CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 19 gennaio 2023
47.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
Pag. 38

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

  Giovedì 19 gennaio 2023. — Presidenza del presidente Luca SBARDELLA.

  La seduta comincia alle 14.20.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere.
C. 640 approvata, in testo unificato, dal Senato, e abb.
(Parere alle Commissioni II e XII).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  Il Comitato inizia l'esame del provvedimento.

  Luca SBARDELLA, presidente, avverte che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere nella giornata odierna.

  Maddalena MORGANTE (FDI), relatrice, ricorda che la proposta di legge C. 640, adottata come testo base dalle Commissioni riunite Giustizia e Affari sociali, è frutto dell'approvazione all'unanimità, in Senato, il 24 novembre scorso, del testo unificato di varie proposte di iniziativa parlamentare e che, nella XVII e nella XVIII legislatura, il Senato ha istituito proprie commissioni d'inchiesta, monocamerali, sul femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere.
  Evidenzia che la proposta si compone di 7 articoli. In particolare, l'articolo 1 dispone, ai sensi dell'articolo 82 della Costituzione,Pag. 39 l'istituzione della Commissione d'inchiesta per tutta la durata della XIX legislatura e stabilisce che a conclusione dei propri lavori la medesima Commissione presenti una relazione finale. L'articolo 2 definisce i compiti della Commissione. In particolare, la disposizione prevede che essa sia tenuta a svolgere indagini sulle reali dimensioni e cause del femminicidio – inteso come uccisione di una donna fondata sul genere – e, più in generale, di ogni forma di violenza maschile contro le donne. La Commissione dovrà inoltre monitorare la concreta attuazione della Convenzione di Istanbul, sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, e di ogni altro accordo sovranazionale e internazionale in materia, nonché la legislazione nazionale ispirata agli stessi principi, con particolare riguardo al decreto-legge n. 93 del 2013; sarà poi chiamata ad accertare le possibili incongruità e carenze della normativa vigente in materia, come pure ad analizzare gli episodi di femminicidio, verificatisi a partire dal 2016, per accertare se siano riscontrabili condizioni o comportamenti ricorrenti, valutabili sul piano statistico, allo scopo di orientare l'azione di prevenzione. Alla Commissione sono attribuiti, altresì, tra gli altri, i seguenti compiti: accertare il livello di attenzione e la capacità di intervento delle autorità, delle amministrazioni competenti a svolgere attività di prevenzione e di assistenza; monitorare l'effettiva destinazione alle strutture che si occupano di violenza di genere delle risorse stanziate dal decreto-legge n. 93 del 2013 e dalle leggi di bilancio; proporre soluzioni di carattere legislativo e amministrativo per realizzare adeguata prevenzione ed efficace contrasto a ogni forma di violenza di genere nonché per tutelare la vittima della violenza e gli eventuali minori coinvolti.
  Passando ad esaminare l'articolo 3, evidenzia come esso precisi i poteri della Commissione, prevedendo lo svolgimento della funzione investigativa con gli stessi poteri e limiti dell'autorità giudiziaria, esclusa l'adozione di provvedimenti attinenti alla libertà e alla segretezza delle comunicazioni relative alle indagini stesse nonché alla libertà personale, salvo il caso di accompagnamento coattivo. Si prevede anche la possibilità per la Commissione di acquisire copie di documenti in possesso delle pubbliche amministrazioni nonché copie di atti e documenti relativi a procedimenti giudiziari in corso e copie di documenti relativi a inchieste parlamentari. La Commissione è tenuta a mantenere il segreto sul contenuto di quanto ricevuto finché gli atti trasmessi dall'autorità giudiziaria siano sottoposti a segreto. Per il segreto d'ufficio, professionale e bancario valgono le norme vigenti in materia, pur essendo sempre, nell'ambito del mandato, opponibile il segreto tra difensore e parte processuale. Per il segreto di Stato si applica quanto previsto dalla legge n. 124 del 2017. La Commissione può predisporre gruppi di lavoro per una migliore organizzazione della propria attività e termina i propri lavori con la presentazione di una relazione conclusiva di sintesi.
