CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 5 ottobre 2021
670.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 138

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 5 ottobre 2021.

Audizioni in videoconferenza, nell'ambito dell'esame dello schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2019/944 relativa a norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica e che modifica la direttiva 2012/27/UE, nonché recante disposizioni per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 943/2019 sul mercato interno dell'energia elettrica e del regolamento (UE) 941/2019 sulla preparazione ai rischi nel settore dell'energia elettrica e che abroga la direttiva 2005/89/CE (Atto n. 294) di rappresentanti Pag. 139della Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa (CNA) e della Confederazione italiana della piccola e media industria privata (Confapi).

  Le audizioni informali sono state svolte dalle 13.40 alle 14.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 5 ottobre 2021. — Presidenza della presidente Martina NARDI.

  La seduta comincia alle 14.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Martina NARDI, presidente, comunica che entra a far parte della Commissione il deputato Giovanni Vianello, appartenente al gruppo Misto.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021.
Doc. LVII, n. 4-bis e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Martina NARDI, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca l'esame in sede consultiva del Doc. LVII, n. 4-bis e Allegati, recante la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021. Quindi, in sostituzione del relatore Andrea Giarrizzo, impossibilitato a partecipare alla seduta, illustra brevemente i contenuti di principale interesse per la Commissione del documento in titolo, rinviando per ogni ulteriore approfondimento alla documentazione predisposta dagli uffici. Evidenzia, innanzi tutto, che la Nota indica che gli andamenti macroeconomici tendenziali spingono la stima di aumento del PIL per l'anno in corso, che sale al 6,0 per cento, rispetto al 4,5 per cento ipotizzato nel DEF in aprile. In essa si sottolinea che l'economia italiana è stata l'unica tra quelle europee a segnare una marginale ripresa già nel primo trimestre dell'anno e ha segnato un'espansione superiore alla media europea anche nel trimestre successivo (2,7 per cento t/t rispetto al 2,2 per cento t/t), riducendo in tal modo il divario generato dalla contrazione più ampia della media lo scorso anno. Tale dinamica si è consolidata nei mesi estivi, trainata ulteriormente dall'andamento dei servizi, con il robusto apporto del settore delle costruzioni, a fronte di una moderazione dell'espansione del manifatturiero.
  Osserva che la NADEF evidenzia al riguardo che gli incrementi del PIL che si stanno registrando riflettono già alcuni incentivi all'innovazione e all'efficientamento energetico finanziati dal PNRR, ma non ne incorporano ancora il forte impulso agli investimenti pubblici, peraltro già in notevole crescita (quasi il 20 per cento in termini nominali nel 2020 e 16 per cento quest'anno). Diversi indicatori confermano la ripresa del comparto turistico, nel terzo trimestre.
  Per i mesi a venire, le indagini congiunturali segnalano le preoccupazioni delle imprese legate alle difficoltà di approvvigionamento di componenti e materiali, ma le aspettative di produzione restano su un trend espansivo. Finora, l'industria italiana sembra essere riuscita a fronteggiare le difficoltà di reperimento di input intermedi che stanno generando forti pressioni sui sistemi industriali di altri partner europei. La mancanza dei semiconduttori condiziona l'attività industriale dell'Eurozona, in particolare della Germania.
  La performance della produzione industriale italiana appare infatti segnatamente più robusta di quella degli altri principali Paesi europei: a luglio, l'indice di produzione industriale italiano ha superato di 1,5 punti percentuali i livelli precrisi (febbraio 2020), laddove la media europea si è attestata appena 0,2 punti al di sopra di tale soglia.
  Il miglior andamento dell'industria italiana potrebbe essere in parte spiegato – afferma la NADEF – da un mix settoriale meno dipendente dagli input su cui si sono verificate carenze di offerta. Pag. 140
  Il rimbalzo del PIL previsto per quest'anno risulta trainato dalla domanda interna al netto delle scorte, grazie al recupero dei consumi finali delle famiglie e all'espansione degli investimenti.
  Per quanto attiene ai rapporti con l'estero, se è vero che la pandemia continuerà verosimilmente ad influenzarli, in particolare per quanto attiene alle esportazioni di servizi, in primis turistici, la performance italiana è positiva. Nei primi sette mesi dell'anno, le statistiche in valore del commercio dei beni indicano un incremento di circa il 23 per cento per le esportazioni e del 24 per cento per le importazioni, in entrambi i casi più sostenuto verso i mercati europei.
