CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 14 dicembre 2022
26.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 318

AUDIZIONI

  Mercoledì 14 dicembre 2022. — Presidenza del presidente Federico MOLLICONE.

  La seduta comincia alle 14.05.

Audizione del responsabile dell'Unità di missione per l'attuazione del PNRR presso il Ministero della cultura, Angelantonio Orlando, sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) nelle materie di interesse della Commissione.
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, e conclusione).

  Federico MOLLICONE, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata oltre che con la redazione del resoconto stenografico anchePag. 319 con la trasmissione sulla web-tv della Camera dei deputati. Introduce quindi l'audizione.

  Angelantonio ORLANDO, responsabile dell'Unità di missione per l'attuazione del PNRR presso il Ministero della cultura, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Intervengono per porre quesiti e formulare osservazioni i deputati Rita DALLA CHIESA (FI-PPE), Federico MOLLICONE, presidente, Anna Laura ORRICO (M5S), Irene MANZI (PD-IDP) e Marco PERISSA (FDI).

  Angelantonio ORLANDO, responsabile dell'Unità di missione per l'attuazione del PNRR presso il Ministero della cultura, risponde ai quesiti posti e fornisce ulteriori precisazioni.

  Federico MOLLICONE, presidente, ringrazia il dottor Orlando per l'esauriente relazione svolta e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 14 dicembre 2022. — Presidenza del presidente Federico MOLLICONE, indi della vicepresidente Valentina GRIPPO. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione e il merito Paola Frassinetti.

  La seduta comincia alle 15.

  Federico MOLLICONE, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

5-00134 Manzi: sui tempi di avvio della procedura concorsuale straordinaria di cui al decreto dipartimentale n. 497 del 21 aprile 2020.

  Irene MANZI (PD-IDP) illustrando la sua interrogazione osserva come il concorso straordinario abilitante, previsto dal decreto-legge n. 126 del 2019, convertito dalla legge n. 159 del 2019, è stato bandito con decreto dipartimentale n. 497 del 2020 e successivamente integrato con decreto dipartimentale n. 748 del 2020.
  Rileva come, secondo quanto sancito dall'articolo 2 del decreto dipartimentale n. 497 del 2020, potevano chiedere di partecipare i docenti con tre anni di servizio prestato anche non consecutivi, nelle scuole statali e/o paritarie di cui almeno un'annualità di servizio, nella specifica classe di concorso per la quale partecipare.
  Ricorda che gli aspiranti al conseguimento dell'abilitazione, compresi i docenti di ruolo con almeno tre anni di servizio, che si sono regolarmente iscritti entro il 28 luglio del 2020, versando la quota di 15 euro, quale diritto di segreteria, così com'era previsto dall'articolo 3 del decreto n. 497, sono ancora in attesa di sapere come, quando e se sarà avviata la suddetta procedura.
  Sottolinea che nel frattempo il decreto-legge n. 73 del 2021, convertito dalla legge n. 106 del 2021, modificando quanto previsto dal decreto-legge n. 126 del 2019 relativamente al concorso straordinario 2020 per il ruolo, è intervenuto anche su quello per l'abilitazione, abrogando (ancor prima di essere in atto) l'emanazione del decreto che doveva stabilire i contenuti della prova orale di abilitazione e che oggi nonostante parecchi aspiranti abbiano versato la quota prevista, qualora intendessero conseguire l'abilitazione dovranno, sempre a spese loro, intraprendere un percorso universitario così come si evince dall'articolo 44 del decreto-legge n. 36 convertito con modificazioni dalla legge del 29 giugno 2022, n. 79, al fine di poter successivamente partecipare alle prove concorsuali:
  In tale contesto l'interrogazione chiede quali siano i reali tempi di avvio della procedura straordinaria per esami già banditaPag. 320 dal decreto dipartimentale n. 497 del 21 aprile 2020 e successivamente integrato con decreto dipartimentale n. 748 del 10 luglio 2020.

  Il sottosegretario Paola FRASSINETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Irene MANZI (PD-IDP), replicando, dichiara di voler prendere la risposta del Ministero come un impegno a non chiudere la definitivamente la procedura concorsuale straordinaria. È consapevole della necessità di armonizzare, a seguito delle disposizioni recate dal decreto-legge n. 36 del 2022, le varie procedure concorsuali. Sottolinea tuttavia l'urgenza di provvedere per consentire l'assunzione di circa 70.000 docenti che sono iscritti al concorso ai quali occorre dare certezze rispetto alle legittime aspettative che hanno maturato.

5-00135 Cangiano: sui meccanismi di formazione delle graduatorie provinciali per le supplenze per gli incarichi su sostegno.

