ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00063

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: del 17/03/2010
Risoluzione conclusiva di dibattito su
Atto numero: 7/00148
Atto numero: 7/00161
Firmatari
Primo firmatario: BENAMATI GIANLUCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/03/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FAVA GIOVANNI LEGA NORD PADANIA 17/03/2010
ALLASIA STEFANO LEGA NORD PADANIA 17/03/2010
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 17/03/2010
FOGLIARDI GIAMPAOLO PARTITO DEMOCRATICO 17/03/2010
FORMISANO ANNA TERESA UNIONE DI CENTRO 17/03/2010
FRONER LAURA PARTITO DEMOCRATICO 17/03/2010
LULLI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 17/03/2010
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 17/03/2010
REGUZZONI MARCO GIOVANNI LEGA NORD PADANIA 17/03/2010
SCARPETTI LIDO PARTITO DEMOCRATICO 17/03/2010
TORAZZI ALBERTO LEGA NORD PADANIA 17/03/2010


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Stato iter:
17/03/2010
Fasi iter:

COLLEGA (RISCON) IL 17/03/2010

APPROVATO IL 17/03/2010

CONCLUSO IL 17/03/2010

Atto Camera

Risoluzione in Commissione 8-00063
presentata da
GIANLUCA BENAMATI
mercoledì 17 marzo 2010 pubblicata nel bollettino n.299