  All'aumento delle importazioni in valore ha contribuito anche l'incremento dei prezzi dei beni importati. Di conseguenza, afferma la NADEF, l'avanzo commerciale dell'Italia è stato pari a circa 37,5 miliardi (in aumento di quasi 14 miliardi registrati nello stesso periodo del 2019), rimanendo tra i più alti in Europa dopo Germania e Paesi Bassi. Tenendo conto della quota sulle esportazioni complessive, l'incremento delle vendite di beni all'estero ha riguardato tutti i principali partner commerciali, in particolare la Germania, la Francia e gli Stati Uniti. Di rilievo anche la crescita delle esportazioni verso la Cina. Nello stesso periodo, le esportazioni verso il Regno Unito sono cresciute ad un ritmo del 10,7 per cento su base annua, mentre le importazioni sono diminuite (su entrambi i flussi hanno pesato le procedure doganali legate alla Brexit).
  Osserva che la previsione del quadro tendenziale traccia un andamento dei prezzi al consumo che, dopo una marcata accelerazione nella seconda metà dell'anno in corso, tendono gradualmente a decelerare nel biennio successivo per poi riprendere lievemente slancio nell'anno finale della previsione, quando si ipotizza che il consolidarsi della crescita economica possa dare una moderata spinta a salari e prezzi. Tale visione è confermata anche a fronte della forte crescita dei prezzi del gas naturale che si sta osservando nelle ultime settimane e che ne sta portando il costo su livelli storicamente molto elevati. La NADEF rileva che il forte aumento del prezzo del gas naturale e dell'elettricità pare dovuto ad una serie di fattori temporanei. I mercati dei futures sul gas naturale scontano una forte discesa dei prezzi nei prossimi anni. Anche il prezzo del petrolio, sinora meno interessato da repentini rialzi, è previsto diminuire già nei prossimi mesi. Tuttavia, la domanda mondiale di energia è in crescita e, dal lato dell'offerta, fattori ambientali e geopolitici potrebbero esercitare ulteriori effetti avversi. Pertanto, l'eventualità di una carenza di offerta e/o persistenza del rialzo dei prezzi costituisce un rilevante fattore di rischio per la previsione di crescita e inflazione, la quale comunque incorpora le misure recentemente adottate dal Governo per calmierare i rincari in bolletta e tutelare le famiglie a rischio di povertà energetica.
  Rileva quindi che grazie anche al recupero di competitività testimoniato dall'espansione del surplus commerciale del Paese, la nuova previsione tendenziale indica, per gli anni successivi a quello in corso, tassi di crescita del PIL reale pari al 4,2 per cento nel 2022, al 2,6 per cento nel 2023 e all'1,9 per cento nel 2024. Queste proiezioni, validate dall'Ufficio Parlamentare di Bilancio, porterebbero il PIL al disopra del trend precrisi nell'anno 2024; dal 2025, anche grazie ai due anni rimanenti del PNRR, vi sarà – afferma la NADEF – una concreta opportunità di accrescere il prodotto, l'occupazione e il benessere dei cittadini italiani in misura ben superiore a quanto si sarebbe potuto immaginare prima della crisi.
  Evidenzia che la Nota indica che la revisione al rialzo della previsione di crescita reale, segnatamente per il 2021, e di incremento del deflatore del PIL ci consegna anche livelli di PIL nominale assai più elevati (+7,6 per cento per il 2021, rispetto al + 5,6 per cento del DEF di aprile). A sua volta, la maggiore crescita nominale comporta un significativo abbassamento delle previsioni tendenziali di deficit (indebitamento netto/PIL) delle Amministrazioni pubbliche, il quale, per l'anno in corso, scende dal –11,8 per cento stimato nel DEF al –9,4 Pag. 141per cento stimato nella Nota di aggiornamento. Il più alto livello di PIL e il minor deficit fanno anche sì che il rapporto tra debito pubblico e prodotto non salga ulteriormente quest'anno, come previsto nel DEF, ma scenda invece al 153,5 per cento, dal 155,6 per cento nel 2020.
  Per ciò che concerne lo scenario macroeconomico programmatico, segnala che la Nota afferma che, rispetto allo scenario a legislazione vigente, gli interventi di politica fiscale che il Governo intende adottare determinano un rafforzamento della dinamica espansiva del PIL nell'anno in corso e nel successivo. Rilevano in particolare la conferma delle politiche invariate e il rinnovo di interventi in favore delle PMI e per la promozione dell'efficientamento energetico e dell'innovazione.
  Si avvia inoltre la prima fase della riforma dell'IRPEF e degli ammortizzatori sociali e si prevede che l'assegno unico universale per i figli sia messo a regime.
  Nello scenario programmatico, il tasso di crescita del PIL è pari al 4,7 per cento quest'anno per poi scendere al 2,8 per cento nel 2023 e all'1,9 per cento nel 2024, invariato rispetto allo scenario tendenziale, nell'anno finale della previsione. Rispetto alla stima a legislazione vigente, la più elevata crescita è principalmente trainata dagli investimenti fissi lordi, favoriti, nella componente privata, dalla conferma di contributi pubblici in scadenza e dall'introduzione di nuovi. In proposito, si è detto come la maggiore crescita nominale comporti nell'anno in corso un significativo abbassamento delle previsioni tendenziali di deficit.
