ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01539

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 441 del 12/06/2015
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 5/05646
Abbinamenti
Atto 2/00976 abbinato in data 16/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: ZARATTI FILIBERTO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 12/06/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PIRAS MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 12/06/2015
PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 12/06/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 12/06/2015
Stato iter:
16/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/06/2015
Resoconto BOCCI GIANPIERO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
RINUNCIA REPLICA 16/06/2015
Resoconto ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 16/06/2015

DISCUSSIONE IL 16/06/2015

SVOLTO IL 16/06/2015

CONCLUSO IL 16/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01539
presentato da
ZARATTI Filiberto
testo presentato
Venerdì 12 giugno 2015
modificato
Martedì 16 giugno 2015, seduta n. 443

   ZARATTI, PIRAS e PELLEGRINO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   in un articolo apparso sul quotidiano Il Fatto Quotidiano in data 13 maggio 2015, dal titolo «La rete che misura i rischi ambientali: per lo Stato è top secret», si apprende la notizia dell'esistenza nel territorio italiano di una rete di monitoraggio della radioattività («Ramon») con 1.237 stazioni in grado di misurare ogni minima variazione della radioattività nell'aria;
   detta rete «Ramon», nata nel 1961 con compiti esclusivamente di difesa civile per l'individuazione in tempo reale di un'eventuale contaminazione da attacco nucleare e il monitoraggio del fallout radioattivo, da metà degli anni ’90 sarebbe stata assegnata al Corpo nazionale dei vigili del fuoco e con interventi di ammodernamento destinata al monitoraggio ambientale anche di aree circostanti i poligoni militari, dove i sensori raccoglierebbero informazioni su possibili fonti di contaminazione, dagli incidenti industriali al trasporto di sostanze radioattive, dai dispositivi per la medicina nucleare negli ospedali, fino all'eredità delle centrali e dei centri di ricerca del nucleare italiano;
   l'articolo riferisce che a nome e per conto del quotidiano sono stati richiesti, ai sensi della legge n. 195 del 2005 sull'accesso alle informazioni ambientali, ai 20 comandi regionali dei vigili del fuoco coinvolti nella raccolta dei dati accesso ai dati di rilevamento della radioattività del Corpo nazionale dei vigili del fuoco raccolti dalla rete «Ramon» e che, con una lettera del 28 aprile 2015, firmata dal capo del dipartimento dei vigili del fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile Francesco Antonio Musolino – ex prefetto di Genova – inviata ai comandi regionali dei vigili del fuoco, l'accesso ai dati è stato ufficialmente negato, spiegando che la rete «Ramon» gode di un'autonomia garantita per legge rispetto al sistema di controllo ambientale;
   sempre nel citato articolo de Il Fatto Quotidiano viene ricostruito l'episodio del tranciamento accidentale, nel corso di alcuni scavi effettuati nei pressi del mattatoio di Teulada (Cagliari), di un cavo telefonico collegato a un rilevatore di radioattività posizionato nei pressi del fiume e di una falda acquifera, in un'area a ridosso del secondo poligono militare italiano (Teulada), già al centro, come riportato dall'articolo, di un'inchiesta della procura di Cagliari per un possibile disastro ambientale, dove la presenza di elementi radioattivi sarebbe stata confermata recentemente da uno studio commissionato dalla magistratura –:
   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative intenda assumere perché i dati di monitoraggio della rete di rilevamento della radioattività del Corpo nazionale dei vigili del fuoco siano acquisiti pubblicamente e messi a disposizione degli enti locali e delle agenzie regionali di protezione ambientale, anche al fine di conoscere tutte le possibili fonti di contaminazione derivanti dall'attività nei poligoni militari, dagli incidenti industriali, dal trasporto di sostanze radioattive, dai dispositivi per la medicina nucleare negli ospedali, dall'eredità delle centrali e dei centri di ricerca del nucleare italiano, che possano compromettere la salute e l'integrità dell'ambiente, anche al fine di sviluppare idonei studi epidemiologici sulla popolazione esposta. (3-01539)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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