CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 21 aprile 2021
571.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 246

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 21 aprile 2021. — Presidenza della presidente Martina NARDI.

  La seduta comincia alle 9.

Documento di economia e finanza 2021.
Doc. LVII, n. 4 e Annesso.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento,

  Diego BINELLI (LEGA), relatore, espone in sintesi i contenuti del provvedimento in esame, ricordando, in via preliminare, che la pandemia da Covid-19 ha determinato lo scorso anno una contrazione dell'attività economica senza precedenti in tempo di pace: il PIL italiano è crollato dell'8,9. Rileva peraltro che il Documento di economia e finanza (DEF) 2021 evidenzia come l'economia globale continui ad essere fortemente condizionata dall'epidemia causata dal COVID-19, a causa della recrudescenza dei contagi a partire dai mesi autunnali del 2020, segnalando, peraltro, che l'attività economica globale, dopo un recupero superiore alle attese nei mesi estivi, ha fortemente rallentato nel IV trimestre risentendo della nuova ondata pandemica.
  Segnala che il documento fa presente che la seconda ondata di contagi ha avuto un impatto differenziato sui diversi sistemi economici, colpendo in maniera particolarmente intensa gli Stati Uniti, l'Europa e l'America Latina, consentendo, invece, il rapido recupero di alcune importanti economie emergenti, soprattutto asiatiche.
  Nel complesso, la flessione dell'economia globale sarebbe stata pari al 3,3 per cento nel 2020, dopo la già debole espansione registrata nel 2019 (2,8 per cento). La riduzione del commercio mondiale è stata di entità ancora maggiore rispetto alla caduta del PIL (-5,3 per cento nel 2020), posto che la crisi innescata dalla pandemia ha determinato interruzioni nelle catene di produzione mondiali e un incremento dei costi del commercio a causa delle misure di contenimento dei contagi.
  Ricorda che tutti i governi sono intervenuti a sostegno delle proprie economie con imponenti misure di natura fiscale, al fine di sostenere la liquidità delle imprese e il reddito delle famiglie, e preservare il più possibile l'occupazione e che tali interventi hanno consentito di evitare un crollo ancora superiore dell'attività economica globale.
  Osserva, tuttavia, che ciò non ha impedito l'ampliarsi dei divari tra le aree economiche e all'interno delle singole economie. La crisi ha infatti aumentato le disuguaglianze, peggiorando diffusamente le condizioni Pag. 247 del mercato del lavoro, con le ripercussioni maggiori a danno delle forme di occupazione più fragili. L'evoluzione della crescita nel 2020 ha determinato infatti delle differenze importanti tra le aree nel mondo, con i Paesi avanzati che hanno subito una flessione del prodotto interno del 4,7 per cento, contro quelli emergenti che sono riusciti a contenere la caduta del proprio prodotto interno in media al 2,2 per cento. Ciò in base alla progressiva risoluzione dell'emergenza sanitaria, di cui ha beneficiato prima la Cina e i vicini paesi asiatici.
  Secondo il documento, nel complesso, le prospettive di più lungo periodo per lo scenario internazionale appaiono in graduale miglioramento, grazie all'avvio delle campagne di vaccinazione in molti paesi. Le indagini statistiche più recenti mostrano un rafforzamento dell'economia globale legato principalmente al buon andamento della manifattura e ad una ripresa dei servizi. La crescita della produzione è trainata principalmente dagli Stati Uniti, ma anche il Regno Unito e alcuni Stati in Europa hanno registrato ritmi di espansione sopra la media globale. Prosegue la performance robusta in Cina, mentre in Giappone si intravedono segnali di stabilizzazione delle condizioni economiche. Anche la situazione nei mercati petroliferi mondiali è caratterizzata da un riequilibrio in corso a seguito della crisi scaturita dall'emergenza sanitaria che ha generato un crollo della domanda senza precedenti nel 2020. Il prezzo del petrolio, che era sceso al di sotto dei 60 dollari al barile a fine marzo, ha segnato una tendenza al rialzo delle quotazioni del Brent. Secondo le stime più recenti, dopo la contrazione del –3,3 per cento nel 2020, l'economia globale è prevista crescere del 6 per cento nel 2021 per poi consolidarsi al 4,4 per cento nel 2022.
  Il documento segnala che riprese a velocità multipla sono in atto in tutte le regioni, legate a forti differenze nel ritmo di lancio del vaccino, nella portata del sostegno della politica economica e in fattori strutturali come la dipendenza dal turismo e dalle esportazioni di materie prime. È probabile che i percorsi di ripresa divergenti creino divari significativamente più ampi nel tenore di vita tra i Paesi in via di sviluppo e gli altri, rispetto alle aspettative pre-pandemiche. Le economie dei mercati emergenti e i Paesi in via di sviluppo a basso reddito sono stati colpiti più duramente e si prevede che subiranno perdite più significative a medio termine. Tra questi, mentre la Cina è già tornata al PIL pre-COVID nel 2020, molti altri Paesi non riusciranno a farlo fino a ben oltre il 2023. Analogamente, tra le economie avanzate, gli Stati Uniti dovrebbero superare il loro livello di PIL pre-COVID già nel 2021, mentre molti altri Paesi torneranno ai livelli pre-COVID solo nel 2022.