La X Commissione,
premesso che:
l'industria cartaria nazionale produce oltre 10 milioni di tonnellate di carte e cartoni, realizzando un fatturato di oltre 7,6 miliardi di euro con 23 mila addetti diretti e almeno altrettanti nell'indotto; le cartiere italiane sono al quarto posto in Europa (dopo Germania, Finlandia e Svezia) con il 10 per cento dei volumi prodotti; l'intera filiera rappresenta, da sempre, una delle eccellenze del nostro Paese, depositaria di una tradizione plurisecolare;
il settore cartario è il primo anello di un'importante filiera produttiva, quale quella dell'editoria, stampa e trasformazione che, nel suo complesso, ha un'occupazione complessiva diretta di 254 mila addetti e una indotta quantificabile in circa 578 mila unità; la presenza dell'industria cartaria nazionale, oltre al reddito e all'occupazione generata direttamente e nel proprio indotto, porta a questi importanti settori dell'economia nazionale vantaggi competitivi non fungibili con il ricorso alle importazioni;
il Paese è ben posizionato in Europa per la produzione di carta da stampa e da scrivere, con particolare riguardo alla produzione della carta per i periodici, per uso igienico e sanitario, di cui è il primo produttore europeo; per la produzione di carte per ondulatori, fra tutti i Paesi europei l'industria italiana vanta un più elevato numero di imprese produttrici, orientate verso un mercato di trasformazione, a sua volta frammentato in nicchie locali;
attualmente l'industria è diffusa su tutto il territorio nazionale con alcuni poli di specializzazione: in Lombardia e in Piemonte, dove sono localizzate le direzioni generali di molte imprese leader, operano circa 60 stabilimenti delle diverse tipologie produttive che realizzano il 27 per cento della produzione italiana; in Triveneto l'industria cartaria rappresenta circa il 31 per cento della produzione nazionale di carta e cartone e dell'occupazione complessiva del settore; la Toscana realizza circa il 20 per cento della produzione nazionale ed è leader in Italia per la produzione di carte per ondulatori, oltre ad essere un'importante area di produzione di carte per uso sanitario e domestico; in l'Emilia Romagna in cui il solo Gruppo Reno de Medici, è il primo produttore italiano ed il secondo europeo di cartoncino ricavato da materiale riciclato;
la crisi di domanda generata dal complesso quadro economico internazionale ha condizionato fortemente l'attività produttiva del settore; nel 2008 la produzione di carta e cartone, rilevata dall'ISTAT, si è collocata poco oltre i 9,4 milioni di tonnellate, quindi il 6,4 per cento in meno rispetto al 2007, mentre il fatturato è diminuito nello stesso periodo di otre il 6,7 per cento con riflessi evidenti sulla redditività delle imprese;
lo scenario descritto, inevitabile in un momento particolarmente complesso come quello attuale, risulta per l'Italia, tuttavia, aggravato dalle penalizzazioni di cui soffre l'industria nazionale rispetto ai concorrenti esteri a causa del costo elevato delle materie prime (per il cui approvvigionamento l'Italia dipende fortemente dall'estero) e, soprattutto dell'energia, rappresentando uno dei settori del comparto manifatturiero a più elevata intensità energetica (energy intensive);
la forte incidenza dell'energia sul costo ha fatto sì che l'industria cartaria effettuasse investimenti notevoli in efficienza energetica, che hanno portato negli ultimi 12 anni a ridurre l'esigenza di energia per unità di prodotto del 20 per cento. Il settore ha inoltre completato la conversione degli impianti di combustione al gas naturale e ha investito molto in cogenerazione; la cogenerazione ad alto rendimento attualmente installata consente un risparmio di circa 1,2 milioni tonnellate di CO2 rispetto agli acquisti dalla rete elettrica nazionale;
nonostante i significativi investimenti effettuati per circa 6,5 miliardi di euro nel periodo 1998-2007 (9,2 per cento del fatturato dello stesso periodo), l'industria cartaria italiana ha consistenti difficoltà nel mantenere la propria capacità competitiva in un contesto internazionale sempre più globalizzato (l'UE ha sostanzialmente abolito tutti i dazi sui prodotti cartari dal 2004);
la penalizzazione maggiore, rispetto ai concorrenti stranieri, deriva sia da un maggiore prezzo del gas, che a fronte di un utilizzo di ben 2,5 miliardi di mc/anno per lo sviluppo della cogenerazione costituisce la principale voce della bolletta energetica del settore, sia dell'energia elettrica di acquisto (circa 3,8 miliardi di kWh/anno);
l'industria cartaria italiana peraltro, rispetto agli altri settori energy intensive nazionali che usufruiscono di un'opportuna esenzione prevista dalla direttiva UE sulla fiscalità energetica (n. 2003/96/ CE), deve far fronte a un pesante carico fiscale sul gas utilizzato a fini industriali (dato dalla somma dell'accisa nazionale e di quella regionale) attualmente ridotta, ma non ai livelli minimi come avviene per altri settori;
importanti risultati sono stati comunque ottenuti con l'impiego di un prodotto rinnovabile e riciclabile per la cui produzione si impiegano ogni anno circa 6 milioni di tonnellate di macero che confermano l'Italia come terzo utilizzatore europeo dopo la Germania e la Francia;
allo scopo di far fronte alla fase acuta della crisi del settore cartario, si potrebbero valutare, tra gli altri, specifici interventi finalizzati a:
a) adottare misure per contenere i costi dell'energia del settore e, in particolare, quello del gas;
b) introdurre in forma stabile la riduzione complessiva dell'accisa del gas ad uso industriale al livello minimo previsto dalla direttiva UE sulla fiscalità energetica (n. 2003/96/CE);
c) allineare gli incentivi previsti a livello nazionale per la cogenerazione ad alto rendimento ai valori dei Paesi che hanno realizzato un efficace recepimento della direttiva UE n. 2004/8/CE, scongiurando definitivamente la possibilità che gli autoproduttori siano ingiustamente penalizzati da impropri oneri di sistema;
d) evitare che la revisione attualmente in corso della direttiva europea in materia di Emissions Trading (ETS) comporti per il settore ulteriori penalizzazioni competitive e insostenibili aggravi per la bolletta energetica delle imprese;
e) attuare le misure idonee a consentire una più razionale gestione degli scarti di produzione, che consentirebbe, oltre al recupero energetico della biomassa in esso contenuta, anche di ridurre la dipendenza delle fonti fossili e di contenere le emissioni di gas responsabili dell'effetto serra,
impegna il Governo
a convocare un tavolo settoriale e a valutare l'adozione di un complesso di misure di politica industriale che risultasse necessario per salvaguardare la competitività delle imprese e la sopravvivenza dell'intero comparto industriale nazionale, a partire, in primo luogo, da interventi volti alla riduzione dei costi dell'energia affinché siano in linea con quelli sostenuti dagli altri Paesi europei.
(8-00063) «Benamati, Fava, Allasia, Marco Carra, Fogliardi, Anna Teresa Formisano, Froner, Lulli, Mariani, Reguzzoni, Scarpetti, Torazzi».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

gas a effetto serra

gas naturale

industria della carta e della pasta di legno

inquinamento atmosferico

inquinamento stratosferico

mercato interno

prezzo dell'energia

prodotto energetico

produzione nazionale

protezione dell'ambiente

riduzione delle emissioni gassose