ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00142

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: del 27/07/2011
Risoluzione conclusiva di dibattito su
Atto numero: 7/00639
Atto numero: 7/00643
Atto numero: 7/00646
Atto numero: 7/00660
Firmatari
Primo firmatario: DELFINO TERESIO
Gruppo: UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Data firma: 27/07/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRANDOLINI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011
DI GIUSEPPE ANITA ITALIA DEI VALORI 27/07/2011
DIMA GIOVANNI POPOLO DELLA LIBERTA' 27/07/2011
RUSSO PAOLO POPOLO DELLA LIBERTA' 27/07/2011
ZUCCHI ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011
BECCALOSSI VIVIANA POPOLO DELLA LIBERTA' 27/07/2011
CALLEGARI CORRADO LEGA NORD PADANIA 27/07/2011
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011
AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011
CATANOSO GENOESE FRANCESCO DETTO BASILIO CATANOSO POPOLO DELLA LIBERTA' 27/07/2011
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011
CUOMO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011
DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011
D'IPPOLITO VITALE IDA POPOLO DELLA LIBERTA' 27/07/2011
FAENZI MONICA POPOLO DELLA LIBERTA' 27/07/2011
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011
MESSINA IGNAZIO ITALIA DEI VALORI 27/07/2011
NEGRO GIOVANNA LEGA NORD PADANIA 27/07/2011
PEPE MARIO (PD) PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011
RAINIERI FABIO LEGA NORD PADANIA 27/07/2011
ROTA IVAN ITALIA DEI VALORI 27/07/2011
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011
SERVODIO GIUSEPPINA PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011
TRAPPOLINO CARLO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
27/07/2011
Fasi iter:

COLLEGA (RISCON) IL 27/07/2011

APPROVATO IL 27/07/2011

CONCLUSO IL 27/07/2011

Atto Camera

Risoluzione in Commissione 8-00142
presentata da
TERESIO DELFINO
mercoledì 27 luglio 2011 pubblicata nel bollettino n.518