  Fa presente che l'articolo 4 attiene alla composizione della Commissione e alla modalità di nomina dei componenti. In particolare, si prevede che ne facciano parte 16 senatori e 16 deputati, nominati rispettivamente dal Presidente del Senato e dal Presidente della Camera, in proporzione al numero dei membri dei gruppi parlamentari, comunque assicurando la presenza di un rappresentante per ciascun gruppo esistente in almeno un ramo del Parlamento. Ulteriori disposizioni riguardano le modalità di elezione dei componenti dell'Ufficio di presidenza.
  Esaminando i successivi articoli della proposta, sottolinea che all'articolo 5 si dispone l'obbligo del segreto per ogni componente della Commissione nonché per tutti coloro che collaborano con la Commissione stessa relativamente ad atti, documenti e indagini e si delinea il quadro sanzionatorio in caso di violazione dell'obbligo. L'articolo 6 demanda l'organizzazione delle attività e il funzionamento della Commissione a un regolamento interno, da approvare prima dell'avvio delle attività di inchiesta e stabilisce un limite di spesa per il funzionamento della Commissione, pari a 50.000 euro per il 2022 e a 100.000 euro Pag. 40per ciascun anno successivo, a carico, in egual misura, dei bilanci interni del Senato e della Camera. L'articolo 7, infine, dispone circa l'entrata in vigore della legge.
  Per quanto riguarda i profili di competenza della Commissione Affari costituzionali, ricorda che in base al primo comma dell'articolo 82 della Costituzione, ciascuna Camera può disporre inchieste su materie di pubblico interesse e che, quando l'inchiesta è affidata a commissioni bicamerali, si è affermata la prassi di deliberare le inchieste con legge.
  Per quanto attiene al rispetto delle competenze legislative costituzionalmente definite, rileva che la proposta di legge all'esame, attenendo all'esercizio di un potere costituzionale delle Assemblee parlamentari, appare riconducibile alla disciplina degli «organi dello Stato», riservata dall'articolo 117, secondo comma, lettera f), della Costituzione all'esclusiva competenza legislativa statale.
  Per quanto riguarda, più in generale, il rispetto dei principi costituzionali, ricorda che in relazione alla nomina dei componenti, il secondo comma dell'articolo 82 della Costituzione prevede che la composizione della Commissione debba rispecchiare la proporzione dei vari gruppi; tale nomina, quindi, deve essere improntata al rispetto del principio di proporzionalità. Di conseguenza si applicano l'articolo 56, comma 3, del Regolamento della Camera e l'articolo 25, comma 3, del Regolamento del Senato, i quali stabiliscono che per le nomine delle Commissioni che, per prescrizione di legge o regolamento debbano essere composte in modo da rispecchiare la proporzione dei Gruppi parlamentari, il Presidente comunica ai Gruppi il numero dei posti spettanti a ciascuno in base al suddetto criterio richiedendo la designazione di un eguale numero di nomi. Infine, ricorda che, sempre in base al secondo comma dell'articolo 82 della Costituzione, la Commissione d'inchiesta procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria (cosiddetto principio del parallelismo). I poteri coercitivi che la Commissione d'inchiesta può esercitare sono naturalmente quelli propri della fase «istruttoria» delle indagini giudiziarie, dato che la Commissione è priva di poteri giudicanti e non può quindi accertare reati ed irrogare sanzioni. La Commissione deve comunque assicurare il rispetto dei diritti fondamentali di difesa discendenti dal disposto dell'articolo 24 della Costituzione, riconoscendo, ad esempio, il diritto all'assistenza del difensore ogni volta che il suo mancato esercizio possa pregiudicare la posizione processuale della persona interrogata. Il parallelismo con i poteri della magistratura disposto dal comma secondo dell'articolo 82 della Costituzione si estende anche agli aspetti relativi alle limitazioni dei poteri della Commissione stessa. In via generale si può affermare che lo svolgimento dell'inchiesta trova gli stessi limiti che la vigente legislazione pone alle indagini dell'autorità giudiziaria, fermo restando che l'atto istitutivo della Commissione può disporne di ulteriori ovvero prevedere l'inapplicabilità nei confronti della Commissione stessa di disposizioni limitative dell'attività d'indagine dell'autorità giudiziaria.
  Tutto ciò premesso, formula quindi una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Il Comitato approva la proposta di parere favorevole della relatrice.