  Per quel che concerne l'Area dell'euro, il DEF evidenzia il deterioramento delle condizioni economiche nel 2020, che ha determinato una caduta del prodotto interno del 6,6 per cento. Si sottolinea, in particolare, la caduta del settore dei servizi e, in particolare, di tutte le attività a maggiore contatto con la clientela e il turismo, che ha penalizzato maggiormente i Paesi a vocazione turistica. La manifattura, per contro, si è mostrata più resiliente, soprattutto nell'ultima parte dell'anno, giustificando, in parte, le divergenze tra gli andamenti negli Stati membri, con la Germania che è riuscita a contenere la caduta del PIL (-4,9 per cento) a fronte degli altri maggiori Paesi dove invece si sono osservate flessioni molto più intense (-8,2 per cento per la Francia e –10,8 per cento per la Spagna).
  Segnala che per quanto riguarda lo scenario macroeconomico nazionale il Documento di economia e finanza, richiamando le stime ufficiali dell'ISTAT, evidenzia come il PIL abbia registrato nel 2020 una caduta pari all'8,9 per cento in termini reali, una contrazione dell'attività economica senza precedenti in tempi di pace. Secondo i dati forniti dall'Istat, la caduta dell'economia nel 2020 è stata trascinata principalmente dalla contrazione della domanda interna e in particolare della componente dei consumi privati. I consumi delle famiglie hanno subìto una flessione particolarmente marcata (-7,8 per cento) che si è concentra soprattutto nella prima parte dell'anno (-9,2 Pag. 248per cento rispetto ai sei mesi precedenti), ma che si è registrata, con minore intensità, anche nell'ultimo trimestre dell'anno.
  Sottolinea che la riduzione della spesa per consumi è risultata ben più ampia di quella del reddito reale, con conseguente aumento della propensione al risparmio che si è attestata, in media d'anno, al 15,8 per cento, un valore eccezionalmente elevato rispetto alla media degli ultimi dieci anni, mentre gli investimenti nel 2020 hanno subìto un calo significativo (-9,1 per cento). Tra di essi, ricorda che gli investimenti in mezzi di trasporto hanno subìto la riduzione più ampia (-28,1 per cento), seguiti da quelli in macchinari e attrezzature (-12,1 per cento), mentre quelli in costruzioni hanno presentato una caduta relativamente meno profonda (-6,3 per cento). Il documento evidenzia, inoltre, che l'industria dell'auto ha registrato un calo della produzione rispetto all'anno precedente del 21,0 per cento e una diminuzione del fatturato e degli ordinativi (-16,4 per cento e –12,7 per cento).
  Con riferimento agli scambi con l'estero, il DEF segnala che si registra un calo delle importazioni in volume del –12,6 per cento, legato alla riduzione della domanda interna, mentre il calo delle esportazioni (-13,8 per cento) è stato più marcato e da mettere in relazione anche alla decisa contrazione fatta registrare dalla componente dei servizi.
  Il documento fa presente che il settore dei servizi risulta colpito dalla crisi in maniera profonda, facendo rilevare una riduzione del valore aggiunto molto ampia (-8,1 per cento). A differenza dall'industria, a fine 2020 molti raggruppamenti del terziario – specie quelli di intrattenimento, commercio e ristorazione e alloggio – hanno continuato ad arretrare, attestandosi profondamente al di sotto rispetto ai livelli pre-crisi. I segmenti maggiormente colpiti sono il commercio, il trasporto e l'immagazzinaggio e i servizi di alloggio e ristorazione (-16,0 per cento) e attività artistiche, di intrattenimento e divertimento (-14,6 per cento). Le attività immobiliari e quelle finanziarie ed assicurative hanno avuto una contrazione del valore aggiunto decisamente più contenuta (rispettivamente –3,0 per cento e –2,6 per cento).
  Quanto alle prospettive dell'economia italiana per il 2021 e il 2022, il DEF presenta un quadro macroeconomico programmatico per gli anni 2021 e successivi che tiene conto delle misure che saranno presentate a fine aprile con il prossimo Decreto sostegni, a seguito del nuovo scostamento da 40 miliardi, e della versione finale del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che prevede un ammontare complessivo di 237 miliardi, comprensivo degli ulteriori canali nazionali di finanziamento di circa 30,5 miliardi. Inoltre, in considerazione della probabile sospensione del Patto di Stabilità e Crescita anche nel 2022, il DEF prefigura anche una modifica al sentiero di rientro dell'indebitamento netto della PA. A seguito delle nuove ondate dell'epidemia e delle conseguenti necessità di sostegno all'economia, nonché della raccomandazione di rafforzare il PNRR da parte delle Camere, segnala che nel documento il nuovo Governo ritiene opportuno posporre il traguardo del 3,0 per cento di deficit al 2025 (rispetto al 2023 previsto dalla NADEF 2020), per sostenere un notevole sforzo di investimento e rigenerazione del Paese.
