ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11653

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 465 del 18/04/2011
Trasformazioni
Trasformato il 18/09/2012 in 5/07827
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/04/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 18/04/2011
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 18/04/2011
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 18/04/2011
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 18/04/2011
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 18/04/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 18/04/2011
Stato iter:
18/09/2012
Fasi iter:

SOLLECITO IL 23/05/2011

SOLLECITO IL 06/07/2011

SOLLECITO IL 21/09/2011

SOLLECITO IL 16/11/2011

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 11/04/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 26/07/2012

TRASFORMA IL 18/09/2012

TRASFORMATO IL 18/09/2012

CONCLUSO IL 18/09/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11653
presentata da
RITA BERNARDINI
lunedì 18 aprile 2011, seduta n.465

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:

secondo quanto riportato dall'Osservatorio permanente sulle morti in carcere, composto da Radicali italiani, redazione Radiocarcere, redazione Ristretti orizzonti, associazione «Il Detenuto ignoto», associazione «Antigone», associazione «A buon diritto», lo scorso due aprile Mario Coldesina, 42 anni, è deceduto nella propria cella. Secondo i primi accertamenti medico legali il decesso sarebbe avvenuto per soffocamento;

il detenuto era rinchiuso nel reparto «nuovi giunti» del carcere di Novara, in una cella con altre due persone. Da quanto si è saputo, intorno alle 13 l'uomo ha sbucciato un kiwi e l'ha mangiato tutto intero. Subito dopo si è sentito male. Soccorso da personale del 118, intervenuto su richiesta dei responsabili del carcere, è morto poco dopo;

sulla vicenda è intervenuto il Sappe, sindacato autonomo di polizia penitenziaria, che ha espresso preoccupazione per il sovraffollamento delle carceri dal momento che - sostiene l'organizzazione sindacale - la cosiddetta «legge svuota carceri» non ha deflazionato a sufficienza gli istituti di pena. La nota del Sappe continua: «Non è ancora chiaro se si è trattato di un incidente o di un suicidio. L'uomo era detenuto per furto aggravato e il suo periodo di detenzione sarebbe terminato nel 2013. Aveva impugnato la sentenza di primo grado ed era in atteso della conclusione del processo di appello» -:

quali siano le cause che hanno provocato la morte del detenuto e, in particolare, se risulti che lo stesso si sia suicidato;

per quali motivi e da quanto tempo il detenuto fosse rinchiuso nella sezione «nuovi giunti»;

se risulti che il detenuto abbia chiesto e ottenuto un colloquio con lo psicologo del carcere;

se non ritenga opportuno effettuare un monitoraggio relativamente allo stato di applicazione, nonché agli effetti e ai risultati della legge 26 novembre 2010, n. 199, «Disposizioni relative alla esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno», comunicandolo alle Camere, anche al fine di verificare la possibilità che la norma di cui all'articolo 1 della predetta legge abbia una validità non limitata nel tempo e che, quindi, la sua efficacia vada oltre il 31 dicembre 2013.(4-11653)