  Alessandro COLUCCI (NM(N-C-U-I)-M), consapevole del fatto che è stata già effettuata la votazione del parere, svolge comunque un intervento per sottoporre all'attenzione della Commissione il fatto che la proposta di legge C. 640 prevede, per quanto riguarda la composizione della Commissione d'inchiesta, la presenza almeno di un rappresentante di ciascun gruppo parlamentare. Evidenzia come ciò, a seguito del taglio dei parlamentari, ponga il tema, già evidenziato nell'ambito della Conferenza dei presidenti di gruppo, di trovare modalità per consentire ai gruppi di più ridotte dimensioni, come ad esempio il gruppo Noi Moderati, di partecipare alle Commissioni bicamerali esprimendo anche una rappresentanza della Camera. Ritiene che sia necessario farsi carico di questa problematica.

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  Luca SBARDELLA (FDI) chiarisce all'onorevole Alessandro Colucci che il Comitato ha espresso un parere favorevole sul testo della proposta di legge come approvato dal Senato e adottato dalle Commissioni riunite come testo base. Evidenzia pertanto che il tema della composizione della Commissione d'inchiesta può ancora essere posto e affrontato in sede emendativa presso le Commissioni di merito.

Disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali.
C. 338 e abb.
(Parere alla II Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  Il Comitato inizia l'esame del provvedimento.