  Ricorda che la manovra prevista con il nuovo Decreto Sostegni, grazie al nuovo scostamento, avrà una dimensione di circa 40 miliardi di euro in termini di impatto sull'indebitamento netto nel 2021; l'impatto sul deficit degli anni successivi, al netto della spesa per interessi, varierà fra 4 e 6,5 miliardi all'anno, principalmente finalizzati a finanziare investimenti pubblici con risorse aggiuntive rispetto a quello previste con il PNRR. Fa presente che viene sottolineato che oltre metà delle risorse stanziate nel 2021 saranno destinate a sostenere i titolari di partite IVA e le imprese impattate dalla crisi e che saranno, inoltre, adottate misure per aiutare le imprese a coprire parte dei costi fissi (sgravi e crediti di imposta). Per sostenere l'erogazione del credito alle piccole e medie imprese (PMI), poi, la scadenza del regime di garanzia dello Stato sui prestiti sarà prorogata dal 30 giugno a fine anno. Anche la moratoria Pag. 249sui crediti alle PMI sarà estesa nel tempo. Saranno inoltre reintrodotti rinvii ed esenzioni di imposta già attuati con precedenti provvedimenti nel corso del 2020. Sarà altresì innalzato il limite alle compensazioni di imposta. Segnala altresì che il documento anticipa che il decreto prorogherà inoltre le indennità a favore dei lavoratori stagionali e introdurrà nuove misure a favore dei giovani, ad esempio uno sgravio fiscale sull'accensione di nuovi mutui per l'acquisto della prima casa e che risorse aggiuntive saranno destinate agli enti territoriali per sostenere le fasce più deboli, i trasporti locali e mantenere sgravi fiscali (sospensione dell'imposta di soggiorno).
  Ricorda che l'impatto complessivo del pacchetto di misure adottate in risposta alla crisi ha avuto un impatto stimabile in circa 108,1 miliardi sull'indebitamento netto e in circa 122,1 miliardi sul fabbisogno nel 2020, al netto dei risparmi di bilancio emersi nel 2020.
  Evidenzia che il DEF riporta, a parte, l'entità della manovra di bilancio per il 2021, che ha determinato complessivamente un indebitamento netto di circa altri 24,5 miliardi nel 2021 e di 11,8 miliardi nel 2022, un miglioramento di 3,6 miliardi nel 2023 e un ulteriore peggioramento di 12,2 miliardi nel 2024.
  Rileva, infine, che nel corso dei primi mesi del 2021 sono stati prorogati alcuni interventi già precedentemente disposti e sono state adottate ulteriori misure per attutire le ricadute socio economiche sui settori produttivi e sui lavoratori e fronteggiare l'emergenza sanitaria. Ricorda, inoltre, che i provvedimenti con carattere di urgenza complessivamente comportano un nuovo indebitamento netto di circa 32 miliardi nel 2021.
  Osserva che la finanza pubblica ha dunque agito da ammortizzatore della crisi, ed infatti l'indebitamento netto della Pubblica amministrazione (PA) è salito a fine 2020 al 9,5 per cento del PIL, dall'1,6 per cento registrato nel 2019, che era il miglior risultato dal 2007 ad oggi e che, sebbene il dato di consuntivo sia ampiamente migliore delle attese, si tratta di un peggioramento senza precedenti nella storia recente.
  Evidenzia, inoltre, che a causa del crollo del PIL, il rapporto fra lo stock di debito pubblico e il prodotto ha subìto un'impennata al 155,8 per cento, dal 134,6 per cento del 2019.
  Nel documento all'esame si fa presente che il PNRR, nella sua versione definitiva, potrà contare su un ammontare di circa 237 miliardi, comprensivo di ulteriori canali nazionali di finanziamento per circa 30,5 miliardi.
  Quanto allo scenario programmatico, rileva che la crescita del PIL reale è prevista pari al 4,5 per cento nel 2021, 4,8 per cento nel 2022, 2,6 per cento nel 2023 e 1,8 per cento nel 2024. Il potenziamento del PNRR, in particolare, secondo il documento, avrebbe un impatto espansivo in confronto allo scenario tendenziale soprattutto nei primi due anni dell'orizzonte di previsione. Fa quindi presente che, secondo il documento, grazie a tale dinamica, il PIL nello scenario programmatico recupererebbe i livelli pre-crisi nel terzo trimestre del prossimo anno, per poi mantenersi su livelli superiori per tutto l'orizzonte di previsione.
  Segnala che, in queste valutazioni, il DEF oltretutto non tiene conto degli effetti sulla crescita delle riforme previste dal PNRR, che sono sempre state ritenute egualmente indispensabili delle misure finanziarie e che dovrebbero esercitare un notevole effetto propulsivo sulla crescita del PIL.
  In ultimo, per quanto riguarda i disegni di legge collegati alla decisione di bilancio, con riferimento alle competenze della Commissione, il documento annuncia l'intenzione del Governo di presentare un DDL su semplificazione e riordino in materia di start-up e PMI innovative, un secondo sulla revisione organica degli incentivi alle imprese, un terzo recante disposizioni per lo sviluppo delle filiere e per favorire l'aggregazione tra imprese e, infine, un DDL di revisione del decreto legislativo 10 febbraio 2010, n. 33 (il codice della proprietà industriale).