  Gerolamo CANGIANO (FDI) illustrando la sua interrogazione osserva come anche per il corrente anno scolastico è stato utilizzato il sistema di attribuzione delle supplenze per incarichi al 31 agosto 2022 e al 30 giugno 2023, conosciuto come «algoritmo», sulla base dell'OM 112 del 6 maggio 2022.
  Segnala che all'interno delle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) pubblicate dai singoli uffici scolastici regionali risultavano ancora presenti docenti già immessi e confermati in ruolo al 31 agosto 2022. Di conseguenza, le cattedre così assegnate sono state oggetto di rinuncia da parte dei docenti individuati, senza essere riconsiderate per gli incarichi relativi al primo turno di nomine, penalizzando i docenti inclusi nelle GPS con punteggi alti e con titolo di specializzazione; ai sensi dell'articolo 9 della OM, le GPS vengono pubblicate nell'Albo di ciascuna istituzione scolastica per gli insegnamenti ivi impartiti. Tali graduatorie sono da considerarsi definitive e ciò ha comportato che eventuali errori non siano stati corretti nella fase amministrativa, provocando assegnazioni sbagliate che hanno ulteriormente inficiato le attribuzioni.
  Rileva poi come molti docenti inseriti come riservisti hanno ricevuto incarichi su sostegno che sarebbero spettati a docenti specializzati o con esperienza triennale, in quanto il sistema in parola, grazie al possesso della riserva, li ha considerati con precedenza assoluta, senza fare distinzione fra le graduatorie (ad esaurimento e provinciali), indipendentemente dalla fascia di appartenenza e dalle tipologie di riserva.
  Ricorda come il quarto comma della OM, sulla base di un'interpretazione generalizzata, preveda che il docente venga considerato rinunciatario per l'intera classe di concorso qualora non esprima la preferenza per una sede e/o tipologia di posto, disponibile al suo turno di nomina; ciò comporta che l'algoritmo, nei successivi turni di nomina, anche qualora tornino disponibili sedi indicate nella sua istanza come preferite, lo superi e non gli assegni alcun incarico per tutto l'anno. La norma dispone, invece, il contrario: «costituisce altresì rinuncia, limitatamente alle sedi non espresse, la mancata indicazione di talune sedi, classi di concorso, tipologie di posto»; non è possibile per il corrente AS inviare le domande di messa a disposizione per i docenti che risultano già inclusi nelle GPS.
  In tale contesto l'interrogazione chiede quali provvedimenti il Ministro in indirizzo intenda adottare per tutelare il diritto all'Istruzione degli alunni con bisogni educativi speciali, per garantire quei docenti utilmente collocati nelle GPS e in possesso dei titoli specializzanti e abilitanti, per evitare la mole di ricorsi che già interessano il MIM e per porre rimedio all'evidente situazione di disparità venutasi a creare.

  Il sottosegretario Paola FRASSINETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Gerolamo CANGIANO (FDI), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta dalla quale apprende che il Ministero ha di fatto constatato le disfunzioni dell'algoritmo e Pag. 321che è pronto ad approntare migliorie alla procedura telematica sottostante alla formazione delle graduatorie. Sottolinea che tale intervento è da intendersi soprattutto a favore di quegli studenti con bisogni speciali che si trovano ad essere seguiti da docenti senza esperienza e senza titoli, mentre sono stati lasciati a casa centinaia di docenti con una considerevole esperienza e una preparazione conseguita con numerosi anni di studio e di formazione.

5-00136 Amato: sui criteri utilizzati per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi.

