ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00379

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 332 del 07/06/2010
Abbinamenti
Atto 1/00338 abbinato in data 07/06/2010
Atto 1/00344 abbinato in data 07/06/2010
Atto 1/00376 abbinato in data 07/06/2010
Atto 1/00381 abbinato in data 07/06/2010
Atto 1/00383 abbinato in data 07/06/2010
Firmatari
Primo firmatario: MISITI AURELIO SALVATORE
Gruppo: MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD
Data firma: 07/06/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LO MONTE CARMELO MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD 07/06/2010
COMMERCIO ROBERTO MARIO SERGIO MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD 07/06/2010
LATTERI FERDINANDO MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD 07/06/2010
LOMBARDO ANGELO SALVATORE MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD 07/06/2010
BRUGGER SIEGFRIED MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 07/06/2010


Stato iter:
10/06/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 07/06/2010
Resoconto MISITI AURELIO SALVATORE MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 07/06/2010
Resoconto CRAXI STEFANIA GABRIELLA ANASTASIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
PARERE GOVERNO 10/06/2010
Resoconto RAVETTO LAURA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 10/06/2010
Resoconto MISITI AURELIO SALVATORE MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD
Resoconto MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI
Resoconto BINETTI PAOLA UNIONE DI CENTRO
Resoconto DOZZO GIANPAOLO LEGA NORD PADANIA
Resoconto TEMPESTINI FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto PIANETTA ENRICO POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto BACCINI MARIO POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto BRIGANDI' MATTEO LEGA NORD PADANIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 07/06/2010

DISCUSSIONE IL 07/06/2010

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 07/06/2010

ACCOLTO IL 10/06/2010

PARERE GOVERNO IL 10/06/2010

DISCUSSIONE IL 10/06/2010

APPROVATO IL 10/06/2010

CONCLUSO IL 10/06/2010

Atto Camera

Mozione 1-00379
presentata da
AURELIO SALVATORE MISITI
testo di
lunedì 7 giugno 2010, seduta n.332

La Camera,

premesso che:

il 23 febbraio 2010 il detenuto Orlando Zapata Tamayo, un operaio dissidente di 44 anni, è morto all'ospedale dell'Avana, dove era stato ricoverato dopo 85 giorni di sciopero della fame: Orlando Zapata aveva iniziato lo sciopero della fame il 3 dicembre 2009 per protestare contro gli abusi che aveva subito nel carcere di Camaguey ed era stato condannato a 36 anni per diversi reati, fra cui «vilipendio della figura del Comandante» Fidel Castro;

la famiglia di Zapata e le associazioni per i diritti umani hanno accusato il Governo cubano della morte del dissidente, che è stato trasferito nel reparto di terapia intensiva quando la sua situazione clinica era ormai irrimediabilmente compromessa;

dopo la morte di Zapata, la situazione dei dissidenti politici a Cuba è diventata oltremodo difficile, se non tragica. Quattro detenuti del carcere di alta sicurezza di Kilo Cinco y Medio nella provincia di Pinar del Rio (Diosdado Gonzalez Marrero, Eduardo Diaz Freitas, Fidel Suarez Cruz e Nelson Molinet) hanno cominciato lo sciopero della fame per protestare contro le autorità ritenute responsabili della morte dell'operaio Zapata;

Amnesty international, nel rapporto annuale 2009 su Cuba, ha denunciato che le restrizioni alle libertà di espressione, di associazione e di riunione sono molto severe e sistematiche e che i dissidenti politici sono di continuo oggetto di vessazioni e maltrattamenti da parte di agenti di sicurezza;

sempre secondo Amnesty internazional, a Cuba ci sono 58 prigionieri di coscienza, di cui 55 facenti parte del gruppo dei 75 che insieme a Zapata sono stati arrestati nel 2003: la maggior parte di loro è stata giudicata colpevole di reati come «aver agito contro l'indipendenza dello Stato», di aver ricevuto fondi e/o materiale dal Governo degli Usa, con l'obiettivo di svolgere attività valutate sovversive e dannose, di aver pubblicato articoli o interviste su mezzi d'informazione finanziati dagli Usa, oppure di aver avuto contatti con organizzazioni internazionali per i diritti umani, con gruppi e singole persone ritenute ostili al Governo dell'Avana;