  Evidenzia poi che anche per il triennio 2022-2024, la previsione tendenziale aggiornata dell'indebitamento netto è sensibilmente più bassa di quella del DEF, e pari al –4,4 per cento nel 2022, al –2,4 per cento nel 2023, e al –2,1 per cento nel 2024. Ciò, afferma la Nota, consente sia di liberare un ammontare di risorse pari a circa 1,2 punti percentuali del PIL nel 2022, a 1,5 punti percentuali nel 2023 e 1,2 punti percentuali nel 2024, sia di puntare ad una marcata riduzione del rapporto fra deficit delle amministrazioni pubbliche e prodotto.
  L'obiettivo programmatico di indebitamento netto per il 2022 è dunque rivisto in miglioramento al –5,6 per cento del PIL (rispetto al –5,9 del DEF), al –3,9 per cento del PIL nel 2023 (rispetto al –4,3 del DEF) e al –3,3 per cento del PIL nel 2024 (rispetto al –3,4 del DEF).
  Sottolinea quindi che posto che il profilo programmatico aggiornato modifica al ribasso il sentiero dell'indebitamento netto precedentemente indicato nel DEF 2021 lungo l'intero periodo 2021-2024, ciò non necessita la presentazione di alcuna Relazione al Parlamento ex articolo 6 della legge n. 243 del 2012.
  La NADEF evidenzia che il sentiero programmatico consente di attuare la riforma degli ammortizzatori sociali e un primo stadio della riforma fiscale. L'assegno unico universale per i figli verrà messo a regime. Le entrate derivanti dalla revisione delle imposte ambientali e dei sussidi ambientalmente dannosi andranno utilizzate per ridurre altri oneri a carico dei settori produttivi. Segnala che viene annunciato che le risorse di bilancio verranno crescentemente indirizzate verso gli investimenti e le spese per ricerca, innovazione e istruzione.
  La Nota, inoltre, indica che con la prossima legge di bilancio 2022-2024, sarà rafforzato il sistema sanitario nazionale, al fine di migliorare l'accesso alle cure e incoraggiare la prevenzione e che risorse aggiuntive saranno destinate ai rinnovi dei contratti pubblici e al rifinanziamento delle politiche invariate non coperte dalla legislazione vigente, tra cui missioni di pace, taluni fondi di investimento e il rinnovo di alcune politiche in scadenza.
  Segnala che viene affermato che sarà previsto il prolungamento di diverse misure di rilievo economico e sociale, fra cui il Fondo di Garanzia per le PMI e gli incentivi all'efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi.
  Evidenzia che la Nota prevede che gli ingenti investimenti pubblici derivanti dal PNRR, unitamente alla maggiore fiducia e a livelli di domanda più elevati, incentiveranno gli investimenti privati, e traineranno la ripresa. L'obiettivo macroeconomico enunciato nella NADEF è trasformare Pag. 142il rimbalzo del PIL successivo alla crisi in una crescita strutturale dell'economia, e superare la stagnazione degli anni antecedenti la pandemia. Ipotizzando che il grado di restrizione delle attività economiche e sociali si vada via via riducendo, il Governo ritiene che l'impostazione della politica di bilancio che sarà attuata con la prossima legge di bilancio potrà rimanere espansiva rispetto al tendenziale, e continuerà a sostenere l'economia con interventi mirati fino a quando il PIL e l'occupazione avranno recuperato non solo la caduta, ma anche la mancata crescita rispetto al livello del 2019. Ciò è coerente con un orientamento della politica di bilancio meno espansivo e maggiormente orientato alla riduzione strutturale di deficit e rapporto debito/PIL a partire dal 2024.
  Segnala, infine, che la Nota di aggiornamento dichiara collegati alla manovra di bilancio i seguenti disegni di legge di interesse per la X Commissione: disegno di legge «Legge annuale sulla concorrenza 2021»; disegno di legge su revisione organica degli incentivi alle imprese e potenziamento, razionalizzazione, semplificazione del sistema degli incentivi alle imprese del Mezzogiorno; disegno di legge di delega riforma fiscale; disegno di legge delega riforma giustizia tributaria; disegno di legge su disposizioni per lo sviluppo delle filiere e per favorire l'aggregazione tra imprese; disegno di legge di revisione del decreto legislativo 10 febbraio 2010, n. 33 (codice della proprietà industriale).
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

DL 121/2021: Disposizioni urgenti in materia di investimenti e sicurezza delle infrastrutture, dei trasporti e della circolazione stradale, per la funzionalità del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, del Consiglio superiore dei lavori pubblici e dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali.