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  Martina NARDI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire rinvia l'esame del documento in titolo ad altra seduta.

DL 42/2021: Misure urgenti sulla disciplina sanzionatoria in materia di sicurezza alimentare.
C. 2972 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite II e XII).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Maria Teresa BALDINI (FI), relatrice, ricordando che la X Commissione è chiamata a esaminare, ai fini del parere alle Commissioni riunite II Giustizia e XII Affari sociali, il disegno di legge C. 2972, di conversione in legge del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 42, recante misure urgenti sulla disciplina sanzionatoria in materia di sicurezza alimentare nel testo risultante dalle proposte emendative approvate dalle Commissioni in sede referente, espone in sintesi i contenuti del provvedimento.
  Osserva che il decreto-legge reca misure urgenti sulla disciplina sanzionatoria in materia alimentare ed è volto a circoscrivere, prima della sua entrata in vigore, l'ambito di operatività della disciplina di cui all'articolo 18 del decreto legislativo n. 27 del 2021, che avrebbe comportato, a partire dal 26 marzo, l'abrogazione delle contravvenzioni e dei principali illeciti amministrativi di cui alla legge n. 683 del 1962, in materia di sicurezza alimentare. Osserva che, come si legge nel preambolo del decreto-legge, lo scopo è appunto quello di «evitare che rilevanti settori relativi alla produzione e alla vendita delle sostanze alimentari e bevande restino privi di tutela sanzionatoria penale e amministrativa con pregiudizio della salute dei consumatori».
  Fa presente che il testo, originariamente composto di tre articoli, dopo l'esame degli emendamenti da parte delle Commissioni referenti consta ora di sei articoli.
  Segnala infatti, preliminarmente, che in sede referente sono stati approvati due articoli premissivi all'articolo 1. Tali articoli 01 e 01-bis sopprimono, rispettivamente, l'ultimo periodo del comma 2 dell'articolo 7 e la lettera b) del comma 5 dell'articolo 8 del decreto legislativo 2 febbraio 2021, n. 27, che escludevano l'applicabilità delle disposizioni dell'articolo 223 del decreto legislativo n. 271 del 1989 in materia di analisi di campioni e garanzie per l'interessato.
  Per quanto riguarda l'articolo 1, ricorda che esso interviene sul citato decreto legislativo n. 27 del 2021 (Adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/625 in materia di controlli ufficiali sugli animali e le merci provenienti dagli altri Stati membri dell'Unione e delle connesse competenze degli uffici veterinari per gli adempimenti comunitari del Ministero della salute), modificandone l'articolo 18, che reca l'abrogazione di una serie di disposizioni con effetto dall'entrata in vigore del decreto legislativo stesso, ossia dal 26 marzo 2021. Il decreto-legge in esame incide sull'elenco di abrogazioni previste dall'articolo 18, per circoscriverne la portata ed in particolare per impedire l'abrogazione dell'apparato sanzionatorio a corredo della disciplina sull'igiene delle sostanze alimentari e delle bevande contenuto nella legge n. 283 del 1962 e nel suo regolamento di esecuzione (decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo 1980, n. 327). L'articolo 18, comma 1, lettera b) ha infatti disposto l'abrogazione dell'intera legge n. 283 del 1962, facendo salve solo alcune specifiche disposizioni. Risultavano quindi abrogate, con effetto a decorrere dal 26 marzo 2021, le sanzioni penali contravvenzionali e i principali illeciti amministrativi relativi all'impiego, la vendita o la somministrazione di sostanze alimentari e bevande. Con il provvedimento in esame, tramite l'integrazione dell'elenco delle norme sottratte all'abrogazione, sono di fatto reintrodotte nell'ordinamento tutte le disposizioni sanzionatorie.
  Più in dettaglio, rammenta che la lettera a) del comma 1, modificando la lettera b) del comma 1 dell'articolo 18 del citato decreto legislativo n. 27 del 2021, sottrae all'abrogazione: le fattispecie sanzionate penalmente di cui agli articoli 5, 6, 12, 12-bis Pag. 251e 18 della legge n. 283 del 1962; gli illeciti amministrativi di cui agli articoli 8, 9, 11, 13, 17 e 19 della legge n. 283 del 1962; l'esimente speciale di cui all'articolo 19 della legge n. 283, in forza della quale le sanzioni non si applicano nei confronti di chi immette in commercio prodotti in confezioni originali, quando la non corrispondenza alle prescrizioni riguardi i requisiti intrinseci o la composizione dei prodotti o le condizioni interne dei recipienti e sempre che il commerciante non sia a conoscenza della violazione o che l'involucro originale non presenti segni di alterazione.
  In particolare, con riferimento poi alla reintroduzione delle sanzioni penali per le citate fattispecie di cui agli articoli 5, 6, 12 12-bis e 18 della legge n. 283 del 1962, fa presente che quest'ultima reca la disciplina generale, preventiva e repressiva, sull'igiene degli alimenti, prevedendo, tra l'altro, numerose contravvenzioni di pericolo contro la salute pubblica (articoli 5 e 6), costituendo il primo livello di tutela penale lungo la filiera agroalimentare, rispetto ai più gravi delitti previsti nel codice penale, di comune pericolo mediante frode (articoli 439 e seguenti del codice penale) applicabili quando gli eventi si sono già verificati. Ricorda, quindi, brevemente che l'articolo 5 della legge n. 283 del 192 vieta l'impiego, la vendita o la somministrazione di sostanze alimentari e bevande che siano: private anche in parte dei propri elementi nutritivi o mescolate a sostanze di qualità inferiore o comunque trattate in modo da variarne la composizione naturale, salvo quanto disposto da leggi e regolamenti speciali (comma 1, lettera a)); in cattivo stato di conservazione (comma 1, lettera b)); con cariche microbiche superiori ai limiti stabiliti dal regolamento di esecuzione o da ordinanze ministeriali (comma 1, lettera c)); con aggiunta di additivi chimici di qualsiasi natura non autorizzati con decreto del Ministro per la sanità o, nel caso che siano stati autorizzati, senza l'osservanza delle norme prescritte per il loro impiego (comma 1, lettera g)). Per la violazione di tali precetti l'articolo 6 della medesima legge associa le sanzioni penali contravvenzionali dell'arresto fino ad un anno o l'ammenda da euro 309 a euro 30.987. Per la violazione del divieto di impiego, la vendita o la somministrazione di sostanze alimentari e bevande insudiciate, invase da parassiti, in stato di alterazione o comunque nocive, ovvero sottoposte a lavorazioni o trattamenti diretti a mascherare un preesistente stato di alterazione (articolo 5, comma 1, lettera d)) oppure che contengano residui di prodotti, usati in agricoltura per la protezione delle piante e a difesa delle sostanze alimentari immagazzinate, tossici per l'uomo (articolo 5, comma 1, lettera h)), l'articolo 6 prevede l'arresto da tre mesi ad un anno o il pagamento dell'ammenda da euro 2.582 a euro 46.481, escludendo in caso di frode tossica o comunque danno per la salute l'applicazione dei benefici della sospensione condizionale e dell'estinzione della pena per decorso del tempo.
