ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01304

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 639 del 21/06/2016
Abbinamenti
Atto 1/01234 abbinato in data 21/06/2016
Atto 1/01267 abbinato in data 21/06/2016
Atto 1/01282 abbinato in data 21/06/2016
Atto 1/01300 abbinato in data 21/06/2016
Atto 1/01302 abbinato in data 21/06/2016
Atto 1/01305 abbinato in data 21/06/2016
Atto 1/01306 abbinato in data 21/06/2016
Atto 1/01307 abbinato in data 21/06/2016
Atto 1/01308 abbinato in data 21/06/2016
Firmatari
Primo firmatario: BARADELLO MAURIZIO
Gruppo: DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Data firma: 21/06/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SBERNA MARIO DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO 21/06/2016
TABACCI BRUNO DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO 21/06/2016
DELLAI LORENZO DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO 21/06/2016


Stato iter:
21/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO GOVERNO 21/06/2016
Resoconto CESARO ANTIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
DICHIARAZIONE VOTO 21/06/2016
Resoconto RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto BARADELLO MAURIZIO DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto LAINATI GIORGIO MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO
Resoconto MAZZIOTTI DI CELSO ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto BINETTI PAOLA AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Resoconto PANNARALE ANNALISA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto SECCO DINO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto RAMPI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 21/06/2016
Resoconto CESARO ANTIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 21/06/2016

DISCUSSIONE IL 21/06/2016

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 21/06/2016

ACCOLTO IL 21/06/2016

PARERE GOVERNO IL 21/06/2016

APPROVATO IL 21/06/2016

CONCLUSO IL 21/06/2016

Atto Camera

Mozione 1-01304
presentato da
BARADELLO Maurizio
testo di
Martedì 21 giugno 2016, seduta n. 639