La XIII Commissione,
premesso che:
il settore ortofrutticolo italiano risulta essere leader nel mondo per molte produzioni sia in termini qualitativi che quantitativi. Storicamente il nostro Paese rappresenta un punto di riferimento e si colloca a primi posti della produzione ortofrutticola mondiale;
il mercato della frutta, in particolare quella estiva delle pesche e nettarine, è oggi investito da una pesante crisi che rischia di mettere in grave pericolo molti posti di lavoro nell'ambito della produzione primaria e dell'intero indotto;
la deperibilità dei prodotti impedisce lo stoccaggio e costringe i produttori a vendere la produzione realizzata anche in presenza di un prezzo inferiore a quello atteso;
la contrazione dei prezzi alla produzione non assicura la remunerazione dei costi di produzione e determina effetti rilevanti sui redditi delle aziende frutticole;
al crollo dei prezzi pagati alle imprese agricole, peraltro, non corrisponde analoga diminuzione dei prezzi per i consumatori, che anzi trovano sul mercato prodotti di scarsa qualità a prezzi elevati, considerato il periodo stagionale;
a risentirne di più sono soprattutto le aziende più giovani e attive che hanno maggiori esposizioni bancarie;
in generale, poi, i ricavi delle imprese agricole da diversi anni sono compressi tra costi di produzione in aumento e prezzi all'origine non remunerativi e caratterizzati da forte volatilità. Il perdurare di questo andamento negativo costringerà gli agricoltori a drastici ridimensionamenti degli impianti, con il grave rischio di fare aumentare in futuro le importazioni di pesche e nettarine da altri Paesi europei o da Paesi terzi produttori;
a maggio, i prezzi al consumo dei beni alimentari hanno ripreso a crescere (+0,7 per cento rispetto ad aprile), con un sensibile aumento congiunturale per la frutta fresca (+6,9 per cento). Nello stesso periodo, tuttavia, i prezzi all'origine sono continuati a diminuire, registrando, in base ai dati dell'ISMEA, un -0,5 per cento che segue al -3,3 per cento di aprile; in particolare, a maggio i prezzi ai produttori della frutta sono calati del 7,1 per cento;
tale situazione di volatilità si sta facendo sentire in modo marcato. Anche a seguito dell'allarme Escherichia coli in Germania, tutto il mercato dell'ortofrutta è stato fortemente appesantito con cali generalizzati degli ordinativi e con un aggravio ulteriore dei conti delle aziende ortofrutticole;
dai dati fomiti dalle organizzazioni dei produttori e dalle organizzazioni professionali agricole regionali, i prezzi del prodotto destinato al mercato del fresco, nella prima parte della campagna, si sono ridotti del 35 per cento rispetto alla media del triennio precedente. Questo fatto, unito all'aumento dei costi di stoccaggio e condizionamento, comporterà una riduzione del prezzo al produttore di circa il 45 per cento;
con il passare dei giorni la crisi, oltre a pesche e nettarine, sta coinvolgendo anche altri prodotti di stagione, quali cocomeri e meloni, che rappresentano una parte rilevante della dieta consigliata alla popolazione per affrontare il caldo estivo;
tra le cause che hanno portato a questo stato di cose vi sono:
la sovrapposizione, per le numerose anomalie climatiche degli ultimi anni, dei calendari di maturazione fra Nord e Sud nelle aree italiane e anche con la Spagna;
la riduzione della domanda, a seguito dell'allarme Escherichia coli, unitamente alla perdita di potere d'acquisto delle famiglie e alla contrazione dei consumi in Europa;
la crisi attuale, in relazione alle citate anomalie, è da considerarsi congiunturale e necessita di provvedimenti capaci di riportare il mercato in equilibrio in tempi rapidi, tenuto conto che gli strumenti normativi comunitari previsti in materia di prevenzione delle crisi di mercato si rivelano sempre più limitati e incapaci di rispondere agli obiettivi per cui sono stati concepiti, soprattutto in presenza di forti crisi di mercato; in particolare, gli attuali strumenti di intervento, basati sui ritiri da parte delle organizzazioni dei produttori (OP), non sono in grado di incidere sul mercato in modo rilevante a causa, soprattutto, dei prezzi troppo bassi riconosciuti ai produttori; inoltre queste misure, per essere effettivamente efficaci, dovrebbero interessare tutta la produzione e non solo quella organizzata in OP;
l'intero settore ha forti difficoltà ad organizzarsi a livello nazionale e, di conseguenza, subisce le condizioni imposte dalla grande distribuzione (GDO), la quale ha raggiunto livelli di alta concentrazione e quindi di controllo assoluto del mercato;
la situazione si è ulteriormente aggravata per la mancata intesa in sede di organismo interprofessionale, dovuta al rifiuto dei rappresentanti della GDO di sottoscrivere l'accordo, che prevedeva l'immissione sul mercato del fresco solo di pesche e nettarine di prima qualità, sia nazionali che di importazione, adducendo motivazioni del tutto strumentali, dal momento che l'accordo non prevede di favorire il prodotto italiano, ma di acquistare prodotti che, a prescindere dalla provenienza, assicurino le stesse caratteristiche qualitative;