  Fa inoltre presente che l'articolo 12 della citata legge n. 283 del 1962 vieta l'introduzione nel territorio della Repubblica di qualsiasi sostanza destinata all'alimentazione non rispondente ai requisiti prescritti. Di particolare interesse per la Commissione risulta, quindi, l'articolo 12-bis che, completando il quadro sanzionatorio accessorio, consente al giudice, ricorrendo talune condizioni, di disporre in sede di condanna la chiusura definitiva dello stabilimento o dell'esercizio e la revoca della licenza, dell'autorizzazione o dell'analogo provvedimento amministrativo che consente l'esercizio dell'attività. L'articolo 18 della legge n. 283 del 1962 specifica che le disposizioni di cui ai citati articoli 5, 6 e 12 si applicano quando i fatti ivi contemplati non costituiscono reato più grave ai sensi di altre disposizioni.
  Relativamente alla reintroduzione degli illeciti amministrativi di cui agli articoli 8, 9, 11, 13 e 17 della legge n. 283, ricorda che: l'articolo 8 punisce con la sanzione amministrativa da euro 51 a euro 516 la violazione dell'obbligo di riportare sulla confezione o su etichette apposte sui prodotti alimentari e le bevande confezionate, l'indicazione della denominazione del prodotto, nonché la indicazione del nome o della ragione sociale o del marchio depositato, e la indicazione della sede dell'impresa Pag. 252 produttrice e dello stabilimento di produzione, con la elencazione degli ingredienti in ordine decrescente di quantità presente, riferita a peso o volume, secondo le norme stabilite in specifico regolamento; l'articolo 9 disciplina il divieto di detenzione nei locali di lavorazione delle sostanze, il cui impiego non è consentito nella lavorazione di alimenti e bevande, punendone la violazione con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 154 a euro 7.746; l'articolo 11 dispone il pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria da euro 154 a euro 4.648 per chi viola il divieto di produrre, detenere per il commercio, porre in commercio od usare utensili da cucina o da tavola, recipienti o scatole per conservare sostanze alimentari, nonché qualsiasi altro oggetto destinato a venire a contatto diretto con sostanze alimentari, che siano composte da particolari materiali; l'articolo 13 dispone il pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria da euro 309 a euro 7.746 per chi viola il divieto di offrire in vendita o propagandare a mezzo della stampa od in qualsiasi altro modo, sostanze alimentari, adottando denominazioni o nomi impropri, frasi pubblicitarie, marchi o attestati di qualità o genuinità da chiunque rilasciati, nonché disegni illustrativi tali da sorprendere la buona fede o da indurre in errore gli acquirenti circa la natura, sostanza, qualità o le proprietà nutritive delle sostanze alimentari stesse o vantando particolari azioni medicamentose; l'articolo 17 specifica che i contravventori alle disposizioni contenute nel regolamento generale di esecuzione e ai vari regolamenti speciali sono soggetti al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria fino a euro 774.
  Segnala poi che le lettere b) e c) del comma 1 intervengono sulle lettere c) e d) del comma 1 dell'articolo 18 del decreto legislativo n. 27 del 2021 per sottrarre all'abrogazione alcune disposizioni della legge n. 441 del 1963, che ha modificato e integrato la legge n. 283, e del decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo 1980, n. 327 recante regolamento di esecuzione della legge e con finalità di coordinamento essendo le stesse strettamente connesse alle disposizioni sanzionatorie della legge n. 283 sottratte all'abrogazione.
  Evidenzia quindi che le Commissioni referenti hanno altresì inserito un articolo aggiuntivo all'articolo 1. L'articolo 1-bis reca modifiche al decreto-legge n. 91 del 2014 in materia di istituto della diffida nel settore agroalimentare. In particolare, il comma 1, alla lettera a), sostituisce il comma 3 dell'articolo 1 del decreto-legge 91 del 2014 prevedendo che per le violazioni alle norme in materia agroalimentare e di sicurezza alimentare, per le quali è prevista l'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria, l'organo di controllo incaricato, nel caso in cui accerta per la prima volta l'esistenza di violazioni sanabili, diffida l'interessato ad adempiere alle prescrizioni violate entro il termine di trenta giorni dalla data di notifica dell'atto di diffida e ad elidere le conseguenze dannose o pericolose dell'illecito amministrativo. In caso di mancata ottemperanza alle prescrizioni contenute nella diffida, entro il termine indicato, l'organo di controllo procede ad effettuare la contestazione, ai sensi dell'articolo 14 della 13 legge 24 novembre 1981, n. 689. In tale ipotesi è esclusa l'applicazione dell'articolo 16 della citata legge n. 689 del 1981. I termini concessi per adempiere alla diffida sono sospensivi dei termini previsti per la notifica degli estremi della violazione. La diffida non è applicabile ai prodotti non conformi già commercializzati, sia pure in parte. Inoltre la lettera b) del predetto comma 1 dell'articolo 1-bis modifica il comma 4 dell'articolo 1 del decreto-legge 91 del 2014 sostituendo le parole: «della sola applicazione» con le seguenti: «dell'applicazione».
  Conclusivamente ricorda che l'articolo 2 del decreto-legge in esame contiene la clausola di invarianza finanziaria mentre l'articolo 3 dispone circa l'entrata in vigore del decreto stesso.
  Segnala, infine, che sulla materia della sicurezza alimentare interviene altresì il disegno di legge (A.C. 2427) intitolato «Nuove norme in materia di reati agroalimentari», di iniziativa governativa, in corso di esame presso la II Commissione giustizia della Camera dei deputati, sul quale la X Pag. 253Commissione ha già espresso parere favorevole in sede consultiva nel corso della seduta dello scorso 11 novembre 2020.