C. 3278 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite VIII e X).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Gavino MANCA (PD), relatore, ricorda, preliminarmente, che il provvedimento si compone di 17 articoli e avverte che, con riferimento ai profili di interesse per la X Commissione, si soffermerà in particolare sulle disposizioni, contenute negli articoli 2, 7, 8, 10, 11, 12 e 13, rinviando alla documentazione predisposta dagli uffici per ogni ulteriore approfondimento.
  Dopo aver segnalato, brevemente, che l'articolo 1 contiene modifiche al codice della strada e ulteriori disposizioni di modifica della legislazione vigente in materia di sicurezza del trasporto stradale introducendo, in particolare, misure urgenti finalizzate a modificare la disciplina in materia di riserva della sosta per categorie specifiche di veicoli, nonché per le verifiche ed i controlli di sicurezza sui veicoli, evidenzia che l'articolo 2, recante norme afferenti al settore autostradale (commi 1 e 2) e alla gestione delle dighe (commi 3 e 4), al comma 2 – in considerazione del calo di traffico registrato sulle autostrade italiane derivante dall'emergenza epidemiologica da COVID-19 e dalle relative misure di limitazione del contagio adottate dallo Stato e dalle regioni, al fine di contenere i conseguenti effetti economici e di salvaguardare i livelli occupazionali – proroga di 2 anni la durata delle concessioni in corso alla data di entrata in vigore del decreto in esame, relative ai servizi di distribuzione di carbolubrificanti e ai servizi di ristoro sulla rete autostradale. Lo stesso comma dispone che tale proroga non si applica in presenza di procedure di evidenza pubblica finalizzate al nuovo affidamento delle concessioni in questione già definite con l'aggiudicazione alla data di entrata in vigore del decreto in titolo.
  Fa presente che l'articolo 3 contiene misure urgenti volte ad accelerare l'attuazione del «Piano nazionale di implementazione del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario» e introduce, altresì, alcune disposizioni per assicurare la continuità del servizio di trasporto ferroviario lungo la linea Tirano (Italia) – Campocologno (Svizzera), nonché ulteriori disposizioni in materia di trasporto pubblico locale. L'articolo 4 reca una serie di modifiche Pag. 143 alle norme del decreto legislativo n. 53 del 2011 in materia di sicurezza delle navi e contiene, inoltre, disposizioni volte a favorire alcuni investimenti nel settore del trasporto marittimo. L'articolo 5 istituisce presso il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) una struttura di missione denominata Centro per l'innovazione e la sostenibilità in materia di infrastrutture e mobilità (CISMI). Esso, inoltre, contiene ulteriori disposizioni organizzative del Ministero al fine di garantire una migliore funzionalità. Da ultimo, vengono inserite alcune disposizioni in merito al Consiglio superiore dei Lavori pubblici. L'articolo 6 introduce modifiche alla normativa riguardante l'Agenzia nazionale per la sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali (ANSFISA), istituita dall'articolo 12 del decreto-legge n. 109 del 2018, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 130 del 2018 (c.d. decreto Genova).
  Segnala quindi che l'articolo 7, al comma 1 introduce disposizioni riguardanti la distribuzione del traffico aereo sul sistema aeroportuale milanese mentre, al comma 2, reca modifiche alla disciplina dell'amministrazione straordinaria dei complessi aziendali facenti capo ad Alitalia – Società aerea italiana Spa e alle altre società del medesimo gruppo, mediante numerose modifiche all'articolo 11-quater, del decreto-legge 25 maggio n. 73 del 2021. Nel dettaglio, rileva che il comma 1, prevede l'applicazione fino alla data del 30 ottobre 2022 delle disposizioni dell'articolo 17-quater del decreto-legge n. 22 del 2019, che hanno consentito ai vettori comunitari e del Regno Unito (in via transitoria e non oltre diciotto mesi dalla data di recesso del Regno Unito dall'Unione europea), di continuare ad operare collegamenti di linea «point to point», mediante aeromobili del tipo «narrow body» (corridoio unico), tra lo scalo di Milano Linate e altri aeroporti del Regno Unito, nei limiti della definita capacità operativa dello scalo di Milano Linate e a condizione di reciprocità. Ricorda che dopo la Brexit la disciplina della ripartizione del traffico aereo sullo scalo di Linate la limitava ai collegamenti intra-UE. Quanto alle modifiche alle procedure relative all'amministrazione