Atto Camera
Interrogazione a risposta in Commissione 5-06599
presentata da
MASSIMILIANO FEDRIGA
lunedì 16 aprile 2012, seduta n.621
FEDRIGA. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
è notizia di martedì11 aprile 2012 che la Stock Spirits Group chiude la storica fabbrica di Trieste e trasferisce, dal prossimo giugno, la produzione nello stabilimento in Repubblica Ceca, con l'obiettivo di ridurre i costi ed aumentare l'efficienza;
la decisione, secondo quanto affermato dall'azienda in una nota, è dettata da «un contesto commerciale che risente della contrazione dei consumi e dalla necessità di restare competitivi (...) e dopo un'accurata analisi, risulta chiaro che lo stabilimento di Trieste rimane non sostenibile a livello economico rispetto agli altri siti produttivi»;
nel frattempo il gruppo triestino ha aperto un tavolo di trattativa con i sindacati riguardante la chiusura ed ha avviato i negoziati per concordare i termini della cessazione dell'attività produttiva;
la Stock Spirits Group è stata creata nel 2008 con il sostegno finanziario del fondo americano «Oaktree Capital Management» che aveva acquisito la proprietà della Stock dalla Eckes A.G., alla quale era stata ceduta dagli italiani nel 1995, ed oggigiorno lo stabilimento di Trieste occupa 28 persone e produce 20 milioni di bottiglie di liquori all'anno;
non è la prima volta che alla cessione della proprietà italiana all'estero segua, nel giro di poco tempo, la scelta di chiudere gli stabilimenti italiani e delocalizzare la produzione, perché più conveniente -:
quali urgenti provvedimenti di propria competenza, anche in termini di moral suasion, il Governo intenda intraprendere affinché l'azienda possa rivedere la scelta di chiudere lo stabilimento triestino, a salvaguardia dei livelli occupazionali e di una realtà produttiva italiana storica, nonché quali urgenti misure il Governo intenda porre in essere per incentivare le proprietà straniere che hanno acquisito marchi italiani a non delocalizzare la produzione industriale. (5-06599)