  Gaetano AMATO (M5S) illustrando la sua interrogazione rileva come durante l'audizione sulle linee programmatiche del suo dicastero, nell'affrontare i temi in materia di Istruzione, il Ministro interrogato ha dichiarato di voler mettere la scuola al centro della sua azione di governo, mediante scelte innovative, dando risalto ai bisogni di studenti, docenti e personale Ata. In particolare, in riferimento all'organico dei docenti il Ministro si è impegnato affinché esso possa restare invariato nei prossimi anni, nonostante la denatalità, garantendo un necessario rinnovamento generazionale e riguardo ai dirigenti scolastici, si è impegnato a consentire un miglioramento e una valorizzazione professionale degli stessi.
  Ricorda che la legge di bilancio, attualmente all'esame alla Camera, all'articolo 99, comma 1, introduce, a decorrere dall'a.s. 2024/2025, una nuova disciplina relativa alla determinazione dei criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi e la sua distribuzione tra le Regioni. Il comma 2 stabilisce la destinazione dei risparmi conseguenti all'applicazione della nuova disciplina introdotta dal comma 1; la disposizione di fatto attua un dimensionamento delle strutture ed è stata motivata dalla stima secondo cui a causa del crollo nel tasso di natalità tra dieci anni ci saranno circa un milione e mezzo di studenti in meno, portando inevitabilmente ad accorpamenti di istituti con una velocità superiore alla diminuzione degli studenti.
  Rileva che la conseguenza sarà una riduzione progressiva dell'organico dei dirigenti scolastici e dei DSGA, già fortemente sottodimensionato, e il numero complessivo delle scuole che passeranno dalle attuali 8.136 a 6.885; pertanto le scuole sottodimensionate (con più di 500 alunni ma comunque dotate di autonomia) saranno del tutto eliminate già a partire dall'anno scolastico 2024/2025 in ogni regione. Si può prevedere, quindi, una nuova drastica ondata di accorpamenti fra istituti che potrà portare alla scomparsa, già nei prossimi due anni scolastici, di oltre 700 unità scolastiche abbattendosi soprattutto nelle regioni del Sud.
  Sottolinea che la disposizione dunque, prendendo decisioni oggi per un fenomeno futuro di cui non si conoscono gli aspetti e le peculiarità, appare in contrasto con quanto dichiarato dal Ministro, mentre sarebbe stato auspicabile considerare il calo demografico come una partenza verso una qualità migliore del rapporto numerico studenti/docenti.
  In questo contesto l'interrogazione chiede quali siano i reali intendimenti del Governo in relazione alla valorizzazione dei dirigenti scolastici e dirigenti ammnistrativi (dsga), nonché del personale docente, educativo e amministrativo, anche alla luce delle preoccupanti conseguenze del dimensionamento della rete scolastica.

  Il sottosegretario Paola FRASSINETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Gaetano AMATO (M5S), replicando, si dichiara non soddisfatto della risposta nella quale il rinnovo contrattuale al quale si fa riferimento è quello triennale precedente. Sottolinea che i contratti vengono rinnovati sempre con tre anni di ritardo. Rileva, inoltre, che l'accorpamento di cui parla l'articolo riduce, di fatto, la dotazione organica perché se su due plessi diversi ci sono due dirigenti scolastici, a seguito dell'accorpamento uno dei due dovrà necessariamente rinunciare alla posizione. La Pag. 322reggenza in questo modo non si riduce, ma si crea, perché un dirigente scolastico non potrà essere presente in due comuni contemporaneamente. Conclude augurandosi che le cose possano in futuro andare meglio per la platea scolastica.

5-00137 Piccolotti: sui criteri da adottare per l'assegnazione dei posti conseguenti alle procedure concorsuali straordinarie al fine di salvaguardare la continuità scolastica.

  Elisabetta PICCOLOTTI (AVS) illustrando la sua interrogazione rileva anzitutto che il decreto-legge n. 73 del 2021 ha previsto lo svolgimento di un concorso straordinario per la copertura di 14.420 posti comuni della scuola secondaria di primo e secondo grado che sono residuati dalle immissioni in ruolo per l'anno scolastico 2021/2022.
  Ricorda che ciascuna regione ha dunque bandito una procedura concorsuale straordinaria per ciascuna classe di concorso, fatti salvi i posti di cui ai concorsi per il personale docente banditi con decreti del Capo del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Ministero dell'istruzione nn. 498 e 499 del 21 aprile 2020 (concorsi ordinari).
  Sottolinea che i lavori delle commissioni d'esame si sarebbero dovuti concludere prima dell'inizio dell'anno scolastico ma le graduatorie sono attualmente in corso di pubblicazione da parte degli Uffici scolastici regionali e che pertanto i posti sono stati assegnati a supplenti con contratti al 30 giugno e clausola rescissoria «fino ad arrivo dell'avente diritto». Ricorda che migliaia di docenti di diverse regioni durante la pausa natalizia verranno trasferiti dalle proprie scuole in altre sedi (a titolo esemplificativo, in Piemonte 1.400 docenti e in Sardegna circa 200 cattedre) e che i docenti che saranno sostituiti si troveranno inoccupati a metà dell'anno scolastico e dovranno sperare in nuovi incarichi nella provincia derivanti da GPS o da Messa a Disposizione proprio in quelle scuole liberate dai vincitori del concorso, questo perché si tratta di docenti assunti con un contratto in cui è presente una clausola risolutiva che intende il contratto risolto «a seguito dell'individuazione dell'avente titolo dalle procedure concorsuali in corso di svolgimento».
  Osserva che la normativa nazionale non ha previsto che gli insegnati precari vincitori del concorso straordinario bis ottenessero la cattedra a tempo indeterminato a partire dall'avvio del prossimo anno scolastico e ciò ha determinato che ciascun Usr procedesse in modo autonomo e differente. Vista la fragilità sociale ed educativa emersa a margine degli anni della pandemia, sottolinea che occorre ancora di più tutelare la continuità didattica e la possibilità per gli studenti di proseguire il proprio lavoro e di essere valutati da docenti che li hanno conosciuti.
  In tale contesto l'interrogazione chiede se il Ministro non intenda valutare l'opportunità di posticipare detti trasferimenti alla fine dell'anno scolastico, salvaguardando giuridicamente ed economicamente l'anno di prova dei docenti vincitori, al fine di evitare che ritardi amministrativi possano ledere la continuità didattica, il dialogo educativo instauratosi con gli insegnanti e l'equilibrio socio-emotivo delle studentesse e degli studenti.