straordinaria di Alitalia S.p.a. ed alla cessione dei beni aziendali (comma 2), segnala che la necessità di tali ultime disposizioni, secondo quanto si legge nella relazione illustrativa, è legata al protrarsi dei termini per l'emanazione della decisione della Commissione europea, al cui contenuto già la vigente normativa impone di attenersi. In particolare, si autorizza la cessione diretta alla società ITA di compendi aziendali del ramo aviation individuati dall'offerta vincolante formulata dalla società in conformità alla decisione della Commissione europea. Gli slot aeroportuali non trasferiti all'acquirente sono restituiti al responsabile dell'assegnazione delle bande orarie sugli aeroporti. È altresì autorizzata l'autonoma cessione, anche antecedentemente alla modifica del programma, del marchio «Alitalia», da effettuarsi nei confronti di titolari di licenze di esercizio di trasporto aereo o di certificazioni di operatore aereo, individuati tramite procedura di gara che garantisca la concorrenzialità delle offerte e la valorizzazione del marchio. Con la lettera b) del comma 2 viene sostituito il comma 9 del citato articolo 11-quater, che ha istituito un fondo nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico (MISE), con una dotazione di 100 milioni di euro per l'anno 2021, diretto a garantire l'indennizzo dei titolari di titoli di viaggio, nonché di voucher, in conseguenza dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, emessi dall'amministrazione straordinaria: la disposizione aggiunge anche l'indennizzo per analoghi titoli, anche in questo caso non utilizzati alla data del trasferimento dei complessi aziendali della società. La disposizione conferma altresì che l'indennizzo è erogato esclusivamente nell'ipotesi in cui non sia garantito al contraente un analogo servizio di trasporto ed è quantificato in misura pari all'importo del titolo di viaggio. Si dispone che il Ministero dello sviluppo economico provveda al trasferimento all'Alitalia – Società Aerea Italiana S.p.a. e all'Alitalia Cityliner S.p.a. in amministrazione straordinaria delle risorse sulla base di specifica richiesta dei commissari (non si prevede più l'emanazione di un provvedimento Pag. 144 del MISE per le modalità attuative), che dia conto dei presupposti di cui al comma in esame. Si aggiunge la previsione che i commissari provvedano mensilmente alla trasmissione al Ministero di un rendiconto delle somme erogate.
  Sottolinea che l'articolo 8 interviene sulla disciplina delle agevolazioni per l'acquisto di veicoli nuovi a basse emissioni (c.d. ecobonus). Esso specifica che il termine del 31 dicembre 2021, per usufruire dei contributi, si riferisce alla data di acquisto del veicolo e non alla data di immatricolazione; tale modifica si applica alle procedure in corso e si fissano i termini di scadenza per il completamento della procedura on line di prenotazione dei contributi (al 31 dicembre 2021 per le prenotazioni inserite, anche se in fase di completamento, dal 1° gennaio 2021 al 30 giugno 2021; al 30 giugno 2022 per quelle inserite tra il 1° luglio 2021 e il 31 dicembre 2021); inoltre si prevede (comma 3) che le risorse per il c.d. extrabonus (di cui all'articolo 1, comma 652, della legge di bilancio 2021) per l'acquisto di veicoli elettrici e ibridi, che siano ancora disponibili, siano destinate alla copertura dell'ecobonus previsto per gli stessi veicoli. Segnala che in base alla relazione tecnica le risorse disponibili alla data di entrata in vigore del decreto all'esame risultano pari a circa 57 milioni di euro, eliminandosi in tal modo le risorse per l'extrabonus. Segnala, altresì, che non vengono invece apportate modifiche alla destinazione degli altri 200 milioni di euro previsti per il rifinanziamento dello stesso fondo, che consentono la concessione di contributi (in base alla lettera b) del comma 2 dell'articolo 73-quinquies del decreto-legge n. 73 del 2021), per l'acquisto di autoveicoli più inquinanti (cioè con emissioni più alte di CO2, comprese nella fascia 61-135 g di CO2 per km): pertanto si riduce comparativamente la convenienza all'acquisto di veicoli ibridi ed elettrici rispetto ai veicoli più inquinanti, non essendoci più risorse disponibili per concedere l'extrabonus sui veicoli elettrici ed ibridi, mentre rimane inalterata la destinazione dei fondi aggiuntivi già stanziati per concedere i contributi per l'acquisto di veicoli più inquinanti, per i quali attualmente risultano ancora disponibili risorse (pari a circa 105 milioni di euro in base a quanto riportato sul sito del MISE).
