ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01157

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 697 del 04/10/2012
Abbinamenti
Atto 1/01140 abbinato in data 08/10/2012
Atto 1/01147 abbinato in data 08/10/2012
Atto 1/01160 abbinato in data 08/10/2012
Atto 1/01161 abbinato in data 08/10/2012
Atto 1/01163 abbinato in data 08/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI BIAGIO ALDO
Gruppo: FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Data firma: 04/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PAGLIA GIANFRANCO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 04/10/2012
BRIGUGLIO CARMELO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 04/10/2012
CONTE GIORGIO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 04/10/2012
DELLA VEDOVA BENEDETTO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 04/10/2012
GRANATA BENEDETTO FABIO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 04/10/2012
LO PRESTI ANTONINO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 04/10/2012
NAPOLI ANGELA FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 04/10/2012
PERINA FLAVIA FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 04/10/2012


Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 08/10/2012
Resoconto DI BIAGIO ALDO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
 
INTERVENTO GOVERNO 08/10/2012
Resoconto DE STEFANO CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 08/10/2012

DISCUSSIONE IL 08/10/2012

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 08/10/2012

Atto Camera

Mozione 1-01157
presentata da
ALDO DI BIAGIO
testo di
giovedì 4 ottobre 2012, seduta n.697

La Camera,

premesso che:

il perdurare della grave congiuntura economico-finanziaria, internazionale e nazionale, ha reso necessario, anche da parte del nostro Paese, un impegno stringente e determinato nel senso di un maggiore contenimento e un'effettiva razionalizzazione della spesa pubblica;

nel complessivo processo di revisione attivato, numerosi sono stati gli interventi che hanno inciso pesantemente anche sul delicato settore della difesa, dell'ordine pubblico e della sicurezza;

nel corso degli ultimi anni (a partire già dal Governo precedente), sono stati effettuati drastici «tagli» alle risorse destinate, tra l'altro, all'ammodernamento del parco auto-motoveicoli, alla manutenzione delle infrastrutture, all'adeguamento dell'impiantistica nonché all'acquisizione dei beni e servizi necessari (come carburanti, attrezzature, cancelleria, equipaggiamenti e pulizie);

in particolare, nel recente decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, recante «disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini», convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, le principali misure previste al riguardo sono sostanzialmente finalizzate a realizzare: consistenti risparmi mediante la riduzione delle spese per acquisto di beni e servizi, la diminuzione dei contributi erogati all'Agenzia industrie difesa, la riduzione delle dotazioni organiche e degli oneri per la professionalizzazione delle Forze armate, per il personale, per la cosiddetta «mini-naja» nonché il ridimensionamento della dotazione di alcuni fondi, tra cui quello relativo al finanziamento delle missioni di pace per il 2012;

tali provvedimenti rischiano, per molti aspetti, di compromettere seriamente l'operatività, l'efficienza, la funzionalità e la professionalità delle Forze armate italiane e di polizia, con evidenti ricadute sull'intero «sistema» sicurezza;

le disposizioni che, nell'attuale contesto socio-economico, destano maggiore preoccupazione sono quelle di cui all'articolo 14, commi 1 e 2, che, in materia di assunzioni da parte delle pubbliche amministrazioni, prorogano di un anno i limiti stabiliti con riferimento al 2013, al 2014 e al 2015 estendendoli, altresì, ai corpi di polizia e ai vigili del fuoco;

il comma 2, in particolare, modifica l'articolo 66, comma 9-bis, del decreto legge n. 112 del 2008, al fine di prevedere, per i corpi di polizia e dei vigili del fuoco, che: per il 2010 e 2011 (e non più «a decorrere dal 2010») le facoltà assunzionali siano limitate nell'ambito di un contingente di personale complessivamente corrispondente a una spesa pari a quella del personale cessato dal servizio nel corso dell'anno precedente e per un numero di unità non superiore a quelle cessate dal servizio nel corso dell'anno precedente; il ricambio del turn over sia limitato al 20 per cento nel triennio 2012-2014, al 50 per cento nel 2015 e al 100 per cento solo a decorrere dal 2016;

