ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12482

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 492 del 28/06/2011
Trasformazioni
Trasformato il 18/09/2012 in 5/07812
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 28/06/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 28/06/2011
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 28/06/2011
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 28/06/2011
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 28/06/2011
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 28/06/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 28/06/2011
Stato iter:
18/09/2012
Fasi iter:

SOLLECITO IL 21/09/2011

SOLLECITO IL 16/11/2011

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 11/04/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 26/07/2012

TRASFORMA IL 18/09/2012

TRASFORMATO IL 18/09/2012

CONCLUSO IL 18/09/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12482
presentata da
RITA BERNARDINI
martedì 28 giugno 2011, seduta n.492

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:

secondo quanto riportato da Agenda Parlamento del 20 giugno 2011, un detenuto del carcere di Buoncammino attende da cinque mesi che gli vengano recapitati i bagagli rimasti nell'istituto di pena di Trapani da cui è stato trasferito per motivi di salute;

nonostante i ripetuti solleciti al direttore dell'istituto siciliano, l'uomo non ha ancora ricevuto alcunché e quindi ha deciso di presentare un esposto alla procura della Repubblica;

Maria Grazia Caligaris, presidente dell'associazione «Socialismo Diritti Riforme», ha avuto un lungo colloquio con il detenuto, 44 anni, nato a Buenos Aires, attualmente ristretto nel Centro clinico della casa circondariale di Cagliari, il quale le ha detto quanto segue: «Il 21 gennaio scorso sono stato tradotto a Buoncammino per la necessità di usufruire di una struttura penitenziaria dotata di un Centro Diagnostico Terapeutico in cui poter effettuare tempestivamente cure ed esami. All'atto del trasferimento mi consentirono di portare solo lo stretto necessario sia perché il trasferimento sarebbe avvenuto con l'aereo sia perché il soggiorno nel nuovo carcere sarebbe durato solo pochi giorni. Una volta giunto a destinazione ho appreso che la permanenza nell'Istituto sardo si sarebbe protratta a causa delle mie precarie condizioni di salute. Ho quindi scritto al direttore del carcere di Trapani informandolo della situazione e chiedendogli di farmi recapitare, come del resto mi era stato assicurato al momento del trasferimento qualora la permanenza si fosse prolungata per un periodo ragionevole, i bagagli. Non avendo avuto risposta, ho inviato un'istanza attraverso l'Istituto cagliaritano. Ancora una volta però non ho avuto riscontro. Ho quindi presentato reclamo al Magistrato di Sorveglianza di Cagliari per sollecitare il direttore di Trapani. Nessun riscontro hanno avuto neanche le richieste inviate via fax e gli interventi telefonici da parte dei miei avvocati. Del problema sono stati interessati anche il direttore e il comandante della casa circondariale di Cagliari i quali mi hanno comunicato che il direttore di Trapani non intendeva recapitare i bagagli essendo la mia assegnazione provvisoria. È evidente che il direttore del carcere di Trapani interpreta erroneamente il comma 8 dell'articolo 83 del decreto del Presidente della Repubblica n. 230 del 2000 in quanto la durata del trasferimento non può considerarsi breve essendo trascorsi 5 mesi e presumibilmente essendo necessaria una ulteriore permanenza per ragioni legate alle condizioni di salute. La chiarezza della normativa rende incomprensibile l'atteggiamento ostinato del direttore. Ho presentato un esposto alla procura della Repubblica per verificare se non possa configurarsi il reato di omissione di atti d'ufficio»;

a giudizio della prima firmataria del presente atto si tratta di un'assurda vicenda che viola il diritto del cittadino privato della libertà, danneggiandolo -:

quali urgenti iniziative intenda adottare affinché al detenuto in questione vengano recapitati immediatamente tutti i suoi bagagli con i libri in essi contenuti;

se non si intendano adottare gli opportuni provvedimenti disciplinari nei confronti del direttore e del comandante del carcere cagliaritano, i quali fino ad oggi hanno inspiegabilmente impedito al detenuto di poter esercitare il suo sacrosanto diritto allo studio interpretando, ad avviso degli interroganti, erroneamente l'articolo 83, comma 8, del decreto del Presidente della Repubblica n. 230 del 2000. (4-12482)