  Ricordato che l'articolo 9 interviene in materia di efficientamento funzionale degli edifici adibiti a uffici giudiziari, con norme volte ad accelerare la realizzazione del Parco della Giustizia di Bari, evidenzia che l'articolo 10, ai commi da 1 a 6, definisce alcune procedure per l'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), prevedendo, in particolare, che le amministrazioni responsabili stabiliscano criteri di assegnazione delle risorse ulteriori rispetto a quelli ordinari previsti dalla disciplina di settore e idonei ad assicurare il rispetto delle condizionalità, degli obiettivi iniziali, intermedi e finali e dei cronoprogrammi previsti dal PNRR, nonché i relativi obblighi di monitoraggio. Più in dettaglio, il comma 1 interviene sulle modalità operative per l'erogazione delle risorse finanziarie del Fondo di bilancio «Next Generation UE» (NGEU), istituito dalla legge n. 178 del 2020: in particolare, segnala la specifica previsione che le risorse vengano trasferite anche ai soggetti «attuatori» e non solo ai soggetti «titolari» dei progetti. Il comma 2 prevede che il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze con cui sono state individuate le risorse finanziarie, come determinate nella decisione di esecuzione del Consiglio UE – ECOFIN recante «Approvazione della Valutazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell'Italia», venga aggiornato sulla base di eventuali riprogrammazioni del PNRR adottate secondo quanto previsto dalla normativa dell'Unione, e che le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) necessarie all'attuazione del Piano siano assegnate annualmente sulla base del cronoprogramma finanziario degli interventi cui esse sono destinate. Sul punto ricorda che il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze a cui la disposizione in esame fa riferimento (il D.M. del Ministero dell'economia e delle finanze del 6 agosto 2021) assegna le risorse finanziarie (per complessivi 191,5 miliardi di euro) previste per l'attuazione dei singoli interventi del PNRR alle Amministrazioni Pag. 145 titolari, individuate nella Tabella A allegata. Tale Tabella elenca per ciascun Ministero gli interventi di competenza, con l'indicazione dei relativi importi totali, suddivisi per progetti in essere, nuovi progetti e quota anticipata dal Fondo di sviluppo e coesione. Tra le Amministrazioni titolari di interventi segnala che al Ministero dello sviluppo economico sono assegnati 18,2 miliardi di euro, al Ministero del turismo 2,4 miliardi e al Ministero della transizione ecologica 34,7. Il comma 3 individua la base giuridica dell'attivazione, da parte delle Amministrazioni responsabili, delle procedure di attuazione dei singoli interventi previsti dal PNRR, anche ai fini dell'assunzione dei relativi impegni di spesa, stabilendo che essa è costituita dalla notifica della Decisione di esecuzione del Consiglio UE – ECOFIN recante «Approvazione della Valutazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell'Italia» e dal decreto del Ministro dell'economia e delle finanze di cui al precedente comma 2. Il comma 4 prevede che le amministrazioni e i soggetti responsabili dell'attuazione possono utilizzare le «opzioni di costo semplificate» previste dagli articoli 52 e seguenti del Regolamento (UE) 2021/1060 ai fini della contabilizzazione e rendicontazione delle spese, salvo che sia diversamente previsto nel PNRR. Il comma 5 dispone che le amministrazioni responsabili, in sede di definizione dei provvedimenti recanti le procedure di attuazione degli interventi del PNRR, sono tenute a stabilire criteri di assegnazione delle risorse ulteriori rispetto ai criteri ordinari previsti dalla disciplina di settore ed idonei ad assicurare il rispetto delle condizionalità, degli obiettivi iniziali, intermedi e finali e dei cronoprogrammi previsti dal PNRR, nonché i relativi obblighi di monitoraggio, rendicontazione e controllo previsti dal Regolamento UE 241/2021 (istitutivo del Dispositivo di ripresa e resilienza), anche sulla base di apposite linee guida da emanarsi con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze. Il comma 6, infine, prevede che nel caso in cui si renda necessario il recupero di somme nei confronti di regioni, province autonome di Trento e di Bolzano e degli enti locali, trovano applicazione le procedure di cui al comma 7-bis dell'articolo 1 del decreto-legge 6 maggio 2021, n. 59. L'articolo 10, comma 7, infine, dispone che le pubbliche amministrazioni, utilizzano esclusivamente le identità digitali SPID, la carta di identità elettronica (CIE) e la carta nazionale dei servizi (CNS) ai fini dell'identificazione dei cittadini che accedono ai propri servizi in rete (c.d. switch-off per l'accesso ai servizi online della PA).
