ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11532

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 460 del 07/04/2011
Trasformazioni
Trasformato il 24/10/2012 in 5/08294
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/04/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2011
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2011
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2011
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2011
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 07/04/2011
Stato iter:
24/10/2012
Fasi iter:

SOLLECITO IL 23/05/2011

SOLLECITO IL 06/07/2011

SOLLECITO IL 21/09/2011

SOLLECITO IL 16/11/2011

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 26/07/2012

TRASFORMA IL 24/10/2012

TRASFORMATO IL 24/10/2012

CONCLUSO IL 24/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11532
presentata da
RITA BERNARDINI
giovedì 7 aprile 2011, seduta n.460

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

sabato 2 aprile 2011 la prima firmataria del presente atto si è recata in visita ispettiva presso il centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Mineo insieme al segretario di Radicali Italiani, Mario Staderini, nonché a Simone Sapienza e Valentina Ascione, entrambi membri della giunta di Radicali Italiani e a Gianmarco Ciccarelli, segretario dell'associazione Radicali Catania;

al momento della visita ispettiva il Cara di Mineo ospitava 1595 persone in prevalenza di nazionalità eritrea, somala, etiope, nigeriana e tunisina. Tra queste vi erano anche 44 minori, compresa una bambina di appena 20 giorni;

nel centro le condizioni di vita dei migranti sono buone, sia dal punto di vista della struttura, che dell'assistenza, ciò anche grazie all'ottimo lavoro svolto dalla Croce Rossa Italiana. Gli stessi alloggi assomigliano a dei veri e propri residence, sino a pochi mesi fa tutti occupati dai militari della base nato di Sigonella;

i problemi riscontrati dalla delegazione nel centro di Mineo riguardano la possibilità di movimento degli ospiti dovuta all'isolamento della struttura raggiungibile solo con l'automobile e non servita da alcun mezzo collettivo di trasporto pubblico o privato; inoltre, al momento della visita, il centro aveva difficoltà di collegamento con i telefoni cellulari per mancanza di copertura del segnale di quasi tutti gli operatori telefonici, non disponeva di collegamento internet ed era privato anche del segnale di tutti i canali radiotelevisivi; questa situazione genera uno stato d'ansia e di prostrazione sia degli ospiti che non riescono ad avere contatti e informazioni dei paesi d'origine, sia del personale per l'efficace svolgimento del proprio lavoro;

almeno un terzo dei richiedenti asilo presenti nella struttura è stato trasferito a Mineo dai Cara presenti in altre città ed in altre regioni (Bolzano, Bari, Brindisi, Crotone). In pratica centinaia di persone, che avevano già avviato nei rispettivi centri di accoglienza la procedura di asilo e il conseguente processo di integrazione (andando a scuola, facendo formazione e altro), improvvisamente sono state allontanate da quelle realtà e catapultate nel Cara di Mineo senza alcuna certezza sui tempi di risposta alle loro richieste di asilo politico, atteso che la commissione territoriale competente, quella cioè di Siracusa, non si è ancora insediata e allo stato nemmeno si sa entro quando ciò potrà avvenire;

secondo quanto disposto dal decreto legislativo n. 35 del 2008 in materia di diritto d'asilo, la domanda volta all'ottenimento dello status di rifugiato dovrebbe essere esaminata entro 35 giorni dall'ingresso nel Cara;

le testimonianze dei richiedenti asilo, preoccupati perché non sanno entro quali tempi potranno ottenere lo status di rifugiati, possono essere riascoltate sul sito di Radio Radicale o di Radicali Italiani. È il caso di Muhamed, ragazzo proveniente da una zona del Pakistan sconquassata dalle inondazioni e trasferito a Mineo dopo cinque mesi trascorsi nel Cara di Crotone: la sua pratica era praticamente definita, ma ora sarà costretto a ricominciare tutta la trafila;