  Martina NARDI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire rinvia l'esame del provvedimento in titolo ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.20.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 21 aprile 2021. — Presidenza della presidente Martina NARDI. – Interviene il Ministro del turismo Massimo Garavaglia.

  La seduta comincia alle 13.35.

  Martina NARDI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

5-05803 Bonomo: Sulla possibile proroga del periodo di validità dei voucher emessi a titolo di rimborso per prestazioni turistiche non fruite a seguito della crisi pandemica.

  Francesca BONOMO (PD) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il Ministro Massimo GARAVAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Francesca BONOMO (PD), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta. Osserva che quanto dichiarato relativamente alla proroga di 24 mesi della validità dei voucher consente di alleviare le molte difficoltà degli operatori del settore, che altrimenti si vedrebbero costretti ad affrontare ingenti esborsi finanziari per un rimborso massivo nel breve periodo, peraltro senza ancora avere certezze circa le prospettive di una concreta ripresa delle attività nell'immediato futuro.
  Auspica che il Governo possa valutare la possibilità di prevedere un credito d'imposta o comunque di misure che incentivino i clienti a optare per il mantenimento del voucher prorogato piuttosto che chiedere l'immediato rimborso. Conclude apprezzando gli impegni profusi dal Governo su questa tematica.

5-05800 Andreuzza: Sulla tipologia di strutture all'aperto autorizzate alla riapertura delle attività turistiche nelle cosiddette «zone gialle».

  Giorgia ANDREUZZA (LEGA) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il Ministro Massimo GARAVAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Giorgia ANDREUZZA (LEGA), replicando, ringrazia il ministro per la risposta dichiarando, peraltro, di comprendere quali difficoltà possa incontrare un Ministero di così recente istituzione ad occuparsi di materie la cui competenza è trasversale con altre strutture di governo e che solo parzialmente riguardano attività che si riflettono sul settore del turismo. Auspica quindi che il ministro continui a farsi interprete delle necessità del settore presso gli altri ministeri competenti.
  Per quanto riguarda le strutture turistiche e di ristorazione menzionate nell'interrogazione in titolo, ricorda che esse sono presenti in tutto il Paese e che nella sola regione Veneto rappresentano una parte cospicua dell'offerta turistica. Spera altresì che possa essere fatta velocemente chiarezza sulla problematica, anche in vista dell'apertura della prossima stagione estiva.

5-05801 Vallascas: Sulla promozione di interlocuzioni con la Commissione europea volte a rafforzare ed estendere il credito d'imposta sugli immobili utilizzati per interesse turistico e per l'affitto d'azienda turistico.

  Andrea VALLASCAS (MISTO-L'A.C'È) illustra l'interrogazione in titolo.

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  Il Ministro Massimo GARAVAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Andrea VALLASCAS (MISTO-L'A.C'È), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta ricevuta e ricorda che recentemente Federalberghi ha denunciato un calo di oltre 230 milioni di presenze turistiche nel corso del 2020 rispetto all'anno precedente con percentuali di riduzione che vanno da un minimo del 53 per cento fino all'80 per cento. Sottolinea che la crisi ha colpito soprattutto le località turistiche in particolare quelle di elezione da parte del turismo straniero. Conclude, confermando la sua parziale soddisfazione per la risposta ottenuta, riservandosi ulteriori valutazioni all'esito dell'operato del Ministero nel prosieguo della sua attività.

5-05802 Zucconi: Sulle iniziative del Ministero volte a garantire l'uniforme applicazione delle disposizioni di legge relative alla proroga delle concessioni demaniali a tutela del turismo balneare.

  Riccardo ZUCCONI (FDI) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il Ministro Massimo GARAVAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Riccardo ZUCCONI (FDI), replicando, fa presente che l'interrogazione a sua firma era funzionale a segnalare che in materia si registrano atteggiamenti diversificati, con una situazione sostanzialmente a macchia di leopardo sul territorio italiano, non solo a seguito dei diversi orientamenti politici degli enti territoriali locali ma anche per la continua attività dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato che, a suo avviso, sembra aver adottato una missione consistente nell'osteggiare quanto disposto dalla normativa statale in tema di proroga delle concessioni demaniali. Osserva, peraltro, che mentre l'Autorità dispone di mezzi, anche giuridici, strutture e risorse che le consentono di affrontare tali impegni, i vari enti locali devono invece pagare con le proprie risorse le spese di giustizia, cosa che in qualche modo produce una disparità. Spera, quindi, che il Governo voglia affrontare tale situazione al fine di fare chiarezza e dare la necessaria tranquillità al settore balneare, soprattutto in vista della imminente stagione estiva.

5-05799 Baldini: Indicazioni unitarie e nazionali per la ripartenza del turismo in sicurezza e a favore di aree turistiche covid free.

  Maria Teresa BALDINI (FI) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il Ministro Massimo GARAVAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Maria Teresa BALDINI (FI), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta e ritiene che sia necessario vaccinare i pochi abitanti delle isole che possono rischiare gravi problemi di salute legati al COVID-19 a causa degli afflussi turistici.

5-05804 Masi: Sulle iniziative che il Ministro del turismo intende predisporre per il rilancio del comparto anche tenuto conto dei protocolli di sicurezza elaborati dalle associazioni di categoria.