  Il sottosegretario Paola FRASSINETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Elisabetta PICCOLOTTI (AVS), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta che ritiene manchevole di ogni garanzia di continuità didattica. La procedura delineata nella risposta, è, a suo avviso, solo burocraticamente corretta nell'assegnare supplenze brevi nei posti che dovranno essere coperti dai vincitori di concorso. Tuttavia, tale procedura non garantisce la qualità dell'insegnamento nelle scuole e non garantisce alle famiglie degli studenti disabili la presenza dello stesso docente per tutto l'anno scolastico. Ritiene particolarmente grave il danno recato ai ragazzi dopo i due anni di pandemia trascorsi chiusi in casa. Ritiene che sarebbe stato più opportuno dare indicazione agli uffici scolastici regionali per procedere alle assunzioni alla fine dell'anno scolastico e non Pag. 323durante le vacanze di Natale. Conclude sottolineando la mancanza di sensibilità del Ministero e di tutte le sue strutture nei confronti dei diritti degli studenti.

5-00138 Dalla Chiesa: iniziative per sostenere i costi dell'istruzione da parte delle famiglie.

  Rita DALLA CHIESA (FI-PPE) illustrando la sua interrogazione rileva come all'inizio di ogni anno scolastico le famiglie si ritrovano con il problema del costo dell'istruzione, di cui una delle voci più onerose è rappresentato dal costo dei libri di testo cui si aggiungono, oggi, i costi degli strumenti digitali quali i tablet. Ricorda che in questo periodo ci sono prezzi che stanno determinando grandi difficoltà economiche per le famiglie e che determinerà ulteriori disparità per gli studenti provenienti da famiglie meno abbienti ma anche per le famiglie con redditi medi. Osserva che il diritto a un'istruzione di qualità, uguale per tutti costituisce un elemento chiave del pilastro europeo dei diritti sociali. Parità di trattamento e di opportunità in materia di istruzione sono concetti che travalicano la possibilità di accedere alla scuola ed è necessario che le famiglie possano accedere al materiale didattico senza sostenere eccessivi oneri per garantire concretamente e realmente il diritto all'istruzione dei loro figli. Rileva come l'istruzione significhi miglioramento delle condizioni di vita e lo sviluppo delle proprie capacità, talenti e ambizioni e purtroppo, l'attuale sistema scolastico, allarga il divario dell'opportunità di studio fra le fasce sociali, già nelle condizioni di partenza. Non tutti riescono ad avere gli stessi mezzi, e quindi gli stessi stimoli, per raggiungere i loro obiettivi, assecondare le proprie inclinazioni. Fa notare che, recentemente il Ministro Valditara ha evidenziato come la scuola oggi debba perseguire percorsi formativi capaci di sviluppare i talenti e le inclinazioni dei singoli costruendo le necessarie condizioni che aiutino gli studenti a individuare e sviluppare le proprie ambizioni, facendo emergere le abilità di ciascuno.
  In tale contesto l'interrogazione chiede se il Ministro non ritenga di dover assumere iniziative legislative volte a destinare adeguate risorse e a prevedere i necessari strumenti affinché sia data concreta risposta ai bisogni delle famiglie in merito ai costi dell'istruzione e reale attuazione agli articoli 3 e 34 della Costituzione in materia di ostacoli di ordine economico che limitano la libertà e l'eguaglianza dei cittadini e di riconoscimento del merito per gli studenti capaci e meritevoli.

  Il sottosegretario Paola FRASSINETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Rita DALLA CHIESA (FI-PPE), replicando, nel dichiarare che il suo gruppo sostiene le scelte del Governo e in particolare quelle in favore delle famiglie, esprime l'auspicio che queste seguano quanto atteso.