tale misura, come ha evidenziato, altresì, la IV Commissione (Difesa) durante l'esame in sede consultiva, determina un effetto negativo sia, in generale, sulla funzionalità delle forze di polizia, compresa l'Arma dei carabinieri, sia sull'effettiva «possibilità per le amministrazioni cui fanno capo le Forze di polizia ad ordinamento militare o civile di assumere, in via definitiva, i volontari di truppa in ferma prefissata quadriennale, al termine di tale ferma»;

le percentuali del turn over previste determinano, per l'Arma dei carabinieri, una contrazione effettiva stimata in circa 6.500 unità nel periodo 2012-2016, oltre all'impossibilità, per circa 2.500 volontari in ferma prefissata quadriennale, di essere immessi nelle carriere iniziali delle forze di polizia, provocando, di fatto, un'intollerabile lesione delle legittime aspettative di tanti giovani vincitori di concorso;

per quanto concerne il concorso indetto, nel mese di febbraio 2012, dal comando generale dell'Arma dei carabinieri per il reclutamento di 1.886 allievi carabinieri effettivi, nella Gazzetta Ufficiale del 2 ottobre 2012, n. 77, è stato pubblicato l'avviso relativo alla riduzione dei posti del concorso da 1.886 a 375 unità, così ripartite: n. 216 da immettere direttamente nell'Arma dei carabinieri; n. 159 da immettere nell'Arma dei carabinieri a conclusione della ferma di quattro anni quale volontario nelle Forze armate;

a tali criticità va ad aggiungersi quanto disposto dall'articolo 2199, comma 4, del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, che riproduce l'articolo 16 della legge 23 agosto 2004, n. 226, abrogata dallo stesso codice, secondo il quale i concorrenti per il ruolo degli agenti e assistenti della polizia di Stato, giudicati idonei e utilmente collocati nelle graduatorie di merito, vengono suddivisi in due cosiddette aliquote: una parte, corrispondente al 55 per cento, è immessa direttamente nelle carriere iniziali, la restante - pari al 45 per cento - viene immessa nelle carriere iniziali dopo avere prestato servizio nelle Forze armate in qualità di volontario in ferma prefissata quadriennale;

il comma 6 dell'articolo 2199 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, dispone, in particolare, che i criteri e le modalità per l'ammissione dei concorrenti alla ferma prefissata quadriennale, la relativa ripartizione tra le singole Forze armate e le modalità di incorporazione sono stabiliti con decreto del Ministro della difesa sulla base delle esigenze numeriche e funzionali delle Forze armate, rimandando, di fatto, tali dinamiche di ammissione alle disponibilità dell'amministrazione e, quindi, ad un principio di discrezionalità amministrativa;

malgrado la sussistenza di una seconda aliquota in tutti i concorsi, a partire dal 2006, sono stati comunque banditi nuovi concorsi che hanno determinato l'incremento delle unità di personale rientranti nella cosiddetta seconda aliquota: dal 2006 al 2011 sono stati banditi quattro concorsi per una domanda di reclutamento pari a 6.814 unità di personale;

nonostante le evidenti e più volte ribadite esigenze di incremento delle risorse umane e strumentali in capo al Ministero dell'interno, paradossalmente, al momento, risultano inoperativi circa 1.700 vincitori di concorso, collocati nella cosiddetta seconda aliquota e non più transitati dall'Esercito alla polizia di Stato, sebbene titolari di una priorità di inserimento;

la mancata transizione degli idonei verso il corpo della polizia di Stato, unita alla ciclica indizione di nuovi e onerosi concorsi, si configura come un paradosso: da un lato, l'amministrazione attraverso nuovi concorsi dichiara di aver bisogno di nuovi operatori, dall'altro, relega ad una condizione di transizione coloro che hanno già superato il medesimo concorso, con conseguente dispendio di risorse da parte dell'erario;

il Ministro dell'interno, rispondendo all'interrogazione a risposta immediata in Assemblea del 26 settembre 2012 (n. 3-02489), ha precisato «che sono allo studio misure per ridurre l'impatto dei limiti alle assunzioni, anche con riferimento agli idonei dei concorsi rientranti nella seconda aliquota che dovranno, tuttavia, tener conto dei conseguenti profili di carattere economico e finanziario», rassicurando ulteriormente che «qualsiasi progetto di riorganizzazione non potrà mai comportare la riduzione degli standard dei livelli di sicurezza né, più in generale, un arretramento dello Stato sul fronte dell'ordine e della sicurezza pubblica, la cui tutela costituisce obiettivo primario e indefettibile del Governo»;

d'altra parte, lo spirito del provvedimento di spending review, che è quello dell'invarianza dei servizi resi ai cittadini, postula di per sé una non compressione nell'erogazione dei servizi ai cittadini, per cui, in quest'ottica, la tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica dovrebbe costituire un obiettivo primario e imprescindibile del Governo;