  Luca SBARDELLA, presidente, avverte che il Comitato è chiamato ad esprimere il prescritto parere nella seduta odierna.
  In sostituzione della relatrice, onorevole Kelany, impossibilitata a partecipare ai lavori del Comitato, evidenzia che la proposta di legge all'esame del Comitato si compone di 13 articoli e riproduce una proposta approvata dalla Camera in prima lettura nella scorsa legislatura, il cui iter si è interrotto in Senato. La proposta sostituisce l'attuale disciplina dell'equo compenso delle prestazioni professionali rese nei confronti di particolari categorie di imprese, con la finalità di rafforzare la tutela del professionista. Ricorda, infatti, che la disciplina dell'equo compenso è stata introdotta, nella XVII Legislatura, per porre rimedio a situazioni di squilibrio nei rapporti contrattuali tra professionisti e clienti «forti», individuati nelle imprese bancarie e assicurative nonché nelle imprese diverse dalle PMI. Sono stati a tal fine approvati l'articolo 19-quaterdecies del decreto-legge n. 148 del 2017 (cosiddetto «decreto fiscale»), e l'articolo 1, commi 487 e 488, della legge n. 205 del 2017 (legge di bilancio 2018), che hanno disciplinato l'equo compenso per le prestazioni professionali degli avvocati, poi esteso anche alle altre professioni regolamentate e nell'ambito del lavoro autonomo.
  Passando ad esaminare il contenuto del provvedimento, evidenzia che l'articolo 1 contiene la definizione di equo compenso. A tal fine, riprendendo in parte quanto già previsto nella normativa vigente, la disposizione specifica che per essere considerato equo il compenso deve essere proporzionato alla quantità e qualità del lavoro svolto e al contenuto e alle caratteristiche della prestazione professionale nonché conforme a specifici parametri ministeriali. L'articolo 2 interviene sull'ambito applicativo della disciplina vigente, ampliandolo sia per quanto riguarda i professionisti interessati, tra i quali sono inclusi gli esercenti professioni non ordinistiche, sia per quanto riguarda la committenza, che viene estesa a tutte le imprese che impiegano più di 50 dipendenti o che fatturano più di 10 milioni di euro. La disciplina si applica inoltre alle prestazioni rese dal professionista nei confronti della pubblica amministrazione e delle società partecipate dalla P.A. Sono invece espressamente escluse dall'ambito di applicazione della nuova disciplina le società veicolo di cartolarizzazione e gli agenti della riscossione, che dovranno comunque garantire, all'atto del conferimento dell'incarico, la pattuizione di compensi adeguati all'importanza dell'opera, tenendo in ogni caso conto dell'eventuale ripetitività della prestazione richiesta.
  Fa presente che l'articolo 3 disciplina la nullità delle clausole che prevedono un compenso per il professionista inferiore ai parametri, nonché di ulteriori specifiche clausole indicative di uno squilibrio nei rapporti tra professionista e impresa, rimettendo al giudice il compito di rideterminare il compenso iniquo tenendo conto dei parametri e dell'opera effettivamente prestata. Per le sole professioni ordinistiche è inoltre introdotta la possibilità, per il tribunale, di richiedere al professionista di produrre il parere di congruità del compenso reso dall'ordine o dal collegio professionale. La disposizione specifica che la nullità, quando riguarda le clausole contrattuali, non travolge l'intero contratto, opera solo a vantaggio del professionista e Pag. 42può essere rilevata anche d'ufficio. Il successivo articolo 4 ribadisce che spetta al giudice, rilevato il carattere iniquo del compenso, rideterminarlo condannando il committente al pagamento del dovuto; inoltre, il giudice può condannare il cliente al pagamento di un indennizzo in favore del professionista, pari a una somma fino al doppio della differenza tra il compenso e quello originariamente pattuito.
  Sottolinea inoltre che l'articolo 5 della proposta di legge specifica che gli accordi, vincolanti per il professionista, conclusi tra quest'ultimo e le imprese di cui all'articolo 2, si presumono unilateralmente predisposti dalle imprese stesse, salvo prova contraria. La stessa disposizione stabilisce, inoltre, che il termine di prescrizione del diritto al compenso da parte del professionista decorre dalla cessazione del rapporto con l'impresa ovvero, in caso di pluralità di prestazioni rese a seguito di un'unica convenzione e non aventi carattere periodico, dal compimento dell'ultima prestazione. L'articolo 5, inoltre, prevede che i parametri ministeriali debbano essere aggiornati con cadenza biennale ed attribuisce ai consigli nazionali delle professioni la legittimazione ad agire in giudizio in caso di violazione delle disposizioni in materia di equo compenso, demandando infine agli ordini e collegi professionali il compito di introdurre norme deontologiche per sanzionare il professionista che viola le disposizioni sull'equo compenso.
  Per quanto riguarda gli ulteriori articoli della proposta di legge, rammenta che l'articolo 6 consente alle imprese committenti di adottare modelli standard di convenzione, concordati con le rappresentanze professionali, presumendo che i compensi ivi individuati siano equi fino a prova contraria. L'articolo 7 prevede la possibilità che il parere di congruità del compenso emesso dall'ordine o dal collegio professionale acquisti l'efficacia di titolo esecutivo per il professionista, se rilasciato nel rispetto delle procedure, e se il debitore non ha proposto opposizione. L'articolo 8 interviene sulla disciplina della decorrenza del termine di prescrizione dell'azione di responsabilità professionale, individuando nel giorno del compimento della prestazione il relativo dies a quo. L'articolo 9 consente la tutela dei diritti individuali omogenei dei professionisti attraverso l'azione di classe, proposta dal consiglio nazionale dell'ordine (per le professioni ordinistiche) o dalle associazioni professionali (per le professioni non ordinistiche).
  Infine, fa presente come l'articolo 10 istituisca, presso il Ministero della giustizia, l'Osservatorio nazionale sull'equo compenso e l'articolo 11 contenga una disposizione transitoria in base alla quale le norme di nuova introduzione non si applicano alle convenzioni in corso, sottoscritte prima della data di entrata in vigore della nuova disciplina. Da ultimo, l'articolo 12 abroga la disciplina vigente mentre l'articolo 13 prevede la clausola di invarianza finanziaria.
  Per quanto attiene al rispetto delle competenze legislative costituzionalmente definite, rileva come la proposta di legge intervenga sulla materia «ordinamento civile», attribuita alla competenza legislativa esclusiva dello Stato dall'articolo 117, secondo comma, lettera l), della Costituzione. Fa presente inoltre come la proposta incida sulla materia «professioni», attribuita alla competenza legislativa concorrente tra Stato e Regioni dall'articolo 117, terzo comma, della Costituzione. Peraltro, con riferimento a tale materia, ricorda che la Corte costituzionale, con costante giurisprudenza, ha riconosciuto che per i profili ordinamentali che non hanno uno specifico collegamento con la realtà regionale – da cui la Corte fa derivare la natura concorrente – giustifica una uniforme regolamentazione sul piano nazionale.
  Tutto ciò premesso, formula quindi una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).