  Evidenzia poi che l'articolo 11 dispone il rifinanziamento della componente prestiti e contributi del Fondo di cui alla legge n. 394 del 1981, con riferimento, in particolare, al sostegno all'internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, di cui alla Missione 1, Componente 2, Investimento 5 del PNRR. L'obiettivo dell'investimento 5 («Politiche industriali di filiera e internazionalizzazione») è di rafforzare la competitività delle filiere produttive, agevolando l'accesso ai finanziamenti e favorendo l'internazionalizzazione delle stesse dopo la crisi COVID-19. Una delle due linee di intervento riguarda proprio il rifinanziamento del Fondo 394/81 gestito da SIMEST (società per azioni del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti con una presenza azionaria privata), che eroga sostegno finanziario alle imprese, in particolare PMI, per sostenerne l'internazionalizzazione mediante vari strumenti quali programmi di accesso ai mercati internazionali e sviluppo del commercio elettronico. Evidenzia che l'Allegato della Decisione di esecuzione del Consiglio relativa all'approvazione del PNRR dell'Italia ha richiesto espressamente l'emanazione di una norma per il rifinanziamento della componente «contributi e prestiti» del Fondo 394/81, da adottare entro il 30 settembre 2021. L'articolo tende pertanto a dare attuazione a quanto richiesto in sede europea. Nel dettaglio, il comma 1 prevede l'istituzione di due distinte sezioni nell'ambito del Fondo rotativo gestito da SIMEST: la Sezione Prestiti che concede finanziamenti a tasso agevolato e ha una dotazione finanziaria pari a 800 milioni di euro per il 2021; la Sezione Contributi che concede cofinanziamenti a fondo perduto fino al cinquanta per cento dei finanziamenti Pag. 146 a tasso agevolato concessi a valere sullo stanziamento della sezione Prestiti, e ha una dotazione finanziaria pari a 400 milioni di euro per il 2021. Il comma 2 dispone che le imprese richiedenti i finanziamenti agevolati possano domandare di essere esentate dalla prestazione della garanzia, in deroga alla vigente disciplina relativa al Fondo 394/81. Il comma 3 attribuisce al Comitato agevolazioni, ossia all'organo interministeriale che gestisce il Fondo 394/81, il compito di definire con proprie delibere i termini, le modalità e le condizioni per la realizzazione dell'agevolazione e il comma 4 autorizza il Comitato agevolazioni a disporre, con proprie delibere, eventuali trasferimenti di risorse dalla sezione relativa alla componente «contributi», alla sezione relativa alla componente «prestiti», al fine di garantire il pieno utilizzo delle risorse. Il comma 5 reca la copertura finanziaria degli oneri.
  Segnala inoltre che l'articolo 12 introduce disposizioni in materia di progettazione territoriale e investimenti, per il rilancio e l'accelerazione del processo di progettazione nei comuni delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia nonché in quelli ricompresi nella mappatura aree interne. Ricorda, come anche si legge nella relazione illustrativa, che le disposizioni promuovono il concorso di progettazione o di idee per realizzare due obiettivi: sopperire, nell'immediato, al deficit di progettualità locale, prevalentemente imputabile alla carenza di personale tecnico presso gli enti locali medio piccoli, fiaccati da un lungo periodo di blocco del turnover; coinvolgere professionisti singoli e associati nell'individuazione di idee e progetti in modo da moltiplicare le energie e rendere diffuso e partecipato il processo di ripresa e resilienza, anche alla luce del principio di solidarietà orizzontale. A tali fini prevede l'istituzione del «Fondo concorsi progettazione e idee per la coesione territoriale», con una dotazione di 12,4 milioni di euro per il 2021 e 111,2 milioni di euro per il 2022, e ne disciplina le modalità di accesso, riparto e utilizzo. L'Autorità responsabile della gestione del Fondo è l'Agenzia per la coesione territoriale.
  Evidenzia quindi che l'articolo 13, al comma 1, dispone l'estensione dell'incentivo cosiddetto «Resto al Sud», introdotto dall'articolo 1 del decreto-legge n. 91 del 2017, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 123 del 2017, ai territori insulari dei comuni di Campo nell'Elba, Capoliveri, Capraia, Giglio, Marciana, Marciana Marina, Ponza, Porto Azzurro, Portoferraio, Portovenere, Rio, Ventotene, localizzati nelle isole minori del Centro-Nord. Ricorda che si tratta di una misura volta a promuovere lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali, ad esclusione del commercio, e libero professionali nei territori (prima dell'intervento del decreto-legge in esame) ricadenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria) di soggetti di età compresa tra i 18 ed i 55 anni (limite esteso, da ultimo, dalla legge di bilancio per il 2021: inizialmente era posto a 35 anni). Sottolinea che secondo quanto riportato nella relazione tecnica, potranno fruire della estensione della agevolazione oltre 19 mila soggetti. La relazione illustrativa evidenzia che lo stato di crisi imprenditoriale connesso all'emergenza sanitaria registra un impatto particolarmente grave nelle aree insulari minori, a causa della «debolezza/specificità del loro assetto imprenditoriale» e anche «per l'intensificarsi dei processi di spopolamento e decrescita demografica». Come esempi delle cause di debolezza del sistema produttivo e imprenditoriale, vengono citati l'ubicazione periferica delle aree, l'insufficiente infrastrutturazione e dotazione di servizi essenziali, la difficoltà dei trasporti, i cui costi riducono la competitività e la settorialità delle attività