  Angela MASI (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il Ministro Massimo GARAVAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Angela MASI (M5S), replicando, ringrazia per la risposta fornita osservando, peraltro, che in così poco tempo l'intervento del nuovo ministro difficilmente può essere esaustivo. Ritiene che fino ad oggi siano state assunte molte misure positive a sostegno del settore. Tuttavia evidenzia che talune di esse non sono state ancora portate a compimento mentre altre hanno mostrato alcune problematicità: auspica quindi che su tali questioni il ministro non faccia mancare il suo consueto impegno.
  È dell'avviso che sia altresì essenziale che la ripartenza delle attività avvenga in Pag. 255un quadro di sicurezza e sia imminente. Per quanto riguarda i possibili interventi in materia di bonus vacanze suggerisce che una buona occasione per agire potrebbe essere rappresentata dall'accoglimento di taluni emendamenti presentati al Senato, anche dal suo gruppo, e che al momento non sono stati ancora approvati. Sottolinea, inoltre, di essere favorevole alla proroga dei termini di scadenza dei predetti bonus vacanze. Concludendo, ribadisce altresì l'importante ruolo che potrebbero giocare i cosiddetti «green pass».

5-05805 Moretto: Notizie utili per i cittadini e gli operatori turistici concernenti la data prevista e le modalità per la riapertura della stagione balneare e delle attività turistiche.

  Sara MORETTO (IV) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il Ministro Massimo GARAVAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

  Sara MORETTO (IV), nel ringraziare il ministro per la risposta fornita, sottolinea che avrebbe voluto avere qualche anticipazione sugli orientamenti del Governo visto che il 15 maggio, data prevista per la riapertura della stagione balneare e delle attività turistiche, è ormai alle porte. Sarebbe a suo avviso utile capire con urgenza i meccanismi di certificazione degli spostamenti turistici che, secondo il suo parere, dovrebbero basarsi sul formato digitale.

  Martina NARDI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.15.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 21 aprile 2021. — Presidenza della presidente Martina NARDI.

  La seduta comincia alle 14.15.

Documento di economia e finanza 2021.
Doc. LVII, n. 4 e Annesso.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta antimeridiana.

  Diego BINELLI (LEGA), relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 8).

  Gianluca BENAMATI (PD) ringrazia il relatore per il lavoro svolto su un documento che, rileva, sembra abbastanza inusuale rispetto ai precedenti considerato che reca un'imponente scostamento di bilancio e che viene accompagnato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Osserva che il DEF, peraltro con cautela, segnala un trend positivo per la ripresa che, infine, sembra superare quanto stimato dai principali osservatori internazionali, in primo luogo il Fondo monetario internazionale.
  Sottolinea che la sostanziale tenuta del sistema Italia è dovuta, in gran parte, alla tenuta del nostro sistema manifatturiero. In tal senso osserva che le curve che rappresentano l'andamento del PIL e della produzione industriale sono, di fatto, sovrapponibili. Evidenzia che ciò suggerisce agli investitori, anche internazionali, che in Italia è conveniente investire e che l'industria rappresenta la resistenza del Paese.
  Ritiene che siano necessarie ancora alcune azioni, la prima delle quali (cosa che, ricorda, sembra aver confermato il ministro Franco in audizione) è fare, in occasione del prossimo decreto sostegni-bis, un focus sulla liquidità delle aziende, sulla concessione di ristori collegati ai costi fissi aziendali piuttosto che al fatturato nonché, infine sui crediti fiscali. In tal senso ribadisce che nel citato decreto i settori del turismo e del commercio devono essere oggetto di una particolare attenzione da parte del Governo. Pag. 256
  Infine, sul PNRR, ritiene che il tema delle politiche di filiera e della crescita dimensionale del tessuto produttivo sono assolutamente centrali: auspica quindi che quanto osservato dal Parlamento possa trovare accoglimento all'interno della versione definitiva del Piano. Conclude annunciando il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore.

  Riccardo ZUCCONI (FDI) osserva che, nel contesto di incertezze che sta vivendo il Paese, effettivamente la finanza pubblica ha agito da ammortizzatore sociale, ma non lo ho fatto, secondo il suo giudizio, nel modo migliore considerando che il saldo di indebitamento netto è passato dall'1,6 per cento del 2019 al 9,5 per cento del 2020 mentre, in conseguenza del crollo del PIL e della riduzione dei consumi interni, il rapporto tra debito e PIL è passato dal 134 per cento del 2019 al 159,8 per cento di quest'anno: la ripresa poi, sottolinea, è attesa solo per il 2022. Evidenzia inoltre le forti ricadute sul lavoro che registra una riduzione dell'11 per cento di ore lavorate e del 10, 3 per cento in termini di unità di lavoro ammortizzate. Il Governo ha presentato una relazione al Parlamento che prevede un ulteriore scostamento di bilancio per 40 miliardi di euro, con un fortissimo impatto sul deficit dei prossimi anni per investimenti pubblici, con risorse aggiuntive rispetto a quelle già preventivate nel PNRR. Evidenzia che ad avviso di Fratelli d'Italia il documento in titolo doveva invece essere volto a fornire risorse per azioni che non fossero già coperte dal PNRR sul quale il suo gruppo ha già, peraltro, più volte evidenziato l'assenza di misure adeguate a sostegno dei settori più colpiti dalla crisi, in particolare quelli del turismo e del commercio. Osserva quindi che il DEF viene sostanzialmente modulato attraverso un considerevole scostamento di bilancio che però non dovrebbe essere concesso senza capire esattamente dove andranno a finire le risorse richieste e dove esse produrranno effetti. Per tali motivi annuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore.

  Luca CARABETTA (M5S) annuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore. Associandosi alle considerazioni espresse dal deputato Benamati replica al deputato Zucconi che il debito statale da lui criticato, sarà necessario ad uscire dalla crisi qualora venga ben utilizzato e crede che un lavoro ben coordinato tra Governo e Parlamento possa garantire di raggiungere quell'obiettivo. Relativamente allo scostamento di bilancio pari a 40 miliardi auspica che buoni impieghi e soluzioni vengano già individuati nel prossimo decreto sui sostegni alle imprese e crede che nuove risorse saranno importanti per affrontare il post-Covid.