  Il Comitato approva la proposta di parere favorevole del relatore.

  La seduta termina alle 14.30.

INTERROGAZIONI

  Giovedì 19 gennaio 2023. — Presidenza del presidente Nazario PAGANO. – IntervienePag. 43 la sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano.

  La seduta comincia alle 14.30.

  Nazario PAGANO, presidente, avverte che, poiché nella seduta odierna in sede di interrogazioni non sono previste votazioni, ai deputati è consentita la partecipazione da remoto, in videoconferenza, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento.
  Ricorda che, secondo l'articolo 132 del Regolamento, il presentatore di ciascuna interrogazione ha facoltà di replicare alla risposta fornita dal rappresentante del Governo per non più di cinque minuti.

5-00109 Bonafè: Sulla governance del PNRR.

  La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Simona BONAFÈ (PD), replicando, si dichiara anzitutto rammaricata per l'assenza del Ministro Fitto, del quale era stata invece annunciata la presenza; ritiene che questa occasione sarebbe stata utile per fare con lui il punto sull'attuazione del PNRR e per acquisire direttamente da lui notizie che altrimenti arrivano solo attraverso i giornali. Sottolinea come le risorse del PNRR siano essenziali per lo sviluppo del Paese, ricordando che si tratta 200 miliardi acquisiti a tassi di interesse agevolati rispetto a quelli che si trovano sul mercato, che sono posti a servizio del Paese, per realizzarne il rilancio. Fa presente che alla sua interrogazione, nella quale chiede quali siano le reali intenzioni del Governo, la sottosegretaria ha risposto annunciando genericamente un provvedimento. Rispetto alle indiscrezioni dei giornali, che riportano la volontà dell'Esecutivo di cambiare non solo la governance ma anche gli obiettivi del PNRR, si chiede come questo si concili con l'esigenza di attuare il Piano, mettendo a frutto le risorse entro il 2026. Per quanto riguarda il provvedimento annunciato dalla sottosegretaria, si augura che il Parlamento possa essere interessato da queste riforme prima che le stesse siano trasmesse alla Commissione europea, come a suo tempo ha in più occasione chiesto il gruppo di Fratelli d'Italia dai banchi dell'opposizione. In attesa del provvedimento di riforma, annuncia che continuerà a vigilare su questo tema e a presentare interrogazioni al Governo, in quanto il PNRR è uno strumento del Paese e come tale tutti dovrebbero essere interessati ad attuarlo nel più breve tempo possibile. Sottolinea come questo sia l'interesse dell'opposizione, come si può ricavare dai termini concilianti con i quali è stata formulata l'interrogazione.

  Nazario PAGANO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento dell'interrogazione all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.35.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 19 gennaio 2023. — Presidenza del presidente Nazario PAGANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno, Nicola Molteni.

  La seduta comincia alle 14.35.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere.
C. 303 Cafiero De Raho, C. 387 Provenzano, C. 624 Donzelli e C. 692 Richetti.
(Seguito esame e rinvio – Adozione del testo base).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 18 gennaio 2023.

  Nazario PAGANO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri le opposizioni erano state invitate da più parti a trovare un accordo ai fini dell'individuazione di un testo base da adottare, trattandosi di provvedimenti iscritti in quota opposizione nel calendario dell'Assemblea. Chiede quindi, alla relatrice se ha notizie in merito al possibile accordo tra i gruppi di opposizionePag. 44 su una delle proprie proposte di legge o su un testo unificato.

  Simona BORDONALI (LEGA), relatrice, fa presente che non le sono pervenute indicazioni dai gruppi di opposizione e che non le risulta sia stato raggiunto un accordo in merito alla scelta del testo da adottare come testo base per il prosieguo dei lavori. Nel ribadire la propria completa disponibilità, fa altresì presente di aver ricevuto in via informale dalle forze di opposizione la richiesta di presentare una proposta di legge a propria firma su cui convergere, ma che tuttavia a tale richiesta non è seguita la conferma di voler procedere nella direzione indicata.