si ritiene pertanto necessario, come nel recente intervento straordinario autorizzato per fronteggiare l'emergenza provocata dai casi di intossicazione da Escherichia coli, proporre e sostenere uno strumento di intervento in grado di agire sul mercato in modo trasversale,
impegna il Governo:
ad intervenire con la massima urgenza, per istituire un tavolo di confronto al fine di superare le riserve che hanno impedito la sottoscrizione dell'accordo interprofessionale per la commercializzazione delle pesche e nettarine, chiarendo la validità degli accordi interprofessionali in merito alla estensione delle regole di commercializzazione, e al fine di esaminare altresì:
la regolamentazione della pratica delle vendite sottocosto dei prodotti ortofrutticoli, che influisce pesantemente sulla remunerazione del prodotto agli agricoltori e non permette ai consumatori di reperire sul mercato il miglior prodotto di stagione, favorendo invece l'immissione sul mercato delle produzioni di minor pregio, contrariamente agli andamenti stagionali;
le modalità per controllare e sanzionare adeguatamente il mancato rispetto della normativa sui termini perentori di pagamento per i prodotti deperibili di cui all'articolo 4, comma 3, del decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231, il quale stabilisce che per i contratti aventi ad oggetto la cessione di prodotti alimentari deteriorabili, il pagamento del corrispettivo deve essere effettuato entro il termine legale di sessanta giorni dalla consegna o dal ritiro dei prodotti medesimi e gli interessi decorrono automaticamente dal giorno successivo alla scadenza del termine in misura pari al saggio d'interesse del principale strumento di rifinanziamento della Banca centrale europea, applicato alla sua più recente operazione di rifinanziamento principale effettuata il primo giorno di calendario del semestre in questione, maggiorato di sette punti percentuali, maggiorato di ulteriori due punti percentuali;
a disporre un coordinamento nazionale delle azioni di ritiro di prodotto invenduto già previste e finanziate dall'Unione europea con l'organizzazione comune di mercato ortofrutticola;
ad avanzare immediatamente all'Unione europea la richiesta di destinare risorse specifiche ad un intervento straordinario per pesche, nettarine e susine valido per tutti i produttori dell'Unione europea e di adeguare i prezzi di intervento con le medesime modalità adottate in occasione dell'intervento per la crisi Escherichia coli;
ad adottare una adeguata campagna di promozione a sostegno della salubrità della frutta fresca italiana anche per fronteggiare la caduta dei consumi provocata dalla scarsa qualità dell'informazione rispetto al batterio Escherichia coli;
a sostenere in sede della revisione dell'organizzazione comune di mercato (OCM), prevista nel medio periodo, la riforma delle attuali misure di prevenzione e gestione delle crisi che si sono dimostrate inadeguate e, in particolare, sostenere le seguenti proposte di modifica dell'organizzazione comune di mercato:
a) prevedere, per i pochi prodotti frutticoli fortemente deperibili come pesche, nettarine e susine, meccanismi collettivi, applicabili a livello europeo, per la gestione dei ritiri;
b) aumentare al 10 per cento la percentuale massima dei prodotti ritirabili per singola specie, incentivando la destinazione del prodotto ritirato ad uso energetico;
c) adeguare i massimali di aiuto previsti dalla normativa comunitaria per i ritiri dal mercato lasciando agli Stati membri, per i prodotti altamente deperibili, la definizione dei valori da applicare;
d) incentivare la destinazione dei prodotti alla distribuzione gratuita a favore di indigenti creando un capitolo di spesa al di fuori dell'aiuto previsto per la prevenzione e gestione delle crisi;
e) istituire un fondo destinato ad assicurare crediti derivanti da esportazioni verso Paesi terzi in quanto, ad oggi, le imprese non dispongono di alcuno strumento a salvaguardia dei mancati pagamenti derivanti dall'insolvenza di aziende importatrici;
f) favorire la costituzione di fondi mutualistici, cofinanziati dall'Unione europea e gestibili direttamente dalle organizzazioni dei produttori o dalle associazioni delle organizzazioni di produttori, utilizzabili per integrare i produttori nel caso di crisi dei prezzi di mercato;
g) valutare nuove forme assicurative in grado di garantire una salvaguardia del reddito ai produttori che continuano a rappresentare l'anello debole di tutta la filiera;
a individuare un piano di interventi dettagliato e mirato al fine di rilanciare e promuovere la competitività dell'agroalimentare nazionale, promuovendo inoltre misure per assicurare maggiore liquidità alle imprese agricole e tutelarne il reddito.
(8-00142) «Delfino, Brandolini, Di Giuseppe, Dima, Paolo Russo, Zucchi, Beccalossi, Callegari, Oliverio, Agostini, Marco Carra, Catanoso, Cenni, Cuomo, Dal Moro, D'Ippolito Vitale, Faenzi, Fiorio, Messina, Negro, Mario Pepe (PD), Rainieri, Rota, Sani, Servodio, Trappolino».