produttive, «concentrate soprattutto nei settori della pesca e del turismo». A tale riguardo, rammenta che la misura «Resto al Sud» consiste in un finanziamento, fino a un massimo di 60 mila euro (200 mila per le società, anche cooperative), costituito per il 50 per cento da una erogazione a fondo perduto e per il restante 50 per cento da un prestito (bancario) Pag. 147 a tasso zero da rimborsare in otto anni. Il prestito a tasso zero beneficia sia di un contributo in conto interessi per tutta la durata del prestito, corrisposto agli istituti di credito da INVITALIA, gestore della misura, sia di una garanzia per la restituzione dei prestiti erogati dagli istituti di credito. La garanzia è fornita dal Fondo di garanzia PMI, presso il quale opera un'apposita sezione speciale. I beneficiari devono mantenere la residenza o la sede legale e operativa nelle regioni interessate dalla misura per tutta la durata del finanziamento. Sono finanziate le attività di produzione di beni nei settori dell'artigianato, dell'industria, della pesca e dell'acquacoltura, ovvero relative alla fornitura di servizi, compresi quelli turistici. Sono escluse dal finanziamento, come anticipato, le attività del commercio a eccezione della vendita dei beni prodotti nell'attività di impresa. Ricorda, inoltre, che l'articolo 245 del decreto-legge n. 34 del 2020 (c.d. Decreto Rilancio) ha poi previsto l'ulteriore concessione di un contributo a fondo perduto in favore dei beneficiari della misura, a copertura del fabbisogno di circolante, a valere sulle risorse ancora disponibili a essa assegnate: 15.000 euro per le attività di lavoro autonomo e libero-professionali esercitate in forma individuale e 10.000 euro per ciascun socio dell'impresa beneficiaria (fino ad un massimo di 40.000 euro), per far fronte a crisi di liquidità correlate agli effetti socio-economici dell'emergenza Covid-19: la misura è stata finanziata per un importo complessivo fino a 1.250 milioni per il periodo 2017-2025 a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) – ciclo di programmazione 2014-2020. Il comma 2 proroga, limitatamente all'anno 2021, dal 15 settembre al 15 ottobre, il termine entro il quale i comuni possono beneficiare dei contributi previsti dall'articolo 1, comma 29, della legge 27 dicembre 2019, n. 160 (legge di bilancio 2020), per investimenti destinati ad opere pubbliche in materia di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile.
  Rammenta, inoltre, che l'articolo 14 include Ministro per il sud e la coesione territoriale nella Cabina di regia per l'edilizia scolastica, mentre l'articolo 15 introduce modifiche al procedimento volto ad assicurare la perequazione infrastrutturale tra le diverse aree geografiche del territorio nazionale, modificando la disciplina contenuta nell'articolo 22 della legge n. 42 del 2009, di attuazione del federalismo fiscale. Infine segnala che l'articolo 16 introduce disposizioni relative all'attività del Commissario straordinario nominato a seguito del crollo del ponte Morandi a Genova nonché dei Commissari straordinari per la ricostruzione nei comuni dell'Area etnea e della regione Molise interessati dagli eventi sismici del 2018 e, da ultimo, ricorda che l'articolo 17 disciplina l'entrata in vigore del decreto-legge.

  Martina NARDI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.15.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 5 ottobre 2021. — Presidenza della presidente Martina NARDI.

  La seduta comincia alle 14.15.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2019/944 relativa a norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica e che modifica la direttiva 2012/27/UE, nonché recante disposizioni per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 943/2019 sul mercato interno dell'energia elettrica e del regolamento (UE) 941/2019 sulla preparazione ai rischi nel settore dell'energia elettrica e che abroga la direttiva 2005/89/CE.
Atto n. 294.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 14 settembre 2021.

Pag. 148

  Martina NARDI, presidente, rammenta che il termine per l'espressione del parere da parte della Commissione è fissato, a seguito della proroga concessa dal rappresentante del Governo nella seduta del 14 settembre scorso, al prossimo 7 ottobre, e avverte che oggi proseguirà la discussione generale.
  Avverte altresì che lo schema di decreto legislativo in oggetto è assegnato con riserva, non essendo corredato dell'intesa sancita in Conferenza Stato-Regioni. Pertanto, la Commissione non sarà comunque nelle condizioni di pronunciarsi prima che la riserva sia sciolta.

  Diego BINELLI (LEGA), relatore, si riserva di presentare una proposta di parere una volta pervenuto il prescritto parere della Conferenza Stato-Regioni.

  Martina NARDI, presidente, propone che, in attesa del prescritto parere della Conferenza Stato-Regioni, la seduta già convocata per domani non abbia luogo.

  La Commissione concorda.

  Martina NARDI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale recante modifiche al decreto del Ministro dello sviluppo economico 21 dicembre 2017 in materia di riduzioni delle tariffe a copertura degli oneri generali di sistema per imprese energivore, in relazione alle modalità di calcolo dell'intensità elettrica e del consumo nel caso in cui il periodo di riferimento ricomprenda un'annualità in emergenza COVID-19.
Atto n. 303.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 22 settembre 2021.

  Martina NARDI, presidente, rammenta che il termine per l'espressione del parere da parte della Commissione scadrà il 15 ottobre.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.20.