  Federico MOLLICONE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

5-00139 Boschi: sulla riduzione del «Fondo 0-6» e sulla gestione dei finanziamenti per i nidi e le scuole dell'infanzia.

  Maria Elena BOSCHI (A-IV-RE) illustrando la sua interrogazione rileva come il decreto-legge 13 aprile 2017, n. 65 abbia introdotto il cosiddetto «Fondo 0-6», con una dotazione pari a 239 milioni di euro decorrere dal 2019, successivamente incrementato di ulteriori 10 milioni di euro, risorse che vengono ripartite tra regioni ed enti locali, con accordo in Conferenza unificata. Detto fondo finanzia sia interventi di spesa corrente che in conto capitale, tra le quali la riduzione delle spese di gestione di nidi e scuole dell'infanzia e delle rette, che rappresentano il principale ostacolo al mantenimento degli attuali livelli da parte degli enti locali e all'estensione del servizio a più famiglie. Ricorda che i tagli voluti dal Governo Meloni per il solo Ministero dell'istruzione e del merito nei prossimi tre anni comporteranno minori investimenti pari rispettivamente a 28, 39 e 49 milioni, per un totale di 116 milioni a regime, che secondo Pag. 324un articolo di Italia Oggi del 13 dicembre corrisponde all'1 per cento della parte di bilancio erodibile, visto che dei circa 51 miliardi più di 39 sono impegnati per gli stipendi. Sottolinea che il Ministero ha tagliato in particolare proprio il «Fondo 0-6», ridotto di 20 milioni circa dal 2024, nonché il Fondo Buona scuola, il Piano nazionale di formazione, il cui finanziamento viene quasi dimezzato, e altri fondi che in alcuni casi vengono ridotti del 66 per cento. Osserva che il Pnrr stanzia alcuni miliardi per la realizzazione di nuovi nidi e materne e 900 milioni per le spese di gestione con l'obiettivo di 264 mila nuovi posti entro il 2025, risorse che vanno impiegate per il raggiungimento del target e non possono quindi essere utilizzate per compensare i tagli sopra richiamati e che pertanto, in questo contesto decidere, come ha fatto il MIM, di ridurre proprio i contributi a enti locali e famiglie per la gestione dello 0-6 appare miope e contraddittorio.
  Ricorda – come riporta la Stampa del 13 dicembre – che anche la magistratura contabile ha menzionato le spese di gestione «tra le cause dell'inadeguata risposta degli enti locali all'avviso per l'aumento dei posti, raccomandando una razionalizzazione, nonché la gestione unitaria dei fondi da trasferire agli enti locali medesimi».
  In tale contesto l'interrogazione chiede se il Ministro non ritenga opportuno, anche per dare seguito alla raccomandazione della Corte dei conti di gestire in modo unitario i finanziamenti per la gestione di nidi e scuole dell'infanzia, scongiurare i tagli richiamati in premessa, che comporteranno gravi ripercussioni sugli enti locali e sulle famiglie nonché una riduzione della domanda che pregiudicherebbe l'obiettivo del Pnrr.

  Il sottosegretario Paola FRASSINETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Maria Elena BOSCHI (A-IV-RE), dopo aver premesso che rispetto alla scelta del sottosegretario di non utilizzare anglismi ci sarebbe da chiedere spiegazioni al Governo per la scelta di un Ministero del made in Italy, si dichiara non soddisfatta della risposta. Ciò perché i fondi PNRR sono in gran parte destinati agli investimenti e quella parte che riguarda la gestione degli asili nido e delle scuole dell'infanzia è stata parametrata al raggiungimento dell'obiettivo dei 264.480 nuovi posti, difficilmente raggiungibile in seguito alla riduzione delle risorse già stanziate in bilancio. Evidenzia, in proposito, la necessità di disporre invece di risorse in considerazione dell'eterogeneità che caratterizza il nostro Paese nella disponibilità di posti soprattutto con riferimento agli asili nido la cui offerta, specialmente al sud, andrebbe incrementata al fine di ridurre il divario con le regioni del nord. Ricordando che il Governo ha espresso parere negativo su tutte le proposte emendative presentate dal suo gruppo per ripristinare le risorse che il disegno di legge di bilancio ha ridotto, considera un pessimo segnale la scelta politica di tagliare proprio sul futuro del Paese, perché gli asili nido e le scuole dell'infanzia non rappresentano soltanto un aiuto per i genitori che lavorano, ma offrono occasione di crescita e di sviluppo fondamentali. Conclude sottolineando che se l'educazione costa, la non educazione e l'ignoranza costano molto di più.

  La seduta termina alle 15.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 14 dicembre 2022.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.40 alle 15.50.