sul caso di Orlando Zapata, il primo nel suo genere negli ultimi 38 anni a Cuba, gli Stati Uniti e l'Unione europea hanno lanciato un appello per la liberazione di tutti i detenuti politici cubani, senza ottenere alcun risultato;

le condizioni di prigionia sono disumane: le celle sono molto piccole (un metro per due), senza bagno né mobilio; sono prive di acqua potabile, spesso infestate da ratti, topi e blatte; i prigionieri non sono autorizzati a uscire, a ricevere visite, a fare esercizio fisico e in alcuni casi non possono coprirsi con indumenti, né avere coperte e lenzuola. Sono riportate, inoltre, notizie di consueti maltrattamenti per opera di guardie carcerarie;

Cuba ha, fino ad oggi, firmato, ma non ratificato, l'accordo internazionale sui diritti civili e politici, che garantisce la libertà di espressione, riunione e associazione, e non applica i principi delle Nazioni Unite per la tutela di tutte le persone soggette a qualsiasi forma di detenzione o carcerazione e gli standard internazionali;

a seguito delle conclusioni del Consiglio del giugno 2008, Cuba e l'Unione europea hanno ufficialmente ripreso il dialogo con l'obiettivo di discutere tutta una serie di potenziali settori di cooperazione, tra i quali anche i diritti umani;

le conclusioni del Consiglio del giugno 2009 hanno ribadito la scelta del dialogo con Cuba, decidendo di includere anche la questione dei prigionieri politici, e sarà nel giugno 2010 che il Consiglio valuterà il futuro di tale dialogo;

da 50 anni il Governo degli Stati Uniti ha imposto a Cuba e continua ad applicare con rigore il blocco economico, commerciale e finanziario, malgrado nel 2009 sia stata adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite una risoluzione che affermava la necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti contro Cuba, una risoluzione che ha raccolto 187 voti a favore e 3 contrari (Stati Uniti, Israele e Palau), nel senso della rimozione di questo pesante embargo;

l'embargo appare ormai una politica inefficace che sta provocando gravi conseguenze sulle condizioni di vita del popolo cubano e che non ha determinato né un cambiamento delle politiche del regime cubano, né una sua crisi;

una strada nuova potrebbe essere rappresentata da quanto riferito da Ricardo Alarcon, Presidente del Parlamento cubano, nel mese di aprile 2010, il quale ha reso noto di aver proposto al Segretario di Stato americano, Hillary Clinton, di revocare per un anno l'embargo commerciale;

non è da sottovalutare il ruolo della Chiesa cattolica: infatti, il cardinale cubano Jaime Ortega, arcivescovo dell'Avana, ha reso noto che, dopo il recente incontro tra il Presidente Raul Castro e i vertici della chiesa cattolica nazionale, si è dato il via al trasferimento dei prigionieri politici in luoghi di reclusione più prossimi alle loro famiglie, una svolta importante unitamente alla concessione alle madri e ai parenti degli oppositori del permesso di manifestare,
impegna il Governo:
ad adoperarsi, sia nell'ambito dei rapporti bilaterali, sia nelle sedi internazionali, con particolare riferimento all'Onu ed all'Unione europea, anche tenuto conto delle decisioni del Consiglio dell'Unione europea del giugno 2010, affinché siano esercitate le più opportune ed efficaci pressioni possibili per ottenere la fine delle persecuzioni e dei maltrattamenti da parte del regime castrista cubano nei confronti dei dissidenti politici e dei detenuti, nonché la loro liberazione, per reati di opinione nel rispetto delle norme in materia di diritti umani;

a sostenere, in tutte le sedi internazionali, la fine dell'embargo e, comunque, supportando le iniziative della Chiesa, la moratoria temporanea dell'embargo, di almeno un anno con possibilità di rinnovo, nei confronti di Cuba, che fino ad oggi non ha prodotto alcun risultato, salvo il peggioramento delle condizioni di vita del popolo cubano, associandola alla richiesta del rispetto delle norme internazionali in materia di diritti umani e alla liberazione dei prigionieri.

(1-00379)
«Misiti, Lo Monte, Commercio, Latteri, Lombardo, Brugger».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Cuba

prigioniero politico

restrizione agli scambi

sanzione internazionale