è indispensabile, pertanto, operare un adeguato bilanciamento tra le attuali e stringenti esigenze di riduzione della spesa pubblica e quelle, altrettanto prioritarie, di tutela e di implementazione della sicurezza dei cittadini, soprattutto in considerazione delle nuove emergenze;

il Sottosegretario di Stato per l'interno, De Stefano, intervenendo al Senato nella discussione su mozioni vertenti su analoga materia, ha assicurato che il Governo si è fatto carico delle numerose perplessità evidenziate anche dagli operatori del settore e si sta muovendo al fine di introdurre quei correttivi necessari a superare gli effetti negativi della prevista riduzione del turnover per le forze di polizia;

in particolare, si starebbe lavorando ad una proposta di modifica normativa che innalzerebbe la percentuale del turnover secondo un principio di gradualità per ciascuno degli anni considerati, passando dal 20 per cento del 2012 al 50 per cento per il triennio 2013-2015, al 70 per cento per il biennio 2016-2017 e al 100 per cento a decorrere dal 2018;

secondo recenti dati forniti dal Ministero dell'interno, inoltre, le risorse del fondo unico per la giustizia, al 31 luglio 2012, ammonterebbero a circa 1 miliardo e 381 milioni di euro, di cui circa 112,5 milioni di euro sono stati riassegnati al Ministero dell'interno;

l'articolo 2 del decreto-legge 16 ottobre 2008, n. 143, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 novembre 2008, n. 181, stabilisce, al comma 7, che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sono stabilite le quote delle risorse intestate «Fondo unico giustizia» da destinare mediante riassegnazione: a) in misura non inferiore ad un terzo, al Ministero dell'interno per la tutela della sicurezza pubblica e del soccorso pubblico; b) in misura non inferiore ad un terzo, al Ministero della giustizia per assicurare il funzionamento e il potenziamento degli uffici giudiziari e degli altri servizi istituzionali; c) all'entrata del bilancio dello Stato; al comma 7-bis, che le quote minime delle risorse di cui alle lettere a) e b) del comma 7 possono essere modificate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in caso di urgenti necessità, derivanti da circostanze gravi ed eccezionali, del Ministero dell'interno o del Ministero della giustizia;

il Ministro dell'interno, a margine di un convegno a Como, il 22 settembre 2012, ha dichiarato, tra l'altro, che, in questo particolare periodo emergenziale dal punto di vista sociale, economico ed internazionale (considerata, altresì, l'alta instabilità dei Paesi del Medio Oriente), anche «la disoccupazione può diventare un problema di ordine pubblico», per cui è necessario implementare e ottimizzare la capacità operativa delle forze dell'ordine impegnate sul territorio, garantendo le condizioni, anche economiche, necessarie a garantire capacità di intervento efficaci e tempestive, in relazione alle molteplici e talvolta contemporanee necessità operative,

impegna il Governo:


a tener conto delle criticità evidenziate in premessa e ad assumere iniziative per introdurre tempestivamente, già a partire dal prossimo disegno di legge di stabilità, le necessarie misure volte, in particolare, ad attenuare i tagli al turn over per le assunzioni da parte delle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, introducendo un innalzamento del limite previsto, per il triennio 2012-2014, dalla percentuale del 20 per cento almeno al 50 per cento e valutando la necessità di un ripristino al 100 per cento in tempi adeguati e funzionali alle effettive esigenze operative;

ad assicurare che un'adeguata e consistente quota delle risorse del fondo unico per la giustizia sia effettivamente destinata al comparto dell'ordine e della sicurezza pubblica, al fine di garantirne una piena ed efficace funzionalità.

(1-01157)
«Di Biagio, Paglia, Briguglio, Giorgio Conte, Della Vedova, Granata, Lo Presti, Angela Napoli, Perina».