata, presso il Ministero dello sviluppo economico, la consulta nazionale per l'automotive, composta dai principali attori della filiera automobilistica e dalle Istituzioni (oltre al Ministero dello sviluppo economico, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, e Conferenza unificata Stato-Regioni) con l'obiettivo di individuare possibili linee di intervento per la ripresa dell'intero settore automotive, compreso quindi anche il comparto della camperistica, duramente colpito dalla crisi e di particolare rilevanza per l'economia italiana.
  Nell'incontro è stata espressa la volontà comune di collaborare per individuare le più opportune soluzioni per il rilancio dell'intero comparto automotive, anche attraverso la promozione della ricerca e dell'innovazione ed il sostegno all'export.
  In tale contesto potranno essere valutate soluzioni specifiche per il settore della camperistica.
  Per quanto concerne, infine la possibilità di modificare il codice della strada per introdurre l'innalzamento della guidabilità per la patente B dei camper da 3,5 a 3,7 tonnellate, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha precisato che la normativa concernente la patente di guida e, quindi anche i limiti di ogni singola categoria, si uniforma alla direttiva 2006/126/CE). Tale normativa stabilisce che con la patente di guida di categoria B è possibile condurre «autoveicoli la cui massa massima autorizzata non supera i 3500 chilogrammi e progettati e costruiti per il trasporto di non più di otto persone oltre il conducente». Di conseguenza, attualmente, non è ammissibile un provvedimento legislativo che, in Italia, modifichi unilateralmente i limiti stabiliti dalla citata normativa comunitaria.
Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economicoClaudio De Vincenti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Toscana

veicolo da campeggio

credito industriale

infrastruttura turistica

soppressione di posti di lavoro

cassa integrazione