  Nazario PAGANO, presidente, chiede quindi ai colleghi dei gruppi di opposizione che hanno presentato proposte di legge di esprimersi al riguardo.

  Giuseppe PROVENZANO (PD-IDP), nel ringraziare la relatrice per la disponibilità dimostrata, fa presente che, come ricordato dal presidente, ieri è stata avviata la discussione in merito alla scelta del testo base. Aggiunge che su tali premesse si è tentato di approdare ad un testo condiviso, sottolineando tuttavia le difficoltà determinate dalla ristrettezza dei tempi in ragione dei concomitanti lavori dell'Assemblea. Nel ringraziare i colleghi dei gruppi Azione-Italia Viva-Renew Europe e Alleanza Verdi e Sinistra per la disponibilità a convergere sulla proposta di legge del Partito Democratico, fa presente che è in corso con il Movimento 5 Stelle un approfondimento reciproco degli aspetti innovativi contenuti nelle due proposte. Manifesta quindi la disponibilità del suo gruppo a trovare una soluzione che ottenga il maggior consenso possibile da parte di tutte le forze politiche, per consentire al Parlamento di istituire la Commissione d'inchiesta nel più breve tempo possibile. Nel riconoscere che il lavoro istruttorio avviato non è ancora stato concluso, assume comunque l'impegno del suo gruppo a rispettare i tempi concordati. In conclusione, dichiara di essere interessato ad ascoltare i colleghi degli altri gruppi di opposizione.

  Roberto GIACHETTI (A-IV-RE), nel far presente preliminarmente che su una materia del genere il lavoro istruttorio non potrà essere concluso in pochi minuti, tiene a precisare i termini della questione, rammentando che alle ore 20 di ieri era stato concluso un accordo in base al quale si sarebbe delegato alla relatrice il compito di predisporre un testo unificato. Nel prendere atto che legittimamente si è ritenuto di assumere nella seduta odierna una diversa posizione, rileva che nel caso in cui l'adozione del testo base slittasse a domani non si potrebbero più rispettare i termini concordati per il prosieguo dell'esame. Ritenendo che vi siano tuttora margini per un'iniziativa della relatrice, tiene ad evidenziare la posizione collaborativa assunta dal suo gruppo. Ricorda quindi che il suo gruppo ha dichiarato la disponibilità a rinunciare alla propria proposta di legge per favorire la tempestiva adozione del testo base. Ricorda inoltre come nella precedente seduta abbia manifestato il proprio sostegno alla proposta di legge presentata dal gruppo del Partito democratico. Infine, fa presente che, se si dovesse raggiungere un accordo tra le forze politiche di opposizione, ne prenderebbe atto, ribadendo tuttavia che per operare un lavoro di sintesi servirebbe un tempo considerevole, date le differenze, anche sostanziali, tra le diverse proposte.

  Nazario PAGANO, presidente, chiarisce che, nel caso in cui la relatrice venisse investita dell'incarico di predisporre un testo unificato, figurerebbe comunque quale primo firmatario il deputato Cafiero De Raho, essendo la sua proposta di legge C. 303 la prima in ordine di presentazione.

  Roberto GIACHETTI (A-IV-RE) ritiene che il testo eventualmente predisposto dalla relatrice debba portare la sua prima firma, seguita da quella dei presentatori di tutte le proposte di legge all'esame della Commissione.

Pag. 45

  Nazario PAGANO, presidente, fa presente che, perché il testo adottato come testo base abbia la prima firma dell'onorevole Bordonali, tale testo dovrebbe identificarsi in una nuova proposta di legge che la stessa onorevole Bordonali dovrebbe presentare ai fini dell'abbinamento con quelle già all'esame della Commissione: non potrebbe quindi trattarsi del testo unificato di tutte le proposte di legge in esame. Sottolinea che in tale ipotesi inevitabilmente l'esame delle proposte di legge non potrà rispettare i tempi concordati.

  Roberto GIACHETTI (A-IV-RE) ritiene che in presenza di una volontà politica comune i tempi possano essere comunque rispettati.

  Nazario PAGANO, presidente, tiene a precisare che quanto si sta verificando nella seduta non si è mai verificato in passato.