il 5 aprile 2011 l'agenzia di stampa ANSA ha diramato un comunicato nel quale l'Arci Catania, attraverso il proprio legale, avvocato Francesco Auricchiella, ha dichiarato quanto segue: «Per i richiedenti asilo ospiti nel Villaggio della Solidarietà di Mineo i tempi di permanenza si allungheranno, e di parecchio, e c'è il rischio che una persona rimanga anche un anno all'interno del centro. Sono persone che si trovavano a Gorizia piuttosto che a Brindisi e dovevano fare il colloquio. Il giorno successivo però sono stati trasferiti d'urgenza senza sapere neanche la loro destinazione. Il problema più evidente che sta emergendo a Mineo è la mancanza di informazione per i migranti che si trovano dentro il centro ma anche per i soggetti che istituzionalmente avrebbero il diritto di averle, come le associazioni e gli enti. Come Arci stiamo chiedendo la convocazione di un consiglio territoriale per interloquire ed avere informazioni. Peraltro al Cara di Mineo manca ancora il decreto attuativo»;

nel centro di Mineo vi sono una cinquantina di persone provenienti da Lampedusa, per lo più di nazionalità tunisina, le quali rischiano di essere rimpatriate da un momento all'altro nel proprio Paese di origine, atteso che, stando a quanto riferito dal Ministro interrogato agli organi di stampa, non avrebbero alcuna possibilità di ottenere lo status di rifugiati;

sempre da fonti di stampa si apprende che lo stesso Ministro interrogato ha incontrato esponenti del governo tunisino per auspicare un accordo di riammissione in Tunisia delle persone illegalmente provenienti da quel Paese;

il rimpatrio coatto dei richiedenti asilo non riconosciuti può solo essere disposto caso per caso, dietro verifica della situazione personale e di quella del Paese d'origine, nel rispetto di tutte le garanzie e del divieto di refoulement in Paesi in cui si rischiano persecuzioni;

l'istituto dell'asilo è basato sul riconoscimento di un diritto soggettivo fondamentale, sancito dalla nostra Costituzione il diritto dei richiedenti asilo che si vedano respingere tale domanda ad adire all'autorità giudiziaria ordinaria per la tutela del proprio diritto fondamentale non può in alcun modo essere compresso od ostacolato. Pertanto non può essere ammesso in nessun caso che si verifichi un allontanamento coatto dello straniero dal territorio nazionale prima che all'interessato sia stata data la possibilità di appellarsi all'autorità giudiziaria contro la decisione negativa;

lo sbrigativo respingimento dei migranti presenti nel Cara di Mineo si porrebbe in gravissima violazione del principio di non refoulement («non respingimento») sancito dall'articolo 33 della Convenzione di Ginevra, nonché dall'articolo 19 del testo unico n. 286 del 1998, che stabilisce il divieto assoluto di rimpatrio di una persona verso un territorio ove la sua vita e la sua sicurezza potrebbero essere in pericolo -:

per quali motivi non sia stato ancora emanato il decreto attuativo che dispone la trasformazione del residence di Mineo in un centro di accoglienza per richiedenti asilo;

quale sia il costo sia annuale del centro di Mineo, sia per l'affitto della struttura, sia per la convenzione con la Croce Rossa;

in che tempi verranno predisposti i collegamenti riguardanti il trasporto, la telefonia, internet, e per la ricezione dei canali televisivi;

se non ritenga opportuno disporre il ritorno nelle strutture originarie dei richiedenti asilo trasferiti a Mineo dagli altri centri di accoglienza per richiedenti asilo sparsi sul territorio nazionale;

entro quali tempi verrà istituita la commissione territoriale di Siracusa incaricata di valutare le domande di asilo politico avanzate dai migranti presenti nel centro di Mineo;

quali provvedimenti intenda adottare affinché venga garantito, per i richiedenti asilo trasferiti a Mineo, l'immediato ripristino dei percorsi di integrazione nell'ambito dello Sprar (sistema di protezione e assistenza rifugiati);

se non intenda convocare immediatamente un consiglio territoriale per interloquire e fornire informazioni agli enti e alle associazioni ivi ubicate;

se non ritenga necessario intervenire affinché non si realizzino violazioni delle garanzie nelle procedure di accoglimento delle istanze di asilo e nel trattamento delle persone a cui le istanze fossero eventualmente respinte, escludendone comunque un rimpatrio forzoso nei Paesi nei quali la loro sicurezza e incolumità non fosse garantita;

se non ritenga di disporre affinché, ferme restando le eventuali procedure individuali di asilo politico, sia attribuita ai migranti allocati nel Cara di Mineo una forma di protezione umanitaria automaticamente prorogabile o comunque un permesso di soggiorno temporaneo ex articolo 20 del testo unico sull'immigrazione.
(4-11532)