  Maria Teresa BALDINI (FI), nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta del relatore, sottolinea l'importanza di aiutare le aziende attraverso la messa a disposizione della liquidità necessaria per dare ossigeno alle loro attività.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

DL 42/2021: Misure urgenti sulla disciplina sanzionatoria in materia di sicurezza alimentare.
C. 2972 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite II e XII).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta antimeridiana.

  Maria Teresa BALDINI (FI), relatrice, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 9).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

  La seduta termina alle 14.30.

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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 21 aprile 2021. — Presidenza della presidente Martina NARDI

  La seduta comincia alle 14.30.

Disposizioni per la promozione delle start-up e delle piccole e medie imprese innovative mediante agevolazioni fiscali, incentivi agli investimenti e all'occupazione e misure di semplificazione.
C. 1239 Mor e C. 2739 Centemero.
(Seguito esame e rinvio – Nomina di un Comitato ristretto).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 30 marzo 2021.

  Martina NARDI, presidente, ricorda che la Commissione lo scorso 14 aprile ha concluso un ciclo di audizioni sulle proposte in titolo e che la seduta odierna è dedicata all'esame delle proposte di legge anche alla luce degli esiti istruttori acquisiti nelle predette audizioni. Da, quindi, la parola al relatore, deputato Mor, chiedendogli come intenda procedere.

  Mattia MOR (IV), relatore, osserva che dall'ampio ciclo di audizioni svolto sono emersi interessanti spunti, idonei ad essere utilizzati per migliorare una proposta di legge che ormai risale al 2018, e che sta valutando al fine di poter produrre e proporre all'attenzione della Commissione una proposta di testo unificato che tenga conto di essi e di quanto recato nella abbinata proposta di legge 2739 Centemero. Segnala che il testo al quale sta lavorando risulta più corposo della proposta di legge a sua prima firma all'esame, anche se alcuni elementi sono stati espunti in quanto assorbiti in provvedimenti di legge che sono stati adottati nel tempo.
  Riepiloga brevemente i contenuti della proposta di legge che prevede interventi per la creazione di nuove imprese innovative nonché incentivi per attirare i privati su di esse. Ricorda in particolare che gli investitori interessati a questo tipo di imprese sono sostanzialmente quelli del settore di venture capital. Segnala che in Italia si investono per tali fini solo un decimo delle risorse che impiegano altri Paesi europei come Francia, Germania e Spagna. Ritiene che quello delle start-up resti nel nostro Paese ancora un sentiero inesplorato mentre è convinto che esso sia foriero di sviluppo economico e occupazione. In particolare, ricorda che nella proposta di legge viene dato risalto agli strumenti di incentivazione fiscale necessari per attrarre investimenti e si prevede che debbano investire nel settore anche le Casse di previdenza istituzionali. Altro aspetto contenuto nella proposta, e che ritiene essenziale, è quello che riguarda un sistema di decontribuzione per i nuovi assunti.
  Quindi, alla luce delle posizioni espresse nel corso della discussione, di quanto emerso dalle audizioni svolte e tenuto conto della condivisione registratasi sul contenuto delle proposte in esame all'interno della X Commissione, propone di proseguire i lavori attraverso la costituzione di un Comitato ristretto, che, a suo avviso, potrà addivenire alla predisposizione di un testo unificato da sottoporre in tempi molto rapidi alla Commissione.

  Luca CARABETTA (M5S), nel ringraziare il relatore per il corposo lavoro che sta svolgendo sui temi oggetto dei provvedimenti in esame, ricorda che il sostegno delle start-up è un argomento sul quale tutte le forze parlamentari da anni si confrontano. Dichiara che il suo gruppo è a favore della proposta del relatore di istituire un Comitato ristretto per definire insieme una proposta di testo unificato da sottoporre alla Commissione, e sottolinea che in quella sede saranno opportunamente affrontate le complesse questioni sottese alle proposte di legge in discussione.

  Riccardo ZUCCONI (FDI) concorda sul percorso procedurale proposto dal relatore dichiarandosi favorevole alla nomina di un Comitato ristretto.

  Martina NARDI, presidente, a seguito di quanto richiesto dal relatore, propone di Pag. 258nominare un Comitato ristretto per il prosieguo dell'esame delle proposte di legge in titolo anche al fine di elaborare una proposta di testo unificato condivisa da sottoporre all'esame della Commissione.

  La Commissione delibera di nominare un Comitato ristretto, riservandosi la presidente di designarne i componenti sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  Martina NARDI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame delle proposte di legge in titolo ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 21 aprile 2021.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.40 alle 14.50.

AUDIZIONI

  Mercoledì 21 aprile 2021. — Presidenza del vicepresidente Andrea GIARRIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Bruno Tabacci.

  La seduta comincia alle 15.

Audizione del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Bruno Tabacci, sulla politica spaziale e aerospaziale del Governo.
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del regolamento, e conclusione).

  Andrea GIARRIZZO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Introduce quindi l'audizione.

  Il sottosegretario di Stato Bruno TABACCI svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Intervengono per formulare quesiti ed osservazioni i deputati Carlo PIASTRA (LEGA), Gianluca BENAMATI (PD) e, intervenendo da remoto, Paolo BARELLI (FI).

  Il sottosegretario di Stato Bruno TABACCI fornisce ulteriori precisazioni.

  Andrea GIARRIZZO, presidente, ringrazia il sottosegretario per l'esauriente relazione svolta e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.50.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.