  Alfonso COLUCCI (M5S), nel sottolineare preliminarmente l'urgenza che il Movimento 5 Stelle attribuisce all'istituzione della Commissione bicamerale d'inchiesta contro le mafie, fa presente di non riuscire a comprendere il senso della discussione in corso, che gli appare un esercizio di bizantinismo. Dichiara tuttavia di aderire alla proposta di affidare l'incarico alla relatrice, pur rilevando da un lato la corposità del materiale da condurre a sintesi e dall'altro la specificità dei temi affrontati dalla proposta di legge del suo gruppo. Ribadendo che ritiene la situazione imperscrutabile, soprattutto considerato che la proposta di legge C. 303 appare ricca di elementi innovativi, manifesta comunque la propria disponibilità ad assegnare il lavoro di sintesi alla collega Bordonali.

  Igor IEZZI (LEGA) rammenta che nell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, tenutosi ieri è stato concordato di fissare il termine per la presentazione di proposte emendative alle ore 18 della giornata di domani. A suo parere è evidente che, a fronte della mancanza di accordo tra i colleghi dell'opposizione, si andrà incontro a un inevitabile ritardo dei lavori. Considera quindi doveroso spiegare chiaramente che l'eventuale ritardo sarebbe da addebitarsi all'opposizione, facendo presente che, se si fosse raggiunto l'accordo su un testo unificato, il primo firmatario sarebbe stato un esponente del Movimento 5 Stelle. Precisa che, se invece si dovesse ricorrere ad un'autonoma proposta di legge della relatrice, il testo recherebbe la prima firma della collega Bordonali. Nel sottolineare come quest'ultima soluzione non possa non incontrare la soddisfazione della Lega, precisa tuttavia come ciò determinerebbe un ritardo nell'organizzazione dei lavori stabilita per rispettare la data di inizio della discussione in Assemblea. Ricordando i molti interventi che nella seduta di ieri hanno rilevato l'importanza di inviare un segnale comune del Parlamento in materia di contrasto alla mafia, in particolare dopo l'arresto di Matteo Messina Denaro, ritiene che si stia facendo invece una pessima figura nei confronti del Paese. Ricorda altresì che i gruppi di maggioranza hanno dichiarato nella seduta di ieri la propria disponibilità ad accettare le decisioni dell'opposizione e ribadisce che l'odierna mancanza di accordo tra i gruppi di opposizione metterà a rischio i tempi concordati.

  Filiberto ZARATTI (AVS) chiede al presidente di sospendere brevemente la seduta per consentire le opportune interlocuzioni tra i gruppi di opposizione.

  Giuseppe PROVENZANO (PD-IDP) si associa alla richiesta di sospensione.

  Nazario PAGANO, presidente, fa presente che la Commissione sarà a breve impegnata in una seduta congiunta con la Commissione Trasporti per esaminare il decreto-legge in materia di gestione dei flussi migratori. Suggerisce quindi di sospendere la discussione sull'istituzione della Commissione Antimafia, per riprenderla dopo aver svolto la seduta congiunta e dopo la conclusione delle votazioni per l'elezione di un componente del CSM.

  Roberto GIACHETTI (A-IV-RE) fa presente che, in quanto segretario di presidenza,Pag. 46 sarà impegnato nelle operazioni di scrutinio per l'elezione del componente del CSM e dunque chiede che la Commissione torni a riunirsi a conclusione dello spoglio e non immediatamente dopo il voto.

  Alessandro URZÌ (FDI) stigmatizza il fatto che l'opposizione non sia in grado di esprimere un testo da adottare come testo base. Ricorda che il gruppo di Fratelli d'Italia, come quello della Lega, da ieri si è dichiarato disponibile ad aspettare le determinazioni dei gruppi di opposizione, che sarebbero dovute intervenire nella seduta di questo pomeriggio. Rileva con stupore che ad oggi, per ragioni che ritiene molto leggere e pertanto non accoglibili, le opposizioni non hanno raggiunto un accordo mettendo così la Commissione in una condizione di improcedibilità. Auspica che la presidenza chieda alle forze di minoranza di indicare subito un provvedimento da assumere come testo base. Afferma che sarebbe onorato di poter sostenere una nuova proposta di legge, presentata dall'onorevole Bordonali, ma che è consapevole come questo comporterebbe un allungamento dei tempi e conseguentemente la violazione degli accordi assunti. Chiede comunque che vengano rispettati gli orari di convocazione delle Commissioni riunite per l'esame del decreto-legge sull'immigrazione clandestina, perché anche quello è un tema sul quale non si può perdere tempo.