   La Camera,
   premesso che:
    il settore dei beni culturali, analogamente ad altri settori pubblici dell'economia, ha ampliato notevolmente i processi di esternalizzazione dei servizi, uno sviluppo che accelera ogni giorno di più in risposta ad una serie di fenomeni complessi;
    l'Unione europea da tempo favorisce il ricorso all'esternalizzazione, anche là dove il servizio era tradizionalmente prodotto dal settore pubblico direttamente o per tramite di agenzie ad hoc;
    il faticoso processo di rientro del debito pubblico ha a sua volta prodotto spinte verso l'esternalizzazione, perché: il blocco del turn-over del personale ha ostacolato la produzione di servizi un tempo offerti direttamente dal settore pubblico sollecitando un processo autonomo di esternalizzazione, la riduzione della spesa pubblica ha spinto i responsabili a cercare la messa in valore di quelle componenti dei servizi che potessero garantire un rendimento economico, favorendo il ricorso alle concessioni in luogo degli appalti, o di una combinazione di entrambi, l'estensione delle norme per l'affidamento di servizi a tutte le stazioni appaltanti, anche sotto soglia, ha prodotto un effetto calmiere sulla spesa pubblica, riducendone temporaneamente il peso sul deficit e dunque sul debito;
    le attività economiche evolvono costantemente nel tempo, come del resto anche la struttura e l'organizzazione del settore pubblico. Se i servizi di mercato si modificano nel tempo è ovvio che anche i servizi esternalizzabili dal pubblico potrebbero differenziarsi ed ampliarsi sia nell'oggetto sia nella dimensione. Ne emerge un'esigenza continua di adeguare, integrare e puntualizzare sempre meglio nel tempo le normative sulle procedure di evidenza pubblica che includono un elenco di «categorie» di servizi specifici, per sua natura molto generale, costruita secondo una logica basata sull'analogia o sull'attinenza, rispetto alle quali le stazioni appaltanti – quando maturano la decisione di richiedere all'esterno un certo tipo di servizio – si ispirano per determinarne di volta in volta le caratteristiche specifiche, adattate alla loro esigenza;
    in questa ottica il Parlamento ha approvato alcuni provvedimenti, anche recentemente, aventi l'obiettivo della riduzione al ricorso alla fornitura di servizi in house, servizi prodotti da società di diritto privato controllate da amministrazioni pubbliche (spesso locali);
    il decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, recante il nuovo codice degli appalti ha introdotto rilevanti novità in materia: il possesso di requisiti specifici per la partecipazione a bandi di gara. Si tratta degli articoli 145 e 147: per l'esecuzione di lavori nel settore sono richieste le qualifiche di cui agli articoli 9-bis e 29 del codice dei beni culturali e del paesaggio ed è imposto al partecipante l'obbligo di non avvalersi di altri;
    le peculiarità che il settore dei beni culturali presenta, in materia di appalti, gli sono state riconosciute da tempo: già con l'emanazione del decreto legislativo n. 42 del 2004 – infatti – si rispondeva all'esigenza, opportunamente manifestata dalla dottrina della predisposizione di un autonomo testo normativo, che disciplinasse unicamente gli appalti nel settore dei beni culturali. In secondo luogo, il decreto legislativo richiamato si proponeva di soddisfare la domanda di specialità che caratterizza il settore dei beni culturali in ragione dei caratteri di originalità e unicità che ne sono propri;
    è vero, altresì, che se in passato l'inserimento di una disciplina speciale degli appalti relativi a beni culturali tra le disposizioni contenute nella normativa in materia di lavori pubblici poteva risultare comprensibile per l'esigenza di arginare e regolamentare le eccezioni alla disciplina generale più rigida e garantista, oggi tale giustificazione non appare rispettosa dello spirito del codice;
    la realizzazione di un complesso normativo unitario in materia di appalti pubblici, imposta dall'adeguamento della normativa all'ordinamento comunitario, implica, infatti, anche il recepimento di una rinnovata concezione dell'interesse pubblico, secondo la quale la materia degli appalti diventa strumento funzionale al mercato inteso quale valore da promuovere e tutelare;
    i ripetuti richiami al valore della concorrenza effettiva, quale principio fondamentale cui dovrebbe ispirarsi il diritto europeo degli appalti pubblici, sembra dunque lasciare in ombra l'affannosa ricerca della trasparenza e dell'imparzialità, che aveva giustificato la sottoposizione degli appalti relativi a beni culturali al complesso normativo della «Merloni»;
    d'altra parte, il codice, con la contestuale rivisitazione della disciplina in materia di contratti relativi a beni culturali, avrebbe potuto forse rappresentare l'occasione per la soluzione di alcune delle questioni più problematiche legate all'applicazione della normativa in questione;
    tale specialità deve essere difesa così come dimostrato con il citato nuovo codice degli appalti e proprio per queste ragioni in tema di appalti di servizi il settore dei beni culturali deve essere sottoposto ad una disciplina normativa ben definita;
    la creazione di ALES spa costituisce un elemento di concorrenzialità importante per i privati che operano nel settore culturale, condizione che può generare dinamiche positive soprattutto in campo occupazionale e garantisce la scelta alle strutture museali fra più opzioni efficaci;
    va sottolineato, altresì, che il campo dei servizi in ambito culturale può rappresentare un volano significativo per nuove iniziative che si avvalgono anche di tecnologie innovative decisive per lo sviluppo economico dei territori,

impegna il Governo:

   a valutare l'opportunità di dar corso alle procedure di gara per la gestione dei servizi presso i complessi museali italiani, basati su progetti scientifici-culturali predisposti dai singoli musei o dai poli regionali come preannunciato dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo;
   a valutare l'opportunità di avviare procedure di gara per l'affidamento dei servizi che:
    a) assicurino il coinvolgimento di più realtà, ciascuna con specifiche e distinte esperienze, limitando l'accorpamento dei vari servizi ai soli casi in cui non vi siano le condizioni economiche convenienti;
    b) prevedano una fase di innovazione nei servizi medesimi e nella modernizzazione delle tecnologie;
    c) prevedano il coinvolgimento di giovani che propongono iniziative di nuove start-up e di lavoratori maturi disoccupati;
    d) garantiscano la massima trasparenza in conformità alla normativa vigente, anche con la pubblicazione dell'andamento delle gare su siti istituzionali degli enti territoriali;
    e) prevedano che il profitto sia destinato al reinvestimento innanzitutto nella struttura museale e nello sviluppo occupazionale legato alla struttura museale stessa;
   a valutare l'opportunità di dare ad ALES spa direttive per definire le varie tipologie di servizi da mettere a disposizione delle strutture museali garantendo così il confronto fra le soluzioni attuabili facendo ricorso a CONSIP o ad ALES spa.
(1-01304) «Baradello, Sberna, Tabacci, Dellai».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aggiudicazione d'appalto

bene culturale

societa' di servizi