Atto Camera
Risoluzione in Assemblea 6-00077
presentata da
MARCO BELTRANDI
testo di
giovedì 28 aprile 2011, seduta n.469
La Camera,
esaminato il Documento di economia e finanza 2011,
premesso che:
a) l'articolo 22-ter, comma 3, del decreto-legge n. 78 del 2009, così come modificato dal decreto-legge n. 78 del 2010 convertito con legge n. 122 del 2010, prevede che le economie derivanti dall'innalzamento dell'età pensionabile delle lavoratrici della pubblica amministrazione confluiscano nel Fondo strategico per il Paese a sostegno dell'economia reale, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, di cui all'articolo 18, comma 1, lettera b-bis), del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e successive modificazioni;
b) il decreto-legge n. 78 del 2010 ha disposto che tali risorse devono essere destinate «per interventi dedicati a politiche sociali e familiari con particolare attenzione alla non autosufficienza e all'esigenza di conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare delle lavoratrici»;
c) la Legge finanziaria 2010 (articolo 2, comma 129, secondo periodo, legge n. 191 del 2009) ha previsto che le disponibilità del Fondo strategico per il Paese a sostegno dell'economia reale «sono ridotte di 120 milioni di euro per l'anno 2010» - riduzione pari all'intero ammontare per il 2010 delle economie derivanti dall'innalzamento dell'età pensionabile delle lavoratrici della pubblica amministrazione - a copertura dei maggiori oneri derivanti da provvedimenti nel settore sanitario, per il rimborso ai comuni del minor gettito derivante dall'abolizione dell'ICI sull'abitazione principale e per il finanziamento del Fondo per la non autosufficienza;
d) la legge di stabilità 2011 (articolo 1, comma 53, legge n. 220 del 2010) ha previsto che la dotazione del citato Fondo strategico sia ridotta di 242 milioni di euro anche per il 2011 - riduzione pari all'intero ammontare per il 2011 delle economie derivanti dall'innalzamento dell'età pensionabile delle lavoratrici della pubblica amministrazione - a coperture di numerosi interventi fra i quali non sono previste misure di conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare delle lavoratrici;
e) il Programma Nazionale di Riforma (PNR), nel prevedere interventi a favore della conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare delle lavoratrici - in particolare in attuazione del programma per l'inclusione delle donne nel mercato del lavoro «Italia 2020» e dell'avviso comune tra le parti sociali, siglato al Ministero del lavoro, sulle misure a sostegno delle politiche di conciliazione tra famiglia e lavoro - non fa alcun riferimento all'utilizzazione per queste finalità delle risorse del citato Fondo strategico espressamente destinate dalla legge per il finanziamento di interventi dedicati alla non autosufficienza e all'esigenza di conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare delle lavoratrici;
f) il PNR fa riferimento alla modifica del regime previdenziale delle donne che lavorano nell'amministrazione pubblica unicamente per sottolineare che «la misura dovrebbe favorire la partecipazione delle donne al mercato del lavoro attraverso l'allungamento delle loro carriere nel settore pubblico», senza neppure evocare che le economie derivanti sono state destinate alle misure per la conciliazione tra lavoro e cura della famiglia,
impegna il Governo
1) a integrare il Programma Nazionale di Riforma con l'indicazione degli interventi dedicati alla non autosufficienza e all'esigenza di conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare delle lavoratrici che s'intendono realizzare con le disponibilità del Fondo strategico per il Paese a sostegno dell'economia reale espressamente vincolate a queste finalità;
2) a presentare entro il 30 giugno 2011 un dettagliato programma pluriennale sugli interventi dedicati alla non auto sufficienza e all'esigenza di conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare delle lavoratrici con l'indicazione delle dotazioni del citato Fondo che saranno utilizzate a tal fine in ciascuna annualità;
3) a prevedere che gli interventi per la conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare siano rivolti a potenziare tutte le tipologie di servizi di assistenza per l'infanzia e per le persone non autosufficienti, a incentivare la flessibilità dell'orario di lavoro e di tutte le altre misure volte a introdurre nuove modalità organizzative e gestionali dei tempi di lavoro family friendly, a facilitare l'uso del part-time volontario e a introdurre il voucher universale per i servizi alla persona a partire dalle buone pratiche già in uso in Italia e in altri paesi europei, anche per ridurre il fenomeno del lavoro irregolare largamente diffuso in questo settore;
4) a reintegrare la dotazione del citato Fondo utilizzata per fini diversi nel 2010 e nel 2011.
(6-00077) «Beltrandi, Maurizio Turco, Bernardini, Zamparutti, Mecacci, Lanzillotta, Mosca, Farina Coscioni, Moroni, Bongiorno, Golfo, Lorenzin, Perina, Binetti».