ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01540

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 441 del 12/06/2015
Trasformazioni
Trasformato il 24/09/2015 in 4/10486
Firmatari
Primo firmatario: BOLOGNESI PAOLO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 12/06/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12/06/2015
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 25/06/2015
Stato iter:
24/09/2015
Fasi iter:

TRASFORMA IL 24/09/2015

TRASFORMATO IL 24/09/2015

CONCLUSO IL 24/09/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01540
presentato da
BOLOGNESI Paolo
testo di
Venerdì 12 giugno 2015, seduta n. 441

   BOLOGNESI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:
   il 22 aprile 2014 il Presidente del Consiglio ha firmato la direttiva per il versamento straordinario all'archivio centrale dello Stato di atti relativi alle stragi che vanno dal 1969 al 1984 contenuti negli archivi correnti e di deposito delle amministrazioni dello Stato procedendo «preliminarmente alla declassifica degli atti»;
   dopo un anno dalla direttiva, i versamenti dei documenti hanno esiti alterni da parte delle amministrazioni interessate; alcune hanno depositato – come i Ministeri dell'interno e degli affari esteri e della cooperazione internazionale – a giudizio dell'interrogante poco e male, altre procedono a rilento;
   sono emerse numerose criticità procedurali nell'applicazione della direttiva;
   le amministrazioni non forniscono un elenco dei documenti sulle stragi detenuti nei loro archivi correnti e di deposito – come previsto anche dalla direttiva del Presidente del Consiglio pro tempore Mario Monti – utile ad effettuare una comparazione con quelli realmente versati, impedendo una verifica della correttezza e completezza del versamento e l'esclusione di eventuali omissioni di deposito di atti;
   le amministrazioni (Ministeri e servizi di informazione per la sicurezza) devono versare tutta la documentazione sulle stragi in loro possesso – come la stessa direttiva dispone – senza operare alcuna pre-selezione degli atti che preluderebbe ad una possibile arbitraria esclusione dal versamento di uno o più documenti;
   a quanto risulta all'interrogante le amministrazioni effettuano le operazioni di versamento senza la vigilanza di una commissione di sorveglianza prevista dalle disposizioni che regolano la tutela dei beni archivistici a cui fa riferimento la stessa direttiva;
   per quanto risulta all'interrogante il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha risposto ai familiari delle vittime delle stragi di non avere «nulla con la dicitura “Piazza della Loggia”, “Piazza Fontana” o altre stragi e pertanto non versiamo nulla», offendendo così ad avviso dell'interrogante l'intelligenza dei cittadini italiani e la memoria delle vittime dato che sono giudiziariamente noti i rapporti di depistatori, come Licio Gelli, e terroristi neofascisti con i Paesi del Sudamerica e con i regimi di Grecia, Spagna e Portogallo e pertanto le ambasciate a giudizio dell'interrogante non possono non avere ricevuto segnalazioni e/o informazioni in merito a fatti criminali così rilevanti;
   i familiari delle vittime delle stragi attendono, a distanza di un anno dalla direttiva, che il Ministero dell'interno versi all'Archivio centrale dello Stato le carte dell'ex ufficio affari riservati (quelle rinvenute in via Appia nel 1996), dal 1965 in poi, in cui si trovano sicuramente – lo si sa dalle perizie effettuate per conto della magistratura – atti che riguardano la strage di piazza Fontana;
   ai familiari delle vittime delle stragi non interessa che gli apparati versino faldoni con l'etichetta «Piazza della Loggia» se all'interno poi si trovano solo vecchie e inutili informative, segnalando che un Ministero o un servizio segreto, allora, non raccolse informazioni su chi piazzò la bomba o chi coprì gli esecutori;
   risulta che alcune amministrazioni, quali DIS, AISE, AISI, Ministero affari esteri, hanno versato all'archivio centrale dello Stato solo documenti in formato digitale senza le relative copie cartacee che consentono di verificare la completa corrispondenza e veridicità degli atti stessi;
   a distanza di sette anni dalla direttiva firmata dal Presidente del Consiglio Romano Prodi nel 2008, le amministrazioni non hanno ancora completato il versamento della documentazione relativa al sequestro e all'uccisione dell'onorevole  Aldo Moro;
   la limitazione della declassificazione della documentazione relativa ai fascicoli intestati alle stragi sta portando a paradossali smembramenti di fondi e fascicoli escludendo dal versamento atti rilevanti, anche se non nominalmente legati agli eccidi compresi nella direttiva –:
   se il Presidente del Consiglio dei ministri intenda adottare provvedimenti risolutori delle criticità che impediscono la completa applicazione della direttiva, per contrastare comportamenti omissivi da parte delle amministrazioni citate, e per evitare un'arbitraria facoltà data a chi fino ad oggi abbia inteso coprire le carte sulle stragi di scegliere a suo piacimento quali versare, attraverso quello che secondo l'interrogante costituirebbe un depistaggio del «faldone vuoto»;
   se intenda assumere iniziative per fare in modo che le amministrazioni forniscano – come già previsto dalla direttiva del Presidente del Consiglio pro tempore Monti – un elenco completo dei documenti contenuti nell'archivio corrente e di depositi relativi alle stragi;
   se intenda assumere iniziative per disporre un ampliamento della direttiva prevedendo una declassificazione automatica annuale, dopo venticinque anni dalla loro emanazione, di tutti i documenti contenuti negli archivi delle amministrazioni seguendo criteri temporali, (ad esempio 1947 in poi) sul modello dell’Executive Order 12958, promulgato dal Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton nell'aprile del 1995, affermando così il principio che in questo Paese la verità non è una concessione, ma un diritto da garantire ad ogni cittadino. (3-01540)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

applicazione del diritto comunitario

Capo di governo

vittima