  Roberto GIACHETTI (A-IV-RE) sottolinea nuovamente l'opportunità di una breve sospensione.

  Nazario PAGANO, presidente, sospende la seduta.

  La seduta, sospesa alle 14.55, riprende alle 15.05.

  Nazario PAGANO, presidente, atteso che sono passati dieci minuti e non è ancora stato raggiunto un accordo, propone di chiudere la seduta e di riprenderla in serata, a conclusione delle votazioni per l'elezione di un componente del CSM.

  Roberto GIACHETTI (A-IV-RE) chiede conferma del fatto che la Commissione si riunisca a conclusione dello spoglio dei voti, nel quale egli dovrà essere impegnato.

  Alessandro URZÌ (FDI), in risposta all'intervento dell'onorevole Giachetti, contesta che gli orari della Commissione debbano essere condizionati dalle esigenze di un singolo parlamentare, che potrebbe farsi sostituire. Auspica quindi che la Commissione possa convocarsi subito dopo l'espressione del voto da parte dei deputati, senza attendere lo scrutinio.

  Roberto GIACHETTI (A-IV-RE) fa presente il fatto che non si tratta di una sua volontà, ma di adempiere a una precisa richiesta del Presidente della Camera.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa presente che nel corso della breve sospensione è stato raggiunto un accordo e che pertanto sono sufficienti pochi minuti per consegnare alla relatrice una proposta di testo unificato.

  Igor IEZZI (LEGA) suggerisce di sospendere l'esame delle proposte sull'istituzione della Commissione antimafia, per consentire lo svolgimento della seduta delle Commissioni riunite sul decreto-legge, per poi riprendere successivamente, prima della votazione per il decimo componente del CSM, i lavori della sola Commissione Affari costituzionali.

  Nazario PAGANO (FI-PPE), accogliendo la proposta dell'onorevole Iezzi, sospende la seduta per consentire lo svolgimento della prevista seduta delle Commissioni riunite.

  La seduta, sospesa alle 15.10 riprende alle 15.35.

  Simona BORDONALI (LEGA), relatrice, fa presente che i colleghi dell'opposizione le hanno sottoposto un testo unificato, su cui presume esserci l'accordo. Propone quindi che il testo unificato (vedi allegato 4) Pag. 47venga adottato come testo base per il prosieguo dell'esame.

  Roberto GIACHETTI (A-IV-RE), nel precisare di concordare pienamente sulle finalità del provvedimento, fa presente che il suo gruppo non condivide, con riguardo alla composizione della Commissione d'inchiesta, il mantenimento del numero di 50 componenti. Preannuncia pertanto l'astensione del suo gruppo dalla votazione sull'adozione del testo base.

  Alessandro URZÌ (FDI) prende atto che dopo ventiquattr'ore i colleghi dell'opposizione hanno finalmente prodotto un testo unificato nel quale sono confluite le diverse proposte di legge, compresa quella dell'onorevole Donzelli dalla quale tuttavia è stata espunta la parte più qualificante relativa ai puntuali riferimenti alle mafie straniere. Nel preannunciare che tali aspetti saranno oggetto delle proposte emendative di Fratelli d'Italia, preannuncia che il suo gruppo non potrà esprimersi in senso favorevole.

  Igor IEZZI (LEGA), nel preannunciare l'astensione dalla votazione dei componenti del gruppo della Lega, ricorda che si tratta di un provvedimento iscritto in quota opposizione e che pertanto la decisione spetta ai colleghi della minoranza.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di adottare quale testo base per il prosieguo dell'esame il testo unificato predisposto dalla relatrice sulla base delle indicazioni dei colleghi dell'opposizione.

  Nazario PAGANO, presidente, comunica che, come concordato nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, il termine per la presentazione di proposte emendative al testo unificato testé adottato come testo base, è fissato alle ore 18 di domani, venerdì 20 gennaio. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.40.